SPREAD IV Edizione - Sintesi e Raccomandazioni - ANCE
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<strong>SPREAD</strong> – Stroke Prevention and Educational Awareness Diffusion<br />
Ictus cerebrale: Linee guida italiane<br />
<strong>Sintesi</strong> 2–6<br />
Queste linee guida intendono essere uno strumento di pratica<br />
applicabilità, quindi sono state considerate per ciascuna raccomandazione:<br />
• flessibilità;<br />
• chiarezza;<br />
• minima intrusione nella pratica clinica.<br />
<strong>Sintesi</strong> 2–7<br />
La decisione consapevole di non attenersi alle raccomandazioni<br />
non può rappresentare causa specifica di responsabilità<br />
nei confronti dell’operatore. Tuttavia, nelle normali circostanze,<br />
attenersi alle raccomandazioni di una linea guida costituisce il<br />
metodo più efficiente di operare.<br />
<strong>Sintesi</strong> 2–8<br />
Si intende dare massima diffusione a queste linee guida tramite:<br />
•pieghevole di consultazione immediata contenente le raccomandazioni<br />
essenziali;<br />
•sintesi delle raccomandazioni in scenario medico concreto;<br />
• volume completo contenente tutto il materiale sviluppato;<br />
• documento informatico accessibile tramite consultazione in<br />
rete telematica (http://www.spread.it).<br />
<strong>Sintesi</strong> 2–9<br />
Si prevede di sottoporre queste linee guida ad un periodo di<br />
conferma pratica di validità su un campione rappresentativo<br />
del territorio e della popolazione, con la collaborazione di<br />
medici specialisti, di matrice interventistica o chirurgica, e di<br />
medicina generale.<br />
stesura 15 marzo 2005<br />
<strong>Sintesi</strong> e <strong>Raccomandazioni</strong> 15<br />
EPIDEMIOLOGIA<br />
<strong>Sintesi</strong> 4-1<br />
In Italia l’ictus è la terza (la seconda, stando ad alcune stime)<br />
causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie,<br />
causando il 10%-12% di tutti i decessi per anno, e rappresenta<br />
la principale causa d’invalidità.<br />
<strong>Sintesi</strong> 4-2<br />
Il tasso di prevalenza di ictus nella popolazione anziana (età<br />
65-84 anni) italiana è pari al 6,5% ed è leggermente più alto<br />
negli uomini (7,4%) rispetto alle donne (5,9%).<br />
<strong>Sintesi</strong> 4-3<br />
L’incidenza dell’ictus aumenta progressivamente con l’età raggiungendo<br />
il valore massimo negli ultra ottantacinquenni. Il<br />
75% degli ictus, quindi, colpisce i soggetti di oltre 65 anni.<br />
<strong>Sintesi</strong> 4-4<br />
L’ictus ischemico rappresenta la forma più frequente di ictus<br />
(80% circa), mentre le emorragie intraparenchimali riguardano<br />
il 15%-20% e le emorragie subaracnoidee il 3% circa.<br />
<strong>Sintesi</strong> 4-5<br />
L’ictus ischemico colpisce soggetti con età media superiore a<br />
70 anni, più spesso uomini che donne; quello emorragico<br />
intraparenchimale colpisce soggetti leggermente meno anziani,<br />
sempre con lieve prevalenza per il sesso maschile; l’emorragia<br />
subaracnoidea colpisce più spesso soggetti di sesso<br />
femminile, di età media sui 50 anni circa.<br />
<strong>Sintesi</strong> 4-6<br />
Ogni anno si verificano in Italia (dati sulla popolazione del<br />
2001) circa 196·000 ictus, di cui l’80% è rappresentato da<br />
nuovi episodi (157·000) e il 20% da recidive (39·000).<br />
<strong>Sintesi</strong> 4-7<br />
Si calcola che l’evoluzione demografica, caratterizzata da un<br />
sensibile invecchiamento, porterà in Italia – se l’incidenza<br />
dovesse rimanere costante – ad un aumento dei casi di ictus<br />
nel prossimo futuro.<br />
<strong>Sintesi</strong> 4-8<br />
Nel nostro Paese il numero di soggetti che hanno avuto un<br />
ictus (dati sulla popolazione del 2001) e sono sopravvissuti,<br />
con esiti più o meno invalidanti, è pari a circa 913·000.<br />
stesura 15 marzo 2005