Diventare mamma a Savona intervista al professor ... - Auser Liguria
Diventare mamma a Savona intervista al professor ... - Auser Liguria
Diventare mamma a Savona intervista al professor ... - Auser Liguria
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Editori<strong>al</strong>e di Minuto, intervento di Francesco Rossello <strong>intervista</strong> a Anna Giacobbe e l’an<strong>al</strong>isi di Franco Astengo<br />
<strong>al</strong>le pagine 2, 3, 4, 5, 6, 7<br />
<strong>Diventare</strong> <strong>mamma</strong> a <strong>Savona</strong><br />
<strong>intervista</strong> <strong>al</strong> <strong>professor</strong> Garzarelli<br />
Sortino <strong>al</strong>le pagine 8 e 9<br />
Verso l’8° Congresso <strong>Auser</strong><br />
le sfide per un nuovo welfare<br />
Mangano - Scarrone <strong>al</strong>le pagine 10 e 11<br />
Il “mio” Sessantotto<br />
iniziò nel fango di Firenze<br />
Felice Rossello a pagina 15<br />
Periodico d’informazione del volontariato e dei centri <strong>Auser</strong> della provincia di <strong>Savona</strong>. Numero verde “Filo d’Argento” 800.995.988<br />
Poste it<strong>al</strong>iane - Spedizione in abbonamento post<strong>al</strong>e -D.L. 352/2003 (conv. L. 27.02.2004 nr. 46) Art. 1, comma 2, DCB/<strong>Savona</strong> nr. 1/ 2013
Verso le elezioni-l’<strong>intervista</strong><br />
Anna Giacobbe, prossimo parlamentare Pd, una donna tra famiglia, impegno soci<strong>al</strong>e e politico<br />
“A ROMA SENZA PERDERE IL CONTATTO CON LA MIA GENTE”<br />
“In Parlamento con la mia esperienza di donna forgiata nel sindacato. Pronta a contribuire <strong>al</strong>la rigenerazione della<br />
politica. L'importanza della forte rappresentanza femminile. Presenza e impegno sui problemi del Savonese”<br />
Cosa si prova ad avere un posto sicuro<br />
in Parlamento?<br />
“Le liste sono compilate secondo il<br />
criterio della (pessima) legge elettor<strong>al</strong>e<br />
che è rimasta in vigore. Ma il Pd ha<br />
definito l’ordine di lista e quindi il grado<br />
di sicurezza di essere eletti, attraverso<br />
le Primarie: gli elettori del centro sinistra<br />
hanno scelto chi e in che ordine. Detto<br />
questo, affronto la campagna elettor<strong>al</strong>e<br />
senza patemi e posso dedicare tutte le<br />
mie energie a spiegare perché v<strong>al</strong>e la<br />
pena di votare Partito democratico, e<br />
prima ancora, perché v<strong>al</strong>e la pena<br />
andare votare. Al fatto che tra un po’ la<br />
mia vita cambierà, e non poco, non ci<br />
ho ancora pensato veramente”.<br />
Nelle primarie era partita favorita. Ha mai temuto<br />
sorprese d<strong>al</strong>le urne?<br />
“Nelle primarie a <strong>Savona</strong> si sono confrontate quattro<br />
persone, con la prospettiva (che abbiamo cercato di<br />
modificare, ma che è stata confermata, purtroppo) di<br />
potere contare su un solo posto “sicuro” per <strong>Savona</strong><br />
nelle liste region<strong>al</strong>i. La battaglia è stata vera, dunque;<br />
avevo anche messo nel conto di<br />
non essere la più votata. I tanti che<br />
in quei pochi giorni hanno lavorato<br />
insieme a me e quel che, della mia<br />
attività passata, era rimasto nella<br />
mente delle persone: questo ha<br />
fatto la differenza”.<br />
Qu<strong>al</strong>cuno ha ricordato che la famiglia<br />
Giacobbe approda in Parlamento con<br />
oltre 10 anni di ritardo...<br />
“Allora non c’erano le primarie…”.<br />
A chi hai pensato subito dopo la<br />
vittoria nelle primarie?<br />
“A chi avrebbe gioito di questo e<br />
non può più farlo (il padre, ndc)”.<br />
In Parlamento l'hanno preceduta tre<br />
donne importanti: Angiola Minella,<br />
Gina Lagorio e Maura Camoirano.<br />
Un'eredità pesante...<br />
“Certo. Donne diverse tra di loro, ma<br />
che hanno dato un loro segno forte<br />
<strong>al</strong>la presenza dei savonesi in Parlamento. La differenza<br />
rispetto <strong>al</strong> passato sta nel fatto che, <strong>al</strong>lora, singole<br />
figure femminili riuscivano ad affermarsi e a ricoprire<br />
ruoli importanti; oggi il Pd ha fatto la scelta della<br />
“democrazia paritaria”, il 40 per cento dei gruppi<br />
parlamentari sarà composto da donne. Credo che<br />
questo peserà davvero nell’orientare le scelte di<br />
sostanza e nello “stile” dell’azione politica”.<br />
DOMINICA PICCARDO<br />
4<br />
Qu<strong>al</strong> è la sua esperienza di donna<br />
impegnata prima nel sindacato e ora in<br />
politica?<br />
“La mia è una esperienza positiva, ho<br />
vissuto bene in questo percorso di<br />
lavoro e di impegno, raramente ho<br />
trovato atteggiamenti ostili e<br />
irrispettosi per il mio essere una<br />
donna; un po’ di patern<strong>al</strong>ismo sì,<br />
soprattutto nei primi anni, ma non mi<br />
infastidiva più di tanto. Ho cercato<br />
sempre di non dimenticarmi di essere<br />
una donna, di non lasciare una parte<br />
di me “fuori d<strong>al</strong>la porta” dell’impegno<br />
pubblico, di non fare finta di “essere<br />
un uomo”; non so se ci sono riuscita<br />
sempre”.<br />
Come si conciliano attività soci<strong>al</strong>i, politica e famiglia?<br />
Con qu<strong>al</strong>che fatica, natur<strong>al</strong>mente; con la collaborazione<br />
della famiglia; magari si perde qu<strong>al</strong>che ora di sonno;<br />
l’importante è la determinazione a non rinunciare <strong>al</strong>la<br />
propria sfera di affetti e di responsabilità e a sentire<br />
l’impegno soci<strong>al</strong>e e politico come gratificante, utile”.<br />
Con qu<strong>al</strong>e visione e progetto pensa di andare in<br />
Parlamento e con qu<strong>al</strong>e considerazione della vecchia<br />
politica?<br />
“L’opinione della gener<strong>al</strong>ità delle<br />
Chi è<br />
Anna Giacobbe è nata nel 1958 a<br />
Vado, dove ha sempre vissuto con i<br />
genitori Elvira e Ugo, il fratello Carlo e<br />
poi con il marito Gianni e i figli Michele<br />
e Giulia. Ha frequentato il Classico,<br />
partecipando con il fratello agli scioperi<br />
studenteschi. Si è laureata nel ‘93 ,nel<br />
frattempo lavorava già nella Cgil dove<br />
a 19 anni si interessava di giovani<br />
disoccupati. E’ stata prima segretario<br />
gener<strong>al</strong>e della Camera del lavoro di<br />
<strong>Savona</strong> e poi della Cgil region<strong>al</strong>e. Da<br />
qu<strong>al</strong>che anno era segretario del<br />
sindacato Pensionati della <strong>Liguria</strong>.<br />
Le piace cucinare, è appassionata di<br />
gi<strong>al</strong>li e polizieschi tv, ha una femmina<br />
di cane lupo, Yuma, di 35 chili.<br />
persone sui “politici” e soprattutto<br />
sui parlamentari la dice lunga sul<br />
fatto che sono stati fatti errori<br />
pesanti: non si tratta solo di chi<br />
ha rubato, e c’è stato; la distanza<br />
dai cittadini ha segnato tutta la<br />
politica. Il che non vuol dire che<br />
tutti si sono comportanti m<strong>al</strong>e,<br />
che “sono tutti ugu<strong>al</strong>i”, ma che la<br />
rigenerazione della vita politica<br />
deve essere profonda. Vedo nel<br />
Partito democratico uno sforzo<br />
vero in questo senso; in ogni<br />
caso non bastano le parole, né<br />
un lavoro breve per riconquistare<br />
la fiducia delle persone. Ci vorrà<br />
tempo e comportamenti credibili.<br />
Occorrerà però non solo essere<br />
onesti, ma dimostrate l’utilità dell’azione politica, la<br />
capacità di trovare soluzioni, nelle condizioni date, ai<br />
problemi presenti e insieme la capacità di progettare<br />
una società migliore”.<br />
Cosa porta con sé in Parlamento dopo l'esperienza nel<br />
sindacato?<br />
“Ho imparato che il lavoro non è solo un mezzo per<br />
vivere, ma uno strumento per essere liberi perché<br />
autonomi e per contribuire, per la nostra quota, a<br />
cambiare il mondo; che dare v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong> lavoro vuol dire
dare v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>l’ingegno, ma anche <strong>al</strong>la fatica. Nella mia<br />
esperienza nello Spi ho imparato molto d<strong>al</strong>le persone<br />
anziane, che si fanno bastare pensioni basse , ma che<br />
non si rassegnano e che danno ancora tanto del loro<br />
tempo, delle loro energie e del loro sapere, agli <strong>al</strong>tri. E<br />
ho imparato che con le persone devi sempre parlare,<br />
devi sempre ascoltare, devi aver chiaro chi rappresenti,<br />
in nome di chi agisci e, insieme, che le soluzioni vanno<br />
costruite avendo in mente l’interesse gener<strong>al</strong>e, con<br />
mediazioni e avanzamenti progressivi”.<br />
Qu<strong>al</strong>e il suo impegno per una politica più vicina <strong>al</strong>la<br />
gente e più trasparente?<br />
“Se non sarà la politica a cambiare davvero, ci<br />
attendono anni tristi. Io credo che il centro sinistra si<br />
stia attrezzando a re<strong>al</strong>izzare davvero una nuova<br />
stagione della rappresentanza politica: io credo di poter<br />
dare a questo un contributo, per le cose che ho<br />
imparato nel lavoro che ho fatto sino ad ora. Penso di<br />
potermi prendere due impegni concreti. I primo: il tempo<br />
che il parlamentare non dedica <strong>al</strong> lavoro “romano” deve<br />
essere speso davvero nella presenza nel proprio<br />
territorio, nel contatto con le comunità loc<strong>al</strong>i: con la<br />
presenza fisica, l’informazione sulla propria attività (con<br />
strumenti sia tradizion<strong>al</strong>i che nuovi), l’ascolto delle<br />
sollecitazioni e delle proposte, dando v<strong>al</strong>ore non solo <strong>al</strong><br />
rapporto con il singolo cittadino, ma anche agli<br />
amministratori loc<strong>al</strong>i e <strong>al</strong>le associazioni. Il secondo: il<br />
parlamentare riceve un compenso per la propria attività,<br />
già significativo, ma soprattutto per rimborsi di spese,<br />
che solo in parte devono essere giustificate: non<br />
intendo amministrare io questi denari, come se fossero<br />
“miei”: affiderò la loro gestione <strong>al</strong>l’amministratore del<br />
Pd, e studieremo una forma di controllo /supervisione<br />
trasparente sull’uso di quelle risorse; per quanto<br />
riguarda la sostanza, saranno impiegate<br />
massimamente per sostenere l’azione di contatto,<br />
informazione, servizio, verso la comunità savonese”.<br />
Qu<strong>al</strong>i impegni si sente di garantire a fronte di una sempre<br />
più grave situazione economico-soci<strong>al</strong>e che sta<br />
duramente colpendo anche la nostra provincia?<br />
“I progetti avviati sul nostro territorio devono essere<br />
davvero l’occasione per dare lavoro e lavoro di qu<strong>al</strong>ità<br />
<strong>al</strong>le persone che vivono qui; è necessario incentivare<br />
nuovi insediamenti produttivi; uno stato soci<strong>al</strong>e che<br />
funziona può produrre anche buona occupazione;<br />
sbloccare le risorse degli enti loc<strong>al</strong>i ferme per via del<br />
patto di stabilità può dare prime risposte”.<br />
Perchè gli elettori della terza età dovrebbero darti le loro<br />
preferenze?<br />
Mi verrebbe da rispondere che loro possono<br />
apprezzare più di <strong>al</strong>tri l’“usato sicuro”, il fatto che<br />
<strong>al</strong>l’innovazione va accompagnata un po’ di esperienza.<br />
Ma, a parte le battute, mi sento di dire che essermene<br />
occupata, nel mio lavoro <strong>al</strong>lo Spi e nella collaborazione<br />
con <strong>Auser</strong>, mi ha reso consapevole di questo: la<br />
condizione degli anziani rischia di scomparire, c’è il<br />
pericolo che si finisca per dire che sono un peso, che<br />
sono loro la ragione dei costi troppo <strong>al</strong>ti dello stato<br />
soci<strong>al</strong>e, che addirittura sono loro i responsabili delle<br />
difficoltà dei più giovani; e invece gli anziani sono una<br />
risorsa fondament<strong>al</strong>e della nostra società, ed è<br />
necessario costruire un modello soci<strong>al</strong>e in cui, per dirla<br />
in breve, i giovani stanno bene perché stanno bene gli<br />
anziani. Penso di poterli rappresentare con cognizione<br />
di causa, tutto qui”.<br />
5<br />
Prima di lei in Parlamento<br />
ANGIOLA MINELLA, GINA LAGORIO,<br />
MAURA CAMOIRANO<br />
Angiola Minella, Gina Lagorio e Maura Camirano<br />
Anna Giacobbe è la quarta donna savonese ad<br />
approdare in Parlamento. L'hanno preceduta,<br />
elette, a seconda degli anni e delle sigle, nelle liste<br />
di Pci, Ds e Ulivo, tre esponenti importanti della<br />
politica e della società civile savonese: Angiola<br />
Minella, nata a <strong>Savona</strong> il 3 febbraio 1920, laureata<br />
in lettere, insegnante, partigiana con le Brigate<br />
Garib<strong>al</strong>dine, moglie del sindac<strong>al</strong>ista Cgil Molinari,<br />
eletta nel 1946 (Costituente), 1948, 1958 e <strong>al</strong><br />
Senato nel '63; abitava in via Libia, poi via<br />
Cimarosa, è stata anche consigliere comun<strong>al</strong>e,<br />
molto amata d<strong>al</strong>la gente e d<strong>al</strong>le donne per la sua<br />
partecipazione e disponibilità; la scrittrice Gina<br />
Lagorio, nata a Bra nel 1922, ma savonese di<br />
adozione, moglie di Emilio Lagorio (figura di spicco<br />
della Resistenza savonese, già rappresentante del<br />
Pci nel Cln, uscito d<strong>al</strong> Pci dopo i fatti di Ungheria,<br />
morto nel 1964), poi moglie dell'editore Garzanti,<br />
eletta con 22.312 preferenze nel 1987, membro<br />
della Commissione cultura, scienza e istruzioni<br />
della Camera; Maura Camoirano nata (1950) e<br />
residente a Cairo Montenotte, già consigliere<br />
comun<strong>al</strong>e, assessore e poi vicesindaco di Cairo,<br />
eletta nel '92 con 9.772 voti di preferenza, '94 e '96<br />
con 50.362 voti (con l'Ulivo), nell'XI legislatura<br />
membro della Commissione ambiente, territorio,<br />
lavoro pubblici, nella XII membro della<br />
Commissione permanente ambiente-territoriolavori<br />
pubblici e della Commissione d'inchiesta<br />
sull'Acna di Cengio; nella XIII è questore della<br />
Camera e membro permanente della<br />
Commissione difesa. Primo firmatario di una<br />
proposta di legge in materia di emanazione di<br />
dispsizioni per gli interventi conseguenti a c<strong>al</strong>amità<br />
natur<strong>al</strong>i, cofirmataria di 98 proposte di legge.
