20.05.2013 Views

SIAM E CINA - Fondazione Marco Besso

SIAM E CINA - Fondazione Marco Besso

SIAM E CINA - Fondazione Marco Besso

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ROMA<br />

<strong>SIAM</strong> E <strong>CINA</strong><br />

TIPOGRAFIA EDITRICE NAZIONALE<br />

Via Greaoriana, 9<br />

1913<br />

-- .. ,<br />

L'Incoronazione del Re del Siam<br />

I giorni della Rivoluzione Cinese


COPIA ANASTATICA<br />

Finita di stampare nel mese di gennaio 2006<br />

nella lipografìa della<br />

NUOVA EDITRICE GRAflCA srl<br />

Via Francesco Donati, 180<br />

Te!. 06 5219380 - Fax 06 5219399<br />

e-mai! neg@negeditrice.il


ERNESTA E MARCO BESSO<br />

ALLA<br />

CARA FIGLIA<br />

LIA LUMBROSO<br />

ROMA, 2 MAGGIO 1913.


SALVATORE BESSO<br />

(1884-11)12)<br />

- ---<br />

<strong>SIAM</strong> E <strong>CINA</strong><br />

L'INCORONAZIONE DEL RE<br />

DEL <strong>SIAM</strong> :: I GIORNI DELLA<br />

RIVOLUZIONE CINESE :: :: ::<br />

ROMA<br />

TIPOGRAFIA EDITRICE NAZIONALE<br />

-<br />

1913


Rauogliendo e pubbluando glt" sen"tti di Salvatore <strong>Besso</strong>,<br />

che si riferiscono alla sua ultim.a crocùra in l:.stremo Orlnlte,<br />

7tll intellto prr:ncr.pale ci Ila gu1:dau": quello di rispettare più<br />

clu fosse possibile. 'MI loro carattere onginario e ne/la foro<br />

z"ntegrilà, ii diario di VÙlggio du egli inviava sotto forma di<br />

lettere quasi quotidiane alla famiglia e g# artùoli d'impressimu<br />

m41u1ati alla c TriMma» durallte CzllfJ1U mesi d'altiV1"tà; gli<br />

1dt1.1m" cinque mesz" della sua gitnlùuzza animosa.<br />

Separare llell'epistolario le des&rizùmi dei fatti d'interesse<br />

pubblico dalfe ùnpressùmi e dalfe espresS1:oni di carattere lami­<br />

Nare non era posstoile, se Iwn a condizùme di distntggere<br />

quella frese/leZZo, e quell'ùmnediatezza dz· visùme clte eost1."tui­<br />

scano il pregio Inaggzore dz" questo libro. Perciò vz· abbimJto<br />

rÙl1t1lziato. Come pure sarebbe stato impossibz"te raccogliere sotto<br />

due categorie, bm distt"llte l'una dall'altra, le Lettere familian:<br />

e gli artUoli di giornale, p"c/tè avremmo rolto senza IUJstt1t<br />

costrutto la litua dz' conu"nut"tà del viagg'itJ e tkl #bro, contro<br />

la stessa ÙztnlZiolU dell'atetore, t"l quale desiderava c1u nella<br />

mt!'1lte dei sttOi parmti e dei suoi amici /Imtalli t epistolario e


-8-<br />

gli artz'coù si completassero a vicenda. Perciò lettere ed articoli<br />

si integrano e si succedono cronologicamente anche in questo<br />

volume.<br />

Naturalmente, Salvatore <strong>Besso</strong> non pensava affatto, scri­<br />

vendole, di dover pubblicare un giorno o l'altro le sue lettere,'<br />

ma aveva, però, raccomandato che esse venùsero conservate tutte<br />

per ordine, in quanto si proponeva di servirsene al suo ritorno<br />

in Itaùa come «pro memoria» per la composizione d'un libro<br />

sull'Estremo Oriente. La fine immatura, che gli ha negato il<br />

ritorno, gli ha impedito di scrivere quel libro sognato. È per­<br />

cz'ò nostro dovere - almeno 1wi lo abbiamo sentito come tale<br />

- mettere z'nsùme oggi questo volume valendoci di quegli stessz'<br />

elementi di cui sz' sarebbe servito e su cui avrebbe lavorato<br />

Salvatore, se la sorte gli avesse conse'ntz'to di tradurre z'n realtà<br />

il suo dùegno. Nulla abbiamo voluto aggiungere, quasi nulla<br />

modificare ed il meno possibz'le togNere, appunto perchè la cara<br />

immagz'ne dz' luz' balzasse vz'va e z'ntatta da questz' scrz'ttz: senza<br />

alterazioni e senza preoccupazz'oni letterarù. Perfino quasz' tutte<br />

le note abbzamo voluto trarre testualmente daz' taccuini dz' vz'aggz'o<br />

lasciati da Salvatore. Alla parte comprendente « z'l vz'ag-gio al<br />

Siam» ed a quella contene1lfe z'l «vz'aggz'o in Cina» abbzamo<br />

voluto .far seguire una terza parte, riproducente le lettere di<br />

quantz' assùterono z'l compianto Salvatore negN ulHmi gz'ornz'<br />

della sua vz'ta o dz' quantz' s' z'nteressarono a lui nella lontana<br />

dttà dove sz' spense, perchè i lettori sappiano come mai questo<br />

diar'io rz'mane troncato alla fine d'aprz'le del I9I2 e come mai<br />

quel vzaggùJ così lùtamente incominczato non ha avuto rz'torno.<br />

Questo volume è dedz"cato alla sorella, baronessa Lia<br />

Lumbroso, un po' dall'intenzz'one stessa dell'autore il quale indi­<br />

rz'zzava le lettere, oltre che az' genz'tori, anche alla sua<br />

cara « sz'rocchz'a» come scherzosamente ed affettuosamente la<br />

chzamava.


Prz'ma di c/ziudere queste pag-i1le i1ltroduttive, clze eratto<br />

necessarù per spùg-are i criteri seg-uìtz" nella compilazz'o1le d'un<br />

libro così dolorosamente sz'ng-olare, sentiamo z1 dovere dz' rùzg-ra­<br />

zzClre la sig'nora Berem"ce Mat/zews de Luca clze volle ordz'­<br />

nare e trascrivere dziz'gentùsimame1lte per la stampa tutto l'epz'­<br />

stolayz'o e tutlx" gli appuntz" ed annotazioni dz' vz·aggz·o.<br />

Roma, maggio 1913.


PARTE l.<br />

L'incoronazione del Re del Siam


Dampfer «Prinzess Alice l>.<br />

Miei can,<br />

1.<br />

AZJZJl'cinaJzdoci a Napoli, 6 ottobre I9II.<br />

Il viaggIO proceele benissimo fino adesso; il mio compagno<br />

eli cabina è simpatico; il mare, se non è calmissimo,<br />

non è nemmeno furibondo. Penso a voi con tenerezza infinita;<br />

e ricordo alla mamma quello che le dissi dei sei mesI<br />

lì e dei sei mesi qui. Il li potrebbe anche variare seconclo<br />

gli avvenimenti. Il qui sarebbe sempre fra Anticoli e Roma,<br />

con qualche breve parentesi alpestre. Quando sarò giunto<br />

111 Giappone, ne riparleremo. I<br />

Vi pregherei di un immenso favore: di abbonarmi, cioè,<br />

per sei mesi al Corriere della 5èra e alla Lettura. Indirizzo:<br />

S. Ressa: Care of Thomas Cook & San, Yokohama (Giappone).<br />

In questo periodo gravido di notizie, il Corriere dclla<br />

Sera si PU() dire indispensabile.<br />

Il battello è strapieno; e la sala da pranzo è così calda<br />

che credo mangerò quasi sempre sopra coperta. Per ora non<br />

si delinea nessuna Maddalena V on Shilling, ma una glap-<br />

I Quando S. B. partì da Genova, suo intendimento era tornare direttamente<br />

in Cina e sopratutto in Giappone, per studiare a fondo i paesi dell'Estremo<br />

Oriente ch'eglì aveva già visitati in un viaggio prececlente, nel 19IO. Però, durante<br />

la navigazione, il pensiero di mandare alla Tribuna - di cui era un collaboratore<br />

speciale .- un ampio servizio descrittivo sulle feste che si preparavano<br />

a Bangkok per l'incoronazione ciel nuovo Re ciel Siam, gli fece modificare l'itinerario<br />

stabilito. Partito poi dal Siam a feste finite, i grandi rivolgimenti politici<br />

che si determinarono in quei giorni in Cina dovevano naturalmente fargli preferire<br />

un lungo soggiorno a Pechino anziehè a Yokohama, come i lettori vedranno.


- 19-<br />

veele - mi fa persino chiamare. Anche De la Penne è molto<br />

simpatico e non parliamo insieme che eli libri e letteratura.<br />

Si rallegra della sua resiclenza al Siam, dove sperd poter<br />

leggere all'infinito.<br />

12, 13, 14. ottohre 1911.<br />

Bù l7Z ideJ7z. Vi abbraccio con infinito affetto.<br />

SALVA.<br />

p. S. Continuate a scrivenni a Bangkok; ma, anzichè alla<br />

Legazione, all'OrientaI fidtel.<br />

Telegramma:<br />

Benissimo.<br />

Dampfer


- 20-<br />

a Bangkok. Basta indirizzare: «<strong>Besso</strong>, Bangkok». E scrivete<br />

regolarmente all' « OrientaI Hotel, Bangkok» (Via Siberia­<br />

I-long Kong).<br />

Si apprendono notizie vaghe di grandi moti in Cina.<br />

Forse la mia presenza sarebbe più utile là; ma spero potermi<br />

trattenere a Bangkok fino ai primi di dicembre per<br />

conoscere prima un po' il paese e gli uomini ed assistere poi<br />

alle feste della incoronazione. De la Penne nl1 promette<br />

qualche straordinaria intervista: forse una col Re! Ieri ci fu<br />

un divertentissimo pranzo, prima; e poi, ballo in costume.<br />

Ci divertimmo molto. lo non mi mascherai e non ballai, ma<br />

feci parecchie risate con i Principi Siamesi, che sono acuti<br />

osservatori.<br />

Vi erano tutti i costumi possibili ed immaginabili; dalla<br />

romana antica alla vaporosa odalz'sca, dal cow-boy sfrenato<br />

alla g'eisha graziosa, dall'apache birbone alla graziosa spag-nllola.<br />

Una signora apparve in costume da bagno! Questa è una<br />

inglese, sposata in seconde nozze con un ex-ufficiale bavarese,<br />

che ha ora piantagioni di caollte/zollC nella Malesia.<br />

Passò qualche tempo a Roma e conosce la N. e la B. Passò<br />

qualche tempo sul lago di Como, dove conobbe Brandino<br />

Malvezzi, che lei familiarmente chiama Brandy.<br />

Il mio compagno di cabina è gentile, ma poco interessante;<br />

soffre molto il caldo. E per stare più fresco mi ha<br />

ceduto la cuccetta bassa, mentre lui è salito nelle alte regioni<br />

dove può godere meglio delle svariate correnti d'aria<br />

che organizziamo con molta raffinatezza.<br />

Fino al 28 ottobre navigo su questo battello. Poi a Singapore<br />

m'imbarco sul Deltlz' della stessa compagnia per giungere<br />

il 2 novelnbre a Bangkok. Saremo in numerosa brigata<br />

e quasi tutti conoscenti. Se il mare sarà buono - qllod est<br />

m ZJotis l'allegria regnerà sovrana.<br />

Vi abbraccio teneramente in blocco.<br />

SALVA.


Dampfer « Prinzess Alice ».<br />

Miei can,<br />

- 2I -<br />

VI.<br />

hz zJista dz' Penanx, 26 ottobre I9I I.<br />

Grazie infinite per il telegramma speditomi a Colombo.<br />

Anche lontani, i nostri cuori battono all'unisono.<br />

La navigazione continua calda e snervante, ma sono riuscito<br />

nondimeno a mandare una nota alla Tribuna sulle prossime<br />

feste del Siamo<br />

Il ventidue giunsi a Colombo, assetato di notizie della<br />

nostra guerra e della rivoluzione in Cina. Tripoli e la Cirenaica<br />

mi sembrano ormai indiscutibilmente italiane e tutti i<br />

giornali del mondo parlano già di queste nostre colonie.<br />

Rividi Colombo con molto piacere; per fortuna aveva<br />

piovuto il giorno prima ed il caldo non era così soffocante.<br />

Con un gruppo di olandesi di Giava mi spinsi in automobile<br />

fino a I-Ienaralgoda dove si stendono i grandiosi giardini<br />

tropicali del governo: piante del the, del caffè, della<br />

gomma, del pepe, palme di tutti gli aspetti, di tutte le forme,<br />

di tutte le grandezze, alcune di una maestosità impressionante:<br />

tutto uno sfoggio esuberante di natura, una fragranza<br />

strana, nuovissima che dà quasi la vertigine.<br />

Ci rifocillammo nel fresco padiglione del governo; e così,<br />

soli fra quei giardini tropicali, ci illudevamo di essere i padroni<br />

del luogo incantato. Proseguimmo poi per la campagna<br />

fantasmagorica - non si sa a Ceylan se ammirare più la<br />

pianta vegetale o la pianta uomo, giacchè i bronzei contadini<br />

cingalesi sono una perfezione di struttura, direi quasi di<br />

architettura umana - e con gli occhi pieni di visioni belle giungemmo<br />

al mare, all'albergo fresco di Mount Lavinia, lambito<br />

dalle onde. Là prendemmo il the, rallegrati dalle infinite ar-


- 22-<br />

monie dell' Oceano; e pranzammo poi al Galle l'cdI Hotel, che<br />

è il rendez-vous di ogni eleganza cingalese.<br />

Alle undici di sera la Prinzess Alice levava l'àncora e<br />

salpava verso Penango La vita a bordo sempre eguale e piacevole:<br />

sonni infiniti e fervide letture. L'amica di B. e di Malvezzi<br />

si chiama lVIistress Zollner. Il suo secondo marito è bavarese,<br />

mentre il primo era americano; e lei stessa è inglese.<br />

Ho fatto pure amicizia con il medico della Corte siamese e<br />

con la sua signora, con la coppia consolare del Cile a Yokohama<br />

e col comandante Bristol della marina americana e la<br />

sua signora, che conoscono benissimo il Duca degli Abruzzi.<br />

Il cugino di Maddalena von Shilling ci ha lasciati a Colombo.<br />

Forse ci rivedremo in Estremo Oriente.<br />

Da Bangkok vi scriverò naturalmente ogni giorno per<br />

non perdere la buona abitudine; ma, per carità, non state in<br />

pensiero se la posta non vi giungerà che una volta ogni sette<br />

o dieci giorni! In compenso, però, sarà molto abbondante. E<br />

voi fate sì che anche la mia sia ben nutrita! Quando sarò<br />

in Estremo Oriente la posta vi giungerà con più frequenza<br />

e molto maggior rapidità. Se non ricevete nulla in contrario<br />

(accusatemi, vi prego, ricevuta dello specchietto degli indirizzi)<br />

scrivete fino al venti novembre a Bangkok (Siam):<br />

Oriental.l-fotel (via Siberia-Hong Kong) e poi a Shanghai (Cina):<br />

Palace H{Jtel (via Siberia). Il mio recapito, per quando siete<br />

incerti, è sempre Yokohama (Giappone): Care of Thomas<br />

Cook & Sono<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara Lia.<br />

Telegramma:<br />

Felicissimo.<br />

SALV1\.


Miei cari,<br />

- 23-<br />

VII.<br />

Ieri dal battello vi scrissi due cartoline; oggi ho telegrafato<br />

per darvi il mio salvo arrivo in Estremo Oriente.<br />

Spero trovare un vostro telegramma a Bangkok. Siamo arrivati<br />

a Singapore stamani alle nove; alle tre si prosegue per<br />

Bangkok col piroscafo Dehli della medesima compagnia. Il<br />

battello è piccolo, ma elegante. Siamo quasi tutti passeggieri<br />

della Prinzess Alice: De la Penne, il medico della Corte Siamese<br />

con la moglie molto carina, un giornalista inglese, la<br />

proprietaria dell' OrientaI j-Jotel, un giovinotto inglese addetto<br />

alla polizia del Siam e credo qualche altro ancora.<br />

Singapore mi ha fatto la medesima grandiosa impressione<br />

del gennaio scorso; ma ora fa più fresco, perchè siamo<br />

nella stagione delle pioggie. Di caratteristico nulla, ad eccezione<br />

della variedt delle razze che cozzano tra di loro lO<br />

questo emporio mondiale.<br />

Apprendo notizie meno buone della guerra, di bersaglieri<br />

fatti prigionieri e torturati. Che orrore! Penso ai poveri<br />

Campanari che saranno in chissà quali ansie per il loro rispettivo<br />

fratello, figlio, nipote, cugino, Checco.<br />

Anche dalla Cina notizie gravi; ma di moti seri intesi<br />

a rovesciare la dinastia, non a cacciare gli stranieri.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Miei care<br />

VIII.<br />

SALVA.<br />

Bang/wk, I° novembre 1911.<br />

Ecco raggiunta la prima meta di questo viaggio fantastico:<br />

la Venezia dell' Estremo Oriente, la capitale ancora più<br />

avvolta di mistero, nonostante i mille sforzi di modernismo,


tra i suoi canali ed suoi meandri, e nonostante la popolarità<br />

della monarchia regnante.<br />

Torniamo un passo indietro: appena vi ebbi scritto da<br />

Singapore, mi imbarcai su di una lancetta leggera del Consolato<br />

Sidmese (ero con gli amici del Principe Ereditario) e<br />

raggiunsi il Dehli che era ancorato a pochi minuti dal molo.<br />

Che fragile battello, per sfidare le eventuali onde del golfo<br />

del Siam, ci sembra; ma in compenso che spaziose cabine e<br />

che ventilazione ovunque! Eravamo della vecchia guardia: la<br />

padrona dell' Orientai Ilotd, il Marchese De la Penne, vVindow<br />

corrispondente del lI/lirror, i due amici del Principe Ere­<br />

ditario, un alto impiegato inglese della Dogana siamese, il<br />

dottore di Corte con la signora, ed io. Di nuovi, due italiani<br />

che andavano per affari al Siam, il ministro inglese ed<br />

altri britannici molto simpatici. Tutt'assieme, un gruppo affiatato<br />

e simpatico. Navigazione ideale; e su quel guscio di<br />

noce, guai fosse stato altrimenti!<br />

Ieri, al tramonto, penetrammo, per la sua larga foce, nel<br />

fiume Menang: una strana illusione di laguna. Le nuvole erano<br />

infocate ed il sole disparve come in un grande incendio. Poi<br />

d'un tratto ogni ventilazione cessò e ci sentimmo avvolti come<br />

in una cappa di piombo.<br />

La sola cosa che spirasse era il nugolo di insetti di ogni<br />

genere che volteggiavano ovunque, che succhiavano il nostro<br />

sangue e che si annegavano nei liquidi del nostro ultimo<br />

pranzo a bordo: l'infinita e bella navigazione era giunta al<br />

suo termine. Le rive del fiume, sempre più popolate; fra la<br />

vegetazione lussureggiante di palmizi e d'erbe alte, alcune pagode<br />

e molte piccole abitazioni costruite su palafitte nell'acqua.<br />

Il Dehli si arrestò, non potendo proseguire per Bangkok;<br />

ma una provvidenziale lancia dell' albergo ci venne a liberare<br />

dal caldo e dalle zanzare. Penetrammo a Bangkok tra pioggia,<br />

tuoni e lampi; e l'approdo al giardino dell'albergo, 10<br />

quelle tenebre, mi ricordò Venezia, il giardinetto reale.<br />

L'antico ministro Cicco di Cola e gli italiani più notevoli<br />

della colonia attendevano il nuovo ministro all' albergo.


- 25-<br />

E mentre le due Eccellenze si scambiavano le prime idee, io<br />

mi lasciai intrattenere dai più notevoli nostri connazionali,<br />

che sono alti impiegati ai lavori pubblici siamesi.<br />

Oggi giornata caldissima e perciò un po' pigra. Ho riorclinato<br />

le mie cose, mi sono ordinato un altro abito bianco<br />

(giacchè restate, qui, è eterna) e ho scambiato molte idee col<br />

simpatico Window, corrispondente del Mirror. Prendiamo i<br />

nostri pasti insieme e staremo, credo, sempre insieme. Della<br />

città ho visto ben poco, ma è innegabile che in alcuni punti<br />

ricorda Venezia o -- meglio - qualche isola della laguna.<br />

I preparativi per 1'incoronazione sembra siano spettacolosi.<br />

Il Re, poichè non ha nessun controllo, non bada a spese.<br />

E davvero non mi pento di essere venuto al Siam per un<br />

mero caso in un momento così propizio. Cicco di Cola mi ha<br />

fatto accoglienze festosissime; con De la Penne ormai siamo<br />

nella massima cordialità; eppoi ho il piccolo principe che non<br />

sarà troppo preso dai preparativi della incoronazione e mi<br />

dedicherà certo qualche ora. E tutte le porte, perciò, che potranno<br />

aprirsi si apriranno.<br />

Cicco di Cola intanto mi vuoI mettere al corrente di<br />

tutto. La Tribuna è certo molto conosciuta e non soltanto<br />

dagli italiani; ed è veramente di grande soddisfazione scrivere<br />

per un simile giornale da così lontane regioni.<br />

Tenerissimamente vi abbraccio con la cara sirocchia,<br />

Alberto I e le bimbe.<br />

I Il barone Alberto Lumbroso, cognato dell'autore.


- 27-<br />

Ma che caldo! Che caldo atroce! Sarà così sempre al<br />

Siam, d'inverno, d'estate, sempre?.. Il capitano ci rassicura.<br />

La stagione delle pioggie, la più soffocante, è quasi al suo<br />

termine e verso la metà di novembre, forse anche prima, subentrerà<br />

quel mite inverno primaverile, conforto e sollievo di<br />

noi poveri residenti europei.<br />

- Sarà favorevole --- domando io al capitano - questo<br />

tempo alle feste dell'incoronazione?<br />

- Favorevolissimo. La prima settimana del fresco e sereno<br />

dicembre segnerà un grandioso preludio al nuovo regno,<br />

che si inizia già sotto i migliori auspicii. Un elefante bianco,<br />

infatti, è stato catturato nelle selve di Aynthia. E fra pochi<br />

giorni farà il suo ingresso trionfale a Bangkok.<br />

- L'elefante bianco? Le selve di Aynthia? Quanto mistero!-<br />

penso tra me. -- Eppure fra qualche giorno tutto mi<br />

sarà rivelato.<br />

Intanto il nostro battello ha gettato l'àncora in mezzo al<br />

fiume, e fino a domattina non può proseguire. Crediamo già<br />

di essere condannati a passare la notte tra il caldo e le zanzare,<br />

quando un fischio acuto fende l'aria morta. È la lancia<br />

dell' Orimtal Hotel che viene a trarci a salvamento e la salutiamo<br />

con grida di gioia. La proibizione di portare il nostro<br />

bagaglio con noi, non ci sgomenta; e in massa ci precipitiamo<br />

sulla lancia liberatrice che - se non affonda al<br />

nostro peso - è un miracolo.<br />

E via, guizzando tra le acque oscure, tra sibili del<br />

temporale che alla fine è scoppiato violentemente, ci affrettiamo<br />

verso Bangkok. Mi sembra di attraversare la Giudecca<br />

in una notte fosca; e quando, come trasognato, approdo al<br />

giardino dell' OrientaI Hotel, credo di approdare al giardinetto<br />

del Palazzo Reale di Venezia. Strana illusione! Fa molto<br />

scuro, però, questa notte.<br />

Maravigliosa città, davvero, Bangkok! Città dai mille<br />

contrasti e dalle curiose illusioni; città d'indiani, di malesi,<br />

di cinesi, di annamiti, di tonchinesi, di uomini d'infinita varietà,<br />

tra cui a mala pena spicca il siamese puro; cozzo in-


verosimile eli architetture e di paesaggi. Dalle vie portuali,<br />

intense eli traffico, del fiume Menang - che ricordano la Ciu<br />

decca - attraverso l'intricato labirinto eli Sampen dove brulicano<br />

gl'industri e tranquilli cinesi e dove tra i canaletti,<br />

solcati da smnpan - che i rematori dirigono stando in piedi,<br />

proprio come a Venezia - tra ponticelli e giardinetti specchianti<br />

nelle acque le fronde spioventi dagli alberi annosiproprio<br />

come negli angoli più solitari della città dei Dogi;<br />

ed una nostalgia di laguna quasi vi prende -- fino ai boltlezJards<br />

parigini del quartiere regio, ricco di parchi, di templi, di palagi,<br />

è tutta una ridda varia di colori e di accenti, è tutta<br />

una gamma di civiltà diverse e di coltura.<br />

Miei carl,<br />

IX.<br />

Fino a giovedì non potrò incominciare a ricevere vostre<br />

nuove, ma speravo, o meglio contavo su di un telegramma.<br />

lo ho telegrafato da Porto Said, da Aden, da Singapore, da<br />

Bangkok. La mia vita siamese è ormai perfettamente organizzata,<br />

ma, causa il grande caldo, non posso esplicare ancora<br />

l'attività che vorrei. Leggo e interrogo molto sul Siam,<br />

prendo molti appunti ed in settimana invierò le prime note<br />

sul Siam. Prendo sempre i miei pasti con \Vindow, il giornalista,<br />

e con Stone e \Vall che sono qui per affari, ma anche<br />

(Stone soprattutto) per studiare intellettualmente ed artisticamente<br />

la vita di questi paesi. Vedo pure continuamente il<br />

marchese De la Penne che per ora alloggia all'albergo, e un<br />

simpatico italiano: Goffredo Bovo, che è, nel medesimo tempo,<br />

commerciante e giornalista.<br />

La mattina del 2 novembre ebbi la bianca visione elel<br />

tempio di \Vatpo --- ornamentale e granelioso quanto mai ­<br />

e dei quartieri regi che ricordano i fasti di Luigi di Baviera.


,-l<br />

I<br />

FIG. I. - Il tempio del" Budda di Smeraldo" a J:langkok.


- 3°-<br />

Nel pomeriggio il signor Bovo mi scarrozzò per il Dusit<br />

Park che pochi anni fa il defunto re Chulalongkorn l donò<br />

al popolo. «Dusit» vuoI dire «paradiso»; e veramente<br />

quei giardini tropicali, fì-eschi di laghetti e di canali, sono<br />

bellissimi.<br />

Presso il Dusit Park sorge il nuovo Palazzo delle Udienze,<br />

ancora in costruzione e tutto per opera d'italiani; e nel<br />

centro della larga piazza a cui questo palazzo serve di sfondo,<br />

troneggia il monumento del defunto re Chulalongkorn che ­<br />

non fidandosi forse dei posteri --- si volle, vita natural durante,<br />

fare immortalare nel marmo.<br />

La sera, dopo pranzo, sempre con Bovo e con un altro<br />

italiano, il maestro di musica Nazzari, mi spinsi al di là della<br />

città regale in un quartiere fresco e verdeggiante in riva al<br />

fiume, dove, in una sontuosa palazzina siamese che era prima<br />

del ministro dell' interno, abita Galileo Chini, il nostro magnifico<br />

pittore ornamentale, il quale tanto onore fa all' Italia,<br />

che il Re elel Siam ha chiamato appositamente a Bangkok<br />

per dipingere le volte del nllovo palazzo delle udienze.<br />

Accoglienza quanto mai cordiale! Basti dire che Chini<br />

è amico di Maffio. La mattina, alle nove, era già a farmi<br />

visita all'albergo e prendemmo il latte e caffè insieme. Poi<br />

USClmmo per commissioni e per la strada ci incontrammo con<br />

Cicca di Cola che veniva all' I-Iòtel per invitarmi a pranzo<br />

per la sera. Naturalmente accettai con entusiasmo, tanto più<br />

che voleva discutere o, meglio, parlare con me di molte questioni<br />

siamesi ed anche itala-siamesi.<br />

I Il re Chulalongkorn - padre del sovrano attuale - morì nel settembre<br />

'910. La cremazione dei suoi resti avvenne il 16 marzo 1911, alla prcscnza<br />

dell'attuale re V"jiravudh c di tutta la corte. Il re Chulalougkorn cra gencralmcnte<br />

amato e rispettato. l'rendeva 111J grande e personale interesse al benessere del<br />

suo popolo ed aveva eminenti doti naturali di governo.<br />

Vide il suo paese innalzarsi da una condizione semibarbara a regno indipendente.<br />

libolì la schiavitù e - cosa più straordinaria ancora - l'un la sua<br />

energia e con la sua costante devoziune al dovere, ispirò al suu pupolo un entusiasmo<br />

che ha avuto un effetto salutare sul carattere naziunale; giacché i siamesi<br />

d'oggi nun sono quel pupolo indolente e amante di piaceri ch'erano trcut'anni<br />

fa. (Nota desullta da,f;1i appuuti di S. Ii.).


N el pomeriggio Chini tornò a prendermi e mi condusse<br />

attraverso la città cinese (Sampen) che ricorda Canton, ma<br />

è una Canton più veneziana. Quelle straducole ricordavano<br />

davvero alcune delle calli più luride. Certi sfondi di canali<br />

rassomigliano singolarmente ad alcuni degli angoli più verdi e<br />

pili campestri della città delle lagune. Se non fosse per i codini,<br />

per gli occhi a mandorla e per il profumo spiccatamente<br />

orientale, l'illusione talvolta sarebbe completa.<br />

Penetrammo in molti negozietti pieni di cose pittoresche<br />

e ci divertimmo a far proposte di acquisto ed a contrattare<br />

inverosimilmente. Chini acquistò un bell'anello. La nostra passeggiata<br />

terminò con un temporalone proprio di questa stagIOne.<br />

La sera il pranzo del Ministro fu simpatico ed intimo.<br />

Non vi erano, oltre la sorella di Cicco di Cola, che De la<br />

Penne ed il signor Allegri, che è un pezzo grosso al Ministero<br />

dei lavori pubblici.<br />

Dopo pranzo venne un attatizé della Legazione di<br />

Germania.<br />

La questione italo-siamese non era che un articolo ormai<br />

vecchio per l' Italia di Vico Mantegazza sul Siam, ed in cui<br />

Cicco di Cola, Ministro ex-militare, non era trattato con molto<br />

riguardo. Certo, parlare del Siam quando non si conosce il<br />

paese, è un po' difficile; ed anche Vico Mantegazza non può<br />

essere sempre perfetto.<br />

A sera tarda poi, De la Penne mi scarrozzò per la città<br />

al chiaro di luna.<br />

Ieri sul tardo pomeriggio, con vVindow, Stone e vVall,<br />

feci una fresca scarrozzata per il quartiere delle legazioni,<br />

delle ville di Europei, dei clubs sportivi, quartiere tutto 001broso,<br />

intersecato da canali che mi ricordavano Strà (curiose<br />

queste continue reminiscenze venete in estremo Oriente). Dopo<br />

un lungo giro ritornammo in città per il Dusit Park e la città<br />

regia, veramente regale per la grandiosità dei suoi edifizi. La<br />

sera andammo a giuocare ai birilli al Club inglese (altra reminiscenza<br />

stradiotta).


- 35 ---<br />

L'altra sera Stone ed io ci spingemmo lO sampall per i<br />

canali interni - rematrice una donna siamese, brutta in<br />

modo tale da togliere qualunque tentazione. Dopo un lungo<br />

giro che ci diede l' illusione di essere a Venezia, ma in una<br />

Venezia selvaggia e primitiva, ci lasciammo depositare dall'orrenda<br />

rematrice in un quartiere eccentrico, donde, amala<br />

pena, ritrovammo la strada per tornare alI' albergo.<br />

E oggi con \Nindo\V mi sono avventurato nella parte più<br />

campestre, più verdeggiante, più siamese, ma non sempre pitl<br />

profumata, di Bangkok. Gli indigeni ci guardavano molto benevolmente<br />

e quasi tutti, uomini e donne, a quell'ora del<br />

tardo pomeriggio, si lavavano in costume molto adamitico nei<br />

sudici canali.<br />

Dopo una divertente peregrinazione, attraverso straducole,<br />

sentieri erbosi, ponticelli, chiostri, templi, guardati da<br />

preti avvolti in gialli paludamenti, siamo giunti ai piedi dell'alto<br />

tempio di \Vat-Saket che avevo già ammirato alcune sere<br />

fa al chiaro di luna e che oggi ho voluto risalire per godere<br />

il tramonto sulla Bangkok sterminata nebbiosa di caldura.<br />

Stasera dopopranzo ho avuto la visita di Galileo Chini<br />

e dello scultore italiano Innocenti con la signora; e poi, in<br />

sampan, Stone ed io, siamo partiti per lontani lidi per avere<br />

il piacere di una lunga camminata, per tornare all'albergo.<br />

Per ora non ho che le cartoline dell'undici ottobre da<br />

(;orizia e del quattordici da Firenze.<br />

Vi abbraccio tenerissimamente con Lia, A. e le bimbe.<br />

Miei can,<br />

SALVA.<br />

Stamane c'è stato ricevimento alla Legazione d'Italia.<br />

Vi mando il 5ì'a7n Obsel'-vel' col resoconto. E la sera ho pranzato<br />

con Bovo all' Europa, poi al cinematografo giapponese,<br />

divertenti ssimo.<br />

Teneramente.


- 3i)-<br />

I5 novembre I9I I, mattilla.<br />

Ieri, dopo l'intervista con il Principe Damrong, mi spinsi<br />

111 un eccentrico quartiere di europei, tutto verdeggiante ed<br />

intersecato da canali che mi ricordavano Strà e dintorni, a<br />

far visita al clottor I-I ighet, direttore dell' Ufficio Sanitario di<br />

Bangkok ed alla sua signora, conosciuti in viaggio. Hanno<br />

una casa fresca e ventilata, piena di oggetti artistici cii Estremo<br />

Oriente e cii grancle valore.<br />

La sera con Chini al teatro siamese, interessante per i<br />

costumi e per le danze. Tutte le parti, anche quelle delle<br />

donne, sono sostenute da uomini; ma questo non impedisce<br />

loro di partorire anche 111 Iscena.<br />

Teneramente.<br />

Miei can,<br />

XII.<br />

SALVA.<br />

Hall/:kok, I7 llovembre I9I J.<br />

Sono ancora. troppo commosso per la bella cerImonIa a<br />

CUI oggi ho assistito.<br />

N ella gran piazza innanzi al nuovo palazzo reale s' innalza<br />

- come già vi dissi - la statua equestre ciel clefunto<br />

re Chulalongkorn che tanto bene fece al Siamo Ebbene, oggi,<br />

giorno anniversario della sua incoronazione, che avvenne ­<br />

credo - nel 1863, è gran festa nazionale; e tutti, in guisa<br />

un po' pagana, ma molto bella, vanno a venerare il Re grancle<br />

e benefico, vanno a inginocchiarsi innanzi alla sua statua, a bruciare<br />

incenso, ed a deporre corone di fiori. Stone ed io, per caso,<br />

ci siamo trovati nel momento più solenne, quando cioè il Re,<br />

vestito alla siamese e con molta umiltà, insieme con lo zio,<br />

il principe Damrong, venne a far atto di reverenza innanzi


L'ARRIVO DELL'ELEFANTE BIANCO.<br />

(Secondo articolo invialu alla /ì-iblilia<br />

il () novembre J91 I e puhblicato<br />

nel numero del IO g'cnnaiu<br />

1912).<br />

Il Siam è stato chiamato il « Paese dell' Elefante bianco<br />

e un elefante bianco su fonclo rosso è infatti la sua baneliera<br />

nazionale, mentre la bandiera mercantile è un elefante bianco<br />

su fonelo azzurro; e sopra ogni tempio e sopra ogni edificio<br />

pubblico questa meravigliosa creatura è riprodotta in pietra,<br />

l n legno o in creta.<br />

In tempi passati il Re non si sentiva completamente re,<br />

se non avesse posseduto un elefante bianco; e non esitava<br />

mai a intraprendere llna guerra per ottenere uno di questi<br />

rari animali. Vi è una lcgg'Cncla secondo la quale Cautama<br />

(il nome di famiglia eli Buddah) sarebbe stato una volta un<br />

elefante bianco, e sua madre, in sogno, lo avrebbe mostrato<br />

in cielo sotto quell'aspetto. Un' altra leggenda dice che eli<br />

tanto in tanto nella storia del mondo un monarca appare,<br />

che conquista e governa ogni nazione sotto il sole. Questo<br />

monarca è conosciuto da certi segni e elal possesso di certi<br />

oggetti. Tra sette speciali cose che egli possiede, un elefante<br />

bianco è indubbiamente la piìl sacra; e senza un elefante<br />

bianco egli non potrebbe diventare dominatore del mondo.<br />

Inoltre, molti siamesi credono che questo animale racchiuda<br />

l'anima di qualche grancle uomo del passato o di qualcuno<br />

che ancora clebba nascere e che sia destinato, al momento<br />

opportuno, a cingersi di gloria.


- 44 ---<br />

E oggi Bangkok è in festa per l'arriva dell' Elefante<br />

Bianco catturato nelle selve di Nakon Sarvan: l'Elefante<br />

Bianco, sacro ed inviolabile, reincarnazione di un avo leggendario<br />

del Re e la cui presenza a Palazzo è di buon augurio<br />

per la dinastia. È il primo elefante bianco catturato nel regno<br />

del nuovo Sovrano Maha Vajiravudh.<br />

-- « Gran ventura - cantano i preti buddisti avvolti in<br />

gialli paludamenti - Gran ventura! Con saggezza il nuovo<br />

monarca guiderà i destini del suo popolo e fortunato e glorioso<br />

sarà il nuovo regno! ».<br />

Solennemente, attraverso al fiume, in una grande imbarcazione<br />

dalla forma di tempio e circondata da galee di gala,<br />

il prezioso campione di sì rara specie è già giunto all'approdo<br />

di Ta Phra; e dai sacerdoti gialli riceve l'acqua lustrale<br />

di rito, quando le squillanti note dell'inno nazionale<br />

siamese annunciano 1'arrivo del Re. La folla ammutolisce,<br />

come d'incanto; non un grido, non un applauso. Il Re qui<br />

non desta entusiasmo, ma mistica reverenza. E giunge Sua<br />

Maestà Maha Vajiravudh, signore dell' Elefante Bianco, Re<br />

del Siam e di tutte le sue dipenclenze, Laas Chiang, Laas<br />

Chao, Malagò Kareaus.<br />

Sua Maestà mi appare in una molto europea carrozza<br />

alla daUJlZOlZt. Veste una bianca divisa militare ed è circondato<br />

da bianchi cavalleggeri. Scende di carrozza con giovanile<br />

leggerezza (egli ha appena trent'anni); e subito si dirige<br />

verso il padiglione apprestato in suo onore. Nel brevissimo<br />

tragitto che il Monarca deve compiere a piedi, egli è protetto<br />

da un baldacchino giallo; e ciò per pura etichetta, perchè<br />

il sole è già tramontato da un pezzo.<br />

Appena egli si è seduto sul trono, un ufficiale gli si<br />

pone rigido daccanto; e con un grande flabello gli fa vento<br />

con mosse ritmiche e cadenzate.<br />

Il piccolo elefante bianco viene condotto innanzi al Sovrano;<br />

ma come Sua Maestà lo accolga, non riesco a vedere.<br />

La folla fluttua, ondeggia, mi preme da ogl1l parte; e la<br />

siepe dei solclati è inesorabile.


