lezioni invecchiamento 2008 - Facoltà di Psicologia
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Fattori <strong>di</strong> rischio e <strong>di</strong> protezione<br />
nell’ <strong>invecchiamento</strong><br />
Corso <strong>di</strong> psicologia dello sviluppo sociale<br />
Prof.ssa Ersilia Menesini<br />
Invecchiamento<br />
• Fenomeno demografico:<br />
<strong>invecchiamento</strong> della<br />
popolazione<br />
• Età me<strong>di</strong>a della popolazione<br />
mon<strong>di</strong>ale passa dai 23,5 nel<br />
1950 al 26,1 nel 1998 e si<br />
stima raggiungerà 37,8 entro il<br />
2050.<br />
• L’Italia invecchia<br />
1
Gerontologia vs geriatria<br />
• Stu<strong>di</strong>o scientifico dei processi della tarda<br />
maturità e dell’<strong>invecchiamento</strong> viene chiamato<br />
Gerontologia stu<strong>di</strong>a l’<strong>invecchiamento</strong> come<br />
processo evolutivo<br />
• Approccio multi<strong>di</strong>sciplinare all’<strong>invecchiamento</strong><br />
con contributi della fisiologia, patologia, biologia,<br />
chimica, fisica, matematica, statistica, economia,<br />
psicologia e scienze sociali.<br />
• Invecchiamento come parte <strong>di</strong> un normale<br />
processo <strong>di</strong> sviluppo nell’arco <strong>di</strong> vita<br />
• E’ utile <strong>di</strong>stinguere tra almeno tre tipi<br />
<strong>di</strong> vecchiaia:<br />
• una vecchiaia fisico-biologica,<br />
• una vecchiaia psicologica,<br />
• Una vecchiaia sociale,<br />
• Età biologica, psicologica<br />
e sociale – Birren (1959)<br />
Questi 3 concetti sono integrati in quello <strong>di</strong> ETA’ FUNZIONALE – in<strong>di</strong>ce bilanciato delle capacità<br />
biologiche, psicologiche e sociali.<br />
Vantaggi maggiore semplicità nello stu<strong>di</strong>o della vecchiaia, potendo concentrarsi in uno solo dei tre<br />
aspetti.<br />
Svantaggi complicazione della definizione globale <strong>di</strong> vecchiaia, che viene data dall’integrazione dei<br />
tre aspetti sopra espressi.<br />
2
INVECCHIAMENTO PRIMARIO –<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni intrinseche nel processo<br />
<strong>di</strong> <strong>invecchiamento</strong> , cambiamenti<br />
legati all’età, inevitabili e irreversibili,<br />
quali rallentamento motorio,<br />
<strong>di</strong>minuzione della vista, capelli<br />
bianchi, rughe….<br />
INVECCHIAMENTO SECONDARIO –<br />
cambiamenti che non sono inevitabili<br />
ma sono causati dallo stile <strong>di</strong> vita, da<br />
agenti esterni (es. osteoporosi,<br />
ipertensione, <strong>di</strong>abete….Si tratta <strong>di</strong><br />
malattie legate all’età che possono<br />
essere prevenute e sono reversibili…)<br />
INVECCHIAMENTO TERZIARIO –<br />
processi deteriorativi che si verificano<br />
nei mesi che precedono la morte<br />
• <strong>Psicologia</strong> gerontologica o<br />
psicogerontologia - inizia dopo la II<br />
Guerra mon<strong>di</strong>ale<br />
• Schroots (1995) <strong>di</strong>stingue 3 fasi della<br />
psicogerontologia:<br />
• ps. dell’anziano<br />
• ps. delle età<br />
• ps. dell’<strong>invecchiamento</strong><br />
3
Metafore sulla vecchiaia<br />
• Stanley Hall, [1922] ha paragonato<br />
l’avanzare dell’età come la china della<br />
collina, e la vecchiaia in particolare come<br />
la parte <strong>di</strong>scendente della collina stessa.<br />
Nel 1988 Schroots [Schroots 1988]<br />
paragona la vita ad un albero, o più<br />
<strong>di</strong>namicamente ad un fiume<br />
Teoria “integrata ed ecologica<br />
dell’<strong>invecchiamento</strong>”.<br />
• [Birren e Schroots 1996]<br />
• Questa teoria ipotizza che l’evoluzione e<br />
l’<strong>invecchiamento</strong> siano strettamente legati e che<br />
avvengano in contemporanea: “l’occorrenza<br />
congiunta, sincronica, <strong>di</strong> guadagni e per<strong>di</strong>te,<br />
sviluppo e <strong>invecchiamento</strong><br />
• i due processi sono paralleli, sia se visti<br />
<strong>di</strong>acronicamente, lungo l’arco della vita, sia se<br />
valutati sincronicamente”<br />
4
TEORIE PSICO-SOCIALI<br />
DELL’INVECCHIAMENTO<br />
• Teoria spiegazione sistematica <strong>di</strong> un evento nella quale vengono<br />
