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Diventare mamma a Savona intervista al professor ... - Auser Liguria

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Editori<strong>al</strong>e di Minuto, intervento di Francesco Rossello <strong>intervista</strong> a Anna Giacobbe e l’an<strong>al</strong>isi di Franco Astengo<br />

<strong>al</strong>le pagine 2, 3, 4, 5, 6, 7<br />

<strong>Diventare</strong> <strong>mamma</strong> a <strong>Savona</strong><br />

<strong>intervista</strong> <strong>al</strong> <strong>professor</strong> Garzarelli<br />

Sortino <strong>al</strong>le pagine 8 e 9<br />

Verso l’8° Congresso <strong>Auser</strong><br />

le sfide per un nuovo welfare<br />

Mangano - Scarrone <strong>al</strong>le pagine 10 e 11<br />

Il “mio” Sessantotto<br />

iniziò nel fango di Firenze<br />

Felice Rossello a pagina 15<br />

Periodico d’informazione del volontariato e dei centri <strong>Auser</strong> della provincia di <strong>Savona</strong>. Numero verde “Filo d’Argento” 800.995.988<br />

Poste it<strong>al</strong>iane - Spedizione in abbonamento post<strong>al</strong>e -D.L. 352/2003 (conv. L. 27.02.2004 nr. 46) Art. 1, comma 2, DCB/<strong>Savona</strong> nr. 1/ 2013


Verso le elezioni-l’<strong>intervista</strong><br />

Anna Giacobbe, prossimo parlamentare Pd, una donna tra famiglia, impegno soci<strong>al</strong>e e politico<br />

“A ROMA SENZA PERDERE IL CONTATTO CON LA MIA GENTE”<br />

“In Parlamento con la mia esperienza di donna forgiata nel sindacato. Pronta a contribuire <strong>al</strong>la rigenerazione della<br />

politica. L'importanza della forte rappresentanza femminile. Presenza e impegno sui problemi del Savonese”<br />

Cosa si prova ad avere un posto sicuro<br />

in Parlamento?<br />

“Le liste sono compilate secondo il<br />

criterio della (pessima) legge elettor<strong>al</strong>e<br />

che è rimasta in vigore. Ma il Pd ha<br />

definito l’ordine di lista e quindi il grado<br />

di sicurezza di essere eletti, attraverso<br />

le Primarie: gli elettori del centro sinistra<br />

hanno scelto chi e in che ordine. Detto<br />

questo, affronto la campagna elettor<strong>al</strong>e<br />

senza patemi e posso dedicare tutte le<br />

mie energie a spiegare perché v<strong>al</strong>e la<br />

pena di votare Partito democratico, e<br />

prima ancora, perché v<strong>al</strong>e la pena<br />

andare votare. Al fatto che tra un po’ la<br />

mia vita cambierà, e non poco, non ci<br />

ho ancora pensato veramente”.<br />

Nelle primarie era partita favorita. Ha mai temuto<br />

sorprese d<strong>al</strong>le urne?<br />

“Nelle primarie a <strong>Savona</strong> si sono confrontate quattro<br />

persone, con la prospettiva (che abbiamo cercato di<br />

modificare, ma che è stata confermata, purtroppo) di<br />

potere contare su un solo posto “sicuro” per <strong>Savona</strong><br />

nelle liste region<strong>al</strong>i. La battaglia è stata vera, dunque;<br />

avevo anche messo nel conto di<br />

non essere la più votata. I tanti che<br />

in quei pochi giorni hanno lavorato<br />

insieme a me e quel che, della mia<br />

attività passata, era rimasto nella<br />

mente delle persone: questo ha<br />

fatto la differenza”.<br />

Qu<strong>al</strong>cuno ha ricordato che la famiglia<br />

Giacobbe approda in Parlamento con<br />

oltre 10 anni di ritardo...<br />

“Allora non c’erano le primarie…”.<br />

A chi hai pensato subito dopo la<br />

vittoria nelle primarie?<br />

“A chi avrebbe gioito di questo e<br />

non può più farlo (il padre, ndc)”.<br />

In Parlamento l'hanno preceduta tre<br />

donne importanti: Angiola Minella,<br />

Gina Lagorio e Maura Camoirano.<br />

Un'eredità pesante...<br />

“Certo. Donne diverse tra di loro, ma<br />

che hanno dato un loro segno forte<br />

<strong>al</strong>la presenza dei savonesi in Parlamento. La differenza<br />

rispetto <strong>al</strong> passato sta nel fatto che, <strong>al</strong>lora, singole<br />

figure femminili riuscivano ad affermarsi e a ricoprire<br />

ruoli importanti; oggi il Pd ha fatto la scelta della<br />

“democrazia paritaria”, il 40 per cento dei gruppi<br />

parlamentari sarà composto da donne. Credo che<br />

questo peserà davvero nell’orientare le scelte di<br />

sostanza e nello “stile” dell’azione politica”.<br />

DOMINICA PICCARDO<br />

4<br />

Qu<strong>al</strong> è la sua esperienza di donna<br />

impegnata prima nel sindacato e ora in<br />

politica?<br />

“La mia è una esperienza positiva, ho<br />

vissuto bene in questo percorso di<br />

lavoro e di impegno, raramente ho<br />

trovato atteggiamenti ostili e<br />

irrispettosi per il mio essere una<br />

donna; un po’ di patern<strong>al</strong>ismo sì,<br />

soprattutto nei primi anni, ma non mi<br />

infastidiva più di tanto. Ho cercato<br />

sempre di non dimenticarmi di essere<br />

una donna, di non lasciare una parte<br />

di me “fuori d<strong>al</strong>la porta” dell’impegno<br />

pubblico, di non fare finta di “essere<br />

un uomo”; non so se ci sono riuscita<br />

sempre”.<br />

Come si conciliano attività soci<strong>al</strong>i, politica e famiglia?<br />

Con qu<strong>al</strong>che fatica, natur<strong>al</strong>mente; con la collaborazione<br />

della famiglia; magari si perde qu<strong>al</strong>che ora di sonno;<br />

l’importante è la determinazione a non rinunciare <strong>al</strong>la<br />

propria sfera di affetti e di responsabilità e a sentire<br />

l’impegno soci<strong>al</strong>e e politico come gratificante, utile”.<br />

Con qu<strong>al</strong>e visione e progetto pensa di andare in<br />

Parlamento e con qu<strong>al</strong>e considerazione della vecchia<br />

politica?<br />

“L’opinione della gener<strong>al</strong>ità delle<br />

Chi è<br />

Anna Giacobbe è nata nel 1958 a<br />

Vado, dove ha sempre vissuto con i<br />

genitori Elvira e Ugo, il fratello Carlo e<br />

poi con il marito Gianni e i figli Michele<br />

e Giulia. Ha frequentato il Classico,<br />

partecipando con il fratello agli scioperi<br />

studenteschi. Si è laureata nel ‘93 ,nel<br />

frattempo lavorava già nella Cgil dove<br />

a 19 anni si interessava di giovani<br />

disoccupati. E’ stata prima segretario<br />

gener<strong>al</strong>e della Camera del lavoro di<br />

<strong>Savona</strong> e poi della Cgil region<strong>al</strong>e. Da<br />

qu<strong>al</strong>che anno era segretario del<br />

sindacato Pensionati della <strong>Liguria</strong>.<br />

Le piace cucinare, è appassionata di<br />

gi<strong>al</strong>li e polizieschi tv, ha una femmina<br />

di cane lupo, Yuma, di 35 chili.<br />

persone sui “politici” e soprattutto<br />

sui parlamentari la dice lunga sul<br />

fatto che sono stati fatti errori<br />

pesanti: non si tratta solo di chi<br />

ha rubato, e c’è stato; la distanza<br />

dai cittadini ha segnato tutta la<br />

politica. Il che non vuol dire che<br />

tutti si sono comportanti m<strong>al</strong>e,<br />

che “sono tutti ugu<strong>al</strong>i”, ma che la<br />

rigenerazione della vita politica<br />

deve essere profonda. Vedo nel<br />

Partito democratico uno sforzo<br />

vero in questo senso; in ogni<br />

caso non bastano le parole, né<br />

un lavoro breve per riconquistare<br />

la fiducia delle persone. Ci vorrà<br />

tempo e comportamenti credibili.<br />

Occorrerà però non solo essere<br />

onesti, ma dimostrate l’utilità dell’azione politica, la<br />

capacità di trovare soluzioni, nelle condizioni date, ai<br />

problemi presenti e insieme la capacità di progettare<br />

una società migliore”.<br />

Cosa porta con sé in Parlamento dopo l'esperienza nel<br />

sindacato?<br />

“Ho imparato che il lavoro non è solo un mezzo per<br />

vivere, ma uno strumento per essere liberi perché<br />

autonomi e per contribuire, per la nostra quota, a<br />

cambiare il mondo; che dare v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> lavoro vuol dire


dare v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>l’ingegno, ma anche <strong>al</strong>la fatica. Nella mia<br />

esperienza nello Spi ho imparato molto d<strong>al</strong>le persone<br />

anziane, che si fanno bastare pensioni basse , ma che<br />

non si rassegnano e che danno ancora tanto del loro<br />

tempo, delle loro energie e del loro sapere, agli <strong>al</strong>tri. E<br />

ho imparato che con le persone devi sempre parlare,<br />

devi sempre ascoltare, devi aver chiaro chi rappresenti,<br />

in nome di chi agisci e, insieme, che le soluzioni vanno<br />

costruite avendo in mente l’interesse gener<strong>al</strong>e, con<br />

mediazioni e avanzamenti progressivi”.<br />

Qu<strong>al</strong>e il suo impegno per una politica più vicina <strong>al</strong>la<br />

gente e più trasparente?<br />

“Se non sarà la politica a cambiare davvero, ci<br />

attendono anni tristi. Io credo che il centro sinistra si<br />

stia attrezzando a re<strong>al</strong>izzare davvero una nuova<br />

stagione della rappresentanza politica: io credo di poter<br />

dare a questo un contributo, per le cose che ho<br />

imparato nel lavoro che ho fatto sino ad ora. Penso di<br />

potermi prendere due impegni concreti. I primo: il tempo<br />

che il parlamentare non dedica <strong>al</strong> lavoro “romano” deve<br />

essere speso davvero nella presenza nel proprio<br />

territorio, nel contatto con le comunità loc<strong>al</strong>i: con la<br />

presenza fisica, l’informazione sulla propria attività (con<br />

strumenti sia tradizion<strong>al</strong>i che nuovi), l’ascolto delle<br />

sollecitazioni e delle proposte, dando v<strong>al</strong>ore non solo <strong>al</strong><br />

rapporto con il singolo cittadino, ma anche agli<br />

amministratori loc<strong>al</strong>i e <strong>al</strong>le associazioni. Il secondo: il<br />

parlamentare riceve un compenso per la propria attività,<br />

già significativo, ma soprattutto per rimborsi di spese,<br />

che solo in parte devono essere giustificate: non<br />

intendo amministrare io questi denari, come se fossero<br />

“miei”: affiderò la loro gestione <strong>al</strong>l’amministratore del<br />

Pd, e studieremo una forma di controllo /supervisione<br />

trasparente sull’uso di quelle risorse; per quanto<br />

riguarda la sostanza, saranno impiegate<br />

massimamente per sostenere l’azione di contatto,<br />

informazione, servizio, verso la comunità savonese”.<br />

Qu<strong>al</strong>i impegni si sente di garantire a fronte di una sempre<br />

più grave situazione economico-soci<strong>al</strong>e che sta<br />

duramente colpendo anche la nostra provincia?<br />

“I progetti avviati sul nostro territorio devono essere<br />

davvero l’occasione per dare lavoro e lavoro di qu<strong>al</strong>ità<br />

<strong>al</strong>le persone che vivono qui; è necessario incentivare<br />

nuovi insediamenti produttivi; uno stato soci<strong>al</strong>e che<br />

funziona può produrre anche buona occupazione;<br />

sbloccare le risorse degli enti loc<strong>al</strong>i ferme per via del<br />

patto di stabilità può dare prime risposte”.<br />

Perchè gli elettori della terza età dovrebbero darti le loro<br />

preferenze?<br />

Mi verrebbe da rispondere che loro possono<br />

apprezzare più di <strong>al</strong>tri l’“usato sicuro”, il fatto che<br />

<strong>al</strong>l’innovazione va accompagnata un po’ di esperienza.<br />

Ma, a parte le battute, mi sento di dire che essermene<br />

occupata, nel mio lavoro <strong>al</strong>lo Spi e nella collaborazione<br />

con <strong>Auser</strong>, mi ha reso consapevole di questo: la<br />

condizione degli anziani rischia di scomparire, c’è il<br />

pericolo che si finisca per dire che sono un peso, che<br />

sono loro la ragione dei costi troppo <strong>al</strong>ti dello stato<br />

soci<strong>al</strong>e, che addirittura sono loro i responsabili delle<br />

difficoltà dei più giovani; e invece gli anziani sono una<br />

risorsa fondament<strong>al</strong>e della nostra società, ed è<br />

necessario costruire un modello soci<strong>al</strong>e in cui, per dirla<br />

in breve, i giovani stanno bene perché stanno bene gli<br />

anziani. Penso di poterli rappresentare con cognizione<br />

di causa, tutto qui”.<br />

5<br />

Prima di lei in Parlamento<br />

ANGIOLA MINELLA, GINA LAGORIO,<br />

MAURA CAMOIRANO<br />

Angiola Minella, Gina Lagorio e Maura Camirano<br />

Anna Giacobbe è la quarta donna savonese ad<br />

approdare in Parlamento. L'hanno preceduta,<br />

elette, a seconda degli anni e delle sigle, nelle liste<br />

di Pci, Ds e Ulivo, tre esponenti importanti della<br />

politica e della società civile savonese: Angiola<br />

Minella, nata a <strong>Savona</strong> il 3 febbraio 1920, laureata<br />

in lettere, insegnante, partigiana con le Brigate<br />

Garib<strong>al</strong>dine, moglie del sindac<strong>al</strong>ista Cgil Molinari,<br />

eletta nel 1946 (Costituente), 1948, 1958 e <strong>al</strong><br />

Senato nel '63; abitava in via Libia, poi via<br />

Cimarosa, è stata anche consigliere comun<strong>al</strong>e,<br />

molto amata d<strong>al</strong>la gente e d<strong>al</strong>le donne per la sua<br />

partecipazione e disponibilità; la scrittrice Gina<br />

Lagorio, nata a Bra nel 1922, ma savonese di<br />

adozione, moglie di Emilio Lagorio (figura di spicco<br />

della Resistenza savonese, già rappresentante del<br />

Pci nel Cln, uscito d<strong>al</strong> Pci dopo i fatti di Ungheria,<br />

morto nel 1964), poi moglie dell'editore Garzanti,<br />

eletta con 22.312 preferenze nel 1987, membro<br />

della Commissione cultura, scienza e istruzioni<br />

della Camera; Maura Camoirano nata (1950) e<br />

residente a Cairo Montenotte, già consigliere<br />

comun<strong>al</strong>e, assessore e poi vicesindaco di Cairo,<br />

eletta nel '92 con 9.772 voti di preferenza, '94 e '96<br />

con 50.362 voti (con l'Ulivo), nell'XI legislatura<br />

membro della Commissione ambiente, territorio,<br />

lavoro pubblici, nella XII membro della<br />

Commissione permanente ambiente-territoriolavori<br />

pubblici e della Commissione d'inchiesta<br />

sull'Acna di Cengio; nella XIII è questore della<br />

Camera e membro permanente della<br />

Commissione difesa. Primo firmatario di una<br />

proposta di legge in materia di emanazione di<br />

dispsizioni per gli interventi conseguenti a c<strong>al</strong>amità<br />

natur<strong>al</strong>i, cofirmataria di 98 proposte di legge.


Verso le elezioni-l'an<strong>al</strong>isi<br />

SCENARIO COMPLESSO CON L'INCOGNITA DELL'INGOVERNABILITA'<br />

Centrosinistra favorito nei sondaggi, ma con il rischio di una maggioranza diversa <strong>al</strong> Senato<br />

Esigenze legate a non eludibili<br />

tempi di stampa mi hanno costretto<br />

a disegnare un possibile scenario di<br />

partenza in vista delle elezioni<br />

politiche del 24 febbraio prossimo,<br />

senza disporre di tutti gli elementi<br />

utili per una riflessione<br />

sufficientemente approfondita.<br />

Tuttavia ritengo che sia possibile,<br />

anche nel momento in cui scrivo (in<br />

precedenza, cioè, <strong>al</strong>la<br />

presentazione definitiva delle liste)<br />

fornire un utile contributo <strong>al</strong><br />

dibattito. Ho così utilizzato molte<br />

delle osservazioni fin qui espresse<br />

dai più importanti an<strong>al</strong>isti politici per<br />

provare a disegnare uno “scenario<br />

di partenza” riferito esclusivamente,<br />

sia chiaro, <strong>al</strong>le dinamiche politicoelettor<strong>al</strong>i<br />

