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LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore

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garantire. Così come compete ai parlamenti<br />

e ai governi adottare le scelte<br />

di politica economica e industriale ritenute<br />

meglio rispondenti all’interesse<br />

nazionale. Ma assicurare il buon<br />

funzionamento dei mercati e tutelare<br />

utenti e consumatori deve rimanere<br />

funzione propria delle autorità di<br />

vigilanza, sia a livello nazionale, sia a<br />

livello comunitario e globale.<br />

Per questa ragione, una delle<br />

principali preoccupazioni dei policy<br />

makers dovrebbe essere quella di<br />

tutelare l’indipendenza delle autorità,<br />

sia dalla cattura dei privati, sia<br />

dai condizionamenti distorsivi della<br />

politica; di estendere e rendere più<br />

incisivi i loro poteri di regolazione,<br />

controllo e sanzione; di rendere più<br />

trasparente e accountable il processo<br />

decisionale; di ridurre frammentazioni<br />

o sovrapposizioni di competenze,<br />

facilitando lo scambio d’informazioni<br />

e la capacità d’intervento<br />

coordinato.<br />

La terza rivincita è dei giuristi<br />

sugli economisti. La crisi, infatti, ha<br />

travolto anche la pretesa di alcune<br />

scuole economiche di dettare l’agenda<br />

delle istituzioni politiche e dei<br />

2 Le accuse e i colpevoli<br />

regolatori, come se il diritto dovesse limitarsi a liberare le positive forze del<br />

mercato. I giuristi, però, rischiano di tornare vittime di vecchi miti, come quello<br />

della prescrittività del diritto o quello della purezza del metodo giuridico. Si<br />

può certo criticare da un punto di vista etico la trasformazione del diritto in una<br />

merce. Emblematica, in tal senso, sarebbe la rilettura offerta dagli economisti<br />

del cartello «sosta vietata»: non più nel senso giuridico di “non parcheggiare<br />

qui il tuo veicolo”, ma in quello economico di “parcheggia pure qui se sei disposto<br />

a pagare la multa per divieto di sosta”.<br />

Porterebbe però davvero “fuori strada” pensare che basti gridare a gran voce<br />

il divieto o inasprire le sanzioni scritte nei codici per avere di nuovo corsie<br />

e passaggi non ostruiti da automobilisti opportunisti.<br />

Analogamente, soltanto un insolito impasto di romanticismo e amor di<br />

bottega può arrivare a vedere nei “notai latini” i controllori più sperimentati<br />

degli animal spirits dell’economia. Nessuno naturalmente vuole negare il positivo<br />

contributo che le professioni legali possono dare allo svolgimento delle<br />

transazioni di mercato, ma la prevenzione e la correzione dei suoi fallimenti richiedono<br />

istituzioni terze e indipendenti piuttosto che pur sapienti consulenti,<br />

peraltro remunerati dalle stesse parti in causa. La lezione di realismo impartita<br />

dal metodo interdisciplinare della Law and Economics, allora, appare ancora<br />

oggi indispensabile, se si vogliono introdurre nuove regole che siano non meramente<br />

declamatorie, ma davvero in grado d’orientare i comportamenti degli<br />

attori economici e di tutelare beni e valori collettivi.<br />

L’autore è professore ordinario di Diritto pubblico all’Università Roma Tre<br />

47<br />

<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> <strong>LE</strong>ZIONI <strong>PER</strong> IL FUTURO<br />

Chi sale e chi scende<br />

Stato<br />

Globalizzazione<br />

Politica<br />

Attività<br />

di vigilanza<br />

Giuristi<br />

Economisti

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