Diventare mamma a Savona intervista al professor ... - Auser Liguria

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Verso le elezioni-l’intervista Anna Giacobbe, prossimo parlamentare Pd, una donna tra famiglia, impegno sociale e politico “A ROMA SENZA PERDERE IL CONTATTO CON LA MIA GENTE” “In Parlamento con la mia esperienza di donna forgiata nel sindacato. Pronta a contribuire alla rigenerazione della politica. L'importanza della forte rappresentanza femminile. Presenza e impegno sui problemi del Savonese” Cosa si prova ad avere un posto sicuro in Parlamento? “Le liste sono compilate secondo il criterio della (pessima) legge elettorale che è rimasta in vigore. Ma il Pd ha definito l’ordine di lista e quindi il grado di sicurezza di essere eletti, attraverso le Primarie: gli elettori del centro sinistra hanno scelto chi e in che ordine. Detto questo, affronto la campagna elettorale senza patemi e posso dedicare tutte le mie energie a spiegare perché vale la pena di votare Partito democratico, e prima ancora, perché vale la pena andare votare. Al fatto che tra un po’ la mia vita cambierà, e non poco, non ci ho ancora pensato veramente”. Nelle primarie era partita favorita. Ha mai temuto sorprese dalle urne? “Nelle primarie a Savona si sono confrontate quattro persone, con la prospettiva (che abbiamo cercato di modificare, ma che è stata confermata, purtroppo) di potere contare su un solo posto “sicuro” per Savona nelle liste regionali. La battaglia è stata vera, dunque; avevo anche messo nel conto di non essere la più votata. I tanti che in quei pochi giorni hanno lavorato insieme a me e quel che, della mia attività passata, era rimasto nella mente delle persone: questo ha fatto la differenza”. Qualcuno ha ricordato che la famiglia Giacobbe approda in Parlamento con oltre 10 anni di ritardo... “Allora non c’erano le primarie…”. A chi hai pensato subito dopo la vittoria nelle primarie? “A chi avrebbe gioito di questo e non può più farlo (il padre, ndc)”. In Parlamento l'hanno preceduta tre donne importanti: Angiola Minella, Gina Lagorio e Maura Camoirano. Un'eredità pesante... “Certo. Donne diverse tra di loro, ma che hanno dato un loro segno forte alla presenza dei savonesi in Parlamento. La differenza rispetto al passato sta nel fatto che, allora, singole figure femminili riuscivano ad affermarsi e a ricoprire ruoli importanti; oggi il Pd ha fatto la scelta della “democrazia paritaria”, il 40 per cento dei gruppi parlamentari sarà composto da donne. Credo che questo peserà davvero nell’orientare le scelte di sostanza e nello “stile” dell’azione politica”. DOMINICA PICCARDO 4 Qual è la sua esperienza di donna impegnata prima nel sindacato e ora in politica? “La mia è una esperienza positiva, ho vissuto bene in questo percorso di lavoro e di impegno, raramente ho trovato atteggiamenti ostili e irrispettosi per il mio essere una donna; un po’ di paternalismo sì, soprattutto nei primi anni, ma non mi infastidiva più di tanto. Ho cercato sempre di non dimenticarmi di essere una donna, di non lasciare una parte di me “fuori dalla porta” dell’impegno pubblico, di non fare finta di “essere un uomo”; non so se ci sono riuscita sempre”. Come si conciliano attività sociali, politica e famiglia? Con qualche fatica, naturalmente; con la collaborazione della famiglia; magari si perde qualche ora di sonno; l’importante è la determinazione a non rinunciare alla propria sfera di affetti e di responsabilità e a sentire l’impegno sociale e politico come gratificante, utile”. Con quale visione e progetto pensa di andare in Parlamento e con quale considerazione della vecchia politica? “L’opinione della generalità delle Chi è Anna Giacobbe è nata nel 1958 a Vado, dove ha sempre vissuto con i genitori Elvira e Ugo, il fratello Carlo e poi con il marito Gianni e i figli Michele e Giulia. Ha frequentato il Classico, partecipando con il fratello agli scioperi studenteschi. Si è laureata nel ‘93 ,nel frattempo lavorava già nella Cgil dove a 19 anni si interessava di giovani disoccupati. E’ stata prima segretario generale della Camera del lavoro di Savona e poi della Cgil regionale. Da qualche anno era segretario del sindacato Pensionati della Liguria. Le piace cucinare, è appassionata di gialli e polizieschi tv, ha una femmina di cane lupo, Yuma, di 35 chili. persone sui “politici” e soprattutto sui parlamentari la dice lunga sul fatto che sono stati fatti errori pesanti: non si tratta solo di chi ha rubato, e c’è stato; la distanza dai cittadini ha segnato tutta la politica. Il che non vuol dire che tutti si sono comportanti male, che “sono tutti uguali”, ma che la rigenerazione della vita politica deve essere profonda. Vedo nel Partito democratico uno sforzo vero in questo senso; in ogni caso non bastano le parole, né un lavoro breve per riconquistare la fiducia delle persone. Ci vorrà tempo e comportamenti credibili. Occorrerà però non solo essere onesti, ma dimostrate l’utilità dell’azione politica, la capacità di trovare soluzioni, nelle condizioni date, ai problemi presenti e insieme la capacità di progettare una società migliore”. Cosa porta con sé in Parlamento dopo l'esperienza nel sindacato? “Ho imparato che il lavoro non è solo un mezzo per vivere, ma uno strumento per essere liberi perché autonomi e per contribuire, per la nostra quota, a cambiare il mondo; che dare valore al lavoro vuol dire
