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Le dottrine degli Gnostici - Storia di un altro Occidente

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I Catpocraziani pre<strong>di</strong>cano infatti I'egualitarismo, teorizzato da Epifane in <strong>un</strong> libro dal titolo<br />

inquietante: Perí Dikaiosjtnes, "Della Giustizia". La giustizia <strong>di</strong> Dio, afferma Epifane, è <strong>un</strong>a generica<br />

com<strong>un</strong>ione delle cose <strong>un</strong>ita all'eguaglianza. Dio infatti ha dato a tutti le stesse cose e iè fra date in com<strong>un</strong>e: la<br />

notte mostra a tutti in egual modo le sue stelle; il sole, fonte della luce e del grorno, Dio lo effonde dall,alto<br />

eguale sulla terra per tutti coloro che possono vederlo, i quali lo vedono in modo com<strong>un</strong>itario; Egli infatti non<br />

<strong>di</strong>stingue il ricco dal povero o dal governatore, il sapiente dall'incolto, il maschio e la femmina, gli uomini<br />

liberi dagli schiavi.<br />

Questi motivi esistevano già in Grecia nel pensiero dei Sofisti, ai tempi in cui si era arrivati a<br />

sospettare che gli uomini fossero eguali per <strong>di</strong>ritto naturale, e che le leggi dello Stato, il nómos, fossero <strong>un</strong>a<br />

semplice espressione del potere, <strong>un</strong>a vicenda umana-troppo-umana.tt2 Considerata I'educazione classica che<br />

sembra aver awto Epifane, è possibile che essi gli siano gi<strong>un</strong>ti attraverso il pensiero greco. Tuttavia, poiché<br />

stiamo trattando <strong>di</strong> "eretici", si <strong>di</strong>rebbe che il messaggro <strong>di</strong> Cristo non sia stàto del tutto frainteso dal nostro<br />

enfant pro<strong>di</strong>ge.<br />

Epifane procede così, ricordando che il sole fa crescere i cibi in egual modo per tutti, e che<br />

l'eeualitarismo è la legge del mondo animale; finché gi<strong>un</strong>ge a <strong>di</strong>re, come <strong>un</strong> Sofistà rivoluzionario, che le leggi<br />

dello Stato hanno violato il carattere com<strong>un</strong>itario della legge <strong>di</strong>vina, e Clemente gli fa citare paolo "a braccùi,<br />

per sottolineare che il frutto della legge dello Stato è l,ingiustizia.<br />

L'aspetto più pericoloso nel quale va a sboccare questo ragionamento, è che per Epifane, come per<br />

tutti i rivoluzionari ra<strong>di</strong>cali <strong>di</strong> tutti i tempi, in base alla legge <strong>di</strong> natura anche le donne débbot o esse.e in<br />

com<strong>un</strong>e. L'affermazione è cre<strong>di</strong>bile: il motivo è tornato più volte in tempi e luoghi <strong>di</strong>versi, in presenza <strong>di</strong><br />

fenomeni <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>calismo. Il dubbio però non deve essere abbandonato, perché sarebbe necessario conoscere che<br />

cosa si intende, nei singoli concreti episo<strong>di</strong>, con tale com<strong>un</strong>anza delle donne. Torneremo a trovarci <strong>di</strong>nnanzi a<br />

questo problema, e vedremo che ci sono forti sospetti circa il vero obbiettivo; non già il sogno <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />

"ammucchiata" cosmica -queste cose le pensano generalmente i moralisti frustrati- qutnto I'infrazione del<br />

p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> massima forza per il mantenimento della <strong>di</strong>seguaglianza sociale: l'inammissibilità <strong>di</strong> matrimoni, per<br />

così <strong>di</strong>re, "misti", tra in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> ceto e ricchezze <strong>di</strong>versi. Il problema era ben serio nella società romana, tanto<br />

da coinvolgere, più o meno negli anni in cui scrive Clemente, persino la cre<strong>di</strong>bilita <strong>di</strong> <strong>un</strong> Papa."'<br />

A conclusione <strong>di</strong> tutta la loro iniquità, i Carpocraziani sono infine, come aveva già detto Ireneo, in<br />

pessimi rapporti con il Dio della Bibbia.<br />

Qual'è la conseguenza <strong>di</strong> tanto antinomismo? La ve<strong>di</strong>amo scoppiare con fragore al termine del<br />

racconto <strong>di</strong> Clemente come cosa del tutto "logica", m4 per verità, come <strong>un</strong> inserto estemporaneo nel <strong>di</strong>scorso: i<br />

Carpocraziani fanno orge <strong>di</strong> gruppo a luci spente.<br />

Quest'accusa,^<strong>di</strong>ciamolo subito, non può esser presa in gran considerazione, perché risponde ad <strong>un</strong>o<br />

scontato luogo com<strong>un</strong>el2aeguale a se stesso, come <strong>un</strong> luógo tetterario scopiazzato mille volte, contro tutti gli<br />

eretici <strong>di</strong> tutti i tempi, sino al XVIII secolo, Cristiani ed Ebrei. Ogniquatvolta lo troveremo, lo riferiremo pir<br />

dovere <strong>di</strong> cronaca, senza però darvi alc<strong>un</strong> peso stante la mancanza <strong>di</strong> ogni serio in<strong>di</strong>zio. Del resto, per quel óhe<br />

