Giorgio Grimaldi - "Analisi comparativa dei sistemi universitari dei ...
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<strong>Analisi</strong> <strong>comparativa</strong> <strong>dei</strong> <strong>sistemi</strong><br />
<strong>universitari</strong> <strong>dei</strong> paesi aderenti<br />
al Processo di Bologna e ruolo<br />
dell’Unione europea<br />
Dott. <strong>Giorgio</strong> <strong>Grimaldi</strong> (Università di Torino)
Ricerca in corso presso l’Università di Torino (indice provvisorio):<br />
Il Processo di Bologna e lo Spazio europeo dell’istruzione<br />
superiore: analisi <strong>comparativa</strong> <strong>dei</strong> <strong>sistemi</strong> <strong>universitari</strong> europei e<br />
internazionali<br />
Introduzione. Cenni storici generali sullo sviluppo delle università europee.<br />
Un’Università europea contro i nazionalismi e per la pace: le iniziative<br />
europeiste e federaliste per lo sviluppo di un’educazione europea<br />
Struttura <strong>dei</strong> <strong>sistemi</strong> <strong>universitari</strong> e <strong>dei</strong> percorsi di studi in Europa (con<br />
particolare attenzione ai <strong>sistemi</strong> inglese, francese, tedesco, spagnolo).<br />
Lo sviluppo delle azioni per la formazione professionale, l’istruzione e la<br />
gioventù nell’ambito delle Comunità europee<br />
Il Processo di Bologna: origini e sviluppi<br />
Il Processo di Bologna: i settori d’azione<br />
Titoli di studio rilasciati dai <strong>sistemi</strong> <strong>universitari</strong> europei: tipologia e valore legale<br />
Rilascio <strong>dei</strong> titoli congiunti: le esperienze nazionali<br />
Finanziamento <strong>universitari</strong>o e ricerca<br />
La qualità: sistema di valutazione della didattica e della ricerca<br />
La mobilità degli studenti, <strong>dei</strong> ricercatori e <strong>dei</strong> docenti<br />
Sistema <strong>universitari</strong>o italiano e Processo di Bologna: sviluppi, riforme,<br />
prospettive e proposte<br />
Il Processo di Bologna ed altre politiche comunitarie e internazionali correlate<br />
(Processo di Lisbona, Processo di Copenaghen, Spazio europeo della Ricerca,<br />
liberalizzazione <strong>dei</strong> servizi nell’UE, GATS, relazioni internazionali ecc.)<br />
Conclusioni: un bilancio e uno sguardo verso il futuro
Università:<br />
- “comunità del sapere”<br />
al servizio della società<br />
- laboratori di ricerca<br />
scientifica e<br />
formazione culturale<br />
volti a trasmettere la<br />
conoscenza<br />
(didattica + ricerca)<br />
http://www.csupomona.edu/~plin/ls201/images/m<br />
edievalprof_big.jpg
Risoluzione culturale<br />
del Congresso dell’ Aja (1948)<br />
<br />
Proposta di creare un organismo permanente preposto allo<br />
studio delle attribuzioni di un Centro Europeo di Cultura che<br />
avrebbe dovuto essere “costituto in piena indipendenza dai<br />
controlli governativi” e assolvere alla missione generale di<br />
“dare una voce alla coscienza europea” con i compiti<br />
seguenti:<br />
“promuovere il sentimento della Comunità europea per<br />
mezzo di informazioni e di iniziative, nel campo della<br />
stampa, del libro, del cinema, della radio, ma anche<br />
nell’istituzione di insegnamenti scolastici, <strong>universitari</strong> e<br />
popolari”;<br />
“sostenere tutti gli sforzi che tendono alla federazione delle<br />
università ed alla garanzia della loro indipendenza nei<br />
confronti degli Stati e delle pressioni politiche; e favorire la<br />
stretta collaborazione <strong>dei</strong> nuclei insegnanti, principalmente<br />
in considerazione della revisione <strong>dei</strong> manuali di storia, come<br />
è già stata effettuata nei paesi scandinavi”.
Il Consiglio d’Europa<br />
Nasce nel maggio 1949 con 10 paesi fondatori ed è<br />
costituito da un Consiglio <strong>dei</strong> Ministri che vota<br />
all’unanimità e da un’Assemblea costituita da<br />
parlamentari nazionali.<br />
Organizzazione intergovernativa e paneuropea che<br />
può approvare<br />
raccomandazioni<br />
dichiarazioni,<br />
convenzioni e accordi europei (ai quali possono<br />
aderire anche paesi non membri)<br />
Si occupa della cooperazione in campo culturale ed<br />
educativo (ma anche di molte altre materie)<br />
Primo atto in questo campo la Convenzione culturale<br />
europea (1954) che raccomanda e accordi su base<br />
volontaria (“se possibile”)
L’istruzione nel Trattato di<br />
Maastricht e nell’Unione europea<br />
Titolo VIII (art. 126):<br />
“La Comunità contribuisce allo sviluppo di un’educazione di qualità<br />
incoraggiando la cooperazione tra Stati membri e, se necessario,<br />
appoggiando e completando la loro azione nel pieno rispetto delle<br />
responsabilità degli Stati membri per quanto concerne il contenuto<br />
dell’insegnamento e l’organizzazione del sistema educativo nonché<br />
delle loro diversità culturali e linguistiche”.<br />
Le decisioni in merito alle azioni comunitarie specifiche (sviluppo della dimensione<br />
europea dell’educazione e apprendimento e diffusione delle lingue, mobilità degli<br />
studenti e degli insegnanti con sostegno al riconoscimento accademico diplomi e<br />
periodi di studio, cooperazione interscolastica transnazionale, scambio di<br />
informazioni ed esperienze educative, scambi tra studenti e animatori, sviluppo<br />
dell’istruzione a distanza) rientranti in un nuovo capitolo sull’educazione non<br />
venivano più prese all’unanimità ma a maggioranza qualificata.<br />
L’art. 127 era dedicato alla formazione professionale e l’art. 128 alla cultura.<br />
L’istruzione, considerata in tutti i suoi aspetti, assumeva una rilevanza strategica<br />
particolare alla quale andava collegato il valore aggiunto europeo proteso a<br />
costruire la pace e la consapevolezza di una nuova cittadinanza in fieri da<br />
costruire ponendo in relazione diversi <strong>sistemi</strong> educativi ed esperienze.
Politica educativa dell’UE<br />
complementare a quella degli Stati<br />
L’art. 149 del trattato di Amsterdam (confermato nel<br />
Trattato di Nizza vigente), la Comunità<br />
«contribuisce allo sviluppo di un’istruzione di<br />
qualità incentivando la cooperazione tra Stati<br />
membri» attraverso un’ampia serie di azioni, come<br />
la promozione della mobilità <strong>dei</strong> cittadini, la messa a<br />
punto di programmi di studio congiunti, l’istituzione<br />
di reti, lo scambio di informazioni e l’insegnamento<br />
delle lingue dell’Unione europea, la promozione della<br />
formazione la formazione permanente per tutti i<br />
cittadini dell’UE.<br />
La L’UE deve contribuire alla creazione di una<br />
società europea della conoscenza, come ribadito<br />
in numerose recenti comunicazioni della<br />
Commissione europea.
