Diventare mamma a Savona intervista al professor ... - Auser Liguria

Diventare mamma a Savona intervista al professor ... - Auser Liguria Diventare mamma a Savona intervista al professor ... - Auser Liguria

auserliguria.it
from auserliguria.it More from this publisher
20.05.2013 Views

Le donne e l’Auser Programmi sulla base delle sensibilità e delle esigenze al femminile PARI OPPORTUNITÀ E SCELTE DECISE CON LE DONNE Dall’8 Congresso Auser proposte e iniziative per trasformare l’orizzonte negativo della condizione delle donne, per contribuire ad affermare la loro libertà ed attenuare le discriminazioni nei loro confronti Parlare di donne, in prossimità dell’otto marzo Giornata Internazionale della Donna, può apparire ad alcuni retorico o peggio ancora superfluo. Penso proprio di no! La condizione delle donne in Italia, ma in molti altri paesi del mondo, è ancora caratterizzata da discriminazioni profonde. Basti ricordare due primati negativi che l’Italia detiene: il più basso numero di donne occupate; il più alto numero di femminicidi, cioè di donne uccise, nella maggioranza dei casi, da mariti, da compagni, da uomini che motivano il loro atto estremo, violento come atto d’amore. Anche l’8° congresso dell’Auser si occupa di politiche di genere e quindi delle donne. Negli ultimi anni la nostra associazione ha osservato con più attenzione un fenomeno associativo, peraltro noto, vale a dire da una parte la fattiva e cospicua presenza delle donne, il loro ricco contributo ideativo; dall’altra il non sempre lineare riconoscimento del loro ruolo, a partire dalle responsabilità più alte dell’associazione (presidenze e/o vicepresidenze). Da questo punto di vista, sul piano della rappresentanza, si sono compiuti passi avanti significativi. La presenza delle donne è aumentata nelle responsabilità: più presidenti nelle strutture territoriali e/o provinciali, più responsabili di aree tematiche, più responsabili di circolo o centro sociale. Il documento politico organizzativo per il dibattito dell’8° congresso si sofferma sul senso e le motivazioni per contribuire a definire una visione di società al cui centro vi sia la promozione e l’impegno per il riconoscimento della dignità delle persone, dei loro diritti a prescindere dall’età, dal genere, dall’etnia, dal credo; e la costruzione di una giustizia sociale che accresca le capacità e garantisca ad ogni individuo la massima possibilità di decidere la propria esistenza e di costruire la propria vita. Per quanto riguarda la condizione delle donne è necessario alzare lo sguardo dell’iniziativa politica al mondo e denunciare con forza che una delle ingiustizie più profonde è rappresentata dalla discriminazione che viene perpetuata in tutti i campi: nella famiglia, nell’istruzione, nella salute, nel lavoro, nella sfera dell’affettività e della sessualità, nella politica, nel governo delle istituzioni. Non ci potrà mai essere giustizia finché non si raggiungerà la piena libertà delle donne nel riconoscimento del loro diritto di decidere per se stesse, senza subire direttamente o indirettamente prevaricazioni e violenze psicologiche e fisiche derivanti dalla distorta costruzione culturale e sociale del potere. E’ necessario che l’Auser, a tutti i livelli, metta in pratica una capacità di proposta e di iniziativa per trasformare l’orizzonte negativo della condizione delle donne, per ILEANA SCARRONE* 11 contribuire ad affermare la loro libertà ed attenuare le discriminazioni nei loro confronti. L’osservatorio delle pari opportunità, costituito a livello nazionale dal Congresso del 2008, propone nel documento politico organizzativo per il congresso 2013 l’impegno dell’Auser attraverso un progetto internazionale verso un paese del mondo, per affermare la libertà di accesso all’istruzione e per promuovere la salute delle donne come processo per la pari dignità tra donne e uomini. Ma è necessario mettere in campo iniziative e progetti nel nostro paese, nei nostri territori, per leggere le discriminazioni, i soprusi, le violenze domestiche nei confronti delle donne che invecchiano, avviando concrete azioni di pari opportunità, a partire dall’Auser stessa per una più ampia presenza e partecipazione delle donne nei vari livelli dell’associazione. La capacità di lettura delle condizioni delle donne anziane può essere realizzata avvalendosi dei dati sui diritti negati e sui soprusi che potremmo raccogliere, con maggiore attenzione, attraverso il Filo d’argento, in modo da definire obiettivi finalizzati a ricostruire condizioni di parità nella famiglia e nel tempo sociale di vita. Nel documento per l’8° Congresso l’Auser riconferma una nuova idea di invecchiamento come epoca della vita nella sua interezza, promuovendo nuovi rapporti intergenerazionali, interculturali e una rinnovata solidarietà e stagione dei diritti per affermare il benessere, la salute, il protagonismo delle persone che invecchiano attraverso la strategia dell’invecchiamento attivo, come età libera e l’impegno di un volontariato di tutte le età come cittadinanza attiva solidale e responsabile. Tenuto conto che l’invecchiamento si configura in maggioranza al femminile è necessario predisporre l’offerta di occasioni e opportunità di tempo libero, di apprendimento, di interessi relazionali, culturali, di impegno solidaristico e di spazi e luoghi che tengano conto delle specificità e degli interessi delle donne. Tutto questo non scelto per le donne ma dalle donne, affinché sia la loro libertà di proposta, di decisione a plasmare i programmi sulla base delle loro sensibilità ed esigenze. *Presidente Auser Savona