identificati alcuni costrutti e concetti, vengono proposte alcune<br />
relazioni e fatte alcune pre<strong>di</strong>zioni.<br />
• Miller - Insieme <strong>di</strong> affermazioni interconnesse: definizioni, assiomi,<br />
postulati, costrutti ipotetici, leggi, ipotesi e così via. Queste<br />
affermazioni sono <strong>di</strong> solito espresse in forma verbale o matematica.<br />
• Attributi: coerenza interna e non contraddetta da osservazioni<br />
scientifiche<br />
• Modellocornice <strong>di</strong> riferimento, struttura o sistema che è stato<br />
sviluppato in un campo e poi applicato ad un altro. Serve da<br />
analogia o metafora per guidare la ricerca.<br />
• Il termine modello sostituisce talvolta quello <strong>di</strong> teoria e connota un<br />
impegno meno ambizioso e meno speculativo <strong>di</strong> teoria generale.<br />
PERIODO CLASSICO<br />
• ERIKSON - Precursore della LIFESPAN PSYCHOLOGY<br />
5
• La crisi della vecchiaia si manifesta come un tirar le<br />
somme circa la propria esistenza. Le qualità dell’Io che<br />
emergono sono: la piena accettazione <strong>di</strong> sé, la<br />
saggezza in contrasto con la paura della morte, la<br />
depressione, lo sconforto per il tempo passato e il breve<br />
tempo futuro.<br />
• Importanza dello sguardo retrospettivo sulla vita che ha<br />
dato vita al filone <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sulla LIFE REVIEW e<br />
sull’importanza della riconciliazione<br />
• Joan M. Erikson (The life cycle completed) nono<br />
sta<strong>di</strong>o della vecchiaia che descrive il cambiamento e lo<br />
sviluppo nelle persone molto anziane - i cosiddetti<br />
GRANDI ANZIANI<br />
• (Questo sta<strong>di</strong>o è stato ripreso dalla teoria della<br />
Gerotrascendenza)<br />
LA COUNTERPART THEORY (controscena)<br />
• Birren negli anni 60 propone la Counterparty Theory<br />
• Prendendo in esame l’interazione tra fattori genetici e ambientali si chiede :<br />
in che modo si sia evoluto il controllo genetico della vecchiaia. Ad esempio<br />
come può <strong>di</strong>ventare stabile un tratto che si manifesta come malattia solo<br />
nella tarda età adulta?<br />
• Pleiotropismo i geni possono avere un determinato ruolo nella prima<br />
metà della vita e far emergere caratteristiche complementari durante la<br />
vecchiaia<br />
• In genetica la capacità <strong>di</strong> un singolo gene <strong>di</strong> influenzare l’espressione <strong>di</strong> più<br />
<strong>di</strong> un carattere (detto anche pleiotropia o polifenia)<br />
• Un gene può essere vantaggioso nella prima fase della vita : ad es.<br />
innalzamento della pressione arteriosa in alcune circostanze ma può<br />
costituire un fattore <strong>di</strong> rischio per la tarda età adulta (ipertensione)<br />
• La lunga vita dei padri può avere un valore adattativo per la prole,<br />
preparandola attraverso conoscenza e strumenti <strong>di</strong> saggezza che aumenta<br />
con l’età<br />
6
LA TEORIA DEL DISIMPEGNO<br />
• Risale agli anni 50<br />
• Kansas City Life of adult Life - 700 sogg.<br />
tra 40 e 90 anni<br />
• Cumming e Henry (1961) Growing old<br />
•<br />
• Secondo questa teoria l’<strong>invecchiamento</strong><br />
è accompagnato da una graduale<br />
inevitabile e irresistibile tendenza a<br />
ritirarsi e ad abbandonare i propri ruoli<br />
sociali e attività in preparazione del<br />
<strong>di</strong>stacco finale.<br />
• Il processo non è univoco es.<br />
pensionamento che decreta un <strong>di</strong>stacco<br />
della società dalla persona<br />
• DISTACCO RECIPROCO <br />
<strong>invecchiamento</strong> ideale quando l’in<strong>di</strong>viduo<br />
e la società si <strong>di</strong>staccano l’uno dall’altro<br />
pressoché contemporaneamente<br />
Critiche alla T. del <strong>di</strong>simpegno<br />
• Havinghurst (che ha proseguito lo stu<strong>di</strong>o long. del<br />
Kansas) sottolinean come molte persone riescono ad<br />
adattarsi con successo alla fase post-pensione ; ruolo<br />
dell’impegno sociale<br />
• Neugarten <strong>di</strong>fferenze legate alla personalità, al<br />
genere….<br />
• Hochschild (1975) Tutta la teoria è stata posta in<br />
<strong>di</strong>scussione. Criticismo anche verso il concetto <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>simpegno<br />