Verso le elezioni-l'an<strong>al</strong>isi<br />
SCENARIO COMPLESSO CON L'INCOGNITA DELL'INGOVERNABILITA'<br />
Centrosinistra favorito nei sondaggi, ma con il rischio di una maggioranza diversa <strong>al</strong> Senato<br />
Esigenze legate a non eludibili<br />
tempi di stampa mi hanno costretto<br />
a disegnare un possibile scenario di<br />
partenza in vista delle elezioni<br />
politiche del 24 febbraio prossimo,<br />
senza disporre di tutti gli elementi<br />
utili per una riflessione<br />
sufficientemente approfondita.<br />
Tuttavia ritengo che sia possibile,<br />
anche nel momento in cui scrivo (in<br />
precedenza, cioè, <strong>al</strong>la<br />
presentazione definitiva delle liste)<br />
fornire un utile contributo <strong>al</strong><br />
dibattito. Ho così utilizzato molte<br />
delle osservazioni fin qui espresse<br />
dai più importanti an<strong>al</strong>isti politici per<br />
provare a disegnare uno “scenario<br />
di partenza” riferito esclusivamente,<br />
sia chiaro, <strong>al</strong>le dinamiche politicoelettor<strong>al</strong>i<br />
e non rivolto <strong>al</strong>l’insieme di<br />
esigenze di contenuto<br />
programmatico che, pure, <strong>al</strong>l’interno<br />
della gravissima crisi in atto,<br />
dovrebbero essere an<strong>al</strong>izzati con<br />
grande attenzione, anche per<br />
verificare le contraddizioni evidenti,<br />
sotto quest’aspetto, in ciascun<br />
schieramento (da qu<strong>al</strong>che parte ci<br />
si sta comunque attrezzando per un<br />
monitoraggio costante <strong>al</strong> riguardo<br />
dell’an<strong>al</strong>isi tra le politiche svolte da<br />
ciascun partito fino a questo punto, i<br />
programmi elettor<strong>al</strong>i e lo sviluppo<br />
del dibattito).<br />
I guasti della legge elettor<strong>al</strong>e. La<br />
prima considerazione di merito<br />
riguarda la mancata modifica del<br />
sistema elettor<strong>al</strong>e: il mantenimento<br />
in vita del sistema elettor<strong>al</strong>e<br />
proporzion<strong>al</strong>e con soglia di<br />
sbarramento e premio di<br />
maggioranza escogitato nel 2005<br />
con l’obiettivo di rendere meno<br />
netto la probabile sconfitta del<br />
centrodestra di <strong>al</strong>lora potrebbe<br />
provocare un esito paradoss<strong>al</strong>e,<br />
non corrispondere <strong>al</strong>la fin<strong>al</strong>ità di<br />
fondo che il sistema elettor<strong>al</strong>e<br />
stesso presenta: il mantenimento di<br />
uno schema bipolare, che nel 2008<br />
entrambi i princip<strong>al</strong>i contendenti<br />
tentarono di ridurre, addirittura, a<br />
bipartitico, cedendo poi a un<br />
inefficace metodo di <strong>al</strong>leanze<br />
FRANCO ASTENGO*<br />
“ridotte”, il Pdl con la Lega, il Pd con<br />
l’Idv che risultò, <strong>al</strong>la fine,<br />
determinante per l’esito in quanto la<br />
Lega Nord contribuì in maniera<br />
decisiva ad <strong>al</strong>largare il divario tra i<br />
due schieramenti, trovandosi di<br />
fronte ad un quadro che segnerà,<br />
comunque, la fine di quello schema,<br />
presentandosi, infatti, un nuovo<br />
quadro di tipo multipartitico.<br />
Parlamento con 4 poli. E’<br />
facilmente prevedibile, infatti, la<br />
presenza nel futuro Parlamento di<br />
<strong>al</strong>meno quattro poli: il centrodestra<br />
classico, con l’accordo Pdl-Lega;<br />
l’<strong>al</strong>leanza Pd-SeL (che i sondaggi<br />
danno in grado di acquisire la<br />
maggioranza assoluta <strong>al</strong>la Camera<br />
con una quota di voti stimata oggi<br />
da Renato Mannheimer attorno <strong>al</strong><br />
38%-39%, usufruendo di<br />
un’aggiunta di premio di oltre il<br />
15%); il Nuovo Centro oggi quotato<br />
attorno <strong>al</strong> 15%, del qu<strong>al</strong>e comunque<br />
il presidente del Consiglio uscente<br />
dovrebbe sortire come azionista di<br />
maggioranza; l'M5S, che an<strong>al</strong>isi un<br />
po’ facilone danno in picchiata<br />
rispetto a sondaggi <strong>al</strong>trettanto<br />
grossolani – a mio giudizio – usciti<br />
qu<strong>al</strong>che tempo fa e che comunque<br />
si colloca ben oltre il 10% dei voti.<br />
Potrebbe aggiungersi, in questo<br />
quadro, anche “Rivoluzione Civile”<br />
che in questo momento si colloca<br />
secondo stime attendibili attorno <strong>al</strong><br />
3%, essendo difficile v<strong>al</strong>utare<br />
quanto possa provenire a questa<br />
lista d<strong>al</strong> voto già consolidato di<br />
formazioni storiche come il Prc e<br />
l’Idv, se dovesse provenire, da quei<br />
soggetti, una quota consistente del<br />
precedente patrimonio di suffragi,<br />
6<br />
pur in c<strong>al</strong>o negli ultimi tempi.In<br />
questo caso <strong>al</strong>lora il conseguimento<br />
del quorum <strong>al</strong> 4% <strong>al</strong>la Camera<br />
potrebbe risultare accessibile. Una<br />
contraddizione stridente, quella tra<br />
gli effetti di questa stramp<strong>al</strong>ata<br />
legge elettor<strong>al</strong>e e il quadro politico<br />
re<strong>al</strong>e, in quanto può essere<br />
prevedibile che, in questa<br />
occasione, <strong>al</strong>la Camera il premio<br />
sia davvero “di minoranza” e che un<br />
quadro di forze politiche complesso<br />
e articolato come quello che<br />
potrebbe essere presente in aula<br />
resti compresso, d<strong>al</strong> punto di vista<br />
della rappresentanza, nella<br />
spartizione dei soli 290 seggi di<br />
minoranza. Si può senz’<strong>al</strong>tro<br />
affermare, <strong>al</strong> di fuori da qu<strong>al</strong>siasi<br />
visione ideologica, che ci troviamo<br />
di fronte ad un’esagerata<br />
affermazione del concetto di<br />
“governabilità”, da correggere <strong>al</strong> più<br />
presto. In ogni caso ci troveremo<br />
con un sistema parlamentare<br />
sicuramente “in sofferenza”,<br />
spianando la strada agli<br />
spostamenti, più o meno tattici,<br />
<strong>al</strong>l’interno dell’aula, per costruire<br />
equilibri diversi. Si tratterà di un<br />
fatto fisiologico, dipendente soltanto<br />
in parte da ciò che accadrà <strong>al</strong><br />
Senato. Il possibile esito delle<br />
elezioni nel secondo ramo del<br />
Parlamento costituisce, infatti, l’<strong>al</strong>tro<br />
elemento di vero e proprio<br />
paradosso in questa vigilia<br />
elettor<strong>al</strong>e.<br />
La trappola del Senato. Un<br />
sistema elettor<strong>al</strong>e, infatti, che<br />
prevede un uso così anom<strong>al</strong>o del<br />
premio di maggioranza (in re<strong>al</strong>tà di
minoranza) in un ramo del<br />
Parlamento, è congegnato in modo<br />
di far sì che nell’<strong>al</strong>tro ramo, in un<br />
regime a bicamer<strong>al</strong>ismo ridondante,<br />
possa re<strong>al</strong>izzarsi una maggioranza<br />
diversa, senza che – come negli<br />
Usa – ci sia il presidenzi<strong>al</strong>ismo e il<br />
rinnovo parzi<strong>al</strong>e delle Camere a<br />
metà mandato in nome di un “power<br />
of b<strong>al</strong>ance” che da noi non esiste.<br />
L’elezione del Senato si colloca,<br />
quindi, <strong>al</strong> centro dell’attenzione di<br />
tutti gli osservatori in una<br />
dimensione molto curiosa: quella<br />
del cercare di prevedere il risultato<br />
delle minoranze, regione per<br />
regione, per capire se ci sarà, in<br />
particolare nelle regioni ritenute<br />
decisive (Lombardia, Veneto,<br />
Sicilia), una spartizione dei seggi<br />
d<strong>al</strong>la parte risultata minoritaria, tra<br />
due o più soggetti.<br />
Paradoss<strong>al</strong>mente, ha già notato<br />
qu<strong>al</strong>cuno, Berlusconi, vincendo in<br />
Lombardia, potrebbe favorire – <strong>al</strong>la<br />
fine – il disegno di Monti che,<br />
partecipando in quella Regione <strong>al</strong>la<br />
divisione dei seggi assieme <strong>al</strong> M5S<br />
potrebbe fare in modo che il Pd<br />
risulti, <strong>al</strong>la fine, costretto a cercare<br />
un’<strong>al</strong>leanza fuori d<strong>al</strong> quadro<br />
presentato agli elettori. Nella<br />
sostanza il quadro di partenza<br />
presenta due elementi di oggettiva<br />
difficoltà d<strong>al</strong> punto di vista della<br />
rappresentatività del futuro<br />
Parlamento e della capacità di<br />
espressione di maggioranze definite<br />
e consolidate <strong>al</strong>la Camera, quadro<br />
non corrispondente ai re<strong>al</strong>i rapporti<br />
di forza presenti nel Paese, nel<br />
senso del superamento del quadro<br />
bipolare; e <strong>al</strong> Senato l’impossibilità<br />
di espressione di una maggioranza<br />
coerente con l’<strong>al</strong>tro ramo del<br />
Parlamento e di conseguenza la<br />
formazione di un Governo di<br />
composizione anom<strong>al</strong>a rispetto a<br />
quella indicata agli elettori.<br />
In <strong>Liguria</strong> centrosinistra <strong>al</strong><br />
sorpasso. Per quel che riguarda il<br />
quadro di riferimento a livello loc<strong>al</strong>e,<br />
è molto difficile, se non impossibile,<br />
tracciare un disegno futuro <strong>al</strong>meno<br />
plausibile, vista l’enorme diversità<br />
negli schieramenti in campo tra il<br />
2008 e oggi (una comparazione,<br />
per essere v<strong>al</strong>ida, deve essere<br />
eseguita tra tornate elettor<strong>al</strong>i<br />
omogenee tra di loro). Mi limito,<br />
quindi, a ricordare quelli che furono<br />
in <strong>Liguria</strong> e in Provincia di <strong>Savona</strong> i<br />
risultati delle elezioni svoltesi il 13<br />
aprile 2008. Per la Camera dei<br />
deputati si ebbero in <strong>Liguria</strong><br />
999.889 voti v<strong>al</strong>idi su 1.319.773<br />
elettori. La co<strong>al</strong>izione Pd-IdV<br />
ottenne 425.055 voti pari <strong>al</strong> 42,51%<br />
con 6 seggi assegnati <strong>al</strong> Pd e un<br />
seggio <strong>al</strong>l’Idv. Sul versante del<br />
centrodestra si ebbero 435.711 voti<br />
con 7 deputati <strong>al</strong> Pdl e ben 2 <strong>al</strong>la<br />
Lega Nord. Un seggio toccò anche<br />
<strong>al</strong>l’Udc con 37.820 voti pari <strong>al</strong><br />
3,78%; restò esclusa la lista Sinistra<br />
Arcob<strong>al</strong>eno (come del resto in tutta<br />
It<strong>al</strong>ia) che re<strong>al</strong>izzò 36.888 suffragi<br />
pari <strong>al</strong> 3,69%. Nella Provincia di<br />
<strong>Savona</strong> risultò molto più netto il<br />
successo del centrodestra con<br />
88.455 voti pari <strong>al</strong> 48,13%: circa 10<br />
punti percentu<strong>al</strong>i in più rispetto <strong>al</strong><br />
centrosinistra che ottenne 70-419<br />
voti e il 38,31%. L’Udc si fermò a<br />
6.785 (3,69%) e la Sinistra<br />
Arcob<strong>al</strong>eno a 5.865 (3,19). Dati che<br />
adesso, <strong>al</strong>la luce dei sondaggi,<br />
dovrebbero risultare rib<strong>al</strong>tati nel<br />
confronto tra centrodestra e<br />
centrosinistra, ma con l’incognita<br />
della “s<strong>al</strong>ita in politica” di Monti<br />
attorno <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e si sono raccolti<br />
centristi e transfughi di varia natura<br />
e provenienza, oltre <strong>al</strong> M5S. Nel<br />
2008, nell’elezione v<strong>al</strong>ida per il<br />
Senato, in <strong>Liguria</strong> il premio di<br />
maggioranza fu assegnato <strong>al</strong><br />
centrodestra con 5 seggi (Pdl<br />
352.968 voti, 37,55%, 4 senatori;<br />
Lega Nord 61.797, 6,57% 1<br />
senatore); la minoranza di<br />
centrosinistra si vide attribuire 3<br />
seggi <strong>al</strong> Pd (360.285 voti, 38,33%);<br />
restarono fuori dai giochi l’Idv<br />
(44.670, 4,75%) l'Arcob<strong>al</strong>eno<br />
(33.066, 3,52%) e l’Udc (35.514,<br />
3,78%). Come per la Camera anche<br />
per il Senato, nel 2008, il distacco<br />
tra centrodestra e centrosinistra<br />
risultò, nella Provincia di <strong>Savona</strong>,<br />
molto più netto che non nell’intera<br />
Regione: il centrodestra raggiunse<br />
gli 84.266 voti (48,70%) e il<br />
centrosinistra 67.271 (38,88%), con<br />
l’Udc a 6.358 (3,67%) e<br />
l’Arcob<strong>al</strong>eno 5.375 (3,11). Come ho<br />
ricordato <strong>al</strong>l’inizio, il quadro politico<br />
appare in via di complessivo<br />
ri<strong>al</strong>lineamento e l’esposizione dei<br />
dati di 5 anni fa deve essere<br />
considerata semplicemente “a<br />
futura memoria”. Per il resto mai<br />
come in questa occasione v<strong>al</strong>e<br />
limitarci a osservare un “vedremo<br />
gli sviluppi”, auspicando una<br />
sconfitta delle forze populiste di<br />
destra che hanno m<strong>al</strong> governato<br />
7<br />
questo Paese per un lungo periodo<br />
della legislatura appena terminata<br />
e, anche, di quelle forze legate a<br />
uno schema ideologico di<br />
affrontamento della crisi basato<br />
soltanto su di un’idea di “austerità”<br />
a senso unico. Poi ci sono le<br />
promesse della campagna<br />
elettor<strong>al</strong>e, ma questo sarebbe un<br />
discorso affatto diverso da quello<br />
simil-tecnico che ho cercato di<br />
sviluppare in questa sede.<br />
*Politologo (Testo 12 gennaio 2013)<br />
Incontri con gli anziani<br />
MONTICELLO D’ARGENTO<br />
I giovani di “Liberi Tutti” animano<br />
pomeriggi e giornate dei residenti<br />
CARMEN PARODI*<br />
È rasserenante pensare che non<br />
sempre gli ospiti delle Case di Riposo<br />
finiscono per vivere isolati, senza <strong>al</strong>cun<br />
rapporto con la parte vit<strong>al</strong>e della città!<br />
Infatti, da quando, quasi un anno fa , è<br />
stata aperta l’ R.P “Marino Bagnasco”, i<br />
rapporti tra generazioni diverse sono<br />
stati <strong>al</strong> centro dell’attenzione della<br />
Direzione con il supporto dei Volontari<br />
<strong>Auser</strong> e, in modo particolare, del Centro<br />
socio educativo “Liberi Tutti”. E così in<br />
vari momenti di gioia o di scambio di<br />
auguri in occasione, ad esempio, delle<br />
ultime festività, un bel gruppetto di<br />
ragazzi, che durante la settimana, sono<br />
inseriti nelle attività pomeridiane di<br />
carattere scolastico e ludico, si ritrovano<br />
ad intrattenere i nonni di Monticello con<br />
la loro musica e i loro canti. La gioia<br />
diventa quasi p<strong>al</strong>pabile sia da parte<br />
degli anziani che si lasciano trascinare<br />
nei vari canti, con gli occhi lucidi e la<br />
voce sempre più sicura, sia da parte dei<br />
ragazzi che sentono l’importanza della<br />
loro presenza tra quelle persone e<br />
superano spesso le loro difficoltà di<br />
inserimento soci<strong>al</strong>e, i loro problemi di<br />
rapporti interperson<strong>al</strong>i, per diventare un<br />
armonico gruppo, che serenamente<br />
interagisce in modo disciplinato,<br />
gratificato e gratificante. Rapporti<br />
integenerazion<strong>al</strong>i: questo mi pare un<br />
modo molto simpatico e proficuo per<br />
tenere unite generazioni diverse,<br />
accomunate però dagli stessi problemi<br />
di solitudine , anche se dovuti a<br />
situazioni obiettivamente dissimili.<br />
Questi incontri sfociano infatti, in uno<br />
scambio di esperienze e di<br />
comprensione, importante per la<br />
consapevole maturazione dei giovani<br />
ed <strong>al</strong>trettanto significativo per la<br />
serenità degli anziani.<br />
* Responsabile Volontari <strong>Auser</strong> che operano<br />
in strutture residenzi<strong>al</strong>i
L'editori<strong>al</strong>e<br />
LE ELEZIONI E NOI<br />
TOMASO MINUTO<br />
Ci risiamo. Eccoci ancora una volta in campagna<br />
elettor<strong>al</strong>e, e come sempre con il rischio di essere<br />
frastornati da tante promesse che immancabilmente<br />
non vedremo mai re<strong>al</strong>izzate. Ma perlomeno questa<br />
volta, scorrendo i nominativi delle varie liste elettor<strong>al</strong>i,<br />
nessuno potrà più dire che il volontariato deve stare<br />
fuori d<strong>al</strong>la politica.<br />
Infatti tra i tanti candidati spiccano molti nomi di rilievo<br />
che fanno capo ad associazioni di volontariato o del<br />
terzo settore. Che il volontariato non potesse rimanere<br />
estraneo <strong>al</strong>la politica, è una tesi che noi abbiamo<br />
sempre sostenuto, ma che esponenti di primo piano del<br />
volontariato vadano a farne parte direttamente in prima<br />
persona, ci lascia un po’ perplessi.<br />
A prima vista sembrerebbe che avere nostri<br />
rappresentanti diretti nella stanza dei bottoni, potrebbe<br />
essere vantaggioso per dare/avere un contributo<br />
maggiore nel risolvere i problemi che da anni assillano<br />
le associazioni di volontariato. Ma conoscendo<br />
abbastanza bene il mondo della politica, non vorrei che<br />
una volta eletti, questi amici, cedendo <strong>al</strong>le logiche degli<br />
interessi dei partiti di appartenenza, si limitassero a<br />
premere solo i bottoni nelle varie votazioni in aula,<br />
dimenticandosi dei problemi re<strong>al</strong>i del volontariato e<br />
della gente da esso assistita, vanificando in quel modo<br />
lo scopo del loro ingresso nella politica attiva.<br />
E’ una mia preoccupazione e vorrei fortemente che<br />
questo non si avverasse. Il motivo è semplice da<br />
spiegare: le associazioni di volontariato hanno estrema<br />
necessità di avere nuove leggi di tutela e di sostegno<br />
che le aiutino a svolgere il loro insostituibile compito a<br />
partire da una revisione in senso positivo della legge<br />
266/91 ormai obsoleta. E per questo vorrei che i nuovi<br />
parlamentari si impegnassero a fondo in questa<br />
direzione senza dimenticarsi della loro provenienza e<br />
dei bisogni delle loro associazioni.<br />
Siamo solo agli inizi di una campagna elettor<strong>al</strong>e che si<br />
pensava dovesse tenersi <strong>al</strong>l'insegna di un certo “fair<br />
play”, ma dopo la ridiscesa in campo del “grande<br />
imbonitore” si presenta invece confusa, rissosa, senza<br />
esclusione di colpi. Un clima destinato a fare passare<br />
addirittura in terzo o quarto piano eventu<strong>al</strong>i e auspicabili<br />
proposte concrete dei partiti per il superamento della<br />
crisi e il miglioramento delle condizioni di vita della<br />
stragrande maggioranza dei cittadini it<strong>al</strong>iani.<br />
Ma noi, che siamo fuori dai giochi e d<strong>al</strong>la mischia,<br />
vorremmo sapere come la prossima classe dirigente<br />
intenda in modo chiaro e concreto, sciogliere e<br />
affrontare le incertezze del futuro riguardanti la sorte di<br />
milioni di lavoratori occupati, disoccupati, cassintegrati,<br />
esodati, giovani, famiglie e pensionati, lasciando da<br />
parte promesse utopistiche, destinate a tradursi in<br />
stangate lacrime e sangue.<br />
Ai neo eletti facciamo sapere che siamo disposti a non<br />
volere tutto e subito o la luna nel pozzo. Vogliamo solo<br />
proposte re<strong>al</strong>istiche e re<strong>al</strong>izzabili, ma soprattutto tanta,<br />
tantissima equità. Siamo stufi di dire e scrivere sulle<br />
nostre pagine che a pagare sono sempre gli stessi,<br />
sempre i più poveri, mentre i ricchi diventano sempre<br />
più ricchi.<br />
2<br />
La battaglia elettor<strong>al</strong>e vista d<strong>al</strong>l’Economist<br />
Sommario<br />
Editori<strong>al</strong>e - Minuto<br />
Pag. 2<br />
