21.05.2013 Views

Riassunto - Rinascite

Riassunto - Rinascite

Riassunto - Rinascite

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

cui è impossibile trovare «qualsiasi idea del governo come strumento di perfezionamento o di mi-<br />

glioramento umano». Sul punto, quindi, la distanza fra i due autori non potrebbe essere maggiore.<br />

Oakeshott contesta, comunque, la nozione di rappresentanza democratica da un du-<br />

plice punto di vista. Essa, anzitutto, non deve occultare l’origine non contrattuale dell’obbligazione<br />

politica. Per Oakeshott, la democrazia si identifica con l’estensione a tutti i membri della comunità<br />

politica delle guarentigie dal rule of law di derivazione medievale. In secondo luogo, rappresentare<br />

non deve comportare il pervertimento del compito primario dello Stato, consistente nel salvaguarda-<br />

re condizioni giuridiche che garantiscano il perseguimento di una pluralità di fini all’interno della<br />

società civile. Il governo – che Oakeshott assimila, per funzioni, ad un giudice-arbitro – non deve<br />

mirare al perseguimento di interessi di parte. La distorsione più frequente, impressa da liberali ra-<br />

zionalisti e socialisti, al concetto di rappresentanza democratica consiste appunto nel volere conferi-<br />

re al governo un fine specifico, da perseguire mediante gli strumenti coercitivi di cui lo Stato dispo-<br />

ne.<br />

IV. Razionalismo e liberalismo<br />

Abbiamo sin qui rilevato come tanto Voegelin quanto Oakeshott si schierino contro la metodologia<br />

positivistica ed evidenziato ciò che li separa dalla concezione “progressista” della democrazia<br />

rappresentativa. Sulla scorta di quanto detto, è possibile esaminare, in modo più approfondito, le<br />

critiche di entrambi alla tradizione liberale.<br />

L’uno e l’altro si professano oppositori della forma mentis ideologica, che identificano con<br />

la proliferazione degli “ismi” nel discorso politico. Oakeshott analizza, in particolare, i tratti salienti<br />

della mentalità razionalistica – un modo di intendere la politica che innerva diverse tradizioni intellettuali,<br />

dal comunismo al liberalismo progressista –. Il razionalismo di cui scrive Oakeshott è postrinascimentale,<br />

ed affonda le proprie radici in una precisa condizione antropologica, che si riflette in<br />

campo politico, gnoseologico, morale e religioso.<br />

È razionalista, secondo Oakeshott, l’individuo che predica l’indipendenza di pensiero ed il<br />

rifiuto di ogni autorità, al di fuori di quella conferita alla ragione. Scettico verso tutto ciò che è proviene<br />

dal passato, non lo è nei confronti della possibilità di separare con sicurezza il vero dal falso,<br />

di liberarsi dai preconcetti e dalle imperfezioni. Il razionalista limita le esperienze a quelle che può<br />

compiere di persona; non riconosce validità alle altrui. L’esperienza, a suo avviso, non si accumula<br />

di generazione in generazione e, di conseguenza, il passato è soltanto un fardello. Egli manca sia di<br />

negative capability – la capacità di accettare l’esistenza di misteri insondabili tramite l’esperienza –<br />

che di negative enthusiasm – il gusto per l’ignoto e la sfera non razionale. Introducendo un termine<br />

20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!