- 45-<br />

Echeggiano di nuovo le fanfare e un nugolo di cavalleggeri,<br />

di sacerdoti, di folletti danzanti, tutti rossi e suonanti<br />

strani strumenti, mi appare. Eppoi ufficiali stretti nelle loro<br />

uniformi alla moda di Russia; alti dignitari vestiti alla siamese<br />

con la giacchetta gialla di preziosissima stoffa e coi<br />

larghi e sbuffanti calzoni corti (pana7n) dai più svariati colori,<br />

che contrastano con le calze bianche e con gli scarponcini<br />

quasi sempre neri; baldi volontari dal cappello piumato e<br />

dalle divise scure: il modernissimo corpo delle « Tigri selvagge<br />

». Tra essi è il Monarca.<br />

Ricoperto da gualdrappa a lamine d'argento e scortato<br />

da tre suoi giganteschi colleghi, già da molti anni ospiti<br />

della reggia siamese, il piccolo novello elefante bianco - ancora<br />

un po' stordito per tanta novità di cose - chiude il corteo.<br />

« Con sacra reverenza noi ora veniamo ad adorare gli<br />

angeli, che presiedono al destino di tutti gli elefanti. O potentissimi<br />

angeli, noi vi scongiuriamo di adunarvi ora a consesso<br />

di guisa che voi possiate scongiurare ogni male a Sua<br />

Maestà il Re del Siam; ed eziandio a questo magnifico elefante,<br />

di recente arrivato. Ci appelliamo a voi tutti, che ora<br />

veneriamo, e vi preghiamo di adoperar tutto il vostro potere<br />

nel reprimere il cuore di questo animale da ogni livore o<br />

disgrazia. Vi preghiamo inoltre di disporre questo elefante ad<br />

ascoltar le parole d'istruzione e di conforto, che noi ora gli<br />

rivolgeremo.<br />

« O Realissimo Elefante, Noi ti preghiamo di non pensar<br />

troppo a tuo pacire, a tua maclre, ai tuoi parenti, ai tuoi<br />

amiCI. Noi ti preghiamo di non rimpiangere d'aver lasciato<br />

le tue montagne natie e le tue foreste, giacchè colà abitano<br />

spiriti maligni, che son molto pericolosi; e vi sono bestie feroci<br />

che urlano, facendo un rumore terribile; e vi è pure colà il<br />

grande uccello, che svolazza dattorno e spesso rapisce gli<br />

elefanti e li divora; e vi sono bande di crudeli cacciatori,<br />

che uccidono l'elefante per il suo avorio.<br />

« Confidiamo che non tornerai alla foresta, perchè saresti<br />

in costante pericolo. E questo non è tutto: nella foresta non


hai servi, ed è molto spiacevole dormire con la polvere e col<br />

sudiciume aderenti al corpo; e dove le mosche e le zanzare<br />

sono tormentose.<br />

« Coraggioso e nobile Elefante! Ti supplichiamo di bandire<br />

dalla tua anima ogni desiderio di abitare nella foresta.<br />

Guarda questo delizioso luogo, questa celeste città. Abbonda<br />

in ricchezza e in tutto cib che il tuo cuore possa desiderare.<br />

E che consacrato tu sia, poichè sei venuto a mIrar questa<br />

bella città, a goder delle sue ricchezze, e a esser l'ospite<br />

favorito della molto esaltata Maestà del Re ».<br />

Così, a ])usit Park, nel padiglione sacro di lVIiskavan,<br />

i sacerdoti dalle vesti gialle cantano a note lente e monotone;<br />

e il Re si unisce alle loro preghiere. 11 piccolo elefante in<br />

q uello scintillio d'oro, in quel bagliore eli luce elettrica sapientemente<br />

disposta, appare veramente candido; e qualche<br />

cosa è in lui di soprannaturale che vi fa credere alla lontana<br />

leggenda e alle fantastiche reincarnazioni.<br />

Per tre sere continuano le cerimonie fra una folla muta<br />

e reverente che si accalca intorno al padiglione sacro. Per<br />

tre sere il Re, dopo la funzione religiosa, compie a picdi, protetto<br />

dal baldacchino e seguìto dagli alti dignitari, il giro del<br />

g-iardino di Miskavan, dove sono esposti i doni scelti dai<br />

recenti raccolti ed offerti ai preti gialli dai principi e dalle<br />

principesse. Dopo il giro di prammatica, il Re sale su una<br />

tribuna dove lo attendono già la Regina Madre e le Principesse<br />

scintillanti di gemme e di pictre preziose; e da li assiste<br />

alla danza delle lanterne che i follctti rossi sanno intrec­<br />

Clare con incredibile agilità. Per tre giorni l'Elefante bianco<br />

è esposto alla venerazione del popolo ; e nel terzo, il Re gli<br />

conferisce il titolo di conte di Phra e il nome di Sawet e di<br />

\Vachiropho.<br />

La mente direttiva del Siamo<br />

Nella città reg-ia, e tutta bianca, candida nelle sue mura,<br />

scintillante cl' oro nei suoi templi, havvi, proprio di frontc allc<br />

scudcrie dei sacri elefanti, una ridente palazzina dove, in fe-


condo lavoro, passa le sue giornate Sua Altezza Reale il<br />

principe Damrong, Ministro dell'Interno e iniziatore di ogni<br />

riforma del Siamo E per avere un'idea della vastità della sua<br />

opera, basta dire che egli non rimane offuscato nemmeno<br />

dalla grandezza del re Chulalongkorn, suo fratello. Questi<br />

anzi non soltanto lo amò teneramente, ma lo volle sempre<br />

al suo fianco nei momenti piLl ardui e porse sempre ascolto,<br />

non per modo di dire, ai suoi avveduti consigli.<br />

Il Principe, infatti, parlando con i suoi amici, suoI dire<br />

che, se qualche successo ha arriso ai suoi sforzi, ciò è dovuto<br />

a tre cause: al suo allevamento, cioè, e al suo servizio<br />

nel!' esercito: ai suoi lunghi viaggi attraverso il Siam, nel<br />

corso dei quali egli ha visitato ogni porzione del Regno; e<br />

infine, all'appoggio che ha sempre avuto dal re Chulalongkorn.<br />

AI suo lavoro nell'esercito egli deve la sua conoscenza del<br />

carattere e dell'abilità degli uomini; ai suoi viaggi egli deve<br />

la conoscenza del paese, su cui la giurisdizione del suo Ministero<br />

si estende; ma senza il simpatico concorso del Re<br />

Chulalongkorn - il principe suole aggiungere - nessuna<br />

avrebbe potuto compiersi di tutte quelle riforme, che condussero<br />

il Siam a un livello di vera civiltà.<br />

Il principe Da11lrong fu il primo a organizzare l'istruzione<br />

nel Siam; e, pur non trascurando i suoi gravi doveri<br />

militari, resse per primo il Ministero dell' istruzione pubblica<br />

e dei culti. Nel I 89 I fu mandato in missione speciale<br />

presso varie Corti d'Europa, e visitò la Francia, l'Inghilterra,<br />

la Danimarca, la Germania, la Turchia, la Grecia, l'Italia.<br />

E, dal I 892, Ministro dell'interno, organizzò l'amministrazione<br />

delle provincie in tutto il Siam e istituì la gendarmeria<br />

nelle campagne. Egli ha infine creato il Siamo<br />

Questi è il principe saggio, che aveva benevolmente voluto<br />

concedermi una udienza.<br />

Con trepida gioia passai la soglia della palazzina del<br />

Ministero dell'Interno, e dopo pochi minuti, in un salottino<br />

addobbato con semplice gusto orientale, mi trovo innanzi<br />

alla cara, indimenticabile figura del principe Damrong.


- 50 -<br />

- Potrebbe Vostra Altezza fare un raffronto tra il Re<br />

Chulalongkorn e la famosa Imperatrice Tsu-Hsi-An che per<br />

tanti anni resse le sorti del Celeste Impero?<br />

- Furono i più grandi sovrani in Estremo Oriente;<br />

ma questo è l'unico raffronto possibile fra di loro. L'Imperatrice<br />

tenne saldo un Impero, che pareva dovesse crollare<br />

da un momento all'altro, con leggi reazionarie e talvolta addirittura<br />

barbare. Mio fratello invece (e la sua voce si velava<br />

di commozione a questo ricordo), mio fratello regnò facendo<br />

il bene; e non lavorò che per la prosperità del Siamo<br />

- Come, Vostra Altezza - io esclamo, non potendo più<br />

frenare il mio entusiasmo per il Principe che mi sta dinnanzi<br />

- è così grande e così sinceramente modesta!<br />

- Oh! io non ho fatto nulla! lo non fui che un semplice<br />

istrumento. E, tornando ai cinesi, voglio dirle, come lei<br />

avrà certo facilmente campo di osservare, che la popolazione<br />

di Bangkok è per più di un quarto composta di cinesi, che<br />

- al contrario di quelli della penisola Malacca o di Giava ­<br />

si affezionano al paese dove stanno, e, sposandosi con siamesi,<br />

dopo la terza generazione diventano nostri buoni sudditi<br />

e prestano servizio nell'esercito.<br />

Sua Altezza guarda l'orologio e si alza.<br />

- Mi voglia scusare - mi dice - se debbo interrompere<br />

la nostra conversazione; ma sta per arrivare il piroscafo<br />

da Singapore, con a bordo un mio caro figlio, che<br />

non vedo da un anno. Lei comprenderà dunque..... Torni<br />

presto a vedermi. Parleremo del Siamo Giacchè oggi - il<br />

Principe conclude sorridendo - non si è parlato che della<br />

Cina, «soltanto» della Cina. È vero, è vero; ma la Cina è<br />

l'argomento del giorno. Anzi, la prossima volta parleremo<br />

anche di Tripoli e dei vostri trionfi...<br />

E Sua Altezza mi congeda cordialissimamente.


- 52 --<br />

XIV.<br />

Miei can e cara sirocchia,<br />

!Jall,gl.:ok, 2J novembre I9II.<br />

Ieri ricevetti ancora lettere e cartoline dall'undici al ventUJ10<br />

ottobre; così oramai ricevo la posta regolarmente. Ringrazio<br />

la cara sirocchia per la sua lettera del diciassette<br />

ottobre e la incoraggio a scrivermi molto, giacchè le mie lettere-volumi<br />

sono sempre rivolte anche a lei.<br />

Devo ancora descrivervi la gita ad Aynthia, riuscita splendidamente<br />

per l'ospitalità del principe Damrong; ma prima<br />

voglio fare un po' di conversazione. Vi dirò per incominciare<br />

che mi tratterrò qui fino a Capo d'anno, giacchè mi vogliono<br />

per giudicare anche in un processo che si svolgerà dopo la<br />

incoronazione. E, d'altra parte, il principe Damrong non mi<br />

vuoI lasciar partire senza che abbia visitato anche un po' 1'interno<br />

del Siamo Voi, intanto, continuate a scrivere regolarmente<br />

a Shanghai (Cina) Via Siberia, Palace Hotel, donde fino<br />

al quindici dicembre mi rimanderanno la posta a Bangkok; e<br />

per Natale telegrafatemi a Bangkok.<br />

Dalla Cina le notizie sono sempre più contradittorie;<br />

ma la dinastia mancese pare si regga sempre. Ad ogni modo,<br />

io giungerò a Shanghai il tredici o quattordici gennaio; e non<br />

temete che userò la massima prudenza nelle mie mosse. Anche<br />

Cook di Yokohama sa sempre le mie mosse; e finchè<br />

non sarò giunto a Pechino, date sempre quello come mio recapito<br />

per chi vi domandi il mio indirizzo.<br />

Lunedì sera dunque tornammo da Aynthia. Martedì nel<br />

pomeriggio lavorai con De la Penne per orizzontarmi sul<br />

processo che avrà luogo domani. Stamane intanto ho già funzionato<br />

da giudice, col Marchese e col giovane architetto<br />

Quadrelli, per un piccolo dibattito che si è risolto in poche


l'H,. ,.- La lm,;ertola del Siamo


- ss -<br />

(e tutti e tre esordienti) infliggere una condanna così grave,<br />

ma fu inevitabile. De la Penne è veramente un uomo non<br />

comune ed è un piacere lavorare con lui. Ci tenne tutti a<br />

colazione e la colazione a cui in verità facemmo tutti onore<br />

straordinario, fu l'unica piacevole parentesi della giudiziaria<br />

giornata.<br />

Seguo attentamente le vicende della nostra guerra attraverso<br />

il Corriere della Sera, la Trz'bzma ed i giornali locali<br />

che ci sono ora molto favorevoli. Ed anelo di giungere<br />

in Cina ove, secondo quanto mi ha detto il principe Damrong,<br />

arriverò proprio in buon punto.<br />

Dunque parliamo di Aynthia, la vecchia capitale del<br />

Siam, distrutta dai Birmani nel 1767. Domenica scorsa ci<br />

trovammo tutti alla stazione di Korat alle sette della mattina,<br />

i signori Maire, proprietari dell' OrientaI Hotel, Stone,<br />

Wall, Window, Chini, Luang Warakorn (che è la «tigre selvaggia»<br />

datami del Principe) ed io. Con media rapidità il<br />

trenino pulito e gaio percorre i settanta chilometri che separano<br />

Bangkok da Aynthia, attraverso una vasta campagna,<br />

non certo grandiosa e suggestiva come quella di Corea e di<br />

Cina, o come la nostra attorno a Roma, ma più ridente e chiara<br />

(e com'è chiara con questo sole che non risparmia i), e di carattere<br />

olandese (oh, brume del Nord, come questo sole vi<br />

farebbe dileguare!) nei punti intersecati dai canali. Quando<br />

però nei canali si vedevano tuffarsi bufali dalle corna ricurve,<br />

il carattere olandese scompariva d'un tratto. Alle nove giungiamo<br />

alla stazione di Aynthia. La moderna Aynthia, come<br />

l'antica, è costruita tutta sul Menang o su canali secondari;<br />

ed è un'aitl-a Venezia in miniatura di carattere spiccatamente<br />

siamese. Pochissimi cinesi. infatti. e punti malesi. vi sono ad<br />

Aynthia.<br />

Salimmo subito nella lancia dell' OrientaI Hotel che nella<br />

notte aveva risalito il corso del fiume e, insieme con un giovane<br />

segretario del Governatore che c'era venuto incontro,<br />

andammo prima a visitare un tempio di Buddah in cui troneggia<br />

una figura colossale del filosofico Dio e poi fummo


condotti all'altra sponda al Restini{ House (Bunglo) del Governo,<br />

idilliaco padiglione sul fiume dove ci venne servita una<br />

sontuosa colazione che avrebbe fatto onore a qualunque cuoco<br />

europeo.<br />

Ripresa la navigazione sulla lancia leggera, ci fermammo<br />

al Palazzo del Governo, dove, poichè il Governatore ci ebbe<br />

fatta una cordialissima accoglienza e ci ebbe offerto bibite<br />

ghiacciate squisitissime, salimmo sull'alta torre ad ammirare<br />

il panorama di Aynthia antica e visitammo il piccolo museo<br />

ricco di frammenti interessantissimi di architettura e di scultura<br />

della Birmania e del Cambogie. Chirli si entusiasmava<br />

e ci spiegava le più recondite sfumature di quell'arte lontana<br />

che egli cerca di interpretare più con la sua naturale intuizione<br />

che con elaborata coltura.<br />

Dal Palazzo del Governo, al recinto dell'allevamento degli<br />

elefanti; molto pittoresco, ma - ahimè - senza elefanti!<br />

Lì presso vi è un piccolo tempio della fecondità, alquanto<br />

scabroso, dove le donne vengono a pregare Buddah per aver<br />

figli. Ed infine in sampan - per stretti e pittoreschi canali<br />

- alle rovine dell'antica Aynthia che fiorì dal 1100 al 1300<br />

e che ha lasciato all'ammirazione dei posteri un Buddah in<br />

bronzo impressionante, il quale appare fantastico fra i colonnati<br />

infiniti e i ruderi colossali. Soltanto per questa VISIone<br />

indimenticabile varrebbe la pena di venire al Siamo<br />

N elle fresche ore dopo il tramonto scendemmo il Menang<br />

fino alla villa reale di Bang-Pha-in dove, in un padiglione<br />

arredato con molto gusto, ci venne data ospitalità. Le<br />

provviste di bocca le avevamo con noi e Mrs. Maire ci preparò<br />

una buonissima cena che divorammo fra le più allegre<br />

risate. Chini non parla che italiano, ma è così comico che<br />

trasmette il buon umore anche a chi non conosce la nostra<br />

lingua. Si rise, si rise assai e si continuò a fare del chiasso<br />

anche da una camera all'altra quando ci fummo ritirati per<br />

la notte. La «tigre» - che viene spesso a Bang-Pha-in col<br />

principe Damrong e col Re - disse che non si era mai tanto<br />

divertita.


- 62-<br />

XVIII.<br />

Miei can, e cara sirocchia,<br />

lJemg/.:.ok, 28 Iltr


- 63-<br />

XIX.<br />

Miei cari, e carissima sirocchia,<br />

1Jangkok, l'' dicembre I9I I.<br />

Questa mia porterà a voi tutti i miei più caldi (non per<br />

modo di dire) e i miei pitl fervidi auguri per il nuovo anno.<br />

fo"a un caldo atroce. Dove l: il mitc inverno che mi avevano<br />

annunciato? Dov'è? Tutti dicono chc è una cosa eccezionale;<br />

Fu;. 'S, - Preti gia.1Ii in un \Val lungo il fiume.<br />

ma intanto nelle grandi feste. che dureranno da domani fino<br />

al dieci, bisognerà passare dalla redillgote al/rack; e si scop·<br />

pierà. Il piacere di assistere a tante meraviglie sarà grandissimo,<br />

ma sarà un piacere non... senza spine.<br />

Prendo molti appunti perchè a suo tempo la Tribulla<br />

possa dedicare varie colonne all'incoronazione al Siam, mag-ari<br />

con qualche fotografia. E nella prossima settimana - che si<br />

annuncia molto intensa - vi completerò la serie delle carto-


- 65-<br />

line di Bangkok. Due giorni fa inviai alla Tn'buna l'intervista<br />

col principe Damrong, la quale - poichè si riversa sulla<br />

Cina - credo dovrebbe interessare.<br />

Mi accorgo che questa lettera di augurio è un po' slegata,<br />

forse causa il caldo; così riprendo il filo. Al caro<br />

papà auguro una buona soluzione dell'affare del monopolio,<br />

alla cara mamma un felice esito dei nuovi lavori di demolizione<br />

e cii ricostruzione a cui si è accinta con tanto entusiasmo,<br />

alla sirocchia una salute di ferro, ad Alberto un numero<br />

sempre crescente di abbonati per la Rivista di Roma, alle<br />

bimbe tutto ciò che alla loro età si può desiderare, ed all' Italia<br />

tutta una duratura e benefica conquista di Tripoli e<br />

della Cirenaica.<br />

Ieri sera dopo pranzo feci una lunga passeggiata a piedi<br />

con Stone, che fra qualche anno conta stabilirsi a Roma. E,<br />

parlando di Roma e della via Appia, abbiamo ammirato gli<br />

acldobbi della città che questa sera sarà sfarzosamente illuminata.<br />

Vi abbraccio teneramente in blocco.<br />

xx.<br />

Miei cari e Ima cara si racchia,<br />

SALVA.<br />

Ballg/';ok, 3 dicembre I9II.<br />

Sono tutto abbagliato ancora dalla VISIOne ciel Re sul<br />

fiume. Egli è giunto alle tre e mezzo in portantina all'approdo<br />

reale ed era coperto dagli antichi paludamenti. Pareva<br />

un dio. Salutato dalla Regina madre, dai Principi, da tutto<br />

il Corpo diplomatico e dagli inviati speciali, egli si è trattenuto<br />

alquanto sulla riva a veder sfilare lunghe bissone spinte<br />

da marinai in moderno costume ed alcune grandi barche ave<br />

erano radunati i sacerdoti dai paludamenti gialli (a prua di<br />

queste barche ognllna ha scolpito un animale differente: scimmia,<br />

tigre, cavallo, ecc.).


COME FU INCORONATO IL RE<br />

DELL'ELEFANTE BIANCO<br />

La febbre dell'incoronazione.<br />

(Articolo pubblicato nel numero del<br />

23 gennaio 1912, della "Tribuna''l.<br />

Bang/wk, dicembre.<br />

Arrivano i potenti della terra nel piccolo regno del Siam,<br />

nel dominio dell'Elefante Bianco; arrivano i principi della brumosa<br />

Inghilterra, della Russia immensa, della pallida Svezia.<br />

Son già a Palazzo il Principe Fushimi, il Principe Valdemaro<br />

di Danimarca coi suoi tre figli, il nostro Marchese De la<br />

Penne, e gli altri inviati speciali; ma quest'arrivo è tra tutti<br />

il più significativo. L'Inghilterra non è per ora la più grande<br />

protettrice e forse anche la più grande aspiratrice del Siam<br />

(ma in giorni di gaudio è meglio non far malinconici prognostici),<br />

e la Russia non rappresenta territorialmente più<br />

che la metà dell'Europa e un cumulo d'interessi che si estendono<br />

da occidente al più lontano oriente, attraverso la Siberia<br />

sconfinata e la tanto contesa Manciuria?<br />

Attraverso il fiume, in una galea di parata, spinta da robusti<br />

rematori, passano i principi, passano le nordiche principesse,<br />

fiorenti di giovinezza; passano, stupite esse stesse,<br />

tra lo stupore del popolo, che, dalle due sponde contempla<br />

le loro figure snelle, le loro chiome bionde, i loro cappelli


- 7 [ --<br />

piumati. t la prima volta. che. non da semplici toltristes, ma<br />

ufficialmente e in sì gran numero, principi d'Europa vengono<br />

a rendere omaggio a un sovrano d'Estremo Oriente: e di<br />

ciò il Siam profondamente si compiace, giacchè vede coronati<br />

i suoi sforzi a volersi affermare nel mondo.<br />

Ì


7 2 -<br />

I)'invitato in veste non ufficiale non VI è che il quarto<br />

potere. tenuto però a rispettosa distanza dal trono dall'inflessibile<br />

autorità del cerimoniere di corte. I raggi del sole mattutino.<br />

posandosi sugli adclohbi e gli ornamenti clella pagoda,<br />

producono riflessi fantastici e dànno a tutta la scena uno<br />

sfondo d'oro.<br />

Vi è una lunga attesa. mentre le abluzioni di rito SI<br />

compiono nel Palazzo.<br />

Sua Maestà poi sale sul trono ottagonale nella pagoda<br />

interna e i rappresentanti delle provincie cla otto punti clella<br />

bussola umilmente gli porgono coppe, contenenti la Jla1llphra<br />

p/mfta 1II0lt o acqua sacra. I In ogni coppa il Re immerge la<br />

mano e con l'acqua sacra si unge la fronte. E alla fine, indossati<br />

paramenti di gala, il Re fa il suo ingresso nella<br />

pagoda di Dusit Ma/ta Prasad, preceduto e seguìto da un<br />

corteo di nobili portanti il thOllg c!uri (reale stendardo), il<br />

p/tra sallg a)'asith (scettro del potere), insieme con le antiche<br />

armi del monarca e altri emblemi della regalità.<br />

Tutta l'assemblea s'inchina rispettosamente allorchè Sua<br />

Maestà si asside sull'antica pietra dell'incoronazione, che fu<br />

del gran legislatore Prarnan, re di Sokota, e i preti bramini<br />

incominciano i canti monotoni, interrotti a ogni nuova invocazione<br />

alla divinità, dallo stridente suono del COlle!t, istrumento<br />

sacro fatto di conchiglie.<br />

Ma ci avviciniamo al momento pIU solenne della cerImonia.<br />

Sua Maestà, con superbo gesto regale, si pone sulla<br />

testa la corona, che è il simbolo della pii! grande dignità<br />

terrena. Per un momento regna un silenzio profondo nell'affollata<br />

pagoda; poi i lamenti del pltra SaJl/r incominciano su-<br />

I Nel taccuino di S. B. è appuntatu anche questo ricordo:<br />

"Impressioni del Cinematografo dell'Incoronazione. - Il Re riceve le<br />

acque delle provincie. Scena idilliaca. - Il Re si presenta vestito di una semplice<br />

tunica, ha i piedi scalzi, nuda la testa e nell'atteggiamento qualcosa di<br />

umile e di modesto. Ri siede sul trono ottagonale; a uno a uno i rappresentanti<br />

delle provincie gli s'inginocchiano innanzi e gli porgono le bacinelle d'acc[ua<br />

benedetta. In ogni bacinella il Re immerge la lI1ano e poi si bagna la fronte.<br />

Va un padiglione vicino, soltanto i Principi ciel sangue assistono alla festa»>.


--- 74 -<br />

Il grande corteo.<br />

Il giorno appresso a quello dell' incoronazione, Maha<br />

Vajiravudhpercorre, quale divinità, le vie della metropoli.<br />

Il corteo magnifico lascia la reggia nelle ore ardenti del<br />

meriggio; e procede lentamente, nel suo lungo giro, tra due<br />

ali di popolo quasi tramortito dall'ammirazione.<br />

Nel corteo d'oggi le foggie nuove e le antiche sono<br />

mescolate insieme. All'avanguardia marcian compagnie su<br />

compagnie di soldati, che battono il passo alla teutonica con<br />

rigida compostezza; e ogni compagnia ha la sua banda che<br />

intona gl'inni nazionali, così cari al cuore di ogni siamese.<br />

Ma gli occhi sono rivolti ai soldati con interesse relativo.<br />

È il Re, che tutti desiderano vedere. E mentre il corteo<br />

è ancora lontano e si avanza in un baleno di luce, si posson<br />

già sentire le acclamazioni - così strane ad orecchio forestiero<br />

- che accolgono l'apparire del monarca.<br />

Trattenuti dai soldati che allineano le strade, gli spettatori<br />

alzan la voce in evviva, timidamente abbastanza, ma<br />

pure con manifesto piacere. I siamesi sono per natura riservati<br />

in pubblico; e la presenza di europei quasi paralizza il<br />

loro entusiasmo. Ma basta osservare solamente i volti delle<br />

vecchie generazioni per leggervi il profondo orgoglio di razza;<br />

e vedere lo slancio, con cui le delicate mani delle signore<br />

siamesi, abbandonata la solita reticenza, agitano un messaggio<br />

di devozione al Sovrano, che passa.<br />

Giunto alla tribuna degli Europei, Maha Vajiravudh<br />

scende a ricever l'omaggio di Occidente e, con molta disinvoltura<br />

- deposta in un canto la corona - risponde al<br />

complimento alato del decano della colonia con un breve e<br />

commerciale discorso;<br />

« I corcliali e buoni augurì, con cui mi salutate in questo<br />

lieto momento, mi colmano di profonda gioia e mi danno


- 75 --<br />

una nuova prova della sincera amicIzia che nutrite verso eli<br />

me. verso il regno del Siam, e verso il mio popolo. La<br />

prospenta di ogni paese, ho appena bisogno di ripeterlo,<br />

cleri va più elal commercio che da ogni altra causa, e a seconda<br />

dello sviluppo del commercio, il benessere nazionale<br />

aumenterà in proporzione.<br />

'( Con questa convinzione vi prego, Signori, di accettare<br />

i miei sinceri ringraziamenti per i vostri augurì, e vi assicuro<br />

che riguarderò sempre come mio principale dovere il coltivare<br />

il libero c ininterrotto sviluppo del commercio internazionale<br />

in questo regno),.<br />

La divinità sul fiume.<br />

Il Sovrano giunge in portantina all'approdo-scalo reale.<br />

ecl è coperto degli antichi paludamenti. Ossequiato dalla Regina<br />

Madre e dai Principi, Maha Vajiravudh si trattiene alquanto<br />

alla riva a veder sfilare lunghe bissone - spinte da<br />

marinai in moderno costume - e alcune grancli barche, costruite<br />

a foggia di tempio, dove son radunati sacerdoti dalla<br />

veste gialla. A prua ognuna di queste barche ha scolpito<br />

un animale differente - una scimmia, una tigre. un serpente,<br />

ecc.<br />

Poi sale egli stesso sopra una galea maravigliosa, con<br />

a prua scolpito un drago, e nel centro un altare, scintillante<br />

d'oro dove, con le gambe incrociate, si pone il monarca, che<br />

nel volto pare si trasfiguri. I rematori rossi dai caschi romani<br />

vogano ritmicamente, e ritmicamente cantano preci.<br />

Attorno al Re sono inginocchiati giovani paggi, sacerdoti<br />

gialli: e immensi flabelli vengono agitati per rinfrescare<br />

la aure attorno a Maha Vajiravudh che passa sulle acque<br />

come una divinità di altri tempi. Estasiate contemplano tal<br />

scena di sogno le nordiche principesse: Alice d'Inghilterra<br />

principessa di Teck, Maria Paulowna di Russia duchessa di<br />

Sudermania. Le nordiche principesse, messaggere dell'Eu-


opa lontana, contemplano questo modernissimo sovrano del<br />

l'Oriente Estremo, che, per un momento deposta la bianca<br />

divisa militare, sa, e nell'abito e nel portamento e nella fisonomia<br />

rigida e trascendentale, rappresentare il simbolo cii<br />

quella fede, cii cui in terra egli è il trasmettitore. Egli va a inginocchiarsi<br />

innanzi al Bucldah di \Vatchang, che è all'altra<br />

sponda, e noi attendiamo il ritorno del corteo fantasmagonco.<br />

Il principe mi parla.....<br />

Intanto il principe Damrong, quasi a consolarmi della<br />

attesa, si stacca dal gruppo di Altezze e di dignitari; e con<br />

squisita affabilità si avvicina alla mia umile persona.<br />

È soddisfatto. Mr. <strong>Besso</strong>? - mi chiede.<br />

Più che soddisfatto, Altezza, inebriato. Quello che<br />

ho visto oggi, non si cancellerà mai più dalla mia memoria.<br />

- Sa, Mr. <strong>Besso</strong> -- continua il Principe nel suo inglese<br />

calmo e scorrevole - tutte le barche sono di cento o duecento<br />

anni fa, meno la galea del Re, che si è dovuta ricostruire<br />

giacchè era ridotta anticaglia da museo. Ma l'abbiamo rifatta<br />

attenendoci scrupolosamente all'antico.<br />

-- Ma pur qual'è ora è una meraviglia; un'armonia di<br />

colori, perfetta nella sua semplicità. Del resto tutto è così<br />

calmo e armonico al Siamo Anche l'entusiasmo del popolo<br />

ha una nobile linea.<br />

- Non è eccitabile il popolo siamese; ma com'è pieno<br />

cii sentimento, com'è leale verso il suo Re! Si figuri -- continua<br />

il Principe - che oggi ho clovuto chiuclere casa (parole<br />

test1la/z); perchè tutti i miei domestici volevano vedere<br />

il loro Re sul fiume.<br />

- Bello questo rispetto, che non soffoca, mi sembra, la<br />

libertà individuale.<br />

- Al Siam c'è tanta libertà, che ce n'avanza perfino<br />

per i Principi ciel sangue - e qui Sua Altezza sorricle ar-


-77-<br />

gutamente. - lo avrei sofferto a non occuparml che di cose<br />

militari.<br />

A non poter, per esempio aggiungo io - coprire<br />

per il primo al Siam la carica di Ministro dell' Istruzione<br />

Pubblica.<br />

- E che soddisfazione fu quella per me! Per l'infanzia,<br />

per tutta la gioventù, io ho una tenerezza speciale. Ed è<br />

nell'istruzione e per l'istruzione, che sessant'anni fa il nostro<br />

paese incominciò a destarsi.<br />

«Il re Mangkut, mio padre, dopo aver molto meditato<br />

nei monasteri, comprese che il Siam doveva o modificarsi o<br />

morire. E incominciò con l'istruire i suoi figli formando per<br />

noi una scuola, diretta da maestri inglesi. E bisognava studiare,<br />

nolenti o volenti. I<br />

« Ma per il popolo la cosa fu piìl lunga e più ardua. E<br />

quando fui invitato dal Re Chulalongkorn, mio fratello, a<br />

creare il Ministero dell' Istruzione, bisognava ancora pagare<br />

le famiglie perchè mandassero i figli a scuola. E che ostinazione<br />

trovammo nei preti, sopratutto nei più vecchi, ad adottare<br />

i moderni sistemi educativi! Non ne volevano assolutamente<br />

sentir parlare. Ne feci venir molti dall'interno, perchè aprissero<br />

gli occhi alle nuove idee, studiassero i nuovi metodi e<br />

si convincessero, visitando le nuove scuole di Bangkok, dei<br />

miglioramenti raggiunti. Così, a poco a poco, con molta fatica,<br />

anche i preti insegnanti si lasciarono convincere, si conformarono<br />

alle nuove idee e ora - sono lieto di poterlo constatare<br />

- in molti «\iVat» (tempIi) s'insegna come nelle<br />

migliori scuole.<br />

«Ma guardi. Il Re ritorna..... »<br />

E il magnifico corteo, sulle acque che s'indorano al<br />

raggi del sole morente, si avanza con solennità mistica e<br />

portentosa.<br />

Il monarca non ha più nulla di umano - non è più<br />

che un idolo scintillante, una statua d'oro e di gemme. E<br />

I Queste ic1ee sull' istruzione pubblica siamese il pnnclpe Damrong" le<br />

esporr;\ a S. B. anche in una conversazione avuta l'I I dicembre.


Miei can,<br />

-- 79 -<br />

XXII.<br />

Ban,çl.:ol.:, 6 d/ce1llbrc I 91 I.<br />

Alle dieci ieri sera anelammo allo spettacolo di gala al<br />

Teatro Reale di Dusit-Pal'k, che è una bomboniera di stile<br />

rococò con un soffitto a cielo a pecorelle; pubblico elegantissimo<br />

e molte grandi dame siamesi coi loro calzoncini sbuffànti<br />

- tale e quale come gli uomini - e camicette magnifiche<br />

incrostate di gemme.<br />

Alle dieci e mezzo, dopo essersi fatto molto aspettare,<br />

apparve nel palco centrale Sua Maestà Maha Vajiravudh,<br />

circondato dalle bionde principesse Maria Paulowna di Russia<br />

ed Alice d'Inghilterra. Maria aveva sul capo una tiara preziosissima.<br />

Nel palco a destra prese posto il principe Damrong<br />

con la Principessa, e negli altri si allinearono gli inviati<br />

speciali ed i ministri residenti con le loro signore.<br />

In platea era il Ministro del Governo Locale che faceva<br />

gli onori di casa, come li farà questa sera al gran<br />

ballo al Loca! Governm.e1tt.<br />

Come vedete, si passa da un divertimento all'altro. Che<br />

contrasto poi in Cina!<br />

E lo spettacolo? - mi domanderete. Bello per un momento,<br />

bellissimo; ma monotono alla lunga. Le ballerine, raffiguranti<br />

varie divinità, intrecciavano danze di una rigidità<br />

curiosa; poi ci fu una lotta amena fra il Dio del tuono,<br />

barbuto e comico, e la Dea ciel mare che metteva piccoli<br />

gridi acuti. Non potrei mai clescrivervi la musica che accompagnava<br />

queste danze-belati: ragli o abbaiamenti, è dir poco.<br />

Da una cartolina che vi ho mandato capirete il costume<br />

della ballerina che non cambia mai.<br />

Speriamo che quando questa mia vi raggiungerà, la<br />

guerra sarà terminata gloriosamente; ma intanto quante vit-


- 81 -<br />

time! E come tutti SI interessano a Tripoli e a noi! Perfino<br />

al Siam, dove sembrerebbe che la questione cmese dovesse<br />

avere il sopravvento su tutto.<br />

Un ragazzo alla scuola di Debsirzlzdzr mi disse qualche<br />

giorno fa : - « Sono sicuro che l'Italia riuscirà vittoriosa! ». ­<br />

« Perchè?» chiesi. - « Perchè possiede magnifici aeroplani».<br />

Scopersi poi che questo ragazzo è il nipote del Ministro del<br />

Governo Locale.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia e... con<br />

tutti quelli che avranno occasione di leggere le mie epIstole!<br />

P.5'. Saluti speciali al domestici!<br />

Miei can,<br />

XXIII.<br />

SALVA.<br />

Bang/w!.:. 6 dicembre, sera.<br />

Oggi alle tre e mezzo, al solito padiglione di T/zoll/r-Sa­<br />

1lam-Luallg, vi è stata la bella cerimonia della presentazione<br />

delle bandiere ai vari reggimenti dell'esercito.<br />

I preti buddisti hanno prima benedetto le bandiere, poi<br />

il Re ha fatto un discorso ai soldati, che hanno prestato<br />

giuramento; ed ha infine consegnato le bandiere ai capi dei<br />

singoli reggimenti che, nel riceverle, si prosternavano lllnanzi<br />

al sovrano come innanzi ad una divinità.<br />

Nell'insieme una cerimonia pittoresca, ma turbata da<br />

un caldo atroce.<br />

Dappertutto ormai mi trovo con conoscenze, III gran<br />

parte siamesi - ministri o alti funzionari; - ma con nessuno<br />

mi sento così affiatato, quasi nemmeno con De la Penne,<br />

come col caro principe Damrong di cui porterò un ricordo<br />

indelebile. Mi ha detto che spera nel prossimo anno di venire<br />

in Europa, naturalmente anche a Roma.<br />

6


FIG. 20. _ Un;!. scena della festa dell'Incoronazione del Re del Siamo


Stone -- non essendo giornalista non può seguirmi<br />

dappertutto; ma cerchiamo di goderci il più possibile lo<br />

stesso - ai pasti sempre - e ogni tanto combiniamo delle<br />

scappate la sera alla fiera di Dusit Fark, dove le grandi<br />

dame siamesi ci fanno gli occhi languidi per venderci la loro<br />

merce artistica.<br />

E stasera, con Stone e tutta la comitiva, al grande<br />

ballo del Local Government dove interverranno il Re con<br />

tutta la corte, i Principi e gli inviati stranieri.<br />

Domani, nel pomeriggio: rivista; e la sera: ricevimento<br />

al Ministero della Guerra. E domenica. con un ricevimento<br />

al Club delle «Tigri Selvaggie », si chiuderà questo ciclo<br />

di feste davvero fantastiche.<br />

XXIV.<br />

Bangkok, 7 dicembre I9II.<br />

Al ballo ierisera CI divertimmo moltissimo; tanto più<br />

che ebbe luogo quasi all'aria aperta, in padiglioni costruiti<br />

appositamente accanto al Ministero del Governo Locale.<br />

Armoniosi gli addobbi e stupenda la disFosizione dei lumi -.<br />

come sempre al Siamo<br />

Alle dieci incominciarono a venire i personaggi reali,<br />

i principi di Danimarca, di Svezia, di Inghilterra, di Russia,<br />

del Giappone, molti principi e principesse siamesi tempestati<br />

di gemme, con a capo il principe Damrong che quasi subito<br />

mi si avvicinò chiedendomi se 111'ero divertito la sera innanzi<br />

al teatro.<br />

Alle undici, solo come un Dio, giunse il Re, e le danze<br />

a cui prendevano parte animatamente Principi e Principesse,<br />

s'interruppero per un momento. Ed il Re, accolti gli omaggi<br />

di alcuni grandi. sedette su di un piccolo trono a guardare e<br />

soprattutto a farsi guardare. Sul tardi fu servita una cena<br />

sontuosa annaffiata da champagne.


Questo pomeriggio, al solito campo di Thong-Smzam­<br />

Luang', ha avuto luogo una rIVIsta in perfetto stile europeo.<br />

I soldatini siamesi marciano come meglio non si potrebbe;<br />

ma mi sembra che in guerra sarebbero molto fragili.<br />

Alla rivista ho alla fine conosciuto una signora europea<br />

veramente simpatica, cosa non tanto facile a Bangkok. E<br />

difatti è soltanto qui di passaggio col marito che dev'essere<br />

un pezzo grosso in Germania. Sono reduci da Pechino, dove<br />

non si sono nemmeno accorti della rivoluzione.<br />

Vi abbraccio teneramente.<br />

xxv.<br />

SALVA.<br />

Bang/.?o/.:. 8 dicembre I9II.<br />

Ieri sera passammo un'ora di sogno al Ministero della<br />

Guerra dove ebbe luogo un Tattoo militare: una fiaccolata,<br />

cioè, delle pitI pittoresche; e quando i soldati - dopo essere<br />

sfilati innanzi al Ministero - entrarono nel grande cortile<br />

del Palazzo, la scena divenne fantasmagorica addirittura. Gli<br />

uomini parevano sparire; e si aveva l'illusione che le fiaccole<br />

da sole compiessero quelle artistiche evoluzioni e formassero<br />

alla fine come una grande corona. Il principe Damrong, che<br />

era fresco e contento, non ci nascos(; la sua soddisfazione<br />

per la splendida rivista militare del pomeriggio che ha dimostrato<br />

- dice - la potenzialità del Siamo<br />

Oggi il Re si è spinto, in pompa magna, dal verdeggiante<br />

quartiere di Samsen, dove sorgono i palazzi e i templi<br />

più belli, e che nei suoi viali ricorda, senza esagerazione,<br />

Londra e Parigi, fino al bivio tra il quartiere commerciale<br />

ed il labirinto della città cinese di Sampen, a ricevere l'omaggio<br />

dei suoi sudditi cinesi, che -- mentre a casa loro vogliono<br />

abbattere una dinastia- qui acclamano il nuovo Re.<br />

Era oggi il monarca vestito alla moda antica, in jJaJlum,


- Si-<br />

Oggi mi ha chit:sto:<br />

- E stamani. Sig-nor Bt:sso. cht: cosa ha fatto?<br />

.- Altezza, mi sono riposato dopo tutte le divc.::rtentissime<br />

ftl.ticht: di questi ultimi g-iorni.<br />

- Oh! anch'io, l'assicuro. anclo di g-odcrmi un po' di<br />

riposo, quantunque i gior­<br />

nali 10caJi ammettano cht:<br />

appaia freschissimo.<br />

1-10 parlato anche come<br />

il solito con De la Pt:nnc, l<br />

che COli squisita gentilezza,<br />

pensando al mio futuro<br />

viag"gio, mi ha presentato<br />

a Monsieur ùe Margerie,<br />

.-\mb...sciatore pt::r l'incoronaziollc<br />

al Siam e IVIinistro<br />

di Francia a Pechino. l'vIi<br />

ha dt:tto che la dinastia<br />

mancese non gli fa nessuna<br />

compa....sione e che il Reggente<br />

è al disotto di ogoni<br />

critica. Ando g-iungt:n:: a<br />

Pechino p(;r st:ntire tutte<br />

le campane c per farmi,<br />

se possibile. un concetto<br />

t:satto della situaziont:. Tra<br />

parentesi: De r..'largerie è<br />

cognato di Rostand.<br />

Spero di avervi fatto<br />

vivere di questa mia st:ttimana<br />

intensa t: indimenticabile; e<br />

abbraccio teneramenlt:.<br />

con questa speranza VI<br />

S.\IX.\.


_. ss-<br />

XXVII.<br />

FiG. 24. - Wall e Rogalsky<br />

alla cerimonia della Incoronazione.<br />

Bangkok, I5 dicembre I9II.<br />

Miei can, e 1l1la dolce sirocchia,<br />

Con che piacere riprendo la penna per scrivervi! Non<br />

ne avete un'idea. Martedì passai quasi tutta la giornata a<br />

stendere l'articolo dell'incoronazione; domani ne voglio spedire<br />

un altro; ma provo<br />

1 godimento quasi maggiore<br />

a buttar giù le mie impressioni,<br />

così familiarmente,<br />

col filo del pensiero diretto<br />

soltanto verso di voi, miei<br />

carissimi, senza la soggezione<br />

dei centomila abbonati<br />

della Trt·buna.<br />

Domenica sera si chiusero<br />

le feste dell' incoronazione<br />

con un magnifico ricevimento<br />

al Club delle<br />

«Tigri Selvaggie». Intervennero<br />

il Re, i Principi<br />

di Svezia e pochissimi eu­<br />

-.. ropei; giacchè gli inviti,<br />

causa il gran numero delle<br />

« tigri», erano molto ristretti.<br />

lo, dopo aver pranzato<br />

in casa Diana, vi andai con<br />

Bovo, Window e Rogalsky<br />

della Legazione di Russia.<br />

Tutte le «tigri» giovani<br />

e vecchie erano inebriate di patriottismo; ed il Re deve<br />

essere fiero di questo nuovissimo corpo di volontari, creato


- 9°-<br />

da lui (le cattive lingue dicono per proteggersi contro le insidie<br />

di un, credo, immaginario partito di opposizione). Il<br />

parco era fantasticamente illuminato; e due gigantesche tigri<br />

di cartapesta che si potevano comodamente attraversare, destavano<br />

la curiosità generale. Sul tardi vi furono fuochi d'artificio.<br />

lo mi trovai con tutte le conoscenze del mondo ufficiale<br />

e ritrovai il signor Paston - Ministro di Spagna a Pechino,<br />

e a Bangkok Ambasciatore per l'incoronazione. E da Cieco<br />

di Cola fui presentato al Principe Charun, Ministro di Grazia<br />

e Giustizia, che è fratello di Boradei, Ministro del Siam d<br />

Parigi e a Roma.<br />

Il principe Damrong - affettuoso come sempre -- mi<br />

si avvicinò quasi di sorpresa per consegnarmi una piccola<br />

testa di tigre in metallo, ricordo della serata. E lunedì, nel<br />

pomeriggio, di nuovo dal principe Damrong, con Window,<br />

che gli fece la fotografia dopo avere avuto la proibizione di<br />

pubblicarla in qualsiasi giornale.<br />

In compenso Sua Altezza ci trattenne poi a lungo colloquio<br />

toccando con la sua versatilità un gran numero di<br />

argomenti. Tolgo dalla conversazione alcune frasi pitI salienti<br />

del Principe:<br />

- «Naturalmente, per rendersi conto di un paese, bisogna<br />

sentire tutte, o almeno molte campane. lo, però, come<br />

siamese, non dirò che bene del Siam».<br />

E poi:<br />

- «l\'oi non siamo principi che nelle cerimonie; nel<br />

resto lavoriamo come impiegati dello Stato».<br />

Ci parlò del risveglio del Siam, con la sua voce calma<br />

e chiara e nel suo inglese correttissimo:<br />

- «Il Siam ha cominciato a svegliarsi sessanta anni fa<br />

per merito di mio padre, il re Mongkut. Egli, dopo aver<br />

molto meditato nei monasteri, comprese che il Siam doveva<br />

o modificarsi o morire. E incominciò con l'istruire i suoi figli<br />

formando per noi una scuola diretta da maestri inglesi. lo<br />

poi entrai nell' esercito a 13 anni e per guadagnarmi i gradi<br />

dovetti fare la vita elel semplice soldato.