Sperimentazione di una nuova<br />
governance <strong>universitari</strong>a<br />
Le università olandesi, pur nell’ambito<br />
del controllo statale sono arrivate<br />
perlopiù a conciliare il perseguimento<br />
dell’eccellenza con quello dello<br />
sviluppo economico locale grazie ad<br />
accordi con realtà produttive<br />
Nuovi attori che intervengono nello<br />
stimolare e nell’indirizzare università<br />
sono le aziende, i consulenti, i mass<br />
media.
Università tra missione pubblica<br />
e azione economica<br />
Mercificazione del processo educativo:<br />
Mcdonaldizzazione dell’università vista come<br />
impresa produttrice che fornisce servizi a<br />
pagamento per gli studenti “clienti”.<br />
Passaggio dalla formazione delle elites -<br />
modello tedesco humboldtiano e adattato in<br />
Italia con il Ministro Cabiati (1859), alla<br />
fornitura di servizi culturali di conoscenze<br />
finalizzate all’inserimento nel mondo del<br />
lavoro. Le università si mettono sul mercato.
Autonomia <strong>universitari</strong>a<br />
I <strong>sistemi</strong> <strong>universitari</strong> sin dagli anni ’60 hanno registrato<br />
un’imponente sviluppo trasformandosi in istituzioni di<br />
massa e internazionalizzandosi<br />
Dagli anni ’80 la conoscenza, il sapere hanno dovuto<br />
affrontare le sfide della cosiddetta “società della<br />
conoscenza”.<br />
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 nel<br />
dibattito sulle riforme <strong>universitari</strong>e ha preso il<br />
sopravvento il tema della gestione, del controllo e del<br />
finanziamento di questi enti.<br />
All’autonomia si è affiancata la necessità di una<br />
valutazione e di una responsabilità per i risultati<br />
ottenuti a fronte <strong>dei</strong> fondi e delle risorse percepiti.
Transizione democratica e<br />
culturale nell’Est Europa<br />
Dopo la fine del comunismo nell’Europa<br />
centro-orientale il tema dell’autonomia e<br />
della riforma <strong>universitari</strong>a ha contribuito alla<br />
trasformazione <strong>dei</strong> <strong>sistemi</strong> <strong>universitari</strong> anche<br />
se per molti aspetti la fine del potere<br />
totalitario e la necessità di creare le basi per<br />
un’autonomia in un contesto democratico<br />
nascente e con poche risorse ha creato <strong>dei</strong><br />
problemi (la responsabilità dello Stato nel<br />
garantire un quadro di riferimento e di regole<br />
e quella dell’università come nuovo soggetto<br />
autonomo e responsabile della qualità<br />
devono essere garantite).
Europeizzazione, metodo aperto di<br />
coordinamento, Processo di Bologna<br />
L’europeizzazione sta affrontando la sfida di far convergere i <strong>sistemi</strong> <strong>universitari</strong><br />
per facilitarne sinergia, scambi, riconoscimenti e cooperazione. i <strong>sistemi</strong> nazionali<br />
stanno effettuando sostanziali trasformazioni.<br />
I <strong>sistemi</strong> nazionali stanno effettuando sostanziali trasformazioni nell’ambito di un<br />
processo di convergenza volto a creare uno Spazio europeo dell’istruzione<br />
superiore (European Higher Education Area – EHEA) entro il 2010, denominato<br />
Processo di Bologna.<br />
Il Processo di Bologna nasce al di fuori delle politiche dell’Unione Europea<br />
e coinvolge un numero molto maggiore di paesi in Europa (oggi sono<br />
46), ma l’UE con la Commissione europea ha assunto un ruolo rilevante<br />
nel suo sviluppo e nella sua implementazione, soprattutto dopo<br />
l’adesione di molti di paesi dell’Europa centro-orientale e di alcuni<br />
mediterranei all’Unione europea (allargamento dell’UE del 2004<br />
protrattosi nel 2007 con l’ingresso di Romania e Bulgaria)<br />
Il Processo di Bologna è una cooperazione intergovernativa su base volontaria che<br />
coinvolge istituzioni nazionali, internazionali e sovranazionali (UE) e anche molti<br />
attori rappresentativi di interessi e gruppi del mondo dell’istruzione superiore e<br />
della società europea nel suo complesso.<br />
Il metodo aperto di coordinamento e l’assunzione periodica di decisioni a livello <strong>dei</strong><br />
governi <strong>dei</strong> paesi membri in summit <strong>dei</strong> Ministri dell’educazione e dell’università<br />
convocati ogni due anni caratterizzano questo particolare e complesso “processo”<br />
volto a perseguire obiettivi concordati da parte <strong>dei</strong> singoli paesi.
Principi e strumenti<br />
Magna Charta Universitatum <strong>dei</strong> rettori d’Europa<br />
(Bologna, 1988)<br />
Università del passato, del presente e del futuro<br />
Principi<br />
indipendenza morale e scientifica nei confronti di ogni potere<br />
politico ed economico<br />
didattica e ricerca inscindibili<br />
rifiuto dell’intolleranza e dialogo permanente<br />
necessità della conoscenza reciproca e dell’interazione tra le<br />
culture<br />
Strumenti<br />
reclutamento <strong>dei</strong> professori sulla base della vocazione alla<br />
didattica e alla ricerca<br />
condizioni degli studenti adatte a garantire libertà e formazione<br />
umana e scientifica adeguata<br />
promozione di una mobilità sempre crescente <strong>dei</strong> docenti e<br />
degli studenti <strong>universitari</strong>
Convenzione di Lisbona (1997)<br />
Convenzione di Lisbona del Consiglio<br />
d’Europa sul riconoscimento <strong>dei</strong> titoli di<br />
studio relativi all’insegnamento superiore<br />
nella regione europea che introduce il<br />
supplemento di diploma (“diploma<br />
supplement”), un documento da allegare al<br />
diploma <strong>universitari</strong>o o alla laurea che<br />
descrive la natura, il livello, il contenuto, il<br />
contesto e lo statuto degli studi compiuti con<br />
successo dallo studente
Dichiarazione della Sorbona<br />
(1998)<br />
Dichiarazione sull'armonizzazione<br />
dell'architettura del sistema educativo<br />
superiore in Europa promossa dal governo<br />
francese e sottoscritta dai Ministri<br />
dell’Università di Francia, Gran Bretagna,<br />
Germania e Italia.<br />
Armonizzazione è impegno maggiore della<br />
convergenza<br />
Obiettivo: riformare i <strong>sistemi</strong> d’istruzione per<br />
affrontare globalizzazione economica,<br />
integrazione europea, processi di innovazione
Dichiarazione di Bologna (1999)<br />
Dichiarazione di Bologna dà il via al Processo di Bologna, percorso di<br />
cooperazione intergovernativa e di coordinamento di politiche, basata su<br />
procedure di soft law, allargate ad attori istituzionali o non istituzionali a<br />
carattere sovranazionale<br />
29 paesi all’inizio (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia,<br />
Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Islanda,<br />
Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi,<br />
Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Repubblica<br />
slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera)<br />
Processo di Bologna rivisto ogni due anni sulla base di rapporti governativi<br />
nazionali sull’implementazione, rapporti di esperti, seminari, studi.<br />
Due gruppi avevano l’incarico di gestire la transizione da un vertice all’altro<br />
1. lo steering committee (composto dai rappresentanti del paese presidente di<br />
turno, di quello del semestre precedente e di quello successivo dell’UE, dalla<br />
Commissione europea, dalla Confederazione delle Conferenze <strong>dei</strong> Rettori dell’UE<br />
e dall’Associazione delle università europee – CRE poi confluita nel 2001<br />
nell’Associazione <strong>universitari</strong>a europea – European University Association, EUA)<br />
2. il follow-up group , un gruppo allargato (costituito anche dai rappresentanti<br />
degli altri paesi firmatari della Dichiarazione di Bologna), chiamato a definire un<br />
programma di lavoro sui temi e gli appuntamenti da sviluppare nell’arco di<br />
quasi un biennio (conferenze, seminari, incontri ecc.)
