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Le dottrine degli Gnostici - Storia di un altro Occidente

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Infatti, se i testi sono scritti da uomini che interpretano la <strong>Le</strong>gge secondo contingenza, allora essi contengono<br />

sì, I'impronta del <strong>di</strong>vino, ma il <strong>di</strong>vino va cercato con I'esegesi, perché, nella loro letteralità, i testi non hànno<br />

nulla <strong>di</strong> sacro e quin<strong>di</strong> nulla che non possa o debba essere soggetto all'esegesi, nella quale tutti hanno pari<br />

<strong>di</strong>ritto ad esercitarsi. Non va <strong>di</strong>menticato infatti quanto abbiamo già documentato sopra: gli Gnoitici<br />

contestano l'autorità dottrinale che il nascente corpo sacerdotale riven<strong>di</strong>ca a sé.<br />

Ci siamo <strong>di</strong>ffirsi sulla <strong>Le</strong>ttera a Flora non per sostenere l'<strong>un</strong>a o l'altra delle tesi, perché, se è<br />

evidente che la tesi <strong>di</strong> Tolomeo è la più vicina alla cultura e alla sensibilita moderna oltre ad essere la più<br />

coerente sul piano del pensiero; e altrettanto evidente che la preoccupazione fondamentale <strong>degli</strong> eresiologi fu<br />

quella <strong>di</strong> conferire <strong>un</strong>a definitiva soli<strong>di</strong>ta istituzionale alla Chiesa, anche tramite la definitiva<br />

istituzionalizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a classe sacerdotale. In mancanza <strong>di</strong> ciò, e a fronte dell'in<strong>di</strong>vidualismo gnostico, il<br />

Cristianesimo avrebbe corso il rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssolversi e <strong>di</strong> non trovare <strong>un</strong>a base materiale per agire nella societa.<br />

Il nostro obbiettivo è d<strong>un</strong>que <strong>un</strong> <strong>altro</strong>: ci premeva mettere in luce quali seri problemi aftontino gli<br />

<strong>Gnostici</strong> , alla cui soluzione tentano <strong>di</strong> dar fondamento con i loro miti, e quin<strong>di</strong> quanto falso e polemicamente<br />

costruito sia il quadro <strong>di</strong> follia tramandato dagli eresiologi, così ra<strong>di</strong>catosi poi nella tra<strong>di</strong>zione da dar luogo<br />

ancor oggi a forme <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zio.<br />

Soltanto su <strong>un</strong>a base <strong>di</strong> rispettosita ermeneutica il nostro <strong>di</strong>scorso puo d<strong>un</strong>que procedere peÍ mostrqre<br />

-senza "<strong>di</strong>mostrazioni", ma sulla semplice constatazione del pemanere storico <strong>di</strong> scontri ideali e materiali<br />

attorno agli stessi no<strong>di</strong>- come esista <strong>un</strong> problema specificamente occidentale cîeato dall'impossibilita <strong>di</strong><br />

tradurre il messaggio testamentario entro gli schemi del razionalismo classico.<br />

Per far cio è stato necessario smontare I'apparato eresiologico come primo atto del nostro<br />

argomentare, perché per completezza d'inÎomrazione è necessario quanto meno elencare le sette e le <strong>dottrine</strong><br />

nelle quali si articolò la <strong>di</strong>ssidenza gnostica; e poiché queste son note soltanto dal rapporto <strong>degli</strong> eresiologi in<br />

base al quale si deve forzatamente riferire, era necessario avere prima ben chiaro come vadano lette, e quale<br />

affidamento <strong>di</strong>ano, le loro informazioni. Detto in altre parole: il quadro del fenomeno lo si può costruire<br />

soltanto a partire dalla testimorianza <strong>degli</strong> eresiologl, ma la sua natura, il suo significato, la realta stessa che<br />

sottende il fenomeno, possono essere intesi soltanto decostruendo il quadro che ci viene offerto, dove i singoli<br />

tasselli sono artificiosamente composti per costruire I'immagine della follia. La nostra ipotesi è <strong>un</strong>'alîra: gli<br />

<strong>Gnostici</strong> rappresentano <strong>un</strong>a den<strong>un</strong>cia che viene messa rapidamente a tacere perché costituisce <strong>un</strong>'alternativa<br />

interna che si rivela sicuramente perdente.<br />

Secondo lreneoro8il primo Gnostico, colui dal cui pensiero <strong>di</strong>scendono tutti i sistemi "gnostici" fu<br />

Simon Mago, il noto personaggio citato dagli Atti <strong>degli</strong> Apostol/. A questo riguardo ci preme rilevare <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to<br />

<strong>di</strong> grande importanza: per Ireneo -come, con <strong>di</strong>versi percorsi dei quati abbiamo detto, per lppolito- è importante<br />

stabilire <strong>un</strong>a "storia dello <strong>Gnostici</strong>smo". In altre parole, mentre egli ci ofte la prova dell'antichità <strong>di</strong> tale<br />