- 9 2 -<br />

«Ancor gIOvane, per invito di 0110 fratello, il re Chulalongkorn,<br />

fui il primo Ministro della Pubblica Istruzione.<br />

Da principio bisognava pagare le famiglie perchè mandassero<br />

i figli a scuola. E poi, che ostinazione trovammo nei<br />

preti, soprattutto in quelli di una certa età, ad adottare i<br />

nuovi sistemi! Ne feci venire molti dall'interno perchè studiassero<br />

pedagogia e didattica, e perchè si convincessero ­<br />

visitando le nuove scuole di Bangkok - dei miglioramenti<br />

raggiunti.<br />

«CosÌ, a poco a poco, anche i preti si con1ormarono alle<br />

idee moderne. Ed ora in molti Wat (templi) si insegna come<br />

nelle migliori scuole laiche}).<br />

Poi si parlò della Cina e del grande disordine in quell'Impero.<br />

Il Principe è sempre convinto che la Cina non è<br />

matura per la repubblica; e si compiace di paragonare il<br />

movimento attuale con la Rivoluzione Francese.<br />

E poichè il Principe è anche archeologo, rispose alle<br />

mie domande sugli scavi di Aynthia, l'antica capitale. Congedandoci,<br />

ci fece accompagnare dal Vice-Ministro dell' Interno<br />

alla vicina Biblioteca Reale, che racchiude alcuni preziosi<br />

cimeli e disegni magnifici di schietto carattere buddista.<br />

XXVIII.<br />

Bang-kok, I6 ({icembre 191I, sabato.<br />

Martedì non feci che scrivere; la sera avemmo a pranzo<br />

De la Penne, sempre gioviale; e la mattina seguente alle sei<br />

partii in lancia a benzina con Bovo per la lunga, e - tutto<br />

sommato - poco interessante gita a Klang Ransit, dove tra<br />

immense risaie solcate da canali vive l'italiano Mazza che<br />

ha sposato una siamese e che ha un nugolo di bimbi, pare<br />

impossibile, quasi bianchi.<br />

La moglie - vestita in semplice e rozzo panum ­<br />

mostra le mammelle in modo indecente. E, causa forse la


- 93-<br />

troppo frequente maternità, ha perduto quella grazia propria<br />

delle sue connazionali più fresche.<br />

Mazza, la chiama Madame Mazza,. e bisogna fare uno<br />

sforzo per non ridere di quella scimmia che fra qualche giorno<br />

sarà la compagna legalizzata di un italiano. Al dodicesimo<br />

figlio, Mazza si è deciso! La casa non è brutta; tutta di legno,<br />

e non vi manca nulla. Il paesaggio attorno è, in meno bello,<br />

quello che si gode andando ad Aynthia.<br />

Il viaggio d'andata, poichè non conoscevamo le scorciatoie<br />

per i canali, durò all'incirca undici ore; quello di ritorno<br />

- dopo che Mazza ebbe spiegato ben bene ai nostri<br />

uomini la via più breve - durò dieci ore; e non scendemmo<br />

nemmeno a Bangkok propriamente, ma al lontano quartiere<br />

di Sapatum, alle quattro e mezzo di mattina.<br />

Si era dormito, come Dio aveva voluto, rannicchiati nella<br />

lancia; e la prospettiva della passeggiata ci rallegrava anzichè<br />

spaventarci, giacchè sentivamo il bisogno di sgranchirci. Camminando<br />

in fretta, giungemmo all'albergo alle cinque e mezzo,<br />

giusto in tempo per dare la sveglia mattutina aStone, Wall<br />

e Window, che, ahimè, alle sette partivano per Singapore.<br />

Li accompagnai al battello e commoventi furono gli<br />

addii. Sopratutto che sia partito Stone, mi dispiace immensamente.<br />

Nell'attesa che il Ministero dell' Interno mi dia un passaporto<br />

per l'interno, le giornate mi volano tra la lettura e<br />

la scrittura; e poi... abbandonato non sono davvero.<br />

Ieri De la Penne mi volle a colazione ed a pranzo, e<br />

la sera finimmo al cinematografo. E quando prendo i miei<br />

pasti all'albergo, ho la compagnia, ora di due segretari alla<br />

Legazione Russa, ora di tre italiani addetti ai Lavori Pubblici.<br />

Bovo mi presta i numeri del Corriere e mi entusiasmo<br />

e mi commuovo per i nostri fasti a Tripoli.<br />

Anche in Cina vedrò cose grandi, ma di carattere<br />

diverso.<br />

Vi abbraccio molto teneramente.<br />

SALVA.


- 94-<br />

XXIX.<br />

Miei can, e Ima cara siracchia.<br />

Ballgkok, Il dicembre I9II.<br />

Oggi ricevo le cartoline del dodici e del quindici novembre<br />

e la lettera del diciotto con la magnifica descrizione di<br />

papà dello stato attuale dell' Italia e delle sue speranze per<br />

il futuro. Ho terminato il mio secondo articolo ed ho letto<br />

molto, sempre sul Siamo Voglio scrivere ancora sull'argomento,<br />

quantunque alla Tribulla interessi molto di più la rivoluzione<br />

in Cina.<br />

Salvo intoppi, sarò a Pechino prima del venti gennaio;<br />

lascerò Bangkok il due o il tre gennaio per non perdere a<br />

Hong-Kong la coincidenza col Goebm che mi porterà direttamente<br />

a Tsingtau, donde in ferrovia - per Tientsin ­<br />

raggiungerò Pechino.<br />

Continuerò sempre a scrivervi a lunghissimo; tanto più<br />

che di questo viaggio compiuto in condizioni e in momenti<br />

così eccezionali, mi sembrerebbe interessante pubblicare un<br />

diario in forma epistolare (ma non ditelo a nessuno e anzi<br />

non mostrate a nessuno questa mia, altrimenti mi metterei<br />

in soggezione a scrivere le future epistole, che, per l'interesse<br />

dei fatti, ci tengo siano divulgate). Così date a tutti - anzichè<br />

quello di Yokohama, l'indirizzo di Pechino - Hòtel des<br />

Wagons-Lits - dove potete scrivermi fino ad avviso contrario.<br />

E vi prego di darne avviso anche alla Nuova Alltologia,<br />

a cui prima di partire mi sono abbonato.<br />

Ieri sera, col simpatico segretario della Legazione Russa,<br />

Skarzynski, andai al cinematografo a vedere lo sbarco degli<br />

italiani a Tripoli ed il bombardamento dei forti. Che emozione!<br />

La sala era ricolma. Molti mussulmani dell' India e<br />

della Penisola Malacca: la colonia italiana al completo. Al


- 95-<br />

contrario che a Singapore, dove si dovette addirittura interrompere<br />

lo spettacolo, il pubblico mussulmano di Bangkok<br />

si mantenre calmissimo. Si accontentò, però, di boicottare le<br />

merci italiane...<br />

xxx.<br />

Bang-kok, I8 dicembre I9II.<br />

Ieri pranzai dai signori Diana, dove la domenica sono<br />

sempre invitati i due Bovo, fratelli della Signora, i dottori<br />

Chiabrero e Crorother, il giovane Crorother, impiegato da<br />

Diana, e l'ingegnere Facchinetti, impiegato ai Lavori Pubblici<br />

del Siamo Sono simpatici abbastanza e sempre cortesi.<br />

Si parla sempre di Tripoli e il Signor Diana rievoca le sue<br />

geste marinare di molti anni fa.<br />

Il principe Damrong mi ha mandato stamane un giovane<br />

messo (non la «tigre», che è impegnata con i principi di<br />

Svezia) a mettersi a mia disposizione per le gite nell' interno.<br />

E domani incominceremo, alla fine.<br />

Mio compagno sarà Skarzynski, che è coltissimo e spiritoso.<br />

Oggi ci siamo divertiti a far provviste di conserve;<br />

giacchè nell' interno non si trova quasi nulla, o meglio, non<br />

si è mai sicuri di quello che si possa trovare.<br />

XXXI.<br />

SALVA.<br />

Bang'kok, I9 dicembre I9II.<br />

Ieri sera pranzai con Bovo da De la Penne. Non si parlava<br />

che del processo che incomincerà il ventisette e per cui<br />

servirò un'altra volta come giudice. È un processo di diffamazione.<br />

Il diffamato è nientedimeno che Cicco di Cola, che ­<br />

per fortuna - ora va in pensione. A suo tempo vi manderò<br />

i giornali; se ne sentiranno clelle belle.


Stamani, con l'ingegnere Facchinetti, ho visitato i lavori<br />

del nuovo Palazzo delle udienze, che Chini ornerà di affreschi.<br />

Lo stile del palazzo è Rinascimento italiano tendente al barocco;<br />

e tutti gli ingegneri, gli architetti, gli stuccatori addetti<br />

a quest'opera colossale sono italiani. I marmi vengono<br />

da Carrara. L' italianità non potrebbe di più affermarsi al Siamo<br />

Ora è tornato il messo del principe Damrong. Domani<br />

andremo a Pitsanulok, una delle antiche capitali, nel cuore<br />

del Siamo Staremo assenti da Bangkok tre giorni; e -. dopo<br />

un giorno d'intervallo - andremo a Petchaburi. Il ventisette<br />

comincerà il processo; e, finito il processo, partenza per la Cina.<br />

Teneramente.<br />

Miei can,<br />

XXXII.<br />

SALVA.<br />

Bang-kok, 2] dicembre I9II.<br />

Tra una gita e l'altra. in gran fretta. Tornai ieri sera<br />

da Pitsanulok con Skarzynski. Domani andiamo a Petchaburi.<br />

Stamane ho avuto l'istruttoria del processo che comincerà il<br />

ventisette. Ora mi viene a prendere Bovo che vuole assolutamente<br />

condurmi alle corse che oggi saranno eccezionali per<br />

l'intervento del Re e dei Principi di Svezia. E stasera da<br />

Diana: gran pranzo in onore di De la Penne. A tutto questo<br />

aggiungete il clima sempre più caldo e snervante... Il diciannove<br />

ebbi una buona cara posta nutrita: fotografie, un ritaglio<br />

di giornale tedesco (sempre, ahimè, senza caratteri della<br />

sirocchia l), una letterina della Zia, lettere dalla G. e da M. C.<br />

Ringraziate tutti, anzi tutte. A tutti scriverò dalla Cina. Date<br />

a tutti il mio indirizzo di Pechino: Hòtel des Wag·ons-Lits.<br />

Il ventisette vi scriverò delle mie gite.


- 97-<br />

Cara mamma, cerca di veder Maffio, e digli che da Colombo<br />

mandai una piccola 110ta sttlL'ùuorollaziolle al Siam, P01:<br />

le mie ùnpressiom" di arrivo al Siam, L'arrivo dell' Elefante<br />

Bùmco, 1t1l..'ùzlervista col prillctpe Damrollg e due artico!z' sulfùuoronaziolle.<br />

E aggiungi che il Caffaro di Genova ha ricevuto<br />

pure lettere da un suo corrispondente, domiciliato a<br />

Bangkok; perciò sarebbe doloroso che la Tri!nma pubblicasse<br />

in ritardo i miei articoli, che io inviai con tutta la celerità<br />

possibile. Anzi, per far più presto, scrivi tutto questo addirittura<br />

a Maffio, aggiungendo il mio indirizzo di Pechino. Com-<br />

FIG. 27. - Capanna di contadini (l'itsanulok).<br />

prendo bene che la guerra debba assorbire l'interesse gene·<br />

rale, ma un posticino per l'Estremo Oriente ci può essere<br />

sempre. Intanto mi rallegro di giungere in Cina in un mo·<br />

mento palpitante; ma scriverò piil volontieri quando incomincerò<br />

a vedere qualcosa di mio, stampato. Ti prego di inviarmi<br />

sempre dei numeri coi miei articoli e cii appiccicare un ritaglio<br />

nell'album. l<br />

Grazie clelia comunIcaZione che farai per me: sarà<br />

un'opera buona.<br />

Vi abbraccio teneramente.<br />

SALVA.<br />

• S. B. teneva a c..s,'\ sua, ili Roma, una serie di al!Jum! su cui incol1a\"a<br />

o faceva incollare, in ordine di data, i suoi articoli pubblicati. ,


E<br />

.!<br />

"'


Miei cari,<br />

- 100-<br />

XXXIII.<br />

Bangkok, 27 dicembre I9II.<br />

Ieri quale gioia, quando tornando dalla mia seconda gita<br />

nell' interno, trovai il vostro telegramma da Rapallo, e che ­<br />

combinazione - anch' io avevo passato il Natale al mare a<br />

Hua-l-Iin, dove con Skarzynski mi ero recato dopo Petchaburi.<br />

Dunque ieri sera tornai entusiasta, ma un po' trafelato<br />

(qui tutto costa maggiore energia che nei paesi temperati);<br />

e stamani, alle nove, sedevo già come giudice alla Legazione.<br />

Tutto il giorno processo; e colazione da De la Penne che<br />

funziona da Presidente di Tribunale. Stasera ancora da De<br />

la Penne, dove c' è pranzo in onore dei Diana.<br />

Nella mia monotona navigazione fino a I-Iong-Kong, vi<br />

descriverò l'interno del Siam e vi parlerò ancora del Siam<br />

in generale. In questo turbine degli ultimi giorni, preferisco<br />

parlarvi delle cose del momento.<br />

Ai primissimi di gennaio mi imbarcherò; e spero di raggiungere<br />

Pechino il più presto possibile.<br />

Stamani vi ho mandato un telegramma che nella prima<br />

parte vi sarà forse sembrato enigmatico: Tenete lettere. Volevo<br />

dire con ciò di non mandarmi più le mie lettere scritte dal<br />

Siam come ve n'avevo pregato, giacchè con tanti su e giù<br />

potrebbero smarrirsi.<br />

Nella prima gita a Pitsanulok, potei - rovistando tra<br />

le rovine della vecchia città - portar via, col permesso della<br />

nostra guida, una testa in bronzo di Buddah di meravigliosa<br />

finezza e altre cose minori, pur di pregio. Vedrete, vedrete,<br />

quando la cassa arriverà in Europa. Per un miracolo riesco<br />

a far partire questa mia col battello che salpa domattina per<br />

Singapore.<br />

Teneramente vi abbraccio con la cara sirocchia.<br />

SALVA.


Telegramma:<br />

- IO!-<br />

Tenete lettere. Tenerissimi. Pechino.<br />

Miei can,<br />

Bang'kok, 27 dicembre I9II.<br />

XXXIV.<br />

Bangkok, 29 dicembre I9II.<br />

Tutto il giorno lO Legazione per il processo. Ho proprio<br />

la testa gonfia. Oggi Cicco di Cola ha parlato in sua difesa<br />

molto bene.<br />

Questo processo servirà ad epurare la colonia italiana,<br />

che - meno le poche eccezioni rappresentate dai sette calunniatori<br />

di Cicco di Cola, di cui quattro sono riusciti a<br />

fuggire - si fa veramente onore. E quanta psicologia umana<br />

si studia in un processo! Si passa in un baleno dal tragico<br />

al comico...<br />

Fra qualche giorno partirà per Roma una cassa COI<br />

Buddah di Pitsanulok e con alcune stuoie siamesi entro cui<br />

sono arrotolati pannelli e ricami tonchinesi e siamesi. Meno i<br />

Buddah, che - una volta ammirati -- è meglio tornino nella<br />

cassa perchè altrove, prima di una sistemazione definitiva,<br />

ingombrerebbero, prego la mamma di disporre gli oggetti<br />

spediti nei vari cassetti della mia stanza e della mia toletta.<br />

Grazie mille. E mi raccomando di far molto ammirare<br />

Buddah che sorridono anche dalla cassa.<br />

Domenica alle due ho l'udienza d'addio dal principe<br />

Damrong. Poi partirò per la Cina col primo battello che salpi<br />

dopo il trentuno. Bisogna tenersi pronti, perchè di solito non<br />

si è avvisati che all'ultimo momento.<br />

Si è iniziata una sottoscrizione per la Croce Rossa. lo<br />

ho dato 35 ticali (che corrispondono su per giù a 70 lire);


-- 102 -<br />

la simpatica padrona dell'albergo dieci (che corrispondono a<br />

circa venti lire). Dato il buon volere di tutti - speriamo di<br />

fare un migliaio di lire. Naturalmente, eccettuata Madame Marie,<br />

i sottoscrittori non sono che italiani; ed è giusto che sia così.<br />

Giovedì ci fu una divertente cerimonia innanzi al tempio<br />

di Wat-Sutat: la Swùtg-ing- Ceremony,o un' altalena-cuccagna<br />

colossale, da cui, dondolandosi violentemente, una schiera di<br />

ragazzi deve riuscire ad acchiappare un sacchetto di monete<br />

attaccato ad un palo in faccia.<br />

Ma la cosa più comica non è la cuccagna, bensì la presenza<br />

alla cerimonia di un re per burla (mock-kùzg-) scelto dal<br />

Re tra gli alti dignitari, che giunge in carrozza di corte e<br />

che - vestito all'antica - si avvia al padiglione eretto in<br />

suo onore sotto il baldacchino di prammatica.<br />

La festa si chiude con la danza delle lanterne, eseguita<br />

con molta compunzione innanzi al re per burla e con lo spruzzamento<br />

sulla folla di acqua benedetta.<br />

Stamane si è chiuso il processo e SI è avuto un primo<br />

abboccamento riguardo alla sentenza, che speriamo conchiudere<br />

domani.<br />

Il mio battello salpa il tre o il quattro; così spero non<br />

perdere la coincidenza a Hong-Kong.<br />

Gita a Pitsanulok: 20 dicembre. 1<br />

La mattina alle sei lasciamo Bangkok e passando per<br />

Aynthia, l'antica capitale, giungiamo alle sei di sera all'ancor<br />

più antica capitale di Pitsanulok.<br />

Leggiamo, dormiamo molto e facciamo onore alle nostre<br />

provviste.<br />

Dopo la stazione di Lopburi - presso cui sorgono interessanti<br />

mO!1umenti in istile cambogiano - abbiamo un' improvvisa<br />

visione di piccoli monti a gibbosità e a frastaglia-<br />

I La descrizione delle giornate di Pitsanulok è sotto forma di diario che<br />

l'autore ha incluso totalmente nella lettera del 29 dicembre.


- 103-<br />

menti che ricordano le alture della Cina; poi il paesaggio<br />

ritorna monotono: praterie e risaie intersecate da canali. Nella<br />

costruzione di questa ferrovia, migliaia di operai morirono di<br />

malaria.<br />

A Pitsanulok è buio pesto. Percorriamo quasi a tentoni<br />

una strada polverosa; ma giunti in riva al fiume (sempre il<br />

Menang) si fa di nuovo la<br />

luce, una luce di lampioni<br />

a petrolio che si riAettono<br />

nelle acque. Presso al fiume<br />

sorge il padiglione del Governo<br />

che ci ospita.<br />

Camere proprio ben arredate,<br />

con letti soffici, zanzariere<br />

e un servizio di<br />

tavola completo che ci fa 1<br />

sembrare più appetitose le<br />

provviste.<br />

" dicembre.<br />

La mattina incominciamo<br />

col visitare un tempio<br />

accanto al nostro padiglione<br />

: - nell' interno, un<br />

Buddah seduto, colossale,<br />

in bronzo dorato; allo<br />

esterno, nei cortili erbosi,<br />

molti frammenti e ruderi<br />

FIG. 30. - La "Swinging Cercmony ".<br />

L'altalena


- I04-<br />

in istile dorico (le manifestazioni d'arte, come spesso s'incontrano<br />

per caso - o per una certa linea - che deve pure<br />

sempre esser quella); e su di un monticello di ruderi per cui<br />

c'inerpichiamo, ci si rivela il tesoro dei Buddah e delle altre<br />

sculture magnifiche. Ma quella gran testa, che capolavoro e<br />

che finezza nella tiara che l'avvolge tutta; e negli occhi, che<br />

espressione!<br />

Senza nemmeno che ne chiediamo il permesso, S1amo<br />

quasi pregati a portar via con noi ciò che vogliamo.<br />

Quell'ambiente caldo di serra, quella polvere di civiltà<br />

remota che tutti ci copriva e di cui quasi ci sentivamo 101pregnati,<br />

ci dava una sottile ebbrezza di sogno ardente.<br />

E l'arsura era sì forte quando tornammo al nostro padiglione<br />

di riposo! La sera, prima di pranzo, la lancia del<br />

governatore ci condusse giù per il fiume che risalimmo poi<br />

a piedi, per un sentiero tra l'acqua e folti bananeti (se così<br />

si posson chiamare).<br />

I villici ci guardavan stupiti, i bimbi soprattutto, coi<br />

loro occhioni neri. Le donne - secondo il nostro gustoson<br />

quasi tutte orrende; e spesso si dimenticano di coprirsi<br />

il seno col pa-hum e lascian vedere lunghe, pendenti mammelle<br />

disgustose. Il panum è anche molto sommario; ma le gambe<br />

almeno sono ben piantate e si lasciano guardare con piacere.<br />

Gli uomini hanno sempre il panum e - se non indossano<br />

una giacca qualsiasi - lasciano scoperto il torace, spesso<br />

esilissimo. Il pa-hum (che è una fascia) è esclusivamente femminile;<br />

e le signore chic di Bangkok l'hanno sostituito con<br />

blouses dai colori chiassosi, spesso costellate di gemme. E uomini<br />

e donne, in città o in campagna, si rovinano, rendendo<br />

neri i denti, e quasi si deformano la bocca, masticando la<br />

foglia di betel (intraducibile) che poi sputano in grandi sputacchiere<br />

spesso di grande pregio artistico.<br />

22 dicembre::.<br />

Torniamo a Bangkok. A due ore da Pitsanulok, improvvisamente<br />

scorgo dal finestrino quattro coccodrilli con le fauci


105 -<br />

spalancate che pacificamente SI scaldano al sole! Del resto il<br />

coccodrillo è comune al Siam; e qualche vecch io pensionato<br />

della specie si può ancora ritrovare nei più solitari canali<br />

della stessa Bangkok.<br />

Vedi lettere precedenti.<br />

23 dicembre, a Bangkok.<br />

24 dicemhre.<br />

Alle otto di mattina, dalla stazione al di là del fiume<br />

partiamo per Petchaburi, che era la villeggiatura preferita del<br />

defunto Re.<br />

Petchaburi è tutta luce e sole; e la collina dove sorgono<br />

i palazzi e i templi eretti dal vecchio re Mongkut e<br />

poi sempre abbelliti da Chulalongkorn, domina il paesello<br />

bianco diviso dal fiume Petchaburi, su cui è lanciato un ponte<br />

veramente regale, tutto bianco.<br />

Deposte le nostre cose nella casetta che ci viene offerta,<br />

andiamo - sempre accompagnati dal segretario del principe<br />

Damrong, Khoon Amphan - a porgere i nostri omaggi al<br />

governatore che non mi sembra ancora rimesso dall'emozione<br />

del passaggio dei Principi di Svezia. Non sa una parola<br />

d'inglese e ci scambiamo teneri compù'menti attraverso il giovane<br />

e timido siamese.<br />

Poi rinforchiamo i baldanzosi poney siamesi (i cavalli<br />

grandi sono tutti d'importazione australiana) e, volando per<br />

la ridente campagna, visitiamo prima una, poi un'altra grotta,<br />

che sono le attrattive di Petchaburi.<br />

La prima soprattutto è impressionante. E il culto buddista<br />

dà all'ambiente un carattere unico, suggestivo, pauroso, che<br />

nessuna grotta da noi potrebbe avere. N ella caverna centrale,<br />

dalle pendenti stalattiti, è disteso un Buddah immenso, che.<br />

in quella semioscurità, par che dagli occhi mandi bagliori...<br />

La sera siamo stanchi per la violenta cavalcata e ci corichiamo<br />

presto.


- 106-<br />

25 dicembre.<br />

Natale t Ma fa un caldo da Ferragosto! Inforchiamo<br />

soliti poney (ognuno ha ormai il suo prediletto) e ci portiamo<br />

ai piedi della collina dove sorge la reggia.<br />

Compiamo la salita a piedi, ma - ahimè!- giunti in<br />

alto apprendiamo che l'uomo che doveva mostrarci gli appartamenti<br />

per ordine del Governatore, è ancora al mercato.<br />

Ci accontentiamo dell'esterno, che è tutta un'armonia in<br />

bianco. Mi ricorda qualche convento camaldolese e l'antico<br />

Serraglio di Costantinopoli. La collina ha come due gobbe;<br />

su di una è la reggia, sull'altra è il tempio della Corte.<br />

Scendiamo a precipizio e proseguiamo a cavallo per il<br />

nuovo palazzo non ancor finito. E di finirlo era il sogno del<br />

defunto re Chulalongkorn che avrebbe preferito alla collina<br />

ardente i boschi di palmizi di cui è circondata la reggia in<br />

costruzione. Ma il Re attuale ha altri gusti e non affretta i lavori.<br />

E galoppando ancora per la campagna, giungiamo alle<br />

rovine del tempio cambogiano di Kampendeng. Queste rovine<br />

stranamente mi ricordano la greca Micene, la porta dei<br />

Leoni.<br />

Una magnifica sorpresa ci attende. Mentre, inciampando<br />

tra i ruderi e le colonne infrante, ci rammarichiamo di non<br />

trovare qualche piccolo idolo da portar via per ricordo, un<br />

Buddah improvvisamente ci sorride d'intra i folti cespugli.<br />

È un Buddah seduto, di pietra. Un braccio soltanto è perduto,<br />

ma lascia vedere (cosa interessantissima) la modellatura<br />

in legno.<br />

Non è un oggetto da carpirsi, ma da ammirarsi; e dovrebbe<br />

essere salvato dalla distruzione. Non finiamo di ammirare<br />

questo lavoro cambogiano, che io battezzo il « Buddah<br />

gaudioso», giacchè ha l'espressione ilare e serena. Unico<br />

rammarico: aver lasciato a casa la macchina fotografica. Ogni<br />

speranza tuttavia non è sfumata. Domani, tornando dal mare,<br />

avremo una lunga fermata a Petchaburi...<br />

Visitiamo ancora un grosso tempio, dove sono allineati<br />

195 Buddah seduti, ma non ci commuoviamo. Il «Buddah


- I07 -<br />

gaudioso» è sempre innanzi ai nostri occhi e sembra si burli<br />

delle pose ieratiche e solenni dei suoi colleghi.....<br />

Alle due partiamo per Bua-Bin, in riva al mare, la<br />

futura Ostenda del Siamo Scesi alla stazione - che è il punto<br />

terminale della linea che dovrà, col tempo, congiungere<br />

Bangkok alla penisola di Malacca - chiediamo come Ferravilla:<br />

«A che ora si può vedere il mare? » Attorno a noi,<br />

infatti, non vediamo che una landa deserta e polverosa; e<br />

poco fiduciosi ci avviamo tra la polvere che via via si trasforma<br />

in sabbia verso il sospirato mare.<br />

Ah! il mare c'è. E che baia stupenda. e che spiaggia<br />

di morbida arena! Godiamo degli ultimi raggi del sole al<br />

tramonto e di un arco lieve di luna che ci illumina la via del<br />

pittoresco villaggio di Bua-Bin, fino alla mezza capanna (l'altra<br />

metà è occupata da altra gente) destinataci dal capo stazione,<br />

a due tica/i per branda. Diamo fondo alle nostre provviste<br />

con l'illusione di essere in un rifugio alpino e poi andiamo<br />

a bere un bicchiere di vino bianco in una capanna<br />

più bella ed ariosa della nostra, dove il simpatico danese<br />

signor Gaddy ed alcuni suoi amici fanno villeggiatura di<br />

fin d'anno.<br />

26 dicembre.<br />

Il treno stamani da Bua- Hin partiva alle sette. E appena<br />

alle sei ci svegliamo sulle nostre brande sconquassate.<br />

Terrore di perdere l'unica corsa. E il giorno seguente devo<br />

fungere da giudice! Facciamo una toilette delle più sommarie;<br />

i nostri domestici cinesi buttano alla rinfusa la nostra roba<br />

e le provviste nelle casse e nelle valigie e ci precipitiamo,<br />

come zingari in fuga, alla stazione.<br />

Una volta in treno, siamo tranquilli e beatamente ci<br />

sorbiamo il the freddo, che - per fortuna - l domestici<br />

avevano preparato la sera prima.<br />

A Petchaburi, nella fermata di meno di due ore, nesco,<br />

col giovane siamese, a precipitarmi a cavallo ai piedi della


FIG. 31. - EffiR"ie buddistica stilizzata.


- r09 -<br />

Reggia, a salire e vedere gli appartamenti che finalmente ci<br />

vengono aperti (stile europeo, nulla di straordinario) e poi<br />

a galoppare fino al caro Buddah e ritrarre con la mia Kodak<br />

lui ed i ruderi intorno. E le fotografie son riuscite benissimo.<br />

Skarzynski mi aspetta in treno e a mezzogiorno riprendiamo<br />

la via della capitale.<br />

]0 dicembre.<br />

Dopo avervi descritto le gite, riprendo la data odierna.<br />

Da Shanghai mi viene respinta la vostra lettera cara e affettuosa<br />

del 2 I dicembre, insieme con cartoline di A. K. e<br />

della S. Questo pomeriggio sono andato con Skarzynski a<br />

vedere l'inaugurazione di un ponticelIo alla presenza del Re.<br />

Cerimonia insignificante, ma - per una antica consuetudine<br />

- pare che il Re debba sempre inaugurare un ponte, da<br />

lui donato alla città, uno o due giorni prima della sua festa.<br />

E la festa di questo Re è il primo di gennaio.<br />

Vi abbraccio teneramente con la silenziosa sirocchia.<br />

Miei can,<br />

XXXV.<br />

SALVA.<br />

Bangkok, ] gennazo I9I2.<br />

Sono ancora qui, con le valigie fatte; ma il battello - che<br />

dà più importanza alle mercanzie che ai passeggeri - pare<br />

che non si decida a salpare che dopodomani.<br />

Miei compagni di viaggio, non saranno che una signora<br />

ed un bambino. Partita è già la preziosa cassa, spedita fino<br />

a Genova, donde il Cook (a cui mando la ricevuta), la farà<br />

proseguire fino a Roma, a casa nostra. Non vi son da pa-


FIC. 32. - Canale a Ilangkok.<br />

l'rG. 33. _. Grotta


Miei can,<br />

- II2-<br />

XXXVI.<br />

Bangkok, 4 g'ennazo I9I2.<br />

Riprendo la cronaca interrotta ieri e VI scrivo l'ultima<br />

epistola dal Siamo Ieri alle quattro andai a prendere in carrozza<br />

il simpatico Bovo. Avevamo bisogno di stare un po'<br />

insieme, di comunicarci le reciproche impressioni, di sfogarci<br />

un po' dopo il lungo e penoso processo in cui lui era cancelliere.<br />

Ci scarrozzammo per i viali magnifici di Dusit Park e<br />

scendemmo a vedere un nuovo tempio grandioso, di cui mi<br />

aveva parlato il principe Damrong; giacchè vi sono raccolti<br />

numerosi Buddah antichi o modellati secondo antichi modelli,<br />

che rispecchiano diversi periodi della coltura e dell'arte<br />

siamese.<br />

La sera pranzai da De la Penne, poi andammo insieme<br />

ad uno spettacolo storico dato dalle «Tigri selvaggie », nel<br />

loro Club a Dusit Park. Tutt'assieme, nulla di straordinario;<br />

e quel poco che era interessante, si sarebbe goduto di più<br />

alla luce del sole. - Come al solito, trovai molti conoscenti,<br />

Chini, Skarzynski, il Vice-Ministro dell' Interno, ecc. ecc., e rividi<br />

Tang Tikayon, sempre simpatico e gioviale.<br />

Domenica, nell'udienza d'addio, il principe Damrong fu<br />

tanto affettuoso e gentile. Egli rispose a tutte le mie domande<br />

sul Siam con la solita prontezza e lucidità.<br />

Parlammo d'istruzione pubblica, della conservazione dei<br />

monumenti, della genialità degli italiani come ingegneri ed<br />

architetti, delle ferrovie che allacceranno il Siam con la penisola<br />

di Malacca e poi degli amici partiti e del processo<br />

che verrà ad eliminare i pochi italiani che erano indegni<br />

della colonia. Egli finl poi col mostrarmi la sua raccolta archeologica,<br />

che verrà presto annessa al Museo Nazionale. E


- Il3-<br />

tutti quei frammenti - interpretati dal principe storico<br />

sembravano non pietre, ma creature risorgenti da quelle epoche<br />

lontanissime.<br />

Come suo ricordo, ho una sua fotografia con firma autografa:<br />

una firma modesta, quasi timida.<br />

Sempre domenica, mi recai al tempio di Bovaranives,<br />

dove si ammirano due Buddah colossali, trasportati qualche<br />

anno fa da Pitsanulok; e la sera pranzai dai molto ospitali<br />

signori Diana.<br />

XXXVII.<br />

Venerdì, 5 gennaio.<br />

Vi mando ancora un saluto poche ore prima della mia<br />

partenza. Ieri, nel pomeriggio, feci una scarrozzata d'addio<br />

con Bovo e Skarzynski. Andammo al quartiere cinese di<br />

Sampan a vedere il tempio·dei coccodrilli, dove - in uno<br />

stagno fetente - vegetano due decrepiti campioni della specie,<br />

che hanno per compagne due enormi tartarughe; poi - proseguendo<br />

verso più spirabil aere - ci fermammo al tempio di<br />

Radshabopit, dove sono raccolte le ceneri dei principi del<br />

sangue. Questi tempIi sono tutti verdeggianti, ben tenuti: ed<br />

i preti dai gialli paludamenti scorrono felici la vita in quegli<br />

ambienti di serenità e di pace.<br />

Finimmo col tempio di Bovaranives, glorioso dei suoi<br />

Buddah antichissimi che avevo già ammirato, una prima volta.<br />

domenica.<br />

La sera pranzai da De la Penne, poi andammo al secondo<br />

spettacolo delle «Tigri», che ieri apparvero quali<br />

antichi guerrieri birmani e siamesi. I costumi sono molto<br />

adamitici; perciò il vestiario non deve costare un occhio della<br />

testa. E la mancanza d'unità nelle varie scene e la luce fioca<br />

rendevano l'itlsieme molto monotono.


FIG 34. - Un cantuccio rresco e vt!rdeggìante a Bangkok.<br />

In piedi. di profilo. hl elmo e abito bianco: Sah'atore Iksso.<br />

FIG. 35. - Tranoria cinese del quartiere di Sampen.


UN OROSCOPO SMENTITO.<br />

(Articolo che venne spedito alla Tribuna<br />

e che non potè esser pubblicato,<br />

dati gli avvenimenti più incalzanti<br />

e più notevoli che si svolgevano<br />

in Cina nei giorni in cui quest'ultimo<br />

articolo dal Siam giunse a Roma).<br />

« Il Regno del Siam è un altro incerto fattore nel futuro<br />

dell'Estremo Oriente. Ho dato molte ragioni che fanno<br />

ritenere non esservi più speranza alcuna di durata di una<br />

monarchia indipendente in quel paese. Tosto o tardi qualche<br />

mano più forte dovrà prenderne le redini. L'ambizione della<br />

Francia ha deciso che quella mano più forte sarà la sua.<br />

« L'Inghilterra, al contrario, si è definitivamente impegnata<br />

per il mantenimento dell'autonomia e dell'integrità del Siamo<br />

Così il terreno è preparato per gravi eventi. E ogni giorno<br />

che passa - anche per i molti incidenti occorsi perfino dopo<br />

che ebbi scritti i miei articoli sul Siam - mi convinco<br />

sempre più che i nostri uomini di Stato responsabili non<br />

hanno realizzato nè le difficoltà nè i pericoli della situazione<br />

- e che invece nutrono ancora la speranza di un'azione del<br />

Siam; speranza che senza dubbio li disingannerà amaramente.<br />

« La triste morte del Principe Ereditario è valsa pure a<br />

intensificare gli elementi d'incertezza. La sua vita e il suo<br />

avvenire formavano l'unica consolazione del Re. Ora ch'egli<br />

è morto, l'indebolito monarca più che mai si asterrà dallo<br />

accudire agli affari di Stato, che rimarranno in balìa di ambizioni<br />

e di intrighi


- 117 -<br />

« La designazione del nuovo Principe Ereditario rappresenta<br />

il trionfo della Seconda Regina - donna ambiziosa e<br />

risoluta - di gran lunga più influente della Prima Regina<br />

(oramai entrata nell'ombra). Suo figlio maggiore nacque il<br />

capo d'anno del 1880 e il suo nome e i suoi titoli sono:<br />

Sondetch Chow Fah Maha Vajiravudh.<br />

« Il Principe ha studiato in Inghilterra, per parecchi<br />

anni, in una casa privata; e da quelli che meglio lo conoscevano<br />

vien descritto come un giovane di molta amabilità e<br />

intelligenza, quantunque le circostanze della sua vita e la<br />

relativa oscurità in cui è stato a bella posta relegato non<br />

abbian certo giovato a sviluppare in lui alcuna forza di carattere.<br />

« E che sarà poi di questo Principe - io mi domandoquando<br />

le consuetudini rovinose e debilitanti della reggia di<br />

Bangkok l'avranno ripreso del tutto? »<br />

A così fosche tinte, nel I 884, lo scrittore inglese Henry<br />

Norman - « The Peoples alld Politics of the Far East» ­<br />

vedeva delinearsi l'avvenire del Siamo<br />

Si erano appena chiusi i dissensi con la Francia, che in<br />

quel momento di frenesia coloniale aveva saputo energicamente<br />

far valere i suoi diritti, tutto a scapito del Siam e<br />

dell'Anglia fiera, che per un momento non si era sentita<br />

unica (donde forse i malinconici prognostici del Norman); e,<br />

veramente sfibrato, il re Chuhlongkorn era quasi impaaito<br />

per l'avverarsi della profezia. Egli aveva precipitosamente<br />

abbandonato alla distruzione delle truppe di Francia la magnifica<br />

residenza dell'isola di Koh-si-chang per rifugiarsi bene<br />

addentro nella reggia di Bangkok.<br />

Il principe Damrong, intanto, poco più che trentenne,<br />

senza imporre nè intrigare, amorevolmente, consigliava il Re,<br />

di nove anni a lui maggiore; e si veniva così cementando<br />

quella magnifica unione fraterna che doveva dare al Siam<br />

tanto bene e tanto progresso. Si riorganizzano le provincie<br />

dell'interno, si aprono nuovi tronchi di ferrovia e l'istruzione<br />

è resa obbligatoria.


- Il8-<br />

Nel 1897 parte il Sovrano per il suo primo vlagglO In<br />

Europa, ed affida il Governo ad un Consiglio di Reggenza<br />

presieduto dalla Regina. Dall'Europa egli torna dopo un<br />

anno, imbevuto di nuove idee ed assetato di progresso. Le<br />

riforme continuano; e di più ne verrebbero, se il popolo,<br />

per effetto del clima un po' indolente, con più slancio secondasse<br />

il suo Sovrano.<br />

N el 1899, secondo viaggio del Re in Europa; e nel<br />

settembre 19 I o Chulalongkorn - resosi veramente benemerito<br />

del Siam per l'attività spiegata negli ultimi anni della<br />

sua vita - soccombe a un morbo crudele.<br />

Il successore, Maha Vajiravudh, lungi dall'essere corrotto<br />

od effeminato, come prevedeva il Norman, abolisce<br />

addirittura l'harem tradizionale, rinfrescando ed epurando,<br />

così, l'ambiente della Corte. Egli si propone di ringagliardire<br />

la gioventù con un militarismo ad oltranza, stridente forse<br />

con l'indole del paese, ma atto certo ad affermare l'indipendenza<br />

del Siam in una qualsiasi futura complicazione anglofrancese.<br />

Una Costituzione che risulterebbe dispotica.<br />

Se pertì.no il pessimista Henry Norman scriveva nel 1894: l<br />

« È sempre un piacere di rievocare la personalità del principe<br />

Damrong », non mi si vorrà rimproverare di riferire delle<br />

cose del Siam soltanto attraverso le conversazioni avute con<br />

questo Principe illuminato: e non mi si accuserà nè di soverchio<br />

entusiasmo nè d'infatuazione personale.<br />

I Negli appunti contenuti nel taccuino di viaggio di S. B. si trova il<br />

sommario-schema di questo articolo così tracciato:<br />

«Dal Principe Damrong - (Ultimo colloquio). - I. Della conservazione<br />

dei monumenti al Siamo - II. I preti che non hanno scuole devono sgombrare<br />

i Wats. - III. La ferrovia in costruzione per la penisola Malacca. In un<br />

futuro lontano, ferrovia verso la Cina. - IV. Le due categorie della colonia<br />

italiana. - V. Mi mostra il suo Museo. - VI. Si parla di nuovo della Cina.<br />

- VIl. Desiderio di rivedere l'Italia e di vedere Venezia che non conosce<br />

ancora.


- 119-<br />

Ero agli sgoccioli del mio soggiorno al Siam e per salutare<br />

prima della mia partenza il Principe. per ringraziarlo<br />

di tutte le infinite cortesie usatemi per i viaggi nell' interno.<br />

penetravo un'ultima volta nel recinto luminoso della Città Regia.<br />

- Lei mi chiede quali sono i più importanti problemi che<br />

il Siam deve risolvere. Ecco: il problema ferroviario innanzi<br />

tutto; e se qualcosa già si è fatto a questo riguardo, più<br />

forse di quello che qualche anno fa si sarebbe preveduto,<br />

molto resta a fare.<br />

«La linea della penisola di Malacca è già a buon punto.<br />

Tra due anni - se non da Bangkok, ma certo da Singora,<br />

che è soltanto ad un giorno e mezzo di navigazione dalla<br />

capitale - ci si potrà rapidamente portare in ferrovia a Prai,<br />

in faccia all' isola di Penang; e da Penang a Napoli il viaggio<br />

non è che di venti giorni. Singapore, così, sarà tagliata fuori;<br />

ma Singapore non ha bisogno di noi, mentre per noi tutto<br />

quello che vale ad abbreviarci e facilitarci le comunicazioni<br />

con l'Europa, segna un nuovo passo nel cammino del progresso.<br />

Anche le ferrovie nell' interno hanno questa mira, e<br />

difatti la linea verso la provincia di Tschieng-mai, che è al<br />

confine con l'Impero, ossia, (il Principe si corresse sorridendo)<br />

con la Repubblica Celeste, non verrà ultimata che quando<br />

saremo ben sicuri di poterla riallacciare, attraverso la Cina,<br />

con l'Europa.<br />

« Vorrei vedere quel giorno, che segnerà davvero un'èra<br />

nuova di prosperità per il Siam; ma temo assai... Per ora<br />

in Cina, anzichè edificare, si distrugge; ed i rivoluzionari<br />

hanno in poche ore annientato le fatiche ed il lavoro di anni<br />

che la ferrovia da Hankow a Pechino aveva costato. I<br />

« Un altro problema che s'impone è quello della viabilità<br />

per cui finora si è fatto poco o nulla. Dato lo sviluppo che<br />

l'automobilismo ha già preso a Bangkok, è necessaria una<br />

fitta rete di strade attraverso il Siam, con un servizio pub-<br />

l Nella nota di S. B., a questo proposito, v' è la seguente osservazione:<br />

« La Repubblica, quando una volta sarà consolidata - e nessuno può<br />

dire quando questo avverrà - dovrà tutto ricominciare ».


