LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore
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7 La terapia per la finanza<br />
vanno riviste per tamponare le falle più gravi (ad esempio in materia di rischi<br />
di mercato e di liquidità) o per correggerne la prociclicità.<br />
Ma la riforma può e deve semplificare anche le parti che si sono rivelate<br />
eccessivamente e inutilmente bizantine. Basta seguire, tanto per fare un<br />
esempio, le indicazioni del mercato che oggi non guarda alle infinite sfumature<br />
degli strumenti di capitale, in particolare quelli del Tier-2, ma solo alla<br />
misura del capitale azionario al netto dell’attivo intangibile e al suo rapporto<br />
con il totale del bilancio. Come ha detto un rapporto curato da Ceps e Assonime,<br />
dal felice titolo “Keep it simple”, si può coniugare ri-regolamentazione<br />
e semplicità.<br />
<strong>Il</strong> punto più delicato del contendere riguarda le operazioni tipiche dell’investment<br />
banking e i vincoli di natura prudenziale opportuni per attività<br />
particolarmente rischiose come i portafogli di trading, che si sono rivelate la<br />
fonte principale delle perdite che hanno travolto l’élite del sistema bancario<br />
globale, tanto da essere definite dal rapporto Turner “casino banking”. Nessuno<br />
vuole proibire agli intermedia-<br />
ri di assumere posizioni di natura<br />
speculativa, ma il problema è come<br />
evitare che questi rischi finiscano<br />
per inquinare l’attività bancaria ordinaria<br />
basata sulla raccolta di depositi<br />
e sui prestiti a famiglie e imprese,<br />
costringendo a salvataggi che di fatto<br />
premiano il moral hazard e minano<br />
alla base la disciplina di mercato.<br />
Qualcuno ha proposto addirittura di ripristinare la famosa legge Glass-<br />
CONDIVISIONE<br />
Nei processi di securitisation<br />
le banche che originano<br />
i titoli tengano una parte<br />
del rischio complessivo<br />
Steagall come dopo la crisi degli anni 30, ma tutti i rapporti citati hanno respinto<br />
questa drastica soluzione, mentre hanno indicato misure di carattere<br />
prudenziale per aumentare la capacità delle banche di assorbire eventuali perdite<br />
oppure hanno suggerito che nei processi di securitisation le banche che<br />
originano i titoli tengano una parte (si dice il 5%) del rischio complessivo.<br />
Anche le proposte in materia di derivati appaiono più che ragionevoli,<br />
tanto da essere da molti criticate perché troppo blande. Ma bisognerà pure<br />
fare qualcosa per un mercato che è quasi dodici volte il Pil mondiale ed è<br />
per nove decimi trattato su circuiti non regolamentati, dove il rischio di<br />
controparte può assumere la dimensione del disastro nucleare (Lehman<br />
insegna). Tutto questo ridurrebbe volumi di attività, commissioni e profitti,<br />
insinuano le lobby bancarie, facendo finta di dimenticare che il sistema finanziario<br />
è stato protagonista di una bolla speculativa senza precedenti che<br />
ha gonfiato oltre ogni limite sostenibile le quantità intermediate e i ricavi<br />
relativi. È proprio una robusta cura dimagrante ciò di cui abbiamo bisogno,<br />
non di incoraggiare la bulimia di certe banche.<br />
E qui sta il nodo politico dello scontro in atto tra finanza e politica. La<br />
prima, soprattutto negli Stati Uniti, sta cercando di dimostrare che la crisi è<br />
risolta, tanto che si affretta a rimborsare anticipatamente i fondi pubblici del<br />
Tarp (68 miliardi di dollari) e vanta nel primo trimestre profitti, derivanti<br />
soprattutto da posizioni speculative sui titoli, degni del periodo pre-crisi<br />
che non dispiacciono, tutto sommato, ai governi che hanno impiegato trilioni<br />
di dollari nelle operazioni di salvataggio.<br />
La battaglia è dunque solo agli inizi e sarà lunga e complessa: ma è in<br />
gioco la capacità di riportare ordine nel sistema finanziario e soprattutto di<br />
metterlo finalmente al servizio dell’economia.<br />
L’autore insegna all’Università Bocconi ed è editorialista del <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong><br />
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<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> <strong>LE</strong>ZIONI <strong>PER</strong> IL FUTURO