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Le dottrine degli Gnostici - Storia di un altro Occidente

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Per procedere alla salvezza deve ord<strong>un</strong>que scendere il Salvatore, cosa che egli farà in <strong>un</strong>a forma<br />

corporea e visibile che non potrà tuttavia essere costituita da <strong>un</strong> corpo materiale: il suo sarà <strong>un</strong> corpo "psichico"<br />

o "pneumatico" a seconda delle varie scuole (Tolomeo, Eracleone, Theodoto). Per conseguenzaegli non patirà<br />

la crocifissione; sulla croce resta il corpo psichico, mera apparennì <strong>di</strong> corpo materiale. Seèondo altre versiòni, il<br />

corpo del Salvatore è quello <strong>di</strong> <strong>un</strong> Cristo psichico creato dal Demiurgo, sul quale <strong>di</strong>scende il Salvatore in forma<br />

<strong>di</strong> colomba in occasione del battesimo nelle acque del Giordano; il Cristo psichico resta sulla croce e il<br />

Salvatore torna nel Plèroma. Questa è la manifestazione, visibile ma illusoria, del vero evento invisibile ma<br />

reale: il <strong>di</strong>stendersi <strong>di</strong> Cristo sulla croce/limite del Plèroma per soccorrere Achamoth.T2<br />

La <strong>di</strong>scesa del Cristo/Salvatore ha <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione precisa: attraverso i suoi detti egli porta agli<br />

pneumatici la Gnosi, mentre agli psichici insegna il cammino della fide e delle opere. I primi, predestinati alla<br />

salvezza, torneranno nel Pleroma; i secon<strong>di</strong> potranno salvarsi in f<strong>un</strong>zione delle proprie libere scelte. Un<br />

messaggio esoterico è infatti, per definizione, <strong>un</strong> messaggio a più livelli, che ciasc<strong>un</strong>o puo intendere secondo le<br />

proprie capacità.<br />

La salvezza consisterà allora in questo: quando tutto l'elemento pneumatico sarà stato "riwegliato",<br />

esso, già libero dal corpo materiale perduto con la morte, si libererà anche <strong>di</strong> quello psichico ed entrerà nel<br />

Plèroma congi<strong>un</strong>gendosi con il proprio Angelo, I'alter ego celeste, come sposa con sposo. Achamoth si<br />

congi<strong>un</strong>gerà con il Salvatore; il Plèroma sarà d<strong>un</strong>que <strong>un</strong>a "camera nuziale". Il Demiurgo e gli psichici<br />

riposeranno ai bor<strong>di</strong> del Plèroma; il mondo perirà in <strong>un</strong> rogo.<br />

Questa, in sintesi, la struttura del mito gnostico nella sua più avanzata formulazione, cioè nella<br />

formulazione che più <strong>di</strong> altre ci è nota dai testi e dalle testimonianze, e che più <strong>di</strong> altre mostra I'esistenza <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

<strong>di</strong>alogo dottrinario con la costituenda ortodossia. La struttura del mito gnostico infatti si presterebbe <strong>di</strong> per se<br />

soltanto ad <strong>un</strong>a antropologia dualista: da <strong>un</strong> lato lo pneuma, dall'<strong>altro</strong> la materia e il mondo malvagio.<br />

La tripartizione cui assistiamo con I'introduzione del mito del "pentimento" e della conseguente<br />

nascita della sostanza psichica, rappresenta il risultato <strong>di</strong> <strong>un</strong> compromesso con <strong>un</strong>a realtà umana e sociale più<br />

complessa rispetto alla rozza <strong>di</strong>cotomia <strong>di</strong> eletti e darurati, e <strong>un</strong> tentativo <strong>di</strong> restituire <strong>un</strong> senso alle azioni<br />

umane, che in tale rigido schema sarebbero del tutto in<strong>di</strong>fferenti. L'accusa <strong>di</strong> libertinismo lanciata contro gli<br />

<strong>Gnostici</strong> dagli eresiologi, oltre a fondarsi su nn cliché che ritroveremo più <strong>di</strong> <strong>un</strong>a volta, sempre eguale a se<br />

stesso nei secoli, può esser giustificata dalla owia constatazione che l'esser salvo per elezione esonera lo<br />

Gnostico da qual<strong>un</strong>que normativa etica nel suo operare terreno. In effetti, per lo Gnostico, <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to resta<br />

fermo: lasalvezza la si raggi<strong>un</strong>ge non tanto con le azioni, $xmto con la conoscenza dei segeti <strong>di</strong>vini. Non è<br />

vero tuttavia che tale conoscenaì consenta <strong>di</strong> agire a piacimento: al contrario, come vedremo, essa con<strong>di</strong>ziona<br />