- 120-<br />

blico automobilistico ben regolato. Esso segnerebbe un beneficio<br />

enorme; e risparmierebbe la costruzione di molte ferrovie<br />

trasversali. Per le merci - come Lei sa - utilizziamo<br />

frequentemente i nostri fiumi e i nostri infiniti canali, anche<br />

per i tratti dove già esistono ferrovie.<br />

«Terzo problema: quello dell'istruzione e sopratutto quello<br />

dell' istruzione superiore; giacchè se abbastanza si è fatto finora<br />

per le scuole medie, non abbiamo nemmeno in embrione<br />

(all' infuori forse del ben mediocre Collegio Medico, annesso<br />

all' Ospedale Maggiore) un Istituto di studi superiori, paragonabile<br />

a quelli di Oxford o di Cambridge. -« Per il resto provvedono<br />

le Università di Europa}) - si dice da quelli che<br />

non vogliono novità. Ma questo non dev'essere, io sostengo;<br />

bisogna che i nostri giovani possano sino alla fine dei loro<br />

studi essere istruiti da noi, in istituti siamesi e che l'Europa<br />

rimanga soltanto una piacevole e non necessaria meta di perfezionamento<br />

come lo è per i giapponesi. Non ho forse ragione?...<br />

-- Indubbiamente, Altezza. E voglia perdonarmi un' ultima<br />

domanda - chiedo di punto in bianco, con una sfacciataggine<br />

unica: - Il problema di dare una costituzione al<br />

popolo si è mai affacciato alla mente dei reggitori del Siam?<br />

- Che questo problema si sia talvolta affacciato a<br />

noi, non oserei negarlo - risponde il Principe con la massima<br />

naturalezza, - ma il popolo, stia pur sicuro, non vi ha<br />

mai pensato. La costituzione venne via via concessa nei vari<br />

paesi d'Europa, dopo secoli di tirannide e di oppressione, dopo<br />

lotte cruente, spesso fratricide. Qui, invece, non soltanto non<br />

vi è mai stata tirannide; ma il Sovrano ha spontaneamente e<br />

con entusiasmo seguìto la nuova corrente d'idee e ha voluto<br />

concedere al popolo una libertà superiore a qualunque sua<br />

aspirazione. Da noi, infatti, è la dinastia che è rivoluzionaria,<br />

non il popolo; è la dinastia che precorre i tempi, i tempi<br />

del Siam intendo. Il popolo ci guarda quasi attonito e spesso<br />

vorrebbe tenerci in freno e dirci: «Non domandiamo altro.<br />

Tutto questo progresso ci soffoca! ». Come vede, dunque, imporre<br />

in tale stato di cose la costituzione, sarebbe considerato<br />

come un atto di .feroce assolutismo.


PARTE II.<br />

I giorni della Rivoluzione Cinese


L<br />

Arrivo ora da Bangkok dopo una lunga e burrascosa<br />

traversata. Scrivo in fretta per potere impostare con la posta<br />

siberiana che parte ora. Ho vostre nuove fino dal 22 dicembre;<br />

io spedii alla Tribuna, oltre la piccola nota in ottobre<br />

da Colombo, che pur mi piacerebbe di riavere, queste cc rrispondenze:<br />

«Prime impressioni di Bangkok», «Arrivo dell'Elefante<br />

Bianco», «Intervista col principe Damrong» (in<br />

novembre) e due articoli sull'incoronazione (in dicembre).<br />

Tu che hai visto con che amore vi ho descritto tutti i<br />

particolari del mio soggiorno al Siam, puoi capire che dispiacere<br />

sarebbe per me di trovare, per il mio futuro materiale da<br />

lavoro, lacune così grandi come quelle dell' «Elefante Bianco»,<br />

dell'intervista col principe Damrong e dell'Incoronazione.<br />

Perciò se la Tyz·buna, causa Tripoli, non ha pubblicato nulla,<br />

ti prego di farti restituire i manoscritti e di riunirli alle mie<br />

lettere, che a poco a poco vorrei fossero raccolte in un cassetto<br />

del mio scrittoio.<br />

Può essere anche che la Tribuna abbia aspettato gli<br />

articoli sull'Incoronazione, per dedicare una pagina esclusivamente<br />

al Siamo<br />

Dunque il 5 gennaio lasciai Bangkok - salutato al<br />

battello dal caro Bovo - e per undici giorni ballai sulle<br />

infide acque, salvo una buona fermata ieri a Swaton, dove<br />

ci ricordammo di essere in inverno.<br />

A Swaton - che è un grande centro di coolies cmeSi<br />

nulla d'interessante, fuorchè l'orrenda nuova bandiera Cinese.<br />

La dinastia ha abdicato. La Cina è finita!


- 1 24-<br />

Passerò alcuni giorni tra I-long Kong e dintorni, in<br />

attesa del prossimo battello tedesco per Shanghai, dove giungerò<br />

il 27 o 28 gennaio. Grandi cose mi attendono e continuerò<br />

a scrivervi minutamente tutto.<br />

Fintantochè non riceverete il mio telegramma da Pechino,<br />

continuate a scrivermi a Shanghai (via Siberia). Da Pechino<br />

intanto mi respingono la posta a Shanghai, cosicchè potete<br />

scrivermi sempre a lungo, perchè nulla si smarrisce. Perdona<br />

questa lettera di affari, giustificabile dopo undici giorni di<br />

mare. La zia A. mi parla di intrighi austriaci riguardo a<br />

Tripoli. Di che cosa si tratta? Che cosa ne è delle D. L.?<br />

Salutatemi infinitamente le zie, la G., Maffio (con molte raccomandazioni)<br />

i R. e vi abbraccio tenerissimamente, miei cari,<br />

con la cara sirocchia, le bimbe, Alberto.<br />

SALVA.<br />

P. S. - Cara mamma, ti prego di sorvegliare molto<br />

la Tribuna. Il prossimo articolo, intanto, lo mando a te.<br />

Miei cari,<br />

II.<br />

Hong" Kong", I7 g-ennalO I9I2, sera.<br />

Oggi ho passato, si può dire, tutta la giornata con<br />

Volpicelli. Stamane, prestissimo, mentre ero ancora a letto, è<br />

venuto a farmi una lunga visita per avere tutti i particolari del<br />

processo a Bangkok. (Alcuni degli imputati sfuggiti a tempo<br />

sono qui a I-long Kong e tra questi una levatrice. Che<br />

ridere !)<br />

Poi gli ho fatto una lunga visita io al Consolato; quindi<br />

abbiamo fatto colezione insieme all'albergo; e alle cinque siamo<br />

andati a un the da una simpatica signora portoghese dove


.- [25 -<br />

avevamo appuntamento con la Consolessa, raggiante di rivedermi<br />

e parlarmi di cose d'Italia.<br />

Rievoca ancora con entusiasmo la serata in casa nostra<br />

alla fine di maggio. Verso le sei ci siamo congedati dalla<br />

signora portoghese; e la Volpicelii in funicolare, ed il Console<br />

ed io a piedi, siamo saliti al Park dove i Volpicelli mi<br />

hanno tenuto a pranzo nel loro villino dominante il mare.<br />

L'altr'anno, per fortuna, vi potei descrivere l-long Kong<br />

inondato di sole; giacchè adesso siamo avvolti in una nebbia<br />

umida e fredda, che in fondo - dopo il gran caldo siamese<br />

- non mi dispiace. Mi son sempre dimenticato di<br />

chiedervi maggiori particolari sulla I-I. Che cosa ha detto di<br />

me e per me? Come stanno la madre e il figlio?<br />

Questo pomeriggio vado a Macao (colonia portoghese)<br />

dove mi rallegro di rivedere e di intervistare - in momenti<br />

così eccezionali - il simpatico Governatore. E tornerò per<br />

la via di Canton, dove spero avere una intervista col Governatore<br />

rivoluzionario. Ma temo che, dopo il principe Damrong,<br />

tutti questi personaggi mi sembreranno insipidi.<br />

Preparo un articolo riassuntivo sul Siam, I che manderò<br />

alla cara mamma insieme con le due interviste. perchè consegni<br />

tutto a Maffio.<br />

Fino a nuovo avviso, continuate a scrivere a Shanghai;<br />

ma -- come mio recapito, a chiunque domandi il mio indirizzo<br />

- date sempre quello di Pechino.<br />

Del viaggio da Bangkok fin qui non vi dissi molto,<br />

giacchè non fu che un'agonia, causa il mare sempre agitato.<br />

Il capitano, veramente simpatico e goloso, mi tenne<br />

buona compagnia mentre languivo o sul ponte o nella mia<br />

I L'articolo riassuntivo cui qui allude l'autore è l'ultimo della prima parte<br />

di questo libro. (Vedi a pago 116).


-- I26 -<br />

cabina. E siccome, per fortuna, mal di mare effettivo non ne<br />

ebbi, potei gustare dell'ottima cucina del battello, diretta dal<br />

capitano stesso che è -- come vi dissi - un buongustaio<br />

di prim'ordine e nel tempo stesso appassionato lettore di<br />

opere sull'Estremo Oriente delle quali ha un'interessante biblioteca.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

III.<br />

SALVA.<br />

Macao, I9 /{ennazo I9I2.<br />

Ieri, nel pomeriggio, con vento freddo e pioggia, giunsi<br />

a Macao. Prima di pranzare feci visita al simpatico signor<br />

De Mello, conosciuto l'altr'anno.'<br />

Per oggi alle tre ho già l'appuntamento col Governatore.<br />

Oggi il cielo si è rasserenato e dalla mia camera d'albergo<br />

godo un panorama magnifico sulla costa e sul mare.<br />

IV.<br />

SALVA.<br />

Canton, 2I g-ennazo I9I2.<br />

Il signor De Mello Machado mi ha trovato forte e bene<br />

111 questa città, la più antica del Portogallo in Cina.<br />

Il signor De Mello - che pranza con me - ha voluto<br />

mandarvi i suoi saluti.<br />

SALVA.<br />

, Salvatore Resso era stato a Macao esattamente un anno prima: nel gennaio<br />

del Igl l; e arrivando in quel primo viaggio nella colonia portoghese ancora<br />

sconvolta dall'impressione per la rivolta e il mutamento di Governo a Lisbona,<br />

aveva pensato d'intervistare il giovane governatore di Macao, il signor<br />

Alvaro De Mello Machado.<br />

Il signor De Mello - repubblicano nell'anima - felice dell'avvento della<br />

Repubblica nel suo paese, aveva accolto S. B. nel bianco palazzo a colonnati<br />

sulla Praja con cordialità schietta. E gli espose i vantaggi che le colonie portoghesi<br />

avrebbero anch'esse risentito dalla nuova condi7-ione di cose, in una<br />

conversazione che S. B. inviò alla Tribulla e che venne pubblicata nel numero<br />

dell'8 febbraio 191 l.


FIG. J6. - La brotta di Camoellli li Macao.


Cara mamma,<br />

- 128-<br />

v.<br />

Macao, 22 g"ennazo I9I2, sera.<br />

Ti mando il frutto del mio lavoro di questi giorni. Non<br />

so quante volte ho fatto e rifatto quest'articolo, tagliando,<br />

aggiungendo, limando. Spero di essere riuscito a renderlo<br />

interessante. [ Quando il trentuno dicembre mi accomiatai<br />

dal principe Damrong mi sembrò di dare, sin da quel<br />

momento, l'addio ultimo al Siamo Ma ora davvero non ho più<br />

tempo per rievocare i bei giorni passati; e debbo darmi tutto<br />

alla Cina che attraversa forse il periodo più interessante di<br />

tutta la sua storia.<br />

Ho già appuntato le mie interviste avute a Canton e<br />

qui a Macao; e preparo un altro articolo. Ti prego dunque<br />

di consegnare questo manoscritto a Maffio, di raccomandarglielo<br />

caldamente e sopratutto pregalo di restituirtelo se<br />

non fosse adatto alla pubblicazione. Aggiungi che le cose<br />

della Cina le manderò direttamente alla Direzione della Tribuna,<br />

perchè sono - dopo Tripoli - della più grande attualità.<br />

Stamane ho passeggiato nei giardini di Camoens copiando<br />

versi dedicati alla memoria dell'infelice poeta portoghese;<br />

nel pomeriggio ho assistito per un po' ad una gara<br />

di tennis a cui prendeva parte De Mello. Del resto ho sempre<br />

scritto. Fa un freddo piacevolissimo.<br />

Ti abbraccio col caro papà e con la sirocchia, molto<br />

teneramente.<br />

SALVA.<br />

P.S. - Il ventinove sarò a Shanghai dove troverò<br />

posta in abbondanza.<br />

I Si tratta dell'ultimo articolo inviato alla Tribuna, d'argomento siamese;<br />

quello che ha per titolo: «Un oroscopo smentito ». (Vedi pago II6).


Miei can,<br />

- 129-<br />

VI.<br />

Macao, 2] g-ennazo I9I2.<br />

Oggi torno a I-long Kong, felice di questo mio laborioso<br />

e piacevole soggiorno, e della mia rapida corsa a Canton.<br />

Non vedo rara di essere a Shanghai e a Nanking che è a<br />

poche ore di là e dove risiede ora il Presidente della Repubblica.<br />

Tenerissimamente.<br />

VII.<br />

SALVA.<br />

Hong Kong, 2] gennalO I9I2.<br />

Reduce da Macao trovo un rimasuglio di vecchia posta<br />

respinta da Shanghai a Bangkok e da Bangkok a I-long Kong.<br />

Una cartolina del due dicembre ed un'altra senza data, ma<br />

di quell'epoca, la lettera di Miss Moller (di Limestre) che<br />

mi invitava a pranzo per il 29 novembre, una cartolina di<br />

Madame Remy (dev'essere la Falkenhausen: ora mi ricordo<br />

di averle mandato una cartolina dal battello insieme col medico<br />

di bordo che la conosce), una letterina della guida Leonardo<br />

Carrel e un cartonci no di Ragghianti che mi annuncia<br />

il suo trasferimento a Bologna; e poi un pacco di vetusti<br />

Corrieri e la Rivista di Roma, di novembre.<br />

Mi rallegro di trovar posta fresca a Shanghai; giacchè<br />

anche quella respinta da Pechino non sarà mai decrepita (vi<br />

ripeto che il recapito è sempre Pechino; ma voi, fino a nuovo<br />

avviso, scrivete a Shanghai).<br />

Mando anche a te questo secondo articolo con la preghiera<br />

di dar la precedenza a quello sul Siam che chiude<br />

9


- 13°-<br />

l'argomento. Di' tante belle cose da parte mia a Maffio. Cercate<br />

di vedervi qualche volta. Vi abbraccio molto teneramente<br />

con la cara sirocchia.<br />

SALVA.<br />

P. S. - Ora telegrafo: Shanghai; che vuoI dire fino a<br />

nuovo avviso: «Via Siberia, Shanghai, Palace Hotel.<br />

Telegramma:<br />

*<br />

* *<br />

24 gennazo I9I2.<br />

Shanghai.


COL GOVERNATORE DI MACAO<br />

Isto fazem os Reù cuja vontade<br />

Manda maù que justiça eque verdade.<br />

(Articolo pubblicato dalla Tribuna nel<br />

numero del 2 marzo).<br />

Macao, 23 /[ennalO.<br />

Così cantava nel millecinquecento l'infelice poeta Camoens,<br />

quando - dopo molte avventure e peripezie - veniva sbalestrato<br />

a Macao e vi componeva una parte delle sue Lusiadi.<br />

Ormai i suoi lamenti sarebbero inutili, giacchè Macao è .felice<br />

colonia di una ancor più .felice repubblica; e tutta l'immensa<br />

Cina, che le preme d'attorno, è scossa da un fremito di follia<br />

giacobina.<br />

- Chissà - pensavo or è giusto un anno - che qualche<br />

ardente patriota di Canton o dei dintorni qui di Macao non<br />

auguri all'aborrita dinastia mancese la medesima sorte toccata<br />

ai Braganza di Portogallo.<br />

Anche l'ardente patnota ormai può esser soddisfatto; la<br />

abdicazione del Reggente e dell'Imperatore Infante e il ritiro<br />

della Corte nella residenza di Yeol - donde, al tempo della<br />

rivolta dei boxer nel I900, la famosa imperatrice Tzu-Hsi-An<br />

emanava decreti di morte e di distruzione contro i barbari<br />

invasori - è oramai un fatto imminente.<br />

Placato così lo spirito di Camoens, soddisfatto il patriota<br />

di Canton, non vi è da sperare che un idillio tra la Repubblica<br />

Celeste e la minuscola appendice della più turbolenta<br />

delle repubbliche d'Occidente.


- 13 2 _.<br />

- Ma nel caso tuttavia che la Cina, accresciuta in potenza<br />

e ben consolidata, volesse tutto riavere di quello che<br />

fu suo, quale atteggiamento prenderebbe allora il Portogallo? ­<br />

chiedo al governatore di Macao, che gentilmente ha voluto<br />

concedermi un'intervista.<br />

- Un atteggiamento dignitoso e prudente, senza sprecare<br />

invano nè denaro nè preziose vite di uomini.<br />

- Tanto più che Macao - soggiungo - non è addirittura<br />

indispensabile per il Portogallo.<br />

- Indispensabile, no! - ammette il governatore sorridendo<br />

- ma pure Macao non è ridotta, come l'abate I-Iuc<br />

prevedeva nel 1854 «un rocher ntt. désolé. tristement battu<br />

par les vag'ues, et où le pécheur chinois viendra faire sécher ses<br />

noirs jilets » ; e rimane sempre un'ottima chiave commerciale.<br />

Il progetto della ferrovia per Canton sembra sfumato giacchè<br />

il costo dei lavori, per i molti fiumi da attraversare, sarebbe<br />

enorme; ma, terminata una volta la linea Canton-Hankow­<br />

Siberia, i vantaggi per Macao risulterebbero identici, qualora<br />

si rendessero soltanto più rapide e più frequenti le comunicazioni<br />

marittime con Canton.<br />

- E la Repubblica è sempre decisa a dare l'autonomia<br />

alle colonie?<br />

- Sempre, e già adesso esse godono di un'indipendenza<br />

maggiore che durante il passato governo. lo, per esempio,<br />

a Macao ho quasi carta bianca. E ne approfitterò per abolire<br />

il giuoco del jantan, che pure frutta al governo della colonia<br />

più di quattrocento mila dollari all'anno.<br />

- Ma questa è una rivoluzione addirittura. Macao senza<br />

il fantan. o meglio, Macao senza il giuoco del macao non<br />

sarà più Macao, non sarà più la Montecarlo dell'Estremo<br />

Oriente...<br />

- È vero. Creeremo uno sconvulgimento inverosimile;<br />

ma la cosa non può più andare. Ed è una immoralità, che<br />

una colonia sussista unicamente per i redditi del giuoco.<br />

- Ma come sussisterà Macao senza i redditi del.fantan.<br />

io mi domando?


-- 133 -<br />

- Esigeremo una più scrupolosa esazione delle tasse,<br />

che per ora sono pagate molto irregolarmente; e dal commercio<br />

rianimato attendiamo nuovi redditi.<br />

- Macao, tuttavia, non sarà più Macao - ripeto malinconicamente.<br />

- Non la Macao tradizionale del fantan / ma sempre<br />

un luogo di riposo e di convalescenza per gli europei di Hong<br />

Kong e di Canton, com'è ora asilo sicuro per i molti cinesi<br />

che sfuggono ai pericoli della rivoluzione.<br />

- Asilo tranquillo?<br />

- Tranquillissimo; eppure non siamo che tremila europei<br />

e meticci contro settantamila cinesi puri.


CANTON REPUBBLICANA<br />

(Articolo che fu pubblicato anch'esso nel<br />

numero della Tribuna ciel 2 marzo 1912).<br />

Canton" I4 gennaio.<br />

Arrivo a Canton in una mattinata grigia, fredda, piovosa.<br />

Tutto è brutto, melmoso, sudicio, - oh, come sudicio ­<br />

nel quartiere del porto, che è bagnato dalle acque del fiume<br />

delle Perle. Salgo subito in una chaùe à jorteur, unico mezzo<br />

di trasporto a Canton e mi avventuro verso la mia mèta lontana,<br />

che è il Palazzo del Governo.<br />

Una capatina prima al ridente e verdeggiante quartiere<br />

europeo di Shameen, tutto bloccato, trincerato, guardato da<br />

un fresco manipolo di soldati inglesi, fatti venire allo scoppiar<br />

della rivoluzione. Fu ripetuto, è vero, mille volte:<br />

- Gli europei, nel movimento attuale, non corrono pericolo<br />

alcuno.<br />

Ma, non si sa mai, i pirati del fiume dell'Ovest pare<br />

abbiano scritto lettere minatorie alle banche di Shameen; e<br />

perdura sempre il pericolo di una rivolta dei soldati della Repubblica,<br />

qualora (e speriamo ciò non avvenga) rimanessero<br />

senza paga.<br />

Da Shameen ripiombo nel dedalo della città cinese; e<br />

via, sballonzolato sulla mia sedia, continuo la ridda strana per<br />

quelle viuzze strette, fetide, scure, che l'altr'anno -- col sole<br />

e senza preoccupazioni politiche - mi eran sembrate tanto<br />

pittoresche. Passo accanto a tempIi già famosi, ridotti ora a


- 135 -<br />

caserme, e in parte distrutti da vandalismi infami. Ho una<br />

stretta al cuore. Tutto crolla, dunque, in Cina? Se i templi si<br />

abbattono che rimarrà dell'antica cultura?<br />

- Salvate quello che potete! - imploro, rivolgendomi<br />

al giovane segretario del Governo, Frank Lee, che mi riceve<br />

111 una stanza fredda e squallida di quello che fu una volta<br />

lo Yamen del Vicerè.<br />

Frank Lee ha studiato 111 America; ha perciò il taglio<br />

dell'abito all'americana, fuma la pipa e parla naturalmente<br />

i' inglese con un forte accento yankee. Nulla di cinese in lui,<br />

fuorchè il colore.<br />

-- Salveremo tutto. Abbiamo dato ordine ai soldati cii<br />

rispettare i templi mi risponde Frank Lee tranquillamente.<br />

L'affermazione mi sembra così energica - per quanto<br />

non corrispondente ai fatti - che stimo più opportuno non<br />

aggiungere altro sull'argomento.<br />

- E le condizioni di Canton? - domando invece.<br />

-- Ottime. Da più di un ITIeSe non vi sono rivolte nella<br />

città. Costituiamo ancora un Governo Provvisorio, perchè<br />

fummo i primi a staccarci dall'Impero; ma abbiamo dato piena<br />

adesione alla Repubblica.<br />

Canton, per antico odio verso i mancesi, ossia non per<br />

la razza, ma per la dinastia mancese, era più che matura al<br />

cambiamento di regime; e l'instaurazione della Repubblica non<br />

fu qui una sorpresa per nessuno.<br />

- E la terribile Corte di giustizia? - chiedo pensando<br />

agli orrori visti l'anno passato.<br />

- Soppressa; e abbiamo subito abolito la tortura e la<br />

decapitazione con l'ascia.<br />

- E che notizie dal Governo centrale?<br />

- Il Presidente Sun-Yat-Sen è a Nanking. Da molti<br />

Nanking è la capitale desiderata: Nanking è una risorta Hankow.<br />

Pechino è troppo fuori di mano, è la capitale dei Mancesi;<br />

ma il Presidente dovrà forse fare un ingresso nell'antica<br />

metropoli per affermarsi innanzi al mondo.


- )36 -<br />

- Non VI e pericolo che Sun Yat Sen voglia crearsI<br />

dittatore e da dittatore nuovo sovrano?<br />

- Nessuno. Sun Yat Sen è così profondamente democratico,<br />

così modesto, che non si lascerà mai inebriare dal<br />

potere. Ha dovuto accettare l'altissima carica, unicamente<br />

perchè era l'uomo designato; e perchè il suo rifiuto avrebbe<br />

significato l'annientamento di tutti i nostri sogni di libertà e<br />

di progresso.<br />

- E che sarà della dinastia?<br />

- Non soltanto non verrà esiliata, ma le verrà concesso<br />

un lauto appannaggio e il godimento della residenza di Yehol.<br />

E speriamo che la nostra generosità - addirittura unica nella<br />

storia - non sia poi causa di nuove lotte cruente e fraticide,<br />

quando il fanciullo imperiale sarà diventato uomo.<br />

- È necessario, ad ogni modo, che prima d'allora, la<br />

Repubblica sia forte e rispettata; che equi trattati la rendano<br />

pari alle nazioni civili del mondo, che abbia diritto di giurisdizione<br />

sui sudditi forestieri, che non sia più la carcassa, ma<br />

la luce del!' Asia.<br />

Miei carI,<br />

VIII.<br />

Hong Kong, 25 gennazo I9I2.<br />

Ieri passai la giornata molto piacevolmente, parte SCrIvendo<br />

e parte in compagnia dei Voipicelli e di un simpatico<br />

italiano, Aureli, stabilito a Hong Kong e che prende sempre<br />

i suoi pasti all' Hong--./(?JJlg ffJtel.<br />

Nella serata conobbi Morgari, il famoso Morgari dei<br />

fischi allo Czar, che è qui di passaggio per affari. È simpaticissimo<br />

e - per quanto apertamente sovversivo - ha<br />

una profonda ammirazione per il Re e la Regina. Da nessun<br />

uomo politico ho mai inteso dir tanto bene dei Sovrani.<br />

Il piroscafo è in ritardo; ma domani a mezzogiorno spero<br />

poter salpare per Shanghai. Teneramente.<br />

SALVA.


Dampfer «Derftlinger ».<br />

Miei cari,<br />

-- [37 -<br />

IX.<br />

La fredda, ma piacevole navigazione è al suo termine.<br />

Ci avviciniamo a Shanghai; battello semivuoto, cabina stupenda<br />

a mia disposizione, compagnia simpatica del signor<br />

Schliepert - antico compagno sulla Prinuss Alice, ritrovato<br />

a Canton - del milanese signor Ceresa e di due<br />

signorine americane. Fra poche ore troverò al Palace Hotel<br />

le vostre lettere della fine di dicembre e poi mi ricomincerà<br />

a giungere la posta respinta da Pechino.<br />

Non posso decider nulla intorno alle mie mosse, finchè<br />

non mi sia reso conto della piega della rivoluzione, il cui<br />

centro è ora Nanking, a poche ore di treno da Shanghai.<br />

A Nanking risiede il Presidente della Repubblica, che<br />

anelo di conoscere. Pechino, pertanto, è sempre in cima ai<br />

miei pensieri; a Pechino risiede Yuan-Shi-Kai che mi sembra<br />

il «Talleyrand» della Cina; a Pechino - se non forse<br />

più la Corte - risiedono ancora parecchi principi mancesi<br />

che tentano di resistere ad oltranza.<br />

Alla vigilia della mia partenza da Hong Kong pranzai<br />

ancora da VolpicelIi con l'ingegnere Aureli e con Morgari<br />

reduce dalle Filippine. Come già vi dissi, è un uomo simpatico<br />

e soprattutto divertente; e la conversazione con lui<br />

non langue mai. Lo ritroverò a Shanghai o a Pechino. t qui<br />

in Estremo Oriente per studiare l'industria dei cappelli di<br />

paglia; ma trova il tempo di occuparsi del gran movimento<br />

cinese che lo entusiasma.<br />

Salutatemi tutti.<br />

SALVA.


JVIiei can,<br />

x.<br />

Arrivo gelido, siberiano. La città è bianca per una recente<br />

nevicata. Col signor Ceresa scendo al Pa/ace Hòtel,<br />

dove ricevo festose accoglienze dal maJlag-er, che è italiano.<br />

Trovo voluminosa corrispondenza, quasi tutta vostra<br />

(fino al 26 dicembre, il resto mi verrà respinto da Pechino),<br />

una letterina dell'otto gennaio di :\Iaffio che mi annuncia la<br />

pubblicazione di tre miei articoli (i primi tre suppongo) cuciti<br />

in uno, e che mi prega di mandare il più possibile dalla Cina,<br />

che, dopo Tripoli, è l'argomento pitl palpitante. Ora sono<br />

tranquillo e ricomincierò a mandare i miei articoli alla Tribuna.<br />

Ormai la cara mamma avrà consegnato i due articoli<br />

a 1\Iaffio, a cui ho scritto raccomandandogli l'ultimo riassuntivo<br />

sul Siam, giacchè l'altro sulla Cina va da sè.<br />

Che immenso interessante lavoro ho innanzi a me. Sono<br />

tutto elettrizzato! E ancora lettere dalla zia A., da D., e<br />

cartoline da Celestino, da Adele e da un ignoto o ignota<br />

dall' Egitto. l\li rallegro col caro Alberto l per i successi<br />

delle sue conferenze. Aspetto ansiosamente la descrizione della<br />

moglie di V.<br />

Ho fatto una passeggiata con Ceresa per scaldarmi.<br />

Shanghai di notte sembra Parigi in maschera; giacchè le vie<br />

sono quanto mai moderne ed il costume dei viandanti, per<br />

quanto tagliato il codino, è sempre, grazie a Dio, cinese.<br />

Buona notte!<br />

Stamane, con tempo bellissimo e asciutto, ho fatto un<br />

interessantissimo giro con Ceresa per la città Cinese - au-<br />

l n barone Alberto Lumbroso, cognato di S. B.


FIG. 37. - Un incendio a Hankov.'.


-- 14° -<br />

tentica - che conoscevo dall'altro anno, con le sue vlUzze<br />

luride, le sue case da the pittoresche, i suoi templi in rovina,<br />

il suo « Club dei Mandarini)' ornato dei bei bassorilievi che<br />

per fortuna rimasero al loro posto, mentre i poveri Mandarini<br />

furono cacciati.<br />

Abbiamo veduto la breccia nelle mura, che segna il<br />

trionfo dei rivoluzionari; e non abbiamo \listo più i prigionieri<br />

in berlina e altri orrori.<br />

Nel pomeriggio ho accompagnato al battello Ceresa che<br />

proseguiva per il Giappone, e ho fatto visita ad un famoso<br />

giornalista giapponese, il signor Sahara, per cui avevo una<br />

presentazione da un suo<br />

al Siamo<br />

collega e compatriotta conosciuto<br />

Uorno cordialissimo e interessante. Non parliamo che<br />

della rivoluzione. M'invita a pranzo per domani sera. Schliepert<br />

alloggia a un altro albergo; ma speriamo proseguire il<br />

. . . .<br />

viaggiO InSieme.<br />

]I gennazo I9I2.<br />

Stamane - munito della semplice tessera di giornalista<br />

e della preziosa lettera d'accompagno di Malagodi I - mi<br />

sono presentato da Wu-Ting-Fang. ministro della Giustizia,<br />

che è in questo momento il pezzo più grosso a Shanghai perchè<br />

negoziatore di pace tra Pechino e i rivoluzionari. (Sulla<br />

dinastia tentennante manderò un articolo alla Tribuna).<br />

Mi ha ricevuto quasi subito, ma molto brevemente, senza<br />

sbottonarsi.<br />

Mi ha assicurato, in compenso, che il Presidente a Nanking<br />

mi darà certo un'udienza. Wu-Ting-Fang fu molto protetto<br />

e favorito dalla dinastia mancese ; ed ora - per riconoscenza<br />

- egli ha dato piena adesione ai repubblicani.<br />

Prima di colazione ho fatto ancora una visita al reggente il<br />

Consolato d'Italia, signor Rossi, che è, di solito, l'interprete;<br />

I Il dotto Olilldo Malagodi, direttore della Tribuna.


- I42 -<br />

giOvane pieno di coltura, ma non interessante. La sede del<br />

Consolato fa onore all' Italia - cosa che non sempre succede;<br />

ma è innegabile che anche da questo lato stiamo migliorando<br />

assai.<br />

Il pranzo da Sahara è stato graziosissimo, del tutto<br />

giapponese; la sua signora, piccina e sorridente, in costume,<br />

e le pietanze originalissime, spesso misteriose: riso, pesce,<br />

carne tagliuzzata, minestrine fantastiche, dolciumi squisiti offerti<br />

in coppe, in piattini dei più artistici. Non eravamo, però,<br />

accoccolati per terra; ma seduti ad un tavolo, e per me<br />

- provvidenzialmente - anzichè i bastoncini di prammatica,<br />

erano state preparate stoviglie all'europea.<br />

Conversazione animatissima. Sahara (che nome buffo!)<br />

conosce l'Europa, l'Italia, conosce (non mi ricordo come si<br />

scrive) Hayashi, I coniugi Imai 2 e mezzo mondo. Mi<br />

darà un monte di presentazioni per il mio viaggio di Pechino<br />

e mi farà visita nella sua prossima corsa in Europa, che spera<br />

non sarà lontana.<br />

Saluti affettuosissimi a zie, a cugini e agli amici comuni<br />

e dividete con la sirocchia, le bimbe e A. il più tenero degli<br />

abbracci.<br />

J Ambasciatore del Giappone a Roma.<br />

2 Consigliere dell'Ambasciata Giapponese a Roma.<br />

SALVA.


UNA DINASTIA AL BIVIO.<br />

(Articolo inserito nel numero della Tribuna<br />

del 2 marzo).<br />

Shangllai, febbraio.<br />

La dinastia dei Manciù ha abdicato. Ma è sempre a Pechino<br />

e non si muove, quantunque sia sempre sulle mosse.<br />

Ogni giorno giungono notizie diverse e contraddicentisi. Per<br />

esempiO:<br />

« Il Principe King ha esortato l'Imperatrice vedova Long­<br />

Yu a consentire all'abdicazione per conservare i beni e la<br />

vita delle persone della famiglia imperiale e di tutti i mancesi ».<br />

Oppure:<br />

« La Corte avrebbe deciso di procrastinare ancora di<br />

quindici giorni la scadenza dell' armistizio per continuare a<br />

deliberare sull'abdicazione e la riconciliazione.»<br />

O ancora ipotesi, che sembrerebbero addirittura fantastiche,<br />

se non si pensasse quanto la mentalità cinese sia strana<br />

e complessa. Questa, per esempio;<br />

« Yuan-Shi-Kai vorrebbe che la dinastia assumesse un<br />

carattere puramente ieratico e lasciasse alla Repubblica il<br />

governo del paese.» O addirittura quest'altra:<br />

« La dinastia preferirebbe rimaner chiusa nella Reggia<br />

di Pechino, anzichè sopportare i disagi della Residenza di<br />

Yeol ». Si contenta di poco!<br />

Quello che è certo è che le più tragiche scene debbono<br />

svolgersi nel recinto della Città Proibita a Pechino, e i giornali<br />

cinesi riportano alcuni fatti che dànno una sorprendente<br />

impressione di veridicità.


Sono forzato a supplicare Vostra ::\1aestà di lanciar subito<br />

il decreto dell'abdicazione, di ritirarsi temporaneamente<br />

a Veol. perchè io possa negoziare coi repubblicani di Nanking,<br />

riguardo alla protezione della famiglia imperiale e alla<br />

scelta della residenza del monarca. Se la Maestà Vostra tiene<br />

assolutamerlte a regnare, le negoziazioni di pace saranno rotte,<br />

le ostilità riprese, e l'avvenire si presenterà scuro e minaccioso.<br />

Se la Maestà Vostra non è del mio avviso. La supplico<br />

a voler accettare le mie dimissioni, giacchè non posso<br />

far nulla per prolungare l'esistenza dell' Impero».<br />

Avenclo udito queste parole, l'Imperatrice rimase per<br />

alcuni minuti silenziosa. Poi, rivolgendosi verso i Principi e i<br />

Duchi mancesi, chiese loro:<br />

-- Che ne pensate?<br />

Ma i Principi e i Duchi non dissero nulla; e abbassaron<br />

la testa.<br />

Allora 1'Imperatrice esclamò piangendo;<br />

- « È già un pezzo che voglio abdicare. Ma voi, che<br />

nulla sapete, volevate contrariare il desiderio del popolo, conservando<br />

questa dignità imperiale, che mi sembra non abbia<br />

attrattiva alcuna. E ora rimanete con le braccia incrociate!<br />

Ah. avevo torto veramente di ascoltarvi! »<br />

A queste parole, i Principi e i Duchi piansero anch'essi.<br />

E Vuan-Shi-Kai, mescolando le sue alle loro lagrime, disse<br />

all' Imperatrice :<br />

- «Il disordine nell' Impero risulta soltanto dalla mia<br />

incompetenza. Supplico la Maestà Vostra di destituirmi e di<br />

scegliere in vece mia un uomo capace, che riesca a sostenere<br />

la dinastia),.<br />

- '( Ahimè! - rispose l'Imperatrice, - so bene che voi<br />

siete nell' imbarazzo. Ma se voi nemmeno riuscite a sorreggerci,<br />

chi altri lo potrebbe? 1-10 deciso d'abdicare. Preparate<br />

la brutta copia (testuale l) del decreto d'abdicazione, per evitare<br />

ogni effusione di sangue; ciò che sarà una fortuna per<br />

il popolo e per l'Impero».<br />

IO


147 -<br />

E oggi i giornali annunziano:<br />

« Il principe King (proprio lui, il traditore), presidente<br />

del Consiglio privato, e il principe Chung, ex-reggente, hanno<br />

avuto una lunga conversazione con l'Imperatrice vedova. Tutti<br />

i ministri sono stati convocati a palazzo per domani, e... l'abdicazione<br />

dell' Imperatore (il piccolo Pu) I è cosa fatta!<br />

Da oggi comincia per la Cina e per l'Oriente asiatico<br />

una nuova storia. Il più antico monarcato del mondo finisce.<br />

L'Impero Celeste aveva le sue origini nella notte dei tempi;<br />

così lontane che nessuno impero vivente poteva vantarne di<br />

più remote. Ora SI lfilZla l'èra della Repubblica Cinese.<br />

hanno fatto perdere il potere. D'ora innanzi la tua vita dipende da Yuan-Shi-Kai.<br />

Innanzi a me tu lo devi salutare.<br />

Sua Maestà è sceso dal suo piccolo trono e ha fatto omaggio a Yuan-Shi­<br />

Kai, che - piangendo - si è gettato alle ginocchia del giovane Imperatore.<br />

Piangeva ancora uscendo da Palaz;w.<br />

LO Sr;OJJBhRO DI UN'DIPI!-J?AJRICH REPUBBIJCANA.<br />

Da fonte bene informata, ma segreta, si apprende che l'Imperatrice Long-Yu<br />

ha dato di recente quest'ordine al personale di Corte:<br />

La Repubblica è già proclamata; e noi abitiamo ancora il Palazzo. Ciò<br />

forse potrebbe far nascere dei dubbi nel pubblico che forse non sarà convinto<br />

della nostra ferma risoluzione di abdicare. Finchè il trono esiste la Repubblica<br />

non sarà completamente instaurata. Vi è da temere che non si produca qualche<br />

difficoltà nella composizione del nuovo Governo. La minima controversia ci verrebbe<br />

imputata. t preferibile perciò partir subito, abbandonando il Palazzo prima<br />

che il pubblico protesti ».<br />

Si apprende che il ventun febbraio l'Imperatrice ha dato ordine al capo<br />

degli eunuchi di fare i preparativi per lo sgombero che avrebbe luogo entro<br />

il mese.<br />

(Dal ](ono i1fing 1\0/l11,l( Fao).<br />

I KeI libretto cii appunti cii S. B. era questa nota su L'ultimo dei "'Ian-<br />

,esi {Tl1a ben picco/a persona che abdica.<br />

L'ultimo (?) Imperatore della dinastia mancese che ieri abbandonò Il suo<br />

trono, e più cinese che mancese avendo poco meno di tre quarti di sangue cinese.<br />

Quantunque figlio di un principe mancese, l'Imperatore Pu-y discende da<br />

una concubina dal lato materno. Il padre di sua madre era di sangue mancese<br />

e fu un funzionario di merito; l'ex-reggente, padre dell' Imperatore, è mezzo<br />

cinese; la madre dell'Imperatore infante è circa per tre quarti cinese. Secondo<br />

il metodo cinese, l'età del ragazzo è calcolata a sette anni, un anno di più di<br />

quello che risulterebbe dal nostro metodo. Rappresenta la quinta generazione cii<br />

Chenking".


