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LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore

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5 L’Italia e la ripresa<br />

Evidentemente sono colpiti dalla crisi, tra i lavoratori dipendenti, coloro<br />

che perdono il lavoro e coloro che usufruiscono della cassa integrazione.<br />

Gli stanziamenti del governo per il sostegno di questi redditi sono stati fondamentali,<br />

non solo per un dovere sociale inderogabile dello stato, ma per<br />

impedire la caduta della propensione al consumo. Se questa caduta non c’è<br />

stata è perché, di fatto, si sono ridotti, a causa della recessione, gli altri redditi,<br />

che sono principalmente i redditi da lavoro autonomo e altri redditi vari da<br />

capitale. È difficile dire quanti dei percettori di questi redditi siano soggetti<br />

a vincoli di liquidità, cioè non siano in grado di mantenere inalterati i propri<br />

consumi di fronte a una flessione temporanea dei propri redditi, anche perché<br />

gran parte delle famiglie percepisce contemporaneamente redditi di vario tipo.<br />

Tuttavia è certo che per una parte non trascurabile di essi è possibile non<br />

ridurre i consumi proporzionalmente. Non lo è invece per molte altre fasce<br />

di lavoro autonomo, più deboli, soprattutto per i tanti giovani e meno giovani<br />

che lavorano con contratti temporanei.<br />

Ma, si è detto, il governo è tenuto a far seguire l’azione alle analisi dei fatti.<br />

Fino a oggi esso ha compiuto il suo dovere sui due fronti principali di impatto<br />

alla crisi. Ha stanziato fondi sufficienti a garantire sicurezza ai redditi di quei<br />

lavoratori dipendenti che vengono colpiti dalla flessione produttiva. Al tempo<br />

stesso, e come prima azione, ha offerto il sostegno necessario al sistema bancario<br />

italiano per superare difficoltà temporanee e garantire il risparmio degli<br />

italiani, bloccando così l’insorgere di situazioni di panico. Siamo ora entrati in<br />

una fase cruciale in cui si tratta di sostenere l’attività produttiva e la domanda<br />

interna per tre o quattro trimestri in attesa che riparta il ciclo mondiale.<br />

Ciò è necessario per tre motivi connessi tra loro. <strong>Il</strong> primo è che occorre<br />

impedire che cresca il costo sociale ed economico rappresentato dalla perdita<br />

di posti di lavoro o dalla riduzione delle ore lavorate. È preferibile, per quanto<br />

possibile, usare le risorse per creare o mantenere posti di lavoro che per<br />

sostenere i redditi di chi perde il lavoro, e questa strategia sarebbe favorita<br />

qualora si confermasse una dinamica dell’assorbimento di risorse per gli ammortizzatori<br />

sociali inferiore a quanto, per sicurezza, stanziato dal governo.<br />

<strong>Il</strong> secondo è che è necessario mantenere e rafforzare la capacità produttiva<br />

per poter cogliere la fase di ripresa. <strong>Il</strong> terzo è che bisogna stabilizzare gli altri<br />

redditi non da lavoro dipendente colpiti fortemente dalla crisi, soprattutto<br />

quelli delle fasce più deboli, e impedire che aumentino le difficoltà di accesso<br />

al lavoro per le nuove generazioni.<br />

Che fare quindi? Coniugare un’azione congiunta dal lato della domanda<br />

e dell’offerta. Dal lato della domanda, nell’ambito dei vincoli di bilancio, le<br />

risorse devono essere concentrate nella domanda pubblica di infrastrutture,<br />

di nuove tecnologie, di manutenzione del capitale pubblico e nell’incentivazione,<br />

spesso possibile a costo quasi nullo, della spesa privata nella stessa direzione<br />

(piano casa, manutenzione del capitale fisico privato, tecnologie verdi<br />

e digitali). Quest’azione può essere favorita sia da una maggiore efficienza<br />

della Pa nei suoi pagamenti al settore privato sia da un’attenta ricomposizione<br />

della spesa pubblica che allenti, nel rispetto dell’obiettivo generale di deficit<br />

pubblico, i vincoli di bilancio cui sono sottoposti gli enti locali nell’attuazione<br />

dei propri progetti di investimento.<br />

Dal lato dell’offerta è necessario aumentare l’azione sul sistema bancario perché<br />

non faccia mancare il credito di sostegno all’attività produttiva e agli investimenti<br />

privati, cruciali non solo per il sostegno della domanda interna ma anche<br />

per mantenere e adeguare la capacità produttiva affinché risponda alla ripresa<br />

della domanda. Oggi non manca il risparmio, è necessario rimetterlo in circolo.<br />

L’autore è ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione<br />

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<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> <strong>LE</strong>ZIONI <strong>PER</strong> IL FUTURO

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