Investire sul lavoro Cgil - Rossello Pag. 3<br />
Intervista a Giacobbe - Piccardo Pag. 4-5<br />
Verso le elezioni - Astengo Pag. 6-7<br />
Monticello d’Argento - Parodi Pag. 7<br />
Intervista <strong>al</strong> prof. Garzarelli - Sortino Pag. 8-9<br />
Dimissioni protette Pag. 9<br />
Festiv<strong>al</strong> Età Libera- Concorsi Pag. 9<br />
Le sfide dell’<strong>Auser</strong> - Mangano Pag.10<br />
Le donne e l’<strong>Auser</strong> - Scarrone Pag.11<br />
La testimonianza - C<strong>al</strong>abria Pag. 12<br />
Uomini e anim<strong>al</strong>i - Minuto Pag. 13<br />
La telefonata - Piccardo Pag. 14<br />
Il mio Sessantotto - Felice Rossello Pag. 15<br />
Progetto europeo- Camposeragna Pag. 16<br />
10 anni di turismo <strong>Auser</strong> - Moretti Pag.17-18<br />
Anno europeo - Redazione Pag. 18<br />
Tesseramento <strong>Auser</strong> - Girardi Pag. 19<br />
Fornaci:come eravamo -Tissone Pag. 20<br />
I luoghi del cuore Pag. 21<br />
Pinacoteca -Tagliavini Pag. 22<br />
Carnev<strong>al</strong>e a Noli Moggio Pag. 23<br />
Direttore Responsabile: Tomaso Minuto<br />
Coordinamento redazion<strong>al</strong>e: Dominica Piccardo<br />
Comitato di redazione: Angelo C<strong>al</strong>abria, Maria Grazia<br />
Sortino, Claudio Tagliavini, Mario Tissone<br />
Hanno collaborato a questo numero<br />
Franco Astengo, Anna Camposeragna, Luciano Girardi,<br />
Michele Mangano, Ennio Moretti, Giuliano Moggio,<br />
Carmen Parodi, Felice Rossello, Francesco Rossello,<br />
Ileana Scarrone<br />
EDITORE<br />
AUSER PROVINCIALE SAVONA – ONLUS<br />
(Associazione per l’AUtogestione dei SERvizi e la solidarietà)<br />
Via Boito 9r - <strong>Savona</strong> tel. 019.838.982.26<br />
e mail: ausersv@libero.it<br />
Distribuzione gratuita<br />
Autorizzazione Tribun<strong>al</strong>e di <strong>Savona</strong> n.552/54
Verso le elezioni-l’intervento<br />
Il “Piano per il lavoro della Cgil” per rilanciare i consumi e far crescere il Paese<br />
“INVESTIRE SU LAVORO, WELFARE E REDDITO”<br />
Evitare di cadere nella trappola di una campagna elettor<strong>al</strong>e surre<strong>al</strong>e e in facili populismi.<br />
Occorre comprendere come trovare le risorse per dare maggiore risposta ai lavoratori e ai pensionati<br />
Il 25 e il 26 gennaio la Cgil ha presentato il suo Piano<br />
per il Lavoro. Un progetto ambizioso che si ispira a<br />
quello presentato da Di Vittorio nel 1949.<br />
Con questa iniziativa non vogliamo limitarci a ribadire<br />
per il nostro Paese la necessità di investire sul lavoro,<br />
ma vogliamo presentare una nostra idea di Paese e di<br />
Governo. Un’idea che si può riassumere molto<br />
semplicemente perché non è nient’<strong>al</strong>tro che l’esatto<br />
contrario di ciò che il governo Berlusconi prima e il<br />
governo Monti poi hanno fatto in questi anni.<br />
Non inventiamo niente di nuovo, semplicemente<br />
sosteniamo che investire su lavoro, welfare e reddito,<br />
così come su beni comuni ed innovazione è la strada<br />
per rilanciare i consumi, far crescere il Pil e, di<br />
conseguenza, ridurre il debito pubblico. Dovrebbe<br />
essere norm<strong>al</strong>e parlare di questi temi in campagna<br />
elettor<strong>al</strong>e, nel momento in cui si presentano i propri<br />
progetti per il Paese. In re<strong>al</strong>tà stiamo assistendo ad una<br />
campagna surre<strong>al</strong>e, nella qu<strong>al</strong>e i princip<strong>al</strong>i responsabili<br />
dello sfacelo del Paese, a partire da Berlusconi,<br />
invadono le televisioni promettendo di ridurre tasse che<br />
loro stessi hanno introdotto e di modificare leggi che<br />
loro stessi hanno approvato.<br />
D<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra parte, il ragionamento qu<strong>al</strong>unquista e<br />
dozzin<strong>al</strong>e che “tanto i politici sono tutti ugu<strong>al</strong>i, pensano<br />
a loro stessi e non risolvono nulla” (ahimé ho letto<br />
questi discorsi anche nelle pagine di questo giorn<strong>al</strong>e),<br />
pur trovando facile presa, non fanno <strong>al</strong>tro che favorire<br />
la co<strong>al</strong>izione più populista (quella che ci ha governato<br />
per 10 anni) e non si interrogano su qu<strong>al</strong>i potrebbero<br />
essere le soluzioni di merito per far uscire il paese d<strong>al</strong>le<br />
secche. Io sosterrò chi mi chiede trasparenza e chi<br />
vuole abbattere i costi della politica, ma a patto che mi<br />
dica anche come farà ad utilizzare la leva fisc<strong>al</strong>e per<br />
rilanciare i consumi, cioè dove si possono<br />
re<strong>al</strong>isticamente trovare i soldi per ridurre le tasse a<br />
pensionati e lavoratori; non voterò chi mi dice “pensioni<br />
FRANCESCO ROSSELLO*<br />
3<br />
per tutti” ma non sarà in grado di spiegarmi come si<br />
può riformare nel tempo il welfare in maniera t<strong>al</strong>e che le<br />
donne e coloro che svolgono lavori usuranti non siano<br />
costretti ad andare in pensione a 65 anni e <strong>al</strong> tempo<br />
stesso, come si costruisca un sistema che non<br />
costringa i giovani di oggi a vivere domani con una<br />
pensione da fame. Non mi voglio far fregare da chi<br />
parla <strong>al</strong>la mia pancia dicendo “no <strong>al</strong>la chiusura degli<br />
osped<strong>al</strong>i”, ma non sa spiegarmi come farà a garantire<br />
l’assistenza ad amm<strong>al</strong>ati ed anziani, mantenendo i<br />
presidi osped<strong>al</strong>ieri ma garantendo <strong>al</strong> contempo una<br />
migliore assistenza domiciliare. Infine non mi farò<br />
abbindolare da chi sventola la bandiera dell’ambiente e<br />
prometterà un mondo migliore ma non saprà spiegarmi<br />
come fare ad rendere efficienti gli impianti inquinanti,<br />
dove trovare le risorse per investire nell’edilizia<br />
pubblica antisismica o per frenare il rischio di dissesto<br />
idrogeologico, così come per investire in ricerca. In<br />
<strong>al</strong>tre parole non voterò chi mi sventolerà davanti il libro<br />
dei sogni e mi dirà quello che vorrebbe fare senza<br />
avere la consapevolezza di ciò che si può fare.<br />
Il piano per il lavoro della Cgil rappresenta la nostra<br />
idea di merito, che parte d<strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà e cerca<br />
gradu<strong>al</strong>mente di modificarla. E’ un piano che parte<br />
d<strong>al</strong>l’an<strong>al</strong>isi di dati sconfortanti, che ci dicono quanti<br />
danni abbiano fatto <strong>al</strong> Paese 10 anni di politiche<br />
liberiste. Ma pensionati e lavoratori non hanno bisogno<br />
di an<strong>al</strong>isi, basta che guardino <strong>al</strong>le loro condizioni<br />
person<strong>al</strong>i. Non sarà certo un mese di vane promesse e<br />
di invasione delle televisioni che potrà illudere queste<br />
persone. Piuttosto, questa “purga mediatica” non deve<br />
spingerci a credere che la politica sia solo quella roba<br />
lì. Così come esiste il piano per il lavoro della Cgil,<br />
esistono <strong>al</strong>tre proposte interessanti che meritano di<br />
essere approfondite, sostenute e rispetto <strong>al</strong>le qu<strong>al</strong>i<br />
magari domani, chiedere conto.<br />
*Segretario gener<strong>al</strong>e della Camera del Lavoro
L’<strong>intervista</strong><br />
<strong>Diventare</strong> <strong>mamma</strong>, ne parliamo con S<strong>al</strong>vatore Garzarelli, direttore del Dipartimento materno infantile della Asl2<br />
“ETÀ MEDIA OLTRE I 35 ANNI E DONNE PIÙ CONSAPEVOLI”<br />
Parto person<strong>al</strong>izzato, staff <strong>al</strong> femminile per garantire <strong>al</strong>la donna “il suo nido”, il ruolo dell'ostetrica<br />
Nat<strong>al</strong>ità, problemi della<br />
gravidanza, diventare<br />
<strong>mamma</strong>, preparazione e<br />
parto person<strong>al</strong>izzato,<br />
protocolli di intervento,<br />
rapporto gestante-ostetrica<br />
progetti per il futuro. Ne<br />
parliamo con il dottor<br />
S<strong>al</strong>vatore Garzarelli,<br />
direttore del Dipartimento<br />
materno infantile della Asl2<br />
La situazione demografica nella<br />
nostra provincia registra un c<strong>al</strong>o.<br />
Qu<strong>al</strong>e approccio hanno oggi le<br />
donne verso la gravidanza?<br />
“Le donne sono molto più<br />
consapevoli e preparate di un<br />
tempo. Il livello dell’età in cui una<br />
donna decide di avere un figlio è<br />
aumentato anche per le condizioni<br />
socio economiche. Le nostre<br />
partorienti si collocano in una fascia<br />
di età spesso superiore ai 35 anni.<br />
Durante la gravidanza mantengono<br />
un ruolo attivo nella gestione della<br />
stessa approfondendo i temi relativi<br />
<strong>al</strong>la gestazione e <strong>al</strong> parto e ad<br />
<strong>al</strong>levare i figli, cambiamento<br />
cultur<strong>al</strong>e certamente positivo anche<br />
se ha reso le donne più esigenti e<br />
quindi pazienti, oserei dire, più<br />
impegnative.”<br />
Le partorienti sono accompagnate<br />
d<strong>al</strong>l’ostetrica di fiducia <strong>al</strong> momento<br />
del ricovero?<br />
“La partoriente che arriva per il<br />
travaglio di solito è già stata accolta<br />
e seguita durante la gravidanza nel<br />
nostro ambulatorio. Questo modello<br />
di intervento, che riduce del 30% le<br />
ansie delle neo mamme, è frutto di<br />
un lavoro costante delle ostetriche<br />
durante i corsi di preparazione <strong>al</strong><br />
parto. Tutto ciò consente <strong>al</strong>le donne<br />
di arrivare in reparto conoscendo<br />
già lo staff che le assisterà e con il<br />
qu<strong>al</strong>e ha instaurato un rapporto di<br />
empatia e fiducia.<br />
La futura madre entra quindi: “nel<br />
suo nido”. Oggi registriamo una<br />
larga presenza del compagno o<br />
marito che partecipa attivamente<br />
sia durante il corso di preparazione<br />
sia durante il travaglio e il parto e in<br />
egu<strong>al</strong>e misura anche dopo.<br />
E' comunque facoltà della<br />
partoriente farsi accompagnare da<br />
MARIA GRAZIA SORTINO<br />
n. 1006 Bambini nati nel reparto di ostetricia nel 2012<br />
una persona di sua fiducia t<strong>al</strong>ora<br />
madre o amica”.<br />
Nel suo staff il person<strong>al</strong>e femminile è<br />
in maggioranza...<br />
“Si. La donna, medico e ostetrica,<br />
comprende maggiormente il<br />
fenomeno della maternità e la<br />
scelta di svolgere la professione è<br />
determinata d<strong>al</strong>l’amore innato. Alla<br />
domanda sul perché si sceglie una<br />
certa speci<strong>al</strong>ità c'è chi ha risposto<br />
in modo ironico: il chirurgo è un<br />
masochista, il ginecologo un<br />
maniaco sessu<strong>al</strong>e. Io non credo sia<br />
vero, ma privilegio ugu<strong>al</strong>mente le<br />
donne nel mio staff che lo fanno per<br />
l’amore che hanno per la madre”.<br />
Qu<strong>al</strong>e ruolo per ostetriche e medici?<br />
Le ostetriche accompagnano in<br />
prev<strong>al</strong>enza le future madri durante<br />
tutto il percorso: accoglienza in<br />
ambulatorio, preparazione <strong>al</strong> parto<br />
e assistenza in reparto. I medici<br />
presenti 24 ore, intervengono su<br />
richiesta dell’ostetrica e per le<br />
situazioni che devono essere<br />
monitorate in modo specifico”.<br />
La donna anche se più consapevole<br />
può presentare retaggi e timori. Oggi<br />
come affronta il dolore del parto?<br />
“Durante il corso di preparazione<br />
viene consegnata una modulistica<br />
sul come “scegliere” il parto in base<br />
<strong>al</strong>le proprie caratteristiche<br />
psicofisiche. Proponiamo diverse<br />
mod<strong>al</strong>ità: il parto eutocico, il parto in<br />
acqua e quello in an<strong>al</strong>gesia. Se la<br />
partoriente è tranquilla e<br />
fisiologicamente adatta e norm<strong>al</strong>e,di<br />
solito si privilegia il parto eutocico. Il<br />
parto in acqua viene scelto in<br />
8<br />
prev<strong>al</strong>enza da donne giovani e<br />
anche con un fisico atletico, ma<br />
soprattutto ment<strong>al</strong>mente propense<br />
ad una esperienza particolare e<br />
innovativa. Il parto in an<strong>al</strong>gesia, nel<br />
nostro reparto attuabile 24 ore su<br />
24, viene scelto da una donna su 4,<br />
speci<strong>al</strong>mente da quelle che, per<br />
paure e ansie, vogliono essere<br />
coscienti ma non sentire dolore.<br />
Ogni donna deve poter scegliere,<br />
nei limiti della sicurezza sanitaria, il<br />
suo parto. nessuno può imporre<br />
scelte in un momento così<br />
particolare. Qu<strong>al</strong>unque intervento<br />
coattivo sarebbe una insopportabile<br />
violenza. Rimane una quota, se<br />
pure minima (20,17% nel 2011), di<br />
parti cesarei dettati d<strong>al</strong>le condizioni<br />
fisiche della madre o del feto”.<br />
Ci sono volontari che operano nel<br />
suo reparto?<br />
“Ho esperienza di volontariato<br />
osped<strong>al</strong>iero e conosco il lavoro<br />
dell’Avo. Ma nel reparto di ostetricia<br />
non è mai stato necessario in<br />
quanto la degenza è molto breve e<br />
poi la maternità, il parto e il suo<br />
decorso sono momenti natur<strong>al</strong>i e<br />
non di m<strong>al</strong>attia quindi di solito sia le<br />
pazienti sia le loro famiglie sono<br />
autosufficienti. Anche le pazienti<br />
sottoposte ad intervento cesareo<br />
hanno degenze molto brevi e<br />
decorsi tranquilli”.<br />
Qu<strong>al</strong>i progetti per il futuro?<br />
“Abbiamo in mente di costruire un<br />
protocollo di intervento da adottare<br />
in tutte le re<strong>al</strong>tà della Asl2 in modo<br />
che le partorienti trovino ugu<strong>al</strong>e<br />
assistenza nei vari punti nascita.<br />
(segue a pagina 9)
(da pagina 8)<br />
Puntiamo molto sulla formazione<br />
permanente del person<strong>al</strong>e.<br />
Abbiamo attivi ogni sei mesi corsi<br />
ed esercitazioni pratiche su un<br />
manichino che ci è stato donato<br />
d<strong>al</strong>l’associazione, sul qu<strong>al</strong>e viene<br />
attuata l’esercitazione di triage<br />
ostetrico e per affinare la manu<strong>al</strong>ità<br />
degli operatori durante il parto in<br />
modo da evitare traumi <strong>al</strong> nascituro<br />
e agire in sicurezza e rapidità”.<br />
DIMISSIONI PROTETTE<br />
Aiuto agli anziani dopo il ricovero osped<strong>al</strong>iero<br />
La convenzione tra <strong>Auser</strong> <strong>Savona</strong> e l’Asl 2<br />
garantisce, da parte dei volontari <strong>Auser</strong>, l’assistenza<br />
infermieristica semplice, la compagnia e l’eventu<strong>al</strong>e<br />
consegna spesa e farmaci a pazienti anziani e soli<br />
dimessi d<strong>al</strong>l’osped<strong>al</strong>e San Paolo. Gli interventi sono<br />
coordinati d<strong>al</strong>la volontaria Fiorella Genta.<br />
Le segn<strong>al</strong>azioni possono pervenire tramite<br />
l’assistente soci<strong>al</strong>e del presidio osped<strong>al</strong>iero o<br />
direttamente <strong>al</strong> bancone nell’atrio del nosocomio<br />
dove sono presenti i volontari il martedì e giovedì<br />
mattina d<strong>al</strong>le 10 <strong>al</strong>le 12 oppure telefonando <strong>al</strong><br />
338.521.8418.<br />
La durata prevista d<strong>al</strong>la convenzione può avere<br />
durata <strong>al</strong> massimo di due mesi, successivamente,<br />
se necessario, l’anziano può beneficiare ancora<br />
della presenza dei volontari del Filo d’Argento con il<br />
servizio di compagnia telefonica, trasporto soci<strong>al</strong>e,<br />
eventu<strong>al</strong>e recapito della spesa e dei farmaci.<br />
La crisi che ha colpito il nostro Paese ha coinvolto il<br />
sistema sanitario riducendo sia le giornate di<br />
degenza sia, purtroppo, anche le risposte sul<br />
territorio. L’attività del volontariato quindi è diventa<br />
viepiù importante. Senza potere e,soprattutto,<br />
volere sostituire gli interventi degli operatori<br />
profession<strong>al</strong>i pubblici,ai qu<strong>al</strong>i va la titolarità degli<br />
interventi speci<strong>al</strong>istici, l’intervento dei volontari<br />
costituisce un v<strong>al</strong>ido supporto ai tanti anziani che<br />
rimangono a casa propria a patto che sia loro offerto<br />
il necessario sostegno nei momenti di maggiore<br />
fragilità. Per questo la convenzione <strong>Auser</strong> Asl2<br />
segna un importante momento di collaborazione tra<br />
funzioni diverse ma ugu<strong>al</strong>mente orientate <strong>al</strong><br />
benessere dei cittadini anziani.<br />
Per informazioni n. verde <strong>Auser</strong>: 800.995.988<br />
Chi è<br />
S<strong>al</strong>vatore Garzarelli, di origine abruzzese, sposato, è ligure di<br />
adozione. Si è laureato a Genova, <strong>al</strong>lievo del <strong>professor</strong> De Cecco. D<strong>al</strong><br />
1977 <strong>al</strong> 1997 ha lavorato <strong>al</strong>l’osped<strong>al</strong>e Villa Scassi di Sampierdarena;<br />
d<strong>al</strong> ‘97 <strong>al</strong> 2004 si è trasferito in Abruzzo presso l’osped<strong>al</strong>e di Vasto. È<br />
a <strong>Savona</strong> d<strong>al</strong> 2004 come direttore del Dipartimento materno Infantile.<br />
Alcuni dati statistici<br />
Nascite a <strong>Savona</strong> nel 2012: 1006 di cui 759 da madri it<strong>al</strong>iane e 247 da<br />
madri straniere. Il 26% di parti è stato cesareo, 200 i parti in an<strong>al</strong>gesia<br />
e 15 quelli in acqua.<br />
Età media delle madri: 33,5 anni Media figli per madre: 1,7<br />
9<br />
Anche quest’anno, nell’ambito del Progetto Anziani<br />
Età Libera della Fondazione Carige, in<br />
collaborazione con le Reti Distrettu<strong>al</strong>i della provincia<br />
di <strong>Savona</strong>, delle Associazioni di volontariato e con il<br />
supporto organizzativo di <strong>Auser</strong>, si svolgeranno le<br />
giornate di festa a coronamento delle varie<br />
iniziative.<br />
Durante queste giornate saranno premiati i vincitori<br />
dei concorsi di pittura, fotografia, poesia e racconti<br />
banditi nell’anno 2012.<br />
A <strong>Savona</strong> la giornata di festa è fissata per il 9<br />
febbraio <strong>al</strong>le ore 15 presso la Sms Fratellanza<br />
Leginese di via Chiabrera 4.<br />
Oltre <strong>al</strong>la premiazione ci saranno momenti di<br />
divertimento e di spettacolo coronati da un piccolo<br />
rinfresco di s<strong>al</strong>uto.<br />
Le occasione di festa si terranno sia a <strong>Savona</strong> sia in<br />
V<strong>al</strong>bormida, Fin<strong>al</strong>e ed Albenga e saranno rivolte a<br />
tutti i cittadini anziani diventando uno dei momenti di<br />
aggregazione e di soci<strong>al</strong>izzazione oltre che il<br />
riconoscimento e la premiazione delle capacità<br />
creative degli artisti in concorso.<br />
Quest’anno, grazie <strong>al</strong>la fattiva collaborazione con la<br />
ceramista e pittrice Laura Macchia membro, con le<br />
artiste Lia Franzia e Veronique Massenet, della<br />
giuria per le opere pittoriche, è stato possibile<br />
<strong>al</strong>lestire, nell’area espositiva della Conad di via<br />
Servetaz, una mostra delle opere pittoriche in<br />
concorso nel distretto di <strong>Savona</strong>.<br />
L’esposizione avrà luogo d<strong>al</strong> 27 gennaio <strong>al</strong> 16<br />
febbraio 2013.
