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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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CCXL<br />

« mirato, Pinelli, Bezztwli, Tosi, Moretti, Riccardi, Bertolini scultore, e<br />

« tanti altri.<br />

« La calcografia è rappresentata da scelte incisioni à.\ Morghen, Vol-<br />

« p<strong>ai</strong>o, Sharp, Byrne ed altri.<br />

« La scultura da un gruppo, rappresentante i quattro elementi di<br />

« Pietro Zandoineneghi figlio, da un bassorilievo del Moretti-Larese, da<br />

« due gruppi fusi appositamente in bronzo sopra modelli del prof. An-<br />

« ionio Dal Zollo copiati <strong>dal</strong>l' antico, e da altre opere.<br />

« Non mancano monete, bronzi, vasi e altri oggetti d' arte e di<br />

« curiosità antiche e moderne. »<br />

Prima di descrivere le tre più importanti <strong>collezioni</strong> private di<br />

Venezia, e cioè dei Treves, Giovanelli e Papadopoli, dobbiamo pur-<br />

troppo lamentare quelle che si sono in questi anni sfasciate o che<br />

stanno per emigrare all' estero, tra le quali quella della tanto amata<br />

famiglia Correr; si componeva di un museo numismatico e di una<br />

raccolta di strumenti musicali antichi da arco, da fiato, pizzico e tasto.<br />

L'ultimo possessore, Pietro Correr, che li vendette nel 1872 ne pubblicò<br />

un Elenco coi tipi Antonelli.<br />

Questi strumenti erano a Piazzola, villeggiatura di Ca' Contarini,<br />

che trovasi nel Padovano, dove era un' istituto musicale o conserva-<br />

torio per 300 ragazzi.<br />

L' archivio musicale nel 1843, per lascito del co. Girolamo Con-<br />

tarini, colla Biblioteca passò alla Marciana.<br />

Benché l'arte propriamente detta non vi figurasse che nelle mi-<br />

niature dei codici, pure per la collezione di carte risguardanti le cor-<br />

porazioni e la storia dell' arte di Venezia è a ricordare quella del comm.<br />

Stefani eccellente bibliofilo che la lasciava alla vedova; un'altra di<br />

lui raccolta di stampe e manoscritti fu venduta alla libreria Hoepli<br />

di Milano.<br />

<strong>Le</strong> raccolte dei Ricchetti, dei Guggenheim e dei Marcato, di cui<br />

parleremo nella parte che risguarda gli antiquari, sono state acqui-<br />

state e disperse nella faragginosa impresa della « Venice Art Company ».<br />

Già a mezzo rovinata è quella del conte Baglioni che pur possedeva<br />

sublimi cose di rari autori come Palma, Bassano, Schiavone e qual-<br />

che figura del Tiepolo ; delle opere <strong>d'arte</strong> che stavano nel palazzo<br />

Labia, da noi invano per commissione di un' Opera Pia di Vienna

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