La testimonianza Le esperienze della guerra hanno lasciato “ferite” nei cuori e nei ricordi degli ex combattenti ALDO, RAGAZZO DEL '24, PRIGIONIERO NEL MARE DEL NORD “A Swinemunde durante il bombardamento che provocò ventimila morti in 40 minuti. Mi salvò il mal di denti. Il rientro avventuroso in Italia, gli incubi notturni. Il difficile reinserimento nella vita normale” Sono tante le storie, spesso drammatiche, vissute da giovanissimi italiani nell’ultima guerra mondiale. Storie sconosciute, impresse soltanto nei loro pensieri e nel loro cuore. Difficili da raccontare. Una di queste la fa rivivere la sofferta testimonianza di Aldo, un savonese, nato nel 1924, chiamato di leva in Marina nel 1943. Aveva 19 anni. Quale fu la tua prima destinazione? “Iniziai il mio servizio su una nave che trasportava proiettili da Genova a La Spezia, durò per un breve periodo, poi mi trovai sull’isola di Helgoland nel Mare Del Nord”. Casa era successo? “Per quel periodo ho un vuoto di memoria, non ricordo bene cosa mi accadde. Sul posto trovai una quarantina di prigionieri italiani e altrettanti russi, sotto il comando dei tedeschi. L’isola era un grande scoglio di due-tre chilometri, una sessantina di metri di altitudine. I tedeschi, con il lavoro dei russi e degli italiani, avevano scavato tante gallerie su diversi piani. In pratica era diventata una vera costruzione nella roccia, dentro c’era tutto l’occorrente per vivere, compreso un presidio medico attrezzato. Una quantità di cannoni antiaerei erano piazzati tutto attorno all’isola, vera fortezza scavata nella roccia, posizionata in un punto strategico, dove gli aerei inglesi erano obbligati a passare per raggiungere la Germania”. Tu che lavoro svolgevi? “Non lontano dall’isola c’era un banco di sabbia. Io e alcuni compagni, trasportavamo, con una chiatta, munizioni ed altro tra le due isole. Era una vita dura, per fortuna trovai due tedeschi che parlavano italiano: nella prima guerra mondiale erano stati prigionieri a Savona; quando seppero da dove venivo divennero più morbidi, diciamo così, mi passarono un po’ di viveri in più e qualche sigaretta. Quel posto era un inferno: i cannoni sparavano tutti i giorni e anche la notte, gli aerei bombardavano, ci furono tanti morti. Durò per mesi”. I giorni più brutti erano passati? “No, i giorni più brutti li passai dopo. Da Helgolan, con una imbarcazione, assieme ad altri italiani, fummo trasferiti su l’isola di Usedom, nella città di Swinemunde, porto alla foce dell’Oder. Lì si erano rifugiati molti tedeschi per sfuggire all’avanzata delle truppe russe, alcuni italiani e prigionieri delle forze alleate. Il 12 marzo 1945 la città ed il porto, con le navi ancora cariche di profughi, fu bombardata pesantemente. Gli aerei degli alleati sganciarono bombe incendiarie e bombe mine che esplodevano a settanta metri dal suolo creando un spostamento d’aria che alimentava ancora il fuoco e schiacciava le persone che erano nell’area d’azione. I tedeschi affondarono la ANGELO CALABRIA 12 Swinemunde prima del bombardamento del 1945 nuova corazzata Zeppelin per non lasciarla in mano ai nemici. Swinemunde in quaranta minuti venne rasa al suolo. I morti furono calcolati in oltre ventimila. Questo fatto è stato riportato nella memorie di Winston Churchill come una macchia nera per gli alleati”. Tu eri ancora sull’isola? “Si, mi salvai, ma fu veramente un colpo di fortuna. La mia baracca fu colpita da una bomba, ma ero uscito pochi minuti prima per andare a raccogliere un po’ di neve da mettere sulla guancia per lenire il dolore del mal di denti, rimasi ferito ad un piede. Finita la guerra, assieme ad altri italiani fummo portati con una nave al porto di Kiel. Scappato da bordo con alcuni compagni, raggiunsi la Germania ormai occupata dagli inglesi, poi a piedi o con mezzi di fortuna attraversai tutto il Paese e, passando dal Brennero,. rientrai in Italia. Un'odissea. Arrivai a casa a metà settembre”. La tua vita prima della guerra? “Mio padre morì che avevo tredici anni, mia madre si risposò e io mi trasferii da mia zia ad Albenga. Entrai a lavorare da un fornaio, in seguito fui assunto per brevi periodi all’Acquedotto, dove già avevano lavorato mio padre e anche mio nonno, ma persi il posto quando partii a militare, allora così erano le regole”. Quando sei tornato è stato difficile reinserirti nel mondo del lavoro e nella vita? “Feci un po’ di tutto, per sbarcare il lunario. Dopo un po’ di tempo riuscii ad entrare per brevi periodi all’Acquedotto, mi passarono fisso quando mi sposai. La cosa più difficile fu dimenticare quello che avevo visto, tutti quei morti. Per molto tempo mi svegliavo alla notte con gli incubi, ancora adesso ne porto le conseguenze, quell'esperienza mi ha condizionato la vita. Ho saputo che nel '47 l’isola di Helgolan è stata fatta saltare in aria dagli inglesi con tutto l’arsenale di guerra che c’era dentro. E' stata poi ricostruita, adesso è diventata una meta turistica”.

