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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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CCXXIII<br />

la primitiva ch'era stata donata da Teodoro Correr, eh' è dirimpetto<br />

a\V entrata dell'anzidetto edificio, li palazzo del Fondaco dei Turchi<br />

fu edificato nel 1.250 <strong>dal</strong>la famiglia Palmieri di l'esaro, venuta a Ve-<br />

nezia nel 1230.<br />

Giacomo de Palmieri console di Pesaro vi piantò la famiglia detta<br />

prima dei Garosi e poi da Pesaro. Il Comune di Venezia 1' acqui-<br />

stava nel 13H1 donandolo al marchese di Ferrara; l'ultimo Duca di<br />

Ferrara Alfonso 11 dimorovvi brevi giorni nel l'^i'n. D<strong>ai</strong> suoi eredi fu<br />

venduto nel 1G02 ad .Antonio Priuli, poi doge, che non consta vi abi-<br />

tasse, bensì che lo appigionasse nel 1021 ad uso di P'ondaco dei Turchi.<br />

Una sua nipote, chiamata Maria, di.sposandovisi nel 1(348 a <strong>Le</strong>o-<br />

nardo Pesaro procuratore di S. Marco l'ebbe in dote apportandogli<br />

r edificio che era stato costrutto <strong>dal</strong>la di lui famiglia. I Pesaro estinsersi<br />

nel 1S30 e Pietro 1' ultimo rampollo morto a Londra lasciò il palazzo<br />

al nipote conte <strong>Le</strong>onardo Manin donde passò ad Antonio Busetto<br />

detto Pettich, <strong>dal</strong> quale poi fu acquistato <strong>dal</strong> Comune di Venezia<br />

con deliberazione del maggio 1839 '^ inaugurato il 4 luglio 1880 ebbe<br />

poi nuove ampliazioni e riduzioni. Ricordiamo qui V ultimo turco che<br />

vi abitò e che si chiamava Saddo Drisdi il quale sloggiò nel 1840.<br />

L'edificio di siile italo-bi/antino è certo uno dei più originali<br />

<strong>nostri</strong>. Il restauro generalmente non piacque, vuoi per la sbagliata<br />

ricostruzione delle torricelle, vuoi per non aver lasciato i marmi di ri-<br />

vestitura come in antico e ci ricordiamo concorde in questa opinione<br />

Romanin Jacur attuale segretario agli interni.<br />

Crediamo opportuno avvertire che molte delle patere infisse sono<br />

gnostiche non turchesche. I Palmieri erano una delle diversificazioni<br />

di quella grande eresia che d<strong>ai</strong> pauliciani agli albigcsi occupò i<br />

primi<br />

secoli dopo il mille. Ne erano divisioni della Gaja Scienza o Vita<br />

Nuova i Palmieri, i<br />

Romei,<br />

i Trovatori, ma di ciò altra volta. La rac-<br />

colta Civica venne composta attorno al grande nucleo lasciato d<strong>ai</strong> pa-<br />

trizio Teodoro Correr da i seguenti contributi :<br />

L — Girolamo Ascanio Molili. — Libri, monete antiche, medaglie.<br />

IL — Dalla Libreria Pisani i/' .S. ì'i/alc. — .ScalVali in noce del se-<br />

colo XVII.<br />

III. — Dal fu Podestà Giuseppe conte BoUiii nel 1830. — Vasi del<br />

Giappone.

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