• Visione stereotipica della vecchiaia come periodo <strong>di</strong><br />
debolezza e declino.<br />
7
LA TEORIA DELL’ATTIVITA’<br />
• Havingurst e coll. per primi proposero<br />
l’attività come antidoto alle pene e ai<br />
<strong>di</strong>sagi della vecchiaia.<br />
• “La persona anziana che invecchia in<br />
modo ottimale è colei che rimane attiva e<br />
che riesce a resistere alla restrizione del<br />
suo mondo sociale….. (Havingurst et al.<br />
1968 p.161)”<br />
• Lemon et al. esponenti della T. dell’attività<br />
• “Maggiore è l’attività, maggiore è la<br />
sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> vita!” (p.515)<br />
• Critica al carattere normativo <strong>di</strong> ambedue<br />
le teorie (Disimpegno e Attività)<br />
• Pubblicazione <strong>di</strong> Neugartner et al. (1968)<br />
– Kansas City study – importanza delle<br />
<strong>di</strong>fferenze interin<strong>di</strong>viduali e della<br />
personalità<br />
LA TEORIA DELLA CONTINUITA’<br />
• Non proponeva un modello ideale <strong>di</strong> <strong>invecchiamento</strong>. Affermava l’importanza del<br />
singolo soggetto nel richiamare gli aspetti del proprio passato per concepire il proprio<br />
futuro e strutturare le proprie scelte.<br />
• Nell’operare scelte adattive le persone adulte e quelle anziane cercano <strong>di</strong> preservare<br />
e mantenere strutture interne ed esterne già esistenti e preferiscono operare scelte in<br />
base ad un principio <strong>di</strong> continuità<br />
• Dati longitu<strong>di</strong>nali – Atchley (1975; 1999), Ohio Longitu<strong>di</strong>nal Study of Aging and<br />
Adaptation<br />
Il tentativo <strong>di</strong> preservare la continuità risponde a <strong>di</strong>versi bisogni:<br />
• permette <strong>di</strong> mantenere una conoscenza che aiuta ad anticipare ed interpretare gli<br />
eventi<br />
• aiuta a preservare l’integrità dell’IO e l’autostima<br />
• è un mezzo per mantenere le relazioni sociali<br />
• Limite: vincolata all’integrità dei processi <strong>di</strong> memoria .<br />
8
PERIODO MODERNO<br />
LIFE-SPAN PSYCHOLOGY<br />
• Approccio multi<strong>di</strong>sciplinare, multifunzionale, multi<strong>di</strong>rezionale e <strong>di</strong>scontinuo con una<br />
forte impronta evoluzionistica e contestualista…<br />
• Assunti:<br />
• lo sv. ontogenetico si sviluppa nel corso <strong>di</strong> tutta la vita<br />
• lo sviluppo è multi<strong>di</strong>rezionale e multi<strong>di</strong>mensionale<br />
• concomitante presenza sia <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te che <strong>di</strong> guadagni – vecchiaia maggiori per<strong>di</strong>te<br />
• sviluppo risultante <strong>di</strong> 3 sistemi : influenze normative legate all’età; storiche e non<br />
normative<br />
• processi interattivi e <strong>di</strong>alettici – ruolo attivo dell’in<strong>di</strong>viduo<br />
• spostamento delle risorse in funzione dei bisogni della fase dello sviluppo (b- energie<br />
verso la crescita; anziani energie verso il mantenimento)<br />
• plasticità intrain<strong>di</strong>viduale<br />
• necessità <strong>di</strong> un approccio multi<strong>di</strong>sciplinare<br />
• sviluppo risultante dei processi <strong>di</strong> interazione <strong>di</strong> biologia e cultura<br />
• applicazione <strong>di</strong> questa architettura ai modelli SOC (selezione, ottimizzazione e<br />
compensazione).<br />
IL MODELLO SOC<br />
SELEZIONE, OTTIMIZZAZIONE E COMPENSANZIONE<br />
• Paul e Margaret Baltes - meta - teoria<br />
che tenta <strong>di</strong> spiegare l’<strong>invecchiamento</strong><br />
ottimale come azione <strong>di</strong> due processi:<br />
• massimizzazione dei guadagni<br />
• minimizzazione delle per<strong>di</strong>te<br />
• E’ universale e relativista allo stesso<br />
tempo<br />
9
• Baltes (1997) prende ad esempio l’intervista con il famoso pianista<br />
Rubinstein (ad 80 anni)<br />
• Processi <strong>di</strong> selezione – (suona un minor numero <strong>di</strong> pezzi)<br />
• SELEZIONE ATTIVA<br />
• SELEZIONE BASATA SULLA PERDITA<br />
• delle risorse e dei mezzi necessari per raggiungere il risultato<br />