e non rivolto <strong>al</strong>l’insieme di<br />

esigenze di contenuto<br />

programmatico che, pure, <strong>al</strong>l’interno<br />

della gravissima crisi in atto,<br />

dovrebbero essere an<strong>al</strong>izzati con<br />

grande attenzione, anche per<br />

verificare le contraddizioni evidenti,<br />

sotto quest’aspetto, in ciascun<br />

schieramento (da qu<strong>al</strong>che parte ci<br />

si sta comunque attrezzando per un<br />

monitoraggio costante <strong>al</strong> riguardo<br />

dell’an<strong>al</strong>isi tra le politiche svolte da<br />

ciascun partito fino a questo punto, i<br />

programmi elettor<strong>al</strong>i e lo sviluppo<br />

del dibattito).<br />

I guasti della legge elettor<strong>al</strong>e. La<br />

prima considerazione di merito<br />

riguarda la mancata modifica del<br />

sistema elettor<strong>al</strong>e: il mantenimento<br />

in vita del sistema elettor<strong>al</strong>e<br />

proporzion<strong>al</strong>e con soglia di<br />

sbarramento e premio di<br />

maggioranza escogitato nel 2005<br />

con l’obiettivo di rendere meno<br />

netto la probabile sconfitta del<br />

centrodestra di <strong>al</strong>lora potrebbe<br />

provocare un esito paradoss<strong>al</strong>e,<br />

non corrispondere <strong>al</strong>la fin<strong>al</strong>ità di<br />

fondo che il sistema elettor<strong>al</strong>e<br />

stesso presenta: il mantenimento di<br />

uno schema bipolare, che nel 2008<br />

entrambi i princip<strong>al</strong>i contendenti<br />

tentarono di ridurre, addirittura, a<br />

bipartitico, cedendo poi a un<br />

inefficace metodo di <strong>al</strong>leanze<br />

FRANCO ASTENGO*<br />

“ridotte”, il Pdl con la Lega, il Pd con<br />

l’Idv che risultò, <strong>al</strong>la fine,<br />

determinante per l’esito in quanto la<br />

Lega Nord contribuì in maniera<br />

decisiva ad <strong>al</strong>largare il divario tra i<br />

due schieramenti, trovandosi di<br />

fronte ad un quadro che segnerà,<br />

comunque, la fine di quello schema,<br />

presentandosi, infatti, un nuovo<br />

quadro di tipo multipartitico.<br />

Parlamento con 4 poli. E’<br />

facilmente prevedibile, infatti, la<br />

presenza nel futuro Parlamento di<br />

<strong>al</strong>meno quattro poli: il centrodestra<br />

classico, con l’accordo Pdl-Lega;<br />

l’<strong>al</strong>leanza Pd-SeL (che i sondaggi<br />

danno in grado di acquisire la<br />

maggioranza assoluta <strong>al</strong>la Camera<br />

con una quota di voti stimata oggi<br />

da Renato Mannheimer attorno <strong>al</strong><br />

38%-39%, usufruendo di<br />

un’aggiunta di premio di oltre il<br />

15%); il Nuovo Centro oggi quotato<br />

attorno <strong>al</strong> 15%, del qu<strong>al</strong>e comunque<br />

il presidente del Consiglio uscente<br />

dovrebbe sortire come azionista di<br />

maggioranza; l'M5S, che an<strong>al</strong>isi un<br />

po’ facilone danno in picchiata<br />

rispetto a sondaggi <strong>al</strong>trettanto<br />

grossolani – a mio giudizio – usciti<br />

qu<strong>al</strong>che tempo fa e che comunque<br />

si colloca ben oltre il 10% dei voti.<br />

Potrebbe aggiungersi, in questo<br />

quadro, anche “Rivoluzione Civile”<br />

che in questo momento si colloca<br />

secondo stime attendibili attorno <strong>al</strong><br />

3%, essendo difficile v<strong>al</strong>utare<br />

quanto possa provenire a questa<br />

lista d<strong>al</strong> voto già consolidato di<br />

formazioni storiche come il Prc e<br />

l’Idv, se dovesse provenire, da quei<br />

soggetti, una quota consistente del<br />

precedente patrimonio di suffragi,<br />

6<br />

pur in c<strong>al</strong>o negli ultimi tempi.In<br />

questo caso <strong>al</strong>lora il conseguimento<br />

del quorum <strong>al</strong> 4% <strong>al</strong>la Camera<br />

potrebbe risultare accessibile. Una<br />

contraddizione stridente, quella tra<br />

gli effetti di questa stramp<strong>al</strong>ata<br />

legge elettor<strong>al</strong>e e il quadro politico<br />

re<strong>al</strong>e, in quanto può essere<br />

prevedibile che, in questa<br />

occasione, <strong>al</strong>la Camera il premio<br />

sia davvero “di minoranza” e che un<br />

quadro di forze politiche complesso<br />

e articolato come quello che<br />

potrebbe essere presente in aula<br />

resti compresso, d<strong>al</strong> punto di vista<br />

della rappresentanza, nella<br />

spartizione dei soli 290 seggi di<br />

minoranza. Si può senz’<strong>al</strong>tro<br />

affermare, <strong>al</strong> di fuori da qu<strong>al</strong>siasi<br />

visione ideologica, che ci troviamo<br />

di fronte ad un’esagerata<br />

affermazione del concetto di<br />

“governabilità”, da correggere <strong>al</strong> più<br />

presto. In ogni caso ci troveremo<br />

con un sistema parlamentare<br />

sicuramente “in sofferenza”,<br />

spianando la strada agli<br />

spostamenti, più o meno tattici,<br />

<strong>al</strong>l’interno dell’aula, per costruire<br />

equilibri diversi. Si tratterà di un<br />

fatto fisiologico, dipendente soltanto<br />

in parte da ciò che accadrà <strong>al</strong><br />

Senato. Il possibile esito delle<br />

elezioni nel secondo ramo del<br />

Parlamento costituisce, infatti, l’<strong>al</strong>tro<br />

elemento di vero e proprio<br />

paradosso in questa vigilia<br />

elettor<strong>al</strong>e.<br />

La trappola del Senato. Un<br />

sistema elettor<strong>al</strong>e, infatti, che<br />

prevede un uso così anom<strong>al</strong>o del<br />

premio di maggioranza (in re<strong>al</strong>tà di


minoranza) in un ramo del<br />

Parlamento, è congegnato in modo<br />

di far sì che nell’<strong>al</strong>tro ramo, in un<br />

regime a bicamer<strong>al</strong>ismo ridondante,<br />

possa re<strong>al</strong>izzarsi una maggioranza<br />

diversa, senza che – come negli<br />

Usa – ci sia il presidenzi<strong>al</strong>ismo e il<br />

rinnovo parzi<strong>al</strong>e delle Camere a<br />

metà mandato in nome di un “power<br />

of b<strong>al</strong>ance” che da noi non esiste.<br />

L’elezione del Senato si colloca,<br />

quindi, <strong>al</strong> centro dell’attenzione di<br />

tutti gli osservatori in una<br />

dimensione molto curiosa: quella<br />

del cercare di prevedere il risultato<br />

delle minoranze, regione per<br />

regione, per capire se ci sarà, in<br />

particolare nelle regioni ritenute<br />

decisive (Lombardia, Veneto,<br />

Sicilia), una spartizione dei seggi<br />

d<strong>al</strong>la parte risultata minoritaria, tra<br />

due o più soggetti.<br />

Paradoss<strong>al</strong>mente, ha già notato<br />

qu<strong>al</strong>cuno, Berlusconi, vincendo in<br />

Lombardia, potrebbe favorire – <strong>al</strong>la<br />

fine – il disegno di Monti che,<br />

partecipando in quella Regione <strong>al</strong>la<br />

divisione dei seggi assieme <strong>al</strong> M5S<br />

potrebbe fare in modo che il Pd<br />

risulti, <strong>al</strong>la fine, costretto a cercare<br />

un’<strong>al</strong>leanza fuori d<strong>al</strong> quadro<br />

presentato agli elettori. Nella<br />

sostanza il quadro di partenza<br />

presenta due elementi di oggettiva<br />

difficoltà d<strong>al</strong> punto di vista della<br />

rappresentatività del futuro<br />

Parlamento e della capacità di<br />

espressione di maggioranze definite<br />

e consolidate <strong>al</strong>la Camera, quadro<br />

non corrispondente ai re<strong>al</strong>i rapporti<br />

di forza presenti nel Paese, nel<br />

senso del superamento del quadro<br />

bipolare; e <strong>al</strong> Senato l’impossibilità<br />

di espressione di una maggioranza<br />

coerente con l’<strong>al</strong>tro ramo del<br />

Parlamento e di conseguenza la<br />

formazione di un Governo di<br />

composizione anom<strong>al</strong>a rispetto a<br />

quella indicata agli elettori.<br />

In <strong>Liguria</strong> centrosinistra <strong>al</strong><br />

sorpasso. Per quel che riguarda il<br />

quadro di riferimento a livello loc<strong>al</strong>e,<br />

è molto difficile, se non impossibile,<br />

tracciare un disegno futuro <strong>al</strong>meno<br />

plausibile, vista l’enorme diversità<br />

negli schieramenti in campo tra il<br />

2008 e oggi (una comparazione,<br />

per essere v<strong>al</strong>ida, deve essere<br />

eseguita tra tornate elettor<strong>al</strong>i<br />

omogenee tra di loro). Mi limito,<br />

quindi, a ricordare quelli che furono<br />

in <strong>Liguria</strong> e in Provincia di <strong>Savona</strong> i<br />

risultati delle elezioni svoltesi il 13<br />

aprile 2008. Per la Camera dei<br />

deputati si ebbero in <strong>Liguria</strong><br />

999.889 voti v<strong>al</strong>idi su 1.319.773<br />

elettori. La co<strong>al</strong>izione Pd-IdV<br />

ottenne 425.055 voti pari <strong>al</strong> 42,51%<br />

con 6 seggi assegnati <strong>al</strong> Pd e un<br />

seggio <strong>al</strong>l’Idv. Sul versante del<br />

centrodestra si ebbero 435.711 voti<br />

con 7 deputati <strong>al</strong> Pdl e ben 2 <strong>al</strong>la<br />

Lega Nord. Un seggio toccò anche<br />

<strong>al</strong>l’Udc con 37.820 voti pari <strong>al</strong><br />

3,78%; restò esclusa la lista Sinistra<br />

Arcob<strong>al</strong>eno (come del resto in tutta<br />

It<strong>al</strong>ia) che re<strong>al</strong>izzò 36.888 suffragi<br />

pari <strong>al</strong> 3,69%. Nella Provincia di<br />

<strong>Savona</strong> risultò molto più netto il<br />

successo del centrodestra con<br />

88.455 voti pari <strong>al</strong> 48,13%: circa 10<br />

punti percentu<strong>al</strong>i in più rispetto <strong>al</strong><br />

centrosinistra che ottenne 70-419<br />

voti e il 38,31%. L’Udc si fermò a<br />

6.785 (3,69%) e la Sinistra<br />

Arcob<strong>al</strong>eno a 5.865 (3,19). Dati che<br />

adesso, <strong>al</strong>la luce dei sondaggi,<br />

dovrebbero risultare rib<strong>al</strong>tati nel<br />

confronto tra centrodestra e<br />

centrosinistra, ma con l’incognita<br />

della “s<strong>al</strong>ita in politica” di Monti<br />

attorno <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e si sono raccolti<br />

centristi e transfughi di varia natura<br />

e provenienza, oltre <strong>al</strong> M5S. Nel<br />

2008, nell’elezione v<strong>al</strong>ida per il<br />

Senato, in <strong>Liguria</strong> il premio di<br />

maggioranza fu assegnato <strong>al</strong><br />

centrodestra con 5 seggi (Pdl<br />

352.968 voti, 37,55%, 4 senatori;<br />

Lega Nord 61.797, 6,57% 1<br />

senatore); la minoranza di<br />

centrosinistra si vide attribuire 3<br />

seggi <strong>al</strong> Pd (360.285 voti, 38,33%);<br />

restarono fuori dai giochi l’Idv<br />

(44.670, 4,75%) l'Arcob<strong>al</strong>eno<br />

(33.066, 3,52%) e l’Udc (35.514,<br />

3,78%). Come per la Camera anche<br />

per il Senato, nel 2008, il distacco<br />

tra centrodestra e centrosinistra<br />

risultò, nella Provincia di <strong>Savona</strong>,<br />

molto più netto che non nell’intera<br />

Regione: il centrodestra raggiunse<br />

gli 84.266 voti (48,70%) e il<br />

centrosinistra 67.271 (38,88%), con<br />

l’Udc a 6.358 (3,67%) e<br />

l’Arcob<strong>al</strong>eno 5.375 (3,11). Come ho<br />

ricordato <strong>al</strong>l’inizio, il quadro politico<br />

appare in via di complessivo<br />

ri<strong>al</strong>lineamento e l’esposizione dei<br />

dati di 5 anni fa deve essere<br />

considerata semplicemente “a<br />

futura memoria”. Per il resto mai<br />

come in questa occasione v<strong>al</strong>e<br />

limitarci a osservare un “vedremo<br />

gli sviluppi”, auspicando una<br />

sconfitta delle forze populiste di<br />

destra che hanno m<strong>al</strong> governato<br />

7<br />

questo Paese per un lungo periodo<br />

della legislatura appena terminata<br />

e, anche, di quelle forze legate a<br />

uno schema ideologico di<br />

affrontamento della crisi basato<br />

soltanto su di un’idea di “austerità”<br />

a senso unico. Poi ci sono le<br />

promesse della campagna<br />

elettor<strong>al</strong>e, ma questo sarebbe un<br />

discorso affatto diverso da quello<br />

simil-tecnico che ho cercato di<br />

sviluppare in questa sede.<br />

*Politologo (Testo 12 gennaio 2013)<br />

Incontri con gli anziani<br />

MONTICELLO D’ARGENTO<br />

I giovani di “Liberi Tutti” animano<br />

pomeriggi e giornate dei residenti<br />

CARMEN PARODI*<br />

È rasserenante pensare che non<br />

sempre gli ospiti delle Case di Riposo<br />

finiscono per vivere isolati, senza <strong>al</strong>cun<br />

rapporto con la parte vit<strong>al</strong>e della città!<br />

Infatti, da quando, quasi un anno fa , è<br />

stata aperta l’ R.P “Marino Bagnasco”, i<br />

rapporti tra generazioni diverse sono<br />

stati <strong>al</strong> centro dell’attenzione della<br />

Direzione con il supporto dei Volontari<br />

<strong>Auser</strong> e, in modo particolare, del Centro<br />

socio educativo “Liberi Tutti”. E così in<br />

vari momenti di gioia o di scambio di<br />

auguri in occasione, ad esempio, delle<br />

ultime festività, un bel gruppetto di<br />

ragazzi, che durante la settimana, sono<br />

inseriti nelle attività pomeridiane di<br />

carattere scolastico e ludico, si ritrovano<br />

ad intrattenere i nonni di Monticello con<br />

la loro musica e i loro canti. La gioia<br />

diventa quasi p<strong>al</strong>pabile sia da parte<br />

degli anziani che si lasciano trascinare<br />

nei vari canti, con gli occhi lucidi e la<br />

voce sempre più sicura, sia da parte dei<br />

ragazzi che sentono l’importanza della<br />

loro presenza tra quelle persone e<br />

superano spesso le loro difficoltà di<br />

inserimento soci<strong>al</strong>e, i loro problemi di<br />

rapporti interperson<strong>al</strong>i, per diventare un<br />

armonico gruppo, che serenamente<br />

interagisce in modo disciplinato,<br />

gratificato e gratificante. Rapporti<br />

integenerazion<strong>al</strong>i: questo mi pare un<br />

modo molto simpatico e proficuo per<br />

tenere unite generazioni diverse,<br />

accomunate però dagli stessi problemi<br />

di solitudine , anche se dovuti a<br />

situazioni obiettivamente dissimili.<br />

Questi incontri sfociano infatti, in uno<br />

scambio di esperienze e di<br />

comprensione, importante per la<br />

consapevole maturazione dei giovani<br />

ed <strong>al</strong>trettanto significativo per la<br />

serenità degli anziani.<br />

* Responsabile Volontari <strong>Auser</strong> che operano<br />

in strutture residenzi<strong>al</strong>i


L'editori<strong>al</strong>e<br />

LE ELEZIONI E NOI<br />

TOMASO MINUTO<br />

Ci risiamo. Eccoci ancora una volta in campagna<br />

elettor<strong>al</strong>e, e come sempre con il rischio di essere<br />

frastornati da tante promesse che immancabilmente<br />

non vedremo mai re<strong>al</strong>izzate. Ma perlomeno questa<br />

volta, scorrendo i nominativi delle varie liste elettor<strong>al</strong>i,<br />

nessuno potrà più dire che il volontariato deve stare<br />

fuori d<strong>al</strong>la politica.<br />

Infatti tra i tanti candidati spiccano molti nomi di rilievo<br />

che fanno capo ad associazioni di volontariato o del<br />

terzo settore. Che il volontariato non potesse rimanere<br />

estraneo <strong>al</strong>la politica, è una tesi che noi abbiamo<br />

sempre sostenuto, ma che esponenti di primo piano del<br />

volontariato vadano a farne parte direttamente in prima<br />

persona, ci lascia un po’ perplessi.<br />

A prima vista sembrerebbe che avere nostri<br />

rappresentanti diretti nella stanza dei bottoni, potrebbe<br />

essere vantaggioso per dare/avere un contributo<br />

maggiore nel risolvere i problemi che da anni assillano<br />

le associazioni di volontariato. Ma conoscendo<br />

abbastanza bene il mondo della politica, non vorrei che<br />

una volta eletti, questi amici, cedendo <strong>al</strong>le logiche degli<br />

interessi dei partiti di appartenenza, si limitassero a<br />

premere solo i bottoni nelle varie votazioni in aula,<br />

dimenticandosi dei problemi re<strong>al</strong>i del volontariato e<br />

della gente da esso assistita, vanificando in quel modo<br />

lo scopo del loro ingresso nella politica attiva.<br />

E’ una mia preoccupazione e vorrei fortemente che<br />

questo non si avverasse. Il motivo è semplice da<br />

spiegare: le associazioni di volontariato hanno estrema<br />

necessità di avere nuove leggi di tutela e di sostegno<br />

che le aiutino a svolgere il loro insostituibile compito a<br />

partire da una revisione in senso positivo della legge<br />

266/91 ormai obsoleta. E per questo vorrei che i nuovi<br />

parlamentari si impegnassero a fondo in questa<br />

direzione senza dimenticarsi della loro provenienza e<br />

dei bisogni delle loro associazioni.<br />

Siamo solo agli inizi di una campagna elettor<strong>al</strong>e che si<br />

pensava dovesse tenersi <strong>al</strong>l'insegna di un certo “fair<br />

play”, ma dopo la ridiscesa in campo del “grande<br />

imbonitore” si presenta invece confusa, rissosa, senza<br />

esclusione di colpi. Un clima destinato a fare passare<br />

addirittura in terzo o quarto piano eventu<strong>al</strong>i e auspicabili<br />

proposte concrete dei partiti per il superamento della<br />

crisi e il miglioramento delle condizioni di vita della<br />

stragrande maggioranza dei cittadini it<strong>al</strong>iani.<br />

Ma noi, che siamo fuori dai giochi e d<strong>al</strong>la mischia,<br />

vorremmo sapere come la prossima classe dirigente<br />

intenda in modo chiaro e concreto, sciogliere e<br />

affrontare le incertezze del futuro riguardanti la sorte di<br />

milioni di lavoratori occupati, disoccupati, cassintegrati,<br />

esodati, giovani, famiglie e pensionati, lasciando da<br />

parte promesse utopistiche, destinate a tradursi in<br />

stangate lacrime e sangue.<br />

Ai neo eletti facciamo sapere che siamo disposti a non<br />

volere tutto e subito o la luna nel pozzo. Vogliamo solo<br />

proposte re<strong>al</strong>istiche e re<strong>al</strong>izzabili, ma soprattutto tanta,<br />

tantissima equità. Siamo stufi di dire e scrivere sulle<br />

nostre pagine che a pagare sono sempre gli stessi,<br />

sempre i più poveri, mentre i ricchi diventano sempre<br />

più ricchi.<br />

2<br />

La battaglia elettor<strong>al</strong>e vista d<strong>al</strong>l’Economist<br />

Sommario<br />

Editori<strong>al</strong>e - Minuto<br />

Pag. 2<br />

Investire sul lavoro Cgil - Rossello Pag. 3<br />

Intervista a Giacobbe - Piccardo Pag. 4-5<br />

Verso le elezioni - Astengo Pag. 6-7<br />

Monticello d’Argento - Parodi Pag. 7<br />

Intervista <strong>al</strong> prof. Garzarelli - Sortino Pag. 8-9<br />

Dimissioni protette Pag. 9<br />

Festiv<strong>al</strong> Età Libera- Concorsi Pag. 9<br />

Le sfide dell’<strong>Auser</strong> - Mangano Pag.10<br />

Le donne e l’<strong>Auser</strong> - Scarrone Pag.11<br />

La testimonianza - C<strong>al</strong>abria Pag. 12<br />

Uomini e anim<strong>al</strong>i - Minuto Pag. 13<br />

La telefonata - Piccardo Pag. 14<br />

Il mio Sessantotto - Felice Rossello Pag. 15<br />

Progetto europeo- Camposeragna Pag. 16<br />

10 anni di turismo <strong>Auser</strong> - Moretti Pag.17-18<br />

Anno europeo - Redazione Pag. 18<br />

Tesseramento <strong>Auser</strong> - Girardi Pag. 19<br />

Fornaci:come eravamo -Tissone Pag. 20<br />

I luoghi del cuore Pag. 21<br />

Pinacoteca -Tagliavini Pag. 22<br />

Carnev<strong>al</strong>e a Noli Moggio Pag. 23<br />

Direttore Responsabile: Tomaso Minuto<br />

Coordinamento redazion<strong>al</strong>e: Dominica Piccardo<br />

Comitato di redazione: Angelo C<strong>al</strong>abria, Maria Grazia<br />

Sortino, Claudio Tagliavini, Mario Tissone<br />

Hanno collaborato a questo numero<br />

Franco Astengo, Anna Camposeragna, Luciano Girardi,<br />

Michele Mangano, Ennio Moretti, Giuliano Moggio,<br />

Carmen Parodi, Felice Rossello, Francesco Rossello,<br />

Ileana Scarrone<br />

EDITORE<br />

AUSER PROVINCIALE SAVONA – ONLUS<br />

(Associazione per l’AUtogestione dei SERvizi e la solidarietà)<br />

Via Boito 9r - <strong>Savona</strong> tel. 019.838.982.26<br />

e mail: ausersv@libero.it<br />

Distribuzione gratuita<br />

Autorizzazione Tribun<strong>al</strong>e di <strong>Savona</strong> n.552/54


Verso le elezioni-l’intervento<br />

Il “Piano per il lavoro della Cgil” per rilanciare i consumi e far crescere il Paese<br />

