Le Sindromi Poliendocrine Autoimmuni
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Da quanto esposto finora si rileva che la reattività immunologica sull'ipofisi in<br />
soggetti con poliendocrinopatia autoimmune è caratterizzata da anticorpi specifici diretti<br />
solo contro singole popolazioni cellulari della ghiandola.<br />
Si ritiene pertanto che l'ipofisi non contenga antigeni «comuni» paragonabili a<br />
quelli presenti nella tiroide, nelle surrenali e nelle isole pancreatiche.<br />
L'unica eccezione finora documentabile di anticorpi con reattività multipla, ma non<br />
completa, contro cellule pituitariche, è quella ritrovata nei soggetti diabetici e pre-diabetici<br />
(5).<br />
Tale situazione è ottenibile in condizioni sperimentali con l'inoculazione<br />
intradermica di omogenato ipofisario isologo od omologo in adiuvante, che provoca un<br />
quadro di adenoipofisite allergica entro tre settimane, con sviluppo di anticorpi tessuto e<br />
non tessuto specifici.<br />
Comunque rare sono le descrizioni di infiltrati linfocitari diffusi o focali<br />
dell'ipofisi anteriore, con presenza di follicoli con centri germinativi.<br />
Solo pochi casi di «ipofisite autoimmune» sono stati finora riportati in letteratura.<br />
Il reperto, per lo più occasionale, è stato rilevato all'autopsia.<br />
È di particolare interesse però che la maggior parte di questi pazienti fosse anche<br />
affetta da una sindrome poliendocrina autoimmune (5).<br />
Rimangono ancora da ricordare i casi sovente descritti di infiltrati a tipo<br />
«granuloma» dell'ipofisi anteriore.<br />
Se si escludono i casi a etiologia conosciuta, è tuttavia difficile ipotizzare un<br />
meccanismo autoimmune alla base della loro formazione.<br />
Non va però dimenticato che «cellule giganti» non sono di rara osservazione nella