• COMPENSAZIONE - in caso <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te usare strategie <strong>di</strong>verse o<br />
ridurre gli obiettivi della prestazione<br />
• Il modello SOC è stato applicato allo stu<strong>di</strong>o dello sviluppo intellettivo<br />
nell’arco <strong>di</strong> vita; della competenza quoti<strong>di</strong>ana e delle relazioni <strong>di</strong><br />
questo modello con la saggezza<br />
TEORIA DELLA SELETTIVITA’<br />
SOCIO-EMOZIONALE<br />
• Laura L. Cartensen (1987; 1999) ha<br />
proposto questa teoria in cui la<br />
percezione del tempo come limitato<br />
vs espanso e aperto è centrale ed ha<br />
implicazioni fondamentali in termini <strong>di</strong><br />
cognizioni, emozioni e motivazioni.<br />
• Teoria socio-motivazionale : due<br />
motivazioni sociali 1. acquisizione <strong>di</strong><br />
conoscenze ; 2 . regolazione delle<br />
emozioni<br />
• Percezione del tempo <strong>di</strong>latato per i<br />
giovani orienta verso obiettivi <strong>di</strong><br />
conoscenza<br />
• Percezione limitata del tempo per<br />
anziani orienta verso situazioni<br />
emotive positive e supportive<br />
10
TEORIA DELLA<br />
GEROTRASCENDENZA<br />
• Proposta da Tornstam (1989)<br />
• Alterazione della coscienza nella tarda età ,<br />
spostamento meta-prospettico da una visione<br />
materiale e razionale ad una visione più cosmica<br />
e trascendentale che si associa con una migliore<br />
sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> vita<br />
• Le società occidentali ostacolano questo<br />
processo mentre quelle orientali lo favoriscono<br />
• (si rifà alla filosofia Zen e al concetto <strong>di</strong><br />
inconscio collettivo <strong>di</strong> Jung)<br />
• Il processo <strong>di</strong> gerotrascendenza interessa 3 livelli <strong>di</strong><br />
cambiamento ontologico:<br />
– livello cosmico<br />
• cambiamenti nella percezione del tempo e dello spazio –<br />
nuova visione della morte e sentimenti <strong>di</strong> partecipazione<br />
all’universo<br />
• maggior legame con le altre generazioni<br />
– livello relativo al sé<br />
• scopre aspetti nascosti del Sé e va incontro ad una<br />
maggiore comprensione della domande fondamentali su<br />
sé e sulla propria vita. Tendenza all’altruismo e alla<br />
riscoperta <strong>di</strong> aspetti infantili <strong>di</strong> sé<br />
– livello sociale e <strong>di</strong> prossimità relazionale<br />
• più intenso senso <strong>di</strong> reciprocità e <strong>di</strong> legame con gli altri.<br />
Maggiore comprensione del proprio ruolo e maggiore<br />
apertura mentale – saggezza<br />
11
Gero<strong>di</strong>namica e branching theory proposta da Schroots<br />
(1995)<br />
• a partire dai modelli delle teoria generale dei sistemi<br />
(Von Bertalanffy, 1968)<br />
In<strong>di</strong>vidui = Sistemi aperti<br />
• Aumento dell’entropia e del <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne con l’età che porta<br />
alla morte del sistema stesso<br />
• II legge della termo<strong>di</strong>namica – legge dell’entropia –<br />
misura il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne in cui si trovano gli elementi<br />
che costituiscono il sistema<br />
• L’entropia incrementata da uno stato più <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato<br />
• Necessità <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> riorganizzazione per consentire<br />
la sopravvivenza del sistema – tendenza alla<br />
<strong>di</strong>fferenziazione<br />
Branching theory<br />
• Ipotizza dei punti <strong>di</strong> trasformazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ramazione<br />
comportamentale – questi punti vanno considerati a<br />
livello biologico, psicologico e sociale.<br />
• La <strong>di</strong>ramazione in<strong>di</strong>ca che nel punto <strong>di</strong> trasformazione<br />
l’organismo può prendere <strong>di</strong>ramazioni <strong>di</strong>verse verso<br />
strutture e processi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne inferiore o superiore.<br />
• Sviluppo come processo in cui si alternano perio<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> consolidamento e perio<strong>di</strong> critici<br />
12