“INVESTIRE SU LAVORO, WELFARE E REDDITO”<br />

Evitare di cadere nella trappola di una campagna elettor<strong>al</strong>e surre<strong>al</strong>e e in facili populismi.<br />

Occorre comprendere come trovare le risorse per dare maggiore risposta ai lavoratori e ai pensionati<br />

Il 25 e il 26 gennaio la Cgil ha presentato il suo Piano<br />

per il Lavoro. Un progetto ambizioso che si ispira a<br />

quello presentato da Di Vittorio nel 1949.<br />

Con questa iniziativa non vogliamo limitarci a ribadire<br />

per il nostro Paese la necessità di investire sul lavoro,<br />

ma vogliamo presentare una nostra idea di Paese e di<br />

Governo. Un’idea che si può riassumere molto<br />

semplicemente perché non è nient’<strong>al</strong>tro che l’esatto<br />

contrario di ciò che il governo Berlusconi prima e il<br />

governo Monti poi hanno fatto in questi anni.<br />

Non inventiamo niente di nuovo, semplicemente<br />

sosteniamo che investire su lavoro, welfare e reddito,<br />

così come su beni comuni ed innovazione è la strada<br />

per rilanciare i consumi, far crescere il Pil e, di<br />

conseguenza, ridurre il debito pubblico. Dovrebbe<br />

essere norm<strong>al</strong>e parlare di questi temi in campagna<br />

elettor<strong>al</strong>e, nel momento in cui si presentano i propri<br />

progetti per il Paese. In re<strong>al</strong>tà stiamo assistendo ad una<br />

campagna surre<strong>al</strong>e, nella qu<strong>al</strong>e i princip<strong>al</strong>i responsabili<br />

dello sfacelo del Paese, a partire da Berlusconi,<br />

invadono le televisioni promettendo di ridurre tasse che<br />

loro stessi hanno introdotto e di modificare leggi che<br />

loro stessi hanno approvato.<br />

D<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra parte, il ragionamento qu<strong>al</strong>unquista e<br />

dozzin<strong>al</strong>e che “tanto i politici sono tutti ugu<strong>al</strong>i, pensano<br />

a loro stessi e non risolvono nulla” (ahimé ho letto<br />

questi discorsi anche nelle pagine di questo giorn<strong>al</strong>e),<br />

pur trovando facile presa, non fanno <strong>al</strong>tro che favorire<br />

la co<strong>al</strong>izione più populista (quella che ci ha governato<br />

per 10 anni) e non si interrogano su qu<strong>al</strong>i potrebbero<br />

essere le soluzioni di merito per far uscire il paese d<strong>al</strong>le<br />

secche. Io sosterrò chi mi chiede trasparenza e chi<br />

vuole abbattere i costi della politica, ma a patto che mi<br />

dica anche come farà ad utilizzare la leva fisc<strong>al</strong>e per<br />

rilanciare i consumi, cioè dove si possono<br />

re<strong>al</strong>isticamente trovare i soldi per ridurre le tasse a<br />

pensionati e lavoratori; non voterò chi mi dice “pensioni<br />

FRANCESCO ROSSELLO*<br />

3<br />

per tutti” ma non sarà in grado di spiegarmi come si<br />

può riformare nel tempo il welfare in maniera t<strong>al</strong>e che le<br />

donne e coloro che svolgono lavori usuranti non siano<br />

costretti ad andare in pensione a 65 anni e <strong>al</strong> tempo<br />

stesso, come si costruisca un sistema che non<br />

costringa i giovani di oggi a vivere domani con una<br />

pensione da fame. Non mi voglio far fregare da chi<br />

parla <strong>al</strong>la mia pancia dicendo “no <strong>al</strong>la chiusura degli<br />

osped<strong>al</strong>i”, ma non sa spiegarmi come farà a garantire<br />

l’assistenza ad amm<strong>al</strong>ati ed anziani, mantenendo i<br />

presidi osped<strong>al</strong>ieri ma garantendo <strong>al</strong> contempo una<br />

migliore assistenza domiciliare. Infine non mi farò<br />

abbindolare da chi sventola la bandiera dell’ambiente e<br />

prometterà un mondo migliore ma non saprà spiegarmi<br />

come fare ad rendere efficienti gli impianti inquinanti,<br />

dove trovare le risorse per investire nell’edilizia<br />

pubblica antisismica o per frenare il rischio di dissesto<br />

idrogeologico, così come per investire in ricerca. In<br />

<strong>al</strong>tre parole non voterò chi mi sventolerà davanti il libro<br />

dei sogni e mi dirà quello che vorrebbe fare senza<br />

avere la consapevolezza di ciò che si può fare.<br />

Il piano per il lavoro della Cgil rappresenta la nostra<br />

idea di merito, che parte d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà e cerca<br />

gradu<strong>al</strong>mente di modificarla. E’ un piano che parte<br />

d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi di dati sconfortanti, che ci dicono quanti<br />

danni abbiano fatto <strong>al</strong> Paese 10 anni di politiche<br />

liberiste. Ma pensionati e lavoratori non hanno bisogno<br />

di an<strong>al</strong>isi, basta che guardino <strong>al</strong>le loro condizioni<br />

person<strong>al</strong>i. Non sarà certo un mese di vane promesse e<br />

di invasione delle televisioni che potrà illudere queste<br />

persone. Piuttosto, questa “purga mediatica” non deve<br />

spingerci a credere che la politica sia solo quella roba<br />

lì. Così come esiste il piano per il lavoro della Cgil,<br />

esistono <strong>al</strong>tre proposte interessanti che meritano di<br />

essere approfondite, sostenute e rispetto <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i<br />

magari domani, chiedere conto.<br />

*Segretario gener<strong>al</strong>e della Camera del Lavoro


L’<strong>intervista</strong><br />

<strong>Diventare</strong> <strong>mamma</strong>, ne parliamo con S<strong>al</strong>vatore Garzarelli, direttore del Dipartimento materno infantile della Asl2<br />

“ETÀ MEDIA OLTRE I 35 ANNI E DONNE PIÙ CONSAPEVOLI”<br />

Parto person<strong>al</strong>izzato, staff <strong>al</strong> femminile per garantire <strong>al</strong>la donna “il suo nido”, il ruolo dell'ostetrica<br />

Nat<strong>al</strong>ità, problemi della<br />

gravidanza, diventare<br />

<strong>mamma</strong>, preparazione e<br />

parto person<strong>al</strong>izzato,<br />

protocolli di intervento,<br />

rapporto gestante-ostetrica<br />

progetti per il futuro. Ne<br />

parliamo con il dottor<br />

S<strong>al</strong>vatore Garzarelli,<br />

direttore del Dipartimento<br />

materno infantile della Asl2<br />

La situazione demografica nella<br />

nostra provincia registra un c<strong>al</strong>o.<br />

Qu<strong>al</strong>e approccio hanno oggi le<br />

donne verso la gravidanza?<br />

“Le donne sono molto più<br />

consapevoli e preparate di un<br />

tempo. Il livello dell’età in cui una<br />

donna decide di avere un figlio è<br />

aumentato anche per le condizioni<br />

socio economiche. Le nostre<br />

partorienti si collocano in una fascia<br />

di età spesso superiore ai 35 anni.<br />

Durante la gravidanza mantengono<br />

un ruolo attivo nella gestione della<br />

stessa approfondendo i temi relativi<br />

<strong>al</strong>la gestazione e <strong>al</strong> parto e ad<br />

<strong>al</strong>levare i figli, cambiamento<br />

cultur<strong>al</strong>e certamente positivo anche<br />

se ha reso le donne più esigenti e<br />

quindi pazienti, oserei dire, più<br />

impegnative.”<br />

Le partorienti sono accompagnate<br />

d<strong>al</strong>l’ostetrica di fiducia <strong>al</strong> momento<br />

del ricovero?<br />

“La partoriente che arriva per il<br />

travaglio di solito è già stata accolta<br />

e seguita durante la gravidanza nel<br />

nostro ambulatorio. Questo modello<br />

di intervento, che riduce del 30% le<br />

ansie delle neo mamme, è frutto di<br />

un lavoro costante delle ostetriche<br />

durante i corsi di preparazione <strong>al</strong><br />

parto. Tutto ciò consente <strong>al</strong>le donne<br />

di arrivare in reparto conoscendo<br />

già lo staff che le assisterà e con il<br />

qu<strong>al</strong>e ha instaurato un rapporto di<br />

empatia e fiducia.<br />

La futura madre entra quindi: “nel<br />

suo nido”. Oggi registriamo una<br />

larga presenza del compagno o<br />

marito che partecipa attivamente<br />

sia durante il corso di preparazione<br />

sia durante il travaglio e il parto e in<br />

egu<strong>al</strong>e misura anche dopo.<br />

E' comunque facoltà della<br />

partoriente farsi accompagnare da<br />

MARIA GRAZIA SORTINO<br />

n. 1006 Bambini nati nel reparto di ostetricia nel 2012<br />

una persona di sua fiducia t<strong>al</strong>ora<br />

madre o amica”.<br />

Nel suo staff il person<strong>al</strong>e femminile è<br />

in maggioranza...<br />

“Si. La donna, medico e ostetrica,<br />

comprende maggiormente il<br />

fenomeno della maternità e la<br />

scelta di svolgere la professione è<br />

determinata d<strong>al</strong>l’amore innato. Alla<br />

domanda sul perché si sceglie una<br />

certa speci<strong>al</strong>ità c'è chi ha risposto<br />

in modo ironico: il chirurgo è un<br />

masochista, il ginecologo un<br />

maniaco sessu<strong>al</strong>e. Io non credo sia<br />

vero, ma privilegio ugu<strong>al</strong>mente le<br />

donne nel mio staff che lo fanno per<br />

l’amore che hanno per la madre”.<br />

Qu<strong>al</strong>e ruolo per ostetriche e medici?<br />

Le ostetriche accompagnano in<br />

prev<strong>al</strong>enza le future madri durante<br />

tutto il percorso: accoglienza in<br />

ambulatorio, preparazione <strong>al</strong> parto<br />

e assistenza in reparto. I medici<br />

presenti 24 ore, intervengono su<br />

richiesta dell’ostetrica e per le<br />

situazioni che devono essere<br />

monitorate in modo specifico”.<br />

La donna anche se più consapevole<br />

può presentare retaggi e timori. Oggi<br />

come affronta il dolore del parto?<br />

“Durante il corso di preparazione<br />

viene consegnata una modulistica<br />

sul come “scegliere” il parto in base<br />

<strong>al</strong>le proprie caratteristiche<br />

psicofisiche. Proponiamo diverse<br />

mod<strong>al</strong>ità: il parto eutocico, il parto in<br />

acqua e quello in an<strong>al</strong>gesia. Se la<br />

partoriente è tranquilla e<br />

fisiologicamente adatta e norm<strong>al</strong>e,di<br />

solito si privilegia il parto eutocico. Il<br />

parto in acqua viene scelto in<br />

8<br />

prev<strong>al</strong>enza da donne giovani e<br />

anche con un fisico atletico, ma<br />

soprattutto ment<strong>al</strong>mente propense<br />

ad una esperienza particolare e<br />

innovativa. Il parto in an<strong>al</strong>gesia, nel<br />

nostro reparto attuabile 24 ore su<br />

24, viene scelto da una donna su 4,<br />

speci<strong>al</strong>mente da quelle che, per<br />

paure e ansie, vogliono essere<br />

coscienti ma non sentire dolore.<br />

Ogni donna deve poter scegliere,<br />

nei limiti della sicurezza sanitaria, il<br />

suo parto. nessuno può imporre<br />

scelte in un momento così<br />

particolare. Qu<strong>al</strong>unque intervento<br />

coattivo sarebbe una insopportabile<br />

violenza. Rimane una quota, se<br />

pure minima (20,17% nel 2011), di<br />

parti cesarei dettati d<strong>al</strong>le condizioni<br />

fisiche della madre o del feto”.<br />

Ci sono volontari che operano nel<br />

suo reparto?<br />

“Ho esperienza di volontariato<br />

osped<strong>al</strong>iero e conosco il lavoro<br />

dell’Avo. Ma nel reparto di ostetricia<br />

non è mai stato necessario in<br />

quanto la degenza è molto breve e<br />

poi la maternità, il parto e il suo<br />

decorso sono momenti natur<strong>al</strong>i e<br />

non di m<strong>al</strong>attia quindi di solito sia le<br />

pazienti sia le loro famiglie sono<br />

autosufficienti. Anche le pazienti<br />

sottoposte ad intervento cesareo<br />

hanno degenze molto brevi e<br />

decorsi tranquilli”.<br />

Qu<strong>al</strong>i progetti per il futuro?<br />

“Abbiamo in mente di costruire un<br />

protocollo di intervento da adottare<br />

in tutte le re<strong>al</strong>tà della Asl2 in modo<br />

che le partorienti trovino ugu<strong>al</strong>e<br />

assistenza nei vari punti nascita.<br />

(segue a pagina 9)


(da pagina 8)<br />

Puntiamo molto sulla formazione<br />

permanente del person<strong>al</strong>e.<br />

Abbiamo attivi ogni sei mesi corsi<br />

ed esercitazioni pratiche su un<br />

manichino che ci è stato donato<br />

d<strong>al</strong>l’associazione, sul qu<strong>al</strong>e viene<br />

attuata l’esercitazione di triage<br />

ostetrico e per affinare la manu<strong>al</strong>ità<br />

degli operatori durante il parto in<br />

modo da evitare traumi <strong>al</strong> nascituro<br />

e agire in sicurezza e rapidità”.<br />

DIMISSIONI PROTETTE<br />

Aiuto agli anziani dopo il ricovero osped<strong>al</strong>iero<br />

La convenzione tra <strong>Auser</strong> <strong>Savona</strong> e l’Asl 2<br />

garantisce, da parte dei volontari <strong>Auser</strong>, l’assistenza<br />

infermieristica semplice, la compagnia e l’eventu<strong>al</strong>e<br />

consegna spesa e farmaci a pazienti anziani e soli<br />

dimessi d<strong>al</strong>l’osped<strong>al</strong>e San Paolo. Gli interventi sono<br />

coordinati d<strong>al</strong>la volontaria Fiorella Genta.<br />

Le segn<strong>al</strong>azioni possono pervenire tramite<br />

l’assistente soci<strong>al</strong>e del presidio osped<strong>al</strong>iero o<br />

direttamente <strong>al</strong> bancone nell’atrio del nosocomio<br />

dove sono presenti i volontari il martedì e giovedì<br />

mattina d<strong>al</strong>le 10 <strong>al</strong>le 12 oppure telefonando <strong>al</strong><br />

338.521.8418.<br />

La durata prevista d<strong>al</strong>la convenzione può avere<br />

durata <strong>al</strong> massimo di due mesi, successivamente,<br />

se necessario, l’anziano può beneficiare ancora<br />

della presenza dei volontari del Filo d’Argento con il<br />

servizio di compagnia telefonica, trasporto soci<strong>al</strong>e,<br />

eventu<strong>al</strong>e recapito della spesa e dei farmaci.<br />

La crisi che ha colpito il nostro Paese ha coinvolto il<br />

sistema sanitario riducendo sia le giornate di<br />

degenza sia, purtroppo, anche le risposte sul<br />

territorio. L’attività del volontariato quindi è diventa<br />

viepiù importante. Senza potere e,soprattutto,<br />

volere sostituire gli interventi degli operatori<br />

profession<strong>al</strong>i pubblici,ai qu<strong>al</strong>i va la titolarità degli<br />

interventi speci<strong>al</strong>istici, l’intervento dei volontari<br />

costituisce un v<strong>al</strong>ido supporto ai tanti anziani che<br />

rimangono a casa propria a patto che sia loro offerto<br />

il necessario sostegno nei momenti di maggiore<br />

fragilità. Per questo la convenzione <strong>Auser</strong> Asl2<br />

segna un importante momento di collaborazione tra<br />

funzioni diverse ma ugu<strong>al</strong>mente orientate <strong>al</strong><br />

benessere dei cittadini anziani.<br />

Per informazioni n. verde <strong>Auser</strong>: 800.995.988<br />

Chi è<br />

S<strong>al</strong>vatore Garzarelli, di origine abruzzese, sposato, è ligure di<br />

adozione. Si è laureato a Genova, <strong>al</strong>lievo del <strong>professor</strong> De Cecco. D<strong>al</strong><br />

1977 <strong>al</strong> 1997 ha lavorato <strong>al</strong>l’osped<strong>al</strong>e Villa Scassi di Sampierdarena;<br />

d<strong>al</strong> ‘97 <strong>al</strong> 2004 si è trasferito in Abruzzo presso l’osped<strong>al</strong>e di Vasto. È<br />

a <strong>Savona</strong> d<strong>al</strong> 2004 come direttore del Dipartimento materno Infantile.<br />

Alcuni dati statistici<br />

Nascite a <strong>Savona</strong> nel 2012: 1006 di cui 759 da madri it<strong>al</strong>iane e 247 da<br />

madri straniere. Il 26% di parti è stato cesareo, 200 i parti in an<strong>al</strong>gesia<br />

e 15 quelli in acqua.<br />

Età media delle madri: 33,5 anni Media figli per madre: 1,7<br />

9<br />

Anche quest’anno, nell’ambito del Progetto Anziani<br />

Età Libera della Fondazione Carige, in<br />

collaborazione con le Reti Distrettu<strong>al</strong>i della provincia<br />

di <strong>Savona</strong>, delle Associazioni di volontariato e con il<br />

supporto organizzativo di <strong>Auser</strong>, si svolgeranno le<br />

giornate di festa a coronamento delle varie<br />

iniziative.<br />

Durante queste giornate saranno premiati i vincitori<br />

dei concorsi di pittura, fotografia, poesia e racconti<br />

banditi nell’anno 2012.<br />

A <strong>Savona</strong> la giornata di festa è fissata per il 9<br />

febbraio <strong>al</strong>le ore 15 presso la Sms Fratellanza<br />

Leginese di via Chiabrera 4.<br />

Oltre <strong>al</strong>la premiazione ci saranno momenti di<br />

divertimento e di spettacolo coronati da un piccolo<br />

rinfresco di s<strong>al</strong>uto.<br />

Le occasione di festa si terranno sia a <strong>Savona</strong> sia in<br />

V<strong>al</strong>bormida, Fin<strong>al</strong>e ed Albenga e saranno rivolte a<br />

tutti i cittadini anziani diventando uno dei momenti di<br />

aggregazione e di soci<strong>al</strong>izzazione oltre che il<br />

riconoscimento e la premiazione delle capacità<br />

creative degli artisti in concorso.<br />

Quest’anno, grazie <strong>al</strong>la fattiva collaborazione con la<br />

ceramista e pittrice Laura Macchia membro, con le<br />

artiste Lia Franzia e Veronique Massenet, della<br />

giuria per le opere pittoriche, è stato possibile<br />

<strong>al</strong>lestire, nell’area espositiva della Conad di via<br />

Servetaz, una mostra delle opere pittoriche in<br />

concorso nel distretto di <strong>Savona</strong>.<br />

L’esposizione avrà luogo d<strong>al</strong> 27 gennaio <strong>al</strong> 16<br />

febbraio 2013.


