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SPREAD IV Edizione - Sintesi e Raccomandazioni - ANCE

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<strong>SPREAD</strong> – Stroke Prevention and Educational Awareness Diffusion<br />

Ictus cerebrale: Linee guida italiane<br />

<strong>Sintesi</strong> 10-21<br />

Nell’ESA non vi sono al momento evidenze a favore degli<br />

interventi eseguiti precocemente, entro 3 giorni dall’esordio dei<br />

sintomi, anche se attualmente è la prassi più utilizzata. Non<br />

sono state riscontrate differenze di esito rispetto agli interventi<br />

eseguiti entro 7 giorni dall’esordio.<br />

Raccomandazione 10.47 Grado D<br />

Nei pazienti con ESA è indicato privilegiare l’intervento<br />

endovascolare rispetto alla chirurgia nel caso in cui il<br />

paziente non possa essere sottoposto ad intervento chirurgico<br />

per problemi internistici, quando l’aneurisma risulti<br />

di difficile accesso chirurgico o l’intervento si accompagni<br />

ad alto rischio operatorio. L’intervento endovascolare è<br />

indicato anche in caso di aneurismi non rotti medio-piccoli.<br />

<strong>Sintesi</strong> 10-22<br />

L’età superiore a 60 anni, i gradi clinici intermedi ed alti<br />

(HH=3-4) dopo emorragia subaracnoidea, ed in particolare gli<br />

aneurismi del circolo posteriore, di difficile accesso chirurgico<br />

indipendentemente se rotti o non rotti, sono a parità di indicazioni<br />

fattori che orientano la scelta terapeutica verso un intervento<br />

endovascolare.<br />

Raccomandazione 10.48 Grado D<br />

In caso di aneurismi dell’arteria cerebrale media, età inferiore<br />

a 60 anni, grading clinico basso (HH=1~2), presenza<br />

di un ematoma cerebrale è indicato il trattamento chirurgico.<br />

Raccomandazione 10.49 Grado D<br />

La chiusura del vaso afferente in pazienti con ESA è indicata<br />

quando non sia possibile la chiusura diretta dell’aneurisma<br />

per via chirurgica o per via endovascolare ed<br />

esista un rischio elevato di rottura o siano presenti sintomi<br />

progressivi.<br />

<strong>Sintesi</strong> 10-23<br />

Non vi sono evidenze a favore dell’efficacia della permanenza<br />

a letto dei pazienti con ESA e della terapia anti-ipertensiva in<br />

acuto nel prevenire il risanguinamento dell’aneurisma, tuttavia<br />

la somministrazione di antipertensivi viene ampiamente praticata.<br />

stesura 15 marzo 2005<br />

<strong>Sintesi</strong> e <strong>Raccomandazioni</strong> 51<br />

<strong>Sintesi</strong> 10-24<br />

La terapia antifibrinolitica per prevenire il risanguinamento nei<br />

pazienti con ESA può essere usata in particolari condizioni,<br />

p.es. pazienti con scarsa possibilità di vasospasmo candidati<br />

a terapia chirurgica dilazionata, ma non è un trattamento di<br />

routine in quanto provoca ischemie cerebrali in proporzione<br />

analoga a quella degli episodi di risanguinamento evitati dalla<br />

stessa terapia.<br />

Raccomandazione 10.50 Grado C<br />

Il clippaggio chirurgico è indicato per ridurre la percentuale<br />

di rinsaguinamento dopo ESA.<br />

Raccomandazione 10.51 Grado D<br />

La legatura di carotide per aneurismi non trattabili con<br />

approccio diretto può essere indicata per prevenire il<br />

risanguinamento dopo ESA.<br />

<strong>Sintesi</strong> 10-25<br />

Nell’ESA, l’uso di spirali intraluminali sembra avere un rischio<br />

lievemente maggiore di risanguinamenti rispetto alla chirurgia<br />

tradizionale.<br />

<strong>Sintesi</strong> 10-26<br />

Il trattamento con palloncini e polimeri ha una casistica troppo<br />

limitata per essere valutato ai fini della prevenzione del risanguinamento<br />

dopo ESA.<br />

Raccomandazione 10.52 Grado D<br />

Per la diagnosi ed il monitoraggio del vasospasmo è indicato<br />

l’uso del Doppler transcranico.<br />

Raccomandazione 10.53 Grado D<br />

L’ipertensione, l’ipervolemia e l’emodiluizione sono indicate<br />

per la prevenzione ed il trattamento del vasospasmo,<br />

ma la loro efficacia non è stata univocamente dimostrata.<br />

Raccomandazione 10.54 Grado C<br />

La somministrazione di nimodipina per via orale o e.v. è<br />

indicata nel trattamento del vasospasmo dopo ESA.<br />

<strong>Sintesi</strong> 10-27<br />

La rimozione dei coaguli vasali durante l’intervento, la somministrazione<br />

di fibrinolitici cisternali o la somministrazione di<br />

agenti anti-infiammatori o antiossidanti sono di incerta efficacia<br />

nella prevenzione del vasospasmo dopo ESA.<br />

stesura 15 marzo 2005

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