Volonteurope<br />
Novembre 2012-marzo 2013<br />
SAVONA-LONDRA:<br />
PRONTO A RIPARTIRE<br />
CON IL CESAVO<br />
IL PROGETTO EUROPEO<br />
DEL VOLONTARIATO<br />
SENZA FRONTIERE<br />
Dopo la bella esperienza dei 6 volontari<br />
d'Oltremanica a <strong>Savona</strong>,<br />
d<strong>al</strong> 3 <strong>al</strong> 24 marzo sei savonesi<br />
saranno ospiti sulle rive del Tamigi<br />
dell’associazione britannica Rsvp<br />
Ada, Angelo, Bruno, Gabriella, Graziella e Margherita<br />
sono i nostri volontari che andranno a Londra d<strong>al</strong> 3 <strong>al</strong><br />
24 marzo prossimi per attuare la seconda fase del<br />
progetto europeo <strong>al</strong>l’interno del programma di<br />
apprendimento permanente Grundtvig - Senior<br />
Volunteering project. Daisy, Irene, Lucy, Pasqu<strong>al</strong>e,<br />
Milton e Tony sono invece i volontari inglesi che<br />
abbiamo ospitato a <strong>Savona</strong> d<strong>al</strong> 4 <strong>al</strong> 25 novembre 2012.<br />
E’ il secondo progetto presentato d<strong>al</strong> Cesavo in<br />
collaborazione con <strong>Auser</strong>, Arci, Acli ed Anteas<br />
finanziato con i fondi europei messi a disposizione per<br />
lo sviluppo dell'educazione degli adulti, attraverso<br />
percorsi formativi “<strong>al</strong>ternativi” qu<strong>al</strong>i esperienze di<br />
volontariato in <strong>al</strong>tri paesi europei. Lanciato nel 2000,<br />
Grundtvig si propone di offrire agli adulti opportunità per<br />
migliorare le loro conoscenze e competenze, facilitare il<br />
loro sviluppo person<strong>al</strong>e. In particolare il programma<br />
contribuisce a affrontare i problemi connessi con<br />
l'invecchiamento della popolazione in Europa. Il<br />
Cesavo, come soggetto fin<strong>al</strong>izzato a sostenere e<br />
qu<strong>al</strong>ificare le organizzazioni di volontariato,<br />
favorendone lo sviluppo, la crescita, la capacità di<br />
iniziativa, aderisce d<strong>al</strong> 2005 <strong>al</strong>la rete europea<br />
Volonteurope, grazie <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e è stato possibile iniziare<br />
un percorso di formazione costante e progressivo con<br />
le associazioni savonesi che ha permesso nel 2010 di<br />
ottenere il finanziamento di un primo progetto elaborato<br />
in partnership con l’associazione britannica Rsvp<br />
(Retired and senior volunteer programme) anch’essa<br />
aderente a Volonteurope.<br />
Il buon esito dell’esperienza del 2010 e l’entusiasmo<br />
delle associazioni e dei volontari a rinnovare<br />
l’esperienza ha portato <strong>al</strong>la presentazione di un nuovo<br />
progetto, approvato e finanziato d<strong>al</strong>l’Unione europea lo<br />
scorso anno. Progetto che, nonostante le molte<br />
difficoltà incontrate a causa di una ristrutturazione di<br />
risorse complessive, sia del Cesavo sia del partner<br />
britannico, ha concluso la sua prima fase consistente<br />
nell’ospit<strong>al</strong>ità di 6 volontari provenienti d<strong>al</strong> Regno Unito<br />
che lo scorso novembre hanno condiviso la loro<br />
esperienza e partecipato attivamente <strong>al</strong>la attività di<br />
volontariato delle associazioni coinvolte nel progetto.<br />
Il lavoro preparatorio e di gestione delle attività è stato<br />
coordinato d<strong>al</strong> Cesavo insieme ai volontari di <strong>Auser</strong>,<br />
ANNA CAMPOSERAGNA*<br />
16<br />
Anteas, Arci e Acli. Insieme abbiamo fatto davvero di<br />
tutto: d<strong>al</strong>la predisposizione degli appartamenti degli<br />
ospiti, <strong>al</strong>l’organizzazione di attività di volontariato<br />
specifiche adatte <strong>al</strong>le esigenze degli ospiti. Una bella<br />
esperienza che ha consentito di scoprire in ognuno di<br />
noi, flessibilità e capacità organizzative che l'hanno<br />
reso molto più intensa e anche piacevole di quanto<br />
avessimo mai pensato.<br />
In particolare per due ragioni: una riguardante la<br />
dimensione del progetto, l’<strong>al</strong>tra la sua qu<strong>al</strong>ità.<br />
Infatti, <strong>al</strong>le associazioni form<strong>al</strong>mente coinvolte se ne<br />
sono aggiunte molte <strong>al</strong>tre: Aias, Aism, Gli amici della<br />
Ceramica, Aida, la Bottega della Solidarietà, Cid,<br />
Assonautica e, oltre ad esse, le scuole savonesi<br />
Mazzini, Colombo, Mameli, Pertini, la facoltà di Scienze<br />
della formazione dell’Università di Genova, <strong>al</strong>largando<br />
di fatto la partecipazione <strong>al</strong> progetto a tantissime<br />
persone e a soggetti diversi.<br />
E per quanto riguarda la qu<strong>al</strong>ità, tutti i nostri volontari<br />
che andranno a Londra hanno stretto un bel legame<br />
con i colleghi inglesi che hanno accolto nelle rispettive<br />
associazioni in modo t<strong>al</strong>e che quest’esperienza non<br />
disattendesse le aspettative maturate nei mesi<br />
precedenti da entrambe le parti.<br />
E così d<strong>al</strong> lunedì <strong>al</strong> venerdì e qu<strong>al</strong>che volta anche nel<br />
week end il lavoro si è susseguito d<strong>al</strong> primo mattino fino<br />
a sera. L’<strong>Auser</strong>, come associazione più simile a quella<br />
londinese, ha ospitato i volontari in sede,<br />
nell’ambulatorio dei Vado Ligure, nei centri della<br />
Marina, Celle, Bergeggi, nella casa di riposo di Noli e<br />
del Santuario, oltre che messo a disposizione le attività<br />
del Piedibus e in Pinacoteca e tanti volontari.<br />
Oltre <strong>al</strong>le pratiche di volontariato si sono condivise<br />
esperienze umane e di vita quotidiana che hanno dato<br />
tanto a tutti, lasciandoci più consapevoli del nostro<br />
impegno e del v<strong>al</strong>ore di quello che facciamo .<br />
Sono state tre settimane che resteranno impresse nella<br />
nostra memoria con un sorriso, come quello,<br />
scanzonato di Pasqu<strong>al</strong>e che non c’è più, ma che per<br />
tutti noi rappresenta l’immagine di questa bella<br />
avventura che si sta compiendo.<br />
* Direttore Cesavo <strong>Savona</strong>
Verso il Congresso nazion<strong>al</strong>e<br />
LE SFIDE DELL'AUSER PER UN NUOVO WELFARE<br />
Impegno per combattere le disuguaglianze, politica per lo sviluppo soci<strong>al</strong>e, rete di sussidiarietà<br />
sul territorio complementare ma non sostituiva dell'intervento pubblico, di<strong>al</strong>ogo con il sindacato<br />
L’<strong>Auser</strong> si prepara <strong>al</strong> suo prossimo<br />
congresso nazion<strong>al</strong>e: “Un progetto<br />
soci<strong>al</strong>e per tutte le età, i diversi<br />
colori della solidarietà”. Nell'assise,<br />
che si svolgerà il 20, 21 e 22 marzo<br />
2013 <strong>al</strong> P<strong>al</strong>acongressi di Riccione,<br />
sono in vista tante novità politiche e<br />
organizzative.<br />
Il Paese sta cambiando e ciò rende<br />
inevitabile anche un mutamento<br />
dell’associazione che deve sapersi<br />
adeguare <strong>al</strong>la nuova situazione<br />
soci<strong>al</strong>e del Paese. Dobbiamo fare i<br />
conti con i soggetti deboli sempre<br />
più colpiti d<strong>al</strong>la crisi economica.<br />
Aumentano le disuguaglianze: da<br />
un lato, il 10 per cento delle famiglie<br />
it<strong>al</strong>iane detiene quasi la metà della<br />
ricchezza nazion<strong>al</strong>e; d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro, due<br />
milioni e 300mila anziani vivono in<br />
condizioni di povertà assoluta,<br />
tendenza in continua crescita.<br />
Sono venute meno le sicurezze del<br />
secolo scorso, che ponevano <strong>al</strong><br />
centro tre pilastri: istruzione, lavoro,<br />
previdenza. E' indispensabile un<br />
cambiamento di rotta, investendo<br />
moltissimo per sconfiggere le<br />
disparità e ridefinire un’idea di<br />
società dove, oltre <strong>al</strong>lo sviluppo<br />
economico e produttivo, sia<br />
assicurato anche lo sviluppo<br />
soci<strong>al</strong>e. Un problema, ormai, non<br />
più solo nazion<strong>al</strong>e. Coinvolge<br />
l’Europa, il cui modello soci<strong>al</strong>e è<br />
tuttora di esempio per tutto il resto<br />
del mondo. Oltre <strong>al</strong>l’unità politica ed<br />
economica, l’Ue deve puntare a<br />
rilanciare un modello soci<strong>al</strong>e<br />
inclusivo ed equo, dando maggiore<br />
attenzione ai temi della povertà,<br />
disabilità, sanità, <strong>al</strong>le barriere. Tutto<br />
ciò richiede un rinnovamento del<br />
welfare. Un rinnovamento che non<br />
sia solo di tipo assistenzi<strong>al</strong>istico, ma<br />
anche produttivo; va rilanciata<br />
l’economia soci<strong>al</strong>e, sia in termini di<br />
prestazioni sociosanitarie e<br />
assistenzi<strong>al</strong>i integrate sia in termini<br />
di possibilità occupazion<strong>al</strong>i per i<br />
giovani. Insomma, il welfare, se<br />
inteso in termini innovativi, può<br />
diventare concretamente un volano<br />
di crescita e sviluppo per il paese e<br />
per l’intera Europa. In t<strong>al</strong>e scenario,<br />
MICHELE MANGANO*<br />
l’<strong>Auser</strong> lancia un progetto soci<strong>al</strong>e<br />
specifico articolato su tre assi<br />
fondament<strong>al</strong>i: politiche e azioni<br />
soci<strong>al</strong>i gener<strong>al</strong>i, politiche e azioni<br />
soci<strong>al</strong>i specifiche e politiche<br />
organizzative. Da questo punto di<br />
vista, vi sono <strong>al</strong>cune sfide da<br />
affrontare. La prima è quella<br />
dell’invecchiamento attivo, tema<br />
fondament<strong>al</strong>e per noi, perché può<br />
diventare una grande opportunità<br />
per la società, una fase della vita<br />
che va vissuta nella sua interezza in<br />
un’ottica di progettu<strong>al</strong>ità, che si<br />
deve legare a un forte rapporto<br />
intergenerazion<strong>al</strong>e. Altro punto<br />
strategico, il ruolo delle associazioni<br />
sul territorio, con la creazione di<br />
una rete di sussidiarietà capace di<br />
dare possibilità in termini<br />
complementari e integrativi<br />
<strong>al</strong>l’intervento pubblico, senza<br />
sostituirsi ad esso, e che<br />
sostanzi<strong>al</strong>mente agisca in modo<br />
costruttivo per dare risposte<br />
qu<strong>al</strong>itative e quantitative adeguate<br />
ai bisogni della popolazione.<br />
Vogliamo essere un’associazione<br />
rivolta in prev<strong>al</strong>enza agli anziani,<br />
ma nel contempo aperta ad adulti,<br />
giovani e immigrati per fare<br />
accoglienza e integrazione e far<br />
vivere armonicamente nel territorio<br />
e nella comunità il nostro impegno<br />
soci<strong>al</strong>e e cultur<strong>al</strong>e. Puntiamo a un<br />
volontariato del fare, ma anche del<br />
dire, nella direzione dell’intervento<br />
concreto, ma anche della denuncia<br />
e della proposta, cercando di<br />
superare i divari che esistono nel<br />
paese, fra nord, centro e sud. Nel<br />
Mezzogiorno, in particolare, vi è un<br />
disagio soci<strong>al</strong>e crescente, legato<br />
<strong>al</strong>la disoccupazione giovanile, <strong>al</strong>la<br />
povertà, agli anziani indigenti, e in<br />
questo l’<strong>Auser</strong> deve diventare<br />
protagonista, assieme agli <strong>al</strong>tri<br />
soggetti soci<strong>al</strong>i, di un progetto che<br />
cerchi di superare t<strong>al</strong>i difficoltà.<br />
Altro aspetto importante, la forte<br />
<strong>al</strong>leanza con i centri di servizio per il<br />
volontariato, nati e cresciuti per<br />
sostenere lo sviluppo di questo tipo<br />
di lavoro. Nel contempo, è basilare<br />
anche il rapporto con Cgil e Spi.<br />
10<br />
Abbiamo compiti e ruoli diversi, ma<br />
vorremmo offrire <strong>al</strong> sindacato la<br />
nostra esperienza per re<strong>al</strong>izzare<br />
una piattaforma più aperta e<br />
condivisa, <strong>al</strong> fine di migliorare e<br />
rendere più efficace ed efficiente la<br />
contrattazione territori<strong>al</strong>e e la<br />
negoziazione soci<strong>al</strong>e. Dentro <strong>al</strong><br />
nostro progetto abbiamo individuato<br />
delle macro-aree d’intervento. La<br />
prima è quella legata <strong>al</strong> benessere,<br />
s<strong>al</strong>ute e comunità, e dentro questo<br />
filone ci sono Il Filo d’Argento,<br />
l’Abitare, il Turismo soci<strong>al</strong>e.<br />
Poi c’è l’area dell’apprendimento<br />
permanente per tutte le età; segue<br />
quella del volontariato civico per la<br />
v<strong>al</strong>orizzazione del beni comuni. In<br />
questo ambito, c’è tutta la rete<br />
organizzativa dell’<strong>Auser</strong>, dove è<br />
molto importante il ruolo svolto d<strong>al</strong>le<br />
donne, che sono la maggioranza,<br />
ma che ai livelli apic<strong>al</strong>i non sono<br />
ancora pienamente rappresentative.<br />
In t<strong>al</strong> senso, scontiamo un limite e<br />
dei ritardi che vanno recuperati,<br />
adeguando i tempi di conciliazione.<br />
Informazione, comunicazione e<br />
formazione sono infine, tre parole<br />
strategiche per la nostra politica<br />
organizzativa, perché non tutti<br />
sanno cos’è l’<strong>Auser</strong>, anche<br />
<strong>al</strong>l’interno del mondo sindac<strong>al</strong>e.<br />
E va dunque re<strong>al</strong>izzata una<br />
comunicazione capace di fare<br />
conoscere le nostre tantissime<br />
buone pratiche, così com’è<br />
importante la formazione: la nostra<br />
complessa organizzazione deve<br />
darsi strumenti per re<strong>al</strong>izzare<br />
progetti di infrastrutturazione<br />
soci<strong>al</strong>e in grado di attingere ai fondi<br />
europei, ma anche a quelli region<strong>al</strong>i<br />
e territori<strong>al</strong>i. Infine, puntiamo a<br />
rafforzare la nostra presenza nelle<br />
grandi periferie delle aree<br />
metropolitane, dove siamo carenti e<br />
dove invece esistono grandi<br />
contraddizioni e grandi bisogni. In<br />
quel contesto, vorremmo rilanciare<br />
il nostro intervento per stare più<br />
vicino e portare il nostro aiuto<br />
concreto <strong>al</strong>le persone tot<strong>al</strong>mente<br />
emarginate ed escluse.<br />
*Presidente nazion<strong>al</strong>e <strong>Auser</strong>
Le donne e l’<strong>Auser</strong><br />
Programmi sulla base delle sensibilità e delle esigenze <strong>al</strong> femminile<br />
PARI OPPORTUNITÀ E SCELTE DECISE CON LE DONNE<br />
D<strong>al</strong>l’8 Congresso <strong>Auser</strong> proposte e iniziative per trasformare l’orizzonte negativo della condizione delle<br />
donne, per contribuire ad affermare la loro libertà ed attenuare le discriminazioni nei loro confronti<br />
Parlare di donne, in prossimità dell’otto marzo Giornata<br />
Internazion<strong>al</strong>e della Donna, può apparire ad <strong>al</strong>cuni<br />
retorico o peggio ancora superfluo.<br />
Penso proprio di no! La condizione delle donne in It<strong>al</strong>ia,<br />
ma in molti <strong>al</strong>tri paesi del mondo, è ancora<br />
caratterizzata da discriminazioni profonde.<br />
Basti ricordare due primati negativi che l’It<strong>al</strong>ia detiene: il<br />
più basso numero di donne occupate; il più <strong>al</strong>to numero<br />
di femminicidi, cioè di donne uccise, nella maggioranza<br />
dei casi, da mariti, da compagni, da uomini che<br />
motivano il loro atto estremo, violento come atto<br />
d’amore.<br />
Anche l’8° congresso dell’<strong>Auser</strong> si occupa di politiche di<br />
genere e quindi delle donne.<br />
Negli ultimi anni la nostra associazione ha osservato<br />
con più attenzione un fenomeno associativo, per<strong>al</strong>tro<br />
noto, v<strong>al</strong>e a dire da una parte la fattiva e cospicua<br />
presenza delle donne, il loro ricco contributo ideativo;<br />
d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra il non sempre lineare riconoscimento del loro<br />
ruolo, a partire d<strong>al</strong>le responsabilità più <strong>al</strong>te<br />
dell’associazione (presidenze e/o vicepresidenze).<br />
Da questo punto di vista, sul piano della<br />
rappresentanza, si sono compiuti passi avanti<br />
significativi. La presenza delle donne è aumentata nelle<br />
responsabilità: più presidenti nelle strutture territori<strong>al</strong>i<br />
e/o provinci<strong>al</strong>i, più responsabili di aree tematiche, più<br />
responsabili di circolo o centro soci<strong>al</strong>e.<br />
Il documento politico organizzativo per il dibattito dell’8°<br />
congresso si sofferma sul senso e le motivazioni per<br />
contribuire a definire una visione di società <strong>al</strong> cui centro<br />
vi sia la promozione e l’impegno per il riconoscimento<br />
della dignità delle persone, dei loro diritti a prescindere<br />
d<strong>al</strong>l’età, d<strong>al</strong> genere, d<strong>al</strong>l’etnia, d<strong>al</strong> credo; e la<br />
costruzione di una giustizia soci<strong>al</strong>e che accresca le<br />
capacità e garantisca ad ogni individuo la massima<br />
possibilità di decidere la propria esistenza e di costruire<br />
la propria vita.<br />
Per quanto riguarda la condizione delle donne è<br />
necessario <strong>al</strong>zare lo sguardo dell’iniziativa politica <strong>al</strong><br />
mondo e denunciare con forza che una delle ingiustizie<br />
più profonde è rappresentata d<strong>al</strong>la discriminazione che<br />
viene perpetuata in tutti i campi: nella famiglia,<br />
nell’istruzione, nella s<strong>al</strong>ute, nel lavoro, nella sfera<br />
dell’affettività e della sessu<strong>al</strong>ità, nella politica, nel<br />
governo delle istituzioni. Non ci potrà mai essere<br />
giustizia finché non si raggiungerà la piena libertà delle<br />
donne nel riconoscimento del loro diritto di decidere per<br />
se stesse, senza subire direttamente o indirettamente<br />
prevaricazioni e violenze psicologiche e fisiche derivanti<br />
d<strong>al</strong>la distorta costruzione cultur<strong>al</strong>e e soci<strong>al</strong>e del potere.<br />
E’ necessario che l’<strong>Auser</strong>, a tutti i livelli, metta in pratica<br />
una capacità di proposta e di iniziativa per trasformare<br />
l’orizzonte negativo della condizione delle donne, per<br />
ILEANA SCARRONE*<br />
11<br />
contribuire ad<br />
affermare la<br />
loro libertà ed<br />
attenuare le<br />
discriminazioni<br />
nei loro<br />
confronti.<br />
L’osservatorio<br />
delle pari<br />
opportunità,<br />
costituito a<br />
livello nazion<strong>al</strong>e<br />
d<strong>al</strong> Congresso<br />
del 2008,<br />
propone nel<br />
documento<br />
politico organizzativo per il congresso 2013 l’impegno<br />
dell’<strong>Auser</strong> attraverso un progetto internazion<strong>al</strong>e verso<br />
un paese del mondo, per affermare la libertà di accesso<br />
<strong>al</strong>l’istruzione e per promuovere la s<strong>al</strong>ute delle donne<br />
come processo per la pari dignità tra donne e uomini.<br />
Ma è necessario mettere in campo iniziative e progetti<br />
nel nostro paese, nei nostri territori, per leggere le<br />
discriminazioni, i soprusi, le violenze domestiche nei<br />
confronti delle donne che invecchiano, avviando<br />
concrete azioni di pari opportunità, a partire d<strong>al</strong>l’<strong>Auser</strong><br />
stessa per una più ampia presenza e partecipazione<br />
delle donne nei vari livelli dell’associazione. La capacità<br />
di lettura delle condizioni delle donne anziane può<br />
