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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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CCLIV<br />

Vendramin, <strong>ai</strong> Soranzo^ <strong>ai</strong> Cornare, passato <strong>ai</strong> Corniani Algarotti nel<br />

1802 ed infine a Girolamo Mantovani institore della celebre farmacia<br />

in Calle Larga S. Marco, il quale lo cedette al Museo Britannico per<br />

il valsente di trecento sterline.<br />

Tra le varie raccolte di codici e dipinti che erano ultimamente<br />

qui apprezzate si additavano quelle del cav. Andrea Tessier e del<br />

comm. Antonio Pavan.<br />

Preziose di codici e libri erano eziandio quelle del dott. Tassini,<br />

il quale fra altre pubblicazioni emerse pel dotto lavoro sulle Curiosità<br />

Veneziane, e del cav. Tomaso Luciani di cui parte fu acquistata <strong>dal</strong>-<br />

l' Istria materna; di Francesco Scipione Fapanni buon archeologo,<br />

buon letterato, pel suo carattere acuto ed originale primo fra le linci,<br />

se non come avrebbe dovuto essere, non postumo fra i Lincei !<br />

Il com-<br />

mercio dei codici andò sempre più declinando cosicché in quest' ul-<br />

timi anni, non rimase che il Fav<strong>ai</strong>, oggi quasi scomparso e TOngania<br />

successore al Munster che lo esercitò per conto dell' Olschki.<br />

Se il commercio pubblico andò declinando, non lo andò il pri-<br />

vato ed i governi austriaco ed italiano non lo poterono impedire. Ed<br />

infatti nascosti nei colli di marcanzie sulle navi estere emigrarono ed<br />

emigrano, con quella stessa facilità che i proclami e gli opuscoli di<br />

Mazzini qui ci capitavano prima del 1866, tra una pezza e l'altra di<br />

manifatture.<br />

Tra coloro che avevano studii di antichità, primeggiarono i Querci<br />

della Rovere, i Marcato, i Ricchetti, i Rietti ed i Guggenheim. Il<br />

<strong>Le</strong>comte nel 1844 noverava la galleria Querci della Rovere con quadri<br />

di maestri delle scuole di Venezia e Firenze e notevoli fiamminghi<br />

nel palazzo Rezzonico ; una galleria di scelte pitture dei Dolfin al<br />

Malcanton, il gabinetto di antichità nel palazzine Camerata di Anto-<br />

nio Zen (e conteneva oggetti di curiosità, quadri, cornici, vetri, por-<br />

cellane), la galleria Barbini nel palazzo Manin, quella di Sivry già<br />

notata, quella degli Schiavoni ora Sernaggiotto nel palazzo Giusti-<br />

nian. quella dei Medin in campo S. Angelo di bellissime stampe, e<br />

poi altre di don Germanico a S. Marina, Mora a S. Felice, Fornasieri<br />

a S. Salvatore, Borea a S. Maurizio, Mulazzani a S. Fantino, Ben-<br />

fatto alla Ca' Doro.<br />

La galleria di Consiglio Ricchetti alla Mad<strong>dal</strong>ena conteneva opere

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