-- 149 -<br />

Così qualcosa almeno verrà risparmiato. Ma speriamo che poi<br />

non vendano tutto per far quattrini. come si dice abbia intenzione<br />

di fare la dinastia per la famosa raccolta di porcellane<br />

di Mukden.<br />

Dopo pranzo sono stato con Schliepert al teatro cinese,<br />

dove abbiamo immaginato che si mettesse in caricatura la<br />

dinastia; ma non posso giurarlo!<br />

2.febbraio I9I2.<br />

Stamane ho fatto di nuovo visita al console reggente<br />

Ross, che è veramente dotto di cose cinesi. Mi ha invitato<br />

a pranzo per domani sera. Intanto questo pomeriggio è venuto<br />

a prendermi e siamo andati alla famosa Missione, o<br />

meglio alla città missionaria di Zikawei, che è la più antica<br />

- come continuità - di tutta la Cina.<br />

L'altr'anno avevo visitato la scuola-convento delle suore.<br />

Questa volta, invece, dopo aver visitato la nuovissima chiesa<br />

gotica dove si celebrava la Messa della Candelora tra un<br />

grande raccoglimento di Cinesi, e ancora 1'orfanotrofio dei<br />

maschi, con stamperia e scuola d'intaglio e di scultura in<br />

legno, siamo penetrati nel convento proprio dei gesuiti, in<br />

cerca del padre italiano Rossi.<br />

Egli ci ha accolto a braccia aperte; ama ancora 1'1 talia<br />

che non vede da cinquant'anni.<br />

- «Ne fui cacciato da quel celebre Garibaldi» - ci<br />

narra, mostrandoci la vasta biblioteca di opere religiose europee.<br />

e quella ancora più grandiosa - che vien subito dopo:<br />

la Imperiale di Pechino (Dio gliela mandi buona!) - di opere<br />

cinesi d'ogni genere, anche oscene, pare, e scandalose, e brutalmente<br />

volgari contro i missionari e la religione cristiana.<br />

« In una - narra il Padre - Cristo è raffigurato come un<br />

porco in croce. Che orrore! »<br />

Questa sera ho fatto visita, presentato da un giovane.<br />

Colomi, che abita all'albergo, alla simpatica coppia VaraIda,


-- 151 -<br />

Affari Esteri). Veste alla cmese, ma si è tagliato il codino;<br />

odia la dinastia ed è pieno di belle speranze.<br />

Che contrasto con l'imperialista Ku-I-Iung-Ming che venne<br />

ieri a colazione da me e che sostiene ad oltranza la dinastia<br />

mancese! Insomma è monarchico costituzionale, e teme - con<br />

ragione forse -- che la Repubblica segnerà lo sfacelo della Cina.<br />

È una persona di finezza rara e di educazione perfetta; e<br />

si è imbevuto della civiltà europea senza perder l'amore per<br />

la tradizione, per l'arte, per il gusto del suo paese. Ha una predilezione<br />

per la coltura tedesca, che trova superiore all' inglese.<br />

- Gl' inglesi hanno tolto ogni estetica a Shanghai e Hong<br />

Kong. Bisogna venir qui per ritemprarsi - mi diceva ieri,<br />

girando per alcuni pittoreschi giardini cinesi.<br />

:< Gl' inglesi fanno degli stupendi \V. C. e altre cose pratiche<br />

di pregio indiscutibile, che bisogna adottare assolutamente;<br />

anzi adottarle è un piacere; ma per l'arte, per il buon<br />

gusto, rimaniamo cinesi. Evolviamoci pure, ma secondo le<br />

nostre tradizioni.»<br />

Verso il tramonto mi recai fuori di città con Colorni a<br />

vedere il ritorno del Paper Hunt. Che contrasto! Un lembo<br />

di campagna romana, vita europea sportiva, che procede allegramente,<br />

in mezzo a tutto questo fremito di lotte, di speranze,<br />

di notizie!.<br />

Ho ricevuto la vostra posta cara e affettuosa, con le<br />

righe della buona zia L., fino al nove gennaio respinta benissimo<br />

da Pechino, come mi fu respinta da Bangkok una<br />

cartolina da Padova, firmata dalla A. e dalla D. Spero che<br />

la nuova tourllure non avrà modificato i miei articoli (ma mi<br />

fido di Maffio). Del telegramma avete capito benissimo la<br />

parola « Pechino» come spero avrete capito la parola<br />

« Shanghai» dell'ultimo che vi ho spedito. Il «tenete lettere})<br />

voleva dire: anzichè mandarmele, come vi avevo pregato,<br />

le mie lettere del Siam, tenetele.<br />

In una epistola che vi scrissi subito dopo il telegramma<br />

ve ne davo già la spiegazione.


-- 15 1 -<br />

Affari Esteri). Veste alla cinese, ma si è tagliato il codino;<br />

odia la dinastia ed è pieno di belle speranze.<br />

Che contrasto con l'imperialista Ku-I-Iung-:\:Iing che venne<br />

ieri a colazione da me e che sostiene ad oltranza la dinastia<br />

mancese! Insomma è monarchico costituzionale, e teme - con<br />

ragione forse -- che la Repubblica segnerà lo sfacelo della Cina.<br />

È una persona di finezza rara e di educazione perfetta; e<br />

si è imbevuto della civiltà europea senza perder l'amore per<br />

la tradizione, per l'arte. per il gusto del suo paese. I-la una predilezione<br />

per la coltura tedesca, che trova superiore all' inglese.<br />

- Gl' inglesi hanno tolto ogni estetica a Shanghai e Hong<br />

Kong. Bisogna venir qui per ritemprarsi - mi diceva ieri,<br />

girando per alcuni pittoreschi giardini cinesi.<br />

« Gl' inglesi fanno degli stupendi \V. C. e altre cose pratiche<br />

di pregio indiscutibile, che bisogna adottare assolutamente;<br />

anzi adottarle è un piacere; ma per l'arte, per il buon<br />

gusto, rimaniamo cinesi. Evolviamoci pure, ma secondo le<br />

nostre tradizioni.)<br />

Verso il tramonto mi recai fuori di città con Colami a<br />

vedere il ritorno del Paper Hlmt. Che contrasto! Un lembo<br />

di campagna romana, vita europea sportiva, che procede allegramente,<br />

in mezzo a tutto questo fremito di lotte, di speranze,<br />

di notizie!.<br />

Ho ricevuto la vostra posta cara e affettuosa, con le<br />

righe della buona zia L., fino al nove gennaio respinta benissimo<br />

da Pechino, come mi fu respinta da Bangkok una<br />

cartolina da Padova. firmata dalla A. e dalla D. Spero che<br />

la nuova tOUYllUre non avrà modificato i miei articoli (ma mi<br />

fido di Maffio). Del telegramma avete capito benissimo la<br />

parola «Pechino» come spero avrete capito la parola<br />

« Shanghai) dell'ultimo che vi ho spedito. Il «tenete lettere)<br />

voleva dire: anzichè mandarmele, come vi avevo pregato,<br />

le mie lettere del Siam, tenetele.<br />

In una epistola che vi scrissi subito dopo il telegramma<br />

ve ne davo già la spiegazione.


- I5 2 -<br />

4 febbrazo, sera.<br />

Stamane sono tornato nella città cinese per prendere<br />

alcune fotografie. Mi sembra che il sudiciume sia aumentato, se<br />

possibile, dopo la rivoluzione. La potenza dei gesuiti è riuscita<br />

a far sorgere una chiesa cattolica nel centro di quel dedalo buddista;<br />

ma una chiesa che non dà nell'occhio, perchè costruita<br />

nello stile di tempio cinese. lo l'ho scoperta per caso e vi<br />

sono potuto entrare perchè è l'unico tempio non ridotto a<br />

caserma.<br />

Ho avuto di nuovo a colazione Ku-Hung-Ming che ha<br />

continuato e espormi le sue idee. Poi ho preso il thè dalla<br />

signora Var?-lda che è una donna superiore, di una coltura<br />

profonda e che riceve con molta grazia e naturalezza. Il suo<br />

thè g-arlll: era squisito. E torno ora da un pranzetto in casa<br />

dell'avv. Musso che ha una moglie piuttosto carina. Mi sono<br />

ritrovato coi Ross. Pranzo buono e conversazione animatissima.<br />

Riassumendo: le nuove conoscenze fatte a Shanghai,<br />

che lasceranno un certo solco, sono: Ku-Hung-Ming, Sahara e<br />

la signora Varalda; ma per ora il caro principe Damrong<br />

tiene sempre il primato.<br />

Domani parto per Nanking, centro del Governo repubblicano<br />

e forse futura capitale. Di italiani troverò De Luca<br />

delle Dogane Cinesi, che ha per moglie una Theodoli, e spero<br />

conoscer molti cinesi.<br />

La posta mi seguirà puntualmente; del resto Nanking<br />

è a poche ore da Shanghai.<br />

Vi abbraccio tel1eramente con la cara sirocchia.<br />

Miei carI,<br />

XIII.<br />

SALVA.<br />

Nankùzg-, 5 febbraio I9I2 .<br />

Oggi, scendendo di rickisha, alla stazione di Shanghai,<br />

mI sento apostrofare familiarmente:


- 15:, -<br />

- « VOUS 'l'ozlà donc ici? Comment allez vous l ...<br />

È Tang, vestito in borghese. Mi rallegro di vederlo vivo. l<br />

Parte anche lui per Nanking e durante il viaggio mi racconterà<br />

molte cose.<br />

Intanto mi trovo con Colorni, col giornalista giapponese<br />

Sahara e con Schliepert, che ha mantenuto la promessa di<br />

venire con me a Nanking. Colorni e Sahara - veramente<br />

gentilissimi - mi tengono compagnia fino alla partenza del<br />

treno. E appena mi sono stabilito in un piccolo scompartimento<br />

con Schliepert, ecco sopraggiunge Tang:<br />

- «Ell bien, eh bien, racontez-moi donc, - et la révolulion?<br />

Quel plaùir de vous voir vivant.l Je V01iS croyais mort,<br />

vous sa'lIez.'iJ -- gli dico.<br />

Egli mi confessa di essere stato sempre antidinastico<br />

nell'anima ed ora vede realizzati i suoi sogni. Ha preso parte<br />

a molti combattimenti e ora è uno degli aiutanti di campo<br />

del Presidente Sun-Yat-Sen.<br />

Arriviamo a Nanking a notte pesta; non vediamo nulla;<br />

fa freddissimo.<br />

6 febbraio, sera.<br />

Tutta la giornata, con tempo bellissimo, ma gelido, abbiamo<br />

avuto visioni grandiose. Abbiamo traversato in carrozza<br />

la città immensa e spopolata in taluni punti, ed in altri fittissima<br />

di gente in tutta la sua lunghezza. E prima di uscire<br />

dall'altra parte nella campagna, attraverso le mura massiccie,<br />

abbiamo percorso il quartiere tartaro, che -- dopo il saccheggio<br />

del decembre scorso - è un monte di rovine. Una<br />

Pompei modernissima.<br />

Che sfacelo! Non avrei mai immaginato che il furore,<br />

la bestialità umana, potessero giungere a tal punto. Con pia-<br />

I Tang, giovane ufficiale dell'esercito cinese, che nella primavera del 191 I<br />

fece Ulla lunga dimora a Roma, prendendo parte al Concorso Ippico Internazionale<br />

di Tor di Quinto, una delle gare più importanti dei festeggiamenti nazionali<br />

di quell'anno.


- 154-<br />

cere CI troviamo ndl'alkrta campagna. che mi ricorda la campagna<br />

classica di Roma, e a piedi, per sgranchirci. percor·<br />

riamo il viale dei Leoni. delle Chimere. degli Elefanti, dei<br />

Camelli, (tutti in pietra) che a lunghi ;;ig-zag conduce alle<br />

Tombe dei Ming, ai piedi di una collina. Godiamo il pat:saggio.<br />

ci entusiasmiamo e - tremando dal freddo - prendiamo<br />

molte fotografie dei mostri di pietra.<br />

Le tombe, o meglio i templi e i tempietti attorno alle<br />

tombe, sono pieni di soldati che, però, non ci impediscono<br />

il passo; e possiamo salire sulla collina dove non vediamo<br />

.r .. "<br />

•<br />

FIG. 40. - :,'a"A:ù'r; i\ccattoni alle tombe dei MinI{.<br />

nulla, ma sotto cui sappiamo esser sepolti molti sovrani della<br />

dinastia dei Ming',<br />

Nanking ci appare in una lontananza sconfinata. Sce<br />

gliamo un punto soleggiato: e ci sediamo sull'erba per dar<br />

fondo alle nostre provviste.<br />

Prendiamo con calma la via del ritorno. Ci fermiamo<br />

un po' nella città tartara per fare alcune istantanee; e molto<br />

a lungo nella città cinese a jldller nei negozi di anticaglie,<br />

dove ci sembra vedere molta roba rubata durante il saccheggio<br />

nella città tartara.<br />

Dopo il thè all'albergo, mi viene in mente di fare una<br />

corsa fino al lontanissimo il Yamen» del Vicerè (ormai di


Sono felicI:: del successo del mio articolone. Per ora non<br />

ho mai ricevuto la Tribuna.. ma, in ogni modo, siccome i<br />

giornali seguono la via lunga. mandatemi tutti i ritagli dei<br />

miei articoli per lettera, e incominciate dal primo, cioè dal·<br />

l' articolone! Grazie! Sono sbalordito di aver conosciuto il<br />

FIG. 42. - .V/lnlling - Leone: Tombe dei MinI{.<br />

Presidente della Repubblica Cinese. Leggerete tutto nella<br />

Tribtma. Ora ho davvero lo sptmlo .. ma se sapeste come è<br />

difficile accomodare, limare. cercare nei libri della propria<br />

biblioteca viaggiante dati, date. biografie di personaggi. descrizioni<br />

di monumenti, e mag-ari - talvolta - lo spunto<br />

per tutto un articolo!


xv.<br />

Nanking, 5 .febbraio I9 I 2.<br />

Stamane sono stato ricevuto in breve udienza dal Ministro<br />

degli Esteri, che mi ha restituito, firmate, alcune fotografie<br />

del Presidente, che avevo portato ieri sera a questo<br />

scopo allo «Yamen i) (una volta per sempre: vuoI dire Palazzo<br />

del Governo o ufficio governativo).<br />

Il ministro è giovanissimo e simpatico, e si è lasciato<br />

fotografare da me nel giardino.<br />

Si mostrava leggermente preoccupato delle mosse della<br />

Russia in Manciuria e Mongolia.<br />

Nel pomeriggio sono tornato nelle tombe dei Ming con<br />

la signora De Luca e i bimbi; ho poi preso il thè ed ho<br />

pranzato da loro. Sono d'una gentilezza squisita.<br />

Vi abbraccio teneramente.<br />

XVI.<br />

SALVA.<br />

Nankùzg, IO febbraio I 9I 2.<br />

Stamane ho scritto tutto l'articolo sul Presidente, che<br />

mi è costato non poca fatica. Nel pomeriggio ho fatto una<br />

passeggiata sulla collina, coi bimbi De Luca, e poi ho preso<br />

il thè da loro. Mi sono congedato perchè domani parto, si<br />

può dire, per Pechino, giacchè le tappe che farò non saranno<br />

che obbligatorie: Shanghai - dove forse dormirò addirittura<br />

sul bastimento - Tsingtau-Tsinanfou-Tientsin. Dopo Tsingtau:<br />

sempre per terra.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

SALVA.


FIG. 44. - lValll:illC. Viale conducente alle tombe dei IIlilll(.


e che mèta è mai questa t). Ecco: l'uomo, che fra pochi istanti<br />

io vedrò. viene, per volontà di popolo, opposto al simbolico<br />

dragone imperiale.<br />

- Il Presidente 1 - esclama il segretario, quasi a richiamarmi<br />

alla realtà.<br />

In divisa di semplice soldato, seguito da due altri militi,<br />

egli mi appare maschio nella figura tozza e sorridente nel<br />

VISO buono. Ha il tipo cinese - naturalmente - ma con<br />

una lieve sfumatura americana. Mi tende cordialmente la<br />

mano e mi fa sedere in faccia a lui, accanto al fuoco.<br />

Ahimè, i militi rimangono, e rimane pure il segretario;<br />

tutti e tre rigidi in piedi in un angolo della stanza. Provo<br />

dapprincipio una sensazione di sbalordimento; e la presenza<br />

di terzi, che dovranno ascoltare la nostra conversazione, non<br />

vale a rinfrancarmi.<br />

Il Presidente si accontenta di guardarmi senza aprir bocca.<br />

Comprendo subito che egli non ha il dono, tutto speciale dei Sovrani<br />

e dei Principi del sangue, di avviare in un modo o nell'altro<br />

il discorso. Mi trovo in un terribile frangente; o dar lo<br />

spunto io. o lasciare sfumare la tanto bramata intervista.<br />

Prendo una decisione eroica e do lo spunto io, tanto<br />

più che, non essendo il signor Sun nè una Maestà nè una<br />

Altezza, 10 posso senza tema seppellire di domande. Sto per<br />

apostrofarlo: - Cittadino! - ma mi trattengo.<br />

- La ringrazio, signor Suo - incomincio - dell'alto<br />

onore di avermi concesso 1m'udienza, e con tanta sollecitudine.<br />

Leggero cenno del capo del Presidente.<br />

.- lmagino la gioia - continuo - ch'Ella avrà provata<br />

nel ritoccare il suolo della patria, come l'uomo designato<br />

per la sua rislirrezione.<br />

- Ah sì, una gioia immensa! Ma Yuan-Shi-Kai è l'uomo<br />

designato, ed egli sa che io sono pronto in qualun€'jue momento<br />

a cedergli la presidenza.<br />

E Lei, allora? - chiedo.<br />

- Potrò sempre in qualunque modo rendermi utile al<br />

OliO paese.


- 16S-<br />

- Su quale costituzione si modellerà la nuova Rtpub·<br />

blica, su quella degli Stati Uniti o su quella della Francia?<br />

- f\on sappiamo ancora; ma - data l'immensità della<br />

Cina - dovremo, sotto molti riguardi, seguire l'esempio degli<br />

Stati Uniti, senza dimenticare tuttavia che la Francia stabilì<br />

per la prima i diritti dell'uomo. Intanto la calma regna quasi<br />

ovunque, ormai; e i Principi mongoli hanno pure aderito alla<br />

Repubblica.<br />

E la capitale verrà veramente trasportata a Nanking?<br />

- È un mio sogno. Nanking- fu già capitale al tempo<br />

FI(;. 47. - .\'anlti"K: Ro\'ine della Cill;1 manC(',H:.<br />

della dinastia cinese dei Ming e ha grandi tradizioni. La<br />

sua immensità permetterà di costruire una metropoli nel re4<br />

cinto stesso delle mura antichissime. Verranno abbattute soltanto<br />

quelle ormai inutili della città mancese, ridotta _. dopo<br />

le tragiche giornate di dicembre - a un monte di rovine.<br />

E su quelle rovine sorgeranno nuovi edifizi. Non vi saranno<br />

più divisioni tra mancesi e cinesi. Saremo tutti fratelli, giacchè<br />

i mancesi, che hanno quanto noi sentito il peso della dinastia.<br />

non son più nostri avversari e guardano verso la Repubblica<br />

con speranza e con fede.


- 167 -<br />

E che sarà di Pechino?<br />

Rimarrà sempre la residenza della famiglia imperiale,<br />

a cui non toglieremo il godimento della Città Proibita.<br />

lo rimango allibito. Ciò che non mi sembra che un pio<br />

desiderio dell'Imperatrice vedova, sta per divenire realtà.<br />

- :\Ia non costituirà questo un pericolo perenne per<br />

la Cina? - - chiedo con insistenza.<br />

- Non credo! - è la risposta laconica.<br />

- L'Imperatore infante divenuto uomo non vorrà riafferrare<br />

il potere, tornare sovrano di fatto, come lo sarà rimasto<br />

di nome?<br />

- Non credo. La dinastia mancese è troppo aborrita,<br />

perchè l'Imperatore possa mai trovar seguaci; mentre tutti<br />

i migliori passeranno via via tra le nostre file e ci aiuteranno<br />

nell'immane compito della risurrezione della Cina. -<br />

Sun-Yat-Sen si era venuto sempre animando durante la<br />

conversazione; e quando mi alzai per congedarmi, lessi nei<br />

suoi occhi la speranza di un avvenire radioso.<br />

XVII.<br />

Dampfer «Prinz Frieòrich Wilhclm l>.<br />

l\Iiei can,<br />

.I] febbraio 19.12.<br />

Tra poche ore saremo a Tsingtau, la colonia tedesca<br />

gnlllUltlic/t e ben costruita, che già visitai l'altr'anno, ritornando<br />

dal Giappone. E domani proseguirò in treno per Pechino.<br />

L'undici sera - appena tornato a Shanghai, da ?\anking<br />

-- andai a stabilirmi nel battello che, però, non è salpato<br />

che ieri mattina. :.vii sono ritrovato.. per caso. col simpatico<br />

Schliepert, che mi ha presentato alla signora Koch<br />

--- vedova ciel famoso medico - e al signor Perzynski,


- 169-<br />

conoscitore profondo e scrittore d'arte giapponese, tutti ell<br />

route per Pechino.<br />

Perzynski (a poco a poco VI darò l'ortografia esatta)<br />

conosce Volmoeller; ed è - naturalmente - ammiratore di<br />

Norina.<br />

Ormai la mia intervista col Presidente è in viaggio; e<br />

per quel momento sarà esatta. Le cose, infatti, mutano talmente,<br />

che finiscono - dopo una certa rotazione - per<br />

ritornare le stesse di prima. In alcuni vecchi numeri del<br />

Còrriere della Sera di decembre trovo che a Pechino si discutevano<br />

le medesime cose che si discutono ora.<br />

Kon potrei ben definire 1'impressione che mi fece Nanking,<br />

a cui il suo insieme campestre dà un carattere speciale.<br />

Le parti abitate non sono che oasi; e oasi non sempre<br />

profumate. I templi sono in isfacelo, la città mancese ridotta<br />

- dopo un saccheggio infame - a un mucchio di rovine.<br />

Lo Yamell del Governo, dove ora risiede il Presidente,<br />

quantunque sciupato da alcune costruzioni europee, è la sola<br />

cosa che stia in piedi e che sia pittoresca.<br />

Il sette, nel pomeriggio, come vi dissi, mi incontrai col<br />

Presidente, e il nove mattina col Ministro clegli Esteri, giovane<br />

pieno d'entusiasmo.<br />

Compresi che le mosse della Russia in Manciuria ed in<br />

l\longolia li preoccupavano; anzi me lo disse senza ambagi<br />

il giovane Ministro, che mi sembrò repubblicano ad oltranza.<br />

Sono tutti pieni di bollore, allo YamCJZ di Nanking.<br />

Anche i segretari del Presidente, anche gli impiegati del<br />

Forez:E;-1l Office che odiano Yuan-Shi-Kai. Potete immaginare<br />

da tutto questo, come io sia ansioso di studiare 1'ambiente<br />

di Pechino. Sono sicuro che Sforza I mi darà tutti gli appoggi<br />

necessari.<br />

Vi abbraccio teneramente.<br />

1 Il Conte Sforza, :\Iinistro d'Italia a Pechino.


- 175 -<br />

XXI.<br />

Timtsill, I7 fibbraio I9I2.<br />

Un salutissimo in frettissima. Ho scritto per la Tribulla.<br />

Viacrcrio bb I)iacevolissimo da Tsi-nan-fou e1Z tNe-a-tétc con la<br />

signora Koch. Cado dal sonno e mi è costato fatica tradurre<br />

i due telegrammi presidenziali per la Tribulla, che<br />

-- credo - giungeranno insieme con l'intervista.<br />

Oggi è il Capo d'anno, cioè la vigilia del Capo d'anno<br />

cinese, che festeggeremo domani a Pechino. Povera Imperatrice!<br />

Per lei non sarà allegro. Non si comprende bene la<br />

sorte riservata alla dinastia, che - per quanto impopolarissima<br />

anche nel Nord - incute un certo rispetto.<br />

Il tempo è bello; e il freddo non così siberiano come<br />

ci aspettavamo. Da Tsi-nan-fou a Tientsin: paesaggio monotono.<br />

Ma è stato un gran divertimento traversare - subito<br />

dopo Tsi-nan-fou - il fiume su barconi primitivi. Il<br />

ponte - che sarà grandissimo - è in costruzione.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.


- 181-<br />

per elegg-ere il presidente della Repubblica, nom1l1are i principali membri<br />

del nuovo Governo, e decidere quale sarà la sede di questo Governo.<br />

Appena avrò la vostra risposta, telegraferò al Governo provvisorio<br />

cii Nanking che mandi da parte sua a Hankow i rappresentanti delle<br />

provincie del Sud.<br />

Yuan-Shi-Kai a Ly-Yuan-Hong, Vice-presidente.<br />

Ed ecco la risposta di Yuan-Shi-Kai :<br />

Pec!lino, I5 febbraio.<br />

Apprezzo altamente le


- 182-<br />

Per il trasferimento della Capitale.<br />

Intanto la questione della partenza di Yuan-Shi-Kai per<br />

Nanking s'impone sempre più e bisognerà venire a una de·<br />

ClSlOne.<br />

Fino ad ora, come si è veduto, Yuan-Shi-Kai ha declinato<br />

l'invito che gli era stato fatto, alleg-ando il pretesto della<br />

poca tranquillità del Nord, che gl'impediva lasciar la capitale.<br />

« Se il Nord minaccia di agitarsi - gli si dice - lasciatevi,<br />

prima di partire, qualcuno che sappia imporsi ».<br />

Soluzione che a Yuan-Shi-Kai non conviene nemmeno.<br />

« Perchè - ribatte - non consentireste che mandi a<br />

Nanking un ambasciatore straordinario, che abbia pieni poteri<br />

per intendersi con voi? »<br />

Ma si andrà poi a Nanking? -- io mi domando.<br />

Il generale Ly-Yuan-Hong, vice-presidente del Governo<br />

provvisorio, non ha dichiarato nel suo indirizzo di felicitazioni<br />

a Yuan-Shi-Kai, che il centro più adatto per il nuovo Governo<br />

gli sembrava I-Iankow?<br />

Si comprende bene tutto il partito che Yuan può tirare<br />

da questa divergenza di vedute tra i capi meridionali.<br />

« Se voi non v'intendete sulla sede del Governo provvisorio<br />

- egli può dire a Nanking - perchè dovrei lasciare<br />

la capitale attuale, rischiando per di più di compromettere,<br />

con la mia partenza, l'ordine e la tranquillità, che fino ad ora<br />

vi hanno sempre regnato?<br />

Non bisogna dimenticare inoltre che la posizione del generale<br />

Ly a Utchang è sempre forte; ch'egli vi dispone di<br />

risorse proprie; e che d'altra parte il suo prestigio è sempre<br />

così grande nel paese, che è stato scelto una seconda volta<br />

come vice-presidente nel Governo provvisorio, che ha ora<br />

Yuan-Shi-Kai alla sua testa.<br />

La sua opinione non può essere dunque in niun modo<br />

trascurata; ed è anche un indizio per noi molto importante,


ch' egli rabbia manifestata a questo riguardo e in tal modo<br />

al momento in cui Sun-Yat-Sen dava le sue dimissioni da<br />

presidente, ponendo tra le altre questa clausola: « La sede<br />

del Governo provvisorio sarà N anking, sede scelta dai delegati<br />

delle provincie, e che non può esser mutata ».<br />

J\Iiei can,<br />

XXII.<br />

Pechino, I9 febbraio I9I2.<br />

Ho ricevuto le vostre lettere del diciassette e ventisei<br />

gennaio; la prima respinta da Pechino a Shanghai e poi da<br />

Shanghai di nuovo a Pechino; la seconda respinta soltanto<br />

da Shanghai.<br />

Ringrazio la zia A. e T. per le loro buone letterine.<br />

Aspetto ancora tutta la corrispondenza delI'intervallo tra il<br />

diciassette e il ventisei, tra cui vi saranno forse le mie lettere<br />

del Siamo Che pena la morte del povero G.! Era proprio<br />

un buono e fedele amico. Per la figlia A. sarà un dolore<br />

grandissimo.<br />

Sono commosso per la benevolenza che mi dimostra la<br />

Regina Margherita! I<br />

Ed ora eccomi a dirvi di tutta la mia gioia di trovarmi<br />

a Pechino. Ieri mattina - con tempo magnifico - la signora<br />

Koch (anzi /hre Erce!lenz Koclt, come la chiamano<br />

sempre i tedeschi) ed io lasciammo Tientsin alle nove; e alle<br />

undici e mezzo eravamo già a Pechino, per la signora ancora<br />

ignota città, per me già nota e tanto più agognata.<br />

La seconda impressione fil di gran lunga superiore alla<br />

prima; non so dirvi nemmeno il jerchè, ma fu superiore, per<br />

I flua :\Iaestà la Reg-ina Marg-herita, ricevendo i genitori di Salvatore<br />

<strong>Besso</strong>, aveva mostrato molto interesse intorno al viaggio del loro figlio in Estremo<br />

Oriente.


la purezza dell'aria, per la gran luce invernale, per il freddo<br />

acuto, esilarante e rigeneratore, che fa pensare all'Engadina<br />

lontana, forse per la gaiezza del Capo d'anno cinese, che<br />

saluta un' era nuova per questa immensa nazione.<br />

Facemmo colazione in fretta, come due bambini in vacanza<br />

(io mi sentivo la coscienza pulita per aver mandato<br />

la sera prima una nota alla Tribuna da Tientsin), e poi subito<br />

in carrozza col caro Ching, già mia guida due anni fa.<br />

Facemmo un lungo giro per Pechino festonata ed imbandierata<br />

del nuovo vessillo dai mille colori, come l'altra sera<br />

Tientsin era tutta scintillante di lampioncini; e finimmo alla<br />

casa di Ching, che ci presentò a sua moglie, al suo bimbo<br />

e Cl offerse un thè alla cinese.<br />

Tornammo all'albergo a piedi per le mura che costituiscono<br />

la passeggiata preferita dagli europei.<br />

Stamane ho fatto visita a Sforza I che mi ha accolto con<br />

entusiasmo giovanile, congratulandosi per prima cosa per i<br />

miei articoli che alla fine, per mezzo suo, riescirò a leggere<br />

stampati. (Non dimenticate di mandarmi regolarmente i ritagli).<br />

Mi ha promesso un'udienza da Yuan-Shi-Kai e mi ha<br />

prestato, fino a domani, niente di meno che l'Editto Imperiale<br />

dell'abdicazione che traduco per la Tribuna. Colazione<br />

allegra come il :>olito con la signora Koch, che, tra parentesi,<br />

è ancora giovane assai (aveva trent' anni meno del famoso<br />

marito) e nel pomeriggio in giro per Pechino col fido<br />

Ching.<br />

Ho riveduto i tempIi di Lama e di Confucio, suggestivi<br />

quanto mai in questa luce invernale. Ho riveduto il Tempio<br />

dei Classici e sono risalito sulla Torre del Tamburo da cui<br />

SI domina tutta Pechino.<br />

La città è tranquilla. Non si nota che uno straordinario<br />

spiegamento di forze presso lo Yamm di Yuan-Shi-Kai.<br />

Pare che l'Imperatrice lascerà presto la « Città proibita» per<br />

recarsi al Palazzo di Estate. Ma le notizie cambiano conti-<br />

I Il conte Sforza, Ministro d'Italia a Pechino.


- r85-<br />

nuamente. Quello che è certo è che anche a Pechino la maggioranza<br />

del popolo è repubblicana e odia la dinastia. Yuan­<br />

Shi-Kai è amato dalla massa e nel medesimo tempo è in<br />

continuo pericolo di essere assassinato. Poche settimane fa<br />

scampò per miracolo da una bomba che uccise parecchie persone<br />

del suo seguito.<br />

In Cina bisogna riferire i fatti senza commenti, se no<br />

c'è di che perdere la testa.<br />

Verso sera, con una lettera di presentazione del gentilissimo<br />

signor Sahara, di Shanghai, mi sono recato dal banchiere<br />

giapponese Yissoji ... (non so bene come si scrive)<br />

che mi presenterà a molti giornalisti giapponesi. Il signor<br />

Yissoji. .. è molto amico di Haiashi, di cui ha nel salotto<br />

una bella fotografia.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

SALVA.<br />

P.S. Saluti speciali a tutti i lettori delle nlle epistole.<br />

Spero che la zia A. e T. continueranno a scnverml.


LA CADUTA DELLA DINASTIA.<br />

(Articolo pubblicato nel numero della<br />

Tribuna del 7 marzo).<br />

V olontà di popolo, decreto del Cielo.<br />

Tientsin, I8 .febbraio.<br />

Gli editti con i quali l'Imperatore ha abbandonato, per<br />

sè e per i suoi successori, il trono della Cina, hanno per noi<br />

europei uno strano sapore.<br />

Noi abbiamo un proverbio che dice: Vox Populi. ZJox<br />

Dez·,. ma ci guardiamo bene dal metterlo in pratica: anzi<br />

quando accade che il popolo pretenda governarsi in modo<br />

diverso da quello che è, la guerra civile si scatena ed il<br />

governo antico non se ne va, volontariamente, mai.<br />

Qua, in Cina, la cosa è diversa. Vero è che qua 1'101peratore<br />

è considerato il più alto dei funzionari e niente più:<br />

nel campo religioso, egli è persona sacra; ma sacra per l'alta<br />

funzione ch'egli riveste, non per sè stesso o per diritto di nascita.<br />

In fondo, la Monarchia democratica che era stata istituita<br />

dai Ming ha resistito, nello spirito del popolo, e nella<br />

forma, alla invasione tartara, alla invasione Manciù, ed anche<br />

al malg-overno che della Cina ha fatto la dinastia mancese<br />

dei Tai-Ping. Cosicchè, quando l'ora è venuta e il popolo<br />

ha chiaramente dimostrato con le armi alla mano di non volerne<br />

più sapere degli antichi signori, l'Imperatore si è inchinato<br />

dinanzi alla volontà del popolo ed ha, egli stesso.<br />

lasciando il potere, proclamato la Repubblica.<br />

Si è veduto questo spettacolo curioso e forse anche<br />

rivelatore di una grande civiltà non si sa se scomparsa, o


187 -<br />

di cm restino solo le forme esteriori, o soltanto sopita e che<br />

si ridesta - si è veduto, dico, lo strano spettacolo di un<br />

Imperatore che ha chiamato a sè il suo primo ministro e<br />

contemporaneamente generale in capo del suo migliore corpo<br />

d'armata, per invitarlo a trattare con i ribelli sul modo migliore<br />

per istituire, nell' interesse del popolo, la Repubblica<br />

e mettere alla porta, col dovuto cortese trattamento ed anche<br />

i più dovuti onori, la Dinastia.<br />

L'Imperatore .- quando ha veduto il popolo levarglisi<br />

contro in armi; e la rivolta guadagnare rapidamente le città<br />

del Sud, prima, poi quelle del Nord; la diserzione e le defezioni<br />

disorganizzare le truppe rimastegli fedeli; i suoi generali<br />

passare al nemico; i suoi funzionari non trovare più<br />

chi obbedisca loro - ha dichiarato essere questa azione del<br />

popolo un segno certo che la volontà del Cielo è contro la<br />

Dinastia, ed ha proclamata e firmata la propria decadenza<br />

con un bell'atto di generosità che certamente farà epoca nella<br />

storia; anche in quella cinese. Vero è che chi ha abdicato,<br />

chi ha consigliato gli editti di dimissioni da Imperatore è<br />

stata la saggia Lung-Yu; l la Imperatrice vedova, la quale si<br />

è opposta al desiderio dei Principi Tung e Ceng, i quali volevano<br />

continuare la lotta, e ha fatto dichiarare al fanciullo<br />

imperatore che egli e la sua famiglia lasciano il trono, in<br />

due notevoli editti che io qui vi trascrivo perchè meritano di<br />

essere conosciuti per intiero:<br />

L'atto di Lung-Yu.<br />

Noi (Imperatore) abbiamo rispettivamente rica'uto il seguente .Editlo<br />

Imperiale da oSìta J.laestà !'Imperatrice vedoz'a LUllg-Yu :<br />

Come conseguenza del sollevamento dell'esercito repubblicano, a cui<br />

le varie provincie subito aderirono, l'Impero ribollì come una fumante<br />

I Lung-Yu, nipote dell'imperatrice Tsu-Hsi, detta la «Messalina cinese »,<br />

è morta quest'anno 1913, alla fine di febbraio. Aveva sposato il giovine Kuang­<br />

Su il 26 febbraio 1889. Morto costui, visse umile e modesta sotto la tirannia<br />

della terribile Tsu-Hsi. Morta anche questa, tenne la reggenza dal 1909, e il<br />

12 febbraio 1912 abdicava.


- 19°-<br />

Della vecchia guardia cIel 19 I 0, più nessuno; il povero<br />

Graziali è morto; l'unico superstite, che sarebbe Di Giura,<br />

parte. Egli mi ha raccontato (questo per la zia A.) che Tang<br />

è scomparso da Pechino (io lo vidi - come vi narrai - in<br />

treno da Shanghai a Nanking e poi più); che Huang - l'elegantissimo<br />

Huang, figlio dell'ex ministro della Cina a Roma<br />

- preso da molto esagerato terrore, se ne fuggì nel novembre<br />

nientedimeno che a Karbin, che sarebbe la più disgustosa<br />

città del mondo se non avesse per Huang il vantaggio<br />

di essere protetta dalle baionette russe... Ora forse si<br />

deciderà a tornare.<br />

La mattina scorro i giornali e scrivo. Nel pomeriggio,<br />

nelle ore calde, faccio il touriste con Madame Koch, sempre<br />

simpaticissima. Oggi ho riveduto il Tempio del Cielo con la<br />

sua grande ara di sacrifizl per gli Antenati Imperiali che ora<br />

difficilmente verranno placati, anche se la Repubblica permetterà<br />

le offerte. Il Tempio del Cielo era oggi un po' grigio<br />

come il cielo; e il grande parco, con gli alberi spogli di foglie,<br />

appariva squallido. Soltanto i cipressi scuri riuscivano a far<br />

risaltare la bianchezza dei marmorei bassorilievi. Prima di<br />

tornare a casa siamo andati ad una fiera di Capo d'anno<br />

nella città cinese, interessante sempre per la fantasmagoria<br />

dei colori, tra cui, ahimè, quello sporco predomina sempre.<br />

Le più eleganti tra le donne sono sempre le mancesi,<br />

con le loro artistiche acconciature.<br />

2 I .febbraz'o.<br />

Stamane il signor Yisoji è venuto a restituirmi la visita;<br />

e poi mi ha condotto da un notissimo giornalista giapponese:<br />

Kanda, che mi ha accolto festosamente, e che, come tutti i<br />

suoi connazionali, mi seppellirà di gentilezze.<br />

Teneramente.<br />

SAlSA.


Carissima mamma,<br />

XXIV.<br />

Pechùto. 22 febbraio I9I2.<br />

Il pacco delle lettere è arrivato felicemente oggi tra le<br />

mie mani, dopo essere stato respinto da Pechino a Shanghai<br />

e da Shanghai di nuovo a Pechino. Te lo rimando tale e<br />

quale, giacchè - come prevedevo, quando telegrafai da Bangkok:<br />

« Tenete lettere» - qui ho troppe impressioni per poter<br />

rievocare il Siamo<br />

Non ti ho mai detto che da Bangkok mi segue sempre<br />

un ottimo domestico (boy) cinese, che mi fa veramente dimenticare<br />

la materialità della vita. Sa perfino cucire e mi<br />

tiene così la biancheria a meraviglia. Non dimenticherò più<br />

mai le cure che mi prestò nell'orribile battello da Bangkok<br />

a I-long Kong.<br />

Miei can,<br />

2] febbraio I9I2, zJenerdì.<br />

La zia A. si ricorderà la così detta «Montagna del<br />

Carbone» (Coal llill) che sorge proprio in faccia alla « Città<br />

proibita» e dove, per cento giorni prima dei funerali solenni,<br />

veniva deposta la bara dell' Imperatore defunto. Questa altura,<br />

come la «Città proibita», dopo il I 900, non fu mai<br />

profanata dal piede del popolo e dei « diavoli forestieri» ;<br />

anzi è rimasta più sacra ancora della «Città proibita», giacchè<br />

quella soglia da qualche «diavolo forestiero» veniva pur<br />

varcata.<br />

Ebbene: Mercoledì, per poche ore, le porte del recinto<br />

si schiusero e potemmo tutti penetrare, - mescolati ai cinesi<br />

stupiti - là dove la sacra polvere si ammucchiava da anni<br />

indisturbata. Salimmo sulla pagoda più alta della Montagna


- '94-<br />

sono andato col giornalista giapponese Saichi Saito, - amiCO<br />

e segretario di Kanda, - al 'Wai.wu·pu (Ministero degli Esteri)<br />

dove siamo stati ricevuti da Vu.Chuan-Chang. specialmente<br />

incaricato di occuparsi dei giornalisti.<br />

L'ho sepolto di domande alle quali ha risposto con molta<br />

cortesia. Poi sono andato alla Legazione a far visita al primo<br />

interprete Barone Vitali. che manda molti saluti alla zia A.;<br />

e quindi a digerire dal Conte Sforza. sempre cordialissimo.<br />

una colazione offertami martedì.<br />

Sforza mi sta preparando l'udienza da Yuan·Shi-Kai,<br />

che sarà solenne; giacchè, non sapendo il dittatore l'inglese,<br />

dovrò essere accompagnato dall' interprete della Legazione.<br />

25 febbraio.<br />

Oggi giornata molto tranquilla. Ilo letto, ho scritto e nel<br />

pomeriggio ho fatto una passeggiata sulle mura. Domani sera<br />

Madame Koch mi invita ad un pranzo alla cinese. Stasera<br />

ho a pranzo il capitano Di Giura, che vedrete a Roma.<br />

I telegrammi annunciano l'entusiasmo del Parlamento<br />

italiano per il bombardamento di Beirut e per la guerra.<br />

Vi abbraccio teneramente.<br />

XXVI.<br />

SALVA.<br />

26 febbraio.<br />

Stamane Sforza mi scrive: «Vidi ieri a lungo Vuan-Shi·<br />

Kai. Gli parlai di Lei; mi promise che fra due o tre giorni<br />

la riceverebbe e r.he mi farebbe sapere il giorno c l'ora per<br />

la sua visita •.<br />

Così ora mi preparo le domande, tanto più che Sforza<br />

mi ha consigliato di essere piuttosto ardito, considerando che<br />

i cinesi sanno sempre rispondere a modo loro.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara si racchia.


- 195 --<br />

XXVII.<br />

Miei cari, e nlla cara sirocchia.<br />

Pecizino, 27 febbraio I9I2.<br />

Sono sopravvissuto al pranzo alla cinese. tra molti manicaretti<br />

inesprimibili. uova di colombo e uova di pescecane!<br />

La nostra guida ci condusse ieriscra nel cuore della<br />

città cinese in un luogo losco e non troppo pulito, che lui<br />

chiama «il miglior restaurant di Pechino ,). Nondimeno la tavola<br />

era ben preparata, adorna di fiori artificiali ed il cibo,<br />

nel suo genere, non era cattivo. Madame Koch mangiò proprio<br />

di gusto; io meno, ma divertendomi lo stesso un mondo.<br />

Il pasto era rallegrato da canti striduli di etère di bellezza<br />

troppo cinese, per essere apprezzate da noi.<br />

Ricevo la lettera del 15 gennaio (respinta da Pechino a<br />

Shanghai e da Shanghai di nuovo a Pechino) e quella del<br />

30 gennaio (respinta soltanto da Shanghai). Vi ringrazio per<br />

le vostre parole affettuose che non posso che contraccambiare<br />

con entusiasmo.<br />

Vi abbraccio teneramente con la si racchia, le bimbe ed<br />

Alberto.<br />

Miei cari,<br />

XXVIII.<br />

SALVA.<br />

Pecltùzo, venerdì IO marzo.<br />

Una riga in fretta. Il mio telegramma per la brevità risulta<br />

esagerato, quantunque saccheggio e incendio vi furono<br />

realmente in molti punti della città. I Con più calma domani.<br />

I Nella sera del 28 febbraio 1912 scoppiò a Pechino la ribellione dei soldati<br />

mancesi. Una parte della città fu incendiata e saccheggiata. Salvatore Resso<br />

inviò la mattina del l° marzo uu te\egTamma alla Tribuna così concepito:<br />

« Le truppe maucesi che erano ancora a Pechino si sono ammutinate. I<br />

soldati sono usciti con le armi dalle caserme e si sono dati a saccheggiare la<br />

città tartara alla quale hanno appiccato il fuoco in parecchi punti. Le truppe<br />

del Governo hanno impegnato coi ribelli una vera battaglia. Il quartiere europeo<br />

è incolume. Tutti gli italiani sono s,dvi. l nostri marinai e i nostri soldati, dietro<br />

disposizioni del conte Sforza, aiutano al ristabilimento dell'ordine. Le truppe<br />

europee sono a guardia delle Legazioni ».


