SPREAD IV Edizione - Sintesi e Raccomandazioni - ANCE
SPREAD IV Edizione - Sintesi e Raccomandazioni - ANCE
SPREAD IV Edizione - Sintesi e Raccomandazioni - ANCE
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
80<br />
<strong>SPREAD</strong> – Stroke Prevention and Educational Awareness Diffusion<br />
Ictus cerebrale: Linee guida italiane<br />
<strong>Sintesi</strong> 14-17<br />
Il ripristino delle attività abituali del soggetto colpito da ictus si<br />
basa sui processi di recupero intrinseco e compensatorio. I<br />
dati attualmente disponibili non consentono di documentare<br />
una maggiore efficacia di alcune metodiche rieducative rispetto<br />
ad altre. Sono per questo incoraggiati studi clinici controllati<br />
relativi ai singoli trattamenti riabilitativi.<br />
Raccomandazione 14.26 Grado C<br />
È indicato che i familiari del soggetto colpito da ictus<br />
vengano informati, in maniera chiara, sulle conseguenze<br />
dell’ictus, soprattutto in termini di deterioramento cognitivo,<br />
incontinenza sfinterica e disturbi psichici, oltre che<br />
sulle strutture locali e nazionali fruibili per l’assistenza al<br />
soggetto malato.<br />
Raccomandazione 14.27 Grado C<br />
È indicato il coinvolgimento degli operatori sociali, al fine<br />
di organizzare e supportare le risorse disponibili, ma<br />
anche di contenere lo stress dei familiari del soggetto colpito<br />
da ictus.<br />
Raccomandazione 14.28 Grado C<br />
È indicato che ogni paziente, ancora disabile a distanza<br />
di sei mesi o più da un ictus sia ri-valutato al fine di definire<br />
le ulteriori esigenze riabilitative, da realizzare se<br />
appropriate.<br />
Raccomandazione 14.29 Grado C<br />
È indicato considerare con particolare attenzione i soggetti<br />
con cerebrolesione grave, al fine di definire le possibilità<br />
di recupero ed identificare il percorso assistenziale<br />
più proficuo, sia nelle strutture ospedaliere che nel territorio.<br />
Raccomandazione 14.30 Grado B<br />
Sono indicati il posizionamento (igiene posturale) e la<br />
mobilizzazione segmentaria degli arti del paziente con<br />
ictus, al fine di minimizzare il rischio individuale delle<br />
complicazioni più frequenti, quali le contratture, le infezioni<br />
delle vie respiratorie, la spalla dolorosa ed i decubiti.<br />
Raccomandazione 14.31 Grado B<br />
È indicato stimolare ed incoraggiare i pazienti con ictus<br />
alla partecipazione alle attività quotidiane e promuovere<br />
l’abbandono precoce del letto (verticalizzazione precoce),<br />
attraverso l’acquisizione dell’allineamento in posizione<br />
seduta entro il terzo giorno, se non sussistono controindicazioni<br />
al programma.<br />
stesura 15 marzo 2005<br />
<strong>Sintesi</strong> e <strong>Raccomandazioni</strong> 81<br />
<strong>Sintesi</strong> 14-18<br />
La rieducazione del controllo posturale e della deambulazione<br />
beneficia dell’intervento riabilitativo precoce. Non è documentata<br />
la superiorità di alcuni approcci su altri nel raggiungere<br />
questo obiettivo. Limitate evidenze sembrano suggerire un<br />
vantaggio di tecniche orientate all’apprendimento di sequenze<br />
motorie nel contesto abituale del paziente.<br />
Raccomandazione 14.32 Grado C<br />
È sempre indicato attivare un programma di riabilitazione<br />
dell’arto superiore paretico entro i primi tre mesi.<br />
<strong>Sintesi</strong> 14-19<br />
Il recupero funzionale dell’arto superiore rappresenta un obiettivo<br />
a breve e medio termine del progetto riabilitativo. Per il<br />
recupero sono globalmente indicate tecniche di integrazione<br />
sensitivo-motoria, benché l’evidenza a supporto dei singoli<br />
approcci sia ancora modesta. Alcuni vantaggi in pazienti selezionati<br />
possono derivare da approcci di “uso forzato indotto<br />
da immobilizzazione dell’arto sano”.<br />
<strong>Sintesi</strong> 14-20<br />
Il trattamento dell’afasia è mirato a:<br />
a. recuperare la capacità di comunicazione globale, di comunicazione<br />
linguistica, di lettura, di scrittura e di calcolo;<br />
b. promuovere strategie di compenso atte a superare i disordini<br />
di comunicazione;<br />
c. addestrare i familiari alle modalità più valide di comunicazione.<br />
Le modalità di trattamento dell’afasia più frequentemente utilizzate<br />
sono:<br />
a. approcci mirati al controllo di disturbi specifici;<br />
b. modalità di reintegrazione del processo linguistico secondo<br />
i modelli cognitivi più condivisi;<br />
c. trattamenti stimolo-risposta.<br />
Raccomandazione 14.33 Grado D<br />
In presenza di disturbi del linguaggio sono indicati una<br />
dettagliata valutazione da parte di operatori competenti<br />
ed il coinvolgimento di un terapista del linguaggio (logopedista).<br />
Raccomandazione 14.34 Grado B<br />
È indicato un trattamento riabilitativo della comunicazione<br />
secondo l’approccio ritenuto più appropriato sulla<br />
base delle caratteristiche del paziente e delle competenze<br />
degli operatori.<br />
stesura 15 marzo 2005