essere re<strong>al</strong>izzata avv<strong>al</strong>endosi dei dati sui diritti negati e<br />
sui soprusi che potremmo raccogliere, con maggiore<br />
attenzione, attraverso il Filo d’argento, in modo da<br />
definire obiettivi fin<strong>al</strong>izzati a ricostruire condizioni di<br />
parità nella famiglia e nel tempo soci<strong>al</strong>e di vita. Nel<br />
documento per l’8° Congresso l’<strong>Auser</strong> riconferma una<br />
nuova idea di invecchiamento come epoca della vita<br />
nella sua interezza, promuovendo nuovi rapporti<br />
intergenerazion<strong>al</strong>i, intercultur<strong>al</strong>i e una rinnovata<br />
solidarietà e stagione dei diritti per affermare il<br />
benessere, la s<strong>al</strong>ute, il protagonismo delle persone che<br />
invecchiano attraverso la strategia dell’invecchiamento<br />
attivo, come età libera e l’impegno di un volontariato di<br />
tutte le età come cittadinanza attiva solid<strong>al</strong>e e<br />
responsabile. Tenuto conto che l’invecchiamento si<br />
configura in maggioranza <strong>al</strong> femminile è necessario<br />
predisporre l’offerta di occasioni e opportunità di tempo<br />
libero, di apprendimento, di interessi relazion<strong>al</strong>i,<br />
cultur<strong>al</strong>i, di impegno solidaristico e di spazi e luoghi che<br />
tengano conto delle specificità e degli interessi delle<br />
donne. Tutto questo non scelto per le donne ma d<strong>al</strong>le<br />
donne, affinché sia la loro libertà di proposta, di<br />
decisione a plasmare i programmi sulla base delle loro<br />
sensibilità ed esigenze.<br />
*Presidente <strong>Auser</strong> <strong>Savona</strong>
La testimonianza<br />
Le esperienze della guerra hanno lasciato “ferite” nei cuori e nei ricordi degli ex combattenti<br />
ALDO, RAGAZZO DEL '24, PRIGIONIERO NEL MARE DEL NORD<br />
“A Swinemunde durante il bombardamento che provocò ventimila morti in 40 minuti. Mi s<strong>al</strong>vò il m<strong>al</strong><br />
di denti. Il rientro avventuroso in It<strong>al</strong>ia, gli incubi notturni. Il difficile reinserimento nella vita norm<strong>al</strong>e”<br />
Sono tante le storie, spesso drammatiche, vissute da<br />
giovanissimi it<strong>al</strong>iani nell’ultima guerra mondi<strong>al</strong>e. Storie<br />
sconosciute, impresse soltanto nei loro pensieri e nel<br />
loro cuore. Difficili da raccontare. Una di queste la fa<br />
rivivere la sofferta testimonianza di Aldo, un savonese,<br />
nato nel 1924, chiamato di leva in Marina nel 1943.<br />
Aveva 19 anni.<br />
Qu<strong>al</strong>e fu la tua prima destinazione?<br />
“Iniziai il mio servizio su una nave che trasportava<br />
proiettili da Genova a La Spezia, durò per un breve<br />
periodo, poi mi trovai sull’isola di Helgoland nel Mare<br />
Del Nord”.<br />
Casa era successo?<br />
“Per quel periodo ho un vuoto di memoria, non ricordo<br />
bene cosa mi accadde. Sul posto trovai una quarantina<br />
di prigionieri it<strong>al</strong>iani e <strong>al</strong>trettanti russi, sotto il comando<br />
dei tedeschi. L’isola era un grande scoglio di due-tre<br />
chilometri, una sessantina di metri di <strong>al</strong>titudine. I<br />
tedeschi, con il lavoro dei russi e degli it<strong>al</strong>iani, avevano<br />
scavato tante g<strong>al</strong>lerie su diversi piani. In pratica era<br />
diventata una vera costruzione nella roccia, dentro c’era<br />
tutto l’occorrente per vivere, compreso un presidio<br />
medico attrezzato. Una quantità di cannoni antiaerei<br />
erano piazzati tutto attorno <strong>al</strong>l’isola, vera fortezza<br />
scavata nella roccia, posizionata in un punto strategico,<br />
dove gli aerei inglesi erano obbligati a passare per<br />
raggiungere la Germania”.<br />
Tu che lavoro svolgevi?<br />
“Non lontano d<strong>al</strong>l’isola c’era un banco di sabbia. Io e<br />
<strong>al</strong>cuni compagni, trasportavamo, con una chiatta,<br />
munizioni ed <strong>al</strong>tro tra le due isole. Era una vita dura, per<br />
fortuna trovai due tedeschi che parlavano it<strong>al</strong>iano: nella<br />
prima guerra mondi<strong>al</strong>e erano stati prigionieri a <strong>Savona</strong>;<br />
quando seppero da dove venivo divennero più morbidi,<br />
diciamo così, mi passarono un po’ di viveri in più e<br />
qu<strong>al</strong>che sigaretta. Quel posto era un inferno: i cannoni<br />
sparavano tutti i giorni e anche la notte, gli aerei<br />
bombardavano, ci furono tanti morti. Durò per mesi”.<br />
I giorni più brutti erano passati?<br />
“No, i giorni più brutti li passai dopo. Da Helgolan, con<br />
una imbarcazione, assieme ad <strong>al</strong>tri it<strong>al</strong>iani, fummo<br />
trasferiti su l’isola di Usedom, nella città di<br />
Swinemunde, porto <strong>al</strong>la foce dell’Oder. Lì si erano<br />
rifugiati molti tedeschi per sfuggire <strong>al</strong>l’avanzata delle<br />
truppe russe, <strong>al</strong>cuni it<strong>al</strong>iani e prigionieri delle forze<br />
<strong>al</strong>leate. Il 12 marzo 1945 la città ed il porto, con le navi<br />
ancora cariche di profughi, fu bombardata<br />
pesantemente. Gli aerei degli <strong>al</strong>leati sganciarono<br />
bombe incendiarie e bombe mine che esplodevano a<br />
settanta metri d<strong>al</strong> suolo creando un spostamento d’aria<br />
che <strong>al</strong>imentava ancora il fuoco e schiacciava le persone<br />
che erano nell’area d’azione. I tedeschi affondarono la<br />
ANGELO CALABRIA<br />
12<br />
Swinemunde prima del bombardamento del 1945<br />
nuova corazzata Zeppelin per non lasciarla in mano ai<br />
nemici. Swinemunde in quaranta minuti venne rasa <strong>al</strong><br />
suolo. I morti furono c<strong>al</strong>colati in oltre ventimila. Questo<br />
fatto è stato riportato nella memorie di Winston<br />
Churchill come una macchia nera per gli <strong>al</strong>leati”.<br />
Tu eri ancora sull’isola?<br />
“Si, mi s<strong>al</strong>vai, ma fu veramente un colpo di fortuna. La<br />
mia baracca fu colpita da una bomba, ma ero uscito<br />
pochi minuti prima per andare a raccogliere un po’ di<br />
neve da mettere sulla guancia per lenire il dolore del<br />
m<strong>al</strong> di denti, rimasi ferito ad un piede. Finita la guerra,<br />
assieme ad <strong>al</strong>tri it<strong>al</strong>iani fummo portati con una nave <strong>al</strong><br />
porto di Kiel. Scappato da bordo con <strong>al</strong>cuni compagni,<br />
raggiunsi la Germania ormai occupata dagli inglesi, poi<br />
a piedi o con mezzi di fortuna attraversai tutto il Paese<br />
e, passando d<strong>al</strong> Brennero,. rientrai in It<strong>al</strong>ia. Un'odissea.<br />
Arrivai a casa a metà settembre”.<br />
La tua vita prima della guerra?<br />
“Mio padre morì che avevo tredici anni, mia madre si<br />
risposò e io mi trasferii da mia zia ad Albenga. Entrai a<br />
lavorare da un fornaio, in seguito fui assunto per brevi<br />
periodi <strong>al</strong>l’Acquedotto, dove già avevano lavorato mio<br />
padre e anche mio nonno, ma persi il posto quando<br />
partii a militare, <strong>al</strong>lora così erano le regole”.<br />
Quando sei tornato è stato difficile reinserirti nel<br />
mondo del lavoro e nella vita?<br />
“Feci un po’ di tutto, per sbarcare il lunario. Dopo un po’<br />
di tempo riuscii ad entrare per brevi periodi<br />
<strong>al</strong>l’Acquedotto, mi passarono fisso quando mi sposai.<br />
La cosa più difficile fu dimenticare quello che avevo<br />
visto, tutti quei morti. Per molto tempo mi svegliavo <strong>al</strong>la<br />
notte con gli incubi, ancora adesso ne porto le<br />
conseguenze, quell'esperienza mi ha condizionato la<br />
vita. Ho saputo che nel '47 l’isola di Helgolan è stata<br />
fatta s<strong>al</strong>tare in aria dagli inglesi con tutto l’arsen<strong>al</strong>e di<br />
guerra che c’era dentro. E' stata poi ricostruita, adesso<br />
è diventata una meta turistica”.
Uomini e anim<strong>al</strong>i<br />
POLDA, IL CANE CHE AMAVA I GATTI<br />
La bella convivenza nel rifugio <strong>al</strong>pino di Cortina tra un San Bernardo e la soriana chiamata Moffy<br />
Quando Vittorio, un amico guida <strong>al</strong>pina, prese in<br />
gestione il rifugio del Cai di Cortina d’Ampezzo<br />
“C. Giussani” <strong>al</strong>la forcella Fontananegra, tra la Tofana<br />
di Roses e la Tofana di Dentro, decise di portare con se<br />
due cuccioletti di pochi mesi: una gattina soriana striata<br />
di colore beige chiamandola Moffy e un femminuccia di<br />
San Bernardo che chiamò Polda.<br />
Moffy sul davanz<strong>al</strong>e del rifugio<br />
Le due bestiole crebbero in fretta e sfatando l’atavico<br />
odio esistente tra cani e gatti diventarono più che<br />
amiche anzi divennero come due sorelline.<br />
L’ambiente solitario della montagna e l’assenza di <strong>al</strong>tri<br />
anim<strong>al</strong>i domestici rafforzò quell’amicizia tanto che non<br />
si staccavano mai l’una d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra sia che fossero<br />
<strong>al</strong>l’interno del rifugio che a gironzolare nei dintorni.<br />
Gli <strong>al</strong>pinisti di passaggio o ospiti del rifugio venivano<br />
sempre accolti dai bau bau e miao miao, dei due<br />
anim<strong>al</strong>i perché quello era il loro festoso benvenuto.<br />
I mesi trascorrevano in fretta: Moffy era diventata una<br />
bella dolce micina d<strong>al</strong> pelo fulvo mentre la Polda un<br />
poderoso e vivace cane San Bernardo.<br />
Erano sempre in movimento e a volte seguivano gli<br />
<strong>al</strong>pinisti sul sentiero che s<strong>al</strong>iva <strong>al</strong>la Tofana di Roses.<br />
Arrivate in prossimità del ghiacciaio le bestiole<br />
ritornavano <strong>al</strong> rifugio e Moffy si faceva trasportare<br />
s<strong>al</strong>tando in groppa <strong>al</strong>la Polda come fosse un cav<strong>al</strong>lino.<br />
A volte partivano da sole per lunghe passeggiate e<br />
sovente scendevano sino <strong>al</strong> sottostante rifugio Dibona<br />
lungo la stradina sterrata. Quando arrivavano <strong>al</strong> rifugio,<br />
il custode che conosceva quelle due birbe, le caricava<br />
sulla teleferica di servizio e le rimandava su <strong>al</strong> rifugio<br />
Giussani. Una volta la strana coppia volle fare una<br />
passeggiata più lunga del solito e camminando per<br />
molti chilometri si avventurò sino a Cortina.<br />
Mentre passeggiavano tranquillamente per le vie della<br />
cittadina tra la curiosità dei villeggianti, incrociarono una<br />
camionetta della polizia e siccome i due anim<strong>al</strong>i erano<br />
conosciuti in tutta la v<strong>al</strong>lata, gli agenti li caricarono<br />
TOMASO MINUTO<br />
13<br />
sulla jeep trasportandoli <strong>al</strong> Dibona dove il custode<br />
provvide ad inviarli, per l’ennesima volta, con la<br />
teleferica, <strong>al</strong> Giussani. Ebbi occasione di conoscere le<br />
due famose bestiole la prima volta che mi recai <strong>al</strong><br />
Rifugio, e mentre Vittorio mi raccontava le loro<br />
avventure rimasi stupito d<strong>al</strong>la affabilità che i due anim<strong>al</strong>i<br />
dimostravano verso le persone.<br />
In seguito durante un’<strong>al</strong>tra gita le rividi <strong>al</strong> Dibona: la<br />
Polda stava sdraiata <strong>al</strong> sole, e sopra di lei, Moffy<br />
faceva le fusa in attesa di essere imbarcate sulla<br />
teleferica. Forse si divertivano a viaggiare su quel<br />
mezzo aereo. Con la Polda vissi un’avventura.<br />
Eravamo partiti d<strong>al</strong> Giussani per s<strong>al</strong>ire <strong>al</strong>la Tofana di<br />
Roses e caso strano la Polda ci seguì da sola, quando<br />
arrivammo <strong>al</strong> ghiacciaio e il percorso diventava<br />
abbastanza pericoloso cercammo di farla tornare<br />
indietro; ma non ci fu nulla da fare, volle seguirci a tutti<br />
i costi m<strong>al</strong>grado i nostri sforzi per farla desistere.<br />
Ma quando arrivammo sulla cresta sommit<strong>al</strong>e che<br />
conduceva <strong>al</strong>la vetta, la Polda si spaventò e iniziando<br />
ad abbaiare non volle più muoversi, ne scendere, ne<br />
s<strong>al</strong>ire.<br />
Non sapendo cosa fare la legammo ad una piccozza e<br />
lei si c<strong>al</strong>mò.<br />
La lasciammo da sola sperando che non gli succedesse<br />
qu<strong>al</strong>che guaio strappando il precario guinzaglio.<br />
Luglio’80: sulla Tofana di Roses scortati da Polda<br />
S<strong>al</strong>immo in vetta e <strong>al</strong> nostro ritorno la trovammo c<strong>al</strong>ma<br />
e tranquilla ad aspettarci dove l’avevamo lasciata.<br />
Le demmo qu<strong>al</strong>che cosa da mangiare, poi ci seguì<br />
trotterellando sino <strong>al</strong> rifugio dove Moffy la stava<br />
attendendo sulla porta. Come la vide arrivare, le corse<br />
incontro e giocherellando gli s<strong>al</strong>tò sulla schiena.<br />
Molte volte le amicizie degli anim<strong>al</strong>i sono più forti di<br />
quelle degli uomini.
La telefonata<br />
Volontaria <strong>Auser</strong> di Albisola testimone del vivere aiutando gli <strong>al</strong>tri e accettando di essere aiutati<br />
IL MESSAGGIO DELLA SIGNORA ESTER: “ LA VITA È UN’AVVENTURA”<br />
Empatia fa rima con solidarietà. La famiglia, la cultura e i progetti di una “giovane”<br />
di 86 anni, già insegnante di lettere e cantante lirica, con la passione per la filosofia<br />
Maria Giovanna è una<br />
esuberante ultraottantenne,<br />
frequenta il centro di Albisola<br />
dove abita e dove tutti la<br />
conoscono come “signora Ester”.<br />
Da lei, attraverso la volontaria<br />
Dora, ho ricevuto un biglietto con<br />
una breve prosa lirica e poche<br />
<strong>al</strong>tre informazioni tra cui il suo<br />
prezioso numero di telefono.<br />
Il titolo, “Il dono del silenzio” ,<br />
mi ha invitato <strong>al</strong>la lettura.<br />
“Silenzio: ti visito, e mi chiami<br />
<strong>al</strong>l’abisso di te sempre più<br />
profondo per riconoscermi in te<br />
vera a scoprire il “dove” tutto è<br />
ugu<strong>al</strong>e nel Principio, verso<br />
l’attuazione, e invano cerco l’inizio introvabile con lo<br />
sfrecciare verso il suo fine. Ma trovo <strong>al</strong>bori incontaminati<br />
nelle foreste dei pini e distese immense di prati mentre<br />
bambini corriamo verso la Casa” dove” siamo aspettati –<br />
Mamma, sei sempre sulla soglia a dirci l’Attesa e l’Addio,<br />
a dirci che non è vera la morte: c’è solo la luce – Si<br />
srotola il filo della vita, ripescato nel silenzio, immutabile<br />
nella volontà certa di essere, eppure processo che naviga<br />
nel nulla insondabile”.<br />
Leggere quelle poche righe, così intense, cariche di<br />
significati e di affetto, mi ha incuriosito. Così ho<br />
contattato la “signora Ester” per telefono. Mi sono<br />
presentata e d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro capo del telefono mi ha risposto<br />
una voce squillante e c<strong>al</strong>da <strong>al</strong> tempo stesso. Abbiamo<br />
cominciato a parlare e mi è venuta voglia di conoscerla,<br />
di chiederle tante cose della sua vita, dei suoi interessi,<br />
delle sue esperienze. Ed è stato come navigare su un<br />
fiume in piena.<br />
“Sono stata insegnante di lettere – esordisce – ho<br />
insegnato, prima nelle scuole medie inferiori poi nelle<br />
superiori e, nel 1972, ho conseguito la speci<strong>al</strong>izzazione<br />
in psicologia. Amo il silenzio, mi affascina il percorso<br />
mistico, la ricerca del se, la filosofia”. E snocciola la<br />
prima citazione del filosofo tedesco Martin Heidegger:<br />
”L’Essere si dona <strong>al</strong>l’uomo e l’uomo aperto ne è il<br />
custode”. Ora capisce meglio il mio scritto? La mia<br />
famiglia mi ha trasmesso v<strong>al</strong>ori importanti uno tra tutti<br />
la solidarietà tra le persone ed è per questo che mi<br />
sono avvicinata <strong>al</strong>la vostra associazione di volontariato.<br />
Ho fatto la volontaria per un certo periodo rispondendo<br />
<strong>al</strong> telefono, ma ora, qu<strong>al</strong>che volta, anch’io ho bisogno di<br />
aiuto perché vivo sola”.<br />
Le chiedo di parlarmi della sua famiglia. “Mio padre era<br />
laureato, mia madre aveva frequentato il conservatorio,<br />
anche i miei zii erano persone istruite, colte. Posso dire<br />
di essere stata fortunata a nascere in una famiglia così.<br />
Un mio zio ha fatto la Resistenza, un <strong>al</strong>tro era medico a<br />
Nomadelfia, lei sa cos’è vero? Con questi parenti può<br />
DOMINICA PICCARDO<br />
14<br />
capire perché io sia così<br />
vicina <strong>al</strong>l’idea di solidarietà e<br />
di dono. Per me amare e<br />
donare nella gratuità è una<br />
grande gioia”.<br />
“Credo ci sia un grande<br />
bisogno di solidarietà, sono<br />
contenta che anche i miei<br />
tre figli, tutti laureati,<br />
seguano questi dettami. Io<br />
vivo sola. Loro sono lontani,<br />
abitano in <strong>al</strong>tre città ma ci<br />
sentiamo per telefono<br />
spesso e sono più tranquilli<br />
sapendo che mi appoggio,<br />
in caso di bisogno, <strong>al</strong>l’<strong>Auser</strong>.<br />
A volte ho bisogno di aiuto<br />
ma riesco ancora ad essere di sostegno ad <strong>al</strong>tri.<br />
Nonostante l’età, poiché sono speci<strong>al</strong>izzata in<br />
psicologia e iscritta <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>bo, seguo <strong>al</strong>cune persone che<br />
hanno bisogno di supporto. Anzi, sa cosa le dico?, ho<br />
un sogno nel cassetto: se fossi milionaria, mi<br />
piacerebbe fondare un centro e occuparmi<br />
empaticamente delle persone magari scodellando<br />
minestrone o con il matterello in mano per fare con loro<br />
la pasta. Si parte da cose semplici che si possono fare<br />
insieme ma la cosa più importante rimane l’empatia e la<br />
capacità di ascolto. L’empatia è tutto, sta anche <strong>al</strong>la<br />
base di tutte le religioni. Purtroppo non sappiamo più<br />
ascoltare e abbiamo paura di stare soli, abbiamo paura<br />
del silenzio. Io non ho paura a stare sola e neppure del<br />
silenzio. Solo nel silenzio si può ascoltare”. Sta<br />
leggendo un libro di filosofia e me lo consiglia. Mi<br />
chiede notizie di una volontaria di nome Laura, forse<br />
ricoverata. La “signora Ester” è spigliata, curiosa,<br />
loquace, esuberante. Ha una bella voce, un eloquio<br />
facile, accattivante. Mi fa piacere dirglielo.<br />
“Sono una convinta sostenitrice della musicoterapia e<br />
vorrei incontrare qu<strong>al</strong>cuno che creda, come me, nella<br />
sua efficacia e che la applichi. Ma sono anche stata una<br />
cantante lirica, vuole che le canti qu<strong>al</strong>che brano?<br />
Conosce qu<strong>al</strong>che opera?”. La prima a venirmi in mente<br />
è “Carmen”. “Non è adatta per la mia voce ma le canto<br />
volentieri l’Ave Maria di Gounod, la conosce?”<br />
Le dico che l’ho già ascoltata e che mi pare un bel<br />
modo per s<strong>al</strong>utarci. Detto fatto. La “signora Ester” la<br />
intona con voce limpida e armoniosa dopo essersi<br />
brevemente schiarita la gola. Quasi mi commuove.<br />
Prima di lasciarci vuole sapere qu<strong>al</strong>cosa anche di me,<br />
della mia vita, del mio lavoro. Le racconto solo che mi<br />
sono occupata per tanto tempo di psichiatria. “Per<br />
questo forse c’è empatia tra noi”.<br />
Poi si tace per un attimo e mi s<strong>al</strong>uta con una frase<br />
lapidaria: “Sa, la vita è un’avventura”.