Volonteurope<br />

Novembre 2012-marzo 2013<br />

SAVONA-LONDRA:<br />

PRONTO A RIPARTIRE<br />

CON IL CESAVO<br />

IL PROGETTO EUROPEO<br />

DEL VOLONTARIATO<br />

SENZA FRONTIERE<br />

Dopo la bella esperienza dei 6 volontari<br />

d'Oltremanica a <strong>Savona</strong>,<br />

d<strong>al</strong> 3 <strong>al</strong> 24 marzo sei savonesi<br />

saranno ospiti sulle rive del Tamigi<br />

dell’associazione britannica Rsvp<br />

Ada, Angelo, Bruno, Gabriella, Graziella e Margherita<br />

sono i nostri volontari che andranno a Londra d<strong>al</strong> 3 <strong>al</strong><br />

24 marzo prossimi per attuare la seconda fase del<br />

progetto europeo <strong>al</strong>l’interno del programma di<br />

apprendimento permanente Grundtvig - Senior<br />

Volunteering project. Daisy, Irene, Lucy, Pasqu<strong>al</strong>e,<br />

Milton e Tony sono invece i volontari inglesi che<br />

abbiamo ospitato a <strong>Savona</strong> d<strong>al</strong> 4 <strong>al</strong> 25 novembre 2012.<br />

E’ il secondo progetto presentato d<strong>al</strong> Cesavo in<br />

collaborazione con <strong>Auser</strong>, Arci, Acli ed Anteas<br />

finanziato con i fondi europei messi a disposizione per<br />

lo sviluppo dell'educazione degli adulti, attraverso<br />

percorsi formativi “<strong>al</strong>ternativi” qu<strong>al</strong>i esperienze di<br />

volontariato in <strong>al</strong>tri paesi europei. Lanciato nel 2000,<br />

Grundtvig si propone di offrire agli adulti opportunità per<br />

migliorare le loro conoscenze e competenze, facilitare il<br />

loro sviluppo person<strong>al</strong>e. In particolare il programma<br />

contribuisce a affrontare i problemi connessi con<br />

l'invecchiamento della popolazione in Europa. Il<br />

Cesavo, come soggetto fin<strong>al</strong>izzato a sostenere e<br />

qu<strong>al</strong>ificare le organizzazioni di volontariato,<br />

favorendone lo sviluppo, la crescita, la capacità di<br />

iniziativa, aderisce d<strong>al</strong> 2005 <strong>al</strong>la rete europea<br />

Volonteurope, grazie <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e è stato possibile iniziare<br />

un percorso di formazione costante e progressivo con<br />

le associazioni savonesi che ha permesso nel 2010 di<br />

ottenere il finanziamento di un primo progetto elaborato<br />

in partnership con l’associazione britannica Rsvp<br />

(Retired and senior volunteer programme) anch’essa<br />

aderente a Volonteurope.<br />

Il buon esito dell’esperienza del 2010 e l’entusiasmo<br />

delle associazioni e dei volontari a rinnovare<br />

l’esperienza ha portato <strong>al</strong>la presentazione di un nuovo<br />

progetto, approvato e finanziato d<strong>al</strong>l’Unione europea lo<br />

scorso anno. Progetto che, nonostante le molte<br />

difficoltà incontrate a causa di una ristrutturazione di<br />

risorse complessive, sia del Cesavo sia del partner<br />

britannico, ha concluso la sua prima fase consistente<br />

nell’ospit<strong>al</strong>ità di 6 volontari provenienti d<strong>al</strong> Regno Unito<br />

che lo scorso novembre hanno condiviso la loro<br />

esperienza e partecipato attivamente <strong>al</strong>la attività di<br />

volontariato delle associazioni coinvolte nel progetto.<br />

Il lavoro preparatorio e di gestione delle attività è stato<br />

coordinato d<strong>al</strong> Cesavo insieme ai volontari di <strong>Auser</strong>,<br />

ANNA CAMPOSERAGNA*<br />

16<br />

Anteas, Arci e Acli. Insieme abbiamo fatto davvero di<br />

tutto: d<strong>al</strong>la predisposizione degli appartamenti degli<br />

ospiti, <strong>al</strong>l’organizzazione di attività di volontariato<br />

specifiche adatte <strong>al</strong>le esigenze degli ospiti. Una bella<br />

esperienza che ha consentito di scoprire in ognuno di<br />

noi, flessibilità e capacità organizzative che l'hanno<br />

reso molto più intensa e anche piacevole di quanto<br />

avessimo mai pensato.<br />

In particolare per due ragioni: una riguardante la<br />

dimensione del progetto, l’<strong>al</strong>tra la sua qu<strong>al</strong>ità.<br />

Infatti, <strong>al</strong>le associazioni form<strong>al</strong>mente coinvolte se ne<br />

sono aggiunte molte <strong>al</strong>tre: Aias, Aism, Gli amici della<br />

Ceramica, Aida, la Bottega della Solidarietà, Cid,<br />

Assonautica e, oltre ad esse, le scuole savonesi<br />

Mazzini, Colombo, Mameli, Pertini, la facoltà di Scienze<br />

della formazione dell’Università di Genova, <strong>al</strong>largando<br />

di fatto la partecipazione <strong>al</strong> progetto a tantissime<br />

persone e a soggetti diversi.<br />

E per quanto riguarda la qu<strong>al</strong>ità, tutti i nostri volontari<br />

che andranno a Londra hanno stretto un bel legame<br />

con i colleghi inglesi che hanno accolto nelle rispettive<br />

associazioni in modo t<strong>al</strong>e che quest’esperienza non<br />

disattendesse le aspettative maturate nei mesi<br />

precedenti da entrambe le parti.<br />

E così d<strong>al</strong> lunedì <strong>al</strong> venerdì e qu<strong>al</strong>che volta anche nel<br />

week end il lavoro si è susseguito d<strong>al</strong> primo mattino fino<br />

a sera. L’<strong>Auser</strong>, come associazione più simile a quella<br />

londinese, ha ospitato i volontari in sede,<br />

nell’ambulatorio dei Vado Ligure, nei centri della<br />

Marina, Celle, Bergeggi, nella casa di riposo di Noli e<br />

del Santuario, oltre che messo a disposizione le attività<br />

del Piedibus e in Pinacoteca e tanti volontari.<br />

Oltre <strong>al</strong>le pratiche di volontariato si sono condivise<br />

esperienze umane e di vita quotidiana che hanno dato<br />

tanto a tutti, lasciandoci più consapevoli del nostro<br />

impegno e del v<strong>al</strong>ore di quello che facciamo .<br />

Sono state tre settimane che resteranno impresse nella<br />

nostra memoria con un sorriso, come quello,<br />

scanzonato di Pasqu<strong>al</strong>e che non c’è più, ma che per<br />

tutti noi rappresenta l’immagine di questa bella<br />

avventura che si sta compiendo.<br />

* Direttore Cesavo <strong>Savona</strong>


Verso il Congresso nazion<strong>al</strong>e<br />

LE SFIDE DELL'AUSER PER UN NUOVO WELFARE<br />

Impegno per combattere le disuguaglianze, politica per lo sviluppo soci<strong>al</strong>e, rete di sussidiarietà<br />

sul territorio complementare ma non sostituiva dell'intervento pubblico, di<strong>al</strong>ogo con il sindacato<br />

L’<strong>Auser</strong> si prepara <strong>al</strong> suo prossimo<br />

congresso nazion<strong>al</strong>e: “Un progetto<br />

soci<strong>al</strong>e per tutte le età, i diversi<br />

colori della solidarietà”. Nell'assise,<br />

che si svolgerà il 20, 21 e 22 marzo<br />

2013 <strong>al</strong> P<strong>al</strong>acongressi di Riccione,<br />

sono in vista tante novità politiche e<br />

organizzative.<br />

Il Paese sta cambiando e ciò rende<br />

inevitabile anche un mutamento<br />

dell’associazione che deve sapersi<br />

adeguare <strong>al</strong>la nuova situazione<br />

soci<strong>al</strong>e del Paese. Dobbiamo fare i<br />

conti con i soggetti deboli sempre<br />

più colpiti d<strong>al</strong>la crisi economica.<br />

Aumentano le disuguaglianze: da<br />

un lato, il 10 per cento delle famiglie<br />

it<strong>al</strong>iane detiene quasi la metà della<br />

ricchezza nazion<strong>al</strong>e; d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro, due<br />

milioni e 300mila anziani vivono in<br />

condizioni di povertà assoluta,<br />

tendenza in continua crescita.<br />

Sono venute meno le sicurezze del<br />

secolo scorso, che ponevano <strong>al</strong><br />

centro tre pilastri: istruzione, lavoro,<br />

previdenza. E' indispensabile un<br />

cambiamento di rotta, investendo<br />

moltissimo per sconfiggere le<br />

disparità e ridefinire un’idea di<br />

società dove, oltre <strong>al</strong>lo sviluppo<br />

economico e produttivo, sia<br />

assicurato anche lo sviluppo<br />

soci<strong>al</strong>e. Un problema, ormai, non<br />

più solo nazion<strong>al</strong>e. Coinvolge<br />

l’Europa, il cui modello soci<strong>al</strong>e è<br />

tuttora di esempio per tutto il resto<br />

del mondo. Oltre <strong>al</strong>l’unità politica ed<br />

economica, l’Ue deve puntare a<br />

rilanciare un modello soci<strong>al</strong>e<br />

inclusivo ed equo, dando maggiore<br />

attenzione ai temi della povertà,<br />

disabilità, sanità, <strong>al</strong>le barriere. Tutto<br />

ciò richiede un rinnovamento del<br />

welfare. Un rinnovamento che non<br />

sia solo di tipo assistenzi<strong>al</strong>istico, ma<br />

anche produttivo; va rilanciata<br />

l’economia soci<strong>al</strong>e, sia in termini di<br />

prestazioni sociosanitarie e<br />

assistenzi<strong>al</strong>i integrate sia in termini<br />

di possibilità occupazion<strong>al</strong>i per i<br />

giovani. Insomma, il welfare, se<br />

inteso in termini innovativi, può<br />

diventare concretamente un volano<br />

di crescita e sviluppo per il paese e<br />

per l’intera Europa. In t<strong>al</strong>e scenario,<br />

MICHELE MANGANO*<br />

l’<strong>Auser</strong> lancia un progetto soci<strong>al</strong>e<br />

specifico articolato su tre assi<br />

fondament<strong>al</strong>i: politiche e azioni<br />

soci<strong>al</strong>i gener<strong>al</strong>i, politiche e azioni<br />

soci<strong>al</strong>i specifiche e politiche<br />

organizzative. Da questo punto di<br />

vista, vi sono <strong>al</strong>cune sfide da<br />

affrontare. La prima è quella<br />

dell’invecchiamento attivo, tema<br />

fondament<strong>al</strong>e per noi, perché può<br />

diventare una grande opportunità<br />

per la società, una fase della vita<br />

che va vissuta nella sua interezza in<br />

un’ottica di progettu<strong>al</strong>ità, che si<br />

deve legare a un forte rapporto<br />

intergenerazion<strong>al</strong>e. Altro punto<br />

strategico, il ruolo delle associazioni<br />

sul territorio, con la creazione di<br />

una rete di sussidiarietà capace di<br />

dare possibilità in termini<br />

complementari e integrativi<br />

<strong>al</strong>l’intervento pubblico, senza<br />

sostituirsi ad esso, e che<br />

sostanzi<strong>al</strong>mente agisca in modo<br />

costruttivo per dare risposte<br />

qu<strong>al</strong>itative e quantitative adeguate<br />

ai bisogni della popolazione.<br />

Vogliamo essere un’associazione<br />

rivolta in prev<strong>al</strong>enza agli anziani,<br />

ma nel contempo aperta ad adulti,<br />

giovani e immigrati per fare<br />

accoglienza e integrazione e far<br />

vivere armonicamente nel territorio<br />

e nella comunità il nostro impegno<br />

soci<strong>al</strong>e e cultur<strong>al</strong>e. Puntiamo a un<br />

volontariato del fare, ma anche del<br />

dire, nella direzione dell’intervento<br />

concreto, ma anche della denuncia<br />

e della proposta, cercando di<br />

superare i divari che esistono nel<br />

paese, fra nord, centro e sud. Nel<br />

Mezzogiorno, in particolare, vi è un<br />

disagio soci<strong>al</strong>e crescente, legato<br />

<strong>al</strong>la disoccupazione giovanile, <strong>al</strong>la<br />

povertà, agli anziani indigenti, e in<br />

questo l’<strong>Auser</strong> deve diventare<br />

protagonista, assieme agli <strong>al</strong>tri<br />

soggetti soci<strong>al</strong>i, di un progetto che<br />

cerchi di superare t<strong>al</strong>i difficoltà.<br />

Altro aspetto importante, la forte<br />

<strong>al</strong>leanza con i centri di servizio per il<br />

volontariato, nati e cresciuti per<br />

sostenere lo sviluppo di questo tipo<br />

di lavoro. Nel contempo, è basilare<br />

anche il rapporto con Cgil e Spi.<br />

10<br />

Abbiamo compiti e ruoli diversi, ma<br />

vorremmo offrire <strong>al</strong> sindacato la<br />

nostra esperienza per re<strong>al</strong>izzare<br />

una piattaforma più aperta e<br />

condivisa, <strong>al</strong> fine di migliorare e<br />

rendere più efficace ed efficiente la<br />

contrattazione territori<strong>al</strong>e e la<br />

negoziazione soci<strong>al</strong>e. Dentro <strong>al</strong><br />

nostro progetto abbiamo individuato<br />

delle macro-aree d’intervento. La<br />

prima è quella legata <strong>al</strong> benessere,<br />

s<strong>al</strong>ute e comunità, e dentro questo<br />

filone ci sono Il Filo d’Argento,<br />

l’Abitare, il Turismo soci<strong>al</strong>e.<br />

Poi c’è l’area dell’apprendimento<br />

permanente per tutte le età; segue<br />

quella del volontariato civico per la<br />

v<strong>al</strong>orizzazione del beni comuni. In<br />

questo ambito, c’è tutta la rete<br />

organizzativa dell’<strong>Auser</strong>, dove è<br />

molto importante il ruolo svolto d<strong>al</strong>le<br />

donne, che sono la maggioranza,<br />

ma che ai livelli apic<strong>al</strong>i non sono<br />

ancora pienamente rappresentative.<br />

In t<strong>al</strong> senso, scontiamo un limite e<br />

dei ritardi che vanno recuperati,<br />

adeguando i tempi di conciliazione.<br />

Informazione, comunicazione e<br />

formazione sono infine, tre parole<br />

strategiche per la nostra politica<br />

organizzativa, perché non tutti<br />

sanno cos’è l’<strong>Auser</strong>, anche<br />

<strong>al</strong>l’interno del mondo sindac<strong>al</strong>e.<br />

E va dunque re<strong>al</strong>izzata una<br />

comunicazione capace di fare<br />

conoscere le nostre tantissime<br />

buone pratiche, così com’è<br />

importante la formazione: la nostra<br />

complessa organizzazione deve<br />

darsi strumenti per re<strong>al</strong>izzare<br />

progetti di infrastrutturazione<br />

soci<strong>al</strong>e in grado di attingere ai fondi<br />

europei, ma anche a quelli region<strong>al</strong>i<br />

e territori<strong>al</strong>i. Infine, puntiamo a<br />

rafforzare la nostra presenza nelle<br />

grandi periferie delle aree<br />

metropolitane, dove siamo carenti e<br />

dove invece esistono grandi<br />

contraddizioni e grandi bisogni. In<br />

quel contesto, vorremmo rilanciare<br />

il nostro intervento per stare più<br />

vicino e portare il nostro aiuto<br />

concreto <strong>al</strong>le persone tot<strong>al</strong>mente<br />

emarginate ed escluse.<br />

*Presidente nazion<strong>al</strong>e <strong>Auser</strong>


Le donne e l’<strong>Auser</strong><br />

Programmi sulla base delle sensibilità e delle esigenze <strong>al</strong> femminile<br />

PARI OPPORTUNITÀ E SCELTE DECISE CON LE DONNE<br />

D<strong>al</strong>l’8 Congresso <strong>Auser</strong> proposte e iniziative per trasformare l’orizzonte negativo della condizione delle<br />

donne, per contribuire ad affermare la loro libertà ed attenuare le discriminazioni nei loro confronti<br />

Parlare di donne, in prossimità dell’otto marzo Giornata<br />

Internazion<strong>al</strong>e della Donna, può apparire ad <strong>al</strong>cuni<br />

retorico o peggio ancora superfluo.<br />

Penso proprio di no! La condizione delle donne in It<strong>al</strong>ia,<br />

ma in molti <strong>al</strong>tri paesi del mondo, è ancora<br />

caratterizzata da discriminazioni profonde.<br />

Basti ricordare due primati negativi che l’It<strong>al</strong>ia detiene: il<br />

più basso numero di donne occupate; il più <strong>al</strong>to numero<br />

di femminicidi, cioè di donne uccise, nella maggioranza<br />

dei casi, da mariti, da compagni, da uomini che<br />

motivano il loro atto estremo, violento come atto<br />

d’amore.<br />

Anche l’8° congresso dell’<strong>Auser</strong> si occupa di politiche di<br />

genere e quindi delle donne.<br />

Negli ultimi anni la nostra associazione ha osservato<br />

con più attenzione un fenomeno associativo, per<strong>al</strong>tro<br />

noto, v<strong>al</strong>e a dire da una parte la fattiva e cospicua<br />

presenza delle donne, il loro ricco contributo ideativo;<br />

d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra il non sempre lineare riconoscimento del loro<br />

ruolo, a partire d<strong>al</strong>le responsabilità più <strong>al</strong>te<br />

dell’associazione (presidenze e/o vicepresidenze).<br />

Da questo punto di vista, sul piano della<br />

rappresentanza, si sono compiuti passi avanti<br />

significativi. La presenza delle donne è aumentata nelle<br />

responsabilità: più presidenti nelle strutture territori<strong>al</strong>i<br />

e/o provinci<strong>al</strong>i, più responsabili di aree tematiche, più<br />

responsabili di circolo o centro soci<strong>al</strong>e.<br />

Il documento politico organizzativo per il dibattito dell’8°<br />

congresso si sofferma sul senso e le motivazioni per<br />

contribuire a definire una visione di società <strong>al</strong> cui centro<br />

vi sia la promozione e l’impegno per il riconoscimento<br />

della dignità delle persone, dei loro diritti a prescindere<br />

d<strong>al</strong>l’età, d<strong>al</strong> genere, d<strong>al</strong>l’etnia, d<strong>al</strong> credo; e la<br />

costruzione di una giustizia soci<strong>al</strong>e che accresca le<br />

capacità e garantisca ad ogni individuo la massima<br />

possibilità di decidere la propria esistenza e di costruire<br />

la propria vita.<br />

Per quanto riguarda la condizione delle donne è<br />

necessario <strong>al</strong>zare lo sguardo dell’iniziativa politica <strong>al</strong><br />

mondo e denunciare con forza che una delle ingiustizie<br />

più profonde è rappresentata d<strong>al</strong>la discriminazione che<br />

viene perpetuata in tutti i campi: nella famiglia,<br />

nell’istruzione, nella s<strong>al</strong>ute, nel lavoro, nella sfera<br />

dell’affettività e della sessu<strong>al</strong>ità, nella politica, nel<br />

governo delle istituzioni. Non ci potrà mai essere<br />

giustizia finché non si raggiungerà la piena libertà delle<br />

donne nel riconoscimento del loro diritto di decidere per<br />

se stesse, senza subire direttamente o indirettamente<br />

prevaricazioni e violenze psicologiche e fisiche derivanti<br />

d<strong>al</strong>la distorta costruzione cultur<strong>al</strong>e e soci<strong>al</strong>e del potere.<br />

