LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore
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5 L’Italia e la ripresa<br />
<strong>Il</strong> r<strong>Il</strong>ancIo sI sostIene<br />
con una doppIa mossa<br />
Aiutare l’attività produttiva e la domanda interna per tre<br />
o quattro trimestri in attesa che riparta il ciclo mondiale<br />
di Renato Brunetta<br />
Gli analisti in tutto il mondo s’interrogano sui tempi della ripresa. La<br />
recessione sta decelerando? Siamo vicini alla risalita? Le risposte<br />
non sono omogenee e soprattutto sono molto volatili. I governi si<br />
pongono le stesse domande. Ma, a differenza degli analisti, i governi<br />
sono chiamati a influire su queste previsioni e quindi a dare risposte condizionate,<br />
cioè in parte dipendenti dalle politiche messe in atto. In parte, perché<br />
l’effettiva capacità dei governi d’influire sulla crescita economica è scarsa,<br />
soprattutto per quella di lungo periodo.<br />
È maggiore la capacità d’influenzare la congiuntura, soprattutto se essa è<br />
di tipo asimmetrico, se cioè colpisce un singolo paese o un’area del mondo.<br />
Ma è limitata se la recessione è globale, come nel caso che stiamo vivendo,<br />
e se, com’è il caso dell’Italia, il paese è una piccola economia aperta, fortemente<br />
integrata nei mercati internazionali. Non si tratta di una premessa per<br />
l’inazione della politica, ma al contrario per una lettura oggettiva dei dati<br />
della recessione al fine di condizionarne, per quanto possibile, l’evoluzione<br />
futura con politiche appropriate.<br />
I dati, anche quelli appena forniti dall’Istat relativi al primo trimestre dell’anno<br />
in corso sul Pil e le sue componenti di domanda, ci dicono che la recessione<br />
è grave, ma è nell’ordine delle recessioni conosciute negli anni 70. I dati<br />
confermano che l’Italia sta subendo l’impatto della crisi mondiale attraverso<br />
due canali principali: il collasso del commercio internazionale e la crisi finanziaria<br />
che ha determinato un restringimento del credito. Questo impatto si legge,<br />
nei dati congiunturali italiani, nella caduta delle esportazioni, conseguenza<br />
del crollo della domanda mondiale, e nella forte flessione degli investimenti,<br />
scoraggiati dall’incertezza sulla domanda futura e frenati dalle difficoltà di finanziamento.<br />
Nei dati si legge anche l’effetto del ciclo delle scorte che accentua<br />
la flessione della produzione nelle fasi di riduzione della domanda.<br />
I governi, presi singolarmente, possono cercare d’influenzare la domanda<br />
interna, cioè i consumi e investimenti interni, non quella estera. I consumi delle<br />
famiglie sono certamente diminuiti, ma in misura limitata tenuto conto dell’ampiezza<br />
della recessione. Negli ultimi tre trimestri di recessione essi hanno<br />
contribuito per meno di un quarto alla flessione del Pil, pur rappresentando la<br />
componente di maggior peso della domanda interna. La relativa tenuta dei consumi<br />
è spiegata dal fatto che i cosiddetti redditi fissi, cioè i redditi rappresentati<br />
da salari e pensioni, non sono colpiti dalla crisi, ma sono previsti al contrario<br />
crescere in termini reali grazie alla flessione del tasso d’inflazione.<br />
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