- 196 -<br />

Devo mandare alla Tribuna le prime impressioni. Con la posta<br />

di martedì, manderò molto di più. Ci divertiamo immensamente.<br />

Oggi alle cinque e mezzo avrei un' udienza di Yuan­<br />

Shi-Kai; ma... chissà se mi riceverà. Che vita intensa!<br />

T enerissimamente.<br />

SALVA.<br />

P.S. Siate tranquillissimi. Noi europei siamo più sicuri<br />

che in qualunque sciopero rivoluzionario da noI.


L' I NC E NDIO D I P E C H I N O.<br />

L'arrivo della delegazione del Sud.<br />

(Articolo pubblicato nel numero della<br />

Tribuna del 2 I marzo).<br />

T_a stazione e suoi approcci erano invasi ieri da una<br />

folla densa, avida di vedere e piena di un entusiasmo ignoto<br />

fino ad ora ai cinesi.<br />

Arrivava la delegazione di Nanking per conferire con<br />

Yuan-Shi-Kai. E se quest'arrivo simboleggiava l'affratellamento<br />

tra il Nord e il Sud del vastissimo Impero, esso significava<br />

pure il trionfo della nuova Repubblica, che veniva a<br />

prender possesso dell'antico baluardo della dinastia mancese.<br />

E Pechino -- stanca ormai quanto le provincie meridionali<br />

della dinastia - vedeva questa presa di possesso con<br />

soddisfazione profonda.<br />

La stazione era tutta festonata del nuovo vessillo a cinque<br />

colori; i cinque popoli Cinesi, Mongoli, Mancesi, Tibetani,<br />

Turkestani, uniti nella nuova Grande Repubblica. Le<br />

truppe, che rendevano gli onori ai novelli arrivati, avrebbero<br />

soddisfatto lo spirito militare più esigente: maneggio d'armi<br />

perfetto, disciplina vera, tenuta impeccabile. Bisogna riconoscerlo:<br />

la Cina si militarizza molto rapidamente; prende<br />

sempre pitI amore all'esercito, alle uniformi, alle fanfare, alle<br />

cerimonie che da noi provocano già da un pezzo indescrivibili<br />

entusiasmi.


Regnava nella stazione un'atmosfera di gioia e di beatitudine;<br />

tutto ciò sembrava nuovo per Pechino, dove fino<br />

aclesso pochi spettacoli sono riusciti a far battere i cuori.<br />

Si sentiva veramente che le cose sono cambiate, che la<br />

vecchia Cina si è trasformata e che d'ora innanzi non vi saranno<br />

più nella capitale monotone sfilate di « ta-yen ,> dall'occhio<br />

spento, dalle faccie composte e di circostanza, col loro seguito<br />

ossequioso, ma si svolgeranno processioni d'un genere<br />

nuovo - in mezzo alle correnti nuove di idee - e tra una<br />

massa di popolo partecipante alle gioie o alle inquietudini dei<br />

reggitori dello Stato.<br />

Il treno entra lentamente nella piccola stazione, ancora<br />

quasi campestre. E tra la folla che attende, passa un fremito<br />

di emozione.<br />

Costumi vecchi e costumi nuovi presto si confondono:<br />

il mandarino frusciante di seta stringe la mano al «cmese<br />

IlltO'l/O» in redill,l[ote.. un generale imperialista dà il benvenuto,<br />

sorridendo, al rivoluzionario intellettuale Wang-Tchao­<br />

-:\ling, che sino a pochi mesi fa languiva in catene per avere<br />

attentato alla vita del Reggente.<br />

La notte dell'incendio.<br />

N on posso nemmeno terminare questa cronaca serena di<br />

pace e d'unione; chè le cose d'un tratto son mutate.<br />

Come un baleno. ieri sera - mentre pranzavamo - si<br />

sparse la voce che in varii punti della città tartara erano<br />

scoppiati incendi. E le detonazioni violente, che si udivano,<br />

facevano supporre un ammutinamento di soldati che commettevano<br />

saccheggi.<br />

Ci precipitiamo attraverso gli abbaini sul tetto dell'albergo.<br />

Ma nella solennità della tranquilla notte lunare, le<br />

lingue di fuoco che s'innalzano dal centro della città tartara<br />

non destano terrori. Le detonazioni soltanto hanno qualcosa<br />

di macabro e fanno supporre il peggio.


- 200-<br />

porta di un negozio vicino. Il padrone apre intimidito. Quei<br />

barbari si precipitano dentro; questo può dare, almeno, una<br />

pallida idea di quello che succede pitl avanti. Ahimè, il calor<br />

delle fiamme ci affoca. Dobbiamo battere in ritirata; ma una<br />

altra vedetta ci rimane: le mura di Pechino dal lato del<br />

Quartiere Europeo.<br />

Vedetta meravigliosa!<br />

Da quel baluardo superbo l'immane incendio ci appare<br />

davvero in tutta la sua realtà; e un brivido ci scorre per le<br />

ossa: non più fuochi sparsi, ma una distruzione, un ammutinamento.<br />

«Che almeno i templi siano salvi! )/ ci auguriamo.<br />

E cerchiamo orizzontarci tra i monumenti e i palazzi che la<br />

luna tranquilla ci illumina nei punti della città ancora salvi<br />

dalla vampa.<br />

Ma un'ansia ci preme tuttavia.<br />

- Mio Dio, quella lingua di fuoco come s'avvicina alla<br />

Città Proibita... Povera Imperatrice!<br />

- E che fiammata minacciosa-- dice qualcuno vicino<br />

a me - laggiù, verso il \Vai-wu-pu, dove alloggia Yuan­<br />

Shi-Kai.<br />

- Sembra sieno le sue truppe predilette, che commettono<br />

i saccheggi.<br />

- Ecco una predilezione ben ricambiata.<br />

- Povero Yuan-Shi-Kai! Ora che aveva raggiunto il<br />

suo ideale, se lo vede proprio incenerire ai piedi.<br />

-. E pensare che avrei un' udienza da lui, domani -soggiUngo.<br />

Ma lo spettacolo che ci sta dinanzi quanto è pitl grande<br />

degli uomini mortali e delle cose. come gli uomini, passeggere!<br />

Questi bruti. questi soldati predoni. hanno commesso<br />

inconsciamente qualcosa di sublime. che rimarrà nella storia.<br />

non come atto di brigantaggio, ma di redenzione.<br />

La città tartara di Pechino annientata segna davvero<br />

il primo giorno di un'ha nuova per la Cina.<br />

Ma molti avvenimenti dovranno succedere ancora per affermare<br />

il valore di codesta distruzione.


·2<br />

"•u<br />

=


- 2°7-<br />

Una visita alla città devastata.<br />

Venerdì, IO, mattina.<br />

La mattina alla viva luce di un sole primaverile tutto<br />

sembra di nuovo calmo e sereno.<br />

I predoni si riposeranno! Mentre dalla mia finestra contemplo<br />

il fumo che si sprigiona ancora dalla città tartara,<br />

entra precipitosamente il mio boy cinese esclamando: «Yuan­<br />

Shi-Kai è stato assassinato!»<br />

- « Ad ogni modo - mi scrive il cav. Bensa, secondo<br />

interprete alla nostra Legazione - se non riceviamo<br />

contrordini, bisognerà pur recarsi al Wai-wu-pu ».<br />

- « Va bene - gli rispondo - ma non in redingote,<br />

che sarebbe una stonatura, così, in piena rivoluzione».<br />

Intanto c'è tempo di veder le rovine e di mandar forse<br />

una prima nota alla Tribuna, con la posta siberiana, che parte<br />

nel pomeriggio.<br />

Lascio l'albergo, che è divenuto una baraonda, e Via<br />

sopra uno svelto rickislza in giro per la città tartara.<br />

Che sfacelo!<br />

Tutto certo non è stato bruciato: ma tutto saccheggiato.<br />

Ogni negozio è stato visitato dai soldati predoni che a<br />

colpi di fucile terrorizzavano i padroni allibiti. Dove saranno<br />

tutti i vasi preziosi, tutti i lavori in lacca, in giada. le stoffe<br />

stupende?<br />

Bisogna pensare che qui i negozi d'arte erano un poco<br />

come musei; e tutti questi musei mi appaiono o spogliati<br />

o arsi.<br />

lo non comprendo questa febbre di vandalismo. Che i<br />

soldati predoni si siena imaginato che con la .Repubblica tutto<br />

fosse concesso?<br />

Si ha veramente l'impressione di trovarsi in mezzo a<br />

una città distrutta; e il quadro non potrebbe essere più ma-


- 210-<br />

nuovo sul tetto dell'albergo a vedere gli incendi che SI fin·<br />

novellavano.<br />

Sembra che tuttI, tutti negozi di cose d'arte siano<br />

stati saccheggiati.<br />

FIG. 64. - Pechino; Statua di Ru


INTERVISTA CON YUAN-SHI-KAI<br />

al Wai-wu-pu.<br />

(Articolo pubblicato nel numero del<br />

21 marzo della TribulIa).<br />

Venerdi IO marzo, nel pomeriggio.<br />

Colazione in furia nella grande sala dell'albergo, dove S1<br />

addensa una moltitudine; e poi febbrilmente butto giù i primi<br />

appunti, che alle quattro affido alla posta siberiana.<br />

E ora bisogna pensare ad andare da Yuan-Shi-Kai, che<br />

per le cinque e mezzo d'oggi mi aveva fissato la tanto attesa<br />

udienza - inutile dirlo - senza prevedere i torbidi di ieri<br />

sera. Che sia ancora vivo, pare ormai assodato. Perciò tentiamo,<br />

il cav. Bensa ed io, la spedizione al Wai-wu-pu.<br />

La città è calma. La nostra carrozza non vien per nulla<br />

molestata. Passiamo sotto 1'arco eretto in memoria di Ketteler<br />

- il ministro tedesco ucciso il 20 giugno 1900 - e,<br />

lasciata la larga via d'Atiamea, che fu pure scena ier sera di<br />

feroci saccheggi, pieghiamo a destra e ci troviamo innanzi a<br />

un moderno palazzone dove dal vecchio YameJl il vVai-wu-pu<br />

ha trasportato ora le sue tende.<br />

Dalle numerose file di piantoni, un soldato si avanza,<br />

e, viste le nostre carte, ci fa entrare addirittura con la carrozza<br />

nel cortile. Soldati ovunque, soldati ben tenuti - ci<br />

sembrano mancesi. Saliamo una breve gradinata e penetriamo<br />

nell'atrio solenne. Tutto sembra normale, tutti mostrano, od<br />

ostentano, una calma divina. Ci fanno passare in salottino di<br />

aspetto.


- 213-<br />

c Il signor <strong>Besso</strong> potrà continuare poi a interrogar me su<br />

quello che più gli interessa:t.<br />

Il segretario sparisce.<br />

Fil;. 67. - Ylmn·5hi-Kai<br />

Il cav. Bensa e io, come cospiratori, ci consultiamo a bassa<br />

voce sulle domande da farsi.<br />

Yuan·Shi·Kai non sa l'inglese, ma in compenso il cav. Bensa<br />

sa il cinese a meraviglia.


- 2T4-<br />

- Innanzi tutto - dico - bisogna girare il discorso<br />

sulle cause dei torbidi di ieri.<br />

- E anche sulle conseguenze, non è vero? -- sogglUnge<br />

il cav. Bensa.<br />

-- Certo, anche sulle conseguenze. E poi sull'andata a<br />

0Janking e sulle condizioni della :Mongolia e della l'vlanciuria.<br />

Ci sentiamo pronti ad andare in iscena.<br />

Yuan-Shi-Kai parla.<br />

Mr. Tsai riappare.<br />

- Sua Eccellenza li aspetta.<br />

Traversiamo di nuovo l'atrio seguendo il nostro introduttore<br />

in un salotto arredato all'europea; ci troviamo al cospetto<br />

di Yuan-Shi-Kai.<br />

Povero vecchio!<br />

Non hai più l'aria marziale di un tempo. Appare stanco,<br />

abbattuto, incanutito: e mentre da pochi giorni si è tagliato<br />

il codino, indossa ancora il costume cinese, ma un costume<br />

sfatto, quasi sudicio. Sfido io! Dopo le emozioni di ieri sera.<br />

f.: meraviglioso però come sa ora dominarsi. Ai nostri<br />

inchini risponde con cordiali strette di mano.<br />

Passiamo in una stanza attigua e in circolo sediamo:<br />

Yuan-Shi-Kai, il segretario, il cav. Bensa e io.<br />

Yuan-Shi-Kai mi osserva con benevolenza; io lo fisso senza<br />

timori.<br />

Il cav. Bensa incomincia, in cinese naturalmente:<br />

- Lei, in questi giorni, signor Presidente, ha patito disturbi<br />

non lievi. Non avremmo mai osato sperare di essere<br />

da Lei personalmente ricevuti; e quindi Le abbiamo mancato<br />

troppo di rispetto, venendo in così dimessa tenuta.<br />

Yuan-Shi-Kai sorride e chiede da quanto tempo mi trovo<br />

in Cina. Rispondo. E intanto, come fossi sulla scena, sussurro<br />

al cav. Bensa di attaccar subito la domanda principale.<br />

- Potrei chiedere a Vostra Eccellenza - attacca dunque<br />

il cav. Bensa - le cause dei torbidi di ieri sera?


-<br />

21 5 -<br />

- Oh, non SI tratta che di due reggimenti che temevano<br />

di essere disciolti e - cosa falsa quanto mai - di<br />

essere obbligati a tagliarsi il codino.<br />

- E questi fatti - il cav. Bensa continua - che conseguenze<br />

potrebbero avere sulle trattative in corso col Governo<br />

di Nanking ?<br />

Yuan-Shi-Kai finge non capire.<br />

- Come? Come?- e si rivolge al suo fido segretario.<br />

Questi ripete la domanda, svisandola:<br />

- Che rapporto hanno questi fatti con la venuta dei<br />

delegati di Nanking? (cosa ben differente).<br />

Nessuno.<br />

lo allibisco sapendo che il primo o uno dei pnm1<br />

attacchi fu commesso proprio contro l'abitazione dei delegati,<br />

che se ne fuggirono alI'Hotel des vVagons Lits - ironia suprema!<br />

- tra le baionette dei soldati europei.<br />

M.r Tsai m'invita a far le domande a lui ed egli le trasmetterà.<br />

- Stando così le cose, il Presidente si recherebbe volentieri<br />

a Nanking?<br />

- Molto volentieri; tanto più che questo non implicherebbe<br />

un cambiamento di capitoli. I delegati terrebbero soltanto<br />

a che il Governo provvisorio o, meglio, preparatorio<br />

alla Grande Repubblica della Cina fosse costituito lì dove<br />

fu eletto il primo presidente sorto dalla rivoluzione e che ora<br />

per modestia grande vuoI tornare nell'ombra.<br />

E dalla Mongolia che nuove?<br />

Cattive. Quel paese vuole staccarsi da nOi.<br />

E la Manciuria?<br />

Più tranquilla.<br />

E il segretario - dopo aver tradotto - aggiunge:<br />

- Il Presidente è dolentissimo; ma per i numerosi gravi<br />

doveri che gl' incombono, è costretto a por fine all'udienza.<br />

Stasera Pechino deve essere tranquilla; e su di lui incombono<br />

tutte le responsabilità.<br />

Yuan-Shi-Kai si alza e si allontana, sorridendo, mentre<br />

noi ci sprofondiamo in un lungo inchino.


- 2J6-<br />

La seconda notte d'incendio.<br />

Appena di ritorno all'albergo, verso le settt:, la prima<br />

nuova che apprendo è questa; È in fiamme la parte occiden-<br />

10'1(:. 68. - Punù/O; Il merc:lto dopo l'inC'·I1c1io.<br />

tale della città tartara. Povero Yuan·Shi-J


-- 217 -<br />

.)·l1bato. 2 IIInr:::o.<br />

Giornata grigia, intensamente fredda! ::--Jondimcno in rir/':is!lrt.<br />

bene imbacuccato, m'avventuro per i dedali di questa<br />

immensa metropoli crollante e giungo alla fine - dopo una<br />

lunga corsa - sul luogo dell' incendio della sera innanzi.<br />

:'\lel1o edifici arsi e dilapidati. intorno a quello che fu<br />

l'Arco della Pace. ma edifizi, mi sembra. piil importanti: ma·<br />

g"azzllli di seta, J\lonte di pietà e qualche casa privata.<br />

FIG. ;0. - PUltilltJ: Tra l", rovine dcllil CiuA Tartara.<br />

Il vento g-elido. che spira oggi, agita tizzoni: e vedo<br />

due archi pittoreschi. che stanno in mezzo alla via, IIlcenerirsi<br />

rapidamente.<br />

Un rifugio Sicuro.<br />

Girandomi d'attorno mi accorgo di non esser lungi dal<br />

convento di Peitang. celebre per l'eroica difesa contro i Boxers<br />

nel 1900, in cui tra i numerosi eroi caddero anche sei marinai<br />

italiani.


- 218 -<br />

- Oggi Peitang deve essere in agitazione - penso. ­<br />

Andiamo a vedere che cosa fanno quelle monache così buone<br />

e soccorrevoli.<br />

Per la porta di Sin-gan-men penetro nella Città Imperiale.<br />

Mi avvio per il giardino ameno verso il Yentsentang,<br />

che è il reparto delle monache e dell'orfanotrofio; e vedo<br />

quello che mi aspettavo di vedere: cioè un via vai fantastico<br />

di cinesi cattolici, che in carri, carrettelle, rickisha, trasportano<br />

i loro averi al convento, dove furono educati.<br />

Per i cortili bianchi è tutto un chiamarsi, un rincorrersi,<br />

un dar ordini.<br />

Le monache sembrano generali. E i soldati francesi chiamati<br />

a proteggere il convento, obbediscono a ogni loro cenno.<br />

M'incontro nella madre X, mia amica.<br />

- Eh, signor mio, che spettacolo ieri sera. A poche<br />

centinaia di metri da noi, tutto era in fiamme; la facciàta<br />

della chiesa era illuminata come di giorno. Era terribile e<br />

bello. E che detonazioni! Sa che una palla mi sfiorò l'orecchio<br />

destro?<br />

- E ora come faranno ad alloggiare tanta gente? ­<br />

le chiedo.<br />

.- Eh, alla meglio, à la g'uerre, comme à la g·uerre,. è il<br />

caso di dirlo, questa volta. Intanto i bambini tutti in chiesa<br />

- poveri angeli! E i grandi nei dormitorì, nelle aule scolastiche,<br />

e noi, rintanate in qualche buco.<br />

- Ma che cosa si teme per stasera?<br />

-- Il saccheggio della Città Imperiale. Ogni giorno un<br />

altro quartiere; e così, a poco a poco, Pechino sarà<br />

annientata.<br />

- E crede che vi sia pericolo per il convento?<br />

- Pericolo diretto, no; ma non si può nulla prevedere<br />

con tanti cinesi che abbiamo accolti sotto la nostra protezione.<br />

Ad ogni modo abbiamo per nostra difesa trentacinque<br />

soldati, e molti fucili in più, che temo però nessuno dei<br />

.... ..<br />

cmesl sappIa maneggIare.<br />

E la suora ride; e ridendo SI congeda:


- 220-<br />

Oliamo responsabilità. Hanno visto il caso successo al dottore<br />

di Pechino?<br />

È un eccitarsi, un suggestionarsi crescente.<br />

lo non prendo le cose così al tragico, e con la mia<br />

guida Ching, in carrozza, mi avventuro verso il Palazzo d'Estate.<br />

1\1 ia cara mamma.<br />

xxx.<br />

Ped,ùU1, 6 lJIar;.;o.<br />

Dalla Tribuna saprai tutti i particolari ddla vita di<br />

questi ultimi giorni. Verso sera si passtggia sulle mura ddla<br />

città ammirando i nostri (per nostri intendo c europei»).<br />

bravi soldati protettori e il tramomo e il sorger della luna.<br />

Ormai gli incendi sono diminuili o, meglio. finiti a Ptchino.<br />

In compenso. la città cinese a Titntsin fu quasi completamente<br />

distrutta.<br />

Quel dottore tedesco, di cui avrete forse letto la tragica<br />

fine nei giornali, deve la sua morte.:: a pura imprudenza: non<br />

vi è affatto odio contro gli europei. F li bruciala quasi tutta<br />

Paoting-Fu, una cittadina a quattr'ore da qui, sulla linea di<br />

Hankow.<br />

Ma del resto si vive felici quanto e più di prima. E la<br />

mente ha fatica a fermare tante nuove impressioni. A Pechino<br />

non succederà più nulla, poichè i soldati hanno svaligiato<br />

tutto lo svaligiabile (nulla agli europei, però). La posta ha<br />

proceduto sempre bene, anche quando si commettevano sac·<br />

cheggi nelle stazioni fra Pechino e Tientsin. Perciò i miei<br />

pacchi arriveranno certo a salvamento.<br />

Vorrei la conferma dell'arrivo a Roma della preziosa<br />

cassa e delle lettere del Siam che.:: ho respinte. Mi sono giunte<br />

in questi giorni molte lettere vostre respinte da Shanghai,<br />

tutte riboccanti d'affetto, ed una cartolina direttamente da<br />

Roma, del 14 febbraio. Vi abbraccio teneramente.<br />

SALVA.


- 222-<br />

alla sua conversazione con la graziosa nipote del Ministro<br />

d'America, sua vicina. Dopo pranzo ci fu concerto di mandolini,<br />

dato da marinai della Guardia; e uno di loro, che ha<br />

una voce ben modulata. cantò delle arie popolari, destando<br />

fra gli invitati un vero delirio d'entusiasmo.<br />

Venerdì, 8 marzo.<br />

Ma ben più interessanti - come vedrete dalla Tribuna<br />

sono le conoscenze che vado facendo all'albergo, dove<br />

alloggiano ormai quasi più cinesi che europei! Spero che<br />

tutti i ritagli degli articoli mi giungeranno regolarmente per<br />

lettera. Per ora non ho veduto che il primo articolo di<br />

Bangkok. Spero ricevere presto quello dell'incoronazione. Ricevo<br />

le cartoline del 13 e 15 febbraio e ricevo ora la vostra<br />

cara lettera del 18 febbraio.<br />

La mia cassa da Bangkok è arrivata?<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Miei carI,<br />

XXXII.<br />

SALVA.<br />

Pechino, domenica IO marzo.<br />

Ricevo la lettera del 2 I febbraio e mi rallegro del bellissimo<br />

pranzo. Bellissimo il progetto che papà sta cucinando:<br />

ho letto tanto di Listz, in questi ultimi tempi, e dei suoi<br />

amori!<br />

Se la cassa siamese non fosse ancora arrivata, al giungere<br />

di questa mia, puoi mandare, cara mamma, Amilcare<br />

dal signor Cecchi all' Ufficio Cook a Piazza di Spagna, con<br />

l'incarico di domandargli se una cassa spedita da Bangkok<br />

ai primi di gennaio e indirizzata alla Signora E. <strong>Besso</strong>, sia<br />

giacente all'Ufficio Cook di Genova a cui inviai la ricevuta.<br />

A queste distanze bisogna aver pazienza con le spedizioni.


- 223-<br />

Questa cassa mI interessa specialmente per la rarità delle<br />

teste in bronzo. Vedrete, o avrete già veduto, - spero<br />

che meraviglia! Teneramente.<br />

XXXIII.<br />

SALVA.<br />

Lunedì, I I marzo.<br />

Ieri grande ricevimento al Wai-wu-pu per il giuramento<br />

di Yuan-Shi··Kai. Dalla Tribuna vedrete le mie impressioni<br />

generali. Posso aggiungere che mi trovai benissimo; ricevetti<br />

un'accoglienza molto cordiale dai funzionari del \Vai-wu-pu,<br />

che conoscevo già e fui presentato a molte celebrità della<br />

politica gialla e del giornalismo europeo (il dottor Martora<br />

del Tinzes, per esempio).<br />

Si era tutti come in famiglia; e i cinesi sembravano<br />

molto soddisfatti della presenza di noi europei.<br />

Del corpo diplomatico, c'era soltanto qualche segretario in<br />

incognito. La Repubblica non è ancora riconosciuta dalle potenze.<br />

La sera pranzai in tutta intimità dagli Sforza che volevano<br />

avere tutti i particolari della cerimonia, del resto, semplicIssIma.<br />

l1Iartedì, I2 marzo.<br />

Ieri fu un freddo tale che rimasi tutto il giorno a casa<br />

a scrivere e a leggere. Ricevo la lettera dell' I I febbraio respinta<br />

da Shanghai e la cartolina del 23.<br />

lo non so tutto quello che i giornali europei possono<br />

inventare della rivoluzione in Cina. Voi fidatevi soltanto delle<br />

mie corrispondenze.<br />

L'albergo è sempre pienissimo; e nel prossimo articolo<br />

voglio parlare dei vari tipi che vado conoscendo. Oggi gli<br />

elementi sembrano calmati (ieri a tutta notte tirò un vento<br />

spaventoso) e splende un buon sole rigcneratore.<br />

Teneramente con la cara sirocchia vi abbraccio.<br />

SALVA.


PECHINO DOPO L'AMMUTINAMENTO.<br />

Il Palazzo d'Estate.<br />

(Articolo pubblicato nel numero della<br />

Tribulla del 2 aprile 1912).<br />

Pecltùzo, domenica J marzo I9I2.<br />

Rapidamente la mia vettura traversa la città tartara. Qua<br />

e là vedo giacenti cadaveri di predoni (non di soldati però)<br />

con la testa staccata dal busto, spettacolo raccapricciante e<br />

quanto mai cinese; e in un quadrivio - sostenuta da quattro<br />

canne di bambù - una testa, chiazzata di sangue e dall'espressione<br />

ancor quasi vivente, ghigna al popolo che passa, e che<br />

la contempla senza commuoversi.<br />

Dovrebbe servir questo di esempio, di ammonimento ai<br />

predoni di non rinnovar le geste vandaliche. « Ma di quali<br />

mezzi correttivi si serve la nuova Repubblica innovatrice! ­<br />

io penso. - Nè più, nè meno, come prima ».<br />

E intanto il popolo, dilapidato e saccheggiato, mormora<br />

e rimpiange l'antico regime.<br />

La mia guida Ching, che mi siede daccanto, non fa che<br />

lamentarsi:<br />

- Povera Cina! Povera Cina! Come andremo a finire?<br />

La proprietà non è più rispettata! Che cosa sarà di noi?<br />

Oggi sarebbe l'ultimo giorno delle feste del capo d'anno cinese<br />

-- la «festa delle lanterne» - e vede che tristezza!<br />

Infatti, dove sono i festoni, le insegne variopinte dei ne<br />

gozi, dove sono le bandiere dai cinque colori, rosso, giallo,


- 225 -<br />

turchino, bianco, nero, che prima sventolavano allegramente<br />

simboleggiando l'unione compatta della Grande Repubblica,<br />

e che sembrerebbero un'ironia ora che la Manciuria (giallo)<br />

freme, e che la Mongolia (turchino) vorrebbe, incoraggiata,<br />

a quanto si dice, dalla Russia, rendersi indipendente?<br />

L'allegrezza della libertà conquistata si è trasformata in<br />

regno del terrore!<br />

Quando tornerà la pace tra questo popolo, che ora appena<br />

incomincia a soffrire?<br />

*<br />

* *<br />

Per la porta di Si-tche-men, usciamo di città e per i<br />

sobborghi popolosi trottiamo verso l'aperta campagna. Tutto<br />

è tranquillo, come sempre, di giorno; e mi rallegro della risoluzione<br />

presa.<br />

La mia guida riprende il suo buon umore e si sente<br />

protetta dalla presenza di me europeo.<br />

Da questo si può arguire che il movimento attuale non<br />

è davvero xenofobo.<br />

Il paesaggio all' intorno è di straordinaria bellezza; .- le<br />

colline dell'ovest, disseminate di templi, si disegnano all'orizzonte<br />

tenuemente e quasi si confondono con l'azzurro del<br />

cielo. Gruppi di pini e di cipressi scuri, proteggenti qualche<br />

tomba di famiglia, rompon con la loro nota scura la monotonia<br />

della terra gialla, troppo gialla; ma ciò che infonde<br />

all'insieme quest'atmosfera di bellezza è lo scintillìo incredibile<br />

della luce, è la vivezza dell'aria, che ogni cosa fa risaltare<br />

- dal povero salice spoglio delle sue foglioline lievi,<br />

che tutte nell'autunno il piccolo canale vicino raccolse, alla<br />

pagoda insignificante e diroccata, che la luce magnifica indora<br />

violentemente; dal carretto cinese ingombro di passeggeri<br />

che s'affannano verso Pechino, al ragazzetto cencioso,<br />

che vi rincorre per chiedervi l'elemosina e che in quella luce<br />

divina brilla nei suoi cenci come un dio.<br />

'5


- 226 -<br />

Benedetta sia questa bellezza radiosa, che vi fa dimenticare,<br />

per una giornata almeno, i guai della povera Cina in<br />

convulsione!<br />

Incontriamo alcune pattuglie di soldati - mancesi, mi<br />

dice Ching - che debbono sorvegliare la strada e non lasciar<br />

scappare i predoni col loro bottino.<br />

I soldati mi guardano sorridendo e chiedono di vedere il<br />

mio permesso per il Palazzo d'Estate.<br />

Dalla porta di Si-tche-men in poi mi accorgo di non<br />

aver incontrato nessun europeo - sono proprio il solo ad<br />

essermi arrischiato fuori di città - ma non mi sento di essere<br />

un eroe per questo; giacchè tutto è così idilliaco all'intorno<br />

e ispira la più grande sicurezza...<br />

Chiedo a Ching perchè sono stati scelti soldati mancesi<br />

per la sorveglianza della strada.<br />

- Perchè in questo momento sembrano i più fidi, e<br />

perchè negli ultimi saccheggi a Pechino non si unirono agli<br />

altri; non volendo danneggiare i loro amici, i loro parenti,<br />

le loro stesse case.<br />

E io, che imaginavo che il saccheggio della Città tartara<br />

a Pechino avesse avuto una certa mira politica, patriottica<br />

come a Nanking! Invece niente di tutto questo. I Mancesi<br />

qui non si unirono agli altri, unicamente per non ledere<br />

i propri interessi, pronti ad attaccare qualunque altra città<br />

mancese dove avessero potuto far bottino liberamente! ­<br />

Dove sfumò il patriottismo di pochi giorni fa? - Ora la<br />

Cina è immersa nel regno del terrore, e sembra non VI SIa<br />

premio che per chi meglio rubi.<br />

Nonostante la bellezza della natura, ho pur divagato;<br />

e così, divagando, giungiamo al Palazzo d'Estate. Sono il solo<br />

visitatore tra duecento che avevano chiesto il permesso; e<br />

così ho per me tutta la reggia magnifica, ideata nel 1734<br />

dall' Imperatore Kien-Iong della presente dinastia. Egli incaricò<br />

prima l'italiano padre gesuita Castiglione di preparare<br />

i piani cl' insieme; e poi il padre Benedetto, credo francese,<br />

di dirigere la costruzione dei padiglioni in istile straniero.


-- 227 -<br />

Quello che era il Palazzo.<br />

In una delle sue Lettere edificantz', il padre gesuita Attiret,<br />

pittore di Kien-long, scrive fra l'altro, descrivendo questa Versailles<br />

cinese:<br />

«Le montagne, le colline, i loro pendii sono coperti d'alberi<br />

fioriti, così comuni in Cina. I canali non hanno nessun<br />

livellamento; le pietre rustiche, che li fiancheggiano, sono<br />

collocate con tanta arte, che si direbbe sieno opera della<br />

natura. Ora il canale si allarga, ora si restringe, altrove serpeggia;<br />

le rive sono seminate di fiori, che escon di sotto alle<br />

roccie; e ogni stagione ha i suoi fiori<br />

« ... Negli appartamenti dell' Imperatore si vede tutto ciò<br />

che si può immaginare di più bello in fatto di mobili, di<br />

ornamenti, di pittura (intendo nel gusto cinese), d'intarsi preziosi,<br />

di vasi antichi, di porcellane, di lavori in seta, di stoffe<br />

d'oro e di argento.<br />

« Si è voluto riunire tutto ciò che l'arte e il buon gusto<br />

possono aggiungere alle ricchezze della natura».<br />

Ma - ahimè - il 6 ottobre I 860, durante la ribellione<br />

dei Taiping, i Francesi giungono alle sette di sera alle<br />

porte della reggia e sorprendono e terrorizzano con la rapidità<br />

della loro marcia tutta la Corte, che nondimeno, col<br />

favor delle tenebre, riesce a fuggire verso la lontana residenza<br />

di Yehol.<br />

Il giorno seguente, il generale inglese sir Bope Grant<br />

riunisce le sue truppe a quelle· del generale francese Montauban;<br />

e gli alleati occupano il Palazzo. Si scelgono prima<br />

gli oggetti più preziosi per la regina Vittoria e per l' imperatore<br />

Napoleone III; poi i soldati si abbandonano al saccheggio:<br />

infine, per punire i cinesi dell'agguato di Tongtcheu,<br />

di cui furono vittime i parlamentari alleati, gli Inglesi decidono<br />

che il Palazzo debba essere incendiato. (Gli europei di<br />

quella volta non furono da meno dei predoni d'oggi).


- 228-<br />

Quest'incendio, tuttavia, aveva lasciato dei bei resti: «Certe<br />

costruzioni - dice monsignor Favier, il famoso vescovo di<br />

Peitang - erano poco danneggiate, gli alberi stavano in piedi<br />

e vasi, ponticelli, balaustrate, colonnette in marmo decoravano<br />

ancora in buon numero i giardini.<br />

Da allora tutto è sparito, venduto dai guardiani o rubato<br />

di notte dalla popolazione. Si sono infrante le belle sculture<br />

in marmo, per prendere il ferro che univa le pietre tra<br />

di loro; si sono tagliati gli alberi per farne legna da ardere,<br />

si son venduti i mattoni, le tegole verniciate -- tutto, all' incirca!<br />

»<br />

L'Imperatrice reggente Tsu-Hsi-An rimise il Palazzo così<br />

straziato, se non al primitivo, a un certo splendore; e vi passò<br />

gli anni pitl tranquilli della sua esistenza. E ora questa reggia<br />

di riposo attende il piccolo Imperatore spodestato.<br />

La bellezza del Palazzo d'Estate, ora che gli appartamenti<br />

sono chiusi, consiste sopratutto nell'eleganza delle linee,<br />

dei contorni, che dànno una speciale armonia a tutti i giardini,<br />

dalle sponde di un laghetto limpidissimo fino sull'alto<br />

della collina, donde si dominano Pechino e la campagna gialla<br />

disseminata di pagode.<br />

Ier sera, non lungi dal Palazzo d'Estate, vi fu battaglia<br />

tra i soldati mancesi e quelli predoni, che tentavano fuggire<br />

col loro bottino; e i guardiani, che ci accompagnano, ne parlano<br />

tutti eccitati.<br />

Vi furono molti morti? - chiedo.<br />

Eh, un discreto numero - - mi traduce Ching.<br />

E degli altri che cosa è successo?<br />

Hanno continuato a fuggire.<br />

E non vi era fericolo che attaccassero il Palazzo<br />

d'Estate?<br />

- Nessun pericolo.<br />

VuoI dire - penso - che non vi era proprio più nulla<br />

da rubare.


- 229 -<br />

Il ritratto di Tsu-Hsi.<br />

Intanto siamo giunti, traversando un bianco cortile, a un<br />

padiglione, come tutti gli altri ermeticamente chiuso. Ma questa<br />

volta i guardiani mi fan cenno di sostare e di guardare attraverso<br />

i vetri del piccolo ambiente misterioso.<br />

Dapprincipio non vedo nulla - ma poi, abituatosi l'occhio<br />

a quella semi - oscurità, ravviso l'Imperatrice reggente<br />

Tsu-Hsi, dominante quale dea un altare buddista. È il ritratto<br />

famoso dell' Imperatrice, che l'artista americana Miss Cari<br />

dipinse per l'Esposizione di St. Louis.<br />

La sovrana ha un'espressione vivente, e sembra il nume<br />

tutelare del luogo. Non finisco di contemplare questa meravigliosa<br />

reggitrice di popoli, che seppe far tremare Yuan­<br />

Shi-Kai, ora presidente della Grande Repubblica della Cina.<br />

Che lineamenti fieri, che occhio indagatore e profondo!<br />

Mi sembra di vedermela dinnanzi nei suoi magnifici paludamenti<br />

e grido quasi al miracolo.<br />

Anche i guardiani, anche Ching, si entusiasmano e invocano<br />

il «Vecchio Buddah» com'era chiamata la « Buona<br />

Vecchia Signora» che, se fosse ancora viva, stornerebbe dalla<br />

Cina tutti i mali, tutti i pericoli.<br />

Com' è amata ancora questa donna, che fu pur tanto crudele!<br />

Ma nella crudeltà non riconosce talvolta il cinese qualcosa<br />

di grande?<br />

Il ritorno a Pechino.<br />

Sul tardo pomeriggio, mentre per tornare all'albergo riattraverso<br />

la città tartara, m'incontro nelle nostre brave truppe<br />

internazionali, che dimostrano militarmente, come per dire:<br />

« Ci siamo! »<br />

I cinesi le contemplano, certo senza sentimento d'odio, e<br />

sembra pensino: - Almeno di questi ci si può fidare!


- 23 1 --<br />

trasportato dalla Delegazione del Sud all' Assemblea Nazionale<br />

di Nanking. Non si poteva certo pretendere che Yuan­<br />

Shi-Kai abbandonasse in questo momento la capitale e ... le<br />

sue truppe fiddz'f<br />

Yuan-Shi-Kai è apparso nella grande sala del Wai-wu-pu,<br />

quando tutti eravamo già allineati a fargli omaggio e così ha<br />

prestato giuramento:<br />

« L'iniziarsi della Repubblica significa 1'iniziarsi di mille<br />

altre cose.<br />

«lo, Yuan-Shi-Kai, sinceramente desideroso di fare del<br />

mio meglio per destare lo spirito democratico, per allontanare<br />

le tenebre del dispotismo, per obbedire rigorosamente<br />

alla Costituzione, in modo da porre il paese in una situazione<br />

forte e sicura, e creare la felicità e il benessere delle cinque<br />

razze della Grande Repubblica.<br />

«Questi voti io voglio esaudire senza fallo. Ma appena<br />

un presidente sarà eletto dall'Assemblea Nazionale, io subito<br />

mi ritirerò dalla mia carica. Con tutta sincerità, io presto questo<br />

giuramento innanzi al popolo della Cina».<br />

Il presidente della Delegazione ha risposto con parole<br />

vibrate - il piccolo uomo giallo tremava veramente dall'emozione<br />

nella sua redingote mal tagliata; e io tremavo d'orrore,<br />

pensando a una Cina futura tutta in redingote...<br />

Il presidente ha ricevuto poi l'omaggio del Dalai Lama<br />

a Pechino, omaggio che fino ad ora spettava soltanto alI'Imperatore.<br />

E con un thè sontuosamente servito, la storica e semplice<br />

cerimonia si è chiusa.<br />

XXXIV.<br />

Pechino, I4 marzo I9I2.<br />

Perdonate questa serie di cartoline che, sono certo,<br />

però, v'interesseranno. Ora si comincia a respirare un po'.<br />

Argomenti per mandare una volta alla settimana una corri-


- 233-<br />

spondenza alla Tribuna ce ne sono sempre. Ormai mi starete<br />

mandando i ritagli regolarmente. Passeggio molto, ma il punto<br />

d'osservazione più interessante è pur sempre l'albergo.<br />

Teneramente con la sirocchia.<br />

Miei can,<br />

xxxv.<br />

S,\LVA.<br />

Pec!zillo, I5 marzo I9I2.<br />

Stamane attraverso la Legazione ho saputo dell'attentato<br />

contro i Sovrani. Che infamia! Sono ansioso d'aver particolari; mi<br />

auguro che non sia una bomba perchè sarebbe un brutto principio!<br />

A proposito di attentati, ma di ben altro genere: ho<br />

conosciuto in questi giorni all'albergo il giovane Wang-Tchaol\ling,<br />

ora personaggio ufficiale, che appena nel!'ottobre scorso<br />

uscì di prigione, per aver nel febbraio 19 IO attentato alla<br />

vita del Reggente la Cina, o, meglio, per aver tentato di attentare,<br />

perchè la macchina infernale fu scoperta prima che il<br />

Reggente passasse.<br />

Egli deve salva la vita soltanto alle grandi amicizie che<br />

aveva al Ministero dell' Interno. Ora egli è al seguito di Tang­<br />

Shao-Yi, il designato Presidente del Consiglio.<br />

Tang-Shao-Yi alloggia pure all'albergo; e gli ho parlato<br />

qualche volta. È un grande ammiratore dell' Italia, da cui<br />

- dice - la giovane Cina può molto imparare: ed ha un<br />

culto addirittura per il nostro Re, che egli giudica il Sovrano<br />

più illuminato dei nostri tempi.<br />

Un tipo ben diverso è Li, il figlio del famoso Li-Hung­<br />

Chang. Sembra apatico e si trascina di poltrona in poltrona.<br />

Mi disse un giorno: «Se mio padre fosse vivo, tutte queste<br />

cose non sarebbero avvenute». Da questo arguii che non<br />

dev'essere molto tenero per la Repubblica.<br />

Egli veste ancora alla cinese e porta il codino, mentre<br />

gli al tri hanno una speciale tenereua per la reding-ote.<br />

Vi abbraccio affettuosissimamente con la cara sirocchia.<br />

SALVA.


