Carisma francescano e nuova evangelizzazione nel terzo millennio
Carisma francescano e nuova evangelizzazione nel terzo millennio
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congiunzione fra vita contemplativa ed <strong>evangelizzazione</strong>, la solidarietà fra convento e<br />
mondo. Alla richiesta della "Povertà":<br />
"che le fosse mostrato il chiostro, [i frati ] la condussero su di un colle e le<br />
mostrarono tutt'intorno la terra fin dove giungeva lo sguardo, dicendo: Questo,<br />
signora, è il nostro chiostro". 4<br />
Dedizione totale al Signore e strenuo impegno di <strong>evangelizzazione</strong> sono due aspetti di<br />
una realtà inseparabile. Per Francesco, perciò, la contemplazione era possibile in qualsiasi<br />
luogo, tempo e attività, senza divenire mai un ostacolo per l'<strong>evangelizzazione</strong>. Al<br />
contrario, era il suo segreto dinamismo.<br />
4. "Nel" e "per" il mondo, non "del" mondo<br />
È pur vero che, a prima vista, come dice <strong>nel</strong> suo Testamento, Francesco sembrò<br />
"abbandonare il mondo". In realtà egli abbandonò il "saeculum", ossia il complesso degli<br />
interessi terreni e mondani, che si oppongono al vangelo e all'amore di Dio. Forse, agli<br />
inizi, fu tentato d'interpretare la sua vocazione come "fuga completa dal mondo", ma ne<br />
fu preservato dall'umiltà e preghiera con cui chiese luce al Padre e ai fratelli. Per questo<br />
aveva consultato Chiara e Silvestro:<br />
"Francesco, che, non fidandosi mai di se stesso, in ogni decisione cercava<br />
ispirazione da Dio <strong>nel</strong>la preghiera, scelse di vivere per Colui che morì per tutti, ben<br />
consapevole di essere stato inviato da Dio a conquistare le anime che il diavolo<br />
tentava di rapire". 5<br />
Lo stesso schema viene riscontrato pure in S. Antonio. Certamente, l'espressione<br />
"abbandonare le cose mondane", intesa <strong>nel</strong> senso più generale, si addice perfettamente<br />
alla sua vita. La sua contemplazione, tuttavia, sembra differire da quella di Francesco,<br />
perché fece maggiormente tesoro dello studio assiduo delle verità divine. Esse<br />
coincidevano <strong>nel</strong> ritiro in luoghi deserti e silenziosi, <strong>nel</strong>l'orazione, devozione e<br />
meditazione. Tuttavia, per Antonio, i biografi sottolineano in particolare, la sua<br />
contemplazione come continua lettura e studio dei libri sacri. 6<br />
La vocazione francescana, quindi, fin dai primi momenti fu insieme: apostolica,<br />
contemplativa ed evangelizzatrice. Francesco, contemplando la vita di Cristo, comprese<br />
che si conforma alla volontà di Dio solo chi si preoccupa di salvare gli uomini, come il<br />
Salvatore. Perciò la sua contemplazione ha come unico e autentico modello il Cristo,<br />
totalmente unito al Padre e morto e risorto per l'intera umanità.<br />
5. Eremiti socievoli: madri e figli<br />
Questo spiega perché, <strong>nel</strong>l'esperienza e carisma <strong>francescano</strong>, c'è spazio per tutti gli<br />
aspetti della vita contemplativa, anche eremitica. Francesco stesso scrisse una Regola per<br />
la Vita religiosa negli eremi.<br />
Questi sono i luoghi più suggestivi e caratteristici della vita francescana. Loro modelli<br />
sono Le Carceri, Greccio, Monte Paolo, Fonte Colombo, Poggio Bustone, La Verna, ecc.<br />
dove Francesco trascorse gran parte del suo tempo. Rispondono tutti a un'ispirazione<br />
comune, mediante un modello fondamentale. Innanzitutto sono in un dirupo, un ripido<br />
pendio o una montagna isolata. Poi vi è sempre una cappellina o chiesetta, già in disuso o<br />
abbandonata, una celletta e alcune grotte. Infine un panorama meraviglioso, una maestosa<br />
foresta e un limpido ruscello.<br />
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