E’ necessario che l’<strong>Auser</strong>, a tutti i livelli, metta in pratica<br />

una capacità di proposta e di iniziativa per trasformare<br />

l’orizzonte negativo della condizione delle donne, per<br />

ILEANA SCARRONE*<br />

11<br />

contribuire ad<br />

affermare la<br />

loro libertà ed<br />

attenuare le<br />

discriminazioni<br />

nei loro<br />

confronti.<br />

L’osservatorio<br />

delle pari<br />

opportunità,<br />

costituito a<br />

livello nazion<strong>al</strong>e<br />

d<strong>al</strong> Congresso<br />

del 2008,<br />

propone nel<br />

documento<br />

politico organizzativo per il congresso 2013 l’impegno<br />

dell’<strong>Auser</strong> attraverso un progetto internazion<strong>al</strong>e verso<br />

un paese del mondo, per affermare la libertà di accesso<br />

<strong>al</strong>l’istruzione e per promuovere la s<strong>al</strong>ute delle donne<br />

come processo per la pari dignità tra donne e uomini.<br />

Ma è necessario mettere in campo iniziative e progetti<br />

nel nostro paese, nei nostri territori, per leggere le<br />

discriminazioni, i soprusi, le violenze domestiche nei<br />

confronti delle donne che invecchiano, avviando<br />

concrete azioni di pari opportunità, a partire d<strong>al</strong>l’<strong>Auser</strong><br />

stessa per una più ampia presenza e partecipazione<br />

delle donne nei vari livelli dell’associazione. La capacità<br />

di lettura delle condizioni delle donne anziane può<br />

essere re<strong>al</strong>izzata avv<strong>al</strong>endosi dei dati sui diritti negati e<br />

sui soprusi che potremmo raccogliere, con maggiore<br />

attenzione, attraverso il Filo d’argento, in modo da<br />

definire obiettivi fin<strong>al</strong>izzati a ricostruire condizioni di<br />

parità nella famiglia e nel tempo soci<strong>al</strong>e di vita. Nel<br />

documento per l’8° Congresso l’<strong>Auser</strong> riconferma una<br />

nuova idea di invecchiamento come epoca della vita<br />

nella sua interezza, promuovendo nuovi rapporti<br />

intergenerazion<strong>al</strong>i, intercultur<strong>al</strong>i e una rinnovata<br />

solidarietà e stagione dei diritti per affermare il<br />

benessere, la s<strong>al</strong>ute, il protagonismo delle persone che<br />

invecchiano attraverso la strategia dell’invecchiamento<br />

attivo, come età libera e l’impegno di un volontariato di<br />

tutte le età come cittadinanza attiva solid<strong>al</strong>e e<br />

responsabile. Tenuto conto che l’invecchiamento si<br />

configura in maggioranza <strong>al</strong> femminile è necessario<br />

predisporre l’offerta di occasioni e opportunità di tempo<br />

libero, di apprendimento, di interessi relazion<strong>al</strong>i,<br />

cultur<strong>al</strong>i, di impegno solidaristico e di spazi e luoghi che<br />

tengano conto delle specificità e degli interessi delle<br />

donne. Tutto questo non scelto per le donne ma d<strong>al</strong>le<br />

donne, affinché sia la loro libertà di proposta, di<br />

decisione a plasmare i programmi sulla base delle loro<br />

sensibilità ed esigenze.<br />

*Presidente <strong>Auser</strong> <strong>Savona</strong>


La testimonianza<br />

Le esperienze della guerra hanno lasciato “ferite” nei cuori e nei ricordi degli ex combattenti<br />

ALDO, RAGAZZO DEL '24, PRIGIONIERO NEL MARE DEL NORD<br />

“A Swinemunde durante il bombardamento che provocò ventimila morti in 40 minuti. Mi s<strong>al</strong>vò il m<strong>al</strong><br />

di denti. Il rientro avventuroso in It<strong>al</strong>ia, gli incubi notturni. Il difficile reinserimento nella vita norm<strong>al</strong>e”<br />

Sono tante le storie, spesso drammatiche, vissute da<br />

giovanissimi it<strong>al</strong>iani nell’ultima guerra mondi<strong>al</strong>e. Storie<br />

sconosciute, impresse soltanto nei loro pensieri e nel<br />

loro cuore. Difficili da raccontare. Una di queste la fa<br />

rivivere la sofferta testimonianza di Aldo, un savonese,<br />

nato nel 1924, chiamato di leva in Marina nel 1943.<br />

Aveva 19 anni.<br />

Qu<strong>al</strong>e fu la tua prima destinazione?<br />

“Iniziai il mio servizio su una nave che trasportava<br />

proiettili da Genova a La Spezia, durò per un breve<br />

periodo, poi mi trovai sull’isola di Helgoland nel Mare<br />

Del Nord”.<br />

Casa era successo?<br />

“Per quel periodo ho un vuoto di memoria, non ricordo<br />

bene cosa mi accadde. Sul posto trovai una quarantina<br />

di prigionieri it<strong>al</strong>iani e <strong>al</strong>trettanti russi, sotto il comando<br />

dei tedeschi. L’isola era un grande scoglio di due-tre<br />

chilometri, una sessantina di metri di <strong>al</strong>titudine. I<br />

tedeschi, con il lavoro dei russi e degli it<strong>al</strong>iani, avevano<br />

scavato tante g<strong>al</strong>lerie su diversi piani. In pratica era<br />

diventata una vera costruzione nella roccia, dentro c’era<br />

tutto l’occorrente per vivere, compreso un presidio<br />

medico attrezzato. Una quantità di cannoni antiaerei<br />

erano piazzati tutto attorno <strong>al</strong>l’isola, vera fortezza<br />

scavata nella roccia, posizionata in un punto strategico,<br />

dove gli aerei inglesi erano obbligati a passare per<br />

raggiungere la Germania”.<br />

Tu che lavoro svolgevi?<br />

“Non lontano d<strong>al</strong>l’isola c’era un banco di sabbia. Io e<br />

<strong>al</strong>cuni compagni, trasportavamo, con una chiatta,<br />

munizioni ed <strong>al</strong>tro tra le due isole. Era una vita dura, per<br />

fortuna trovai due tedeschi che parlavano it<strong>al</strong>iano: nella<br />

prima guerra mondi<strong>al</strong>e erano stati prigionieri a <strong>Savona</strong>;<br />

quando seppero da dove venivo divennero più morbidi,<br />

diciamo così, mi passarono un po’ di viveri in più e<br />

qu<strong>al</strong>che sigaretta. Quel posto era un inferno: i cannoni<br />

sparavano tutti i giorni e anche la notte, gli aerei<br />

bombardavano, ci furono tanti morti. Durò per mesi”.<br />

I giorni più brutti erano passati?<br />

“No, i giorni più brutti li passai dopo. Da Helgolan, con<br />

una imbarcazione, assieme ad <strong>al</strong>tri it<strong>al</strong>iani, fummo<br />

trasferiti su l’isola di Usedom, nella città di<br />

Swinemunde, porto <strong>al</strong>la foce dell’Oder. Lì si erano<br />

rifugiati molti tedeschi per sfuggire <strong>al</strong>l’avanzata delle<br />

truppe russe, <strong>al</strong>cuni it<strong>al</strong>iani e prigionieri delle forze<br />

<strong>al</strong>leate. Il 12 marzo 1945 la città ed il porto, con le navi<br />

ancora cariche di profughi, fu bombardata<br />

pesantemente. Gli aerei degli <strong>al</strong>leati sganciarono<br />

bombe incendiarie e bombe mine che esplodevano a<br />

settanta metri d<strong>al</strong> suolo creando un spostamento d’aria<br />

che <strong>al</strong>imentava ancora il fuoco e schiacciava le persone<br />

che erano nell’area d’azione. I tedeschi affondarono la<br />

ANGELO CALABRIA<br />

12<br />

Swinemunde prima del bombardamento del 1945<br />

nuova corazzata Zeppelin per non lasciarla in mano ai<br />

nemici. Swinemunde in quaranta minuti venne rasa <strong>al</strong><br />

suolo. I morti furono c<strong>al</strong>colati in oltre ventimila. Questo<br />

fatto è stato riportato nella memorie di Winston<br />

Churchill come una macchia nera per gli <strong>al</strong>leati”.<br />

Tu eri ancora sull’isola?<br />

“Si, mi s<strong>al</strong>vai, ma fu veramente un colpo di fortuna. La<br />

mia baracca fu colpita da una bomba, ma ero uscito<br />

pochi minuti prima per andare a raccogliere un po’ di<br />

neve da mettere sulla guancia per lenire il dolore del<br />

m<strong>al</strong> di denti, rimasi ferito ad un piede. Finita la guerra,<br />

assieme ad <strong>al</strong>tri it<strong>al</strong>iani fummo portati con una nave <strong>al</strong><br />

porto di Kiel. Scappato da bordo con <strong>al</strong>cuni compagni,<br />

raggiunsi la Germania ormai occupata dagli inglesi, poi<br />

a piedi o con mezzi di fortuna attraversai tutto il Paese<br />

e, passando d<strong>al</strong> Brennero,. rientrai in It<strong>al</strong>ia. Un'odissea.<br />

Arrivai a casa a metà settembre”.<br />

La tua vita prima della guerra?<br />

“Mio padre morì che avevo tredici anni, mia madre si<br />

risposò e io mi trasferii da mia zia ad Albenga. Entrai a<br />

lavorare da un fornaio, in seguito fui assunto per brevi<br />

periodi <strong>al</strong>l’Acquedotto, dove già avevano lavorato mio<br />

padre e anche mio nonno, ma persi il posto quando<br />

partii a militare, <strong>al</strong>lora così erano le regole”.<br />

Quando sei tornato è stato difficile reinserirti nel<br />

mondo del lavoro e nella vita?<br />

“Feci un po’ di tutto, per sbarcare il lunario. Dopo un po’<br />

di tempo riuscii ad entrare per brevi periodi<br />

<strong>al</strong>l’Acquedotto, mi passarono fisso quando mi sposai.<br />

La cosa più difficile fu dimenticare quello che avevo<br />

visto, tutti quei morti. Per molto tempo mi svegliavo <strong>al</strong>la<br />

notte con gli incubi, ancora adesso ne porto le<br />

conseguenze, quell'esperienza mi ha condizionato la<br />

vita. Ho saputo che nel '47 l’isola di Helgolan è stata<br />

fatta s<strong>al</strong>tare in aria dagli inglesi con tutto l’arsen<strong>al</strong>e di<br />

guerra che c’era dentro. E' stata poi ricostruita, adesso<br />

è diventata una meta turistica”.


Uomini e anim<strong>al</strong>i<br />

POLDA, IL CANE CHE AMAVA I GATTI<br />

La bella convivenza nel rifugio <strong>al</strong>pino di Cortina tra un San Bernardo e la soriana chiamata Moffy<br />

Quando Vittorio, un amico guida <strong>al</strong>pina, prese in<br />

gestione il rifugio del Cai di Cortina d’Ampezzo<br />

“C. Giussani” <strong>al</strong>la forcella Fontananegra, tra la Tofana<br />

di Roses e la Tofana di Dentro, decise di portare con se<br />

due cuccioletti di pochi mesi: una gattina soriana striata<br />

di colore beige chiamandola Moffy e un femminuccia di<br />

San Bernardo che chiamò Polda.<br />

Moffy sul davanz<strong>al</strong>e del rifugio<br />

Le due bestiole crebbero in fretta e sfatando l’atavico<br />

odio esistente tra cani e gatti diventarono più che<br />

amiche anzi divennero come due sorelline.<br />

L’ambiente solitario della montagna e l’assenza di <strong>al</strong>tri<br />

anim<strong>al</strong>i domestici rafforzò quell’amicizia tanto che non<br />

si staccavano mai l’una d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra sia che fossero<br />

<strong>al</strong>l’interno del rifugio che a gironzolare nei dintorni.<br />

Gli <strong>al</strong>pinisti di passaggio o ospiti del rifugio venivano<br />

sempre accolti dai bau bau e miao miao, dei due<br />

anim<strong>al</strong>i perché quello era il loro festoso benvenuto.<br />

I mesi trascorrevano in fretta: Moffy era diventata una<br />

bella dolce micina d<strong>al</strong> pelo fulvo mentre la Polda un<br />

poderoso e vivace cane San Bernardo.<br />

Erano sempre in movimento e a volte seguivano gli<br />

<strong>al</strong>pinisti sul sentiero che s<strong>al</strong>iva <strong>al</strong>la Tofana di Roses.<br />

Arrivate in prossimità del ghiacciaio le bestiole<br />

ritornavano <strong>al</strong> rifugio e Moffy si faceva trasportare<br />

s<strong>al</strong>tando in groppa <strong>al</strong>la Polda come fosse un cav<strong>al</strong>lino.<br />

A volte partivano da sole per lunghe passeggiate e<br />

sovente scendevano sino <strong>al</strong> sottostante rifugio Dibona<br />

lungo la stradina sterrata. Quando arrivavano <strong>al</strong> rifugio,<br />

il custode che conosceva quelle due birbe, le caricava<br />

sulla teleferica di servizio e le rimandava su <strong>al</strong> rifugio<br />

Giussani. Una volta la strana coppia volle fare una<br />

passeggiata più lunga del solito e camminando per<br />

molti chilometri si avventurò sino a Cortina.<br />

Mentre passeggiavano tranquillamente per le vie della<br />

cittadina tra la curiosità dei villeggianti, incrociarono una<br />

camionetta della polizia e siccome i due anim<strong>al</strong>i erano<br />

conosciuti in tutta la v<strong>al</strong>lata, gli agenti li caricarono<br />

TOMASO MINUTO<br />

13<br />

sulla jeep trasportandoli <strong>al</strong> Dibona dove il custode<br />

provvide ad inviarli, per l’ennesima volta, con la<br />

teleferica, <strong>al</strong> Giussani. Ebbi occasione di conoscere le<br />

due famose bestiole la prima volta che mi recai <strong>al</strong><br />

Rifugio, e mentre Vittorio mi raccontava le loro<br />

avventure rimasi stupito d<strong>al</strong>la affabilità che i due anim<strong>al</strong>i<br />

dimostravano verso le persone.<br />

In seguito durante un’<strong>al</strong>tra gita le rividi <strong>al</strong> Dibona: la<br />

Polda stava sdraiata <strong>al</strong> sole, e sopra di lei, Moffy<br />

faceva le fusa in attesa di essere imbarcate sulla<br />

teleferica. Forse si divertivano a viaggiare su quel<br />

mezzo aereo. Con la Polda vissi un’avventura.<br />

Eravamo partiti d<strong>al</strong> Giussani per s<strong>al</strong>ire <strong>al</strong>la Tofana di<br />

Roses e caso strano la Polda ci seguì da sola, quando<br />

arrivammo <strong>al</strong> ghiacciaio e il percorso diventava<br />

abbastanza pericoloso cercammo di farla tornare<br />

indietro; ma non ci fu nulla da fare, volle seguirci a tutti<br />

i costi m<strong>al</strong>grado i nostri sforzi per farla desistere.<br />

Ma quando arrivammo sulla cresta sommit<strong>al</strong>e che<br />

conduceva <strong>al</strong>la vetta, la Polda si spaventò e iniziando<br />

ad abbaiare non volle più muoversi, ne scendere, ne<br />

s<strong>al</strong>ire.<br />

Non sapendo cosa fare la legammo ad una piccozza e<br />

lei si c<strong>al</strong>mò.<br />

La lasciammo da sola sperando che non gli succedesse<br />

qu<strong>al</strong>che guaio strappando il precario guinzaglio.<br />

Luglio’80: sulla Tofana di Roses scortati da Polda<br />

S<strong>al</strong>immo in vetta e <strong>al</strong> nostro ritorno la trovammo c<strong>al</strong>ma<br />

e tranquilla ad aspettarci dove l’avevamo lasciata.<br />

Le demmo qu<strong>al</strong>che cosa da mangiare, poi ci seguì<br />

trotterellando sino <strong>al</strong> rifugio dove Moffy la stava<br />

attendendo sulla porta. Come la vide arrivare, le corse<br />

incontro e giocherellando gli s<strong>al</strong>tò sulla schiena.<br />

Molte volte le amicizie degli anim<strong>al</strong>i sono più forti di<br />

quelle degli uomini.


La telefonata<br />

Volontaria <strong>Auser</strong> di Albisola testimone del vivere aiutando gli <strong>al</strong>tri e accettando di essere aiutati<br />

IL MESSAGGIO DELLA SIGNORA ESTER: “ LA VITA È UN’AVVENTURA”<br />

Empatia fa rima con solidarietà. La famiglia, la cultura e i progetti di una “giovane”<br />

di 86 anni, già insegnante di lettere e cantante lirica, con la passione per la filosofia<br />

Maria Giovanna è una<br />

esuberante ultraottantenne,<br />

frequenta il centro di Albisola<br />

dove abita e dove tutti la<br />

conoscono come “signora Ester”.<br />

Da lei, attraverso la volontaria<br />

Dora, ho ricevuto un biglietto con<br />

una breve prosa lirica e poche<br />

<strong>al</strong>tre informazioni tra cui il suo<br />

prezioso numero di telefono.<br />

Il titolo, “Il dono del silenzio” ,<br />

mi ha invitato <strong>al</strong>la lettura.<br />

“Silenzio: ti visito, e mi chiami<br />

<strong>al</strong>l’abisso di te sempre più<br />

profondo per riconoscermi in te<br />

vera a scoprire il “dove” tutto è<br />

ugu<strong>al</strong>e nel Principio, verso<br />

l’attuazione, e invano cerco l’inizio introvabile con lo<br />

sfrecciare verso il suo fine. Ma trovo <strong>al</strong>bori incontaminati<br />

nelle foreste dei pini e distese immense di prati mentre<br />

bambini corriamo verso la Casa” dove” siamo aspettati –<br />

Mamma, sei sempre sulla soglia a dirci l’Attesa e l’Addio,<br />

a dirci che non è vera la morte: c’è solo la luce – Si<br />

srotola il filo della vita, ripescato nel silenzio, immutabile<br />

nella volontà certa di essere, eppure processo che naviga<br />

nel nulla insondabile”.<br />

Leggere quelle poche righe, così intense, cariche di<br />

significati e di affetto, mi ha incuriosito. Così ho<br />

contattato la “signora Ester” per telefono. Mi sono<br />

presentata e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro capo del telefono mi ha risposto<br />

una voce squillante e c<strong>al</strong>da <strong>al</strong> tempo stesso. Abbiamo<br />

cominciato a parlare e mi è venuta voglia di conoscerla,<br />

di chiederle tante cose della sua vita, dei suoi interessi,<br />

delle sue esperienze. Ed è stato come navigare su un<br />

fiume in piena.<br />

“Sono stata insegnante di lettere – esordisce – ho<br />

insegnato, prima nelle scuole medie inferiori poi nelle<br />

superiori e, nel 1972, ho conseguito la speci<strong>al</strong>izzazione<br />

in psicologia. Amo il silenzio, mi affascina il percorso<br />

mistico, la ricerca del se, la filosofia”. E snocciola la<br />

prima citazione del filosofo tedesco Martin Heidegger:<br />

”L’Essere si dona <strong>al</strong>l’uomo e l’uomo aperto ne è il<br />

custode”. Ora capisce meglio il mio scritto? La mia<br />

famiglia mi ha trasmesso v<strong>al</strong>ori importanti uno tra tutti<br />

la solidarietà tra le persone ed è per questo che mi<br />

sono avvicinata <strong>al</strong>la vostra associazione di volontariato.<br />

Ho fatto la volontaria per un certo periodo rispondendo<br />

<strong>al</strong> telefono, ma ora, qu<strong>al</strong>che volta, anch’io ho bisogno di<br />

aiuto perché vivo sola”.<br />

Le chiedo di parlarmi della sua famiglia. “Mio padre era<br />

laureato, mia madre aveva frequentato il conservatorio,<br />

anche i miei zii erano persone istruite, colte. Posso dire<br />

di essere stata fortunata a nascere in una famiglia così.<br />

Un mio zio ha fatto la Resistenza, un <strong>al</strong>tro era medico a<br />

Nomadelfia, lei sa cos’è vero? Con questi parenti può<br />

DOMINICA PICCARDO<br />

14<br />

capire perché io sia così<br />

vicina <strong>al</strong>l’idea di solidarietà e<br />

di dono. Per me amare e<br />

donare nella gratuità è una<br />

grande gioia”.<br />

“Credo ci sia un grande<br />

bisogno di solidarietà, sono<br />

contenta che anche i miei<br />

tre figli, tutti laureati,<br />

seguano questi dettami. Io<br />

vivo sola. Loro sono lontani,<br />

abitano in <strong>al</strong>tre città ma ci<br />

sentiamo per telefono<br />

spesso e sono più tranquilli<br />

sapendo che mi appoggio,<br />

in caso di bisogno, <strong>al</strong>l’<strong>Auser</strong>.<br />

A volte ho bisogno di aiuto<br />

ma riesco ancora ad essere di sostegno ad <strong>al</strong>tri.<br />

Nonostante l’età, poiché sono speci<strong>al</strong>izzata in<br />

psicologia e iscritta <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>bo, seguo <strong>al</strong>cune persone che<br />

hanno bisogno di supporto. Anzi, sa cosa le dico?, ho<br />

un sogno nel cassetto: se fossi milionaria, mi<br />

piacerebbe fondare un centro e occuparmi<br />

empaticamente delle persone magari scodellando<br />

minestrone o con il matterello in mano per fare con loro<br />

la pasta. Si parte da cose semplici che si possono fare<br />

insieme ma la cosa più importante rimane l’empatia e la<br />

capacità di ascolto. L’empatia è tutto, sta anche <strong>al</strong>la<br />

base di tutte le religioni. Purtroppo non sappiamo più<br />

ascoltare e abbiamo paura di stare soli, abbiamo paura<br />

del silenzio. Io non ho paura a stare sola e neppure del<br />

silenzio. Solo nel silenzio si può ascoltare”. Sta<br />

leggendo un libro di filosofia e me lo consiglia. Mi<br />

chiede notizie di una volontaria di nome Laura, forse<br />

ricoverata. La “signora Ester” è spigliata, curiosa,<br />

loquace, esuberante. Ha una bella voce, un eloquio<br />

facile, accattivante. Mi fa piacere dirglielo.<br />

“Sono una convinta sostenitrice della musicoterapia e<br />

vorrei incontrare qu<strong>al</strong>cuno che creda, come me, nella<br />

sua efficacia e che la applichi. Ma sono anche stata una<br />

cantante lirica, vuole che le canti qu<strong>al</strong>che brano?<br />

Conosce qu<strong>al</strong>che opera?”. La prima a venirmi in mente<br />

è “Carmen”. “Non è adatta per la mia voce ma le canto<br />

volentieri l’Ave Maria di Gounod, la conosce?”<br />

Le dico che l’ho già ascoltata e che mi pare un bel<br />

modo per s<strong>al</strong>utarci. Detto fatto. La “signora Ester” la<br />

intona con voce limpida e armoniosa dopo essersi<br />

brevemente schiarita la gola. Quasi mi commuove.<br />

Prima di lasciarci vuole sapere qu<strong>al</strong>cosa anche di me,<br />

della mia vita, del mio lavoro. Le racconto solo che mi<br />

sono occupata per tanto tempo di psichiatria. “Per<br />

questo forse c’è empatia tra noi”.<br />

Poi si tace per un attimo e mi s<strong>al</strong>uta con una frase<br />

lapidaria: “Sa, la vita è un’avventura”.


