LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore
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7 La terapia per la finanza<br />
re le proprie posizioni. I regolatori non possono ignorare questi squilibri. Se<br />
troppi operatori sono sullo stesso lato, diventa impossibile liquidare le proprie<br />
posizioni senza provocare una discontinuità o, peggio, un collasso. In quel caso<br />
le autorità potrebbero essere costrette a intervenire in soccorso. Questo significa<br />
che nel mercato esiste un rischio di sistema, oltre ai rischi che la maggior<br />
parte degli operatori di mercato percepivano prima della crisi.<br />
La cartolarizzazione dei mutui ha aggiunto un aspetto nuovo al rischio di<br />
sistema. Gli esperti d’ingegneria finanziaria dicevano che quello che stavano<br />
facendo era ridurre il rischio diversificandolo geograficamente: in realtà<br />
lo stavano incrementando creando<br />
TRASPARENZA<br />
Le banche dovrebbero<br />
accettare restrizioni<br />
sul modo di gestire<br />
i soldi dei correntisti<br />
una situazione di agency problem. Gli<br />
agenti avevano più interesse a massimizzare<br />
il reddito da commissioni che<br />
a proteggere gli interessi dei detentori<br />
dei titoli. Questa è la verità che è stata<br />
ignorata sia dai regolatori che dagli<br />
operatori di mercato. Per evitare che il<br />
fenomeno si ripeta è necessario che gli<br />
agenti abbiano un interesse diretto, ma<br />
il 5% proposto dal governo è più simbolico che sostanziale. <strong>Il</strong> requisito minimo<br />
a mio parere sarebbe il 10 per cento. Per consentire possibili discontinuità nei<br />
mercati, i titoli detenuti dalle banche dovrebbero avere un rating di rischio più<br />
alto di quello stabilito dagli Accordi di Basilea. Le banche dovrebbero pagare la<br />
garanzia implicita di cui godono sfruttando meno la leva finanziaria e accettando<br />
restrizioni sul modo d’investire i soldi dei correntisti; non dovrebbe essere<br />
consentito loro di speculare per proprio conto usando soldi altrui.<br />
Probabilmente non è pratico separare le banche d’affari dalle banche commerciali,<br />
come fecero gli Stati Uniti nel 1933 con la legge Glass-Steagall. Ma<br />
dev’esserci una barriera interna che separa il proprietary trading (l’attività di<br />
compravendita titoli che una banca effettua per conto proprio) dal commercial<br />
banking. <strong>Il</strong> proprietary trading dev’essere finanziato con il capitale proprio<br />
della banca. Se una banca è troppo grande per essere lasciata fallire, i regolatori<br />
devono impegnarsi ancora di più per proteggere i suoi capitali da rischi<br />
indebiti. Devono regolamentare i compensi dei trader che agiscono per conto<br />
diretto della banca, creando un bilanciamento tra rischi e ricompense. In questo<br />
modo si potrebbe dirottare il proprietary trading verso gli hedge fund, che<br />
sono un contesto più appropriato a gestirlo. Anche gli hedge fund e gli altri<br />
grandi investitori devono essere attentamente monitorati per accertarsi che<br />
non creino pericolosi squilibri.<br />
Per concludere, ho opinioni molto marcate sulla regolamentazione dei derivati.<br />
L’opinione prevalente è che questo tipo di prodotti finanziari andrebbe<br />
scambiato su mercati regolamentati. Non è sufficiente. L’emissione e lo scambio<br />
di derivati devono essere regolamentati rigorosamente, come i titoli azionari.<br />
Le autorità devono garantire che i derivati siano omogenei, standardizzati<br />
e trasparenti. I derivati personalizzati servono solo a migliorare il margine di<br />
profitto di chi li ha concepiti. Anzi, alcuni tipi di derivati non dovrebbero proprio<br />
essere commercializzati. Penso in particolare ai cds (credit default swaps).<br />
Si pensi alla recente bancarotta della AbitibiBowater e a quella della General<br />
Motors. In entrambi i casi, alcuni obbligazionisti detenevano dei cds e avevano<br />
da guadagnare più da un fallimento che da una riorganizzazione. È come comprare<br />
un’assicurazione sulla vita intestata a qualcun altro e detenere una licenza<br />
di ucciderlo. I Cds sono strumenti di distruzione che vanno messi al bando.<br />
L’autore è finanziere e filantropo. Presiede il Soros Fund Management<br />
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<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> <strong>LE</strong>ZIONI <strong>PER</strong> IL FUTURO