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Riassunto - Rinascite

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Il quinto capitolo, infine, espone alcune riflessioni conclusive relative al rapporto esistente,<br />

all’interno del pensiero conservatore, fra difesa della tradizione e restaurazione dell’antico.<br />

Passiamo ora all’esposizione sintetica dei contenuti dei singoli capitoli.<br />

Cap. I. Introduzione. Conservatorismo: uno, nessuno, centomila<br />

I. Un secolo conservatore<br />

Autori come Robert S. Redmond, Anthony Sheldon, Stuart Ball, Gregory Schneider, Giuseppe<br />

Mammarella hanno tutti evidenziato l’enorme influenza esercitata dal conservatorismo sulla<br />

vita pubblica statunitense e britannica nel secolo XX. Empiricamente, si può riscontrare che in<br />

quattordici delle ventisei tornate elettorali il partito Tory ha conseguito una robusta maggioranza<br />

parlamentare, e in altre otto ha comunque beneficiato di una maggioranza relativa. Solo in quattro<br />

occasioni – 1906, 1945, 1966 e 1997 – la sua sconfitta è stata netta, e in appena tre casi la percentuale<br />

dei voti è scesa sotto il 40%. Per quanto concerne il Partito Repubblicano Americano – la formazione<br />

più sensibile ai valori del conservatorismo – , i dati sembrano meno univoci: esso ha espresso,<br />

fra il 1901 e il 2000, undici presidenti su diciotto, ma i democratici hanno controllato entrambi<br />

i rami del Congresso dal 1933 al 1947, dal 1955 al 1981 e dal 1987 al 1995. Nel XX secolo,<br />

un solo presidente repubblicano eletto dopo il New Deal – Ronald Reagan – ha goduto<br />

dell’appoggio del Senato per un intero mandato. Questi dati, tuttavia, vanno interpretati alla luce di<br />

alcune precisazioni: anzitutto, la cospicua rappresentanza conservatrice presente all’interno del Partito<br />

Democratico; in secondo luogo, l’esistenza di cleavages etnico-religiosi che impediscono ai<br />

partiti americani di rappresentare l’elettorato sulla base della semplice identificazione con una ideologia.<br />

Lo studio delle piattaforme, dei programmi e dei valori ispiratori delle forze in campo dimostra,<br />

invece, come – soprattutto fra il 1968 e il 2000 – gli Stati Uniti abbiano conosciuto un significativo<br />

radicamento della cultura conservatrice.<br />

II. Il potere delle idee<br />

Tale radicamento impone un chiarimento relativo ai fattori che l’hanno generato. Una parte<br />

importante – a nostro avviso – spetta alla variabile ideologica, la quale possiede una sua autonomia<br />

ed un suo peso. Non sono accettabili, pertanto, le tesi di quanti scorgono nel conservatorismo un fenomeno<br />

culturalmente sterile, incapace di incidere in profondità nella civic culture e di modificarne<br />

i presupposti. Numerose testimonianze – soprattutto di autorevoli esponenti della sinistra – hanno<br />

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