Metodo aperto di coordinamento<br />
Questo metodo partecipativo ricorre a consultazioni ampie<br />
attraverso gruppi di lavoro e di esperti al fine di concordare<br />
azioni volte a raggiungere obiettivi prestabiliti mediante un<br />
calendario strutturato di incontri e verifiche.<br />
Senza ricorrere al voto, gli Stati ricercano il consenso per<br />
sviluppare una cooperazione che li porti, individualmente e<br />
mantenendo le prerogative nazionali e regionali sulle politiche<br />
educative, a integrarsi maggiormente e ad aderire ad accordi<br />
e standard condivisi.<br />
Il processo è partecipativo ma non coinvolge i parlamenti<br />
nazionali e il Parlamento europeo, gli organi della democrazia<br />
rappresentativa e per questo fonda la sua legittimità sul<br />
reciproco consenso e interesse al perseguimento degli<br />
obiettivi comuni degli attori che vi partecipano e soprattutto<br />
<strong>dei</strong> governi.
Sinergia del Processo di Bologna con la Strategia di<br />
Lisbona dell’Unione europea<br />
Al Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 l'UE ha dato vita ad<br />
un programma ambizioso (sostanzialmente fallito) volto a rendere<br />
l'Europa entro il 2010 “l’economia economia più pi più competitiva e dinamica basata<br />
sulla conoscenza del mondo”, mondo mondo”, , capace di una crescita economica<br />
sostenibile, di incrementare quantitativamente e qualitativamente<br />
qualitativament<br />
qualitativamente e<br />
l’occupazione occupazione e di creare una maggiore coesione sociale”. sociale sociale”. .<br />
Elementi fondamentali della Strategia di Lisbona erano considerati considera considerati ti<br />
tanto il Processo di Bologna quanto lo sviluppo di uno Spazio europeo eu europeo ropeo<br />
della ricerca (che coinvolge solo i paesi UE)<br />
Obiettivi comuni:<br />
l’adozione adozione di un quadro europeo di nuove competenze di base da<br />
potenziare lungo l’intero ll’intero<br />
intero arco di vita (tecnologia informatica, lingue<br />
straniere, cultura tecnologica, spirito d’impresa dd’impresa<br />
impresa e attitudini sociali)<br />
la definizione <strong>dei</strong> mezzi per incoraggiare la mobilità mobilit mobilità degli studenti,<br />
degli insegnanti, <strong>dei</strong> formatori e <strong>dei</strong> ricercatori al fine di utilizzare uti utilizzare lizzare<br />
efficacemente i programmi comunitari esistenti, di eliminare gli<br />
ostacoli alla trasparenza attraverso il riconoscimento delle qualifiche qua qualifiche lifiche e<br />
<strong>dei</strong> periodi di studio e di formazione e quelli alla mobilità mobilit mobilità degli<br />
insegnanti e per attirare gli insegnanti di qualità qualit qualità (articoli 25 e 26).<br />
L’UE UE ha poi adottato il programma di lavoro “Education<br />
Education and Training<br />
2010” 2010 2010” al Consiglio europeo di Barcellona nel 2002.
Obiettivi Processo di Bologna (I)<br />
1. la strutturazione degli studi <strong>universitari</strong> in due cicli (il primo di<br />
tre anni al fine di garantire l’ingresso nel mondo del lavoro, ed il<br />
secondo, accessibile solo al completamento del primo, per consentire<br />
l’accesso ad un master o un dottorato di ricerca);<br />
2. il rafforzamento della mobilità degli studenti, <strong>dei</strong> ricercatori, <strong>dei</strong><br />
docenti e degli staff amministrativi con rimozione degli ostacoli<br />
alla libera circolazione e al riconoscimento <strong>dei</strong> periodi lavorativi<br />
trascorsi all’estero;<br />
3. la creazione di un sistema europeo di crediti didattici trasferibili<br />
come quello adottato nell’UE (il Sistema di trasferimento e<br />
accumulo <strong>dei</strong> crediti europeo o European Credit Transfer System -<br />
ECTS);<br />
4. l’adozione di diplomi facilmente comprensibili e comparabili<br />
anche attraverso l’implementazione nazionale del Supplemento di<br />
Diploma previsto dalla Convenzione di Lisbona;<br />
5. La promozione della cooperazione europea nella valutazione della<br />
qualità;<br />
6. la promozione di una dimensione europea dell’educazione.
Ulteriori obiettivi assunti dal Processo di<br />
Bologna (vertice di Praga, 2001)<br />
7 - la formazione permanente (lifelong learning);<br />
8 - il coinvolgimento degli studenti (dimensione sociale);<br />
9 - l’attrattività del sistema europeo dell’istruzione e dell’educazione<br />
transnazionale.<br />
Al vertice sono stati accreditati nel Processo l’UE, Consiglio d’Europa, UNESCO e Centro<br />
europeo per l’istruzione superiore dell’UNESCO - CEPES<br />
Nuovi membri: Croazia, Cipro, Liechtenstein e Turchia<br />
nuovo gruppo di Follow up con presidenza del paese di turno a capo del Consiglio europeo<br />
dell’UE, Commissione europea, EUA, l’Associazione europea per l’istruzione superiore<br />
(European Association in Higher Education – EURASHE), l’Ufficio d’informazione degli<br />
studenti europei (European Students Information Bureau – ESIB) e il Consiglio d’Europa.<br />
Preparatory Group (al posto dello steering group) presieduto dal paese che ospiterà il<br />
prossimo vertice e composto dai rappresentanti <strong>dei</strong> paesi partecipanti al precedente e al<br />
successivo meeting, 2 paesi dell’UE e due extra-UE scelti dal Follow up, la presidenza di<br />
turno dell’UE e la Commissione europea<br />
Rapporti di collaborazione vennero rinforzati con le reti per il riconoscimento delle qualifiche e<br />
<strong>dei</strong> diplomi ENIC (European Network of Informations Centers, fondata nel 1994 dal<br />
Consiglio d’Europa e dal CEPES-UNESCO), NARIC (National Academic Recognition<br />
Information Centers, network sorto nel 1984 per iniziativa della Commissione europea) e<br />
l’agenzia ENQA (European Network for Quality Assurance, derivante da un progetto pilota<br />
sulla valutazione della qualità avviato tra il 1994 e il 1995 nell’UE e costituitasi nel 2000),<br />
creata per fornire informazioni e diffondere esperienze e buone pratiche riguardanti la<br />
valutazione della qualità dell’istruzione superiore.