I'agire dello Gnostico nel mondo, in senso per<strong>altro</strong> ben <strong>di</strong>verso da come vorrebbe la propaganda <strong>di</strong>ffamatoria<br />

che lo perseguita.<br />

Prima <strong>di</strong> procedere, è necessario ora sintetizzare la visione gnostica del mondo, perché I'apparato<br />

mitico, nella sua ridondanza, può stornare lo sguardo da quanto <strong>di</strong> "concreto" viene esposto in esso.<br />

In primo luogo, per lo Gnostico il Male è e resta <strong>un</strong>a realtà fattuale: esso esiste, e domina in questo<br />

mondo. Essere-nel-mondo significa: aver esperierza del male. Contrariamente a quel che afferma la Chiesa, la<br />

Creazione non è <strong>un</strong> atto <strong>di</strong>vino; se lo fosse, poiché Dio è Sommo Bene e lo è anche per gli <strong>Gnostici</strong>, la realtà<br />

del male esperito sarebbe incomprensibile. Già da questo primo tratto si nota <strong>un</strong> aspetto modernissimo dello<br />

<strong>Gnostici</strong>smo: il pensiero può essere soltanto riflessione sull'esperienza, sull'esistenza; <strong>un</strong>a metafisica che non<br />

riesca a giustificare la realta dell'esperienza non può avere contenuto veritativo. L'attacco alla metafisica<br />

occidentale che riduce I'<strong>altro</strong> al medesimo non poteva essere più frontale: qui I'<strong>altro</strong>, l'in<strong>di</strong>viduo che soffre a<br />

titolo in<strong>di</strong>viduale e non trova giustificazione nella normativa metafisica, si erige a parametro <strong>di</strong> <strong>un</strong>a propria<br />

"ragione", rifiutando <strong>di</strong> addossarsi il peso <strong>di</strong> quella "colpa" con la quale la normativa pretende <strong>di</strong> giustificarè h<br />

sua sofferenza. Il Male <strong>di</strong>viene d<strong>un</strong>que <strong>un</strong>a realta cosmica che waluta la pres<strong>un</strong>ta bonta del creato, maschera<br />

ideologica <strong>di</strong>etro la quale fa capolino la "bontà" del sistema sociale.<br />

Se il Male è I'essenza del mondo, la prima conseguenzt è infatti la malvagità delle teggi che lo<br />

reggono: sotto accusa si trova non soltanto Yahwè come creatore del mondo, ma anche le sue leggi, la <strong>Le</strong>gge in<br />

sè; oltre, naturalmente, la stessa età veterotestamentaria in quanto "eta della <strong>Le</strong>gge", che si intende den<strong>un</strong>ciata<br />

e superata dal messaggio <strong>di</strong> Cristo. Lo Gnostico, lo ripetiamo, è infatti essenzialmente <strong>un</strong> "Cristiano" non<br />

soltanto nel senso dottrinale (esitono testi "gnostici" che non fanno riferimento a Cristo, ma sono eccezioni) ma<br />

soprattutto nel senso che lo <strong>Gnostici</strong>smo è strettamente legato alla comparsa del Cristianesimo. In tal senso esso<br />

è <strong>un</strong> fenomeno del tutto occidentale prché ha la sua ragion d'essere nell'impafto del messaggio testametario<br />

entro la cultura ellenistico-romana. Esso non è, come si voleva <strong>un</strong> tempo, <strong>un</strong> corpo estraneo intruso dal torbido<br />

"Oriente" nel luminoso "<strong>Occidente</strong>" della Ragione; la sua ragion d'essere è viceversa nelle aporie <strong>di</strong> questa<br />

Ragione stessa.<br />

In secondo luogo, per lo Gnostico I'uomo ha <strong>un</strong> ruolo attivo <strong>di</strong> primissimo piano nella storia, perché<br />

esattamente a lui è demandato il compito <strong>di</strong> riportare I'or<strong>di</strong>ne nel cosmo, con ciò debellando il Male. L'uomo<br />

(naturalmente quello pneumatico) collabora con Dio al recupero <strong>di</strong> <strong>un</strong> progetto originario fallito per <strong>un</strong>a<br />

"folle"; tale viceversa non è, perché i suoi mitici eventi hanno la f<strong>un</strong>zione <strong>di</strong> dare <strong>un</strong> significato, <strong>un</strong> fondamento in cielo, alla complessità<br />

dell'animo umano.<br />

72 L'estraneità del Cristo psichico al mondo della materia è totale; Ireneo ricorda che per g1i <strong>Gnostici</strong> egli passa nel corpo <strong>di</strong> Maria<br />

"quemadmodum aqua per tubum tr ansif" (A dv. H er., I, 7, 2).

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