Rami e <strong>di</strong>rezioni verso cui può andare lo sviluppo<br />
Paesaggio epigenetico <strong>di</strong><br />
Wad<strong>di</strong>ngton 1957<br />
13
L’INVECCHIAMENTO<br />
COGNITIVO<br />
• 2 tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ricerca:<br />
• 1. ps. dello sviluppo sperimentale<br />
• 2. valutazione delle competenze<br />
intellettive e del loro sviluppo su<br />
popolazioni normali e patologiche<br />
(approccio psicometrico)<br />
• Processi esaminati: memoria. Attenzione,<br />
linguaggio, funzioni esecutive<br />
• Funzioni esecutive ampia gamma <strong>di</strong> abilità<br />
mentali quali il monitoraggio delle proprie<br />
prestazioni, stabilire obiettivi futuri, inibizione<br />
delle risposte apprese, alterazione delle proprie<br />
risposte in funzione dei feedback dell’ambiente<br />
• Processi cognitivi superiori: pianificazione,<br />
organizzazione, pensiero <strong>di</strong>vergente, inibizione,<br />
memoria prospettica, automonitoraggio,<br />
interazioni sociali e sessuali.<br />
14
• Processi automatici e processi<br />
controllati –<br />
• processi automatici rimangono stabili,<br />
• processi controllati vanno incontro a<br />
declino<br />
• Rallentamento cognitivo – fenomeno<br />
che spesso interessa <strong>di</strong>versi domini e<br />
processi<br />
• Hp <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione e <strong>di</strong> deterioramento <strong>di</strong><br />
variabili <strong>di</strong> I e II or<strong>di</strong>ne che possono<br />
me<strong>di</strong>are le prestazioni su singoli compiti .<br />
15
•Modelli <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>pendenza vs<br />
modelli con<br />
me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> primo o<br />
<strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne. (es.<br />
rallentamento<br />
cognitivo)<br />
• Hp. del deca<strong>di</strong>mento sensoriale – Baltes e<br />
Linderberg ipotizzano che il deca<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> funzioni cognitive sia correlato al<br />
deca<strong>di</strong>mento dell’u<strong>di</strong>to e della vista poiché<br />
i processi cognitivi e sensoriali sono<br />
correlati e <strong>di</strong>pendono da aree comuni o da<br />
cause comuni<br />
16
L’intelligenza fluida e<br />
l’intelligenza cristallizzata<br />
• Horn (1985) sostiene un declino intellettuale in età adulta<br />
• Secondo Schaie e Baltes (1977) alcuni aspetti<br />
dell’intelligenza possono migliorare<br />
• Yerkes (1923) evidenzia un aumento fino a 18 annistabilità<br />
da 18 a 25 e poi declino.<br />
• 1955 Bayley e Oden analizzando soggetti adulti <strong>di</strong> un<br />
campione <strong>di</strong> bambini superdotati hanno rilevato un<br />
miglioramento nella padronanza in alcune prove (tra 20 e<br />
50 anni)<br />
• 1956 Schaie sottopose a test soggetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso livello<br />
d’età (20 – 70 anni) in relazione a prove <strong>di</strong> abilità verbale,<br />
matematica, visuo-spaziale, ragionamento e flui<strong>di</strong>tà verbale<br />
- DIFFERENZE TRASVERSALI …Effetto coorte?<br />
• Quin<strong>di</strong> sottopose <strong>di</strong> nuovo i test ogni 7 anni alla stessa popolazione.<br />
(Seattle longitu<strong>di</strong>nal Study). Miglioramento….<br />
• Effetti della familiarità dei test? O <strong>di</strong> una popolazione più sensibile alla<br />
ricerca?<br />
• RICERCA SEQUENZIALE Ad ogni t. della ricerca aggiungeva un<br />
nuovo gruppo per ogni livello d’età che poi seguiva longitu<strong>di</strong>nalmente.<br />
• RISULTATI : incremento delle prestazioni fino a 40 anni, stabilità fino<br />
a 55<br />
• Decremento da 53 a 60 lieve<br />
• Oltre 60 decremento più significativo<br />
• ==================================<br />
• I. fluida: ragionamento, nuove combinazioni <strong>di</strong> elementi,<br />
controllo,<br />
• I. cristallizzata: conoscenze, nozioni, memoria semantica<br />
17
STABILITA’ CAMBIAMENTO<br />
DELLA PERSONALITA’<br />
• Quando la personalità raggiunge il suo apice <strong>di</strong><br />
stabilità?<br />
• Costa e McCrae stabilità nel periodo della<br />
maturità (processi endogeni in<strong>di</strong>pendenti dalle<br />
influenze dell’ambiente)<br />