La testimonianza<br />
Il ricordo di discussioni fiume da “Euterpe” tra studenti, operai e vecchi pci<br />
“IL MIO 68 INIZIO' NEL FANGO DI FIRENZE”<br />
I giorni dell'<strong>al</strong>luvione, tra gli “angeli del fango”, mi insegnarono a<br />
confrontarmi con il mondo. Le notizie le davano radio e tv in bianco e<br />
nero. Poi venne la rivolta studentesca tra ide<strong>al</strong>i e tempeste ormon<strong>al</strong>i<br />
Parlare del ’68 mi obbliga a fare<br />
due premesse. La prima: nell’anno<br />
di grazia 2013 possiamo già definire<br />
storico, cioè oggettivo, il periodo?<br />
La seconda: che cosa vuol dire<br />
parlare del ‘68? Fatte queste due<br />
premesse potrò dire qu<strong>al</strong>che cosa<br />
del “mio” ’68.<br />
La risposta <strong>al</strong>la domanda. No il ’68<br />
non è ancora un periodo storico<br />
vero e proprio, ma è giusto che noi,<br />
che avevamo venti anni <strong>al</strong>lora, ne<br />
diamo testimonianza prima che “a<br />
veggiaia ne peste in tu murtà”,<br />
affinché tutti quelli che non vi hanno<br />
partecipato, abbiano testimonianza<br />
diretta del fenomeno e opinioni da<br />
confrontare.<br />
Alla seconda domanda rispondo<br />
con una affermazione. Quando i<br />
miei vecchi mi parlavano di<br />
Resistenza parlavano di una guerra<br />
civile per liberare l’It<strong>al</strong>ia da un m<strong>al</strong>e<br />
sino ad <strong>al</strong>lora incurabile: la dittatura.<br />
Io sapevo che mio padre aveva<br />
fatto il partigiano (tra l'<strong>al</strong>tro con il<br />
comandante Mauri sulle Langhe, in<br />
quelle brigate che i comunisti<br />
chiamavano badogliane) per<br />
cacciare i tedeschi e i loro <strong>al</strong>leati<br />
fascisti, gli uni d<strong>al</strong>l’It<strong>al</strong>ia e gli <strong>al</strong>tri d<strong>al</strong><br />
potere e per instaurare la<br />
democrazia. E quando io parlo del<br />
’68, non parlo di combattimenti con<br />
fucili e contro un regime dittatori<strong>al</strong>e,<br />
parlo di un periodo in cui si<br />
chiedevano con cortei e scioperi<br />
abbastanza tollerati libertà di<br />
costumi (soprattutto sessu<strong>al</strong>i,<br />
eravamo invasi da tempeste<br />
ormon<strong>al</strong>i in quei tempi), diritti per le<br />
donne e si combatteva contro le<br />
due Chiese: quella cattolica e quella<br />
togliattiana piciista.<br />
D<strong>al</strong> Pci si voleva chiarezza sugli<br />
anni dell’invasione in Ungheria, in<br />
Cecoslovacchia e si pensava che<br />
l’intervento dell’Urss nei paesi<br />
fratelli non fosse stato un atto<br />
comunista. Si voleva che il Pci<br />
dicesse a chiare lettere che lo<br />
st<strong>al</strong>inismo era una dittatura crudele<br />
FELICE ROSSELLO*<br />
come quella hitleriana e<br />
mussoliniana. Alla Chiesa si<br />
chiedeva quello che si chiede<br />
ancora adesso: che i preti si<br />
sposassero, che abbracciassero la<br />
lotta operaia.<br />
Io il mio ’68 l’ho vissuto così, lo<br />
vedo così.<br />
Frequentavo, in via Niella,<br />
un’osteria, l’Euterpe, nome della<br />
musa della Musica, frequentata da<br />
operai, studenti e pensionati in cui<br />
tra diatribe tra juventini e interisti<br />
(erano in maggioranza queste due<br />
tifoserie) e una sull’accosto a<br />
boccette, si parlava anche spesso<br />
di politica, soprattutto dell’Urss, di<br />
Togliatti e c. Noi lice<strong>al</strong>i ”portavamo<br />
avanti” (si diceva così <strong>al</strong>lora) le<br />
istanze che volevano chiarezza<br />
sull’Urss, St<strong>al</strong>in e Togliatti, i vecchi<br />
comunisti ci guardavano con<br />
sospetto poiché non potevano<br />
pensare <strong>al</strong> “piccolo padre” grande<br />
nemico dei nazisti, come un<br />
dittatore e neanche il Migliore, cioè<br />
Togliatti, poteva essere definito una<br />
spia del Kgb. Pensavano che noi<br />
eravamo studentelli, figli di papà<br />
che non potevamo capire le istanze<br />
ne’ di St<strong>al</strong>in, ne’ del vecchio Pci, ne’<br />
tanto meno della classe operaia.<br />
Avevano ragione, soprattutto se il<br />
’68 lo si guarda col senno di poi e si<br />
arriva ai giorni nostri in cui la libertà<br />
sessu<strong>al</strong>e è stata smerciata come<br />
esibizione ed ostentazione per gli<br />
uomini del corpo delle donne e la<br />
richiesta di smantellare le Chiese<br />
ha portato <strong>al</strong>lo smantellamento del<br />
solo Pci togliattiano ma non a quello<br />
dei cattolici che si son ben guardati<br />
di fare fuori la loro struttura<br />
portante.<br />
Il ’68 ha quindi sdoganato il<br />
pensiero debole, il pensiero cioè<br />
che pretende che tutti possano dire<br />
la loro e che nessuno abbia<br />
ragione, tant’è che i peggiori<br />
rampolli di quel periodo hanno<br />
preso il potere e i migliori vagano<br />
come cani sciolti per il mondo.<br />
15<br />
Ma il mio ’68 è cominciato nel ’66,<br />
precisamente il 4 novembre del ’66.<br />
Facevo il Liceo e mi ricordo ancora<br />
benissimo la sera, tornando a casa,<br />
mio padre davanti <strong>al</strong>la radio mi<br />
disse: ”C’è stato qu<strong>al</strong>cosa di grave<br />
a Firenze”. Era l’<strong>al</strong>luvione. Io sono<br />
stato uno di quegli “angeli del<br />
fango” – la dicitura ce l’hanno data<br />
dopo – che ha sp<strong>al</strong>ato Firenze.<br />
Cosa c’entra l’<strong>al</strong>luvione di Firenze<br />
con il ’68? C’entra perché a<br />
Firenze, per la prima volta nella<br />
storia di Occidente, si riunì tutta la<br />
gioventù del mondo. Io, studente<br />
lice<strong>al</strong>e per la prima volta fuori<br />
<strong>Savona</strong>, lontano dai miei, ho potuto<br />
conoscere ragazzi di tutto il mondo,<br />
ho capito che studiare Eschilo<br />
serviva, ma che la vita oramai era<br />
diversa e che bisognava<br />
glob<strong>al</strong>izzare (ai miei tempi si diceva<br />
molto meglio: internazion<strong>al</strong>izzare) il<br />
mondo. Non c’erano telefonini, non<br />
c’era internet, le notizie venivano<br />
date in anteprima d<strong>al</strong>la tv in bianco<br />
e nero e controllata d<strong>al</strong>lo Stato, dai<br />
giorn<strong>al</strong>i con un po’ di ritardo.<br />
Insomma in quegli anni ci si poteva<br />
anche “nascondere” senza essere<br />
rintracciati. Per telefonare si<br />
usavano le cabine telefoniche.<br />
Firenze fu per me la prima volta in<br />
cui mi confrontavo con il mondo e il<br />
mondo mi diceva che <strong>Savona</strong> e<br />
l’It<strong>al</strong>ia erano ben chiuse e<br />
provinci<strong>al</strong>i. Mi affascinò molto<br />
parlare in un francese scolastico e<br />
imparare un po’ di inglese, perché,<br />
<strong>al</strong>lora più di ora, in It<strong>al</strong>ia uno<br />
studente del Liceo classico non<br />
studiava le lingue vive. Ecco, nel<br />
’66 mi preparai a confrontarmi con il<br />
mondo, e ’68 volle dire anche<br />
questo, università americane e<br />
maggio francese. Il mio primo<br />
insegnamento fu svecchiamento e<br />
internazion<strong>al</strong>izzazione.<br />
Per me, per gli <strong>al</strong>tri non so.<br />
*Autore televisivo e docente di<br />
Comunicazione
Ricordo del Carnev<strong>al</strong>e del 1953<br />
LA PRIMA VOLTA DI RE CICCIOLIN A NOLI<br />
GIULIANO MOGGIO<br />
Noli, 7 novembre 1953. Su iniziativa della<br />
amministrazione si costituisce in città la “Pro-Noli”, una<br />
associazione che “…si propone di migliorare l’attività<br />
turistica nolese, favorendo l’incremento delle<br />
manifestazioni sportive e folkloristiche <strong>al</strong> fine di<br />
richiamare in loco sempre un numero maggiore di<br />
villeggianti e turisti e raggiungere l’agognato<br />
riconoscimento di Stazione Turistica di Soggiorno”.<br />
Alla presidenza del sod<strong>al</strong>izio, la giunta municip<strong>al</strong>e<br />
nominò l’ing. Carlo S<strong>al</strong>varezza, il qu<strong>al</strong>e che si avv<strong>al</strong>se<br />
del contributo del nolese Franco S<strong>al</strong>ice cui assegnò<br />
l’incarico di segretario. Tra i suoi primi Atti , la “Pro-Noli,<br />
propose “..di dar vita <strong>al</strong> primo carnev<strong>al</strong>e da svolgersi a<br />
Noli”. Questo progetto doveva trovare mezzi, figuranti e<br />
soprattutto “ospiti”, in grado di dar lustro <strong>al</strong> programma<br />
messo in cantiere. Un manipolo di ragazzetti, capeggiati<br />
da Arveno Robatto, il portabandiera della Cau de Noi, si<br />
era presentato <strong>al</strong>l’appello manifestando l’intenzione di<br />
concretizzare l’iniziativa, ma questo mero spontaneismo<br />
non appariva sufficiente a colmare gli ambiziosi propositi<br />
degli organizzatori “…intenzionati a trovare <strong>al</strong>tre figure di<br />
maggior prestigio chiamando a fare parte della<br />
manifestazione S.M. Re Cicciolin di <strong>Savona</strong>”. La<br />
richiesta di avere un ospite di così elevato riguardo fu<br />
inoltrata d<strong>al</strong>la Pro-Noli <strong>al</strong> “Comitato del Carnev<strong>al</strong>e di<br />
<strong>Savona</strong>” che, accogliendola di buon grado, assicurò i<br />
promotori: che Re Cicciolin sarebbe arrivato a Noli. Alla<br />
notizia la città fu tappezzata di manifesti multicolori e i<br />
vertici della Associazione promotrice si premurarono di<br />
<strong>al</strong>lestire un programma degno dell’occasione.<br />
Programma per il ricevimento di Re Cicciolin<br />
Ore 21, piazz<strong>al</strong>e antistante il ristorante “Nazion<strong>al</strong>e”:<br />
ricevimento di Re Cicciolin da parte delle autorità<br />
cittadine e d<strong>al</strong>la Banda folkloristica “Cau de Noi”. Dopo i<br />
convenevoli di rito, la popolare maschera savonese<br />
s<strong>al</strong>irà su apposito c<strong>al</strong>esse e il corteo sfilerà lungo<br />
l’Aurelia portandosi nel sottostante corso It<strong>al</strong>ia<br />
raggiungendo la piazza del Comune. Qui, il Re del<br />
Carnev<strong>al</strong>e, e i suoi accompagnatori, saranno ricevuti da<br />
figuranti in costume in rappresentanza della autorità<br />
carnev<strong>al</strong>esca cittadina: Podestà, Segretario e Messo<br />
comun<strong>al</strong>e. Sul p<strong>al</strong>co, <strong>al</strong>lestito in piazza del Municipio, il<br />
Podestà pronuncerà un breve discorso di benvenuto<br />
dopo di che consegnerà a Cicciolin le chiavi della città e<br />
subito dopo il Segretario leggerà la “Bolla” che decreterà<br />
il passaggio della emblematica consegna. Re Cicciolin,<br />
subito dopo, prendendo la parola, dichiarò, nel suo<br />
b<strong>al</strong>danzoso discorso, di essere “onorato<br />
dell’accoglienza avuta tra Voi nolesi e di far parte del<br />
vostro primo carnev<strong>al</strong>e…” . Dopo aver accettato le chiavi<br />
dell’antico borgo marinaro, la maschera savonese<br />
appuntò <strong>al</strong> labaro della Banda folkloristica una medaglia<br />
d’oro offerta d<strong>al</strong>la Amministrazione Comun<strong>al</strong>e. Al<br />
termine della consegna il complesso music<strong>al</strong>e eseguirà<br />
l’inno “E’ carnev<strong>al</strong>e” <strong>al</strong> termine del qu<strong>al</strong>e il Sindaco invitò<br />
tutti i presenti ad un rinfresco <strong>al</strong>lestito presso l’Albergo<br />
It<strong>al</strong>ia a conclusione della simpatica cerimonia.<br />
23<br />
Noli,<br />
piazza del<br />
Comune:<br />
Arveno<br />
Robatto,<br />
porta<br />
bandiera<br />
della<br />
Banda<br />
Cau de<br />
Noi,<br />
ringrazia<br />
Re<br />
Cicciolin<br />
(Foto:<br />
archivio<br />
Franco<br />
S<strong>al</strong>ice)
Turismo:il bilancio<br />
Oltre mille anziani hanno esplorato il “pianeta turismo” attraverso le nostre iniziative<br />
DIECI ANNI DI VIAGGI E VACANZE CON AUSER<br />
D<strong>al</strong>la Tunisia <strong>al</strong>lo Yucatan, d<strong>al</strong>la Cina <strong>al</strong>la Turchia e <strong>al</strong>la Giordania, d<strong>al</strong>la Russia <strong>al</strong>la Spagna<br />
senza però dimenticare le bellezze di casa nostra. Già pronto un intenso programma per il 2013<br />
Sono socio <strong>Auser</strong> d<strong>al</strong> 2003 e, da <strong>al</strong>lora,<br />
ho assunto la responsabilità del settore<br />
Turismo Soci<strong>al</strong>e. Il mio compito non è<br />
stato semplice in quanto non arrivavo<br />
da esperienze profession<strong>al</strong>i ma avevo<br />
voglia di viaggiare e di coinvolgere<br />
persone in questa mia passione.<br />
Grazie <strong>al</strong>la disponibilità dell’<strong>al</strong>lora<br />
presidente Minuto e <strong>al</strong> mio spirito<br />
d’avventura ho iniziato subito il lavoro<br />
con le prime gite giorn<strong>al</strong>iere. La vera<br />
avventura, però, iniziò nel febbraio del<br />
2004 con un soggiorno a Monastir in<br />
Tunisia. Il gruppo degli “auserini” era di<br />
ben 36 persone Ma la nostra vacanza<br />
iniziò nel peggiore dei modi con una<br />
grande perturbazione atmosferica:<br />
durante il trasferimento in pullman per Nizza, dove<br />
abbiamo preso l’aereo della Tunisair, ci siamo imbattuti,<br />
a San Remo, in una fitta ed eccezion<strong>al</strong>e nevicata. Ma <strong>al</strong><br />
nostro arrivo a Monastir tutto è cambiato: cielo azzurro<br />
e temperatura molto mite. Al termine della vacanza tutti<br />
gli auserini erano felici e convinti di poter aderire a<br />
nuove iniziative. Un ricordo particolare di quel viaggio<br />
va a Giacomo un ottantenne <strong>al</strong> suo primo volo. Appena<br />
sceso d<strong>al</strong>la sc<strong>al</strong>etta dell’aereo mi venne vicino con gli<br />
occhi lucidi mi ringraziò dicendomi: “Quando torno a<br />
casa posso raccontare ai mie nipoti questa magnifica<br />
esperienza, <strong>al</strong>la mia età sono riuscito a superare, grazie<br />
a voi, la mia paura del volo”.<br />
Per me fu la prima grande soddisfazione e il miglior<br />
ringraziamento per il mio impegno. Al rientro d<strong>al</strong>la<br />
Tunisia ho iniziato a pensare in grande. Fu una<br />
sarabanda di iniziative: gite giorn<strong>al</strong>iere come la festa<br />
Gitana in Camargue, Van Gogh a Brescia, e <strong>al</strong>tre. Ma<br />
non feci mancare viaggi importanti. Terminai il 2004 con<br />
la crociera sul Nilo in Egitto. Il 2005 iniziò con la<br />
scoperta del grande Nord.<br />
Altro viaggio notevole: percorremmo i Fiordi Norvegesi<br />
in lungo e in largo per arrivare a Capo Nord provando<br />
l’emozione del sole di mezzanotte. Oltre le varie gite<br />
giorn<strong>al</strong>iere, l’anno si chiuse con il sud dell’It<strong>al</strong>ia: Napoli,<br />
la Costiera Am<strong>al</strong>fitana e Capri. Un viaggio<br />
caratterizzato d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>legria e giocosità della gente<br />
meridion<strong>al</strong>e <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e fecero degna cornice scenari<br />
mozzafiato.<br />
La mia esperienza di viaggio ed organizzativa andava<br />
consolidandosi tanto che nel 2006 mi sentii pronto per<br />
un <strong>al</strong>tro viaggio memorabile.<br />
La voglia di conoscere nuovi popoli, il gruppo che ormai<br />
si stava consolidando, <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e si aggiungevano man<br />
mano nuovi soci mi convinse che potevamo affrontare<br />
ENNIO MORETTI*<br />
17<br />
Efeso: il gruppo <strong>Auser</strong> in Turchia<br />
un viaggio davvero d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra parte del mondo.<br />
Decidemmo di andare nello Yucatan <strong>al</strong>la scoperta della<br />
civiltà Maya, una civiltà che conobbe il suo splendore<br />
nel 1500 avanti Cristo. Il crollo della civiltà Maya<br />
avvenne <strong>al</strong>la fine del IX secolo d.C a causa di una<br />
straordinaria trasformazione di carattere catastrofico.<br />
Viaggiando la sete di conoscenza aumenta.<br />
Nel 2007 il nostro obbiettivo fu la scoperta di uno dei<br />
Paesi emergenti: la Cina Il viaggio iniziò da Pechino<br />
con la Città Proibita, piazza Tienanmen, la muraglia<br />
cinese e lo stadio “Nido d’uccello” costruito per le<br />
olimpiadi del 2008. Abbiamo proseguito per Xìan, per<br />
ammirare l’esercito di terracotta e Guilin, la città più<br />
turistica della Cina da cui abbiamo iniziato la ris<strong>al</strong>ita, in<br />
battello, del Fiume Azzurro attraversando un<br />
paesaggio montuoso di origine vulcanica e di rara<br />
bellezza. Il viaggio è finito a Shanghai città<br />
modernissima che con i suoi grattacieli ci ha ricordato<br />
New York e l’occidente.<br />
Negli anni a seguire i nostri viaggi sono proseguiti con<br />
