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Le dottrine degli Gnostici - Storia di un altro Occidente

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Jaldabaoth si volge alla materia e alla creazione dell'uomo dopo la delusione che gli viene data dalla ribellione<br />

<strong>degli</strong> angeli, i primi creati.<br />

Interessante appare qui il tema della luce che deborda: la ra<strong>di</strong>ce del male è d<strong>un</strong>que nel rapporto tra la<br />

"limilatezza" (in questo caso la "capacità" della "prima Donna") che riveste il ruolo tra<strong>di</strong>zionale della matrice<br />

-analogamente a quel che fa la materia (femminile) con la forma (maschile)- e I'infinita della luce ineffabile: ne<br />

consegue la confusione <strong>di</strong> luce e tenebre e l'esigenza <strong>di</strong> recuperare la luce, come anche teonzzerà la Qabbalah<br />

<strong>di</strong> Safed. Il Male è per I'app<strong>un</strong>to questo stato <strong>di</strong> confusione che è inaccettabile: e proprio in questo traluce il<br />

razionalismo ingenuo e la matrice sociologica della dottrina; d'altra parte esso nasce dalla costituzionale<br />

incapacità del limitato ad accogliere I'illimitato: e qui si intravede la struttura platonico-neoplatonica <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

molteplice che si fà opacità/traspaÍenza dell'Altro. Una struttura destinata a dare interessanti esiti allorché la<br />

modernità, da Bóhme in poi, si <strong>di</strong>sinteresserà all'Ineffabile in se per accentrare il proprio interesse sul<br />

molteplice, quale <strong>un</strong>ico luogo per la sua possibile lettura.<br />

Iniziamo così ad intrawedere, sotto tanti miti, come tende a configurarsi il problema del<br />

male/Erlebnis nell'intuizione gnostica: esso tende ad assumere l'aspetto <strong>di</strong> <strong>un</strong>a inadeguarezza/incapacità della<br />

storia a rispecchiare fedelmente <strong>un</strong> modello utopico. Dietro tutto ciò vi può esser quel che si luole sul piano<br />

delle strutture logico-concettuali o dei referenti mitico-religiosi: certamente vi è <strong>un</strong>a critica alla bonta o alla<br />

possibile bontà della società e delle leggi che la governano; nella società, così come viene esperita, l'in<strong>di</strong>viduo<br />

non trova la via per la realizzazione <strong>di</strong> se stesso; in termini religiosi, pr la"salvezza".<br />

In questo senso noi ve<strong>di</strong>amo il legame storico tra <strong>Gnostici</strong>smo e Cristianesimo, <strong>un</strong> legame che<br />

prescinde dal nebuloso problema delle "origini" dello <strong>Gnostici</strong>smo (dentro o fuori il Cristianesimo). Il legame è<br />

dato dal fatto incontestabile che lo <strong>Gnostici</strong>smo, come fenomeno storico, esplode con l'arrivo in occidente, cioè<br />

nell'Impero Romano, del messaggio <strong>di</strong> Cristo inteso come messaggio liberatorio-eversivo in "an Age of<br />

Anxiety"; e che esso emerge alla storia come categoria dottrinale nel momento in cui si istituzionalizza -cioè<br />

vuol <strong>di</strong>venire struttura della società- <strong>un</strong>a Grande Chiesa proclamante la "ofodossia".<br />

Gli Ofiti sono ritenuti da Ireneo gli imme<strong>di</strong>ati predecessori del suo grande nemico, Valentino.lTa La<br />

Gnosi valentiniana, nell'assetto dottrinale che essa prese nella scuola <strong>di</strong> Tolomeo (quello della <strong>Le</strong>ttera a Flora)<br />

occupa infatti i primi otto capitoli del Libro I dell'opera <strong>di</strong> Ireneo; essa costituisce la cosiddetta "grande<br />

notizit' perché per la prima volta viene resa nota nei dettagli <strong>un</strong>a dottrina gnostica. <strong>Le</strong> "varianti" <strong>di</strong> questa<br />

Gnosi occupano poi i capp. )C-)oilI; si vede quin<strong>di</strong> come tutta I'architethra del testo che abbiamo sinora<br />

esposto sia f<strong>un</strong>zionale a collocare in <strong>un</strong> preciso contesto storicodottrinale il grande nemico: Valentino, e i suoi<br />

seguaci più o meno fedeli. <strong>Le</strong> vicende n:urano il mito a noi ormai noto della costituzione del Plèroma e<br />

dell'errore <strong>di</strong> Sophia, che Ireneo espone facendo cenno -iI modo poco chiaro ma chiaramente sarcastico- a<br />

numerose varianti che <strong>di</strong>stinguono tra loro <strong>di</strong>versi dottori."' Un <strong>di</strong>scorso a parte merita com<strong>un</strong>que la figura e<br />

la dottrina <strong>di</strong> Marco, "magica impostuîe peritissimus",lT6perché Ireneo vi de<strong>di</strong>ca <strong>un</strong>o spazio ragguar<strong>di</strong>vole,<br />

anzi il più ampio della sua esposizione,rTT mostrando così <strong>di</strong> annettergli grande importarzi<br />