La testimonianza<br />

Il ricordo di discussioni fiume da “Euterpe” tra studenti, operai e vecchi pci<br />

“IL MIO 68 INIZIO' NEL FANGO DI FIRENZE”<br />

I giorni dell'<strong>al</strong>luvione, tra gli “angeli del fango”, mi insegnarono a<br />

confrontarmi con il mondo. Le notizie le davano radio e tv in bianco e<br />

nero. Poi venne la rivolta studentesca tra ide<strong>al</strong>i e tempeste ormon<strong>al</strong>i<br />

Parlare del ’68 mi obbliga a fare<br />

due premesse. La prima: nell’anno<br />

di grazia 2013 possiamo già definire<br />

storico, cioè oggettivo, il periodo?<br />

La seconda: che cosa vuol dire<br />

parlare del ‘68? Fatte queste due<br />

premesse potrò dire qu<strong>al</strong>che cosa<br />

del “mio” ’68.<br />

La risposta <strong>al</strong>la domanda. No il ’68<br />

non è ancora un periodo storico<br />

vero e proprio, ma è giusto che noi,<br />

che avevamo venti anni <strong>al</strong>lora, ne<br />

diamo testimonianza prima che “a<br />

veggiaia ne peste in tu murtà”,<br />

affinché tutti quelli che non vi hanno<br />

partecipato, abbiano testimonianza<br />

diretta del fenomeno e opinioni da<br />

confrontare.<br />

Alla seconda domanda rispondo<br />

con una affermazione. Quando i<br />

miei vecchi mi parlavano di<br />

Resistenza parlavano di una guerra<br />

civile per liberare l’It<strong>al</strong>ia da un m<strong>al</strong>e<br />

sino ad <strong>al</strong>lora incurabile: la dittatura.<br />

Io sapevo che mio padre aveva<br />

fatto il partigiano (tra l'<strong>al</strong>tro con il<br />

comandante Mauri sulle Langhe, in<br />

quelle brigate che i comunisti<br />

chiamavano badogliane) per<br />

cacciare i tedeschi e i loro <strong>al</strong>leati<br />

fascisti, gli uni d<strong>al</strong>l’It<strong>al</strong>ia e gli <strong>al</strong>tri d<strong>al</strong><br />

potere e per instaurare la<br />

democrazia. E quando io parlo del<br />

’68, non parlo di combattimenti con<br />

fucili e contro un regime dittatori<strong>al</strong>e,<br />

parlo di un periodo in cui si<br />

chiedevano con cortei e scioperi<br />

abbastanza tollerati libertà di<br />

costumi (soprattutto sessu<strong>al</strong>i,<br />

eravamo invasi da tempeste<br />

ormon<strong>al</strong>i in quei tempi), diritti per le<br />

donne e si combatteva contro le<br />

due Chiese: quella cattolica e quella<br />

togliattiana piciista.<br />

D<strong>al</strong> Pci si voleva chiarezza sugli<br />

anni dell’invasione in Ungheria, in<br />

Cecoslovacchia e si pensava che<br />

l’intervento dell’Urss nei paesi<br />

fratelli non fosse stato un atto<br />

comunista. Si voleva che il Pci<br />

dicesse a chiare lettere che lo<br />

st<strong>al</strong>inismo era una dittatura crudele<br />

FELICE ROSSELLO*<br />

come quella hitleriana e<br />

mussoliniana. Alla Chiesa si<br />

chiedeva quello che si chiede<br />

ancora adesso: che i preti si<br />

sposassero, che abbracciassero la<br />

lotta operaia.<br />

Io il mio ’68 l’ho vissuto così, lo<br />

vedo così.<br />

Frequentavo, in via Niella,<br />

un’osteria, l’Euterpe, nome della<br />

musa della Musica, frequentata da<br />

operai, studenti e pensionati in cui<br />

tra diatribe tra juventini e interisti<br />

(erano in maggioranza queste due<br />

tifoserie) e una sull’accosto a<br />

boccette, si parlava anche spesso<br />

di politica, soprattutto dell’Urss, di<br />

Togliatti e c. Noi lice<strong>al</strong>i ”portavamo<br />

avanti” (si diceva così <strong>al</strong>lora) le<br />

istanze che volevano chiarezza<br />

sull’Urss, St<strong>al</strong>in e Togliatti, i vecchi<br />

comunisti ci guardavano con<br />

sospetto poiché non potevano<br />

pensare <strong>al</strong> “piccolo padre” grande<br />

nemico dei nazisti, come un<br />

dittatore e neanche il Migliore, cioè<br />

Togliatti, poteva essere definito una<br />

spia del Kgb. Pensavano che noi<br />

eravamo studentelli, figli di papà<br />

che non potevamo capire le istanze<br />

ne’ di St<strong>al</strong>in, ne’ del vecchio Pci, ne’<br />

tanto meno della classe operaia.<br />

Avevano ragione, soprattutto se il<br />

’68 lo si guarda col senno di poi e si<br />

arriva ai giorni nostri in cui la libertà<br />

sessu<strong>al</strong>e è stata smerciata come<br />

esibizione ed ostentazione per gli<br />

uomini del corpo delle donne e la<br />

richiesta di smantellare le Chiese<br />

ha portato <strong>al</strong>lo smantellamento del<br />

solo Pci togliattiano ma non a quello<br />

dei cattolici che si son ben guardati<br />

di fare fuori la loro struttura<br />

portante.<br />

Il ’68 ha quindi sdoganato il<br />

pensiero debole, il pensiero cioè<br />

che pretende che tutti possano dire<br />

la loro e che nessuno abbia<br />

ragione, tant’è che i peggiori<br />

rampolli di quel periodo hanno<br />

preso il potere e i migliori vagano<br />

come cani sciolti per il mondo.<br />

15<br />

Ma il mio ’68 è cominciato nel ’66,<br />

precisamente il 4 novembre del ’66.<br />

Facevo il Liceo e mi ricordo ancora<br />

benissimo la sera, tornando a casa,<br />

mio padre davanti <strong>al</strong>la radio mi<br />

disse: ”C’è stato qu<strong>al</strong>cosa di grave<br />

a Firenze”. Era l’<strong>al</strong>luvione. Io sono<br />

stato uno di quegli “angeli del<br />

fango” – la dicitura ce l’hanno data<br />

dopo – che ha sp<strong>al</strong>ato Firenze.<br />

Cosa c’entra l’<strong>al</strong>luvione di Firenze<br />

con il ’68? C’entra perché a<br />

Firenze, per la prima volta nella<br />

storia di Occidente, si riunì tutta la<br />

gioventù del mondo. Io, studente<br />

lice<strong>al</strong>e per la prima volta fuori<br />

<strong>Savona</strong>, lontano dai miei, ho potuto<br />

conoscere ragazzi di tutto il mondo,<br />

ho capito che studiare Eschilo<br />

serviva, ma che la vita oramai era<br />

diversa e che bisognava<br />

glob<strong>al</strong>izzare (ai miei tempi si diceva<br />

molto meglio: internazion<strong>al</strong>izzare) il<br />

mondo. Non c’erano telefonini, non<br />

c’era internet, le notizie venivano<br />

date in anteprima d<strong>al</strong>la tv in bianco<br />

e nero e controllata d<strong>al</strong>lo Stato, dai<br />

giorn<strong>al</strong>i con un po’ di ritardo.<br />

Insomma in quegli anni ci si poteva<br />

anche “nascondere” senza essere<br />

rintracciati. Per telefonare si<br />

usavano le cabine telefoniche.<br />

Firenze fu per me la prima volta in<br />

cui mi confrontavo con il mondo e il<br />

mondo mi diceva che <strong>Savona</strong> e<br />

l’It<strong>al</strong>ia erano ben chiuse e<br />

provinci<strong>al</strong>i. Mi affascinò molto<br />

parlare in un francese scolastico e<br />

imparare un po’ di inglese, perché,<br />

<strong>al</strong>lora più di ora, in It<strong>al</strong>ia uno<br />

studente del Liceo classico non<br />

studiava le lingue vive. Ecco, nel<br />

’66 mi preparai a confrontarmi con il<br />

mondo, e ’68 volle dire anche<br />

questo, università americane e<br />

maggio francese. Il mio primo<br />

insegnamento fu svecchiamento e<br />

internazion<strong>al</strong>izzazione.<br />

Per me, per gli <strong>al</strong>tri non so.<br />

*Autore televisivo e docente di<br />

Comunicazione


Ricordo del Carnev<strong>al</strong>e del 1953<br />

LA PRIMA VOLTA DI RE CICCIOLIN A NOLI<br />

GIULIANO MOGGIO<br />

Noli, 7 novembre 1953. Su iniziativa della<br />

amministrazione si costituisce in città la “Pro-Noli”, una<br />

associazione che “…si propone di migliorare l’attività<br />

turistica nolese, favorendo l’incremento delle<br />

manifestazioni sportive e folkloristiche <strong>al</strong> fine di<br />

richiamare in loco sempre un numero maggiore di<br />

villeggianti e turisti e raggiungere l’agognato<br />

riconoscimento di Stazione Turistica di Soggiorno”.<br />

Alla presidenza del sod<strong>al</strong>izio, la giunta municip<strong>al</strong>e<br />

nominò l’ing. Carlo S<strong>al</strong>varezza, il qu<strong>al</strong>e che si avv<strong>al</strong>se<br />

del contributo del nolese Franco S<strong>al</strong>ice cui assegnò<br />

l’incarico di segretario. Tra i suoi primi Atti , la “Pro-Noli,<br />

propose “..di dar vita <strong>al</strong> primo carnev<strong>al</strong>e da svolgersi a<br />

Noli”. Questo progetto doveva trovare mezzi, figuranti e<br />

soprattutto “ospiti”, in grado di dar lustro <strong>al</strong> programma<br />

messo in cantiere. Un manipolo di ragazzetti, capeggiati<br />

da Arveno Robatto, il portabandiera della Cau de Noi, si<br />

era presentato <strong>al</strong>l’appello manifestando l’intenzione di<br />

concretizzare l’iniziativa, ma questo mero spontaneismo<br />

non appariva sufficiente a colmare gli ambiziosi propositi<br />

degli organizzatori “…intenzionati a trovare <strong>al</strong>tre figure di<br />

maggior prestigio chiamando a fare parte della<br />

manifestazione S.M. Re Cicciolin di <strong>Savona</strong>”. La<br />

richiesta di avere un ospite di così elevato riguardo fu<br />

inoltrata d<strong>al</strong>la Pro-Noli <strong>al</strong> “Comitato del Carnev<strong>al</strong>e di<br />

<strong>Savona</strong>” che, accogliendola di buon grado, assicurò i<br />

promotori: che Re Cicciolin sarebbe arrivato a Noli. Alla<br />

notizia la città fu tappezzata di manifesti multicolori e i<br />

vertici della Associazione promotrice si premurarono di<br />

<strong>al</strong>lestire un programma degno dell’occasione.<br />

Programma per il ricevimento di Re Cicciolin<br />

Ore 21, piazz<strong>al</strong>e antistante il ristorante “Nazion<strong>al</strong>e”:<br />

ricevimento di Re Cicciolin da parte delle autorità<br />

cittadine e d<strong>al</strong>la Banda folkloristica “Cau de Noi”. Dopo i<br />

convenevoli di rito, la popolare maschera savonese<br />

s<strong>al</strong>irà su apposito c<strong>al</strong>esse e il corteo sfilerà lungo<br />

l’Aurelia portandosi nel sottostante corso It<strong>al</strong>ia<br />

raggiungendo la piazza del Comune. Qui, il Re del<br />

Carnev<strong>al</strong>e, e i suoi accompagnatori, saranno ricevuti da<br />

figuranti in costume in rappresentanza della autorità<br />

carnev<strong>al</strong>esca cittadina: Podestà, Segretario e Messo<br />

comun<strong>al</strong>e. Sul p<strong>al</strong>co, <strong>al</strong>lestito in piazza del Municipio, il<br />

Podestà pronuncerà un breve discorso di benvenuto<br />

dopo di che consegnerà a Cicciolin le chiavi della città e<br />

subito dopo il Segretario leggerà la “Bolla” che decreterà<br />

il passaggio della emblematica consegna. Re Cicciolin,<br />

subito dopo, prendendo la parola, dichiarò, nel suo<br />

b<strong>al</strong>danzoso discorso, di essere “onorato<br />

dell’accoglienza avuta tra Voi nolesi e di far parte del<br />

vostro primo carnev<strong>al</strong>e…” . Dopo aver accettato le chiavi<br />

dell’antico borgo marinaro, la maschera savonese<br />

appuntò <strong>al</strong> labaro della Banda folkloristica una medaglia<br />

d’oro offerta d<strong>al</strong>la Amministrazione Comun<strong>al</strong>e. Al<br />

termine della consegna il complesso music<strong>al</strong>e eseguirà<br />

l’inno “E’ carnev<strong>al</strong>e” <strong>al</strong> termine del qu<strong>al</strong>e il Sindaco invitò<br />

tutti i presenti ad un rinfresco <strong>al</strong>lestito presso l’Albergo<br />

It<strong>al</strong>ia a conclusione della simpatica cerimonia.<br />

23<br />

Noli,<br />

piazza del<br />

Comune:<br />

Arveno<br />

Robatto,<br />

porta<br />

bandiera<br />

della<br />

Banda<br />

Cau de<br />

Noi,<br />

ringrazia<br />

Re<br />

Cicciolin<br />

(Foto:<br />

archivio<br />

Franco<br />

S<strong>al</strong>ice)


Turismo:il bilancio<br />

Oltre mille anziani hanno esplorato il “pianeta turismo” attraverso le nostre iniziative<br />

DIECI ANNI DI VIAGGI E VACANZE CON AUSER<br />

D<strong>al</strong>la Tunisia <strong>al</strong>lo Yucatan, d<strong>al</strong>la Cina <strong>al</strong>la Turchia e <strong>al</strong>la Giordania, d<strong>al</strong>la Russia <strong>al</strong>la Spagna<br />

senza però dimenticare le bellezze di casa nostra. Già pronto un intenso programma per il 2013<br />

Sono socio <strong>Auser</strong> d<strong>al</strong> 2003 e, da <strong>al</strong>lora,<br />

ho assunto la responsabilità del settore<br />

Turismo Soci<strong>al</strong>e. Il mio compito non è<br />

stato semplice in quanto non arrivavo<br />

da esperienze profession<strong>al</strong>i ma avevo<br />

voglia di viaggiare e di coinvolgere<br />

persone in questa mia passione.<br />

Grazie <strong>al</strong>la disponibilità dell’<strong>al</strong>lora<br />

presidente Minuto e <strong>al</strong> mio spirito<br />

d’avventura ho iniziato subito il lavoro<br />

con le prime gite giorn<strong>al</strong>iere. La vera<br />

avventura, però, iniziò nel febbraio del<br />

2004 con un soggiorno a Monastir in<br />

Tunisia. Il gruppo degli “auserini” era di<br />

ben 36 persone Ma la nostra vacanza<br />

iniziò nel peggiore dei modi con una<br />

grande perturbazione atmosferica:<br />

durante il trasferimento in pullman per Nizza, dove<br />

abbiamo preso l’aereo della Tunisair, ci siamo imbattuti,<br />

a San Remo, in una fitta ed eccezion<strong>al</strong>e nevicata. Ma <strong>al</strong><br />

nostro arrivo a Monastir tutto è cambiato: cielo azzurro<br />

e temperatura molto mite. Al termine della vacanza tutti<br />

gli auserini erano felici e convinti di poter aderire a<br />

nuove iniziative. Un ricordo particolare di quel viaggio<br />

va a Giacomo un ottantenne <strong>al</strong> suo primo volo. Appena<br />

sceso d<strong>al</strong>la sc<strong>al</strong>etta dell’aereo mi venne vicino con gli<br />

occhi lucidi mi ringraziò dicendomi: “Quando torno a<br />

casa posso raccontare ai mie nipoti questa magnifica<br />

esperienza, <strong>al</strong>la mia età sono riuscito a superare, grazie<br />

a voi, la mia paura del volo”.<br />

Per me fu la prima grande soddisfazione e il miglior<br />

ringraziamento per il mio impegno. Al rientro d<strong>al</strong>la<br />

Tunisia ho iniziato a pensare in grande. Fu una<br />

sarabanda di iniziative: gite giorn<strong>al</strong>iere come la festa<br />

Gitana in Camargue, Van Gogh a Brescia, e <strong>al</strong>tre. Ma<br />

non feci mancare viaggi importanti. Terminai il 2004 con<br />

la crociera sul Nilo in Egitto. Il 2005 iniziò con la<br />

scoperta del grande Nord.<br />

Altro viaggio notevole: percorremmo i Fiordi Norvegesi<br />

in lungo e in largo per arrivare a Capo Nord provando<br />

l’emozione del sole di mezzanotte. Oltre le varie gite<br />

giorn<strong>al</strong>iere, l’anno si chiuse con il sud dell’It<strong>al</strong>ia: Napoli,<br />

la Costiera Am<strong>al</strong>fitana e Capri. Un viaggio<br />

caratterizzato d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>legria e giocosità della gente<br />

meridion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e fecero degna cornice scenari<br />

mozzafiato.<br />

La mia esperienza di viaggio ed organizzativa andava<br />

consolidandosi tanto che nel 2006 mi sentii pronto per<br />

un <strong>al</strong>tro viaggio memorabile.<br />

La voglia di conoscere nuovi popoli, il gruppo che ormai<br />

si stava consolidando, <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e si aggiungevano man<br />

mano nuovi soci mi convinse che potevamo affrontare<br />

ENNIO MORETTI*<br />

17<br />

Efeso: il gruppo <strong>Auser</strong> in Turchia<br />

un viaggio davvero d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra parte del mondo.<br />