Le donne e l’<strong>Auser</strong><br />

Programmi sulla base delle sensibilità e delle esigenze <strong>al</strong> femminile<br />

PARI OPPORTUNITÀ E SCELTE DECISE CON LE DONNE<br />

D<strong>al</strong>l’8 Congresso <strong>Auser</strong> proposte e iniziative per trasformare l’orizzonte negativo della condizione delle<br />

donne, per contribuire ad affermare la loro libertà ed attenuare le discriminazioni nei loro confronti<br />

Parlare di donne, in prossimità dell’otto marzo Giornata<br />

Internazion<strong>al</strong>e della Donna, può apparire ad <strong>al</strong>cuni<br />

retorico o peggio ancora superfluo.<br />

Penso proprio di no! La condizione delle donne in It<strong>al</strong>ia,<br />

ma in molti <strong>al</strong>tri paesi del mondo, è ancora<br />

caratterizzata da discriminazioni profonde.<br />

Basti ricordare due primati negativi che l’It<strong>al</strong>ia detiene: il<br />

più basso numero di donne occupate; il più <strong>al</strong>to numero<br />

di femminicidi, cioè di donne uccise, nella maggioranza<br />

dei casi, da mariti, da compagni, da uomini che<br />

motivano il loro atto estremo, violento come atto<br />

d’amore.<br />

Anche l’8° congresso dell’<strong>Auser</strong> si occupa di politiche di<br />

genere e quindi delle donne.<br />

Negli ultimi anni la nostra associazione ha osservato<br />

con più attenzione un fenomeno associativo, per<strong>al</strong>tro<br />

noto, v<strong>al</strong>e a dire da una parte la fattiva e cospicua<br />

presenza delle donne, il loro ricco contributo ideativo;<br />

d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra il non sempre lineare riconoscimento del loro<br />

ruolo, a partire d<strong>al</strong>le responsabilità più <strong>al</strong>te<br />

dell’associazione (presidenze e/o vicepresidenze).<br />

Da questo punto di vista, sul piano della<br />

rappresentanza, si sono compiuti passi avanti<br />

significativi. La presenza delle donne è aumentata nelle<br />

responsabilità: più presidenti nelle strutture territori<strong>al</strong>i<br />

e/o provinci<strong>al</strong>i, più responsabili di aree tematiche, più<br />

responsabili di circolo o centro soci<strong>al</strong>e.<br />

Il documento politico organizzativo per il dibattito dell’8°<br />

congresso si sofferma sul senso e le motivazioni per<br />

contribuire a definire una visione di società <strong>al</strong> cui centro<br />

vi sia la promozione e l’impegno per il riconoscimento<br />

della dignità delle persone, dei loro diritti a prescindere<br />

d<strong>al</strong>l’età, d<strong>al</strong> genere, d<strong>al</strong>l’etnia, d<strong>al</strong> credo; e la<br />

