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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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GXXXVII<br />

Fra le altre <strong>collezioni</strong> minori devono pure notarsi quelle del conte<br />

Bernardino Corniani (i), dei conti Dat<strong>ai</strong>co e Stefano Medin (2), degli<br />

abati Angelo Fornasieri (3) e Bernardo Vianello (4) ; e anco per costoro<br />

la dispersione non si fece attendere, anzi fu peggiore che per le altre<br />

anteriormente accennate.<br />

<strong>Le</strong> vicende su bitc <strong>dal</strong>le nostre <strong>collezioni</strong> artistiche in un periodo<br />

non breve, avranno fatto pensare il lettore alla inutilità delle queri-<br />

monie di pochi appassionati^ se i governi posteriori all'aristocratico<br />

non avesse pensato di salvaguardare il nostro patrimonio più prcioso.<br />

Vero è che dopo la triste cadira del!a Repubblica ben poco potevasi<br />

fare, quantunque ancora come scriveva il Rossi « ^'^enezia nel suo<br />

squallore presentava tanta grandezza da attirare e sbalordire gli stra-<br />

nieri, dopo quasi mezzo <strong>secolo</strong> di continua distruzione. » Ed era spon-<br />

taneo certamente il suo sfogo e la venerazione per la Casa d'Austria<br />

che avea ridonato i cavalli di Lisippo e radunati quasi tutti i dipin-<br />

ti già involati d<strong>ai</strong> francesi. Tuttavia è giustizia il dire che il go-<br />

verno austriaco nel periodo di dominio <strong>dal</strong> 1798 <strong>ai</strong> primi del 1801<br />

e <strong>dal</strong> 1801 al 1805, non avea saputo curare quanto era necessaria<br />

la conservazione delle nostre cose artistiche. Lasciò per qualche tem-<br />

po in balìa degli sciacalli speculatori il monopolio della venerazione<br />

per quanto si poteva cedere agli stranieri in cambio delle gliince e<br />

dei luigi, e fu soltanto nel 1817 (5)<br />

che su proposta della Delega-<br />

zione, il Governo Imperiale proibiva 1' estrazione <strong>dal</strong>lo Stato « di<br />

« qualunque siasi oggetto prezioso di arte sì di pittura, scultura,<br />

« ed incisioni, come pure di Tipografia e Codici manoscritti, senza<br />

« che non sia per i primi rilasciato un certificato dell' Accademia<br />

€ delle Belle Arti, e per i secondi della R. Biblioteca di S. Marco,<br />

« il quale faceva constatare che l'allontanamento degli oggetti pei<br />

') <strong>Le</strong> Guide dell'epoca accennano ad opere di R.TÌbolini, di Paris Rordone, di<br />

Tiepolo, di Giulio Romano, possedute <strong>dal</strong> Corniani.<br />

*j A S. .Angelo. Dipinti di Gio. Bellini, di Bonifazio, dello Zuccarelli.<br />

^) A S. Salv atore. Notavasi un riliatto dell' Holbein ed opere dei V'ivarini, del<br />

vecchio Palma, del Rubens.<br />

*) A S. Trovaso. Il F'ontana, del quale è dubbio il giudizio accenna ad una Fede<br />

di Paolo, e ad un Cristo deposto, del Mantegna posseduti <strong>dal</strong> Vianello.<br />

5) 1 1 novembre.

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