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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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XX<br />

sino ad Antiochia di Siria. Da Antiochia alla Cilicia è breve il passo<br />

mercè lo stolo della milizia armena che stanziava a Ravenna anche altri<br />

rapporti si introducevano, e già Venezia era così famosa che Mosè Co-<br />

renese (V <strong>secolo</strong>) scriveva; «Italia, nella quale (è)<br />

1' abitata nell'acqua<br />

provincia di Venedig ». — E il dotto quanto modesto e anonimo autore<br />

fa notare i rapporti degli imperatori bizantini d' origine armena coi<br />

Veneziani, come sarebbe V invio nelT 813 di Giustiniano figlio del<br />

doge Partecipazio a <strong>Le</strong>one cognominato 1' Armeno, il quale prima<br />

d'allora lo nominò Ipato, facendogli doni che, dopo molti anni, si ve-<br />

nerano ancora a Venezia :<br />

cioè, reliquie di santi, sacre schegge della<br />

Croce, brani delle vesti di Maria, opere sorprendenti all'occhio, il cor-<br />

po di S. Zaccaria, nonché molto oro per la fabbrica del suntuoso di<br />

lui tempio 1).<br />

Ma se i Veneziani facevano largo traffico per mare, abbiamo detto<br />

che lo facevano anco pei fiumi, lungo l'Adige, il Sile, ed il Po; nei<br />

ducati longobardi furono alle volte chiamati ed il commercio delle<br />

piccole industrie era tutto in loro mano, cosicché non stentiamo a<br />

credere che, come assevera il Mulinelli, nei primi secoli, molte delle<br />

foggie fossero longobardiche.<br />

Concludendo, mentre Venezia stava per divenire un grande mu-<br />

seo di marmi e di preziosità d'ogni genere, queste erano tutte o quasi<br />

tutte importate specialmente <strong>dal</strong>l'Oriente, vuoi che venissero <strong>dal</strong>l' E-<br />

gitto, <strong>dal</strong>la Siria, <strong>dal</strong>l'Armenia, da Bisanzio; minime quindi le rarità<br />

romane o preromane.<br />

Vero si è che se si trovavano delle antichità di qualsiasi genere se<br />

ne fecero un deposito nelle chiese : i vescovi gareggiando fra di loro a<br />

chi avesse la più ricca casa del Dio nato povero ; è poi non nuovo<br />

nella storia dell' umanità che nei templi del Dio vincitore si appen-<br />

dessero le spoglie del Dio vinto; le vecchie religioni concorrendo a<br />

far più bello 1' ultimo trofeo<br />

del fatato Pelide . . .<br />

Nelle chiese si formarono veri musei di antichità, più che come<br />

anticaglie, come cose di pregio. E noto a tutti che Fortunato di Gra-<br />

do ') vantossi e vantavasi di tutte le numerose dovizie raccolte nel<br />

^) Turiboli d' oro, calici, patene, sacri vasi pur d' oro o di argento fece lavorare<br />

Fortunato, anzi alcun calice pesava moltissimo ed era ornato con gemme. Nicchie e

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