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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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È impossibile quindi calcolare quale somma di cose <strong>d'arte</strong> emigrò da<br />

Venezia in causa dei Veneziani stessi, che se ne disfecero alla chetichella.<br />

Molte anche però delle famiglie che restarono a Venezia, vuoi per<br />

mancanza dei lauti cespiti che più non avevano <strong>dal</strong>le casse di Stato,<br />

vuoi per natur<strong>ai</strong> giro di cose, precipitarono in quell'anemia finan-<br />

ziaria che le costrinse a disfarsi delle superfluità delle case che stanno<br />

impoverendosi, le suppellettili d' oro e d' argento, statue e tele.<br />

Il clima saluberrimo di Venezia, le tradizioni del suo carnevale,<br />

la celebrità dei suoi teatri, primachè fossero scelte altre spiaggie, per<br />

stazione d' inverno <strong>ai</strong> ricchi malati del settentrione, richiamarono <strong>dal</strong><br />

Natale a Pasqua numerosi forestieri, non di passaggio da un giorno al-<br />

l' altro bensì per settimane e mesi. La brillante ufficialità ungherese si<br />

trovava ass<strong>ai</strong> bene nella città sottomessa, e così a poco a poco si formò<br />

uno strato di società esotica che man mano comperò palazzi minori<br />

e li arricchì di belle cose <strong>d'arte</strong>, specialmente di quelle che come ben<br />

osservò il Brown, alla fine del <strong>secolo</strong> X^'III erano sorte al soffio di<br />

un Rinascimento dolce, spolverato, sciroccale, coi Tiepolo, i Longhi, la<br />

Carriera, i Gozzi ecc.<br />

Era buona moda per i Batthiany, i Clary, i Palffy, gli Zichy, i Met-<br />

ternich ecc. ecc. aver in Venezia appartamenti signorili e veramente prin-<br />

cipeschi.<br />

Tra le famiglie d'origine austriaca che però erano state da lungo<br />

tempo ascritte al patriziato veneziano, ne emerse una che divenne la<br />

più potente per tesori e per fasto, quella dei Giovanelli. Essa si fece<br />

veramente ed onninamente nostrana e partecipando anch' essa alle<br />

nuove imprese economiche arrivò a superare altre famiglie che si<br />

erano arricchite coi commerci e pur benemeritissime quelle dei Pa-<br />

padopoli e dei Treves, per tacere d'altre minori come quelle dei Reali,<br />

dei Bigaglia, dei <strong>Le</strong>vi ecc. Cosi il conte Andrea Giovanelli veniva eletto<br />

a Presidente Generale di quel Congresso Generale degli Scienziati<br />

italiani del 184G a cui abbiamo accennato, faceva restaurare il pro-<br />

prio palazzo già dei Duchi di Urbino, vi accoglieva gl'intervenuti<br />

ed andava, creato Principe <strong>dal</strong>l' Imperatore d" Austria a far primeg-<br />

giare veramente la sua famiglia in questa seconda metà di <strong>secolo</strong>, in<br />

cui suo figlio Giuseppe fu successivamente presidente dell'Accademia<br />

di Belle Arti e capo di ogni più alto ufficio; in questo frattempo

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