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LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore

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<strong>LA</strong> PARO<strong>LA</strong> CHIAVE<br />

Debito a breve<br />

L’espressione a “breve termine” indica un<br />

arco temporale massimo di dodici mesi.<br />

Ciò significa che, se ho contratto un debito<br />

finanziario a breve, dovrò essere in grado,<br />

alla scadenza, di restituire il debito. Oppure,<br />

prassi comune, di rifinanziarlo. Rifinanziare<br />

significa ricorrere nuovamente al sistema<br />

creditizio che in una situazione di forte<br />

incertezza potrebbe non essere disposto<br />

2 Le accuse e i colpevoli<br />

della crisi. Una valutazione del merito del credito ispirata ai tradizionali<br />

criteri della capacità di reddito dei soggetti richiedenti e della congruità<br />

del valore patrimoniale degli immobili dati in garanzia avrebbe certamente<br />

potuto impedire l’effettuazione delle operazioni di finanziamento all’origine<br />

del circolo vizioso che ha innescato la crisi. Allo stesso modo, una puntuale<br />

osservanza del vincolo dell’equilibrio monetario e un’attenta gestione del<br />

matching delle scadenze degli attivi e dei passivi avrebbe sicuramente frenato<br />

lo sviluppo di politiche di funding centrate su strumenti finanziari con<br />

scadenza molto più breve di quella dei mutui che andavano a finanziare. E<br />

per di più realizzate senza una puntuale valutazione dei rischi connessi alle<br />

condizioni di costo e di rinnovo una volta che la situazione di ampia liquidità<br />

fosse venuta meno.<br />

Infine, una forte attenzione all’indispensabilità della diffusione e dell’utilizzo<br />

dell’informazione finanziaria, in quanto trave portante del meccanismo<br />

di trasferimento dei rischi insito nelle operazioni di cartolarizzazione, avrebbe<br />

dovuto indurre tutti i soggetti interessati a usare prudenza e rigore nella costruzione<br />

delle operazioni della specie collegate allo smobilizzo dei mutui.<br />

I riferimenti appena fatti rappresentano altrettanto esempi di principi<br />

che la teoria aziendalistica ha formulato da tempo, certamente in epoca non<br />

sospetta in quanto la proposizione della gran parte di essi risale ad anni più<br />

o meno lontani del secolo scorso. Se così è, il mancato coinvolgimento degli<br />

“aziendalisti” nel processo appare ancora meno comprensibile in quanto<br />

avrebbe potuto cambiare l’andamento del dibattimento e, al limite, portare<br />

a una sentenza parzialmente assolutoria, salvaguardando in questo modo il<br />

buon nome di tutta l’accademia. Sotto questo profilo, comunque, anche gli<br />

“aziendalisti” hanno le loro responsabilità e queste riguardano il non essersi<br />

fatti sentire abbastanza, l’aver accettato una specie di omologazione agli “economisti”,<br />

l’essersi dimenticati delle loro origini e delle loro tradizioni.<br />

Al di là di queste considerazioni che hanno un chiaro sapore di disputa<br />

accademica, l’insegnamento per tutti e per il futuro che si può ricavare dai<br />

fatti esposti è quello contenuto in una massima di Confucio con la quale un<br />

grande aziendalista italiano, il professor Tancredi Bianchi, apriva un suo noto<br />

libro edito nel 1967. Tale massima recitava: «Chi, riandando al vecchio, impara<br />

il nuovo, quello può considerarsi maestro».<br />

L’autore insegna Economia del mercato mobiliare all’Università Bocconi<br />

37<br />

<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> <strong>LE</strong>ZIONI <strong>PER</strong> IL FUTURO<br />

a concedere di nuovo finanziamenti a<br />

breve. Si spezza così una “catena” in<br />

quanto nessuno vuole più assumersi il<br />

rischio. Pertanto, un forte disequilibrio<br />

sulla componente a breve di una posizione<br />

debitoria determina non solo una maggior<br />

onerosità pe r il debitore, ma anche il rischio<br />

di dover restituire velocemente il capitale<br />

soprattutto quando subentra una situazione<br />

di crisi di liquidità di sistema.

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