Decidemmo di andare nello Yucatan <strong>al</strong>la scoperta della<br />

civiltà Maya, una civiltà che conobbe il suo splendore<br />

nel 1500 avanti Cristo. Il crollo della civiltà Maya<br />

avvenne <strong>al</strong>la fine del IX secolo d.C a causa di una<br />

straordinaria trasformazione di carattere catastrofico.<br />

Viaggiando la sete di conoscenza aumenta.<br />

Nel 2007 il nostro obbiettivo fu la scoperta di uno dei<br />

Paesi emergenti: la Cina Il viaggio iniziò da Pechino<br />

con la Città Proibita, piazza Tienanmen, la muraglia<br />

cinese e lo stadio “Nido d’uccello” costruito per le<br />

olimpiadi del 2008. Abbiamo proseguito per Xìan, per<br />

ammirare l’esercito di terracotta e Guilin, la città più<br />

turistica della Cina da cui abbiamo iniziato la ris<strong>al</strong>ita, in<br />

battello, del Fiume Azzurro attraversando un<br />

paesaggio montuoso di origine vulcanica e di rara<br />

bellezza. Il viaggio è finito a Shanghai città<br />

modernissima che con i suoi grattacieli ci ha ricordato<br />

New York e l’occidente.<br />

Negli anni a seguire i nostri viaggi sono proseguiti con<br />

maggiore intensità scegliendo mete interessanti anche<br />

se meno lontane. Ricordo il viaggio in Russia da<br />

Sanpietroburgo a Mosca in navigazione sul fiume Volga<br />

con il passaggio di 18 chiuse, un capolavoro di<br />

ingegneria idraulica, Praga. La Giordania con Petra e il<br />

deserto Wadi Rum un viaggio ripetuto per 3 anni di<br />

seguito; la Spagna con Barcellona e i villaggi sul mare,<br />

la crociera in Grecia con Atene e le sue isole,<br />

Capodanno a Parigi, il soggiorno a Cipro Nord, la<br />

vacanza a Estepona nel sud della Spagna, seguiti<br />

d<strong>al</strong>l’Irlanda del Nord, la Turchia, il Portog<strong>al</strong>lo, la Scozia<br />

e quest’ultimo autunno l’And<strong>al</strong>usia. Non voglio<br />

dimenticare i soggiorni term<strong>al</strong>i e montani e, non ultime,<br />

le gite giorn<strong>al</strong>iere, nella maggior parte a scopo cultur<strong>al</strong>e


2006 il gruppo <strong>Auser</strong> a Chichen Itza- Messico<br />

per visitare musei e mostre e quelle a Verona e Torre<br />

del Lago per la stagione operistica.<br />

Durante i nostri viaggi, ci sono momenti di grande<br />

euforia, ma pure di preoccupazione.<br />

Durante la navigazione sul Volga, ad esempio, la<br />

caduta d<strong>al</strong>le sc<strong>al</strong>e di Igea; la disattenzione di Carlo<br />

sulla sc<strong>al</strong>a mobile della metropolitana di Mosca che ha<br />

provocato la caduta di diverse persone e che solo il<br />

tempestivo intervento del responsabile ha evitato<br />

conseguenze più serie; la sventura di Albina che, per<br />

distrazione, si era staccata d<strong>al</strong> gruppo sull’Acropoli di<br />

Atene. Potete ben comprendere la mia preoccupazione<br />

e la difficoltà per il recupero.<br />

Ma nulla ci ha fermato ne ci ha tolto entusiasmo! Per il<br />

2013 infatti abbiamo in programma 2 giorni con il<br />

trenino rosso del Bernina, 2 giorni in Camargue per la<br />

festa gitana, 6 giorni in Puglia e Matera, 14 giorni di<br />

soggiorno montano in Trentino, poi 8 giorni per il Tour<br />

della Sicilia e il viaggio del decenn<strong>al</strong>e in Argentina!<br />

Un dato statistico:In questi 10 anni i partecipanti ai<br />

viaggi a breve e a lungo raggio sono stati 650 circa.<br />

Mentre per le gite di 1-2 giorni sono oltre mille.<br />

*Responsabile area Turismo<br />

Giovedì 14 Marzo Un<br />

pomeriggio a Genova con<br />

visita <strong>al</strong>la mostra di<br />

Mirò ”Poesia e luce”<br />

Partenza in pullman da Noli<br />

ore 13.20, da Spotorno ore<br />

13.30, da <strong>Savona</strong> ore 15.50<br />

a seguire Albisola e Celle.<br />

Costo complessivo euro 25<br />

Prenotazioni obbligatorie<br />

entro e non oltre il 18<br />

febbraio 2013 telefonando <strong>al</strong><br />

signor Ennio Moretti<br />

3382343982 oppure <strong>al</strong><br />

numero verde <strong>Auser</strong> 800 995988<br />

An<strong>al</strong>oga giornata si svolgerà il 21 Marzo con partenza<br />

da Andora ore 7.15, Alassio ore 7.30 e Albenga ore<br />

7.45 costo complessivo euro 35 prenotazione<br />

obbligatoria telefonando <strong>al</strong> signor Attilio Penna<br />

328109218.<br />

18<br />

2013 anno europeo dei cittadini<br />

Unione Europea non solo monetaria<br />

ESSERE CITTADINI D’EUROPA<br />

Libertà di circolazione dei cittadini fra<br />

gli stati membri, conoscere diritti, doveri<br />

e benefici dell’essere nella UE<br />

a cura della Redazione<br />

È stato inaugurato il 13 gennaio a Dublino l’anno<br />

europeo dei Cittadini e dichiarato il 2013 anche<br />

anno contro lo spreco. Solo il 43% degli europei<br />

conosce il significato di cittadino dell'Ue. Il<br />

Parlamento europeo ed il Consiglio hanno<br />

uffici<strong>al</strong>mente proclamato il 2013 “Anno europeo<br />

dei cittadini”, con decisione pubblicata nella<br />

Gazzetta Uffici<strong>al</strong>e dell’UE lo scorso 23 novembre.<br />

La cittadinanza dell’Unione, sancita d<strong>al</strong>l’articolo 20<br />

del Trattato sul funzionamento dell’UE è conferita<br />

automaticamente a tutti i cittadini degli Stati<br />

membri ed attribuisce loro una serie aggiuntiva di<br />

diritti tra i qu<strong>al</strong>i il diritto di circolare e di soggiornare<br />

liberamente nel territorio degli <strong>al</strong>tri Paesi membri.<br />

La libertà di circolazione costituisce l’espressione<br />

più tangibile dei benefici derivanti d<strong>al</strong>la<br />

cittadinanza dell’Unione, tuttavia vi è una vasta<br />

gamma di diritti conferiti d<strong>al</strong> diritto europeo <strong>al</strong> di<br />

fuori delle frontiere nazion<strong>al</strong>i: i diritti in veste di<br />

consumatori in <strong>al</strong>tri Stati membri, il diritto ad avere<br />

accesso <strong>al</strong>l’istruzione, a ottenere il riconoscimento<br />

delle proprie qu<strong>al</strong>ifiche profession<strong>al</strong>i, ad avere<br />

accesso a cure sanitarie e ad acquisire o<br />

mantenere i diritti previdenzi<strong>al</strong>i La consapevolezza<br />

dei cittadini riguardo i loro diritti non è ancora ben<br />

radicata, infatti, da un’indagine di Eurobarometro<br />

del 2010 è emerso che soltanto il 43% degli<br />

europei conosce il significato dell’espressione<br />

“cittadino dell’UE” e quasi la metà ritiene di non<br />

essere ben informata sui propri diritti. D<strong>al</strong>l’indagine<br />

è emerso inoltre che le informazioni di cui<br />

necessitano i cittadini per esercitare i loro diritti<br />

non sono strettamente limitate <strong>al</strong>le condizioni di<br />

utilizzo di t<strong>al</strong>e diritti in sé, ma vi sono <strong>al</strong>cuni aspetti<br />

amministrativi rilevanti, tra i qu<strong>al</strong>i quelli relativi <strong>al</strong><br />

welfare, <strong>al</strong>la sicurezza soci<strong>al</strong>e e <strong>al</strong> riconoscimento<br />

dei diplomi universitari. L’obiettivo delle istituzioni<br />

è di ovviare a t<strong>al</strong>e scarsa conoscenza attraverso<br />

una serie di manifestazioni ed iniziative.<br />

La consapevolezza circa i propri diritti in qu<strong>al</strong>ità di<br />

cittadini dell’Unione è fondament<strong>al</strong>e per<br />

permettere ai singoli, <strong>al</strong>le imprese ed <strong>al</strong>la società<br />

nel suo complesso di cogliere tutte le opportunità<br />

offerte d<strong>al</strong> mercato unico. L’Anno europeo dei<br />

cittadini sarà uffici<strong>al</strong>mente inaugurato il 10 gennaio<br />

2013 a Dublino, in concomitanza con l’inizio della<br />

presidenza irlandese del Consiglio. Esso costituirà<br />

anche l’occasione per lanciare un ampio dibattito<br />

pubblico sull’UE del futuro e sulle riforme<br />

necessarie per migliorare la vita quotidiana degli<br />

europei.


Tesseramento<br />

Far parte dell’<strong>Auser</strong> per aiutare gli anziani e per testimoniare solidarietà verso chi è solo<br />

UNA PICCOLA QUOTA CHE PUÒ FRUTTARE MOLTISSIMO<br />

L’intensa attività dei Centri di <strong>Savona</strong>, Celle, Albisola, Vado, Quiliano, Bergeggi, Noli, Fin<strong>al</strong>e e Pietra.<br />

Aderire <strong>al</strong>l’associazione per partecipare <strong>al</strong>la vita della propria comunità attraverso il volontariato<br />

L’<strong>Auser</strong> di <strong>Savona</strong> è impegnato a promuovere il<br />

tesseramento <strong>al</strong>l’associazione per il 2013 con l’obiettivo<br />

di consolidare, ampliare e migliorare servizi e attività sul<br />

territorio. Negli anni passati molti obiettivi sono stati<br />

raggiunti ma è necessario potenziare la risposta ai<br />

bisogni degli anziani anche a fronte di una crisi soci<strong>al</strong>e<br />

e d economica sempre più inc<strong>al</strong>zante. L’associazione si<br />

propone di sostenere le persone anziane o in difficoltà<br />

favorendo l'incontro e la creazione di relazioni e<br />

gestendo la compagnia telefonica, la domiciliarità<br />

leggera e il trasporto soci<strong>al</strong>e, un progetto che <strong>al</strong> di là<br />

delle risposte a singole esigenze, in gener<strong>al</strong>e fa sentire<br />

gli anziani meno soli nelle piccole faccende di vita<br />

quotidiana accompagnandoli a visite e controlli medici.<br />

Ma non soltanto. <strong>Auser</strong>, impegnata nella promozione<br />

dell’invecchiamento attivo, si occupa attivamente di<br />

turismo, di soci<strong>al</strong>izzazione e di svago. Ma non<br />

dimentica gli anziani fragili: con la presenza nelle case<br />

di riposo si cerca di rendere partecipi <strong>al</strong>la vita soci<strong>al</strong>e<br />

coloro che, per condizioni fisiche, non possono<br />

rimanere nelle proprie case. Dare voce a chi non ha<br />

voce non è solo uno slogan ma l’impegno quotidiano di<br />

tanti volontari <strong>Auser</strong>.<br />

L'iscrizione ad <strong>Auser</strong> che chiediamo a tutti, compresi i<br />

giovani e a chi non ha bisogno di noi nell’immediato, è<br />

un modo per testimoniare la propria volontà a<br />

contribuire a tutto questo dando vita a nuove relazioni<br />

soci<strong>al</strong>i, tutelando i propri diritti e agendo in modo<br />

solid<strong>al</strong>e. Grazie <strong>al</strong>l’adesione <strong>al</strong> volontariato organizzato<br />

i cittadini hanno modo di testimoniare la propria volontà<br />

di partecipare <strong>al</strong> sostegno, nel caso di <strong>Auser</strong>, di<br />

un'associazione impegnata a favorire servizi utili per il<br />

territorio e per i cittadini anziani. Far parte del<br />

volontariato organizzato è uno dei tanti modi per<br />

partecipare <strong>al</strong>la vita della propria comunità e per sentirsi<br />

in qu<strong>al</strong>che modo utili magari facendo il volontario; a<br />

questo proposito proponiamo, a chi avesse disponibilità<br />

di tempo e voglia di dedicarsi agli <strong>al</strong>tri, di diventare non<br />

solo nostro socio ma anche volontario dedicando anche<br />

una sola ora del proprio tempo agli <strong>al</strong>tri.<br />

La tessera <strong>Auser</strong> garantisce<br />

Oltre <strong>al</strong>la possibilità di usufruire dei servizi gener<strong>al</strong>i<br />

della Associazione, trovare amici, frequentare i centri e<br />

partecipare <strong>al</strong>le iniziative promosse dell’associazione<br />

provinci<strong>al</strong>e e d<strong>al</strong>le reti distrettu<strong>al</strong>i nell’ambito del<br />

progetto Anziani Età Libera si avrà diritto a:<br />

A) ingresso gratuito nella Pinacoteca di <strong>Savona</strong><br />

B) sconto presso esercizi commerci<strong>al</strong>i<br />

C) copertura assicurativa presso i centri e durante le<br />

attività associative. La quota associativa <strong>Auser</strong>, per<br />

l’intero anno, è di 12 euro.<br />

* Responsabile tesseramento<br />

LUCIANO GIRARDI*<br />

19<br />

.<br />

Platea <strong>Auser</strong> <strong>al</strong> convegno Arzillamente dell’ottobre 2012<br />

I NUMERI 2012 DELL’AUSER SAVONA<br />

Soci: 1310<br />

Volontari: 260<br />

Interventi a domicilio: 2080<br />

Monitoraggio telefonico:1188,<br />

Numero trasporti soci<strong>al</strong>i: 1606<br />

Numero presenze musei:presenza durante i<br />

fine settimana e per le mostre temporanee<br />

Numero presenze biblioteca:tutti i pomeriggi<br />

Dimissioni protette: sportello attivo per<br />

segn<strong>al</strong>azioni e interventi presso bancone<br />

Osped<strong>al</strong>e San Paolo <strong>Savona</strong> (mart.-giov. 10-12)<br />

Centri soci<strong>al</strong>i: 9 a <strong>Savona</strong>, 1 Celle, 1 Albisola<br />

Superiore, 1 Vado, 1 Quiliano, 1 Bergeggi,<br />

1 Noli, 1 Fin<strong>al</strong>e, 1 Pietra Ligure<br />

Turismo: movimentate 717 persone in 41<br />

giornate di viaggio<br />

Progetto Autunno Arzillo: incontri di svago,<br />

attività motorie e Convegno “Arzillamente”<br />

coinvolte circa 200 persone<br />

Partecipazione ad eventi, corso di “Ben<br />

essere” coinvolte circa 100 persone<br />

Iniziative cultur<strong>al</strong>i: opera lirica, visite a mostre<br />

coinvolte circa 450 persone.<br />

Piedibus: 4 linee a <strong>Savona</strong>, 1 a Vado Ligure, 1<br />

a Pietra Ligure e 1 linea ad Albisola Superiore<br />

Ambulatori: 4 a <strong>Savona</strong>, 3 a Quiliano, 1 a<br />

Vado Ligure, 1 a Bergeggi


Come eravamo<br />

Il quartiere nel ricordo di un fornacino doc: i gruppi di ragazzi tra la spiaggia e le “rapate” negli orti<br />

ALLE FORNACI TRA BOTTEGHE DEI VASAI E PROFUMO DI PANE<br />

A una certa età viene voglia di raccontare come<br />

eravamo. Circa 75 anni fa vivevo con la mia famiglia<br />

<strong>al</strong>le Fornaci, in via T<strong>al</strong>lone, la strada che poi si sarebbe<br />

chiamata via Donizetti. Così, per volere dell’<strong>al</strong>lora<br />

sindaco Amilcare Lunardelli, (1956-57) eravamo<br />

diventati il quartiere dei musicisti.<br />

Noi ragazzi stavamo spesso per strada e formavamo un<br />

gruppo che viveva e giocava tra botteghe che si<br />

affacciavano sulla via. I negozi si distinguevano per i<br />

loro colori, per le attività che svolgevano per i profumi<br />

che riempivano le strade. Ricordo il profumo del pane<br />

appena sfornato e quello dei vasai che modellavano la<br />

creta con le mani, sulla ruota del tornio che facevano<br />

girare col piede. Tiravano su vasi, pentole e <strong>al</strong>tre<br />

stoviglie con una abilità che non so ancora spiegare.<br />

Poi il tutto andava dentro <strong>al</strong> forno.<br />

C’erano tante di queste botteghe e da loro deriva il<br />

nome del quartiere: “Fornaci”. La gente che viveva nel<br />

quartiere frequentava le botteghe sottocasa e<br />

comperava facendo marcare sul quaderno dei debiti<br />

pagando solo il giorno in cui il capo famiglia prendeva la<br />

paga suddivisa in “quindicina”.<br />

Noi ragazzi crescevamo liberi gestendoci da soli:<br />

correvamo in spiaggia, che <strong>al</strong>lora era libera, senza<br />

cemento o stabilimenti b<strong>al</strong>neari. Gli unici frequentatori<br />

della spiaggia eravamo noi ragazzi e i pescatori quando<br />

tiravano le reti. Per tutto il resto del tempo era<br />

semideserta con poca gente anche durante l’estate.<br />

Non si usava andare a prendere il sole: era abbronzato<br />

chi lavorava <strong>al</strong>l’aperto, magari nei campi e negli orti.<br />

Se ci <strong>al</strong>lontanavamo da via Saredo, centro storico del<br />

quartiere, ci trovavamo subito in mezzo <strong>al</strong>la campagna,<br />

tra gli orti. Le poche case sparse <strong>al</strong>lora bastavano non<br />

come oggi che ce ne sono a migliaia e molte sono<br />

vuote e sfitte.<br />

C’era ben poco cemento e poco asf<strong>al</strong>to. Ed era un bene<br />

perché l’acqua piovana poteva infiltrarsi nel terreno e<br />

arricchire le sorgenti o irrorare i campi coltivati.<br />

In estate noi ragazzi andavamo verso l’interno, verso la<br />

collina dove nessuno ci conosceva e facevamo le<br />

MARIO TISSONE<br />

20<br />

“rapate”, un modo nobile per dire che andavamo a<br />

saccheggiare gli <strong>al</strong>beri da frutto, un po' per gioco, un po'<br />

per fare merenda. I contadini si trovavano così con<br />

<strong>al</strong>beri spogliati quasi completamente. O quasi. Qu<strong>al</strong>che<br />

contadino non gradiva e provava a spaventarci<br />

sparando con il fucile da caccia caricato a s<strong>al</strong>e. Ci<br />

andavamo poche volte per non farci prendere ma<br />

l’occasione era ghiotta, riempivamo di frutta le magliette<br />

e facevamo scorpacciate incredibili.<br />

Questi miei ricordi, che <strong>al</strong>cuni condivideranno, sono un<br />

esempio di come si viveva una volta. Ma sono anche<br />

l’occasione per fare paragoni con il giorno d’oggi. Non<br />

vedo più gruppi di ragazzi crescere liberi e responsabili,<br />

confrontandosi tra loro, né ragazzi che vanno a bottega<br />

a imparare un mestiere o un’arte. Non esistono più i<br />

bottegai di un tempo, disposti a fare credito sulla<br />

parola, e a “segnare” sul quadernetto; non c’è più la<br />

solidarietà e il confronto di un tempo. Ma il confronto tra<br />

ieri e oggi è difficile. E’ cambiato il territorio, i rapporti<br />

soci<strong>al</strong>i, il cemento, i gas di scarico, le asf<strong>al</strong>tature sono<br />

diventati elementi che ci hanno <strong>al</strong>lontanato d<strong>al</strong>la natura<br />

e dai suoi ritmi. Discariche e inquinamenti vari ci<br />

costringono a sopravvivere in modo diverso e dannoso.<br />

Un modo che senz’<strong>al</strong>tro pagheremo noi e soprattutto<br />

chi verrà dopo di noi. Oggi non basta più la denuncia.<br />

Dirlo soltanto non basta più.