dare valore all’ingegno, ma anche alla fatica. Nella mia esperienza nello Spi ho imparato molto dalle persone anziane, che si fanno bastare pensioni basse , ma che non si rassegnano e che danno ancora tanto del loro tempo, delle loro energie e del loro sapere, agli altri. E ho imparato che con le persone devi sempre parlare, devi sempre ascoltare, devi aver chiaro chi rappresenti, in nome di chi agisci e, insieme, che le soluzioni vanno costruite avendo in mente l’interesse generale, con mediazioni e avanzamenti progressivi”. Quale il suo impegno per una politica più vicina alla gente e più trasparente? “Se non sarà la politica a cambiare davvero, ci attendono anni tristi. Io credo che il centro sinistra si stia attrezzando a realizzare davvero una nuova stagione della rappresentanza politica: io credo di poter dare a questo un contributo, per le cose che ho imparato nel lavoro che ho fatto sino ad ora. Penso di potermi prendere due impegni concreti. I primo: il tempo che il parlamentare non dedica al lavoro “romano” deve essere speso davvero nella presenza nel proprio territorio, nel contatto con le comunità locali: con la presenza fisica, l’informazione sulla propria attività (con strumenti sia tradizionali che nuovi), l’ascolto delle sollecitazioni e delle proposte, dando valore non solo al rapporto con il singolo cittadino, ma anche agli amministratori locali e alle associazioni. Il secondo: il parlamentare riceve un compenso per la propria attività, già significativo, ma soprattutto per rimborsi di spese, che solo in parte devono essere giustificate: non intendo amministrare io questi denari, come se fossero “miei”: affiderò la loro gestione all’amministratore del Pd, e studieremo una forma di controllo /supervisione trasparente sull’uso di quelle risorse; per quanto riguarda la sostanza, saranno impiegate massimamente per sostenere l’azione di contatto, informazione, servizio, verso la comunità savonese”. Quali impegni si sente di garantire a fronte di una sempre più grave situazione economico-sociale che sta duramente colpendo anche la nostra provincia? “I progetti avviati sul nostro territorio devono essere davvero l’occasione per dare lavoro e lavoro di qualità alle persone che vivono qui; è necessario incentivare nuovi insediamenti produttivi; uno stato sociale che funziona può produrre anche buona occupazione; sbloccare le risorse degli enti locali ferme per via del patto di stabilità può dare prime risposte”. Perchè gli elettori della terza età dovrebbero darti le loro preferenze? Mi verrebbe da rispondere che loro possono apprezzare più di altri l’“usato sicuro”, il fatto che all’innovazione va accompagnata un po’ di esperienza. Ma, a parte le battute, mi sento di dire che essermene occupata, nel mio lavoro allo Spi e nella collaborazione con Auser, mi ha reso consapevole di questo: la condizione degli anziani rischia di scomparire, c’è il pericolo che si finisca per dire che sono un peso, che sono loro la ragione dei costi troppo alti dello stato sociale, che addirittura sono loro i responsabili delle difficoltà dei più giovani; e invece gli anziani sono una risorsa fondamentale della nostra società, ed è necessario costruire un modello sociale in cui, per dirla in breve, i giovani stanno bene perché stanno bene gli anziani. Penso di poterli rappresentare con cognizione di causa, tutto qui”. 5 Prima di lei in Parlamento ANGIOLA MINELLA, GINA LAGORIO, MAURA CAMOIRANO Angiola Minella, Gina Lagorio e Maura Camirano Anna Giacobbe è la quarta donna savonese ad approdare in Parlamento. L'hanno preceduta, elette, a seconda degli anni e delle sigle, nelle liste di Pci, Ds e Ulivo, tre esponenti importanti della politica e della società civile savonese: Angiola Minella, nata a Savona il 3 febbraio 1920, laureata in lettere, insegnante, partigiana con le Brigate Garibaldine, moglie del sindacalista Cgil Molinari, eletta nel 1946 (Costituente), 1948, 1958 e al Senato nel '63; abitava in via Libia, poi via Cimarosa, è stata anche consigliere comunale, molto amata dalla gente e dalle donne per la sua partecipazione e disponibilità; la scrittrice Gina Lagorio, nata a Bra nel 1922, ma savonese di adozione, moglie di Emilio Lagorio (figura di spicco della Resistenza savonese, già rappresentante del Pci nel Cln, uscito dal Pci dopo i fatti di Ungheria, morto nel 1964), poi moglie dell'editore Garzanti, eletta con 22.312 preferenze nel 1987, membro della Commissione cultura, scienza e istruzioni della Camera; Maura Camoirano nata (1950) e residente a Cairo Montenotte, già consigliere comunale, assessore e poi vicesindaco di Cairo, eletta nel '92 con 9.772 voti di preferenza, '94 e '96 con 50.362 voti (con l'Ulivo), nell'XI legislatura membro della Commissione ambiente, territorio, lavoro pubblici, nella XII membro della Commissione permanente ambiente-territoriolavori pubblici e della Commissione d'inchiesta sull'Acna di Cengio; nella XIII è questore della Camera e membro permanente della Commissione difesa. Primo firmatario di una proposta di legge in materia di emanazione di dispsizioni per gli interventi conseguenti a calamità naturali, cofirmataria di 98 proposte di legge.
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