Ulteriore obiettivo<br />
(vertice di Berlino, 2003)<br />
10 - la riorganizzazione e la previsione di un terzo ciclo di studi (dottorato) lo<br />
sviluppo di una maggiore sinergia tra lo Spazio europeo dell’istruzione<br />
superiore (EHEA) e lo Spazio europeo della ricerca (European<br />
Research Area - ERA)<br />
Nuovi membri: Albania, Andorra, Bosnia-Erzegovina, Russia, Santa Sede,<br />
Serbia, ex Rep. jugoslava di Macedonia<br />
Il vertice di Berlino, oltre al periodico rapporto sulla situazione generale (Trends)<br />
commissione per il successivo incontro un inventario(stocktaking) sui<br />
cambiamenti <strong>dei</strong> <strong>sistemi</strong> <strong>universitari</strong> e rapporti specifici e dettagliati su singoli<br />
obiettivi e fissa venne fissata per la prima volta una condizione indispensabile<br />
per accettare le candidature di nuovi paesi: l’adesione alla Convenzione<br />
europea della Cultura del Consiglio d’Europa.<br />
Tra i nuovi aspetti posti in rilievo emergevano le istanze degli studenti e le<br />
ripercussioni dell’Accordo generale sul commercio <strong>dei</strong> servizi (General<br />
Agreement on Trade in Services - GATS) nel settore dell’istruzione superiore<br />
stabiliti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization<br />
– WTO). UNESCO e OSCE hanno sviluppato linee guida sulla qualità<br />
dell’istruzione superiore transnazionale.<br />
Il Preparatory Group viene sostituito da un Board e il Segretariato per preparare il<br />
vertice successivo verrà costituito dal paese che ospiterà il prossimo vertice<br />
(Norvegia)
Vertici di Bergen (2005)<br />
Il terzo vertice, tenutosi a Bergen (Norvegia) nel maggio 2005,<br />
a metà percorso, ha registrato l’ultimo grande ampliamento<br />
degli aderenti al Processo (45 paesi).<br />
Nuovi membri: Armenia, Azerbaijan, Georgia, Moldavia, Ucraina<br />
Al Follow Up Group sono stati aggregati come membri<br />
consultivi: la Struttura paneuropea per l’educazione<br />
internazionale (Education International Pan-European<br />
Structure), l’Associazione europea per la garanzia di qualità<br />
nell’istruzione superiore (European Association for Quality<br />
Assurance in Higher Education - ENQA) e l’Unione delle<br />
Confederazioni europee degli industriali e <strong>dei</strong> datori di lavoro<br />
(Union of Industrial and Employers’ Confederations of Europe –<br />
UNICE).<br />
A Bergen è stato anche raggiunto un accordo sull’adozione<br />
degli Standards and Guidelines for for Quality Assurance definiti<br />
dall’EUA.
Vertice di Londra (2007)<br />
Quarto summit del Processo di Bologna,<br />
tenutosi a Londra il 17 e 18 maggio<br />
2007 con l’adesione del 46° Stato<br />
(Montenegro).<br />
Azioni da sviluppare entro il prossimo<br />
vertice in Belgio a Louvain-la-<br />
Neuve (28-29 aprile 2009)<br />
l’istituzione del Registro Europeo delle<br />
Agenzie di Assicurazione della Qualità<br />
il monitoraggio delle azioni promosse a<br />
livello nazionale per raggiungere gli<br />
obiettivi prefissi riguardo alla mobilità,<br />
all’occupazione post-diploma e alle pari<br />
opportunità di accesso degli studenti<br />
alla formazione <strong>universitari</strong>a<br />
(coinvolgendo operativamente l’UE<br />
attraverso Eurostat)<br />
maggiore impulso all’informazione sul<br />
Processo di Bologna a livello globale e<br />
al riconoscimento <strong>dei</strong> titoli nel resto del<br />
mondo e sfide dopo il 2010<br />
Avanzamenti Processo di Bologna<br />
introduzione della struttura in tre<br />
cicli della formazione <strong>universitari</strong>a<br />
nella maggior parte degli Stati<br />
membri,<br />
diffusione di buone pratiche<br />
Criticità<br />
livello insufficiente di mobilità di<br />
docenti, personale amministrativo,<br />
studenti e laureati,<br />
carenza di dati sull’occupazione<br />
lavorativa <strong>dei</strong> laureati<br />
necessità di sviluppare un quadro<br />
comune di qualifiche<br />
formazione continua insufficiente<br />
programmi di dottorato ancora<br />
ridotti<br />
opportunità di carriera nel mondo<br />
della ricerca esigue<br />
dimensione sociale e servizi agli<br />
studenti da sviluppare
Bologna Process Members (grado di capacità di finanziare e far<br />
avanzare il Processo rilevata da indicatori economici e sociali)<br />
(Table B 3.2-1-1 in Conor Cradden, “Staff Mobility in the European Higher<br />
Education Area”, in EUA Bologna Handbook, Raabe Publishers, 2007, )<br />
Zone A Zone B Zone C Zone D<br />
Austria<br />
Belgium<br />
Denmark<br />
Finland<br />
France<br />
Germany<br />
Ireland<br />
Iceland<br />
Italy<br />
Luxembourg<br />
The Netherlands<br />
Norway<br />
Spain<br />
Sweden<br />
Switzerland<br />
UK<br />
Bulgaria<br />
Croatia<br />
Cyprus<br />
Czech Republic<br />
Estonia<br />
Greece<br />
Hungary<br />
Latvia<br />
Lithuania<br />
Malta<br />
Poland<br />
Portugal<br />
Romania<br />
Slovak Republic<br />
Slovenia<br />
Albania<br />
Armenia<br />
Azerbaijan<br />
Bosnia-Herzegovina<br />
Georgia<br />
Serbia Montenegro<br />
FYR Macedonia<br />
Republic of Moldova<br />
Turkey<br />
Russian Federation<br />
Ukraine
Comunicazione Commissione europea<br />
“Mobilising the brainpower of Europe” (2005)<br />
persone impiegate nel settore terziario UE 21% (USA<br />
38%, Canada 43%, Giappone 36%)<br />
abbandono scolastico e istruzione superiore (18-24<br />
anni) nel 2005 nell’UE: 6 milioni (da ridurre a 4 per<br />
giungere al 10%)<br />
risorse finanziarie per istruzione superiore: 1,1% PIL<br />
dell’UE (simile al Giappone ma inferiore ad altri:<br />
Canada 2,5%, Corea del Sud 2,7%, USA 2,7%)<br />
risorse finanziarie per ricerca: 1,9% PIL dell’UE<br />