maggiore intensità scegliendo mete interessanti anche<br />
se meno lontane. Ricordo il viaggio in Russia da<br />
Sanpietroburgo a Mosca in navigazione sul fiume Volga<br />
con il passaggio di 18 chiuse, un capolavoro di<br />
ingegneria idraulica, Praga. La Giordania con Petra e il<br />
deserto Wadi Rum un viaggio ripetuto per 3 anni di<br />
seguito; la Spagna con Barcellona e i villaggi sul mare,<br />
la crociera in Grecia con Atene e le sue isole,<br />
Capodanno a Parigi, il soggiorno a Cipro Nord, la<br />
vacanza a Estepona nel sud della Spagna, seguiti<br />
d<strong>al</strong>l’Irlanda del Nord, la Turchia, il Portog<strong>al</strong>lo, la Scozia<br />
e quest’ultimo autunno l’And<strong>al</strong>usia. Non voglio<br />
dimenticare i soggiorni term<strong>al</strong>i e montani e, non ultime,<br />
le gite giorn<strong>al</strong>iere, nella maggior parte a scopo cultur<strong>al</strong>e
2006 il gruppo <strong>Auser</strong> a Chichen Itza- Messico<br />
per visitare musei e mostre e quelle a Verona e Torre<br />
del Lago per la stagione operistica.<br />
Durante i nostri viaggi, ci sono momenti di grande<br />
euforia, ma pure di preoccupazione.<br />
Durante la navigazione sul Volga, ad esempio, la<br />
caduta d<strong>al</strong>le sc<strong>al</strong>e di Igea; la disattenzione di Carlo<br />
sulla sc<strong>al</strong>a mobile della metropolitana di Mosca che ha<br />
provocato la caduta di diverse persone e che solo il<br />
tempestivo intervento del responsabile ha evitato<br />
conseguenze più serie; la sventura di Albina che, per<br />
distrazione, si era staccata d<strong>al</strong> gruppo sull’Acropoli di<br />
Atene. Potete ben comprendere la mia preoccupazione<br />
e la difficoltà per il recupero.<br />
Ma nulla ci ha fermato ne ci ha tolto entusiasmo! Per il<br />
2013 infatti abbiamo in programma 2 giorni con il<br />
trenino rosso del Bernina, 2 giorni in Camargue per la<br />
festa gitana, 6 giorni in Puglia e Matera, 14 giorni di<br />
soggiorno montano in Trentino, poi 8 giorni per il Tour<br />
della Sicilia e il viaggio del decenn<strong>al</strong>e in Argentina!<br />
Un dato statistico:In questi 10 anni i partecipanti ai<br />
viaggi a breve e a lungo raggio sono stati 650 circa.<br />
Mentre per le gite di 1-2 giorni sono oltre mille.<br />
*Responsabile area Turismo<br />
Giovedì 14 Marzo Un<br />
pomeriggio a Genova con<br />
visita <strong>al</strong>la mostra di<br />
Mirò ”Poesia e luce”<br />
Partenza in pullman da Noli<br />
ore 13.20, da Spotorno ore<br />
13.30, da <strong>Savona</strong> ore 15.50<br />
a seguire Albisola e Celle.<br />
Costo complessivo euro 25<br />
Prenotazioni obbligatorie<br />
entro e non oltre il 18<br />
febbraio 2013 telefonando <strong>al</strong><br />
signor Ennio Moretti<br />
3382343982 oppure <strong>al</strong><br />
numero verde <strong>Auser</strong> 800 995988<br />
An<strong>al</strong>oga giornata si svolgerà il 21 Marzo con partenza<br />
da Andora ore 7.15, Alassio ore 7.30 e Albenga ore<br />
7.45 costo complessivo euro 35 prenotazione<br />
obbligatoria telefonando <strong>al</strong> signor Attilio Penna<br />
328109218.<br />
18<br />
2013 anno europeo dei cittadini<br />
Unione Europea non solo monetaria<br />
ESSERE CITTADINI D’EUROPA<br />
Libertà di circolazione dei cittadini fra<br />
gli stati membri, conoscere diritti, doveri<br />
e benefici dell’essere nella UE<br />
a cura della Redazione<br />
È stato inaugurato il 13 gennaio a Dublino l’anno<br />
europeo dei Cittadini e dichiarato il 2013 anche<br />
anno contro lo spreco. Solo il 43% degli europei<br />
conosce il significato di cittadino dell'Ue. Il<br />
Parlamento europeo ed il Consiglio hanno<br />
uffici<strong>al</strong>mente proclamato il 2013 “Anno europeo<br />
dei cittadini”, con decisione pubblicata nella<br />
Gazzetta Uffici<strong>al</strong>e dell’UE lo scorso 23 novembre.<br />
La cittadinanza dell’Unione, sancita d<strong>al</strong>l’articolo 20<br />
del Trattato sul funzionamento dell’UE è conferita<br />
automaticamente a tutti i cittadini degli Stati<br />
membri ed attribuisce loro una serie aggiuntiva di<br />
diritti tra i qu<strong>al</strong>i il diritto di circolare e di soggiornare<br />
liberamente nel territorio degli <strong>al</strong>tri Paesi membri.<br />
La libertà di circolazione costituisce l’espressione<br />
più tangibile dei benefici derivanti d<strong>al</strong>la<br />
cittadinanza dell’Unione, tuttavia vi è una vasta<br />
gamma di diritti conferiti d<strong>al</strong> diritto europeo <strong>al</strong> di<br />
fuori delle frontiere nazion<strong>al</strong>i: i diritti in veste di<br />
consumatori in <strong>al</strong>tri Stati membri, il diritto ad avere<br />
accesso <strong>al</strong>l’istruzione, a ottenere il riconoscimento<br />
delle proprie qu<strong>al</strong>ifiche profession<strong>al</strong>i, ad avere<br />
accesso a cure sanitarie e ad acquisire o<br />
mantenere i diritti previdenzi<strong>al</strong>i La consapevolezza<br />
dei cittadini riguardo i loro diritti non è ancora ben<br />
radicata, infatti, da un’indagine di Eurobarometro<br />
del 2010 è emerso che soltanto il 43% degli<br />
europei conosce il significato dell’espressione<br />
“cittadino dell’UE” e quasi la metà ritiene di non<br />
essere ben informata sui propri diritti. D<strong>al</strong>l’indagine<br />
è emerso inoltre che le informazioni di cui<br />
necessitano i cittadini per esercitare i loro diritti<br />
non sono strettamente limitate <strong>al</strong>le condizioni di<br />
utilizzo di t<strong>al</strong>e diritti in sé, ma vi sono <strong>al</strong>cuni aspetti<br />
amministrativi rilevanti, tra i qu<strong>al</strong>i quelli relativi <strong>al</strong><br />
welfare, <strong>al</strong>la sicurezza soci<strong>al</strong>e e <strong>al</strong> riconoscimento<br />
dei diplomi universitari. L’obiettivo delle istituzioni<br />
è di ovviare a t<strong>al</strong>e scarsa conoscenza attraverso<br />
una serie di manifestazioni ed iniziative.<br />
La consapevolezza circa i propri diritti in qu<strong>al</strong>ità di<br />
cittadini dell’Unione è fondament<strong>al</strong>e per<br />
permettere ai singoli, <strong>al</strong>le imprese ed <strong>al</strong>la società<br />
nel suo complesso di cogliere tutte le opportunità<br />
offerte d<strong>al</strong> mercato unico. L’Anno europeo dei<br />
cittadini sarà uffici<strong>al</strong>mente inaugurato il 10 gennaio<br />
2013 a Dublino, in concomitanza con l’inizio della<br />
presidenza irlandese del Consiglio. Esso costituirà<br />
anche l’occasione per lanciare un ampio dibattito<br />
pubblico sull’UE del futuro e sulle riforme<br />
necessarie per migliorare la vita quotidiana degli<br />
europei.
Tesseramento<br />
Far parte dell’<strong>Auser</strong> per aiutare gli anziani e per testimoniare solidarietà verso chi è solo<br />
UNA PICCOLA QUOTA CHE PUÒ FRUTTARE MOLTISSIMO<br />
L’intensa attività dei Centri di <strong>Savona</strong>, Celle, Albisola, Vado, Quiliano, Bergeggi, Noli, Fin<strong>al</strong>e e Pietra.<br />
Aderire <strong>al</strong>l’associazione per partecipare <strong>al</strong>la vita della propria comunità attraverso il volontariato<br />
L’<strong>Auser</strong> di <strong>Savona</strong> è impegnato a promuovere il<br />
tesseramento <strong>al</strong>l’associazione per il 2013 con l’obiettivo<br />
di consolidare, ampliare e migliorare servizi e attività sul<br />
territorio. Negli anni passati molti obiettivi sono stati<br />
raggiunti ma è necessario potenziare la risposta ai<br />
bisogni degli anziani anche a fronte di una crisi soci<strong>al</strong>e<br />
e d economica sempre più inc<strong>al</strong>zante. L’associazione si<br />
propone di sostenere le persone anziane o in difficoltà<br />
favorendo l'incontro e la creazione di relazioni e<br />
gestendo la compagnia telefonica, la domiciliarità<br />
leggera e il trasporto soci<strong>al</strong>e, un progetto che <strong>al</strong> di là<br />
delle risposte a singole esigenze, in gener<strong>al</strong>e fa sentire<br />
gli anziani meno soli nelle piccole faccende di vita<br />
quotidiana accompagnandoli a visite e controlli medici.<br />
Ma non soltanto. <strong>Auser</strong>, impegnata nella promozione<br />
dell’invecchiamento attivo, si occupa attivamente di<br />
turismo, di soci<strong>al</strong>izzazione e di svago. Ma non<br />
dimentica gli anziani fragili: con la presenza nelle case<br />
di riposo si cerca di rendere partecipi <strong>al</strong>la vita soci<strong>al</strong>e<br />
coloro che, per condizioni fisiche, non possono<br />
rimanere nelle proprie case. Dare voce a chi non ha<br />
voce non è solo uno slogan ma l’impegno quotidiano di<br />
tanti volontari <strong>Auser</strong>.<br />
L'iscrizione ad <strong>Auser</strong> che chiediamo a tutti, compresi i<br />
giovani e a chi non ha bisogno di noi nell’immediato, è<br />
un modo per testimoniare la propria volontà a<br />
contribuire a tutto questo dando vita a nuove relazioni<br />
soci<strong>al</strong>i, tutelando i propri diritti e agendo in modo<br />
solid<strong>al</strong>e. Grazie <strong>al</strong>l’adesione <strong>al</strong> volontariato organizzato<br />
i cittadini hanno modo di testimoniare la propria volontà<br />
di partecipare <strong>al</strong> sostegno, nel caso di <strong>Auser</strong>, di<br />
un'associazione impegnata a favorire servizi utili per il<br />
territorio e per i cittadini anziani. Far parte del<br />
volontariato organizzato è uno dei tanti modi per<br />
partecipare <strong>al</strong>la vita della propria comunità e per sentirsi<br />
in qu<strong>al</strong>che modo utili magari facendo il volontario; a<br />
questo proposito proponiamo, a chi avesse disponibilità<br />
di tempo e voglia di dedicarsi agli <strong>al</strong>tri, di diventare non<br />
solo nostro socio ma anche volontario dedicando anche<br />
una sola ora del proprio tempo agli <strong>al</strong>tri.<br />
La tessera <strong>Auser</strong> garantisce<br />
Oltre <strong>al</strong>la possibilità di usufruire dei servizi gener<strong>al</strong>i<br />
della Associazione, trovare amici, frequentare i centri e<br />
partecipare <strong>al</strong>le iniziative promosse dell’associazione<br />
provinci<strong>al</strong>e e d<strong>al</strong>le reti distrettu<strong>al</strong>i nell’ambito del<br />
progetto Anziani Età Libera si avrà diritto a:<br />
A) ingresso gratuito nella Pinacoteca di <strong>Savona</strong><br />
B) sconto presso esercizi commerci<strong>al</strong>i<br />
C) copertura assicurativa presso i centri e durante le<br />
attività associative. La quota associativa <strong>Auser</strong>, per<br />
l’intero anno, è di 12 euro.<br />
* Responsabile tesseramento<br />
LUCIANO GIRARDI*<br />
19<br />
.<br />
Platea <strong>Auser</strong> <strong>al</strong> convegno Arzillamente dell’ottobre 2012<br />
I NUMERI 2012 DELL’AUSER SAVONA<br />
Soci: 1310<br />
Volontari: 260<br />
Interventi a domicilio: 2080<br />
Monitoraggio telefonico:1188,<br />
Numero trasporti soci<strong>al</strong>i: 1606<br />
Numero presenze musei:presenza durante i<br />
fine settimana e per le mostre temporanee<br />
Numero presenze biblioteca:tutti i pomeriggi<br />
Dimissioni protette: sportello attivo per<br />
segn<strong>al</strong>azioni e interventi presso bancone<br />
Osped<strong>al</strong>e San Paolo <strong>Savona</strong> (mart.-giov. 10-12)<br />
Centri soci<strong>al</strong>i: 9 a <strong>Savona</strong>, 1 Celle, 1 Albisola<br />
Superiore, 1 Vado, 1 Quiliano, 1 Bergeggi,<br />
1 Noli, 1 Fin<strong>al</strong>e, 1 Pietra Ligure<br />
Turismo: movimentate 717 persone in 41<br />
giornate di viaggio<br />
Progetto Autunno Arzillo: incontri di svago,<br />
attività motorie e Convegno “Arzillamente”<br />
coinvolte circa 200 persone<br />
Partecipazione ad eventi, corso di “Ben<br />
essere” coinvolte circa 100 persone<br />
Iniziative cultur<strong>al</strong>i: opera lirica, visite a mostre<br />
coinvolte circa 450 persone.<br />
Piedibus: 4 linee a <strong>Savona</strong>, 1 a Vado Ligure, 1<br />
a Pietra Ligure e 1 linea ad Albisola Superiore<br />
Ambulatori: 4 a <strong>Savona</strong>, 3 a Quiliano, 1 a<br />
Vado Ligure, 1 a Bergeggi
Come eravamo<br />
Il quartiere nel ricordo di un fornacino doc: i gruppi di ragazzi tra la spiaggia e le “rapate” negli orti<br />
ALLE FORNACI TRA BOTTEGHE DEI VASAI E PROFUMO DI PANE<br />
A una certa età viene voglia di raccontare come<br />
eravamo. Circa 75 anni fa vivevo con la mia famiglia<br />
<strong>al</strong>le Fornaci, in via T<strong>al</strong>lone, la strada che poi si sarebbe<br />
chiamata via Donizetti. Così, per volere dell’<strong>al</strong>lora<br />
sindaco Amilcare Lunardelli, (1956-57) eravamo<br />
diventati il quartiere dei musicisti.<br />
Noi ragazzi stavamo spesso per strada e formavamo un<br />
gruppo che viveva e giocava tra botteghe che si<br />
affacciavano sulla via. I negozi si distinguevano per i<br />
loro colori, per le attività che svolgevano per i profumi<br />
che riempivano le strade. Ricordo il profumo del pane<br />
appena sfornato e quello dei vasai che modellavano la<br />
creta con le mani, sulla ruota del tornio che facevano<br />
girare col piede. Tiravano su vasi, pentole e <strong>al</strong>tre<br />
stoviglie con una abilità che non so ancora spiegare.<br />
Poi il tutto andava dentro <strong>al</strong> forno.<br />
C’erano tante di queste botteghe e da loro deriva il<br />
nome del quartiere: “Fornaci”. La gente che viveva nel<br />
quartiere frequentava le botteghe sottocasa e<br />
comperava facendo marcare sul quaderno dei debiti<br />
pagando solo il giorno in cui il capo famiglia prendeva la<br />
paga suddivisa in “quindicina”.<br />
Noi ragazzi crescevamo liberi gestendoci da soli:<br />
correvamo in spiaggia, che <strong>al</strong>lora era libera, senza<br />
cemento o stabilimenti b<strong>al</strong>neari. Gli unici frequentatori<br />
della spiaggia eravamo noi ragazzi e i pescatori quando<br />
tiravano le reti. Per tutto il resto del tempo era<br />
semideserta con poca gente anche durante l’estate.<br />
Non si usava andare a prendere il sole: era abbronzato<br />
chi lavorava <strong>al</strong>l’aperto, magari nei campi e negli orti.<br />
Se ci <strong>al</strong>lontanavamo da via Saredo, centro storico del<br />
quartiere, ci trovavamo subito in mezzo <strong>al</strong>la campagna,<br />
tra gli orti. Le poche case sparse <strong>al</strong>lora bastavano non<br />
come oggi che ce ne sono a migliaia e molte sono<br />
vuote e sfitte.<br />
C’era ben poco cemento e poco asf<strong>al</strong>to. Ed era un bene<br />
perché l’acqua piovana poteva infiltrarsi nel terreno e<br />
arricchire le sorgenti o irrorare i campi coltivati.<br />
In estate noi ragazzi andavamo verso l’interno, verso la<br />
collina dove nessuno ci conosceva e facevamo le<br />
MARIO TISSONE<br />
20<br />
“rapate”, un modo nobile per dire che andavamo a<br />
saccheggiare gli <strong>al</strong>beri da frutto, un po' per gioco, un po'<br />
per fare merenda. I contadini si trovavano così con<br />
<strong>al</strong>beri spogliati quasi completamente. O quasi. Qu<strong>al</strong>che<br />
contadino non gradiva e provava a spaventarci<br />
sparando con il fucile da caccia caricato a s<strong>al</strong>e. Ci<br />
andavamo poche volte per non farci prendere ma<br />
l’occasione era ghiotta, riempivamo di frutta le magliette<br />
e facevamo scorpacciate incredibili.<br />
Questi miei ricordi, che <strong>al</strong>cuni condivideranno, sono un<br />
esempio di come si viveva una volta. Ma sono anche<br />
l’occasione per fare paragoni con il giorno d’oggi. Non<br />
vedo più gruppi di ragazzi crescere liberi e responsabili,<br />
confrontandosi tra loro, né ragazzi che vanno a bottega<br />
a imparare un mestiere o un’arte. Non esistono più i<br />
bottegai di un tempo, disposti a fare credito sulla<br />
parola, e a “segnare” sul quadernetto; non c’è più la<br />
solidarietà e il confronto di un tempo. Ma il confronto tra<br />
ieri e oggi è difficile. E’ cambiato il territorio, i rapporti<br />
soci<strong>al</strong>i, il cemento, i gas di scarico, le asf<strong>al</strong>tature sono<br />
diventati elementi che ci hanno <strong>al</strong>lontanato d<strong>al</strong>la natura<br />
e dai suoi ritmi. Discariche e inquinamenti vari ci<br />
costringono a sopravvivere in modo diverso e dannoso.<br />
Un modo che senz’<strong>al</strong>tro pagheremo noi e soprattutto<br />
chi verrà dopo di noi. Oggi non basta più la denuncia.<br />
Dirlo soltanto non basta più.
