LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore
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6 <strong>Il</strong> pendolo tra stato e mercato<br />
I «legal standard»<br />
e la forza deI codIcI<br />
Restituire i denti alla legge. E armare le vittime, passate<br />
e future, dei disastri causati dalla speculazione finanziaria<br />
di Ugo Mattei<br />
Non avrebbe senso aggiungere la voce di un giurista al coro tanto<br />
affollato quanto tardivo degli economisti che spiegano la crisi.<br />
Del resto il giurista è figura tendenzialmente reattiva e interviene<br />
soltanto qualora richiesto di un parere legale ex ante o per<br />
cercare di rimediare ex post a un disastro avvenuto. In genere, ai clienti si<br />
raccomanda sempre d’interpellare il legale in anticipo, evitando conseguenze<br />
catastrofiche di scelte maldestre. A tal fine, la maggior parte dei sistemi<br />
giuridici diversi da quelli di common law hanno istituzionalizzato l’obbligo<br />
di coinvolgere ex ante un giurista professionista altamente qualificato, qualora<br />
l’operazione programmata rivesta importanza particolare. Da secoli nei<br />
paesi di tradizione romanista bisogna andare dal notaio per operazioni importanti<br />
quali una compravendita immobiliare, la costituzione di una società<br />
o quella di un’ipoteca.<br />
Sarebbe stato quindi bene che gli economisti si fossero rivolti in anticipo<br />
a giuristi pratici, cercando di comprenderne le preoccupazioni e i modi di<br />
ragionare, piuttosto che crearsene alcuni a propria immagine e somiglianza<br />
com’è avvenuto con i cultori della cosiddetta law and economics (analisi<br />
economica del diritto) negli Stati Uniti. Ciò non è successo. Di conseguenza,<br />
l’idea che il diritto dovesse disciplinare e regolamentare i comportamenti<br />
di mercato, selezionando quelli ammissibili e vietando quelli inammissibili<br />
sulla base di un criterio estrinseco (giustizia, interesse pubblico eccetera)<br />
rispetto alle esigenze del mercato stesso (efficienza economica, stimolo alla<br />
crescita eccetera), è stata denigrata come obsoleta nei dipartimenti di economia<br />
e nelle law schools americane e anche sovente in Europa.<br />
“Mimic the market!” (Imita il mercato!), è stata la parola d’ordine cui<br />
hanno ubbidito, quasi incantati dal prestigio dei cultori dell’economia i giuristi<br />
più “moderni”, svolgendo conseguentemente il ruolo degli utili idioti<br />
per un progetto di deregolamentazione del mercato che, travolgendone le<br />
regole giuridiche più resistenti, non poteva che preludere alla catastrofe.<br />
Da Bruxelles, per esempio, in nome del mercato dei servizi giuridici, si è<br />
lanciata una crociata contro gli ordini professionali, cercando di consegnare<br />
anche in Europa il controllo di legalità nei trasferimenti immobiliari a<br />
compagnie di assicurazione e banche, come avviene rispettivamente negli<br />
Stati Uniti e in Inghilterra.<br />
Sempre da Bruxelles e sempre in nome del diritto “market friendly” (ossia<br />
che non controlla ma stimola) si è sponsorizzato l’alleggerimento della<br />
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<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> <strong>LE</strong>ZIONI <strong>PER</strong> IL FUTURO