(inferiore a USA, Giappone e Corea del Sud intorno<br />
al 3% anche per investimenti del settore industriale)
Curriculum reform – Level of adequacy/adaptation to the<br />
Bologna process 2006/2007 (Table C 7.2-1-1 in Luisa Cer<strong>dei</strong>ra,<br />
“Funding for Bologna. A perspective on the Financial Impacts of the<br />
Bologna Process, Bologna Handbook, EUA, p. 7)<br />
First Cycle Second Cycle Third Cycle<br />
Belgium From 50 % to 75 % From 50 % to 75 % Over 75 %<br />
England Over 75 % Over 75 % Over 75 %<br />
France Over 75 % Over 75 % Over 75 %<br />
Germany From 0-25 % From 0-25 %<br />
Italy Over 75 % Over 75 % Over 75 %<br />
Portugal From 0-25 % From 0-25 % None<br />
Scotland Over 75 % Over 75 % None<br />
Spain None/ From 0-25 % From 26 % to 50 % None<br />
Switzerland Over 75 % Over 75 % From 0-25 %
Organisation of doctoral education<br />
Table C 4.4-3-1 in Sandra Bitusikova, Lesley Wilson, “Doctoral<br />
Programmes in Europe”, Bologna Handbook, EUA, p. 6)<br />
Organisation of Number Countries<br />
doctoral education<br />
Students only / Employees / Mixed<br />
Individual education only<br />
(1)<br />
Structured programmes<br />
only (2)<br />
Doctoral/graduate<br />
research schools only (3)<br />
5 Bosnia-Herzegovina, Cyprus,<br />
Georgia, Malta, Montenegro<br />
4 Croatia, Estonia, Lithuania, Spain<br />
3 France, Liechtenstein, Turkey<br />
Mixed (1) and (2) 11 Andorra, Austria, Belgium-Flanders,<br />
Czech Republic, Greece, Iceland,<br />
Latvia, Poland, Romania, Russia,<br />
Slovak Republic<br />
Mixed (2) and (3) 2 Italy, Norway<br />
Mixed (1) and (3) 2 Belgium-Wallonia, Netherlands<br />
Mixed (1), (2) and (3) 9 Albania, Armenia, Germany,<br />
Denmark, Finland, Scotland,<br />
Sweden, Switzerland, UK
Tabelle statistiche<br />
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo<br />
Portare avanti l’agenda di di modernizzazione delle Università:<br />
Istruzione, ricerca e e innovazione<br />
COM(2006) 208 Definitivo<br />
Tabella 1: Divario <strong>dei</strong> finanziamenti nell’investimento per la ricerca (per ricerche<br />
condotte da tutti gli attori, università comprese) nel 2003<br />
Fonte: DG RTD e stime EAC, sulla base di dati EUROSTAT<br />
Intensità di R&S<br />
in % del PIL<br />
UE 25 USA Giappone<br />
1,92 2,59 3,15
Tabella 2:<br />
Tassi lordi di iscrizione<br />
(tutti gli studenti indipendentemente dall’età in % della<br />
popolazione in età studentesca) nell’istruzione terziaria nel 2003 -<br />
Tutti gli studenti in %<br />
della popolazione nella<br />
fascia di età 20-24<br />
Fonte: EUROSTAT<br />
UE 25 USA Giappone<br />
57% 81% 50%
Tabella 3:<br />
Tassi di iscrizione nell’istruzione superiore per gli adulti nel 2003<br />
% of<br />
population<br />
30-39 in<br />
higher<br />
education<br />
Fonte: EUROSTAT<br />
UE 25 USA<br />
Da 30 a 34<br />
anni: 4,1%<br />
Da 35 a 39<br />
anni: 1,8%<br />
Da 30 a 34<br />
anni: 7,0%<br />
Da 35 a 39<br />
anni: 4,9%
Nuovi<br />
dottorati<br />
Occupazione di<br />
ricercatori<br />
(ETP)<br />
Tabella 4:<br />
Produzione e occupazione di ricercatori nel 2003<br />
Tutte le<br />
discipline<br />
Matematica,<br />
scienza,<br />
tecnologia<br />
Fonte: EUROSTAT e OCSE<br />
UE 25 USA Giappone<br />
88 100<br />
(mancano dati<br />
Croazia)<br />
46 000 14 500<br />
37 000 16 200 5 500<br />
Totale 1 167 000 1 335 000<br />
(stima OCSE<br />
2002)<br />
Ricercatori per<br />
1000 persone<br />
nella<br />
forza lavoro<br />
5,5 9,1<br />
(dato 2002)<br />
675 000<br />
10,1
Tabella 5:<br />
Quote mondiali sul totale delle famiglie di brevetti triadic,<br />
(brevetti depositati simultaneamente<br />
nell’UE, negli USA e in Giappone) nel 2000, in %<br />
Quote sul totale<br />
delle famiglie di<br />
brevetti<br />
triplici<br />
Fonte: DG RTD, cifre chiave 2005<br />
UE 25 USA Giappone<br />
31,5 34,3 26,9
Tasso<br />
disoccupazione<br />
popolazione (20-24<br />
anni) con diploma<br />
di istruzione<br />
terziaria<br />
Tasso<br />
disoccupazione<br />
popolazione<br />
(25-29 anni)<br />
con diploma di<br />
istruzione<br />
terziaria<br />
Tabella 6:<br />
Tassi di disoccupazione <strong>dei</strong> laureati nel 2003<br />
Fonte: EUROSTAT e OCSE<br />
UE 25 USA Giappone<br />
12,3 1,6 -----------<br />
8,5 2,6
Studenti<br />
stranieri<br />
percentuale<br />
su studenti<br />
istruzione<br />
superiore<br />
Tabella 7:<br />
Studenti stranieri (in base alla cittadinanza) in percentuale degli<br />
studenti nell’istruzione superiore nel 2003<br />
Fonte: EUROSTAT e OCSE<br />
AUST Switz NZ UE 25 NOR USA JAP Russia COREA<br />
18.7 17.7 13.5 6.2 5.2 3.5 2.2 0.8 0.2
Trends V (2007)<br />
Al Vertice ministeriale di Londra del 17 e 18 maggio 2007 venne presentato il<br />
Trends V V Report, che registrava risultati disomogenei pur rilevando<br />
complessivamente un maggiore coinvolgimento delle università nel<br />
raggiungimento degli obiettivi principali del Processo di Bologna insieme<br />
all’aumento della consapevolezza dell’importanza di questo percorso all’interno<br />
delle istituzioni accademiche. Il Trends V V Report riscontrava, in particolare, i<br />
seguenti mutamenti:<br />
STRUTTURA CICLI: l’82% delle università aveva adottato e messo in funzione a<br />
pieno regime il sistema <strong>dei</strong> tre cicli (nel 2003 erano soltanto il 53%), ormai<br />
generalizzato come strutturazione comune dell’offerta formativa dell’istruzione<br />
superiore salvo eccezioni specifiche e, tuttavia, il loro funzionamento interno,<br />
l’ammissione al primo ciclo, la tipologia <strong>dei</strong> bachelor e <strong>dei</strong> master accademici o<br />
professionali o la concomitanza delle vecchie con le nuove strutture, soprattutto<br />