Dopo aver descritto I'abilita <strong>di</strong> Marco nel sedurre con la magia le dorme ricche, che lo colmavano <strong>di</strong><br />

danaro e <strong>di</strong>....atteruioni particolari, Ireneo <strong>di</strong>ce altre cose meno scontate e più interessanti. Egli <strong>di</strong>ce, ad<br />

esempio, che Marco dava alle donne <strong>un</strong> dono particolarmente ambito: la profezia.t?8Ora, la profezia, come<br />

abbiamo già accennato, non è soltanto <strong>un</strong> fenomeno che crea problemi alla nascente ortodossia, ma è anche <strong>un</strong><br />

fenomeno che troviamo nel Montanismo e nel Marcionismo, essenzialmente legato alle donne; e la presenza<br />

delle donne tra coloro che hanno <strong>un</strong> ruolo in faccende dottrinarie, urta terribilmente la suscettibilità <strong>degli</strong><br />

eresiologi.rTe<br />

17a Di Valenîino sappiamo che fu <strong>di</strong> origine egiziana e che operò a Roma tra il 140 e il 160 ai tempi <strong>di</strong> Pio e <strong>di</strong> Aniceto, allorché sperò <strong>di</strong> essere<br />

eletto Vescovo. Tertulliano (Adv. Val.,4) ha <strong>di</strong> lui <strong>un</strong>a qualche stima intellettuale. [a chiesa che egli fondò ebbe <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ga vita; sicuramente<br />

soprarwive nel V secolo, e probabilmente durò sino al VII-MII; cfr. K. Koschorke, Patristische Materialen zur Spritgeschichte der<br />

valentinianischen Gnosis, VIII Conf Patr., cit. La chiesa valentiniana aveva dei sacramenti paragonabili al Battesimo e allJCom<strong>un</strong>ione; il<br />

battesimo con I'acqua codeva tuttavia il posto ad <strong>un</strong>a più importante 'hnzione <strong>di</strong> luce". Cfr. L'exposé valentinien. <strong>Le</strong>s fragments sur le baptéme<br />

et sur l'eucharistie,Terte ét. et prèsanté par J.E. Menard, Bibl. Copte de N.H., Sect. "Textes", 14, Quebec, l,es Presses de I'Un. taval, 1985. I<br />

testi danno a<strong>di</strong>to a ritenere che nei gruppi grostici fossero anche in uso le preghiere: cfi. E. Segelberg Prayer among the GnosticsT, VII Conf<br />

Patr., cit. Cogliamo I'occasione per segnalare che la critica al battesirno con l'acqua (in nome <strong>di</strong> <strong>un</strong> battesimo <strong>di</strong> fuoco, o <strong>di</strong> luce, o dello Spirito,<br />

che è lo stesso) costituisce <strong>un</strong>a costante <strong>di</strong> moltissime sette eretiche sino al Me<strong>di</strong>oevo. Vi è <strong>un</strong>a sottile ma profonda <strong>di</strong>fferenza tra il "lavaggiò" del<br />

peccato originale e il "risveglio" allo spirito. Quest'ultimo, a prescindere dal richiamo ad <strong>un</strong>a antropologia gnostica, è <strong>un</strong>a vera e propria<br />

iniziazione che si trasmette da eletto ad eletto.<br />

tt' Cogliamo l'occasione per de<strong>di</strong>care <strong>un</strong> breve cermo particolare alla scuola <strong>di</strong> Eracleone, nota attraverso tl Commentarium in Johannem <strong>di</strong><br />

Origene, e stu<strong>di</strong>ata dal Sagrard, Za gnose valentinienne et le témoignage de St. Irenée,Paris,Vîlr\ 1947, nella quale viene enfatizzato il ruolo<br />

della fibera scelta negli psichici. Questi, come ha messo in luce D. Devoti, Remarques sur I'anthropologie d'Héracléon: les psychiques,5.P.,<br />

16, 1985, possono farsi tanto figli <strong>di</strong> Dio come del <strong>di</strong>avolo; in altre parole, possono determinare la propria natura con le proprie azioni. Il Devoti,<br />

analizzando il testo tramandato da Origene, ritiene che Eracleone tenda a comporre la <strong>di</strong>stinzione tra psichici e pneumatici in <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong><br />

g<strong>di</strong>lyttu che è anche quella dei due Testamenti, che <strong>di</strong>vargono due tappe <strong>di</strong> <strong>un</strong> piano <strong>di</strong> salvezzan il primo dei quali assolto da <strong>un</strong> Derniurgo (il<br />

Dio biblico) che è <strong>un</strong> "Dio giusto". Abbiamo voluto citare queste considerazioni per sottolineare I'esistinza <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>di</strong>alogo tra <strong>Gnostici</strong> e CriJiani,<br />

che mostra la non alterità dei primi rispetto ai secon<strong>di</strong>. Per Origene cfi. Origene, Commentairc sur SaintJean, Tome III, Texte grec, avantp_r_opros.<br />

trad. et notes par C. Blanc. Paris. Cerf, 1975.<br />

''' Adv. Hcer.,I, 13,1.<br />

'" ivi,I, 13,I-22.<br />

ttt ivr. I. 13.3.<br />

ttn l-ndon ru eretica come argomento <strong>di</strong> scandalo, evidenza dell'assur<strong>di</strong>tà dottrinaria e sociale dei gruppi grostici -dove le donne sembrano avere<br />

<strong>un</strong> ruolo importante come importanle è il fernminile nei loro miti- è <strong>un</strong> tópos <strong>degli</strong> eresiologi.

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