"eresia", formatasi come <strong>un</strong>a delle possibili alternative esegetiche già nei primissimi anni, egli mette in<br />

connessione tra loro <strong>dottrine</strong> che vanno dalla meta del I secolo alla metià del II in base ad <strong>un</strong>o schema <strong>di</strong><br />

successioni che ha poi creato molto <strong>di</strong>battito negli stu<strong>di</strong>osi moderni. Si tratta infatti <strong>di</strong> <strong>dottrine</strong> non sempre<br />

riconducibili ad <strong>un</strong> rap^porto <strong>di</strong> parentela, sicché son poi sorte domande accademiche su chi fosse o non fosse<br />

"realmente gnostico".roe Abbiamo già ricordato, del iesto, che mentre Ireneo e Ippolito den<strong>un</strong>ciano la ra<strong>di</strong>ce<br />

dello <strong>Gnostici</strong>smo nella frlo"gla greca, ve<strong>di</strong>amo poi elencati tra gli ..<strong>Gnostici</strong>,, <strong>di</strong> Ireneo anche sette<br />

t I giudaizzanfi 0<br />

come gli Ebioniti.<br />

La dottrina <strong>di</strong> Simon Mago, "ex quo <strong>un</strong>iverse hareses substiter<strong>un</strong>t",ltt così come presentata da<br />

Ireneo ha ben poco <strong>di</strong> cristiano, nel senso che potîebbe rappresentate soltanto <strong>un</strong> parassitismo, e non<br />

<strong>un</strong>'esegesi: lui e la sua compagna Elena, reclutata in <strong>un</strong> bordello <strong>di</strong> Tiro, <strong>di</strong>chiaravano <strong>di</strong> essere rispettivamente<br />

il Dio Uno e Trino e la <strong>di</strong>vina Ennoia, scesi in terra eludendo la sorveglianza dei cattivi angeli che governavano<br />

il mondo. Il Foersterrr2ha giustamente rilevato che ness<strong>un</strong>o Gnostico si è spacciato pei oio in persona, e<br />

I'assoluta inverosimiglianza <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema "gnostico" nel quale la Ennoia (Madre, Sophia, Achamoth,<br />

Pro<strong>un</strong>ikos, o com<strong>un</strong>que si chiami) <strong>di</strong>venga <strong>un</strong> essere umano.rt3 Altro aspetto sconcertante è che la conoscenza<br />

<strong>di</strong> Simone darebbe lasalvezzaai fedeli,rraladdove in ogni Gnosi lasalvezzaviene dall'autoconoscenza. Questo,<br />

sottolineiamo, è <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to che concerne non soltanto lo <strong>Gnostici</strong>smo, ma che rappresenta il cuore stesso <strong>di</strong> ogni<br />

Gnosi. Il Foester, ciò nonostante, si sforza ingegnosamente <strong>di</strong> trovare qualche possibile legame logico che<br />

consenta <strong>di</strong> salvare la tesi <strong>di</strong> Ireneo.ll5 A Simone seguì Menandro, che pre<strong>di</strong>cava più o meno le stesse cose. Da<br />

r08 Proce<strong>di</strong>amo da Adv. Her., I, 23 sino alla fine del I tibro, omettendo tutte le citazioni dei luoghi non strettamente necessarie, per non<br />

appesantire la tr atîazione.<br />

roe ll problema ha riguardato principalmente Marcione, specialmente in f<strong>un</strong>zione del grande stu<strong>di</strong>o del Von Harnack. Cfr. U. Bianchi, Marcion,<br />

théologien biblique ou docteur gnostiqae?, Selected Essays on <strong>Gnostici</strong>sn; Dualism and Mysteriosophy, IriderL E.J. Brill, 1978. Il euispel poi<br />

definisce "non gtostico" ogni sistema o atteggiamarto enkratita laddove gli Enkratiti in genemle, ele'sette enkratite come quelle gludarizzanri,<br />

sono annoverate tra gli "<strong>Gnostici</strong>" da keneo; e Clernente, come abbiamo ricordato, den<strong>un</strong>cia tibertinismo ed enkratismo come poli estremi del<br />

c.omportamenlo <strong>degli</strong> Gnor ici (S t r o m a t a, lll).<br />

"" Adv. Her..l-26.<br />

trt ìvi,1,23,2.<br />

tt2 Die "ersten Gnostiker" Simon <strong>un</strong>d Menander, l* origini dello <strong>Gnostici</strong>smo, cit.<br />

r13 "DaS <strong>di</strong>e Mu1ter......also Mensch erscheint, ist fiir <strong>di</strong>e Cmosis eigentlich <strong>un</strong>mòglich',<br />

f fl "n.t.uutn cognitionem". Adv. Her.. I. 23, 3.<br />

"' Anche la famosa Apophasis Megale,iportatz nel testo <strong>di</strong> Ippolito su Simone (E1., VI, 7-19) non risolve la contrad<strong>di</strong>zione sottolineata dal<br />

Foester, pur se il testo mostra <strong>un</strong>a lezione che contiene elernenti strutturali "grrostici" propri della "Rivelazione" stessa (cfr. \rl, 18). Quanto <strong>di</strong>

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