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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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LXllI<br />

delle raccolte dei Landò di cui Pietro era doge nel 1533: e suo nipote<br />

Girolamo lasciavalc <strong>ai</strong> figli Antonio e Giovanni da noi elencati a pa-<br />

gina 24 usque 31, con quelle a pag. 45 ch'erano nella villa di Loz/o,<br />

passata nei Correr ed oggi posseduta da Giuseppe Da Zara. — Seb-<br />

bene gli inventari non ci diano i nomi degli cutori dei quadri o delle<br />

statue^, si rimane stupefatti dinanzi a così enorme quantità di belle<br />

cose; non comprendiamo poi tale collezione sia sfuggita agli scrittori<br />

<strong>d'arte</strong> prima di noi.<br />

Ci duole molto non parlar dei musei Bembo Pietro e Torquato<br />

ma ad evidenza assiomatica dobbiamo dire che per errore furono<br />

ascritte a \"enc/.ia mentre esser dovevano in Padova.<br />

Bembo Pietro, nato il 20 maggio 1470, morto a Roma il i8 gen-<br />

n<strong>ai</strong>o 1547, a Padova raccolse medaglie, antichi monumenti e libri.<br />

Dice il Foscarini {<strong>Le</strong>tkrat, pag. 39^) : « La molteplice erudizione lo<br />

fece posseditore di eletto museo di lapidi antiche, nel quale diede<br />

luogo con dotto accorgimento ad alcune lamine di bronzo, ov' erano<br />

incise leggi Romane e alla famosa Tavola Isiaca ». Il Pignoria pubblicò<br />

la spiegazione di detta tavola, asserendo, che <strong>dal</strong> Museo del cardinal<br />

Bembo a quello del duca di ^L^ntova era passata. Ora sta nella Bi-<br />

blioteca Reale di Torino,<br />

Bembo Torquato, figlio di Pietro erede del Museo ').<br />

Dice Enea ^'ico (Disc. lib. II e 5 p. 87, 'N'cnczia 1333 4.°): « Mcs-<br />

ser Pietro Bembo fu certo primo in dar lume alle medaglie avendo<br />

accumulate molte preziosissime anticaglie Conserva oggi (1333) il<br />

suo degno tìgliuolo ed erede messer Torquato una medaglia ecc.. »<br />

(Foscarini, ivi,;p. 407, n. i). Dei Bembo in Venezia parliamo appresso.<br />

Non è che <strong>dal</strong> tramontare del <strong>secolo</strong> XVI che si va procedendo<br />

regolarmente; sibbenc ad esempio denno datare <strong>dal</strong> sec. XV le arme-<br />

') Pignoria Laurentis, vetustissimae Tabulae aeneae .«.acris Aegyptiorum simula-<br />

chris coaclatac curata cxplicatio etc. Venetiis, Rampazzetto, 1603 in 8.<br />

Laurentii Pignorii patavini Mensa Isiaca qua sacrorum apud Aegyptios ratio et<br />

simulacra suhjectis tabulis aeneis simul axliibentur et explicantur, ctc. Amstelodami.<br />

Frisius 1669 in 4. fig. — E una ristampa della prima opera. Era uno dei pezzi di<br />

antichità più celebri che ornassero il .Museo di Torquato Bembo. Nel 1815 venne re-<br />

stituita al Re di Sardegna (Foscarini, <strong>Le</strong>tterata p. 376 ; —<br />

Bibliogr. p. 683).<br />

Cicogna, Inscr. V. p. 433 e

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