costruzione di una giustizia soci<strong>al</strong>e che accresca le<br />

capacità e garantisca ad ogni individuo la massima<br />

possibilità di decidere la propria esistenza e di costruire<br />

la propria vita.<br />

Per quanto riguarda la condizione delle donne è<br />

necessario <strong>al</strong>zare lo sguardo dell’iniziativa politica <strong>al</strong><br />

mondo e denunciare con forza che una delle ingiustizie<br />

più profonde è rappresentata d<strong>al</strong>la discriminazione che<br />

viene perpetuata in tutti i campi: nella famiglia,<br />

nell’istruzione, nella s<strong>al</strong>ute, nel lavoro, nella sfera<br />

dell’affettività e della sessu<strong>al</strong>ità, nella politica, nel<br />

governo delle istituzioni. Non ci potrà mai essere<br />

giustizia finché non si raggiungerà la piena libertà delle<br />

donne nel riconoscimento del loro diritto di decidere per<br />

se stesse, senza subire direttamente o indirettamente<br />

prevaricazioni e violenze psicologiche e fisiche derivanti<br />

d<strong>al</strong>la distorta costruzione cultur<strong>al</strong>e e soci<strong>al</strong>e del potere.<br />

E’ necessario che l’<strong>Auser</strong>, a tutti i livelli, metta in pratica<br />

una capacità di proposta e di iniziativa per trasformare<br />

l’orizzonte negativo della condizione delle donne, per<br />

ILEANA SCARRONE*<br />

11<br />

contribuire ad<br />

affermare la<br />

loro libertà ed<br />

attenuare le<br />

discriminazioni<br />

nei loro<br />

confronti.<br />

L’osservatorio<br />

delle pari<br />

opportunità,<br />

costituito a<br />

livello nazion<strong>al</strong>e<br />

d<strong>al</strong> Congresso<br />

del 2008,<br />

propone nel<br />

documento<br />

politico organizzativo per il congresso 2013 l’impegno<br />

dell’<strong>Auser</strong> attraverso un progetto internazion<strong>al</strong>e verso<br />

un paese del mondo, per affermare la libertà di accesso<br />

<strong>al</strong>l’istruzione e per promuovere la s<strong>al</strong>ute delle donne<br />

come processo per la pari dignità tra donne e uomini.<br />

Ma è necessario mettere in campo iniziative e progetti<br />

nel nostro paese, nei nostri territori, per leggere le<br />

discriminazioni, i soprusi, le violenze domestiche nei<br />

confronti delle donne che invecchiano, avviando<br />

concrete azioni di pari opportunità, a partire d<strong>al</strong>l’<strong>Auser</strong><br />

stessa per una più ampia presenza e partecipazione<br />

delle donne nei vari livelli dell’associazione. La capacità<br />

di lettura delle condizioni delle donne anziane può<br />

essere re<strong>al</strong>izzata avv<strong>al</strong>endosi dei dati sui diritti negati e<br />

sui soprusi che potremmo raccogliere, con maggiore<br />

attenzione, attraverso il Filo d’argento, in modo da<br />

definire obiettivi fin<strong>al</strong>izzati a ricostruire condizioni di<br />

parità nella famiglia e nel tempo soci<strong>al</strong>e di vita. Nel<br />

documento per l’8° Congresso l’<strong>Auser</strong> riconferma una<br />

nuova idea di invecchiamento come epoca della vita<br />

nella sua interezza, promuovendo nuovi rapporti<br />

intergenerazion<strong>al</strong>i, intercultur<strong>al</strong>i e una rinnovata<br />

solidarietà e stagione dei diritti per affermare il<br />

benessere, la s<strong>al</strong>ute, il protagonismo delle persone che<br />

invecchiano attraverso la strategia dell’invecchiamento<br />

attivo, come età libera e l’impegno di un volontariato di<br />

tutte le età come cittadinanza attiva solid<strong>al</strong>e e<br />

responsabile. Tenuto conto che l’invecchiamento si<br />

configura in maggioranza <strong>al</strong> femminile è necessario<br />

predisporre l’offerta di occasioni e opportunità di tempo<br />

libero, di apprendimento, di interessi relazion<strong>al</strong>i,<br />

cultur<strong>al</strong>i, di impegno solidaristico e di spazi e luoghi che<br />

tengano conto delle specificità e degli interessi delle<br />

donne. Tutto questo non scelto per le donne ma d<strong>al</strong>le<br />

donne, affinché sia la loro libertà di proposta, di<br />

decisione a plasmare i programmi sulla base delle loro<br />

sensibilità ed esigenze.<br />

*Presidente <strong>Auser</strong> <strong>Savona</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!