Miei carI,<br />

- 234 -<br />

XXXVI.<br />

Pecltino, sabato I6 marzo I9I2.<br />

Il tempo si è rimesso; e se il vento si fa ancora sentire,<br />

questo per Pechino non è nulla.<br />

Oggi ho avuto la visita del Conte Sforza che ha ammirato<br />

molto la mia camera.<br />

« È una camera imperialista» - ha aggiunto - «giacchè<br />

dalle sue finestre non si vedono che i tetti della « Città Proibita<br />

».<br />

Ho fatto un lungo giro in rickisha per la città e ho scoperto<br />

ancora dei quartieri incendiati, di cui non m'ero accorto<br />

prIma.<br />

Per oggi addio.<br />

XXXVII.<br />

SALVA.<br />

Domenica I7 marzo I9I2.<br />

Oggi sarebbe gran giorno di posta, ma da voi nulla.<br />

Ahimè! mi sono accorto già che saltate dei giorni, senza nemmeno<br />

tenere il diario (come faccio io, soltanto - del resto ­<br />

quando sono fermo in un posto e sono sicuro dei giorni e<br />

delle ore della partenza della posta). Ahimè, ahimè! Ringrazio<br />

le bimbe per le loro righe spiritose. La zia A. mi ha compensato<br />

con una bella lettera.<br />

Attendendo la bella stagione, faccio una vita tranquilla<br />

e socievole; rumino il passato e preparo il futuro.<br />

Il simpatico Tang-Shao-Yi è partito per Nanking, ma<br />

tornerà presto per assumere la Presidenza del Consiglio; è partito<br />

anche Wang-Tchao-Ming che mi auguro davvero di vedere a


- 236 -<br />

zieri ferito, non SIa :;\Iarchiafava figlio. I Comprendo che la<br />

Tribuna non possa aver sempre posto per me, ma avrei sperato<br />

con la lettera di oggi di ricevere il ritaglio del secondo<br />

articolo sul Siam (la incoronazione) che non ho mai veduto.<br />

Se il ritaglio non è già in viaggio, siete sempre in tempo a<br />

spedirmelo. Meglio tardi che mai. Tenerissimamente.<br />

P.s. I3uone vacanze al mare.<br />

XXXIX.<br />

SALVA.<br />

(San Giuseppe, protettore dei Missionari<br />

in Cina),<br />

Peclzùw, martedì I9 marzo.<br />

Oggi grande emozione. Il Conte Sforza, per poche ore,<br />

mi ha mandato gli ultimi numeri della Trz'buna, tra cui quella<br />

del due marzo, col mio telegramma e con le mie corrispondenze<br />

da :Macao, Canton e Shanghai.<br />

Manca - ed è troppo naturale - il mio articolo siamese.<br />

Ma l'importante è che il caro Maffio ve lo abbia restituito<br />

per riunirlo alle lettere. Aspetto lo stesso i ritagli dell'articolo<br />

sulla incoronazione al Siam, che mi sono utili come<br />

« memento» delle cose già scritte. Sto preparando un altro<br />

articolo per la Tribuna.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara Sirocchia.<br />

Miei can,<br />

XL.<br />

SALVA.<br />

111"erco!edì, 20 marzo.<br />

Ieri feci visita alla signora De Luca madre, suocera e<br />

nonna dei De Luca di Nanking. Ora essa alloggia col figlio<br />

- che è impiegato alle Dogane cinesi - in una palazzina<br />

J L'ufficiale dei corazzieri che rimase ferito fu invece - i lettori lo ricorderanno<br />

bene - il maggiore Lang.


- 237-<br />

della Legazione d'Italia. M'accolse con speciale entusiasmo,<br />

giacchè aveva inteso parlare di me dalla moglie del corrispondente<br />

del lVew-York IIerald. Essa le disse addirittura:<br />

« Il signor <strong>Besso</strong> è l'unico uomo intellettuale della colonia<br />

europea in Pechino». Questa mia ammiratrice è grassissima<br />

e mi conobbe al gran pranzo degli Sforza. La Signora De<br />

Luca è americana; ma ama l'Italia come una seconda<br />

patria.<br />

La stagione è sempre inclemente. Oggi tira un vento<br />

spaventoso. Fortuna che ho sempre tanto da scrivere, tanto da<br />

leggere, e che sopratutto, senza nemmeno muovermi dall'albergo,<br />

sono circondato da persone così simpatiche e interessanti!<br />

Il mio gruppo è costituito da Madame Koch -- che non<br />

riesce a staccarsi da Pechino - da un ufficiale tedesco, istruttore<br />

dell'esercito cinese, con la moglie; e da una simpaticissima<br />

coppia anglo-tedesca (lui: inglese, ex-ufficiale, capitano di<br />

marina e futuro armatore; lei: tedesca del Reno, con tutta la<br />

vivacità delle sue regioni).<br />

Sono tutti repubblicani ardenti (per la Cina soltanto intendiamoci,<br />

giacchè la Cina poteva - soltanto con la Repubblica<br />

- scuotere il giogo mancese); discutiamo di politica<br />

e ci entusiasmiamo per Sun-Yat-Sen, per Wang-Tchao-Ming,<br />

per Tang-Shao-Yi molto amico della coppia anglo-tedesca e<br />

Presidente del Consiglio designato. Per Yuan-Shi-Kai meno,<br />

perchè, forse, non lo comprendiamo abbastanza e perchè il<br />

suo passato ha innegabilmente dei punti neri. Per Yuan-Shi­<br />

Kai darebbe invece la vita il generale Munthe, norvegese di<br />

nascita e di spirito; ma, come generale, cinese.<br />

Egli riorganizzò la cavalleria e la polizia: e per desiderio<br />

di Yuan-Shi-Kai fu innalzato a questo alto grado.<br />

Munthe è cordialissimo, risponde a tutte le nostre domande,<br />

a patto - però - che non gli si tocchi Yuan-Shi-Kai, che<br />

egli considera l'unico uomo della Cina.<br />

Teneramente per oggi.<br />

SALVA.


- 238 --<br />

XLI.<br />

Giovedì 2 I marzo.<br />

Mi dimenticavo di dirvi che martedì fui a pranzo alla<br />

Guardia italiana, dove si mangia a meraviglia e dove regna<br />

sempre uno schietto buon umore. Oggi sono stato a colazione<br />

dagli Sforza, sempre cordialissimi: lui è veramente una<br />

persona di gran valore, con cui è un piacere discutere gli<br />

avvenimenti del giorno.<br />

Aspetto vostre lettere domani, giorno di posta (arrivo e<br />

partenza). E domani vi scriverà a lunghissimo.<br />

Teneramente.<br />

Miei canSSlml,<br />

XLII.<br />

SALVi\.<br />

Pechino, 22 marzo, 'venerdì.<br />

Ricevo oggi la cartolina del quattro e la lettera del tre<br />

marzo, con accluse le gentilissime presentazioni di Miss Moller.<br />

Grazie anche per il ritaglio del primo articolo cinese. Aspetto<br />

ancora quello ritardatario e renitente dell'incoronazione al Siam,<br />

che ormai - forse - sarà per istrada.<br />

Quanto mi dispiace che siate stati tanto in pena, sopratutto<br />

il caro papà! Tutta colpa delle esagerazioni dei giornali<br />

inglesi, a cui aveva attinto il Popolo Romano. Il mio telegramma<br />

mandato alla Tribuna - sopratutto pensando a voi ­<br />

era così tranquillizzante che non avrei saputo che cos'altro<br />

aggiungere spedendone un altro.<br />

Sono felice che abbiate passato un inverno così piacevole<br />

e che la cara mamma si sia lanciata. lo ho goduto come


- 139-<br />

non è possibile di più; e lo sforzo, spesso crudele, dello scrivere<br />

aggiunge qualcosa di aspro e di forte a questo godimento.<br />

Ieri. dal Conte Sforza, ebbi altri particolari sull'attentato.<br />

Bella dimostrazione dei muratori: e tutt'assieme che entu-<br />

1'1(;. 74. - T:mg-Shao-Yi e Wflll),;"-Tchau-ì\ling, allorchè Itiungono rI<br />

i'",chinu in rebbraio.<br />

siasmo magnifico, patriottico, da un punto all'altro del nostro<br />

caro vecchio stivale!<br />

Stamane ho scritto assai. Nel pomeriggio sono andato<br />

a prendere il mio amico giornalista Sachi Saito, per dare una


- 240-<br />

capatina lOSleme al Wai-wu-pu, dove non c'era nessuno. E<br />

visto che tirava un gran vento, ci siamo rifugiati nella mia<br />

simpatica cameretta all' hotel, a prendere un thè «molto<br />

g-arni» e a discutere, come sempre, di politica.<br />

Yuan-Shi-Kai, per prudenza, non esce più dal Wai-wu-pu.<br />

Del resto, è popolarissimo.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Miei can,<br />

XLIII.<br />

SALVA.<br />

Pechino, sabato 2J marzo.<br />

Il Conte Sforza mi manda per poche ore le ultime Tribune<br />

con altri due articoli miei.<br />

Già tre in marzo. Mi raccomando di non dimenticare<br />

l'invio dei ritagli. Ormai la stagione è tornata splendida e<br />

sono cessati - speriamo per un pezzo - quegli spaventosi<br />

venti gialli. Ho fatto un lungo giro in rickisha: la città ha<br />

ripreso il suo aspetto solito; ma - non si sa perchè<br />

l'Imperatrice si è barricata nella «Città Proibita».<br />

Ora leggo un' interessante opera sull' Arte cmese che<br />

fino ad ora non avevo mai approfondita.<br />

Teneramente.<br />

SALVA.


TANG-SHAO-YI E WANG-TCHAO-MING<br />

INTERVISTATI.<br />

(Articolo pubblicato nel numero della<br />

Tribulla del 16 aprile 1912).<br />

Pechino, 20 marzo.<br />

Il giuramento del dieci marzo al Wai-wu-pu è ormai<br />

quasi dimenticato nell'attesa di nuove emozioni; ma si bisbiglia<br />

tuttavia ancora sull' intervento un po' troppo spiccato<br />

a questa cerimonia di alcuni giovani addetti alla Legazione<br />

degli Stati Uniti.<br />

L'America del Nord avrebbe dato, così, subito - se<br />

non proprio ufficialmente - la sua adesione - almeno di<br />

simpatia - al nuovo ordine di cose. L'America del Nord,<br />

afferma sempre più la sua influenza nella Cina tanto contesa<br />

e cerca d'ingraziarsela in tutti i modi per il caso - sia pur<br />

lontano e ipotetico - di una guerra contro un nemico comune.<br />

Chi sia questo nemico, lascio indovinare al lettore; e<br />

chiudo subito l'argomento per non perdermi nell' intricato<br />

labirinto della politica futurista.<br />

Che dice il Presidente del Consiglio.<br />

«Vittorio Emanuele terzo è il sovrano più moderno dei<br />

nostri tempi; è l'unico monarca d'Europa, che noi repubblicani<br />

della Cina possiamo sinceramente ammirare. Epperciò<br />

l'attentato commesso contro la sua persona, così preziosa al-<br />

16


1'Italia, e contro la vostra angelica Regina. ci riempie d'orrore.<br />

Ah, che magnifico ricordo io serbo dell' Italia e dei due<br />

indimenticabili colloqui avuti col vostro Re! •.<br />

FIG. 15. - Tang-Shao.Vi, il fedele seguaçe di Vuan·Shi·Kai<br />

Così mi parla Tang-Shao-Yi; e i suoi occhi buoni e VIVI<br />

luccicano dietro gli occhiali a stanghetta.<br />

Tang-Shao-Yi è il presidente designato per il Governo<br />

provvisorio, che dovrà preparare le basi della nuova, grande


- 744-<br />

nella rinunCia dei Mancesi, e nell'elezione di Yuan a pre4<br />

sidente.<br />

Poichè egli è cantonese, la sua scelta a Presidente del<br />

Consiglio riuscirà molto popolare nel sud, dove le sue aperte<br />

e dapprima quasi imprudenti simpatie per la Repubblica furono<br />

accolte con indicibile entusiasmo.<br />

T ang-Shao-Yi su rItalia.<br />

Tang-Shao-Vi - che ha<br />

rinunziato da pochi giorni<br />

al codino e al costume cinese<br />

- veste all'europea<br />

con molta naturalezza, ed<br />

ha nel suo insieme qualcosa<br />

di paterno e di affabile, che<br />

toglie qualunque soggezIOne.<br />

- «Fui due anni fa in<br />

Italia - mi dice - durante<br />

un mio lungo viaggio attr3 4<br />

verso l'Europa. Avevo l' incarico<br />

di studiare le condizioni<br />

finanziarie dei varii<br />

paesi, ma in Italia m'interessai<br />

molto anche all'agricoltura,<br />

che vì fa progressi<br />

meravigliosi.<br />

« Quante coltivazioni, che riescon così bene da voi, si<br />

FIG. 76. - W;Lng.Tch;:\o-Ming. _ Colui<br />

che attentò alla vila del Reggente.<br />

potrebbero adattare alla Cina meridionale, alla provincia di<br />

Canton, per esempio, che vorrei ridurre tutta a un giardino<br />

d'aranci e di limoni, come la Riviera, come la costa da Mes­<br />

sma a Catania! •<br />

E all' idea di questa trasformazione - un<br />

invero - della sua regione natìa, i suoi occhi<br />

po' lantasti c a<br />

dietro gli oc-


- 245-<br />

chiali a stanghetta brillano di un raggio di straordinaria fiducia<br />

nell'avvenire.<br />

Il medesimo raggio che vidi brillare negli occhi di Sun­<br />

Yat-Sen.<br />

Un uomo di azione.<br />

Tang-Shao-Yi è spesso accompagnato dal fido Wang­<br />

Tchao-Ming, colui che fu mesi or sono imprigionato per<br />

avere attentato alla vita del Reggente.<br />

- Ma allora era con una macchina infernale, che Lei<br />

voleva por fine alla vita del Reggente?<br />

- Sì - mi risponde con voce dolcissima il terrz"bzle<br />

rivoluzionario Wang-Tchao-Ming, adesso personaggio semi-ufficiale,<br />

dimorante anch'egli, come Tang-Shao-Yi, come i Delegati<br />

di Nanking, all' Hotel des Wagolls Lits.<br />

È Wang-Tchao-Ming giovanissimo ancora: e vi è nel<br />

suo volto di ragazzo qualcosa di puro, d'ideale che conquide.<br />

Egli è il simbolo della Cina che si rinnovella. Saranno<br />

troppo vasti, saranno irraggiungibili i suoi ideali? Chissà!...<br />

Non per questo egli mi appare meno grande.<br />

- Sì - prosegue sempre con la sua voce carezzevole<br />

- era una macchina infernale; ma fummo scoperti<br />

dalla polizia, prima che potessimo nemmeno tentare il colpo.<br />

- Quale scopo Ella voleva raggiungere, uccidendo il<br />

Reggente?<br />

- Volevo la soppressione immediata della dinastia, che<br />

sopratutto, a causa dello spirito retrogrado del Reggente, costituiva<br />

un intralcio per il progresso.<br />

- Però - soggiungo timidamente - la presenza del<br />

Reggente non ha impedito nè lo scoppiar della rivoluzione<br />

prima, nè il crearsi della Repubblica poi.<br />

- Egli si è dimostrato più vile di quello che immaginavo.<br />

A ogni modo la mia prigionia ha giovato alla causa<br />

rivoluzionaria. lo languivo incatenato, credendo a ogni istante


di esser condotto al patibolo; e intanto al Ministero dell' Interno<br />

dove contavo già molti amici - si lottava per aver salva la vita.<br />

« Passarono così quasi due anni. E nell' ottobre scorso,<br />

quando tutto il paese scuoteva il suo giogo, potei anch' io<br />

uscire alla libertà.<br />

« Oh, quale profonda gioia rivedere Sun-Yat-Sen, il mio<br />

maestro, di cui ho sempre agitato le idee, e Tang-Shao-Yi,<br />

che così sinceramente è passato al nostro campo, e tutti gli<br />

amici, e tutti quelli, che ben più di me lavorarono per la<br />

grande causa!<br />

E così Lei ora prenderà parte attiva al governo?<br />

- Cercherò sempre cii renciermi utile in qualche modo;<br />

ma non potrei mai accettare nessuna carica ufficiale, giacchè<br />

apIJartengo a un'associazione che lo proibisce.<br />

- E quale sarebbe quest'associazione?<br />

- L'associazione dell'evoluzione; e suoi membri san<br />

chiamati i «cavalieri degli otto voti».<br />

- E questi « otto voti» sarebbero? - chiedo inCUriOsito,<br />

ma deluso alquanto per l'abbandono un po' troppo idealistico<br />

del mio eroe rivoluzionario.<br />

- Non darsi al libertinaggio, non praticare giuochi<br />

d'azzardo, non aver concubine, non esser mandarino, non esser<br />

membro deI Parlamento.<br />

-- Vede --- mi spiega \Vang-Tchao-Ming - i membri<br />

del Parlamento sono i rappresentanti del popolo. Essi hanno<br />

per compito di controllare i mandarini; ma sovente sono<br />

mossi essi stessi dall'ambizione del potere ufficiale. Conviene<br />

dunque che essi alla lor volta sieno controllati da un gruppo<br />

di persone che rimangano al di fuori della politica attiva.<br />

Noi, del resto, sia con la penna che con la parola, lavoreremo<br />

lo stesso per il benessere deIIa Cina, ma senza trame<br />

beneficio personale. E non voglio dimenticare gli altri voti<br />

che sono: non fumare, non bere alcool, non mangiar carne.<br />

- Lei crede dunque che la Cina non possa risoIIevarsi,<br />

che seguendo questa stretta regola di temperanza?<br />

--- Soltanto così. Attraverso la virtù troveremo la salvezza!


- ?47 -<br />

XLIV.<br />

Pecilino, domenica 24 marzo.<br />

Stamane ho avuto un'emozione piacevole. Ero sprofon<br />

dato in una poltrona della sala cii lettura godendomi il libro<br />

sull'arte cinese, quando sopraggiunge un boy e mi consegna<br />

un biglietto:<br />

Renalo .Simoni<br />

,')pecial Correspondml oi l!le Corriere della Sera of Jfilano<br />

- Sarà un omonimo<br />

precipito giù nell' hall. Renato<br />

entusiasmo.<br />

llal)'.<br />

penso! Ad ogni moclo 011<br />

Simoni 011 viene incontro con<br />

- Oh! Signor <strong>Besso</strong>! che piacere trovare un italiano<br />

come lei! Sono giunto da due ore da Milano, con la transiberiana.<br />

E nell'ultimo tratto di ferrovia mi sono incontrato<br />

con due ufficiali italiani, che mi hanno detto della sua presenza<br />

qUI.<br />

- Ma Lei - esclamo e domando io -- è proprio Renato<br />

Simoni, l'autore cii Vedova, di Congedo, il direttore di<br />

Lettura, il «Papà» e il «Gabriele d'Annunzio» ciel Guerrin<br />

Meschino, rautore di Turlupineide?<br />

- Sono proprio io. Albertini, dopo gli ultimi torbidi,<br />

mi ha pregato di partire per Pechino e cii mandare articoli<br />

per il Corrùre.<br />

- Le auguro nuovi torbidi; ma credo che ormai le<br />

cose siena tranquille (ma non per questo meno interessanti).<br />

-- Oh! starò molto tempo qui. Voglio vedere, osservare,<br />

studiare. Già la visione di Mukden mi ha abbagliato.<br />

Abbiamo fatto colazione insieme, godendo vivamente la<br />

reciproca compagnia. Egli è stato poi rapito dalla Guardia


della Legazione, ave se lo disputeranno. Sul tardi io ho fatto<br />

una lunga passeggiata sulle mura col padre Leonetti, cappellano<br />

della Guardia.<br />

Ieri sera fui a pranzo da Perzynski che si è accampato<br />

in un artistico alloggio, nella Città tartara. Egli è critico<br />

d'arte; ma per l'occasione così straordinaria è divenuto anche<br />

giornalista, e ha mandato articoli alla Frank/urter Zeitung.<br />

Se non vi parlo sempre del mio vecchio gruppo, non<br />

vuoI dire che non gli sia sempre fedele; ma per interessare<br />

il lettore bisogna variare gli argomenti. Ricevo oggi, giorno<br />

di posta, la magra cartolina del 6 marzo. Eppure vi sarebbe<br />

stato tanto da raccontare sulla gita a Fiuggi!<br />

Sono contento che mandiate la Tribttna ai miei ammiratori,<br />

ma soprattutto mandate a me i ritagli. Scusate l' insistenza;<br />

ma non avete un' idea di quanto mi siano utili!<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara crudele si racchia<br />

e con le bimbe. Mille buone cose ad Alberto.<br />

Miei cari,<br />

XLV.<br />

SALVA.<br />

Pecht'no, lunedì 25 marzo.<br />

Non mi sono ancora rimesso dalla idea che Renato Sìmani<br />

è qui; e davvero è meraviglioso come si senta subito<br />

a casa sua. Ha deciso la partenza da un momento all'altro,<br />

dopo i fatti ultimi di Pechino; molto, troppo tardi invero;<br />

ma la sua penna gli saprà compensare il ritardo. Ora dovrei<br />

fare un articolo a fosche tinte perchè Sforza mi ha detto<br />

che fino ad ora sono stato troppo ottimista! Alterno le letture<br />

sulla Cina col Bon/zeur de Ginette di Gyp, comico e<br />

commovente insieme.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

SALVA.


- 249-<br />

XLVI.<br />

Miei can, e mIa cara sirocchia,<br />

Martedì, 26 marzo.<br />

Come bisogna difendere l'Italia, sempre a proposito di<br />

Tripoli! Quasi nessun forestiero ci comprende. Ieri ebbi a<br />

pranzo Perzynski. L'argomento cadde sulla guerra; apriti<br />

cielo!<br />

Perzynski approva la campagna orrenda del St·mplicissimus<br />

contro la guerra; eppure egli ama l'Italia e gl'italiani;<br />

e parla l'italiano. Ma tutti sembrano ignorare i nostri accordi<br />

con le potenze, appunto per la conquista di Tripoli.<br />

Nessuno mostra di conoscere i trattati.<br />

Bisognerebbe che si studiasse un po' più la storia modernissima.<br />

Speriamo ad ogni modo che la pace venga presto.<br />

Ora comincia a spuntar la primavera. In aprile voglio muo-<br />

. .<br />

vermI assaI.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

SALVA.<br />

P.S. Oggi la cara Matitia I compie 14 anm; spero che<br />

la mia lettera le sarà giunta in tempo.<br />

Miei can,<br />

XLVII.<br />

Pechino, mercoledì 27 marzo.<br />

Siamo tutti desiderosi ancora di qualche emozione; sopratutto<br />

sarebbe sp)endida una controrivoluzione dinastica.<br />

Tang-Shao-Yi intanto è a Nanking a difendere il suo pre-<br />

I La maggiore delle nipotine di S. B., figlia dei baroni Lumbroso.


- 25°-<br />

stito col Belgio, che ha destato le Ire delle grandi potenze.<br />

L'assemblea di Nanking avrebbe dovuto da un pezzo trasportarsi<br />

a Pechino. Invece è sempre là; e anche Sun-Y at­<br />

Sen continua a fare il Presidente della Cina meridionale.<br />

È tutta una commedia; ma certo così le cose non possono<br />

andare innanzi! Teneramente,<br />

XLVIII.<br />

SALVA.<br />

Giovedì, 28 marzo, sera.<br />

Ricevo la lettera dell' J J marzo. Cara mamma, che bel<br />

salto!dalla cartolina del 6! E io in questo viaggio ho scritto<br />

semwe così a lungo! Sono felice che il telegramma di Sforza<br />

vi abbia tanto rasserenato; ma non capisco la vostra preoccupazione.<br />

Il mio telegramma alla Tribuna, del lO marzo,<br />

era già così tranquillizzante!<br />

Sono commosso per le lodi del caro papà. Ringrazio la<br />

cara sirocchia e la cara zia L. per le sue affettuose letterine.<br />

Sono felice per l'arrivo della cassa. Tout arrzve pour celui<br />

qui sait attendre. E sono felice che vediate Maffio così spesso<br />

(nella lontananza la mia amicizia per lui aumenta ancor più,<br />

se è possibile). E T. non viene più a leggere le lettere?<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Miei cari,<br />

XLIX.<br />

SALVA.<br />

Venerdì, 29 marzo.<br />

Renato Simoni è entusiasta di Pechino; si entusiasma<br />

della luce, dei colori, e scriverà certo cose magnifiche, quantunque<br />

il Corriere lo abbia pregato di attenersi alla politica.<br />

Anche per il Guerrùz Meschino ci sarebbe argomento; e come!


Mini Tombs - Pl'king<br />

FIG. 77. - Arco monumentah: delle Tombé dei MinI{ a Pechino.


- 252 -<br />

Abbiamo girato molto insieme, al Tempio dei Lama. al<br />

Tempio del Cielo - sempre così solenne - e siamo penetrati<br />

in qualche teatro, dove non si sa se sia più interessante<br />

il pubblico o la scena.<br />

Grazie per il ritaglio del 7 marzo. Aspetto ancora l'in·<br />

tervista con Sun-Vat-Sen del 5 marzo. Tutti s'interessano del<br />

mio viaggio al Siam; e sarÒ felice quando potrò mostrare<br />

l'articolo sull'incoronazione.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Miei carl,<br />

L.<br />

SALVA.<br />

PUhÙ10, dot'tellùa JI marzo.<br />

Proprio nulla: con l'ultima distribuzione di oggi, ho<br />

perso ogni speranza. Così dovrò aspettare fino a venerdì, a<br />

meno di avere un'improvvisata postale martedì o mercoledì.<br />

Ma impostate bene, per carità, e sopratutto regolarmente,<br />

che è la cosa migliore.<br />

Perzynski mi racconta di aver ricevuto, indirettamente,<br />

notizie di N. G. che ha finalmente esordito come attrice a<br />

Londra. ottenendo un successo clamoroso. Dev'essere stata<br />

la sua - però - una parte di poca azione: piuttosto una<br />

apparizione. Si tratta - debbo aggiungere - di una com·<br />

pagnia tedesca di cui V. è 11lagna parso Così sarà sempre<br />

molto protetta; e non avrà bisogno di strapazzarsi troppo<br />

con la sua salute delicata. Dio, la vita com'è variata, com'è<br />

variata e divertente! Ma come preferisco la mia vita variata<br />

a quella di N. G. che subirà sulla scena tutti i fastidi che<br />

vi trova la donna onesta.<br />

Noi si vive qui felici: ma in fondo (almeno parlo per<br />

Simani e per me) un po' 6ar6arammte, pe.rchè siamo desi-


FIG. 18 - Barricata difendente l'imbocco della via delle Legazioni.


- 254-<br />

derosi di qualche altro avvenimento emozionante, che del<br />

resto ogni giorno i Ministri, con volto grave, ci preannunziano.<br />

Quest'attesa paralizza un po' tutti i progetti di gite<br />

lontane.<br />

- Sarebbe un gran peccato - si pensa - non essere<br />

a Pechino, se veramente nascessero cose gravi; le quali<br />

cose gravi darebbero la stura a fiumi di articoli. D'altra<br />

parte, per il bene della Cina, bisognerebbe augurarsi pace<br />

e tranquillità.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

LI.<br />

Miei can, e Ima cara sirocchia,<br />

SALVA.<br />

Pechino. mercoledì 3 aprile.<br />

Ieri mi giunse, con la posta delle improvvisate, la vostra<br />

lettera del 16 con le care righe della sirocchia. Noto però<br />

sempre dei grandi salti di date e dimenticanze di ritagli.<br />

L'intervista con Sun-Yat-Sen (5 marzo) è rimasta indietro a<br />

tenere compagnia forse all'incoronazione al Siamo Meglio<br />

tardi che mai. Mi basta riceverle. Sono contento che le fotografie<br />

abbiano successo.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Miei can,<br />

LI!.<br />

SALVA.<br />

Giovedì, 4 aprile.<br />

Non so se vi ho detto che ho ritrovato all'Hotel des<br />

TYag'ons Lz:ts, il signor Martins, charg-é d'affaires del Portogallo<br />

in Cina e Giappone, che avevo conosciuto a Tokio


- 255-<br />

nel 19 IO. Fu molti anm a Roma; è una persona di gusto e<br />

dipinge bene. Ci troviamo spesso assieme nel salottino di<br />

Misstress Hewgh (la moglie dell'ex-capitano di marina, ora<br />

armatore). È una signora simpatica, dai modi affabilissimi;<br />

ed è al corrente, come pochi, di politica cmese.<br />

Si è parlato e si parla ancora assai del prestito belga<br />

contratto dal Presidente del Consiglio, contro cui si sono<br />

scatenate le ire delle quattro potenze arcigne: Inghilterra,<br />

Germania, Francia e Stati Uniti. Noi tutti abbiamo tanta<br />

simpatia per Tang-Shao-Yi, che ne abbiamo proprio sofferto.<br />

Ora pare che le cose si vadano accomodando, che il Belgio<br />

si unirà alle altre potenze, comprese la Russia e il Giappone:<br />

e così nascerà (se questo verbo non è troppo improprio) il<br />

prestito delle sette potenze.<br />

Sforza avrebbe voluto che vi si fosse unita anche 1'Italia;<br />

ma - povera Italia -- quante cose deve fare in una volta!<br />

L'ideale sarebbe stato che la guerra di Tripoli e la rivoluzione<br />

in Cina si fossero svolte in momenti diversi.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Miei can,<br />

LIII.<br />

SALVA.<br />

fenerdì, 5 aprile.<br />

Ormai ho anche una brillante corrispondenza in Estremo<br />

Oriente. L'altro giorno ricevetti da Bangkok una lettera di<br />

Bovo, che mi parla di un movimento rivoluzionario anche colà.<br />

E stamane ricevo una lettera dal simpatico giornalista<br />

di Shanghai: Sahara, che mi dà la lieta novella del prossimo<br />

arrivo a Pechino del famoso scrittore cinese Ku-Hung-Ming, il<br />

quale alloggerebbe alla Legazione d'Austria. Vi ricordate che<br />

da Shanghai vi parlai molto di lui?<br />

Vi abbraccio molto teneramente con la cara sirocchia.<br />

SALVA.


LIV.<br />

Miei cari, e mia cara sirocchia,<br />

Pechino, 9 aprile.<br />

Oggi è il grande giorno della festa musicale dantesca; I e<br />

seguo voi, gli invitati, gli esecutori, nei nostri simpaticissimi<br />

salotti. Immagino che avrete invitato tutte le conoscenze possibili<br />

immaginabili. E l'opera di papà è riuscita? 2 Sapete che<br />

non ricevo posta vostra da secoli? L'ultima lettera - molto<br />

affettuosa e laudativa in verità - è del 16 marzo. Domenica,<br />

con la posta tradizionale, nulla; lunedì, colla posta della improvvisata,<br />

una cartolina di M. C. e poi nulla, nulla!<br />

Perciò sono anche senza ritagli. Sforza mi ha prestato,<br />

come sempre, per poche ore, il numero monstre del 2 I marzo,<br />

riuscito benissimo nell'insieme; ma quanti sbagli di stampa!<br />

Sono fiero che si stia avverando quello che Yuan-Shi-Kai mi<br />

disse il lO marzo: «La Mongolia vuole staccarsi da noi». Ma<br />

naturalmente è facile prevedere che la Russia se la inghiottirà.<br />

Vi bacio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Miei can,<br />

LV.<br />

SALVA.<br />

Pechino, IO aprile.<br />

Dalle conversazioni con Ku-IIung-Ming, è sgorgato oggi,<br />

come risultato, l'articolo che mando alla Tribuna. Alla fine<br />

il tempo è addirittura primaverile; e con Ku-Hung-Ming è un<br />

piacere di visitare i templi e di andare così a jlaner per questa<br />

città unica. Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

SALVA.<br />

I S. B. s'interessava anche da lontano alla riuscita d'una serata musicale<br />

dantesca che il comm. <strong>Besso</strong> aveva organizzato per il 9 aprile e che venne<br />

data infatti quella sera, nel suo palazzo a Roma, sotto la direzione del Maestro<br />

Sgambati.<br />

2 Si allude all'opera di <strong>Marco</strong> <strong>Besso</strong>: «La fortuna di Dante fuori d'Italia »;<br />

libro che uscì - concomitanze ironiche del destino! - qualche giorno dopo la<br />

morte di S. B.


LE IDEE DI KU-HUNG-MING.<br />

La storia della Cina.<br />

(Articolo che non potè mai vedere la<br />

luce, essendo pervenuto alla Tribu1la<br />

insieme con la luttuosa notizia della<br />

morte dell'autore).<br />

Pechlo"no, I I aprile.<br />

- Studiando la presente rivoluzione in Cina, sono nuscito<br />

a comprendere la causa morale, determinante la guerra<br />

di Tripoli.<br />

«In Cina, come in ogni società, la popolazione si può<br />

dividere in tre classi: la casta militare o aristocrazia (sempre<br />

mancese); il mezzo ceto (tra cui son compresi i così detti letterati);<br />

e la plebe. E così la storia moderna del nostro paese<br />

si può dividere in tre periodi. Il primo periodo va dall'avvento<br />

della dinastia del Tsing (1644) fino alla ribellione del<br />

Taiping (1853). In questo primo periodo furono al potere i<br />

Mancesi, ossia i nobili (periodo d'oro, in cui regnarono i<br />

famosi imperatori Kan-si e Chen-Iong)" La Cina del primo<br />

periodo potrebbe chiamarsi la Cina aristocratica.<br />

«Il secondo periodo - che va dalla ribellione dei Taiping<br />

fino alla guerra col Giappone (1895) - segna la supremazia<br />

del medio ceto. La Cina di questo periodo potrebbe<br />

chiamarsi la Cina mediocre, sopratutto per la qualità inferiore<br />

degli uomini che ressero il governo in quegli anni.<br />

«Il terzo periodo segna i primi albori del movimento riformista,<br />

che protestava contro le umiliazioni della guerra col<br />

'7


Giappone, causate dagli uomini mediocri del secondo periodo.<br />

E questa stessa rivoluzione incominciò col malcontento, che<br />

mai cessò da allora, e che giunse al diapason lo scorso settembre<br />

per la nazionalizzazione I (che in questo caso - mi<br />

si permetta la parola - potrebbe chiamarsi stranierizzazione)<br />

delle ferrovie imposta dai capitalisti esteri.<br />

«La protesta scoppiò nel Settehuan; e la plebe, approfittando<br />

della rivolta, afferrò il potere. Così l'attuale può<br />

chiamarsi il periodo della Cina canaille (testuale)>>!<br />

- È un po' forte la parola canaille. Che cosa intende<br />

Lei veramente per canaz'lle?<br />

- In una società normale vi sono in realtà soltanto due<br />

classi: la colta e l'incolta; ma in un periodo di transizione<br />

ne sorge una terza, volgare, e imbottita di sapere mal digerito,<br />

che vuoI stare al governo senza niuna capacità politica.<br />

«E il partito così detto riformista, che ha fatto la rivoluzione<br />

in Cina, è composto appunto di cinesi, che hanno<br />

soltanto mal digerito la coltura europea, e che possono benissimo<br />

esser paragonati (eccomi giunto a una conclusione,<br />

che Lei forse non si aspettava) al partito dei Giovani Turchi.<br />

Secondo me i Giovani Turchi e i Cinesi della rivoluzione<br />

hanno tutte le caratteristiche della canaille.<br />

«E quando questa canaille (intendo ora soltanto quella<br />

Giovane Turca) divenga un pericolo per la civiltà del mondo<br />

e irriti con provocazioni d'ogni genere una nobile nazione<br />

vicina, allora è ben giusto che questa nobile nazione si erga<br />

a castigatrice e dia alla canaille Giovane Turca una salutare<br />

lezione.<br />

«Con questa guerra l'Italia non solo ritorna signora<br />

degli antichi possessi di Roma, ma compIe una magnifica<br />

opera di civiltà».<br />

Così mi parla Ku-Hung-Ming, mandarino legittimista,<br />

fedele alla dinastia e geloso dell'arte e della coltura cinesi,<br />

che è sicuro di veder deturpate da questa corrente di modernismo<br />

livellante. Egli, funzionario integerrimo, scrittore<br />

l Sarebbe più esatta la parola centralizzazione col centro Pechino.


- 259 -<br />

insigne, è stato vilipeso, gettato nel fango dagli uomini nuovI.<br />

A Shanghai -- dove era prefetto degli studi all' Istituto Superiore<br />

di Nan-yang -- fu perfino chiesta la sua testa da quei<br />

furibondi giacobini della libertà.<br />

I sognatori della rivoluzione.<br />

Ma come si potè giungere a tali eccessi? lO gli<br />

chiedo.<br />

Perchè credevano che io volessi aIzzare<br />

contro la rivoluzione.<br />

forestieri<br />

- E, se mi permette qualche altra domanda, preferisce<br />

Lei i sognatori di Nanking o i girondini, chiamiamoli<br />

di Pechino?<br />

così,<br />

- Non approvo nè gli uni nè gli altri; ma i sognatori<br />

di Nanking, almeno, non sono dannosi. Sono dei mattoidi<br />

da scusarsi, mentre i giacobini di Pechino sono traditori, che<br />

hanno abbandonato la vecchia causa per la nuova all'ultimo<br />

momento.<br />

Nè fur fedeli a Dz·o, ma per sè foro,<br />

come dice il vostro grande poeta.<br />

- E ancora: Perchè dopo gli ultimi saccheggi si fanno<br />

tante brutte profezie, perchè tutti vivono come sotto un Incubo<br />

di qualcosa di tremendo, che debba succedere da un<br />

momento all'altro?<br />

- Perchè il governo ha paura degl' imperialisti, che ha<br />

traditi, e dei gzOacobzonzo, che chiederanno sempre di più.<br />

-- Ed è vero che il partito mancese si organizza?<br />

-- C'è un fondamento di vero, quantunque l'Imperatrice<br />

vedova si conduca molto lealmente verso Yuan-Shi-Kai e<br />

verso la Repubblica; ed esorti i principi suoi congiunti a<br />

non cospirare contro il nuovo regime, splendz"do regime invero,<br />

che non meriterebbe tanti riguardi ...<br />

-- Dunque -<br />

della monarchia?<br />

secondo Lei - sarebbe utile un ritorno


- 262 -<br />

mi sembra molto bella l'idea di festeggiare il cinquantenario;<br />

ma sarebbe pitl carino il festeggiarlo in una relativa intimità.<br />

In questi giorni a Pechino la nota dominante è il vento,<br />

che inferocisce ed imperversa; e tanto più feroci si fanno i<br />

discorsi di politica del Mif'istro, alla Guardia e nel salottino<br />

di Misstress Hewgh.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

LVII.<br />

Miei carI, e mia cara si racchia,<br />

SALVA.<br />

Domenica I4 aprile.<br />

Chi invece pare più tranquillo è Ku-Hung-Ming. Forse<br />

spera trovare nella letteratura un sollievo alla sua delusione;<br />

forse spera di infondere in Europa le teorie di Confucio.<br />

Ricevo in questo momento la lettera del 29 (guardo<br />

sempre la data della mamma) con le righe delle bimbe.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

LVIII.<br />

Miei carI, e mia cara sirocchia,<br />

SALVA.<br />

Lunedì I5 aprile.<br />

Forse fra qualche giorno andrò in Corea; ma. ormaI,<br />

con le comunicazioni attuali, la Corea è così vicina a Pechino,<br />

chp non è più altro che una gita. E d'altra parte, di<br />

nessun ufficio postale mi fido più che dell'Ilotel des TVagmis<br />

Lits, per cui è inutile cambiare per pochi giorni il mio recapito.<br />

A San <strong>Marco</strong> vi avrò telegrafato; e avrete visto dove<br />

sono.<br />

Teneramente.<br />

SALVA.


Miei can,<br />

LlX.<br />

Pecllino, I6 aprile I9I2.<br />

Per variare delle cose cinesi, sto leggendo Indiana di<br />

Giorgio Sand; e mi entusiasmo. Che Rpontaneità e - sopratutto<br />

-- che vero intreccio!<br />

Vi abbraccio teneramente.<br />

LX.<br />

SALVA.<br />

Pechino, I7 aprile I9I2.<br />

La primavera tarda a Pechino. Ogni tanto un soffio di<br />

mitezza, eppoi di nuovo il vento che quest'anno imperversa.<br />

Vi mando alcune di queste cartoline suggestive, che<br />

certo v' interesseranno.<br />

Teneramente.<br />

LXI.<br />

SALVA.<br />

Pecllùzo, I8 aprile I 9I2.<br />

Ieri sera tardi ricevetti la lettera della cara mamma<br />

col ritaglio dell'ultimo articolo (ormai i vecchi ritagli saranno<br />

In viaggio); e stamane ho ricevuto le cassette della biancheria<br />

In buonissimo stato.<br />

Aspetto ansiosamente la descrizione della festa.<br />

Teneramente, con la sirocchia.<br />

SALVA.


FIG. 32. - Esecuzioni sommarie dopo la rivolta.<br />

--


FiG. 83. - Puki,w: Il Pala120 d'Estate.<br />

FIG. 84. - Ptekino.- La cinta esterna del Pala1zo d'Estate.


- 27°-<br />

Ieri ci fu all'albergo un grande pranzo della giovanissima<br />

Cina e della giovane America, la quale ultima si dà<br />

grandi arie di proteggere la nascente Repubblica. Naturalmente,<br />

a questo banchetto. non assisteva nessun diplomatico<br />

amencano.<br />

Vi abbraccio teneramente con la si racchia.<br />

LXV.<br />

SALVA.<br />

Lunedì 22 aprile.<br />

Ieri pranzetto divertentissimo: Mrs. Hewgh. Madame<br />

Koch, Ku-I-Iung-Ming e io. Non si parlò di politica, per<br />

non esasperare Ku-Hung-Ming, che vede ovunque la canaille<br />

come avrete appreso dall'articolo, ma di letteratura,<br />

d'arte e di cose belle. Ho fatto i vostri saluti a Sforza, che<br />

ve li ricambia cordialmente. Sono spesso da lui; anzi, domani<br />

a pranzo. Ora leggo Elle et Lui di George Sand.<br />

Vi abbraccio teneramente.<br />

LXVI.<br />

SALVA.<br />

Pechino, mercoledì 24 aprile I9I2.<br />

Ieri il pranzo da Sforza fu molto brillante; in onore<br />

del charg'é d'affaires russo che partiva.<br />

La diplomazia, non so perchè. vede il futuro della<br />

Repubblica a tinte molto fosche. Teneramente.<br />

Miei can,<br />

LXVII.<br />

SALVA.<br />

Pechino, 25 aprile I9I2.<br />

Ho telegrafato per San <strong>Marco</strong>, pensando che in quel<br />

momento assisteste allo scoprimento del campanile di Venezia.


FIG. 1$7. - Pu/tillo: Il \'ec:chio geoef3le Kiang-Knei-Ti<br />

che esce dali'H6kl dts W(l%(m-s-Lils.<br />

FIG. Sl:t. - Ptellìno: Ammonimento a non pilÌ rubare.


- 272 -<br />

Aspetto ansiosamente le descrizioni. Qui nulla di nuovo, o<br />

meglio, tante piccole cose nuove interessanti.<br />

Teneramente.<br />

Miei can,<br />

LXVIII.<br />

SALVA.<br />

Pechino, 27 aprile f9I2.<br />

Per ora ho rinunziato alla Corea; finchè il caldo non<br />

mi caccia, rimango a Pechino.<br />

Unico punto nero: il vento ferocissimo, altrimenti il<br />

clima sarebbe buono.<br />

Vi abbraccio teneramente.<br />

Miei can,<br />

LXIX.<br />

SALVA.<br />

Pechino, martedì 27 aprile.<br />

La primavera è giunta così improvvisamente e così calda<br />

che potrebbe chiamarsi estate. Quest'anno qui, come quasi<br />

sempre, non vi è stata transizione. Ora si gode molto ad<br />

andare in carrozza. Ieri andai col capitano medica Mannelli<br />

attorno alla « Città Proibita», quasi a spiare cosa facesse<br />

la povera Imperatrice, che non si decide a trasportare le sue<br />

tende al Palazzo d'Estate. A un certo punto siamo scesi e<br />

siamo rimasti seduti presso il fossato profondo che circonda<br />

le mura della reggia misteriosa: siamo rimasti seduti un po'<br />

di tempo a contemplare e a meditare.<br />

Il capitano è violentemente antimancese e repubblicano.<br />

lo ho inteso parlare troppi personaggi di vario colore per<br />

osare di dare un giudizio. Quello che è certo è che la dinastia<br />

mancese conduceva il paese alla perdizione. Speriamo<br />

che la Repubblica sappia far meglio.<br />

- Peccato - mi diceva Ku-Hung-Ming - che lei non<br />

sia venuto in Cina un po' prima!