in alcuni paesi, rimanevano aspetti critici sui quali era necessario intervenire;<br />
’ECTS risultava utilizzato dal 75% delle istituzioni come sistema di trasferimento<br />
<strong>dei</strong> crediti e da oltre il 66% come un sistema di accumulazione di crediti, ma<br />
l’uso appropriato e corretto di tale sistema rimaneva ancora insoddisfacente;<br />
il Diploma Supplement era fornito da poco meno della metà delle istituzioni e<br />
diversi paesi erano ancora inadempienti e in ritardo rispetto alla scadenza<br />
prevista per la sua introduzione (2005);<br />
in merito ai Qualification Frameworks e ai Descrittori di qualità (descrittori <strong>dei</strong><br />
risultati formativi <strong>dei</strong> titoli di studio chiamati comunemente «Descrittori di<br />
Dublino») persistevano problemi di comprensione e conoscenza;
• crescita numero e il livello <strong>dei</strong> servizi di consulenza<br />
e di orientamento per gli studenti<br />
EUA Bologna Handbook (Trends V) Share of institutions of higher<br />
education per country providing counselling services<br />
%<br />
77 to 100 (8)<br />
54 to 77 (12)<br />
33 to 54 (10)<br />
0 to 33 (13)
Trends V (2007)<br />
QUALITA’: alcune aree geografiche non erano ancora state valutate<br />
attentamente riguardo alla qualità e poche istituzioni manifestavano<br />
un approccio olistico allo sviluppo della qualità (rilevato in<br />
concomitanza con un alto grado di autonomia delle istituzioni),<br />
mentre in particolare sull’assicurazione esterna della qualità, cioè<br />
sulla previsione di una valutazione di qualità da parte di un’agenzia o<br />
di un ente esterni e indipendenti dal mondo accademico da<br />
affiancarsi a quella interna, emergevano divisioni e pareri<br />
contrastanti e, più in generale, persistevano molte difficoltà nel<br />
promuovere una cultura della qualità nelle università;<br />
la MOBILITÀ STUDENTESCA e <strong>dei</strong> docenti presentava livelli di<br />
sviluppo molto disomogenei tanto all’interno di ogni singolo paese e<br />
tra i diversi Stati, quanto all’interno di ogni ciclo, fra i diversi cicli e<br />
nell’ambito di programmi di mobilità o libera circolazione (soprattutto<br />
i paesi dell’Europa centro-orientale «esportavano» più studenti di<br />
quanti ne erano in grado di attrarre nelle proprie istituzioni, mentre<br />
alcuni paesi dell’Europa occidentale risultavano prevalentemente<br />
come «importatori») e inoltre permanevano ostacoli burocratici,<br />
amministrativi e politici nel riconoscimento dell’apprendimento e<br />
delle qualifiche;
Trends V (2007)<br />
LIFELONG LEARNING: riguardo all’apprendimento permanente, che<br />
prende in considerazione la formazione lungo l’arco di tutta la vita<br />
dell’individuo, mancava un coerente quadro di implementazione e le<br />
realizzazioni scaturivano essenzialmente dagli incentivi offerti dai<br />
singoli governi nazionali;<br />
PERIFERIE -tra i nuovi paesi aderenti al Processo di Bologna si<br />
constatavano diverse incognite, in particolare sull’evoluzione del<br />
sistema russo, sul ruolo <strong>dei</strong> finanziamenti privati ed esteri in una<br />
situazione di carenza di finanziamenti pubblici, mentre l’esempio della<br />
Georgia dove un cambiamento straordinario del sistema educativo<br />
stava progredendo speditamente, indicava come il Processo di Bologna<br />
poteva essere considerato e utilizzato come uno strumento funzionale<br />
all’avvicinamento all’UE e, parallelamente, un’opportunità per il rilancio<br />
del sistema dell’istruzione superiore nazionale;<br />
infine l’impatto internazionale del Processo di Bologna sui <strong>sistemi</strong> di<br />
altri continenti aveva favorito, sin dal 2003, l’intensificarsi di relazioni,<br />
cooperazioni e scambi con l’Asia, il mondo arabo e l’Africa.
Trends V (2007)<br />
Il Trends V V Report formulava alcune<br />
raccomandazioni ritenute fondamentali per il<br />
miglioramento, la correzione e il<br />
proseguimento del Processo:<br />
la necessità di rafforzare la cooperazione tra<br />
governi, istituzioni <strong>universitari</strong>e e altri<br />
decisori della società (stakeholders);<br />
l’urgenza di sviluppare la capacità di<br />
rispondere alla richiesta di lifelong learning e<br />
la preparazione di un’agenda politica per<br />
proseguire la convergenza e il<br />
consolidamento delle riforme attuate e<br />
avviate nel periodo successivo al 2010.
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa 2006/07 2006/0 2006/07 7 -<br />
Evoluzioni nazionali nell’ambito nell nell’ambito ambito del Processo di Bologna” Bologna Bologna”<br />
1. INTRODUZIONE DELLA STRUTTURA sistema adottato da quasi tutti i paesi firmatari<br />
A TRE CICLI<br />
All'inizio dell'anno accademico 2006/07, la struttura a tre cicli risultava<br />
virtualmente adottata in tutti i paesi firmatari. Solo tre paesi o regioni non<br />
avevano implementato la struttura a tre cicli:<br />
Andorra<br />
Comunità tedesca del Belgio, (non può essere adottata interamente data la limitata<br />
offerta dell'istruzione superiore nella regione; tuttavia, l’Autonome Hochschule il<br />
diploma di bachelor nel 2007/08)<br />
Svezia (dove la struttura a tre cicli è attualmente adottata solo per certi<br />
programmi), la legge che prevede la sua introduzione avrà effetto a partire dal<br />
mese di luglio 2007.<br />
La struttura a tre cicli era già adottata (almeno per alcuni indirizzi di studio) in<br />
molti paesi già prima della firma della Dichiarazione di Bologna nel 1999.<br />
Ipaesi restanti hanno introdotto la nuova struttura dopo aver aderito al<br />
Processo di Bologna, fra il 1999 ed il 2006.
