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LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore

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7 La terapia per la finanza<br />

Avendo la Bei in bilancio (tra le passività) obbligazioni per oltre 200 miliardi,<br />

ciò si è tradotto in un incremento del valore di mercato delle passività, con<br />

un impatto contabile - al netto delle operazioni di hedging - negativo di circa<br />

un miliardo sul risultato annuale. E ciò solo perché la Bei era percepita come<br />

più sicura! Viceversa, nel 2008, il clima di incertezza ha implicato per tutti gli<br />

emittenti, inclusa la Bei, un rialzo dei tassi e quindi la riduzione del valore<br />

delle sue obbligazioni sul mercato. Nuovo paradosso è che, applicando gli<br />

Ias, la Banca si sarebbe trovata a registrare un risultato gonfiato per qualche<br />

miliardo. Occorre allora domandarsi che senso abbia registrare queste variazioni<br />

del valore delle passività della banca se la sua policy è di ripagarle<br />

a scadenza, in base a un valore certo. Non è, quindi, un caso che negli Stati<br />

Uniti le regole sull’applicazione del mark-to-market siano state modificate dal<br />

Fasb, che ha individuato anche proposte per contabilizzare i titoli in bilancio<br />

in base all’intenzione o meno di cederli o riacquistarli sul mercato. In Europa,<br />

una modifica di tali principi è attesa entro fine anno.<br />

Sulle cartolarizzazioni, è importante<br />

AUTOMATISMI<br />

La volatilità dei mercati<br />

non deve riflettersi<br />

in modo meccanico<br />

sui risultati d’esercizio<br />

la proposta recentemente discussa nel<br />

Parlamento europeo di prevedere che il<br />

soggetto promotore dell’operazione ne<br />

detenga titoli per almeno il 5 per cento.<br />

Si tratta di una misura volta a impedire<br />

che lo stesso si svincoli da un’operazione<br />

che ha originato e ad allineare maggiormente<br />

gli interessi di chi ha istruito,<br />

concesso, gestito e ceduto i crediti con<br />

quelli di chi ha acquistato titoli basati<br />

su tali crediti. Forse il 5% è un po’ poco, sebbene si debba considerare che in<br />

queste operazioni i promotori mantengono sempre una “first loss” pari alla<br />

differenza tra valore dei beni sottostanti e valore dei titoli emessi. Si potrebbe,<br />

ad esempio, richiedere loro anche di investire in una tranche mezzanina dell’operazione,<br />

esponendoli così anche a un “second loss”. Questo aumenterebbe<br />

la credibilità di queste operazioni e ne renderebbe ancora più sicure le tranche<br />

senior, favorendo il riavvicinamento degli investitori e contribuendo a rilanciare<br />

uno strumento utile per le banche.<br />

Allo stesso fine si potrebbe richiedere agli stessi promotori di svolgere<br />

attività di market making sui titoli, così da ridurne il rischio di illiquidità.<br />

Istituzioni come la Bei, con un forte connotato di sussidiarietà, in questa fase<br />

stanno supplendo alle carenze del sistema finanziario, in particolare assicurando<br />

funding a lungo termine. Non è da escludere che con il ritorno a condizioni<br />

di mercato normali sia richiesto a soggetti di natura istituzionale di<br />

svolgere anche quelle funzioni di credit enhancement in passato, ad esempio,<br />

svolte da monolines ed altri soggetti che la crisi di fatto ha eliminato – credo<br />

temporaneamente - dallo scenario finanziario internazionale. Questo contribuirebbe<br />

a riattivare il flusso del credito verso l’economia reale.<br />

Guardando al futuro, in un sistema finanziario globale potrebbe infine essere<br />

utile anche il ruolo di un soggetto internazionalmente riconosciuto che,<br />

in base a principi condivisi a) analizzasse tempestivamente i rischi di nuovi<br />

prodotti e il loro potenziale impatto nel momento in cui essi, da essere fatti<br />

su misura per un cliente, si diffondono creando un mercato che coinvolge investitori<br />

terzi e, di conseguenza b) definisse le caratteristiche minime di tali<br />

prodotti a tutela della stabilità del sistema.<br />

L’autore è vicepresidente della Banca europea per gli investimenti<br />

(le opinioni espresse dall’autore non riflettono necessariamente la posizione della Bei)<br />

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<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> <strong>LE</strong>ZIONI <strong>PER</strong> IL FUTURO

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