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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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GXXXI<br />

una nipotina del Guillion Mangili, rapita da Imene per 1' Arno all'A-<br />

driatico.<br />

Giovanni Qucrini Slampalia ebbe in gran parte nel!' eredità degli<br />

avi suoi <strong>collezioni</strong> clic serbò ed acrebbe nel suo Palazzo a S. M. For-<br />

mosa. Simile al Correr nell' amore all' antico possedeva maggior gusto<br />

artistico, e buono anche il letterario : ne fa fede un piccolo poemetto<br />

pubblicato da lui per le nozze dei genitori dello scrivente ; aveva poi<br />

speciale predilezione per la fisica, la chimica e la storia naturale.<br />

Morto nel '3 maggio iStu) appena settantenne, legò il patrimonio<br />

suo di oltre 2 milioni di lire ad una istituzione che si chiamò appunto<br />

« Fondazione Querini Stampalia » di cui sarebbe a discorrere poco o<br />

troppo. Per sventura il patrimonio non venne abilmente amministrato,<br />

cosicché la Fondazione, non arrivò a potersi elevare a quel rango che<br />

il testatore voleva. Il suo palazzo doveva essere adibito a riunioni di<br />

dotti, e la sua biblioteca agli studiosi, le belle sale e il gabinetto di let-<br />

tura le gallerie a pubblica visita. Tuttociò esiste, ma pochi sono i dotti,<br />

limitati gli studiosi, rari i visitatori. Noi ebbimo ogni sorta di acco-<br />

glienze pei <strong>nostri</strong> studii d<strong>ai</strong> preposti Bizio, Nani-Mocenigo e Perosa.<br />

Fra i dipinti che ornano la galleria notiamo tavole del .Mantcgna<br />

del Pordenone, di Palma giovane, del Prete Genovese, del Padovanino,<br />

alcuni bellissimi Longhi e Canaletti : ma<br />

oltre <strong>ai</strong> dipinti sono degni<br />

di osservazione il medagliere, le porcellane ed i magnifici codici.<br />

Il negoziante di lanerie Domenico Zoppetti se non con fine criterio,<br />

ma con entusiasmo sincero raccolse pure in quegli anni, molte memorie<br />

storiche <strong>veneziane</strong> che sarebbero certamente oggi sparite o emigrate<br />

all'estero. Dimorava presso la Chiesa di S. Sofia e fece costruire una<br />

sala per contenere la sua collezione. Nel 1847 al tempo del Congresso<br />

degli Scienziati, lo Zoppetti aperse la sala e fece dono <strong>ai</strong> suoi visitatori<br />

di un'album nel quale stavano i disegni degli oggetti più pregevoli.<br />

Morendo nel 1849, testò in favore della città lasciandole la bandiera<br />

dell" ultimo Bucintoro, quella che si esponeva nella .Merceria all' anni-<br />

versario della Congiura di Bajamonte Tiepolo, la Porta del Bucintoro,<br />

il dorso della sedia ducale già nel coro della Basilica Marciana, le serie<br />

degli armi, le memorie canoviane, un medagliere ecc. I suoi libri re-<br />

starono al figlio che sino ad anni fa era disceso a rivendugliolo di stampe<br />

e volumi, e non era privo di intelligenza.

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