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
INTRODUZIONE DELLA STRUTTURA A TRE CICLI (I)<br />
La maggior parte <strong>dei</strong> paesi richiede ancora una fase<br />
transitoria di alcuni anni<br />
In Polonia (2007/08) e Slovenia (2009/10), dove la struttura a<br />
tre cicli esisteva prima della<br />
Dichiarazione di Bologna, sono stati recentemente introdotti i<br />
necessari<br />
adeguamenti ed ampliamenti per l’adozione integrale<br />
Nella maggior parte <strong>dei</strong> paesi che hanno adottato la struttura a tre<br />
cicli dopo la firma della Dichiarazione di Bologna, l'introduzione<br />
è stata graduale in modo da consentire ai due <strong>sistemi</strong> di<br />
coesistere uno accanto all'altro per alcuni anni, finché gli<br />
studenti che hanno iniziato i loro studi sotto la precedente<br />
struttura non si saranno diplomati.<br />
In Croazia, Moldavia e Romania obbligo di legge dell'anno<br />
accademico 2005/06 e in Ungheria la nuova struttura dal<br />
2006/07.
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
INTRODUZIONE DELLA STRUTTURA A TRE CICLI (II)<br />
Alcuni paesi o regioni hanno identificato una scadenza entro la quale la<br />
struttura precedente alla riforma dovrà essere interamente sostituita<br />
Comunità francese del Belgio, Georgia, Svizzera fino al 2007/08<br />
Comunità fiamminga del Belgio fino al 2009/10, per gli studi medici fino al<br />
2010/11.<br />
Francia, la riforma della licence/master/doctorat LMD -<br />
Bachelor/Master/Dottorato) sarà attuata in tutti gli istituti di istruzione superiore<br />
e nella maggior parte degli indirizzi di studio entro il 2010 (alcuni settori,<br />
principalmente gli indirizzi di medicina ed ingegneria, sono ancora basati sulla<br />
struttura a ciclo lungo).<br />
Portogallo e Serbia per la prima volta nel 2006/07 e completa implementazione<br />
entro il 2009.<br />
Repubblica ceca, la struttura pre-Bologna resterà in vigore fino alla scadenza<br />
dell’accreditamento <strong>dei</strong> programmi; tuttavia, sin dal 2004/05, la maggioranza<br />
<strong>dei</strong> nuovi studenti si sono iscritti ai programmi del primo ciclo(bachelor)
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
INTRODUZIONE DELLA STRUTTURA A TRE CICLI (III)<br />
Austria e Germania continuano ad offrire agli studenti la possibilità di seguire sia i<br />
programmi lunghi pre-riforma sia i programmi conformi al modello di Bologna<br />
in tre cicli.<br />
In Austria, soltanto i nuovi programmi introdotti dagli istituti successivamente<br />
alla Legge del 2002 sull'istruzione superiore sono stati organizzati secondo la<br />
struttura a tre cicli; la legge non stabilisce la data entro la quale i programmi<br />
precedenti dovrebbero essere sostituiti dal nuovo sistema.<br />
In Germania, la delibera '10 Tesi sulla struttura di Bachelor e Master' è stata<br />
introdotta nel giugno 2003 e prevede l'implementazione (preferibilmente su<br />
scala nazionale) <strong>dei</strong> primi due cicli entro il 2010.<br />
Spagna: tutti i programmi Diplomado, Licenciado e Doctor esistenti sostituiti<br />
ovunque dal 2008/09 e piena implementazione entro il 2012.<br />
Russia: ogni istituto di istruzione superiore aveva il diritto di decidere<br />
autonomamente se implementare la struttura Bachelor/Master.<br />
Implementazione <strong>dei</strong> tre cicli con riforma voluta da Putin nel settembre 2008.<br />
Gli studi di medicina e gli ambiti correlati sono strutturati in un unico<br />
ciclo in oltre la metà <strong>dei</strong> paesi firmatari
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
Istruzione superiore<br />
(università e altri istituti)<br />
Nella maggior parte <strong>dei</strong> paesi firmatari, l'istruzione superiore è divisa fra<br />
programmi accademici/basati sulla teoria (CITE 5A) e programmi<br />
professionali/ad orientamento pratico (CITE 5B)<br />
I programmi di livello CITE 5B raramente sono strutturati in<br />
livelli bachelor/master<br />
In alcuni paesi, i programmi CITE 5A e 5B sono offerti da tipi di istituti diversi<br />
(rispettivamente, <strong>universitari</strong> e non <strong>universitari</strong>). Tuttavia, questa forma<br />
'binaria' di organizzazione sta cambiando; le università e gli istituti non<br />
<strong>universitari</strong> offrono sempre più spesso programmi ad entrambi i livelli.<br />
Inoltre, i livelli <strong>dei</strong> due programmi stanno diventando sempre più simili in<br />
termini di piani di studio, orientamento e risultati dell'apprendimento.<br />
I diplomati <strong>dei</strong> programmi CITE 5B hanno spesso<br />
l'opportunità di essere ammessi ai programmi di livello CITE<br />
5A
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
IL TERZO CICLO – DOTTORATI<br />
- accesso generalmente solo con una qualifica master CITE 5A<br />
-collegamento alla ricerca<br />
- durata media 3-4 anni
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
ECTS (I)<br />
Il sistema ECTS è adottato nella maggior parte <strong>dei</strong> paesi firmatari<br />
L'introduzione del sistema ECTS è stata resa obbligatoria per legge nella<br />
maggior parte <strong>dei</strong> paesi firmatari.<br />
Nei paesi che hanno adottato il sistema ECTS senza ricorrere alla legislazione, oltre la<br />
metà hanno di recente promulgato leggi sulle procedure di implementazione o sono sul<br />
punto di farlo.<br />
In Armenia, Grecia, Liechtenstein, Moldavia e Polonia, la legislazione introdotta nel 2005<br />
o più recentemente stabilisce l'obbligatorietà del sistema ECTS.<br />
In Andorra, Cipro ed Estonia (dove il sistema ECTS diventerà obbligatorio in tutti gli<br />
istituti di istruzione superiore a partire dal 2009/10), i disegni di legge o le norme sono<br />
in attesa di ratifica o approvazione formale.<br />
Nella Repubblica ceca, attualmente non è prevista alcuna legge.<br />
Sebbene l'introduzione del sistema ECTS in Irlanda non sia regolata per legge, esso è<br />
stato incluso nei <strong>sistemi</strong> nazionali <strong>dei</strong> diplomi.<br />
Nella Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, la legge del 2000 sull'istruzione superiore<br />
richiede che tutti gli istituti di istruzione superiore organizzino studi di diploma<br />
<strong>universitari</strong>o e studi post-<strong>universitari</strong> basati sui crediti; tuttavia gli istituti sono liberi di<br />
introdurre sia il sistema ECTS che un sistema diverso.