• Maggiore plasticità e cambiamento in tutto il<br />
ciclo <strong>di</strong> vita (Caspi, 1998) – cambiamenti<br />
successivi legati all’interazione tra in<strong>di</strong>viduo e<br />
ambiente (cambiamenti legati alla maggiore<br />
ricchezza <strong>di</strong> esperienze nelle prime fasi della<br />
vita)<br />
Stabilità/instabilità<br />
• Stabilità <strong>di</strong>fferenziale – medesima posizione <strong>di</strong> rango nei punteggi<br />
lungo un arco <strong>di</strong> tempo. Correlazione tra le misure ad età <strong>di</strong>verse.<br />
• Stabilità assoluta – costanza della quantità <strong>di</strong> un attributo o <strong>di</strong> un<br />
tratto nel tempo – confronto tra me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> età <strong>di</strong>versa<br />
• Roberts e Del Vecchio (2000) meta-analisi sulla stabilità<br />
<strong>di</strong>fferenziale dall’infanzia fino alla maturità<br />
• .31 infanzia<br />
• .54 università<br />
• .64 trent’anni<br />
• .70 a settant’anni<br />
• Picco <strong>di</strong> stabilità a 50 anni circa – Risultati in contrasto con ipotesi<br />
personologica classica <strong>di</strong> Costa e Mccrae<br />
• A supporto della life-span psychology poiché .70 esprime<br />
comunque una parte <strong>di</strong> varianza che soggetta al cambiamento<br />
18
Cambiamento nei 5 fattori<br />
• Estroversione – risultati inconsistenti per alcuni<br />
aumenta per altri <strong>di</strong>minuisce<br />
• Gradevolezza (altruismo) aumenta con l’età<br />
• Coscienziosità aumenta con l’età fino alla<br />
maturità<br />
• Instabilità emotiva risultati contrastanti<br />
• Apertura declino con l’età<br />
• La maturazione psicologica e personale è un<br />
processo che si estende durante tutto l’arco<br />
della vita.<br />
Promuovere un <strong>invecchiamento</strong> attivo<br />
Active aging<br />
• Nel 2002 l’OMS ha adottato l’espressione<br />
INVECCHIAMENTO ATTIVO<br />
• Concetto <strong>di</strong> <strong>invecchiamento</strong> che ottimizza le possibilità <strong>di</strong><br />
salute, partecipazione e sicurezza al fine <strong>di</strong> migliorare la<br />
qualità della vita in questa fascia della popolazione.<br />
• Non in<strong>di</strong>ca solo attività fisica o produttiva ma la capacità<br />
<strong>di</strong> partecipazione nelle questioni sociali, economiche,<br />
culturali, spirituali e civiche in relazione ai bisogni e alle<br />
inclinazioni <strong>di</strong> ciascun in<strong>di</strong>viduo o gruppo.<br />
• Questo termine è oggi usato per attività quali i<br />
comportamenti <strong>di</strong> prevenzione e promozione della<br />
salute, il lavoro retribuito, volontariato, caregiving,<br />
impegno sociale o civico… e il lifelong learning<br />
19
INVECCHIAMENTO<br />
FISICAMENTE ATTIVO<br />
• Partecipazione a ad attività fisica regolare <br />
• Benefici sulla salute fisica (prevenzione malattie car<strong>di</strong>o-vascolari, <strong>di</strong>abete, neoplasie),<br />
psicologica (umore e funzionamento cognitivo) e sociale (integrazione, amicizia)<br />
• Nel 1999 lancio del Global Embrace iniziativa mon<strong>di</strong>ale promossa dall’OMS con<br />
una giornata <strong>di</strong> attività motoria de<strong>di</strong>cata agli anziani attuata in circa 100 paesi del<br />
mondo.<br />
• Dal Global Embrace è nato il Movimento globale per l’<strong>invecchiamento</strong> attivo<br />
• Global Strategy on Diet, Physical Activity and Health (WHO, 2004)<br />
• Il Canada è uno dei paesi che più ha investito su questo piano con molteplici progetti<br />
a seguito <strong>di</strong> questo la Percentuale <strong>di</strong> 65 enni coinvolti in attività fisica è del 22% per<br />
gli uomini ( il più elevato nel mondo) e del 13% per le donne.<br />
• Per l’Italia la % <strong>di</strong> anziani che praticano attività sportiva sono il 4,7% per i maschi e il<br />
2,6% per le femmine.<br />
• Le % mon<strong>di</strong>ali sono: 25,1 % degli uomini e il 15,5% delle donne.<br />
LA TEORIA SOCIAL-COGNITIVA<br />
(Bandura, 1986; 1997))<br />
• In<strong>di</strong>viduo attivo che opera in una struttura inter<strong>di</strong>pendente tra<br />
persona, comportamento e ambiente<br />
• Hp del determinismo tria<strong>di</strong>co reciproco<br />
