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Carisma francescano e nuova evangelizzazione nel terzo millennio

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crociato con grandi onori, dicendogli <strong>nel</strong> congedarlo: "Prega per me, perché Dio si degni<br />

mostrarmi quale legge e fede gli è più gradita". 5<br />

A prima vista, questa iniziativa può sembrare un fallimento, non avendo prodotto<br />

alcun visibile successo: non pace fra musulmani e cristiani, né conversione di Sultano e<br />

musulmani, né fine delle crociate. I veri risultati, come al solito, furono diversi,<br />

maturando secondo i "tempi lunghi della pazienza di Dio", 6 <strong>nel</strong> corso dei secoli.<br />

Riguardano il nuovo atteggiamento della Chiesa verso l'islam e le altre religioni,<br />

improntato ad amore evangelico, tolleranza, dialogo e rispetto. La sua convalida ufficiale<br />

venne dalle decisioni profetiche del Concilio Vaticano II e la sua maturazione è tuttora in<br />

corso. Esso fa parte della grande speranza che:<br />

"davanti alla <strong>nuova</strong> umanità del <strong>terzo</strong> <strong>millennio</strong>, possa la Chiesa irradiare un<br />

cristianesimo aperto, per attendere <strong>nel</strong>la pazienza che spunti il seme gettato <strong>nel</strong>le<br />

lacrime e <strong>nel</strong>la fiducia". 7<br />

2. Dalle esperienze al "progetto di vita"<br />

Francesco, quasi 750 anni prima, era stato il primo fondatore a codificare tale <strong>nuova</strong><br />

<strong>evangelizzazione</strong> in una Regola religiosa. Il capitolo XVI della sua Regola non bollata<br />

(1221) riuscì così importante, da divenire lo "Statuto dell'<strong>evangelizzazione</strong> francescana"<br />

compendio dei suoi scritti. Per comprenderlo meglio dobbiamo immergerci <strong>nel</strong>lo stile di<br />

vita di Francesco e dei suoi primi compagni: una fraternità di predicatori itineranti da<br />

luogo a luogo, senza abitazione fissa, come i discepoli che accompagnavano il Signore.<br />

Tommaso da Celano lo descrive bene, riferendo che, arrivati al numero di otto:<br />

"il beato Francesco li radunò tutti insieme, e dopo aver parlato loro a lungo del<br />

Regno di Dio, del disprezzo del mondo e del rinnegamento della propria volontà... li<br />

divise in quattro gruppi, di due ciascuno e disse loro: Andate, carissimi, a due a due<br />

per le varie parti del mondo e annunciate agli uomini la pace e la penitenza in<br />

remissione dei peccati; e siate pazienti <strong>nel</strong>le persecuzioni, sicuri che il Signore<br />

adempirà il suo disegno e manterrà le sue promesse". 8<br />

Per Francesco, questo invio non era un semplice atto di governo o di routine, ma il<br />

rinnovamento, <strong>nel</strong> suo tempo, dell'invio dei discepoli di Cristo. Esso portava a<br />

compimento la chiamata personale di Gesù, espressa <strong>nel</strong>le parole: "Il Signore mi dice", "Il<br />

Signore mi ha detto". È tipico di Francesco presentare ogni suo atto più significativo<br />

come invito, chiamata e invio di Gesù. Per questo le direttive del capitolo XVI della<br />

Regola non bollata sono espresse come volere di Dio.<br />

La parola "il Signore", usata come soggetto, rende molto chiaro il significato del<br />

capitolo. Francesco e i suoi compagni sono coscienti di essere chiamati per andare tra i<br />

musulmani. Sanno di non attuare una loro iniziativa ma di seguire una "divina<br />

ispirazione". Anche questa è una delle espressioni preferite di Francesco, per designare i<br />

momenti più importanti della sua vocazione. La usò, quindi, anche per indicare la scelta<br />

della vita contemplativa per le Clarisse 9 e per l'accettazione di quanti vogliono entrare<br />

<strong>nel</strong>l'Ordine <strong>francescano</strong>. 10<br />

3. "Minorità": vivere soggetti ai fratelli per amor di Dio<br />

La <strong>nuova</strong> <strong>evangelizzazione</strong> francescana, svolta in mezzo a fedeli e infedeli, nasce da<br />

una divina ispirazione, che ne stabilisce i criteri e le modalità. La sua caratteristica più<br />

<strong>nuova</strong> e importante è la "minorità", essenziale per la vita francescana. Nella "Regola non<br />

bollata", viene definita con le stesse parole della prima lettera di Pietro (1 Pt 2,13):<br />

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