Carisma francescano e nuova evangelizzazione nel terzo millennio
Carisma francescano e nuova evangelizzazione nel terzo millennio
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6. Francesco e la donna: madre, sorella e figlia<br />
Nella novità della vita evangelica intesa da Francesco, si dovrebbe pure dedicare uno<br />
studio molto approfondito alla donna. Qui ne sottolineiamo soltanto alcuni spunti più<br />
suggestivi. 18<br />
In primo luogo, in San Francesco, la donna è la madre. Egli ebbe l'immenso dono di una<br />
madre di straordinaria delicatezza, bontà, sensibilità e intelligenza, come ci hanno<br />
tramandato gli storici. Queste caratteristiche squisite contrastano profondamente con la<br />
rozzezza, durezza e ottusità del padre e marito. Francesco ne fu fortemente influenzato<br />
tanto che, nei suoi scritti, invitò più volte i suoi seguaci a sviluppare atteggiamenti<br />
"materni". Per i romitori, luoghi di altissima orazione e contemplazione, i due frati dediti<br />
esclusivamente all'orazione dipendevano dalle cure e servizi degli altri due. Come abbiamo<br />
visto, Francesco usò un linguaggio singolare, chiamando "figli" coloro che pregano e<br />
"madri" i due che li "custodiscono". Il compito di questi ultimi, come Marta, è di "liberare"<br />
totalmente da ogni preoccupazione esteriore i frati che pregano, perché possano immergersi<br />
totalmente <strong>nel</strong>la contemplazione.<br />
Questa intuizione di Francesco è bellissima. Il vero amore non soffoca, non opprime né<br />
si appropria. È tale solo se, come quello divino, libera. Perciò, se il vero amore liberatore di<br />
Dio è "materno", l'amore materno è vero solo se "libera".<br />
Anche <strong>nel</strong>la "Regola non bollata" Francesco introdusse l'immagine dell'amore materno,<br />
ma in un contesto assai diverso. Infatti, gli evangelizzatori, non possono vivere sempre <strong>nel</strong><br />
silenzio, pace e solitudine dell'eremo. Devono andare in mezzo a un mondo tumultuoso e<br />
ostile, per vivere e annunziare il Vangelo. I primi frati non avevano case né conventi,<br />
affrontando privazioni e tribolazioni di ogni tipo. L'unico fondamento stabile e sicuro, per<br />
non soccombere, era la reciproca sollecitudine e amore materno. Solo questo garantiva la<br />
missione evangelica. 19<br />
Il rispetto e amore di Francesco per ogni madre era tale, che definiva "madre di tutti i<br />
frati" la madre di ogni frate. 20 L'amore materno riuniva, così, le espressioni più elevate<br />
dell'amore divino e umano: liberatore, profondo, ampio e generoso il più possibile. 21 Per<br />
questo motivo amò immensamente la Chiesa come "madre" ed ebbe speciale devozione per<br />
Maria, la "Madre" di Dio. 22<br />
Accanto alla donna-madre Francesco considerò pure la sorella e la figlia. In Chiara, di<br />
undici anni più giovane di lui, vide una sorella e una figlia, senza divenire mai autoritario,<br />
paternalista o possessivo. La consultava sovente per sé e per la fraternità, soprattutto nei<br />
momenti cruciali. 23 In questo modo anche l'atteggiamento di Chiara verso di lui rimase<br />
molto semplice e spontaneo.<br />
6.1. "Fratello nostro Jacopa"<br />
Nelle disposizioni date ai frati sulle relazioni con le donne, affiorano qua e là<br />
atteggiamenti che fanno trasparire, forse, un influsso dell'ambiente storico e culturale. Nei<br />
rapporti fra lui e le clarisse, Francesco appare incline a molta prudenza, dandone pure<br />
motivazioni improntate a una certa diffidenza. Tuttavia, al termine della sua vita, sembrò<br />
superare alcuni pregiudizi.<br />
Tra l'altro si dice che Francesco, ormai prossimo alla morte, volle presso sé una donna<br />
matura e di grandi virtù cristiane, donna Jacopa, che fece giungere appositamente da Roma,<br />
sospendendo per lei le severe norme della clausura e nominandola "frate Jacopa" e "fratello<br />
nostro" perché fosse introdotta alla sua presenza. Dunque, non discriminò le donne. Si<br />
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