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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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XXXIII<br />

il lituo d' avorio del vescovo Buono Balbi da noi scoperto a Tor-<br />

cello dev'essere ancor più antico del <strong>secolo</strong> Xll ; quel vescovo essendo<br />

stato consacrato nel 1210. Riunisce quel lituo anche traccie di dora-<br />

tura. K <strong>dal</strong> principio del <strong>secolo</strong> XIII ch^ conine lano i documenti di<br />

cose <strong>d'arte</strong> e possiamo levarne estratti ad esempio <strong>dal</strong> Libro Ple^io-<br />

ruiu, di cui abbiamo ottimi regesti dovuti al dotto ed accurato cava-<br />

liere Predelli.<br />

Il Cecchetti narra l'uso che si faceva delle borse, delle bende,<br />

degli anelli, delle corone, dove si profondevano ogni sorta di gemme<br />

specialmente di perle, ed adeguatamente ad esso le falsitìca/ioni delle<br />

cose preziose erano già tante che speciali castighi cominciano ad ordi-<br />

nar.si severissimi, a mano a mano che il lusso più progrediva, ed è da<br />

tali decreti di puni/ioiii che prendiamo cognizione dello stato delle<br />

arti tutte.<br />

Intanto per quanto riguarda la incisione sui metalli e di conse-<br />

guenza il conio e la monetazione, vediamo <strong>dal</strong> libro Plcgiorum in<br />

cui il doge col Consiglio minore vieta a molti di far fare delle mo-<br />

nete, che ben prima dello Zecchino di Giovanni Dandolo nella Zecca<br />

di \'enezia si facevano «monete d'oro» per commissione.<br />

Qui non dobbiamo accontentarci a dire che <strong>dal</strong>ie monete scavate<br />

od importate i Veneziani avessero appresa quest'arte; non ritorniamo<br />

suir argomento troppo discusso, magistralmente trattato da Nicolò<br />

Papadopoli : <strong>Le</strong> monete di Venezia ecc. che i Veneziani soltanto tardi<br />

ebbero il diritto di batter moneta ed aurea in ispecie, vogliamo sol-<br />

tanto dire che essi, i successori degli Amaltìtani in Oriente ebbero dopo<br />

la pace coi Normanni, V abilità di attirare a loro <strong>dal</strong>le Sicilie artetìci<br />

eh' erano famosi mos<strong>ai</strong>cisti, zecchieri, ed orelìci, basta Monreale per<br />

i primi. Sì, gli orefici e zecchieri delle due Sicilie erano famosi : le prime<br />

monete d'oro coniate nel medio evo in Italia furono del <strong>secolo</strong> Vili<br />

e IX. dandosi per prima il danaro di Sicardo principe di Benevento,<br />

benché le più belle di tipo romano sono, a retto dire deir.\mbrosoli,<br />

quelle di Federico II. L'Angustalc od Agos/aro. le bolle di piombo<br />

tipiche a quelle dei Veneziani erano state già coniate in Amalfi. —<br />

L'AugusLile di Federico II è predecessore allo zecchino di Giovanni<br />

Dandolo. E che i Veneziani siano stati i successori degli Amalfitani

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