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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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CC<strong>XIV</strong><br />

di Jacopo Tintorctto ed altri quattro ritratti della sua scuola; nella stanza<br />

da letto del Principe di Napoli una Vergine col putto di Gi<strong>ai</strong>/i bellino ;<br />

nel softìtto dell' anticamera della Biblioteca, la Saviezza di Tiziano;<br />

nella grande sala della Biblioteca, provenienti <strong>dal</strong>la Scuola di S. Marco,<br />

il corpo di S. Marco involato da Alessandria e S. Marco che salva i<br />

Saraceni <strong>dal</strong> naufragio, opere del Tintorctto ; A\ Bonifazio veneziano \a<br />

Vergine con santi, di Rocco Marconi il Cristo e l'adultera. Il soffitto,<br />

uscendo <strong>dal</strong>la porta d'entrata da destra a sinistra, ha nella prima tra-<br />

vatura, del Pordenone la Natura dinanzi a Giove, la teologia agli Dei ;<br />

la Filosofia nella seconda del Salviati\ la Virtìt che disprezza il suc-<br />

cesso; V Arte tra il Genio raffigurato in Mercurio e la Riccliezza in<br />

Pluto; l'arte militare. Nella terza di Franco V Agricoltura^ la Caccia^<br />

il Lavoro. Nella quarta la Vigilanza e la Pazienza la Gloria e la Feli-<br />

cità del De Mio % dello Strozzi la Sculttira ; nella quarta dello Zelotti<br />

Vamore alla sapienza, l'arte vittoriosa della natura, del Padovanino XAstro-<br />

logia ; nella sesta di Carlo Caliari V Onore, la Scienza, la Musica:, nella<br />

settima di Andrea Sc//iaz'oni \a Maestà del Principato, il Sacerdozio, la<br />

Forza delle armi. — Tuttociò fu eseguito <strong>dal</strong> 1536 al 1557 sotto la<br />

direzione del Tiziano.<br />

Ben a ragione V Aretino potea dire, per V esterno che la Bibliote-<br />

ca era « superiore all' invidia », forse il Tiziano con quella divina-<br />

zione eh' è speciale del genio, nel disegnare il suo piano per tale<br />

magnifica decorazione ebbe 1' imagine di un impero illuminato di-<br />

nanzi a se, che non aveva potuto rinvenire alla Corte di Carlo V, e<br />

dettò quei simboli di avvertimento e di civile ideale che devono ri-<br />

splendere a qualsiasi regnante e nelle cui meditazioni deve compia-<br />

cersi e deve attingere vigore chi è al fastigio del supremo potere.<br />

Vadano pure i <strong>nostri</strong> sovrani nella pingue Lombardia, dove la<br />

terra dà più abbondante il suo tributo agli sforzi dei lavoratori del<br />

suolo; vadano nella Liguria do\c più sorride il premio <strong>ai</strong> lavoratori<br />

del mare, <strong>ai</strong> piedi o in cima dell' Alpi di cui sono le vedette dei se-<br />

coli a riconoscere la maestà divina nelle sue creazioni, e qui vengano<br />

poscia dove troveranno quanto han creduto di lasciare a Venezia la<br />

musa di Petrarca, r erudizione di Bessarione, il senno politico e reli-<br />

gioso di Fra Paolo Sarpi e nelle su^ colorazioni smaglianti la foga<br />

artistica del Tintorctto e ciò che non si riesce a condensare in un<br />

I<br />

I

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