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Opuscolo Palazzo Barozzi - Città di Vignola - Sito Ufficiale

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A lato:<br />

Piano seminterrato<br />

Sbarco della scala al piano seminterrato<br />

Sopra:<br />

Parte <strong>di</strong> servizio della scala - anello aviluppato<br />

tra i piani seminterrato e rialzato<br />

Il degrado del paramento ad intonaco che<br />

connota le strutture del secondo emiciclo<br />

sia in lunghezza che in larghezza; anche<br />

le alzate variano sensibilmente l’una<br />

dall’altra, raggiungendo una <strong>di</strong>fferenza<br />

massima dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 1-2 centimetri.<br />

Lo spessore totale della rampa (gra<strong>di</strong>no<br />

e soffitto sottostante) è variabile in senso<br />

trasversale: dalla parte del parapetto varia<br />

da 38 a 50 cm. e <strong>di</strong>minuisce man mano<br />

che ci si avvicina alla parete perimetrale,<br />

dove è <strong>di</strong> poco superiore all’alzata stessa<br />

del gra<strong>di</strong>no, variando da 15 a 21 cm.<br />

La sezione trasversale del soffitto risulta<br />

quin<strong>di</strong> inclinata e questo aumenta l’effetto<br />

vorticoso dello sviluppo elicoidale<br />

della scala nello spazio. Il parapetto della<br />

scala, che riproduce la forma ellittica dei<br />

muri perimetrali, è sormontato da un<br />

corrimano in legno su cui, negli anni<br />

’50, sono state fissate, in modo equi<strong>di</strong>stante,<br />

delle placche <strong>di</strong> rame con funzioni<br />

decorative, ma anche per evitare che<br />

i ragazzini che frequentavano i corsi <strong>di</strong><br />

catechismo nelle sale superiori scendessero<br />

a cavalcioni del parapetto.<br />

L’aspetto o<strong>di</strong>erno della scala non è quello<br />

originale: nel ‘500 le pareti dovevano<br />

essere semplicemente intonacate e tinteggiate<br />

<strong>di</strong> bianco, poi, nel 1880 il Principe<br />

Boncompagni fece decorare pareti<br />

e soffitto della scala in tempera a colla<br />

forte con decorazioni formate “da motivi<br />

<strong>di</strong> grottesche e riquadrature geometriche”<br />

dai pittori modenesi Fermo Forti<br />

e Angelo Forghieri. Intorno al 1940 le<br />

pareti e il parapetto furono nuovamente<br />

<strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> bianco; restarono decorati<br />

solamente il soffitto del vano e il soffitto<br />

elicoidale della rampa. Nel 1997 la scala<br />

è stata oggetto <strong>di</strong> un ra<strong>di</strong>cale intervento<br />

<strong>di</strong> restauro voluto dalla Parrocchia e<br />

dalla Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />

<strong>Vignola</strong>. I lavori sono stati eseguiti sotto<br />

la <strong>di</strong>rezione della restauratrice Giuliana<br />

Graziosi, la quale ha provveduto al restauro<br />

<strong>di</strong> quanto era ancora leggibile,<br />

con ricucitura e reintegro delle decorazioni<br />

esistenti, risalenti al 1880.<br />

La scala non può non richiamare alla<br />

memoria la superba Scala regia della<br />

villa <strong>di</strong> Caprarola, opera del <strong>Vignola</strong>.<br />

Non si sa quale sia stato il contributo<br />

del grande architetto alla costruzione<br />

della scala; probabilmente egli fornì i<br />

<strong>di</strong>segni a Bartolomeo Tristano, abilissimo<br />

maestro muratore ferrarese, che<br />

provvide alla sua esecuzione. I recenti<br />

stu<strong>di</strong> compiuti dal prof. Achille Lodovisi<br />

assieme al dott. Giuseppe Trenti e<br />

alla dott.ssa Debora Dameri, confermano<br />

questa tesi, in quanto nei documenti<br />

d’archivio sono documentate le numerose<br />

presenze a <strong>Vignola</strong> <strong>di</strong> Bartolomeo<br />

Tristano, che venne a <strong>Vignola</strong> sul finire<br />

del 1565, allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare la scala<br />

del palazzo, ricevendo come mercede<br />

un “porcho grasso”, il 12 maggio 1566,<br />

il 22 dello stesso mese, quando si fermò<br />

per 13 giorni, per dare inizio alla scala<br />

e alla loggia, nei mesi <strong>di</strong> luglio e agosto<br />

dello stesso anno, quando vi trascorse<br />

ben tre settimane e dall’11 maggio fino<br />

all’8 giugno del 1567, per controllare il<br />

buon andamento dei lavori.<br />

Qual è stato allora il contributo del <strong>Barozzi</strong>?<br />

Ce lo <strong>di</strong>cono i documenti relativi<br />

alla causa intentata dagli ere<strong>di</strong> dei Contrari<br />

contro Giacomo Boncompagni, per<br />

il possesso del palazzo, considerato bene<br />

allo<strong>di</strong>ale, quin<strong>di</strong> spettante agli ere<strong>di</strong> dei<br />

Contrari. Questi ultimi, oltre a produrre<br />

in tribunale molti documenti attestanti<br />

il pagamento <strong>di</strong> ingenti somme

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