T<br />

pgssgltp dedurre gli o<strong>di</strong>erni stu<strong>di</strong>, non vi è alc<strong>un</strong>a ragione per ritenere che i Carpocraziant fossiro dei<br />

<strong>di</strong>ssoluti.'"<br />

Ai Carpocraziani segue, nella genealogia <strong>di</strong> lreneo, Cerinto e la sua setta. Il LÒhr126ha enucleato la<br />

logica sottile e sottilmente non esplicitata seguita da Ireneo per costruire <strong>un</strong>a genealogia fondandosi su<br />

parentele improbabili: Carpocrate, come Basilide e Saturnino, teonzza <strong>un</strong> mondo creato dagli angeli; come<br />

r22 Benché-lontano negli anni, è sempre attuale lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> M. Untersteiner, I So/ìsti,Torino, Einau<strong>di</strong>, 1949- Untersteiner mise in rilievo la<br />

grande modemita del loro pensiero, e lo fece in <strong>un</strong> momento nel quale il mondo si'poneva il pioblema ii <strong>un</strong>a societa più libera e più glusta, e<br />

soPrattutto piu illuminata dopo le tragiche nebbie cui non erano stati estranei gli sviluppi àell'Idealismo; nebbie cire tomano sempie nella<br />

metafisica dell'<strong>Occidente</strong>. Untersteiner sottolinea al contrario nei Sofisti laioncretezz4 il fenomenismo, I'affermazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a realtà<br />

costituzionalmente contrad<strong>di</strong>ttoria, con la quale occorre fare i conti in modo spregiu<strong>di</strong>cato. Per la forte critica dei Sofisti alla normativa sociale<br />

(ve<strong>di</strong> Antifonte, Trasimaco, Alcidamante, Licofrone e lo stesso Gorgia) cfr. Sà[sti. Testimonianze e frammenti, a arla<strong>di</strong> M. Untersteiner (e M.<br />

Bettegazzone per il 4'volume), Firenze, ta Nuova trlalia, 4 voll., w. aa.<br />

'" Ci riferiamo al ben noto attacco frontale <strong>di</strong> Ippoliîo a Callisto (Et. V, 12) il quale, con molto buon serso, aveva tentato <strong>di</strong> risolvere il<br />

problema delle <strong>un</strong>ioni delle patrizie con liberti e schiavi, <strong>un</strong>ioni che non potevano essei legalizzate. Ippolito era <strong>di</strong> simpatie patrizie: cfi. A Bran!<br />

Hippolythus and the Roman Church in the Third Century , l-e,idery E.J. Brill, 1995 p. 520 sgg. Dietro I'accusa df aver promosso I'adulterio,<br />

sono presenti gli interessi delle classi eganoni, dei quali era portatore I'autore del testo (p. 521). Si noti che, per il Brenl questo autore non è<br />

Ippolito, ma altra persona della "com<strong>un</strong>ità Ippolitana" sulla cui identita non esiste parere concorde (p. 366). [,a complessa argomentazione del<br />

Brent, che vede in Ippolito l'autore del solo testo Conta Noetum, argomentazione che prende le mosse dalla statua oggi esposaill'ingresso della<br />

Biblioteca Vaticana, è con<strong>di</strong>visa, per quanto conceme l'ipotesi dei due <strong>di</strong>versi autori, dal Simonetti, t-lna nuova pròjostà su lppotin, Aug. 36,<br />

1996. L'autore <strong>di</strong> Elenchos szrebbe stato precedente al vero Ippolito. Sulla vicenda cfi. anche, del Brenl Was Hrppilytus a Schismatic?,i. Ch.<br />

4S ISOS<br />

"t<br />

L'accrrsu eguale era già stata formulaîa dai pagani contro i Cristiani almeno mezzo secolo prima (cfr. Giustino, Ap., I,26,7) e sarà<br />

riformulata infinite volte, sempre identica con <strong>un</strong>a monotonia insoppofabile, contro tutti gli eretici. Su quesi tópoi cfr. J.p. Waltzing, ie *ime<br />

rituel reproché aux chrétiens du IIème siècle, LB.B.L., ll, 1925; J. Hubaux. L'enfant d'<strong>un</strong> an, Hommage a l. gidez et F. Cumont, latomus,<br />

1949.<br />

r25 Cfr. wA. Lólv, Karpokratianisches, V. Ch.. 49, 1995, il quale sottolina la struttura "logica" dell'accusa in Clemente : i Carpocraziani<br />

insegrano che le valutazioni del bene e del male sono puramente umane, perciò non sono vincolanti e perciò tutto è permesso. Dopo aver<br />

esaminato a l<strong>un</strong>go il problema" conclude it l,

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