I luoghi del cuore<br />

Con il Fai e l’Associazione Genitori Parco delle Nazioni per la tutela dei beni artistico-ambient<strong>al</strong>i<br />

11 MILA FIRME PER SALVARE LA MADONNA DEGLI ANGELI<br />

Continua la mobilitazione dei savonesi per l'antica chiesetta savonese sul Monte Ornato<br />

Prosegue la mobilitazione per la Chiesetta<br />

della Madonna degli Angeli. Per quanto<br />

riguarda il numero uffici<strong>al</strong>e delle firme<br />

nell'ambito della campagna nazion<strong>al</strong>e “I<br />

Luoghi del Cuore” bisogna attendere la<br />

comunicazione fin<strong>al</strong>e del Fai, ma gli<br />

organizzatori, l'Associazione Genitori Parco<br />

delle Nazioni che insieme <strong>al</strong> Fai. Delegazione<br />

di <strong>Savona</strong> e con il Patrocinio della Città di<br />

<strong>Savona</strong> stanno lavorando <strong>al</strong> progetto, parlano<br />

di quasi 11.500 preferenze raccolte tra firme<br />

cartacee, cartoline e voti on line tutti dedicati<br />

<strong>al</strong>la Madonna degli Angeli. Giovedì 6<br />

dicembre 2012 gli instancabili volontari<br />

savonesi che hanno seguito e promosso<br />

l'iniziativa hanno inviato <strong>al</strong>la sede nazion<strong>al</strong>e<br />

del Fai a Milano un raccoglitore con tutta la<br />

documentazione storica e recente. Sarà un ulteriore<br />

elemento fondament<strong>al</strong>e, <strong>al</strong> di là dei voti, quando la<br />

Commissione v<strong>al</strong>uterà il progetto di restauro.<br />

La sera dell’Immacolata, sabato 8 dicembre 2012, con<br />

la collaborazione della protezione civile e<br />

dell'associazione degli <strong>al</strong>pini Ana è stata nuovamente<br />

illuminata la Madonna degli Angeli.<br />

Speriamo che tanti savonesi, <strong>al</strong>l’imbrunire, abbiano<br />

rivolto il loro sguardo verso quel piccolo edificio che da<br />

U “PUNTE DE PRIA”DI ZINOLA<br />

Passando da Zinola, confine ponentino di <strong>Savona</strong>, si può scorgere<br />

“u punte de Prìa”. La bellissima arcata congiunge le due rive: quella<br />

del savonese con quella del vadese. Una antica struttura che ha<br />

affrontato intemperie, guerre, persino la l’inadeguatezza dell’uomo<br />

nell’arco di oltre mezzo millennio. Quell’arcata, infatti, ricostruita su<br />

vecchi fondamenti, ris<strong>al</strong>e <strong>al</strong> 1434 sotto la Signoria in <strong>Savona</strong> del<br />

milanese Filippo Maria Visconti.<br />

Si tratta, probabilmente, del ponte con l’arcata di maggiori dimensioni<br />

21<br />

oltre quattro secoli è testimone silenzioso e amorevole<br />

della nostra città”. Le iniziative sono volte <strong>al</strong>la<br />

mobilitazione per inserire Madonna degli Angeli,<br />

chiesetta costruita d<strong>al</strong> frate cappuccino Giò Ambrogio<br />

Pavese nel 1596, nella campagna nazion<strong>al</strong>e dei Luoghi<br />

del Cuore, il 6° censimento nazion<strong>al</strong>e dei luoghi da non<br />

dimenticare, in modo da poter usufruire di un contributo<br />

per sviluppare il progetto di recupero e restauro.<br />

tra quelle medioev<strong>al</strong>i presenti nel<br />

nostro territorio.<br />

A causa dell’<strong>al</strong>largamento della foce<br />

del torrente Quiliano, nel 2000 è stato<br />

restaurato e ristrutturato aggiungendo<br />

una seconda arcata d<strong>al</strong> lato vadese.<br />

Una scelta frutto di criteri piuttosto<br />

discutibili che ne hanno <strong>al</strong>terato<br />

l’origin<strong>al</strong>e architettura.<br />

Nell’opera di Giovanni Vincenzo<br />

Verzellino “Delle memorie particolari e<br />

speci<strong>al</strong>mente degli uomini illustri di<br />

<strong>Savona</strong>” (rimasto inedito fino <strong>al</strong> 1885):<br />

“s’inn<strong>al</strong>zò il ponte di Zinola, mirabile<br />

per un solo arco, ristorato in sì vecchi<br />

fondamenti sotto del qu<strong>al</strong>e scorre …”<br />

Probabilmente, gli scritti dello storico,<br />

hanno contribuito <strong>al</strong>la errata<br />

denominazione popolare dello stesso.<br />

La gente, nel tempo lo ha chiamato in<br />

vari modi: Ponte romano, Ponte del<br />

saraceno, Ponte di Zinola.<br />

Ma nel quartiere, dove si parla ancora<br />

in di<strong>al</strong>etto, viene chiamato con affetto<br />

“U punte de Prìa”.


L'incontro<br />

Alla scoperta del patrimonio artistico della Pinacoteca Civica con la direttrice Eliana Mattiauda<br />

VIAGGIO TRA I CAPOLAVORI DEL '400 E LE GRANDI FIRME DEL ‘900<br />

Migliaia di studenti e turisti (it<strong>al</strong>iani e stranieri) ogni anno <strong>al</strong>la scoperta della “scrigno” di P<strong>al</strong>azzo Gavotti.<br />

La collaborazione dei volontari dell’<strong>Auser</strong> per promuovere la crescita cultur<strong>al</strong>e tra i meno giovani<br />

A volte si sente dire, in modo superfici<strong>al</strong>e, che <strong>Savona</strong><br />

offre poco. In genere, t<strong>al</strong>e giudizio viene espresso da<br />

persone residenti ma non nate nella nostra città, oppure<br />

si tratta di opinioni libere originate d<strong>al</strong>la scarsa<br />

conoscenza del proprio patrimonio storico, cultur<strong>al</strong>e.<br />

Sull’argomento, e in particolare su <strong>Auser</strong><strong>Savona</strong>Notizie,<br />

si è scritto della presenza sul territorio delle nostre<br />

ricchezze artistiche. È bene riprendere il tema.<br />

Per un’associazione di volontariato come la nostra<br />

l’interesse per l’arte, in gener<strong>al</strong>e, non può essere<br />

considerato tema margin<strong>al</strong>e. Ci si può mantenere<br />

giovani attivizzando la propria vita, sollecitando la<br />

curiosità, gli interessi. La cultura non ha età e su questo<br />

argomento i savonesi non possono ignorare le<br />

opportunità che ne facilitano l’accesso.<br />

I centri patrimoni<strong>al</strong>i di <strong>Savona</strong> sono numerosi. Iniziamo<br />

il nostro viaggio nella cultura savonese d<strong>al</strong>la Pinacoteca<br />

Civica, di piazza Chabrol. Entriamo nel prestigioso<br />

P<strong>al</strong>azzo Gavotti trasformato negli anni 1570-80 da<br />

precedenti strutture mediev<strong>al</strong>i. Nel XVIII secolo la<br />

famiglia Gavotti, appunto, dona l’edificio <strong>al</strong>l’Opera Pia di<br />

N.S. di Misericordia per ospitarvi i personaggi illustri in<br />

visita <strong>al</strong> Santuario.<br />

Ad attenderci troviamo la gentile direttrice di P<strong>al</strong>azzo<br />

Gavotti, dottoressa Eliana Mattiauda. Tra montagne di<br />

libri che arrivano ad occupare anche gran parte della<br />

sua scrivania cerchiamo di capire in cosa consiste il<br />

patrimonio ivi conservato e come la cittadinanza ne<br />

usufruisca. Esperienza e competenza la distinguono,<br />

non meno la disponibilità a soddisfare la nostra<br />

curiosità. Entra subito in argomento, ricordando tempi e<br />

modi della nascita del museo.<br />

“Nel 1868, a seguito della soppressione degli ordini<br />

religiosi, è stato possibile raccogliere un primo nucleo di<br />

opere che nel corso dell’Ottocento e del Novecento si<br />

arricchisce attraverso donazioni, acquisizioni e lasciti.<br />

Ad oggi, comprende rilevanti collezioni di dipinti,<br />

sculture e ceramiche che permettono di fare un vero e<br />

proprio percorso nell’arte che va d<strong>al</strong> XIV <strong>al</strong> XX secolo.<br />

Tappe fondament<strong>al</strong>i sono: le opere del Quattrocento<br />

delle qu<strong>al</strong>i emerge la straordinaria ed unica opera: la<br />

Crocifissione di Donato de' Bardi, gelosamente<br />

custodita. Grandi polittici testimoniano la superba arte<br />

loc<strong>al</strong>e fiorita nel periodo roveresco grazie ai due papi<br />

savonesi, Sisto IV e Giulio II, precursori della grande<br />

cultura artistica di <strong>Savona</strong>.<br />

La direttrice Mattiauda si infervora, quasi con orgoglio,<br />

nel parlare dei “gioielli” della Pinacoteca savonese. “È<br />

difficile fare una classifica delle nostre opere d'arte, a<br />

cominciare d<strong>al</strong>la splendida collezione di vasi in<br />

ceramica bianco blu, considerata una delle più belle<br />

d’It<strong>al</strong>ia e la meravigliosa collezione di duecento<br />

maioliche donate d<strong>al</strong> Principe Arimberto Boncompagni<br />

CLAUDIO TAGLIAVINI<br />

22<br />

Piazza Chabrol e l’atrio di p<strong>al</strong>azzo Gavotti<br />

Ludovisi. Per non parlare della sezione della qu<strong>al</strong>e<br />

fanno parte le opere della Fondazione Museo di Arte<br />

Contemporanea Milena Milani, nella qu<strong>al</strong>e sono<br />

esposte opere di v<strong>al</strong>ore internazion<strong>al</strong>e firmate da autori<br />

come Caporossi, De Chirico, Fontana, Jorn, Magritte,<br />

Mirò, Picasso e <strong>al</strong>tro ancora”.<br />

La Pinacoteca rappresenta un patrimonio non fine a se<br />

stesso, ma viene v<strong>al</strong>orizzato nel corso di periodiche<br />

esposizioni dedicate ad autori di grande interesse, un<br />

patrimonio straordinario, una invidiabile occasione di<br />

arricchimento cultur<strong>al</strong>e. Un orgoglio per la Città. Una<br />

re<strong>al</strong>tà da godere, non solo da parte di chi ama e vive di<br />

arte vive ma da tutti. Un percorso per l’amatore ma<br />

soprattutto per i savonesi, e non solo. Interessanti e<br />

significativi i dati forniti d<strong>al</strong>la direttrice Mattiauda anche<br />

per quanto riguarda le presenze di visitatori. Sono in<br />

media quasi 4 mila le presenze/anno di studenti di<br />

<strong>Savona</strong> e provincia in collaborazione con It<strong>al</strong>ia Nostra.<br />

Per i ragazzi delle scuole una formidabile occasione di<br />

arricchimento cultur<strong>al</strong>e e di conoscenza storica, non<br />

solo d<strong>al</strong>la visione delle opere esposte ma per la<br />

possibilità di contestu<strong>al</strong>izzarle. Numerose le visite<br />

organizzate per i turisti. Tra gli stranieri sono numerosi i<br />

francesi, i tedeschi, gli spagnoli, e anche cinesi e<br />

giapponesi. L’inestimabile v<strong>al</strong>ore artistico è custodito da<br />

person<strong>al</strong>e pubblico, con il contributo volontario<br />

dell’<strong>Auser</strong> di <strong>Savona</strong>. Importante il lavoro degli operatori<br />

impegnati a costruire un rapporto diretto, familiare, di<br />

crescita cultur<strong>al</strong>e tra il visitatore e l’arte. Una ragione e<br />

un’opportunità da coltivare in seno <strong>al</strong>le attività di svago<br />

che l’<strong>Auser</strong> promuove. La direttrice Mattiauda ricorda<br />

che l’ingresso <strong>al</strong>la Pinacoteca è gratuito per chi ha più<br />

di 65 anni. (4 euro per tutti gli <strong>al</strong>tri).<br />

Un viaggio nell'arte e nella cultura. Da non perdere.


Ricordo del Carnev<strong>al</strong>e del 1953<br />

LA PRIMA VOLTA DI RE CICCIOLIN A NOLI<br />

GIULIANO MOGGIO<br />

Noli, 7 novembre 1953. Su iniziativa della<br />

amministrazione si costituisce in città la “Pro-Noli”, una<br />

associazione che “…si propone di migliorare l’attività<br />

turistica nolese, favorendo l’incremento delle<br />

manifestazioni sportive e folkloristiche <strong>al</strong> fine di<br />

richiamare in loco sempre un numero maggiore di<br />

villeggianti e turisti e raggiungere l’agognato<br />

riconoscimento di Stazione Turistica di Soggiorno”.<br />

Alla presidenza del sod<strong>al</strong>izio, la giunta municip<strong>al</strong>e<br />

nominò l’ing. Carlo S<strong>al</strong>varezza, il qu<strong>al</strong>e che si avv<strong>al</strong>se<br />

del contributo del nolese Franco S<strong>al</strong>ice cui assegnò<br />

l’incarico di segretario. Tra i suoi primi Atti , la “Pro-Noli,<br />

propose “..di dar vita <strong>al</strong> primo carnev<strong>al</strong>e da svolgersi a<br />

Noli”. Questo progetto doveva trovare mezzi, figuranti e<br />

soprattutto “ospiti”, in grado di dar lustro <strong>al</strong> programma<br />

messo in cantiere. Un manipolo di ragazzetti, capeggiati<br />

da Arveno Robatto, il portabandiera della Cau de Noi, si<br />

era presentato <strong>al</strong>l’appello manifestando l’intenzione di<br />

concretizzare l’iniziativa, ma questo mero spontaneismo<br />

non appariva sufficiente a colmare gli ambiziosi propositi<br />

degli organizzatori “…intenzionati a trovare <strong>al</strong>tre figure di<br />

maggior prestigio chiamando a fare parte della<br />

manifestazione S.M. Re Cicciolin di <strong>Savona</strong>”. La<br />

richiesta di avere un ospite di così elevato riguardo fu<br />

inoltrata d<strong>al</strong>la Pro-Noli <strong>al</strong> “Comitato del Carnev<strong>al</strong>e di<br />

<strong>Savona</strong>” che, accogliendola di buon grado, assicurò i<br />

promotori: che Re Cicciolin sarebbe arrivato a Noli. Alla<br />

notizia la città fu tappezzata di manifesti multicolori e i<br />

vertici della Associazione promotrice si premurarono di<br />

<strong>al</strong>lestire un programma degno dell’occasione.<br />

Programma per il ricevimento di Re Cicciolin<br />

Ore 21, piazz<strong>al</strong>e antistante il ristorante “Nazion<strong>al</strong>e”:<br />

ricevimento di Re Cicciolin da parte delle autorità<br />

cittadine e d<strong>al</strong>la Banda folkloristica “Cau de Noi”. Dopo i<br />

convenevoli di rito, la popolare maschera savonese<br />

s<strong>al</strong>irà su apposito c<strong>al</strong>esse e il corteo sfilerà lungo<br />

l’Aurelia portandosi nel sottostante corso It<strong>al</strong>ia<br />

raggiungendo la piazza del Comune. Qui, il Re del<br />

Carnev<strong>al</strong>e, e i suoi accompagnatori, saranno ricevuti da<br />

figuranti in costume in rappresentanza della autorità<br />

carnev<strong>al</strong>esca cittadina: Podestà, Segretario e Messo<br />

comun<strong>al</strong>e. Sul p<strong>al</strong>co, <strong>al</strong>lestito in piazza del Municipio, il<br />

Podestà pronuncerà un breve discorso di benvenuto<br />

dopo di che consegnerà a Cicciolin le chiavi della città e<br />

subito dopo il Segretario leggerà la “Bolla” che decreterà<br />

il passaggio della emblematica consegna. Re Cicciolin,<br />

subito dopo, prendendo la parola, dichiarò, nel suo<br />

b<strong>al</strong>danzoso discorso, di essere “onorato<br />

dell’accoglienza avuta tra Voi nolesi e di far parte del<br />

vostro primo carnev<strong>al</strong>e…” . Dopo aver accettato le chiavi<br />

dell’antico borgo marinaro, la maschera savonese<br />

appuntò <strong>al</strong> labaro della Banda folkloristica una medaglia<br />

d’oro offerta d<strong>al</strong>la Amministrazione Comun<strong>al</strong>e. Al<br />

termine della consegna il complesso music<strong>al</strong>e eseguirà<br />

l’inno “E’ carnev<strong>al</strong>e” <strong>al</strong> termine del qu<strong>al</strong>e il Sindaco invitò<br />

tutti i presenti ad un rinfresco <strong>al</strong>lestito presso l’Albergo<br />

It<strong>al</strong>ia a conclusione della simpatica cerimonia.<br />

23<br />

Noli,<br />

piazza del<br />

Comune:<br />

Arveno<br />

Robatto,<br />

porta<br />

bandiera<br />

della<br />

Banda<br />

Cau de<br />

Noi,<br />

ringrazia<br />

Re<br />

Cicciolin<br />

(Foto:<br />

archivio<br />

Franco<br />

S<strong>al</strong>ice)


Dove siamo<br />

Ambulatori infermieristici<br />

<strong>Savona</strong><br />

Via Quiliano 3/1 – via Buozzi – via Turati 26-<br />

Corso Vittorio Veneto (presso Opere Parrocchi<strong>al</strong>i)<br />

Bergeggi<br />

C/o Comune via DeMari 28<br />

Quiliano<br />

Montagna - Roviasca - Cadibona<br />

Vado Ligure<br />

Via Piave 222<br />

Sportello dimissioni protette<br />

Bancone osped<strong>al</strong>e S. Paolo <strong>Savona</strong> - V<strong>al</strong>loria<br />

Centri soci<strong>al</strong>i<br />

<strong>Savona</strong><br />

Matitino d’argento - piazza S. Cecilia<br />

Sorrisi d’argento - via Turati 26<br />

Argento 2000 - via Amendola (giardini)<br />

Alla Marina - via Nizza 53<br />

In ta secca - c/o Sms Zinolese via Nizza 53<br />

Vivere assieme -c/o Sms Leginese via Chiabrera 4r<br />

Centro soci<strong>al</strong>e - via Giacchero s.n.<br />

Voglia di vivere - via Zara piano terra<br />

Centro Monticello d’argento- s<strong>al</strong>ita Schienacoste 1<br />

Centro Abitare la nostra età - Via Zara piano terra<br />

Albisola Superiore<br />

Centro soci<strong>al</strong>e - piazza G<strong>al</strong>ilei<br />

Bergeggi<br />

Centro soci<strong>al</strong>e - c/o Comune via De Mari 28<br />

Celle Ligure<br />

I giovani di ieri - loc<strong>al</strong>ità Mezz<strong>al</strong>unga<br />

Fin<strong>al</strong>e Ligure<br />

Centro soci<strong>al</strong>e - via Ruffini 10<br />

Centro soci<strong>al</strong>e - loc<strong>al</strong>ità C<strong>al</strong>visio<br />

Quiliano<br />

Centro M<strong>al</strong>acrida – piazza Caduti Partigiani<br />

Vado Ligure<br />

<strong>Auser</strong> Cid - via Piave 222<br />

Noli<br />

Centro anziani c/o opere parrocchi<strong>al</strong>i piazza Cattedr<strong>al</strong>e<br />

Pietra Ligure<br />

Centro cultur<strong>al</strong>e – piazza della Stazione<br />

Sede provinci<strong>al</strong>e<br />

Via Boito 9 rosso <strong>Savona</strong><br />

E mail: ausersv@libero.it<br />

Sito: www. auser <strong>Liguria</strong> (pagine di <strong>Savona</strong>)

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