LE IDEE PER BATTERE LA CRISI - Shopping24 - Il Sole 24 Ore
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6 <strong>Il</strong> pendolo tra stato e mercato<br />
Necrologio prematuro<br />
per il capitalismo<br />
Dai controlli sulle banche alle politiche di stimolo, nessun<br />
intervento rappresenta un’inversione di rotta permanente<br />
di Alessandro Merli<br />
Nulla sarà più come prima è diventato il mantra delle analisi sulla<br />
crisi più grave dalla Grande Depressione. <strong>Il</strong> suo impatto su economia<br />
e finanza è stato così pesante da generare una furia revisionista<br />
su molti dei pilastri degli ultimi decenni, dalle basi ideologiche, a<br />
più limitate questioni tecniche. È stata proclamata di volta in volta la fine del<br />
capitalismo, la chiusura della trentennale era del thatcherismo, la morte delle<br />
politiche economiche predicate dal Washington Consensus, il fallimento dell’inflation<br />
targeting.<br />
Le prime tre questioni, più di fondo, ruotano tutto sommato attorno alla<br />
domanda di Guido Tabellini, nell’avviare il dibattito del <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong>, se la crisi<br />
abbia una valenza sistemica, tale da cambiare radicalmente la divisione dei<br />
compiti fra stato e mercato. La quarta, sui meriti delle strategie anti-inflazione,<br />
andrà esaminata in un contesto più tecnico.<br />
I fautori della fine del capitalismo sono una folla eterogenea: comprende<br />
le abituali voci anti-sistema, come i no-global e gli altri manifestanti assortiti<br />
che si radunano nelle piazze ormai a ogni vertice internazionale e salutano con<br />
soddisfazione l’implosione del capitalismo; ma anche diversi leader politici<br />
europei, che sostengono che a crollare è stata in realtà la versione anglosassone,<br />
“selvaggia” e “dopata” dalla finanza, del capitalismo (salvo poi scoprire,<br />
a scoppio ritardato, che l’Europa è investita in modo altrettanto violento dalla<br />
crisi); e la destra populista americana, secondo la quale la presidenza di Barack<br />
Obama e le sue misure anti-crisi rispondono a un disegno di trasformazione<br />
degli Stati Uniti in un’economia socialista.<br />
A sollevare la questione del tramonto dell’era Thatcher, nel trentesimo anniversario<br />
della sua prima vittoria elettorale, è stato tra gli altri Gideon Rachman,<br />
editorialista del Financial Times. La chiave del thatcherismo, poi esportato con<br />
successo nel resto del mondo, era proprio - come affermava in un celebre saggio<br />
Patrick Minford, il monetarista di Liverpool che fu uno degli economisti più<br />
influenti della Gran Bretagna thatcheriana - la riduzione del ruolo dello stato<br />
nell’economia, attraverso la riduzione delle tasse, le privatizzazioni, la liberalizzazione<br />
dei movimenti di capitale, il Big Bang della finanza. Oggi, su molti di<br />
questi punti, è in atto una marcia indietro, così come sui principi, che ruotano<br />
attorno alla stessa filosofia, del Washington Consensus, teorizzato da John Williamson,<br />
che è stato il credo della politica economica degli ultimi due decenni<br />
e che al G-20 il premier inglese Gordon Brown ha dichiarato, forse prematuramente,<br />
morto: economia di mercato, globalizzazione, disciplina fiscale.<br />
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<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> <strong>LE</strong>ZIONI <strong>PER</strong> IL FUTURO