• In questa prospettiva il comportamento dell’in<strong>di</strong>viduo è influenzato<br />
da 3 meccanismi <strong>di</strong> autoregolazione: l’autoefficacia percepita, le<br />
aspettative <strong>di</strong> risultato, gli obiettivi personali.<br />
• Le credenze delle persone rispetto alla loro autoefficacia sono<br />
centrali nella decisione <strong>di</strong> partecipare all’attività fisica.<br />
• L’autoefficacia determina l’intenzione <strong>di</strong> mettere in atto il<br />
comportamento, la quantità <strong>di</strong> impegno profusa nel perseguire<br />
questo obiettivo, la persistenza nel continuare a sforzarsi<br />
…nonostante gli ostacoli e il grado <strong>di</strong> successo o fallimento<br />
• Le aspettative <strong>di</strong> risultato sono le credenze riguardo alla relazione<br />
tra specifici livelli <strong>di</strong> esecuzione del compito e le conseguenze <strong>di</strong> cui<br />
si è fatta esperienza.<br />
20
Determinismo tria<strong>di</strong>co reciproco<br />
3 classi <strong>di</strong> aspettative: conseguenze materiali, sociali e<br />
autovalutative<br />
Il senso <strong>di</strong> autoefficacia in relazione all’attività fisica è altamente<br />
pre<strong>di</strong>ttivo del comportamento del soggetto e più in generale <strong>di</strong><br />
comportamenti salutari.<br />
Importanza del senso <strong>di</strong> autoefficacia rispetto al proseguimento<br />
continuativo <strong>di</strong> attività fisica e <strong>di</strong> impegno.<br />
Diverse tipologie <strong>di</strong> autoefficacia:<br />
1. efficacia relativa all’esercizio – credenze nelle proprie capacità <strong>di</strong><br />
riuscire a svolgere sessioni <strong>di</strong> maggiore impegno progressivo<br />
2. credenze <strong>di</strong> efficacia relative alle barriere<br />
3. efficacia relativa ai comportamenti salutari<br />
4. efficacia <strong>di</strong> controllo sul comportamento<br />
21
TEORIA DEL COMPORTAMENTO<br />
PIANIFICATO<br />
• Ajzen (1991) estensione della T. dell’azione ragionata<br />
• Applicata in molti contesti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> promozione della<br />
salute<br />
• Secondo questa teoria il miglior pre<strong>di</strong>ttore è l’intenzione<br />
comportamentale<br />
• 3 determinanti dell’intenzione:<br />
• atteggiamento verso il comportamento;<br />
• norme soggettive<br />
• controllo comportamentale percepito (credenze sul controllo)<br />
• Per l’attività fisica un importante pre<strong>di</strong>ttore è l’intenzione<br />
• Il C.C.P. risulta più importante per spiegare l’impegno in attività<br />
fisiche all’aumentare dell’età<br />
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LA TEORIA<br />
DELL’AUTODETERMINAZIONE<br />
• Deci e Ryan, 2000; Ryan e Deci, 2000<br />
• Sottolinea il processo regolatorio (il come attraverso cui lo scopo viene<br />
perseguito).<br />
• Processo autonomo e autodeterminato vs processo processo controllato da<br />
altre persone o eventi<br />
• La motivazione intrinseca è l’esemplificazione più pura dell’attività <strong>di</strong><br />
regolazione autonoma; quando le persone sono intrinsecamente motivate<br />
sono anche autodeterminate<br />
• 4 <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> regolazione :<br />
1. regolazione esterna;<br />
2. introiezione: rappresenta una parziale interiorizzazione<br />
3. identificazione: accettazione del valore personale <strong>di</strong> una determinata<br />
attività. Identificando il valore <strong>di</strong> un comportamento, le persone ne<br />
internalizzano maggiormente anche la regolazione.<br />
4. integrazione : forma più completa <strong>di</strong> internalizzazione <strong>di</strong> una motivazione<br />
esterna il comportamento viene integrato con altri del soggetto.<br />
Approcci <strong>di</strong>sposizionali -<br />
personologici<br />
• 1. L’autoefficacia generalizzata<br />
• Me<strong>di</strong>a gli effetti dello stress sulla benessere , inoltre questo costrutto<br />
rende conto del fatto che le persone in modo proattivo mettono in<br />
atto comportamenti <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> promozione della salute.<br />
• L’Health Locus of control – tendenza ad attribuire a cause interne,<br />
