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L'ultima birra e andiamo a casa (forse) (.pdf) - Maurizio Ferrarotti

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uno stimato musicologo italiano in cui il loro rock è definito “populista”.<br />

“Considera tutti i critici d’arte come inutili e pericolosi” è scritto nel<br />

Manifesto dei Futuristi. Diciamo un buon 90%. Nel restante 10% vi sono<br />

dei personaggi che senza ombra di dubbio mettono passione e competenza<br />

nel proprio lavoro, ma si tirano il moccio da far spavento, più che scrivere<br />

sfoggiano lessico. Come un altro recensore assai stimato che, a proposito<br />

dell’esordio dei Radiohead, scrive in una delle tante enciclopedie dedicate<br />

al rock: “Creep è uno psicodramma in amniocentesi grunge che macera<br />

l’alternanza tra strofe lente e arpeggiate e il ritornello a forte combustione<br />

introdotto con un indovinato effetto di chitarra.” E ancora, passando a<br />

commentare The Bends: “I Radiohead sanno fare della catarsi rock un<br />

umanesimo da stadio, dalle risonanze elettrolitiche di High and Dry e<br />

Fake Plastic Trees allo stato pre-embolia di The Bends fino alle modalità<br />

saltanti e antistatiche di Just che proiettano l’intersezione sfalsata delle<br />

chitarre in una distorta stratosfera.” The Bends mi piace molto: è un disco<br />

metafonetico, ormonatico, positronico. Suona come A nod is as good as a<br />

wink… to a blind horse dei Faces triturato e messo in un frullatore con due<br />

blister di Prozac.<br />

Nell’epoca in cui buona parte dei miei coetanei tentava disperatamente<br />

d’assomigliare a Robert Smith (un altro considerevole segmento a Nino<br />

D’Angelo, il resto si spartiva fra Tony Hadley, Nikki Sixx e Carmelo<br />

Zappulla) io mi ero fatto perfino acconciare i capelli in un facsimile della<br />

chioma a carciofo radioattivo di Ron Wood. Ma ogni santo pomeriggio e<br />

sera dovevo combattere una dura battaglia con Danii e suoi Duran Duran<br />

per il possesso del giradischi Falkland-Malvinas. E non sempre ne uscivo<br />

vincitore. Meno male che i miei m’avevano comprato il walkman, così<br />

potevo spararmi nelle orecchie tutto A nod is as good as a wink… sul 56 la<br />

mattina presto andando a scuola, e nei giorni in cui avevamo lezione al<br />

pomeriggio andare a zonzo per il centro all’ora di pranzo canticchiando<br />

Maybe I’m Amazed con una bottiglia di Heineken in mano, gelida come<br />

una notte sulla Luna. E scolarmene felicemente un’altra all’uscita da un<br />

tediosissimo sermone sui diodi Zener mimando i raspanti accordi iniziali<br />

di Borstal Boys.<br />

Una <strong>birra</strong> non basta.<br />

Le vele erano bianche sotto un sole che era un pulsante rosso che il servitore<br />

raggiunse velocemente e sfiorò.<br />

Cadde la notte.<br />

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