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
ECTS (II)<br />
Fra quei paesi che non hanno introdotto il sistema ECTS entro il 2005 (a parte la sua<br />
adozione esclusivamente nei programmi di mobilità) la situazione è cambiata in<br />
Georgia (la legge del 2004 richiede la piena implementazione entro il 2009/2010 ma<br />
molte università l’hanno già adottato), in Portogallo (secondo la nuova legge, sarà<br />
obbligatorio a partire dal 2006/07) ed in Turchia (dove è obbligatorio sin dalla fine del<br />
2005/06).<br />
Negli altri paesi, l’ECTS ha visto un'implementazione almeno parziale. In Svizzera,<br />
l'introduzione del sistema ECTS è graduale in conformità all'implementazione della<br />
struttura a tre cicli (la piena attuazione è prevista nel 2010).<br />
Fra i paesi con un sistema nazionale di crediti, alcuni lo hanno adattato (Italia,Paesi<br />
Bassi e Norvegia) o abolito in favore di un sistema di crediti totalmente compatibile<br />
con l’ECTS (in Finlandia sin dall'agosto 2005). Altri hanno previsto di abolire i <strong>sistemi</strong><br />
di credito esistenti, fra questi la Bosnia e Erzegovina, l'Estonia (entrambi entro il<br />
2009/10), la Lettonia e la Lituania. In questi paesi, le proposte per la sostituzione <strong>dei</strong><br />
<strong>sistemi</strong> di credito nazionali con l’ECTS sono in attesa di approvazione. In Svezia, un<br />
nuovo sistema basato sull’ECTS è entrato in vigore dal 1° luglio 2007.<br />
In Spagna, attualmente il sistema ECTS è applicato solo ai programmi master,mentre<br />
il sistema nazionale <strong>dei</strong> crediti (non compatibile con l’ECTS) è ancora in uso per altri<br />
programmi. Una volta che la struttura a tre cicli sarà introdotta, vale a dire entro<br />
ottobre 2010, il sistema ECTS dovrà essere applicato a tutti i programmi per il<br />
conseguimento del diploma.<br />
Nel Regno Unito, i <strong>sistemi</strong> nazionali già adottati in Scozia e Galles sono compatibili con<br />
l’ECTS, mentre il sistema inglese proposto da un gruppo direttivo intersettoriale<br />
riflette le prassi correnti in Inghilterra ed anche questo è compatibile con l’ECTS.
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
Quadro di riferimento nazionale per le qualifiche/titoli<br />
Un Quadro di riferimento nazionale per le qualifiche/titoli è stato<br />
adottato in circa dieci paesi<br />
I ministri hanno concordato di preparare <strong>dei</strong> quadri di riferimento nazionali<br />
compatibili con il quadro comune EHEA entro il 2010 e di avviare tale attività<br />
entro il 2007.<br />
Un Quadro di riferimento nazionale per le qualifiche/titoli può essere<br />
definito come un meccanismo per descrivere le qualifiche formali e altri risultati<br />
dell'apprendimento a tutti i livelli dell'istruzione; gli elementi presenti e il<br />
formato possono variare da un paese all'altro. È inoltre sottinteso che il quadro<br />
dovrebbe essere una risorsa intelligibile e significativa a livello internazionale.<br />
A partire dal febbraio 2007, nove paesi o regioni (la maggior parte Paesi<br />
membri dell’UE) riferivano di aver adottato (ma non necessariamente<br />
implementato) un quadro di questo genere per l'istruzione superiore.<br />
La Francia e il Regno Unito lo hanno fatto rispettivamente nel 2002 e 2001; la<br />
maggior parte degli altri paesi di questo gruppo lo hanno adottato a partire dal<br />
2003.<br />
In vista della conferenza prevista a Londra per il mese di maggio 2007, l'Irlanda<br />
e la Scozia avevano partecipato a un progetto pilota che mirava ad autocertificare<br />
la compatibilità fra i loro quadri nazionali e il quadro EHEA.<br />
Molti paesi non hanno ancora adottato un quadro di riferimento nazionale per<br />
le qualifiche, ma prevedono di farlo.
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
Diplomi congiunti<br />
I diplomi congiunti sono formalmente<br />
riconosciuti da circa la metà <strong>dei</strong> paesi<br />
firmatari<br />
Nel febbraio 2007, il conferimento di diplomi<br />
congiunti nazionali o internazionali era previsto dalla<br />
legislazione nazionale o dai documenti ufficiali di<br />
circa la metà <strong>dei</strong> paesi per i quali l'informazione era<br />
disponibile.
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
ORGANI NAZIONALI PER L’ASSICURAZIONE DELLA<br />
QUALITÀ<br />
L’assicurazione della qualità è coordinata, nella maggior parte <strong>dei</strong> paesi<br />
da un’agenzia nazionale indipendente<br />
Gli studenti hanno i loro rappresentanti negli organi nazionali<br />
indipendenti per l’assicurazione della qualità nella metà <strong>dei</strong> paesi<br />
Gli organi nazionali indipendenti per l’assicurazione della qualità sono<br />
soggetti a una revisione tra pari in meno di un terzo <strong>dei</strong> paesi<br />
Finora, la revisione tra pari dell’organo nazionale di assicurazione della qualità è<br />
operativa in 15 paesi, quasi tutti sono stati membri dell’UE.<br />
Circa la metà <strong>dei</strong> paesi hanno un organo nazionale indipendente per<br />
l’assicurazione della qualità che è membro dell’ENQA<br />
Gli organi per l’assicurazione di qualità di molti paesi UE sono anche<br />
membri di altre reti internazionali di assicurazione di qualità<br />
La valutazione interna ed esterna della qualità è obbligatoria nella<br />
maggior parte <strong>dei</strong> paesi<br />
Assicurazione esterna della qualità: la partecipazione di esperti<br />
stranieri e degli studenti non è sempre obbligatoria.
Eurydice<br />
“Focus Focus sulle strutture dell'istruzione superiore in Europa<br />
2006/07<br />
Incentivi per il Bologna Process<br />
La maggior parte <strong>dei</strong> paesi ancora nella fase di<br />
implementazione offre incentivi<br />
Circa la metà <strong>dei</strong> paesi implementazione di almeno<br />
hanno realizzato la piena<br />
due <strong>dei</strong> tre aspetti principali legati al Processo di Bologna (la<br />
struttura in tre cicli, l’ECTS e il Supplemento al diploma).<br />
I paesi che offrivano incentivi nel 2006/07 lo facevano<br />
principalmente sotto forma di consulenza ed assistenza tecnica.<br />
Dieci paesi o regioni prevedono incentivi finanziari per almeno<br />
uno degli aspetti summenzionati (solitamente<br />
l’implementazione della struttura in tre cicli).<br />
Gli incentivi finanziari sono offerti come aumento fisso del<br />
budget o sotto forma di sovvenzioni. Essi possono anche<br />
prevedere <strong>dei</strong> bandi di gara ai quali possono partecipare gli<br />
istituti di istruzione superiore.