esterne o al fato le cause della propria salute è stata una variabile<br />
ampiamente stu<strong>di</strong>ata tra le persone anziane<br />
• Il locus interno porta ad adottare un stile <strong>di</strong> vita più sano, maggiore<br />
esercizio fisico, partecipazione ad attività sociali<br />
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• Ottimismo<br />
• Sono poche le ricerche su questa<br />
<strong>di</strong>mensione.<br />
• Ottimismo possa influenzare la pratica <strong>di</strong><br />
comportamenti salutari può essere in parte<br />
confermata se si considera che esiste una<br />
correlazione significativa tra le aspettative<br />
ottimistiche, il controllo interno e<br />
l’autoefficacia.<br />
La misura dei comportamenti<br />
salutari<br />
• Multi<strong>di</strong>mensional Health Questionnaire<br />
MHQ (Lauriola et al. 2000)<br />
• Trova 2 <strong>di</strong>mensioni:<br />
• 1. gestione della salute<br />
• 2. pensiero negativo<br />
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VERSO UN INVECCHIAMENTO<br />
PRODUTTIVO<br />
• DALLA DIPENDENZA ALLA VALORIZZAZIONE DEL<br />
CONTRIBUTO SOCIALE DELL’ANZIANO<br />
• Nei paesi occidentali la partecipazione degli anziani al mercato del<br />
lavoro è andata riducendosi nel tempo<br />
• Motivi: pensionamento e sistema previdenziale<br />
• Passaggio dall’economia agricola a quella industriale<br />
• % <strong>di</strong> lavoratori oltre 65 anni attivi in Europa 6% ; in Italia –7,4%<br />
della popolazione anziana<br />
• Calcolo della <strong>di</strong>pendenza rapporto tra n. persone > 65 anni / n.<br />
persone in età lavorativa (tra 15 e 65 anni)<br />
• Questo in<strong>di</strong>ce è in aumento in tutta Europa – previsioni finanziarie<br />
pessimistiche<br />
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INVECCHIAMENTO<br />
PRODUTTIVO<br />
• Espressione introdotta da Butler –intende rivalutare il<br />
contributo degli anziani e focalizzando l’attenzione sul<br />
loro contributo in ambito lavorativo, familiare e <strong>di</strong><br />
comunità<br />
• Solo recentemente è stata ripresa dalla letteratura con il<br />
concetto <strong>di</strong> successful aging o active aging<br />
• Si intendono attività come: lavoro part time, volontariato,<br />
caregiving e formazione permanente<br />
• Alcuni ritengono che le attività domestiche debbano<br />
essere incluse nel costrutto<br />
• Birren (2001) critica il concetto <strong>di</strong> <strong>invecchiamento</strong><br />
produttivo con una focus solo gli aspetti economici e<br />
rileva l’importanza <strong>di</strong> considerare anche gli aspetti sociali<br />
e psicologici della produttività<br />
IL VOLONTARIATO COME MODALITA’ DI<br />
INVECCHIAMENTO PRODUTTIVO<br />
• IL VOLONTARIATO COME MODALITA’ DI<br />
INVECCHIAMENTO PRODUTTIVO<br />
• Attività <strong>di</strong> volontariato formale (nelle organizzazioni) ed<br />
informale (aiuto al vicino)<br />
• Benefici per l’anziano e per la società<br />
• Per l’anziano –<br />
• benessere psicologico - il lavoro nel volontariato<br />
sostituisce in termini <strong>di</strong> ruolo e <strong>di</strong> impegno il lavoro<br />
retribuito.<br />
• benessere fisico e della salute – minori <strong>di</strong>sturbi fisici e<br />
dell’umore<br />
•<br />
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• Wheeler, Gorey, Greenblatt, 1998 – meta-analisi su 37<br />
stu<strong>di</strong> con <strong>di</strong>segno trasversale - buone correlazioni tra<br />
volontariato e percezione della qualità della vita anche<br />
quando vengono tenute tenuta sotto controllo il red<strong>di</strong>to e<br />
le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita<br />
• Limite <strong>di</strong>segni trasversali delle ricerche – stu<strong>di</strong><br />
longitu<strong>di</strong>nali con follow up a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 8 anni – minori<br />
tassi <strong>di</strong> mortalità rispetto ai non volontari<br />
• ROLE THEORY – SUPPORTO SOCIALE,<br />
COOPERAZIONE<br />
• Un’altra forma <strong>di</strong> <strong>invecchiamento</strong> attivo <br />
• LIFE LONG LEARNING - UNESCO 1970 - Università<br />
della terza età<br />
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