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Le collezioni veneziane d'arte e d'antichita dal secolo XIV. ai nostri ...

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XGII<br />

Quella collezione ebbe grandissima importanza per l'avvenire del-<br />

l'arte veneziana. Da essa in gran pnrte parte trassero ispirazione oltre<br />

gli alunni i preposti all'Accademia, che furono Gio. Batt. Tiepolo. il<br />

Pittoni, il Nogari, lo Zanchi, il Morl<strong>ai</strong>ter e il Marchiori. — Fra gli<br />

alunni deve notarsi l'immortale Canova, il quale potè studiare il nudo<br />

nelle sale dell'Accademia e nella Collezione Farsetti, anco quando<br />

quest' ultima fu chiusa agli artisti. Perciocché, morto 1' Ab. Filippo<br />

Farsetti e passati i gessi in mano agli eredi fu interdetta al pubblico,<br />

la visita della Collezione.<br />

Non riteniamo però che l'Accademia esercitasse una grande in-<br />

fluenza suir amore per 1' antico e nelle raccolte d' arte in Venezia, se,<br />

allorquando quell' istituzione era nel suo fiore, sorgevano i pseudo-<br />

amatori artisti ben poco dissimili da taluno dei moderni, i quali, sotto<br />

l'usbergo dell'arte fanno incetta e commercio palese; ahimè che<br />

spesso taluni fra i passati restauratori governativi furono coloro che<br />

si prestarono a tali speculazioni. Fra i rcstau.atori del <strong>secolo</strong> scorso<br />

dobbiamo citare Giovanni Maria Sasso il quale, se ebbe intorno al<br />

1780 il merito di raccogliere incisi e sotto il nome di ì'eue^ia pil-<br />

irice molte delle singolari opere pittoriche delle quali andavano ador-<br />

ne allora le Pinacoteche <strong>veneziane</strong> pubbliche e private, contribuì<br />

in ogni modo a farne uscire da \'enezia in numero considerevole.<br />

Stanno a testimonio di questo suo grave torto il copioso epistolario<br />

che di lui serbiamo cogli inglesi Riccardo Colt, Hoare e Giovanni<br />

Shippe, Cav. Hume, Carino Hamilton e col pittore Giovanni Anto-<br />

nio Armand <strong>ai</strong> quali era di continuo il fornitore di opere <strong>d'arte</strong><br />

provenienti da palazzi veneziani. I quadri del Guarcino e del Par-<br />

migianino trovarono dovizioso compratore nel Hoare il quale <strong>dal</strong>-<br />

l'amore per l'opere dei due artisti, passava con molta facilità a quelle<br />

dei Dossi, dello Scarpellino, di Benvenuto, di Garofolo. Lo Shippe<br />

preferiva i disegni di cui trovava poi riproduzioni incise in legno col<br />

sistema usato già <strong>dal</strong>lo Zanetti per le opere del Parmigianino. L'Ha-<br />

milton da Roma ove risiedeva d'ordinario e vi commerciava di cose<br />

antiche coi mogiiori <strong>collezioni</strong>sti inglesi, scriveva lettere che in modo<br />

efficace danno un'idea giusta dell' amore stranieri per le opere <strong>d'arte</strong><br />

italiana in quel periodo, e delle continue depredazioni a cui andava<br />

soggetta Venezia per opera degli incettatori.

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