I luoghi del cuore<br />
Con il Fai e l’Associazione Genitori Parco delle Nazioni per la tutela dei beni artistico-ambient<strong>al</strong>i<br />
11 MILA FIRME PER SALVARE LA MADONNA DEGLI ANGELI<br />
Continua la mobilitazione dei savonesi per l'antica chiesetta savonese sul Monte Ornato<br />
Prosegue la mobilitazione per la Chiesetta<br />
della Madonna degli Angeli. Per quanto<br />
riguarda il numero uffici<strong>al</strong>e delle firme<br />
nell'ambito della campagna nazion<strong>al</strong>e “I<br />
Luoghi del Cuore” bisogna attendere la<br />
comunicazione fin<strong>al</strong>e del Fai, ma gli<br />
organizzatori, l'Associazione Genitori Parco<br />
delle Nazioni che insieme <strong>al</strong> Fai. Delegazione<br />
di <strong>Savona</strong> e con il Patrocinio della Città di<br />
<strong>Savona</strong> stanno lavorando <strong>al</strong> progetto, parlano<br />
di quasi 11.500 preferenze raccolte tra firme<br />
cartacee, cartoline e voti on line tutti dedicati<br />
<strong>al</strong>la Madonna degli Angeli. Giovedì 6<br />
dicembre 2012 gli instancabili volontari<br />
savonesi che hanno seguito e promosso<br />
l'iniziativa hanno inviato <strong>al</strong>la sede nazion<strong>al</strong>e<br />
del Fai a Milano un raccoglitore con tutta la<br />
documentazione storica e recente. Sarà un ulteriore<br />
elemento fondament<strong>al</strong>e, <strong>al</strong> di là dei voti, quando la<br />
Commissione v<strong>al</strong>uterà il progetto di restauro.<br />
La sera dell’Immacolata, sabato 8 dicembre 2012, con<br />
la collaborazione della protezione civile e<br />
dell'associazione degli <strong>al</strong>pini Ana è stata nuovamente<br />
illuminata la Madonna degli Angeli.<br />
Speriamo che tanti savonesi, <strong>al</strong>l’imbrunire, abbiano<br />
rivolto il loro sguardo verso quel piccolo edificio che da<br />
U “PUNTE DE PRIA”DI ZINOLA<br />
Passando da Zinola, confine ponentino di <strong>Savona</strong>, si può scorgere<br />
“u punte de Prìa”. La bellissima arcata congiunge le due rive: quella<br />
del savonese con quella del vadese. Una antica struttura che ha<br />
affrontato intemperie, guerre, persino la l’inadeguatezza dell’uomo<br />
nell’arco di oltre mezzo millennio. Quell’arcata, infatti, ricostruita su<br />
vecchi fondamenti, ris<strong>al</strong>e <strong>al</strong> 1434 sotto la Signoria in <strong>Savona</strong> del<br />
milanese Filippo Maria Visconti.<br />
Si tratta, probabilmente, del ponte con l’arcata di maggiori dimensioni<br />
21<br />
oltre quattro secoli è testimone silenzioso e amorevole<br />
della nostra città”. Le iniziative sono volte <strong>al</strong>la<br />
mobilitazione per inserire Madonna degli Angeli,<br />
chiesetta costruita d<strong>al</strong> frate cappuccino Giò Ambrogio<br />
Pavese nel 1596, nella campagna nazion<strong>al</strong>e dei Luoghi<br />
del Cuore, il 6° censimento nazion<strong>al</strong>e dei luoghi da non<br />
dimenticare, in modo da poter usufruire di un contributo<br />
per sviluppare il progetto di recupero e restauro.<br />
tra quelle medioev<strong>al</strong>i presenti nel<br />
nostro territorio.<br />
A causa dell’<strong>al</strong>largamento della foce<br />
del torrente Quiliano, nel 2000 è stato<br />
restaurato e ristrutturato aggiungendo<br />
una seconda arcata d<strong>al</strong> lato vadese.<br />
Una scelta frutto di criteri piuttosto<br />
discutibili che ne hanno <strong>al</strong>terato<br />
l’origin<strong>al</strong>e architettura.<br />
Nell’opera di Giovanni Vincenzo<br />
Verzellino “Delle memorie particolari e<br />
speci<strong>al</strong>mente degli uomini illustri di<br />
<strong>Savona</strong>” (rimasto inedito fino <strong>al</strong> 1885):<br />
“s’inn<strong>al</strong>zò il ponte di Zinola, mirabile<br />
per un solo arco, ristorato in sì vecchi<br />
fondamenti sotto del qu<strong>al</strong>e scorre …”<br />
Probabilmente, gli scritti dello storico,<br />
hanno contribuito <strong>al</strong>la errata<br />
denominazione popolare dello stesso.<br />
La gente, nel tempo lo ha chiamato in<br />
vari modi: Ponte romano, Ponte del<br />
saraceno, Ponte di Zinola.<br />
Ma nel quartiere, dove si parla ancora<br />
in di<strong>al</strong>etto, viene chiamato con affetto<br />
“U punte de Prìa”.
L'incontro<br />
Alla scoperta del patrimonio artistico della Pinacoteca Civica con la direttrice Eliana Mattiauda<br />
VIAGGIO TRA I CAPOLAVORI DEL '400 E LE GRANDI FIRME DEL ‘900<br />
Migliaia di studenti e turisti (it<strong>al</strong>iani e stranieri) ogni anno <strong>al</strong>la scoperta della “scrigno” di P<strong>al</strong>azzo Gavotti.<br />
La collaborazione dei volontari dell’<strong>Auser</strong> per promuovere la crescita cultur<strong>al</strong>e tra i meno giovani<br />
A volte si sente dire, in modo superfici<strong>al</strong>e, che <strong>Savona</strong><br />
offre poco. In genere, t<strong>al</strong>e giudizio viene espresso da<br />
persone residenti ma non nate nella nostra città, oppure<br />
si tratta di opinioni libere originate d<strong>al</strong>la scarsa<br />
conoscenza del proprio patrimonio storico, cultur<strong>al</strong>e.<br />
Sull’argomento, e in particolare su <strong>Auser</strong><strong>Savona</strong>Notizie,<br />
si è scritto della presenza sul territorio delle nostre<br />
ricchezze artistiche. È bene riprendere il tema.<br />
Per un’associazione di volontariato come la nostra<br />
l’interesse per l’arte, in gener<strong>al</strong>e, non può essere<br />
considerato tema margin<strong>al</strong>e. Ci si può mantenere<br />
giovani attivizzando la propria vita, sollecitando la<br />
curiosità, gli interessi. La cultura non ha età e su questo<br />
argomento i savonesi non possono ignorare le<br />
opportunità che ne facilitano l’accesso.<br />
I centri patrimoni<strong>al</strong>i di <strong>Savona</strong> sono numerosi. Iniziamo<br />
il nostro viaggio nella cultura savonese d<strong>al</strong>la Pinacoteca<br />
Civica, di piazza Chabrol. Entriamo nel prestigioso<br />
P<strong>al</strong>azzo Gavotti trasformato negli anni 1570-80 da<br />
precedenti strutture mediev<strong>al</strong>i. Nel XVIII secolo la<br />
famiglia Gavotti, appunto, dona l’edificio <strong>al</strong>l’Opera Pia di<br />
N.S. di Misericordia per ospitarvi i personaggi illustri in<br />
visita <strong>al</strong> Santuario.<br />
Ad attenderci troviamo la gentile direttrice di P<strong>al</strong>azzo<br />
Gavotti, dottoressa Eliana Mattiauda. Tra montagne di<br />
libri che arrivano ad occupare anche gran parte della<br />
sua scrivania cerchiamo di capire in cosa consiste il<br />
patrimonio ivi conservato e come la cittadinanza ne<br />
usufruisca. Esperienza e competenza la distinguono,<br />
non meno la disponibilità a soddisfare la nostra<br />
curiosità. Entra subito in argomento, ricordando tempi e<br />
modi della nascita del museo.<br />
“Nel 1868, a seguito della soppressione degli ordini<br />
religiosi, è stato possibile raccogliere un primo nucleo di<br />
opere che nel corso dell’Ottocento e del Novecento si<br />
arricchisce attraverso donazioni, acquisizioni e lasciti.<br />
Ad oggi, comprende rilevanti collezioni di dipinti,<br />
sculture e ceramiche che permettono di fare un vero e<br />
proprio percorso nell’arte che va d<strong>al</strong> XIV <strong>al</strong> XX secolo.<br />
Tappe fondament<strong>al</strong>i sono: le opere del Quattrocento<br />
delle qu<strong>al</strong>i emerge la straordinaria ed unica opera: la<br />
Crocifissione di Donato de' Bardi, gelosamente<br />
custodita. Grandi polittici testimoniano la superba arte<br />
loc<strong>al</strong>e fiorita nel periodo roveresco grazie ai due papi<br />
savonesi, Sisto IV e Giulio II, precursori della grande<br />
cultura artistica di <strong>Savona</strong>.<br />
La direttrice Mattiauda si infervora, quasi con orgoglio,<br />
nel parlare dei “gioielli” della Pinacoteca savonese. “È<br />
difficile fare una classifica delle nostre opere d'arte, a<br />
cominciare d<strong>al</strong>la splendida collezione di vasi in<br />
ceramica bianco blu, considerata una delle più belle<br />
d’It<strong>al</strong>ia e la meravigliosa collezione di duecento<br />
maioliche donate d<strong>al</strong> Principe Arimberto Boncompagni<br />
CLAUDIO TAGLIAVINI<br />
22<br />
Piazza Chabrol e l’atrio di p<strong>al</strong>azzo Gavotti<br />
Ludovisi. Per non parlare della sezione della qu<strong>al</strong>e<br />
fanno parte le opere della Fondazione Museo di Arte<br />
Contemporanea Milena Milani, nella qu<strong>al</strong>e sono<br />
esposte opere di v<strong>al</strong>ore internazion<strong>al</strong>e firmate da autori<br />
come Caporossi, De Chirico, Fontana, Jorn, Magritte,<br />
Mirò, Picasso e <strong>al</strong>tro ancora”.<br />
La Pinacoteca rappresenta un patrimonio non fine a se<br />
stesso, ma viene v<strong>al</strong>orizzato nel corso di periodiche<br />
esposizioni dedicate ad autori di grande interesse, un<br />
patrimonio straordinario, una invidiabile occasione di<br />
arricchimento cultur<strong>al</strong>e. Un orgoglio per la Città. Una<br />
re<strong>al</strong>tà da godere, non solo da parte di chi ama e vive di<br />
arte vive ma da tutti. Un percorso per l’amatore ma<br />
soprattutto per i savonesi, e non solo. Interessanti e<br />
significativi i dati forniti d<strong>al</strong>la direttrice Mattiauda anche<br />
per quanto riguarda le presenze di visitatori. Sono in<br />
media quasi 4 mila le presenze/anno di studenti di<br />
<strong>Savona</strong> e provincia in collaborazione con It<strong>al</strong>ia Nostra.<br />
Per i ragazzi delle scuole una formidabile occasione di<br />
arricchimento cultur<strong>al</strong>e e di conoscenza storica, non<br />
solo d<strong>al</strong>la visione delle opere esposte ma per la<br />
possibilità di contestu<strong>al</strong>izzarle. Numerose le visite<br />
organizzate per i turisti. Tra gli stranieri sono numerosi i<br />
francesi, i tedeschi, gli spagnoli, e anche cinesi e<br />
giapponesi. L’inestimabile v<strong>al</strong>ore artistico è custodito da<br />
person<strong>al</strong>e pubblico, con il contributo volontario<br />
dell’<strong>Auser</strong> di <strong>Savona</strong>. Importante il lavoro degli operatori<br />
impegnati a costruire un rapporto diretto, familiare, di<br />
crescita cultur<strong>al</strong>e tra il visitatore e l’arte. Una ragione e<br />
un’opportunità da coltivare in seno <strong>al</strong>le attività di svago<br />
che l’<strong>Auser</strong> promuove. La direttrice Mattiauda ricorda<br />
che l’ingresso <strong>al</strong>la Pinacoteca è gratuito per chi ha più<br />
di 65 anni. (4 euro per tutti gli <strong>al</strong>tri).<br />
Un viaggio nell'arte e nella cultura. Da non perdere.
Ricordo del Carnev<strong>al</strong>e del 1953<br />
LA PRIMA VOLTA DI RE CICCIOLIN A NOLI<br />
GIULIANO MOGGIO<br />
Noli, 7 novembre 1953. Su iniziativa della<br />
amministrazione si costituisce in città la “Pro-Noli”, una<br />
associazione che “…si propone di migliorare l’attività<br />
turistica nolese, favorendo l’incremento delle<br />
manifestazioni sportive e folkloristiche <strong>al</strong> fine di<br />
richiamare in loco sempre un numero maggiore di<br />
villeggianti e turisti e raggiungere l’agognato<br />
riconoscimento di Stazione Turistica di Soggiorno”.<br />
Alla presidenza del sod<strong>al</strong>izio, la giunta municip<strong>al</strong>e<br />
nominò l’ing. Carlo S<strong>al</strong>varezza, il qu<strong>al</strong>e che si avv<strong>al</strong>se<br />
del contributo del nolese Franco S<strong>al</strong>ice cui assegnò<br />
l’incarico di segretario. Tra i suoi primi Atti , la “Pro-Noli,<br />
propose “..di dar vita <strong>al</strong> primo carnev<strong>al</strong>e da svolgersi a<br />
Noli”. Questo progetto doveva trovare mezzi, figuranti e<br />
soprattutto “ospiti”, in grado di dar lustro <strong>al</strong> programma<br />
messo in cantiere. Un manipolo di ragazzetti, capeggiati<br />
da Arveno Robatto, il portabandiera della Cau de Noi, si<br />
era presentato <strong>al</strong>l’appello manifestando l’intenzione di<br />
concretizzare l’iniziativa, ma questo mero spontaneismo<br />
non appariva sufficiente a colmare gli ambiziosi propositi<br />
degli organizzatori “…intenzionati a trovare <strong>al</strong>tre figure di<br />
maggior prestigio chiamando a fare parte della<br />
manifestazione S.M. Re Cicciolin di <strong>Savona</strong>”. La<br />
richiesta di avere un ospite di così elevato riguardo fu<br />
inoltrata d<strong>al</strong>la Pro-Noli <strong>al</strong> “Comitato del Carnev<strong>al</strong>e di<br />
<strong>Savona</strong>” che, accogliendola di buon grado, assicurò i<br />
promotori: che Re Cicciolin sarebbe arrivato a Noli. Alla<br />
notizia la città fu tappezzata di manifesti multicolori e i<br />
vertici della Associazione promotrice si premurarono di<br />
<strong>al</strong>lestire un programma degno dell’occasione.<br />
Programma per il ricevimento di Re Cicciolin<br />
Ore 21, piazz<strong>al</strong>e antistante il ristorante “Nazion<strong>al</strong>e”:<br />
ricevimento di Re Cicciolin da parte delle autorità<br />
cittadine e d<strong>al</strong>la Banda folkloristica “Cau de Noi”. Dopo i<br />
convenevoli di rito, la popolare maschera savonese<br />
s<strong>al</strong>irà su apposito c<strong>al</strong>esse e il corteo sfilerà lungo<br />
l’Aurelia portandosi nel sottostante corso It<strong>al</strong>ia<br />
raggiungendo la piazza del Comune. Qui, il Re del<br />
Carnev<strong>al</strong>e, e i suoi accompagnatori, saranno ricevuti da<br />
figuranti in costume in rappresentanza della autorità<br />
carnev<strong>al</strong>esca cittadina: Podestà, Segretario e Messo<br />
comun<strong>al</strong>e. Sul p<strong>al</strong>co, <strong>al</strong>lestito in piazza del Municipio, il<br />
Podestà pronuncerà un breve discorso di benvenuto<br />
dopo di che consegnerà a Cicciolin le chiavi della città e<br />
subito dopo il Segretario leggerà la “Bolla” che decreterà<br />
il passaggio della emblematica consegna. Re Cicciolin,<br />
subito dopo, prendendo la parola, dichiarò, nel suo<br />
b<strong>al</strong>danzoso discorso, di essere “onorato<br />
dell’accoglienza avuta tra Voi nolesi e di far parte del<br />
vostro primo carnev<strong>al</strong>e…” . Dopo aver accettato le chiavi<br />
dell’antico borgo marinaro, la maschera savonese<br />
appuntò <strong>al</strong> labaro della Banda folkloristica una medaglia<br />
d’oro offerta d<strong>al</strong>la Amministrazione Comun<strong>al</strong>e. Al<br />
termine della consegna il complesso music<strong>al</strong>e eseguirà<br />
l’inno “E’ carnev<strong>al</strong>e” <strong>al</strong> termine del qu<strong>al</strong>e il Sindaco invitò<br />
tutti i presenti ad un rinfresco <strong>al</strong>lestito presso l’Albergo<br />
It<strong>al</strong>ia a conclusione della simpatica cerimonia.<br />
23<br />
Noli,<br />
piazza del<br />
Comune:<br />
Arveno<br />
Robatto,<br />
porta<br />
bandiera<br />
della<br />
Banda<br />
Cau de<br />
Noi,<br />
ringrazia<br />
Re<br />
Cicciolin<br />
(Foto:<br />
archivio<br />
Franco<br />
S<strong>al</strong>ice)
Dove siamo<br />
Ambulatori infermieristici<br />
<strong>Savona</strong><br />
Via Quiliano 3/1 – via Buozzi – via Turati 26-<br />
Corso Vittorio Veneto (presso Opere Parrocchi<strong>al</strong>i)<br />
Bergeggi<br />
C/o Comune via DeMari 28<br />
Quiliano<br />
Montagna - Roviasca - Cadibona<br />
Vado Ligure<br />
Via Piave 222<br />
Sportello dimissioni protette<br />
Bancone osped<strong>al</strong>e S. Paolo <strong>Savona</strong> - V<strong>al</strong>loria<br />
Centri soci<strong>al</strong>i<br />
<strong>Savona</strong><br />
Matitino d’argento - piazza S. Cecilia<br />
Sorrisi d’argento - via Turati 26<br />
Argento 2000 - via Amendola (giardini)<br />
Alla Marina - via Nizza 53<br />
In ta secca - c/o Sms Zinolese via Nizza 53<br />
Vivere assieme -c/o Sms Leginese via Chiabrera 4r<br />
Centro soci<strong>al</strong>e - via Giacchero s.n.<br />
Voglia di vivere - via Zara piano terra<br />
Centro Monticello d’argento- s<strong>al</strong>ita Schienacoste 1<br />
Centro Abitare la nostra età - Via Zara piano terra<br />
Albisola Superiore<br />
Centro soci<strong>al</strong>e - piazza G<strong>al</strong>ilei<br />
Bergeggi<br />
Centro soci<strong>al</strong>e - c/o Comune via De Mari 28<br />
Celle Ligure<br />
I giovani di ieri - loc<strong>al</strong>ità Mezz<strong>al</strong>unga<br />
Fin<strong>al</strong>e Ligure<br />
Centro soci<strong>al</strong>e - via Ruffini 10<br />
Centro soci<strong>al</strong>e - loc<strong>al</strong>ità C<strong>al</strong>visio<br />
Quiliano<br />
Centro M<strong>al</strong>acrida – piazza Caduti Partigiani<br />
Vado Ligure<br />
<strong>Auser</strong> Cid - via Piave 222<br />
Noli<br />
Centro anziani c/o opere parrocchi<strong>al</strong>i piazza Cattedr<strong>al</strong>e<br />
Pietra Ligure<br />
Centro cultur<strong>al</strong>e – piazza della Stazione<br />
Sede provinci<strong>al</strong>e<br />
Via Boito 9 rosso <strong>Savona</strong><br />
E mail: ausersv@libero.it<br />
Sito: www. auser <strong>Liguria</strong> (pagine di <strong>Savona</strong>)