- 274-<br />

- Quando prima?<br />

- Duecento anni fa, ai tempi degli imperatori Kansi<br />

e Chen-Long, quando in tutta la Cina trionfava la bellezza.<br />

- Ma, caro Ku-I-Iung-Ming, ma anche lei di quell'epoca<br />

non può che aver inteso parlare. A meno che non sia transmigrato<br />

da un'anima all' altra.<br />

- - Ho sognato, ho sognato tanto di quel!' epoca che mi<br />

par d'esserci vissuto. Senta un'idea: Ho pensato che andrò<br />

in Europa a predicar Confucio!<br />

Ku-Hung-Ming ha 52 anni, veste alla CInese e tiene<br />

molto al suo codino.<br />

Vi abbraccio teneramente con la cara sirocchia.<br />

Telegramma:<br />

Evviva!<br />

*<br />

* *<br />

LXX.<br />

SALVA.<br />

Pecht'no, 24 aprile I9I2.<br />

Pecllino, domenica 28 aprile.<br />

Miei cari, mia cara sirocchia e mia cara zia descrittrice,<br />

La zia A. mi ha fatto vivere veramente della festa magnifica;<br />

un' idea grandiosa e geniale che tutti avranno ammirata.<br />

La Biilow era un'amica di Liszt l e avrà rievocata la<br />

sua gioventù.<br />

Povera Miss Gottel! 2 Quanti aneddoti mi raccontava<br />

di Liszt! E quest'anno, nella Nuova Antolol:ùl, vi erano anche<br />

dei buonissimi articoli sull'argomento. È fantastico quello che<br />

ha amato quell'uomo! . .. Da far invidia.<br />

I La Principessa di Biilow assistè alla festa musicale dantesca del 9 aprile<br />

in casa Ressa; fra le composizioni che vennero eseguite quella sera, Ilna delle<br />

più belle fu la sinfonia «Dante» di Liszt.<br />

2 Era stata istitutrice di S. B. Donna molto intelligente e colta, era morta<br />

a Firenze, in tarda età, nel decembre del 1909. S. B., che in quei giorni si<br />

trovava appunto a Firenze, rimase addoloratissimo per la scomparsa della sua<br />

vecchia maestra, di cui ricordava spesso lo spirito, la coltura e la messe di<br />

aneddoti che Miss Gottel sapeva sui fatti e sui personaggi più importanti del<br />

SllO tempo.


PARTE IlI.<br />

"In Memoriam"


TELEGRAMMI.<br />

Assicurazioni Generali.<br />

L<br />

Roma, IO maggIO, ore 20.I5.<br />

Prego informare <strong>Besso</strong> che nostro Ministro Cina telegrafa urge<br />

mandare qualcuno Cina riprendere Salvatore ammalato. Ministro vorrebbe<br />

persona famiglia. Naturalmente offromi; ma sembrerebbemi opportuno<br />

andare con medico, essendo mia sola presenza insufficiente.<br />

Raccomando <strong>Besso</strong> telegrafarmi urgenza stasera, dovendo rispondere io<br />

subito al Ministro. Sono Roma tutto domani 2 maggio. Sarò 3 maggio<br />

Firenze, Hotel .France. Ossequi.<br />

Ministro degli Affari Esteri<br />

Roma.<br />

2.<br />

Ar.BERTO LUMBROSO.<br />

Pechino, 2 maggio, ore IO.30.<br />

Salvatore <strong>Besso</strong> spirato ora in seguito improvvisa crisi. Prego intormare<br />

famiglia cui sarà grato sapere fu qui assistito con le più affettuose<br />

cure.<br />

3·<br />

Ministro degli Esteri<br />

Roma.<br />

SFORZA.<br />

Pechino, 3 maggio, ore 23.55.<br />

Prego comunicare <strong>Besso</strong>, colle mie profonde condoglianze, che la<br />

cara salma verrà sepolta domani cimitero italiano entro cassa zinco onde<br />

facilitare eventuale trasporto. Visitai ieri Salvatore, due ore avanti grave


suprema cnsI; e nella lunga conversazIOne amichevole mostrossi sicuro<br />

sua prossima guarigione. Pregommi scrivere famiglia sue nuove, ma -son<br />

sue parole - senza ingiustificato allarme. Conservo ogni oggetto<br />

del defunto nell' ipotesi poter consegnarli cognato Lumbroso. I<br />

Comm. <strong>Marco</strong> <strong>Besso</strong><br />

Excelsior, Lido<br />

1·<br />

Venezia.<br />

StORrA.<br />

Roma, 3 ma.RXlO, ore I4.35.<br />

Con profonda e dolorosa emozione, mI assoCIo di tutto cuore al<br />

sentimenti della desolata madre in questo triste momento e provvedo<br />

subito nel modo da Lei desiderato. 2<br />

<strong>Besso</strong><br />

Excefsior, Liclo<br />

5·<br />

Venezia.<br />

SANGlULlANO.<br />

Pec!lino, 4 maggio, ore I2.59.<br />

Tutto era gIa predisposto secondo naturali desideri desolata famiglia.<br />

Domattina accompagno cara salma provvisoria sepoltura cimitero<br />

italiano.<br />

SFORZA.<br />

I Appresa la luttuosa notizia, il cognato barone Alberto Lunlbroso partì<br />

immediatamente per la via siberiana alla volta di Pechino, per riportare la<br />

salma dell 'estinto e raccogliere le carte e gli oggetti appartenenti a Salvatore<br />

<strong>Besso</strong>.<br />

2 Il Ministro di San Giuliano rispose con questo telegramma ad un telegnllnma<br />

della famiglia <strong>Besso</strong> che lo pregava di provvedere riguardo alla tumulazione<br />

provvisoria e al rimpatrio della salma. L'on. di San Giuliano s'interessò<br />

subito della cosa, come si rileva dal telegramma seguente del Ministro d' ltalia<br />

a Pechino conte Sforza.


Resso<br />

Excelsior, Lido<br />

Venezia.<br />

- 287 .-<br />

6.<br />

Pechino, .J maggio, ore 5·30.<br />

Accompagnata da tutti italiani, salma fu oggi deposta cimitero italiano,<br />

provvisorio tumulo in attesa partenza verso desolata famiglia.<br />

<strong>Besso</strong><br />

Roma.<br />

Cosparsa oggi tomba fiori. l<br />

Resso<br />

Excelsior, Lido<br />

7·<br />

SFORZA.<br />

Pechino, I9 maggio, ore I I 45.<br />

8.<br />

Venezia.<br />

ALBERTO.<br />

Pechino, 24 maggio, ore I I.IO.<br />

Solamente Oceanico accettando salma, partirò Shanghai quindici.<br />

Arriveremo luglio. Fino ventuno giugno potete telegrafare presso Console<br />

Shanghai.<br />

ALBERTO.<br />

9·<br />

Lumbroso<br />

.flote! VVas/zington<br />

Pechino.<br />

Pechino.<br />

Temendo prolungata assenza turbi tua famiglia, se credi ritorna Si·<br />

beriana, consegnando gelosamente salma. Telegrafa.<br />

MAMMA.<br />

l Amara e singolare coincidenza. Il cognato Lumbroso è giunto a Pechino<br />

per raccogliere la salma nel giorno stesso del compleanno di Salvatore; che era<br />

nato il 19 maggiu r884.


BéSSO<br />

Excelsior, Lido<br />

Venezia.<br />

IO.<br />

Pechino. 25 maggio, ore 5.35.<br />

Salma dovendo trasbordare a Tientsin e a Shanghai, impossibile<br />

trovar coraggio abbandonarla. Ringrazioti. Scrivetemi fino due giugno<br />

Consolato Shanghai. partendonc solamente ventidue piroscafo Derlflinger.<br />

LETTERE DI RICORDANZA.<br />

Congresso degli Amici della Previùenza. 1<br />

Caro amico,<br />

T.<br />

ALBERTO.<br />

8 maxxio I9I2.<br />

Ho letto la tua lettera, ti ho salutato e ringraziato a nome dei colleghi<br />

e ho parlato del povero Salvatore, della sua operosità e del suo<br />

viaggio di studio nei paesi di <strong>Marco</strong> Polo. Tutti hanno compianto c<br />

plaudito.<br />

2.<br />

LUIGI RAVA.<br />

Nota pubblicata dal Còrriere della Sera, nel n. 153, anno 37":<br />

Pechino, maggio.<br />

La piccola colonia italiana ha avuto un lutto. È morto un mio valoroso<br />

e giovane collega: Salvatore <strong>Besso</strong> della Tribuna. Una mpida<br />

crisi di cuore lo ha ucciso. Era un sorridente, sereno compagno, pieno<br />

di amore per la vita e di simpatia per le idee c le speranze generose.<br />

Lo abbiamo portato nel piccolo ombroso Cimitero Italiano con<br />

grande tristezza. Aveva ventott'anni. Si spense assistito dai suoi compatriotti,<br />

senza sapere di morire.<br />

RENATO SIMONI.<br />

1 Nella seduta del 7 maggio al Congresso degli Amici della Previdenza,<br />

l'ono Luigi Rava si levò a parlare commemorando con belle parole Salvatore<br />

<strong>Besso</strong>. Il discorso di Luigi Rava fu riprodotto nella (;azzetta di Vellezia dell' H<br />

rnaggio 1912.<br />

19


LETTERE DEL CONTE SFORZA<br />

Legazione li) Italia.<br />

Ministro d'Italia a Pechino.<br />

Gentilissimo Signor Commendatore,<br />

I.<br />

Pec1zino, 28 aprile 1912.<br />

Fui ben lieto di veder qui suo figlio; duolmi però che la sua salute<br />

lasci a desiderare da qualche tempo<br />

Il dotto Mannelli, ottimo medico della Legazione, lo cura come<br />

meglio non si potrebbe; ma se la stoica serenità di suo figlio è mIrabile<br />

da un lato, temo dall'altro che ne faccia un malato poco disciplinato.<br />

Speriamo sempre che i fenomeni patologici dispaian del tutto e che<br />

sia presto perfettamente guarito. Ma siccome temo che per quella serenità<br />

con cui egli guarda ogni male, e pel timore di rattristar la famiglia,<br />

non abbia scritto nulla, così parmi io non debba tacerle che l' impressione<br />

del dotto Mannelli è che suo figlio dovrebbe tornare al più<br />

presto in Italia ed accompagnato da persona fidata. Suo figlio, entusiasta<br />

di questi luoghi e di questi avvenimenti, vorrebbe sempre protrarre.<br />

Non voglio affatto con questa mia provocare a Lei seria apprensione;<br />

solo è parso doveroso al dotto Mannelli e a me che la famiglia<br />

sapesse che il suo giovane Salvatore non sta così bene, come dalle<br />

lettere vorrebbe, per tenerezza verso i genitori, far credere.<br />

Spero vivamente darle presto migliori nuove, mentre mi confermo<br />

suo sinceramente<br />

dev.mo<br />

CARLO SFORZA.


FI(;. 97. - Barricata alla Guarùia Nord-Amcrican;:l,.<br />

Porta della carnera ardente uve fu posta la salma di Salvatore nesso il J maggio 1917.<br />

(Ottuta /oloJrrafia - CO/llt! lut/t! le a/lre ddlo stesso fonnalv • /u presa da/l'ulinlo duronle i moli<br />

rivoluzionari di Puhino, porhe st:II;11/(I1It: prima ddla sila mori,).<br />

Flc.. 98. - PI.'Chino, 4 maggio 1917. - Nel dmitero italiano.<br />

rrammcn,'o dd carro funcore con a!rulli dei ,nc,"ori d,Ila !.rJ(aziOIfC e amiri uleri del n·.,.pianto<br />

de/lfnlo, che vollero acco",pagnarne la. salINa. fino al rimilel·O.


Legazione cl' Italia.<br />

-- 293 --<br />

2.<br />

Gentilissimo comm. <strong>Besso</strong>,<br />

PecItiIlO, 3 maggio.<br />

Dopo il crudele telegramma di ieri sera, che mandai alla Consulta<br />

onde la notizia giungesse Loro nel modo men doloroso possibile, niente<br />

di più triste posso dire al Suo cuore di padre ed a quello clelia signora<br />

<strong>Besso</strong>.<br />

Anzi la nuda verità non può essere Loro che consolante, perchè<br />

almeno sapranno che il figlio Loro, che qui si era creato tutt' intornu<br />

amici e simpatie, fu proprio curato con fraterna sollecitudine dai medici;<br />

e lui - cosÌ desideroso di affetto - si sentÌ circondato da una<br />

costante atmosfera di cordiale simpatia<br />

La sua fine ci ha tutti costernati e tutti noi italiani lo accompagneremo<br />

domani al cimitero ave riposerà accanto ai bmvi mannal qui<br />

morti nel : 900. E tutto sarà disposto perchè la famiglia possa poi ordinare<br />

e decidere quel che vOlT,ì.<br />

Quanto è triste scriver tutto ciò ad un povero Padre, a una Madre<br />

desolata!<br />

Preferirei parlare per dare almeno Loro la sensazione che il Loro<br />

giovane Salvatore non si è spento fra estranei.<br />

Accolga, La prego, colla signora <strong>Besso</strong>, l'espressione della mia pitl<br />

desolata simpatia e mi creda Suo<br />

dev.mo<br />

CARLO SFORZA.<br />

P.S. In una prima visita fattagli iermattina (la prima c1a poi che<br />

era all' Ospedale) egli mi pregò di scrivere alla madre «ma senza allarmarla,<br />

perchè non c'è di che ».<br />

Legazione d'Italia.<br />

Caro comm. <strong>Besso</strong>,<br />

3·<br />

Pechino, 4 maggio I9I2.<br />

Ricevo stamani il suo telegramma del 3.<br />

Avevo già disposto perchè ogni oggetto, ogni più apparentemente<br />

insignificante foglietto fosse conservato; e tutto era già da ieri pietosamente<br />

raccolto alla Legazione.


- , .<br />

• ",.-..<br />

r .'<br />

.


o<br />

c.<br />

I<br />

1:'<br />

3<br />

"


T egaziolle Italiana.<br />

Egregio amiCO,<br />

- 299 -<br />

5·<br />

Pechino, 2 11OZ ' cmbrc.<br />

Non mi sorprende che Ella e la signora <strong>Besso</strong> risentano ancora il<br />

dolore Loro sÌ acuto come nei primi tempi. Tutto fu crudele per Loro,<br />

nel modo come perdettero quel carissimo figliolo.<br />

Le scrivo tornando dal cimitero italiano ave, presenti tntti i connazionali,<br />

fu oggi celebrata la messa di requie pel soldati italiani, morti<br />

all'assedio delle Legazioni doclici anni fa.<br />

n pensiero mio e di molti con me, andò anche e con sincero rimpianto<br />

al sno povero Salvatore, che fra quelle tombe di soldati, riposò<br />

qualche tèl11po.<br />

Mi creda<br />

Suo aff.mo<br />

CARLO SFORZA.


LETTERE DI S. BESSO AL CONTE SfORZA.<br />

Mando al comm. <strong>Marco</strong> <strong>Besso</strong> questi fogli che per Lui rappresenteranno<br />

cari ricordi, e che affido al barone Lumbroso che tanta pietosa<br />

cura ha posto nel raccogliere ogni memoria del cog-nato.<br />

Caro Suocero,<br />

SFORZA.<br />

l'Cc!IÙIO, 8 /{iugno '9'2.<br />

Ti mando queste lettere dci povero Salvatore a Sforza. Sono fra<br />

le ultimissime che Egli ha scritte; e il nostro Ministro ha pensato, con<br />

ragione, che per noi sarebbero state un ricordo prezioso; sicchè mi ha<br />

incaricato di consegnarvele.<br />

Spero siano giunte regolarmente le mie lettere, tutte raccomandate.<br />

Altri ricordi spero ancora di riunire in questi ultimi quattro giorni che<br />

mI separano dalla partenza.<br />

Un abbraccio a te ed a mia suocera tanto buona c tanto triste<br />

l.<br />

Conte gentilissimo,<br />

dal vostro aftezionato<br />

ALBERTO.<br />

recitino, 22 febbraio [9'2.<br />

Con mille ringraziamenti Le restituisco le Tribune che<br />

mi hanno interessato assai.


- 30r -<br />

Mi è venuta un' idea. Se fosse troppo complicato per<br />

Lei, nel momento attuale. chiedere la .famosa udienza, perchè<br />

non mi dà una presentazione per il \Vai-wu-pu in generale,<br />

dove sono abituati a vedere giornalisti, e dove, letta la sua<br />

presentazione, potrebbero fare direttamente le pratiche per la<br />

.famosa udienza?<br />

Mi perdoni la petulanza, 1111 voglia ricordare rispettosamente<br />

alla Contessa e mi creda<br />

Conte gentilissimo,<br />

il suo aff.mo riconoscente<br />

S. BESSO.<br />

2.<br />

Pechino, 26 febbraio I9I2.<br />

Grazie infinite per la sua cortesia. Così mi preparo al<br />

gTande momento.<br />

Passando dalla politica alI'estetica, ho inteso dire che<br />

il Palazzo d'Estate sarà aperto ancora una volta al pubblico,<br />

prima che la Corte vi si trasferisca.<br />

Se per mezzo suo potessi ottenere un permesso per il<br />

giorno che sarà fissato per la visita. Le sarei infinitamente<br />

grato. Il Palazzo d'Estate è una meraviglia J<br />

I miei ossequi alla Contessa e mi crecla molto cOl'dialmente<br />

il suo aff.mo<br />

S. BESSO<br />

Conte gentilissimo.<br />

3·<br />

L'udienza è stata pure accordata; il signor Benso I è<br />

stato un compagno straorclinario. Però mi sembra che i fuochi<br />

. "<br />

ricominCino.<br />

[ L'interprete della Legazione italiana a Pechino, che accompagnò S. B.<br />

al colIoC]uio concessogli da Yuan-Shi-Kai la mattina seguente alIa notte degl'in·<br />

cendi nella «Città tartara ».


- 302 -<br />

Forse ci vedremo ancora sugli spalti questa sera.<br />

Grazie di nuovo, infinite, per le sue continue cortesie;<br />

e con molti ossequi alla Contessa mi creda cordialmente<br />

Conte gentilissimo,<br />

4·<br />

aff.mo<br />

S. BESSO.<br />

Pechino.<br />

Grazie mille per le Tribune. Ho sempre un po' di febbre;<br />

non sto a Ietto, ma conduco una vita molto riposata.<br />

Causa questo tempaccio, non esco. Sarei felice di vederla.<br />

I miei ossequi alla Contessa e mi creda cordialmente<br />

Conte gentilissimo,<br />

5·<br />

aff.mo<br />

S. BESSO.<br />

Pechino.<br />

Grazie mille per le Tribune. Nelle mie corrispondenze<br />

da Macao e da Canton ho corretto qualche inesattezza e<br />

qualche sbaglio di stampa. Il mio telegramma era molto<br />

ampliato con informazioni, credo, attinte al Ministero degli<br />

Esteri. Avrei voluto venir da Lei oggi, ma con questo ventaccio<br />

non posso uscire di casa. La febbre è quasi scomparsa.<br />

I miei ossequI alla Contessa e mi creda cordialmente<br />

aff.mo<br />

S. BESSO.


Conte gentilissimo,<br />

6.<br />

Pechino.<br />

Le rimando con un po' di ritardo le Tribune, perchè<br />

ho ripulito il mio articolo. V' erano non soltanto errori di<br />

stampa, ma perfino omissioni. Sarei contento se Lei lo leggesse<br />

adesso.<br />

Buon Lunedì di Pasqua; e mi creda COI più cordiali<br />

saluti<br />

aff.mo<br />

S. BESSO.<br />

Conte gentilissimo,<br />

7·<br />

Pechino.<br />

Lei scuserà il lapis, ma sono a letto unicamente per debolezza<br />

che altro.<br />

Ed ora sono a chiederle la manna del cielo! Verrò<br />

presto a salutare la Contessa e Lei; in quanto ai pasti, I ci<br />

vorrà un po' di tempo. Non mi dimentichi e mi creda coi<br />

più cordiali saluti<br />

aff.mo<br />

S. I3ESSO.<br />

P.s. C'è qUI Ku-I-Iung-Ming e me lo godo.<br />

Legazione cl' Italia.<br />

LETTERE DEL DOTT. MANNELLI.<br />

1.<br />

Stimatissimo Comm. <strong>Besso</strong>,<br />

Peclzino, 6 luglio I9I2.<br />

Mi ero talmente affezionato a quel giovane - cOSI eccezionalmente<br />

buono - che mi ero fatto una missione della sua cura; e oso dir questo,<br />

non per farmi un merito personale di ciò; ma perchè io trovavo<br />

I Qualche giorno prima, il conte Sforza aveva invitato S. B. a un pranzo<br />

alla Legazione d'Italia.


- 3°4-<br />

Illl piacere incomparabile nella compagnia di quel giovane di sì rara<br />

bontà: senso di viva simpatia che era condiviso da quel piccole, ma<br />

eletto cerchio dì amici comuni che forse Loro conoscevano attraverso<br />

gli scritti di Salvatore e che, ad ogni incontro, non mancano di manifestanni<br />

il loro sincero e non convenzionale rammarico per la perdita di<br />

si nobile amico.<br />

Fra questi io ricorderò il Segretario della Legazione di Spagna<br />

signor Garrido, i coniugi Dinkelmann, il r-..landarino Ku-lIung-Millg, il<br />

generale MUJlthe, adv;ur di Vuan-Shi-Kai e i coniugi Hewgh, ardenti<br />

faulori della Cina Iluova.<br />

1ItUa dell'ultimll Pa.r.Uloria1a di Sah'aIOrt: Resso (o/ Dott. 11I"'/1/t/Ii.<br />

l" Aprile '91»<br />

Col signor Garrido ci trovammo ierisera ad Ull pranzo assieme; cd<br />

eRli non fccc che p;lI'larmi COli viva COnllllOl.ione del povero Salvatore,<br />

scgnalandone la bont;\ e la g'cnerositil - come dice lui - qU


-- 3°5<br />

Per tornare alla di Lei lettera, io comprendo benissimo il dolore<br />

insanabile ed il turbamento di Loro genitori, non solo pel figlio perduto,<br />

ma anche per la subitaneità della perdita. Sarei peraltro inconsolabile se<br />

dovessi pensare che possa restare nell' animo Loro il minimo dubbio che,<br />

nell' assistenza prestata al figlio Loro, io non mi sia comportato con piena<br />

coscienza di medico e con cuore di amico.<br />

Gradisca, egregio signor Commendatore, per la Sua Signora e per<br />

Lei, i più rispettosi ossequi del suo devotissimo<br />

Legazione d'Italia.<br />

2.<br />

Gentilissima Baronessa, I<br />

M. MANNELLI.<br />

Pechino, I4 settembre I9I2.<br />

Non può immaginare quanto gradita mI sia giunta la Sua lettera,<br />

nella quale trovo delineata, con fraterna dolcezza, la psicologia di quella<br />

nobilissima creatura cosi brutalmente rapita all' affetto di chi lo ha conosciuto.<br />

Dopo Loro congiunti, sono io, che, per una certa affinità sentimentale,<br />

ero più affezionato a quel giovane, disgraziatamente conosciuto<br />

solo da infermo; e sono e sarò forse per sempre inconsolabile di non<br />

essere riuscito a rubare quel fiore di sul margine d'abisso dell'eternità.<br />

Egli era un uomo intelligente, volente, fermamente volente, che, sino<br />

alla vigilia della sua fine, seguiva e ritraeva in iscritto le vicende di una<br />

grande rivoluzione, dando alla interpretazione dei fatti una impronta personale,<br />

cercando sempre di influire sull' opinione altrui, senza mai da questa<br />

lasciarsi influenzare.<br />

Le son grato di avermi comunicato le gentili espressioni ed il desiderio<br />

della madre Sua, al quale cercherò corrispondere meno indegnamente<br />

che mi sarà possibile. E lo farò, spero, col prossimo corriere.<br />

Voglia frattanto, gentil Baronessa, accogliere le mie rinnovate grazie<br />

per le sue lusinghiere espressioni di considerazione e di benevolenza per<br />

me; e mi creda sempre coi più rispettosi omaggi<br />

I Baronessa Lia Lumbroso.<br />

di Lei devotissimo<br />

M. MANNELLI.<br />

20


Legazione d'Italia.<br />

Gentil Signora,<br />

- 306-<br />

3·<br />

Pechino, I7 settembre I9I2.<br />

lo fui commo"so da una Sua espressione squisitamente gentile a mio<br />

riguardo, trasmessami dalla Baronessa Lumbroso, ed è con viva tenerezza<br />

che rispondo oggi al pietoso desiderio di Lei.<br />

Parlarle di Salvatore è una delle mie più desiderate compiacenze.<br />

Sfortunatamente io non lo conobbi che infermo; ma al primo incontrarlo<br />

sentii tutto il fascino della sua natura delicata ed elevata. Eravamo tra<br />

gli italiani i due soli credenti e favoreggiatori della Cina libera e nuova;<br />

e tal comunione di sentimenti stabili subito tra lui e me una corrente<br />

di simpatia che si rafforzò, ma non si affievolì mai.<br />

Quando fui chiamato da lui all' albergo dei Wagons-Lits, gli dissi<br />

che il mattino stesso avevo visitato, per un' angina, il famoso rivoluzionario<br />

Wang-Tchao-Ming, - noto per aver attentato con una mina alla vita<br />

dell' Imperatore - il feroce Wang-Tchao-Ming dal femmineo aspetto e<br />

dall' angelico sorriso. E Salvatore, animandosi di viva soddisfazione, mi<br />

mostrò numerose fotografie di quel singolare tipo di eroe e di giornalista,<br />

che, per lui straniero, aveva dimostrato una vera e sincera simpatia.<br />

Ella avrà trovato di certo, fra le carte di suo figlio, quelle fotografie.<br />

Altrettanto amico egli era col Primo Ministro Tang-Shao-Yi e con<br />

varie personalità della Cina nuova militare e militante. Perfino queste<br />

sfingi (incredibile a dirsi) subivano il dolce ascendente di quell' anima<br />

eletta!<br />

Vivendo egli all'albergo dei Wagons-Lits le sue frequentazioni,<br />

le sue amicizie erano naturalmente più che altro fra gli stranieri. Fra<br />

questi più affezionati gli erano, la vedova Koch, Mr. e Mrs. Hewgh,<br />

Miss Munthe (la signora del Consigliere di Yuan-Shi-Kai), il capitano<br />

tedesco istruttore dell'esercito cinese: Bleyhoeffer e la signora, lo scrittore<br />

cinese Ku-Hung-Ming, il signor Martins, ministro di Portogallo e<br />

il Segretario della Legazione di Spagna, signor Garrido Cieneros.<br />

Mite e dolce come una suora, diafana come un' ombra, Mrs. Hewgh<br />

ha portato tutta la sua tenerezza molle e diffusa neJl' amicizia per Salvatore.<br />

Fu t'ultima a scrivergli; e la vidi prorompere in lagrime, quando<br />

le annunciai che non lo avrebbe più veduto. Sfortunatamente, col comandante<br />

Hewgh, essa è ora partita per Londra e non tornerà più. Usciva<br />

spesso con me nella mia vettura. Il giorno prima che lasciasse Pechino,


- 307-<br />

facemmo una specie di pellegrinaggio a quel Tempio Imperiale, dove<br />

ci eravamo fermati a lungo con Salvatore l'ultima volta che uscì. Conto<br />

poterle mandar presto una fotografia di quel luogo, che è la mèta preferita<br />

delle mie passeggiate dopo le giornate di lavoro.<br />

Indubbiamente Salvatore Le avrà scritto di Ku-Hung-Ming e delle<br />

lunghe sue interviste e discussioni con questo filosofo mattoide, feticista<br />

della vecchia Cina, paladino di onore e di fede della Dinastia tartara<br />

allora caduta, vendendo ai rivoluzionari sè stesso, il trono e gli ideali, se<br />

pur ne aveva.<br />

Il ritaglio di giornale che qui Le accludo Le dimostrerà chi dei due<br />

avesse ragione. Credo che Ku-Hung-Ming stesso si arrenderà a questo<br />

documento che si direbbe incredibile se non fosse vero.<br />

I coniugi Bleyhoeffer e il signor Garrido furono i più premurosi e più<br />

assidui fra gli amici di Salvatore, gli ultimi giorni della malattia; e con<br />

noi ne accompagnarono la salma al cimitero italiano. Credo che una fotografia<br />

del perduto amico farebbe ad essi un vivo piacere; e tal pensiero<br />

mi permetto cii farle presente, sicuro di incontrare presso di Lei il più<br />

benevolo accoglimento.<br />

Ieri fui per ragioni professionali all'albergo dei T,vagons-Lits. Il IO<br />

ecl il 2° manager - affettuosamente memori del Suo ottimo figlio - mi<br />

pregarono di volerli ricordare ai signori <strong>Besso</strong>, come pure al Barone<br />

Lumbroso, cosa che io faccio con vivo compiacimento.<br />

Le maniere squisitamente gentili e signorilmente affabili del suo<br />

Salvatore, avevano, come vede, attirato a lui l'affetto, non convenzionale<br />

ma sincero di tutti coloro, grandi ed umili, che eran dotati di sentimento<br />

e di cuore. Possa cosi bella constatazione essere di efficace sollievo<br />

al dolore di coloro dei quali egli doveva consolare e abbellire<br />

la vita.<br />

In quest' ora solenne della storia, in cui aveva visto crollare il più<br />

vasto e antico impero del mondo, Salvatore era troppo ansioso di vedere<br />

ciò che gli uomini avrebbero fatto sorgere al suo posto. L' immenso<br />

dramma umano che qui si svolgeva, lo appassionò irresistibilmente;<br />

ed egli che, anche infermo, conservò piena l'autonomia del volere<br />

come conservò la fede del vivere, non cedette alle esortazioni di chi,<br />

con tutto l'ardore del sentimento, cercò convincerlo, fin dagli inizi del<br />

male, a ritornare fra coloro i cui affetti e le cui speranze riposavano in<br />

lui solo. Ed io, nel raccoglierne il respiro ultimo, nel vederne il supremo<br />

scolorar del sembiante, sentii in me tutto il dolorar della madre inconsolabile<br />

di non averne avuto l'ultimo sguardo, di non avergli clato l'ultimo<br />

bacio .....<br />

Ma in sì profondo clolore, Le sarà cii conforto il conoscere che Salvatore<br />

non ha saputo di morire. Egli è uscito dal monclo dolcemente,


- 3°9-<br />

seguire altre quotidianamente; ed il saluto allasciarci era sempre seguito<br />

da un invito insistente per il prossimo giorno.<br />

In quelle conversazioni ebbi dal povero Salvatore il racconto delle<br />

sLle escursioni alpine, dei viaggi, degli incontri avuti con i personaggi<br />

cinesi e delle interviste. Passavano sotto i miei occhi gli abbozzi per<br />

gli articoli per la Tribuna/ e SI discuteva di ciò che avrebbe fatto<br />

appena la salute fosse tornata<br />

Ogni giorno di posta preparava una lettera, qualche volta faticosamente,<br />

e mi diceva in aria di trionfo che era riuscito a non far nascere<br />

sospetti sul suo stato di salute. Qualche volta osavo contradirlo, sembrandomi<br />

doveroso che Egli avvisasse la famiglia; ma tali proposte non<br />

erano accolte benevolmente: considerava cosa crudele affliggere la famiglia<br />

lontana.<br />

Non avrei dovuto ripetere questa storia di dolore ad una madre<br />

inconsolabile; ma piuttosto avrei dovuto ricordare a Lei, Signora, solo<br />

l'affetto del compianto figliolo, il suo pensiero costante per la famiglia<br />

lontana<br />

Ella non ha bisogno di aggiungere tristezza a dolore, ma di attingere<br />

conforto nella memoria del passato e nelle speranze dell' avvenire.<br />

Ella ha altri affetti; per questi deve vincere e dimenticare le memorie<br />

tristi, per ricordare solo le buone e le care.<br />

Gradisca, Signora, i miei devoti ossequi e voglia tenermi<br />

della S. V. Il1.ma obb.mo<br />

P. GIROLAMO LEONETTI.<br />

LETTERA DELL' INFERMIERE VITTORIO AGOSTEO.<br />

Chiarissima Signora <strong>Besso</strong>,<br />

Pechino, 26 maggio I9I2.<br />

Pur non avendo personalmente l'onore di conoscerla, credo, come<br />

amico - malgrado la diversa condizione sociale - del suo amato Salvatore,<br />

al quale portava un' affezione fraterna, di doverle manifestare<br />

l'immenso dolore che la sua immatura fine mi procurò e che sempre<br />

mi resterà impresso.<br />

Conobbi il signor Salvatore <strong>Besso</strong> il IO Marzo nel pomeriggio.<br />

L'essere quasi coetanei e la squisita gentilezza del signor Salvatore<br />

Cl fece sino dal primo giorno confidenti, e, come dissi, in seguito, quasi<br />

fratelli


- 310-<br />

Sino dai primi giorni egli mi pregò di dire al nostro Cappellano<br />

Padre G. Leonetti, di andare da lui a conversare nelle ore in cui non<br />

aveva visite. Il Padre premurosamente andò e continuò giornalmente a<br />

visitarlo ; ed io lo trovai spesso quando mi recava a praticargli massaggi.<br />

Da lui trovavo spesso pure S. E. Madame Koch, vedova del celebre<br />

professore<br />

Essendo in quei giorni Tang-Shao-Yi all' albergo, rimaneva pressochè<br />

tutto il pomeriggio da Lui a discutere con madame Koch, Mrs. Hewgh<br />

e Wang-chao-Ming, un cinese condannato a morte dal vecchio regime,<br />

per aver attentato alla vita dell' Imperatore, e che il signor Salvatore<br />

chiamava ridendo con me: «l'assassino ».<br />

Fu qualche volta anche a trovarlo il signor Martins, Ministro di<br />

Portogallo, il quale abitava la camera sottostante la sua; ed a mezzo<br />

suo conobbe il signor Garrido, Segretario della Legazione di Spagna,<br />

il quale divenne presto per lui un affettuosissimo amico.<br />

Era sempre di buon umore; e ridendo mi raccontava dei suoi articoli<br />

pubblicati che riceveva a mezzo di S. E. il Ministro Sforza; e delle<br />

lettere di casa, tra le quali ricordo un giorno in cui mi parlò di IIna<br />

sua nipote che gli scriveva chiamandolo: «Zio d'Asia ».<br />

- «Mia nipote alla quale ho inviato una lettera pel suo onomastico<br />

(o compleanno) mi ha scritto di aver ricevuta la lettera proprio all' ora<br />

di mettersi a pranzo coi miei genitori; sono proprio contento. La posta<br />

non poteva rendermi miglior servizio! »<br />

Quando arrivò il signor Renato Simoni, mi disse di esserglisi presentato<br />

cosÌ:<br />

- «Ma è Lei il celebre Renato Simoni, l'impareggiabile autore<br />

di Turlupineide e l'insuperabile «Geraunico» del Guerrino.'R<br />

Pur non uscendo nel pomeriggio, la sua camera diventava un salotto<br />

di conversazione politica, ricevendovi - oltre ai signori nominati sopra ­<br />

anche il letterato cinese Ku-Hung-Ming, buon poliglotta ed imperialista,<br />

che egli intervistava a lungo e dal quale ebbe il paragone tra l'attuale<br />

condizione della Cina e quella della Turchia, che egli scrisse in un articolo<br />

Quasi tutte le sere il signor Garrido veniva dopo pranzo a passare<br />

un' ora da noi, e coi gai discorsi teneva allegro il signor Salvatore che<br />

lo avrebbe voluto sempre presso di sè.<br />

Il 29 aprile, nella giornata, venne a visitarlo - mentre v'era Padre<br />

Leonetti - il signor De Luca, il quale rimase presso che un'ora a discorrere;<br />

e nella serata vennero a fargli visita due coniugi tedeschi, dei quali<br />

non ricordo il nome; e quando furono partiti, il signor Salvatore mi<br />

disse, celiando: « Brutti tutti e due, ma buoni quanto brutti! :>


- 3 1I -<br />

Il giorno dopo la sua fine mi recai a vedere la salma; e vidi nella<br />

camera mortuaria una corona di rose thea, inviata dal signor Garrido.<br />

La domenica - giorno dei funerali - fui preso da un accesso di<br />

febbre per cui non potei recarmi al trasporto. Però seppi dal signor Capitano<br />

che vi era S. E. il Ministro con tutto il personale della Legazione,<br />

il signor De Luca, Padre Leonetti, tutti gli Ufficiali della Guardia, il<br />

signor Garrido, il signor Martins, quel signore tedesco «tanto brutto<br />

quanto buono », il primo manager dell' Hotel, S. E. il Conte Galactin,<br />

il V. B. ed il R. C. Mantovani e Giuliani, una rappresentanza dei marinai<br />

e dei sottufficiali nostri, i barbieri italiani Castellani e Martellini, il signor<br />

Cattaneo, commerciante di qui, il signor Russo, proprietario dell'Hotel<br />

Pekin, che ritrasse il corteo e la tumulazione: insomma la colonia italiana<br />

era completa.<br />

Mi recai il lunedì al cimitero e trovai il suo tumulo coperto da<br />

corone; e da allora, quando potevo, mi recavo a vederlo. È impressione<br />

generale che il barone Lumbroso abbia onorato nel miglior modo possibile<br />

la memoria del povero Estinto, che tutti ricordano (era un po' il<br />

nostro cronistorico dei giorni della rivoluzione) e che resterà indimenticabile.<br />

Da parte mia, dal ricordo favoritomi non mi separerò giammai;<br />

e senza tema di smentirmi, a qualunque passo fossi per trovarmi, Le<br />

giuro, Signora, di rimandarle tutto piuttosto che cederlo. E pregandola,<br />

col signor Comm. <strong>Besso</strong>, a voler gradire le mie più sincere \:ondoglianze,<br />

coi più distinti ossequi mi creda il sempre suo<br />

devotissimo<br />

VITTORIO AGOSTEO<br />

Sotto-Capo Infermiere della Regia Marina.<br />

LETTERE DEL BARONE LUMBROSO.<br />

Cara Suocera mia,<br />

I.<br />

Pechino, 5 giugno I9I2.<br />

Crudele destino, questo, per cui ti mando proprio oggi, giorno 1Il<br />

cui egli aveva fissato di partire, questo biglietto scrittogli alla vigilia<br />

della morte, per assicurarlo che i posti gli sarebbero stati riserbati (una<br />

cabina a 4 posti tutta per Lui) nel treno in partenza il 5 giugno!<br />

Un abbraccio caldissimo a tutti dal tuo<br />

ALBERTO.


- 3 12 -<br />

2.<br />

Cara suoceretta buona,<br />

Pechino, 14 giugno 1912.<br />

Partiamo oggi; non Lo lascerò mai. Te lo riporterò fedelmente e tu<br />

lo custodirai accanto a te. Questa missione pietosa che io ho chiesta<br />

e che voi mi avete affettuosamente affidata, mi lega ai genitori del giovane<br />

pove"o caro Salva, con vincoli nuovi, sacri.<br />

II vostro, il suo, il tuissimo<br />

Caro suocero mio,<br />

3·<br />

ALBERTO.<br />

Roma, 25 luglio 1912.<br />

La sera stessa in cui la tua e la pietà della mamma hanno condotto<br />

all'eterna requie il nostro Salvatore,' tengo a render conto della mIa<br />

missione.<br />

E però gli allegati alla mIa relazione sono un piccolo monumento<br />

alla memoria del nostro Salva, rappresentano il coro di benedizioni con<br />

cui i poveri lo hanno accompagnato al sepolcro<br />

Ed ora, dopo tante cifre e dopo così poco stile, una parola del<br />

cuore: Vi ho riportato Salva e voi mi avete ringraziato. Invece dovevo<br />

io ringraziare voi. Mi avete porto il mezzo migliore di dare a te, alla<br />

mamma, a Lia, una prova di affetto e mi avete permesso di rendere<br />

omaggio alla Santa memoria del migliore dei giovani, e del cuore più<br />

nobile in cui mi sia mai stato concesso d'imbattermi quaggiù.<br />

Ti abbraccio con infinito affetto.<br />

ALBERTO.<br />

l La salma di Salvatore <strong>Besso</strong> arrivò a Napoli il 23 luglio ove i genitori<br />

di lui si recarono allo sbarco. E il 2S luglio a Roma vennero rese affettuose,<br />

solenni, commoventi esequie al caro triste rimpatriato. Nella chiesa di Santa<br />

Maria degli Angeli - piena di fiori - venne data all'estinto l'estrema benedizione,<br />

in mezzo al pianto di centinaia e centinaia d'amici presenti. La salma è<br />

ora provvisoriamentt> a Oampo Verano; poi verrà sepolta in un monumento<br />

funerario che sta ora costruendosi al Pincetto Vecchio.<br />

FINE.


INDICI


INDICE DELLE LETTERE<br />

Introduzione Pago 7<br />

PARTE I.<br />

L'Incoronazione del Re del Siamo<br />

Lettera I Pago 13<br />

Lettera II » 14<br />

Lettera III » 15<br />

Lettera IV » 17<br />

Lettera V » 19<br />

Lettera VI » 21<br />

Lettera VII » 23<br />

Lettera VIII » ivi<br />

Lettera IX » 28<br />

Lettera X » 34<br />

Lettera XI » 36<br />

Lettera XII » 38<br />

Lettera XIII » 41<br />

Lettera XIV » 52<br />

Lettera XV li 54<br />

Lettera XVI » 58<br />

Lettera XVII » 59<br />

Lettera XVIII » 62<br />

Lettera XIX » 63<br />

Lettera XX » 65<br />

Lettera XXI » 78<br />

Lettera XXII » 79<br />

Lettera XXIII » 81<br />

Lettera XXIV » 83<br />

Lettera XXV » 85<br />

Lettera XXVI » 86<br />

Lettera XXVII » 88<br />

Lettera XXVIII » 92<br />

Lettera XXIX » 94<br />

Lettera XXX li 95<br />

Lettera XXXI » ivi


- 3 16 -<br />

Lettera XXXII Pago 96<br />

Lettera XXXIII )) 100<br />

Lettera XXXIV )) 101<br />

Lettera XXXV )) 109<br />

Lettera XXXVI )) 112<br />

Lettera XXXVII )) 113<br />

I<br />

PARTE II.<br />

. della Rivoluzione Cinese.<br />

gIOrm<br />

Lettera I Pago 123<br />

Lettera II )) 124<br />

Lettera III » 126<br />

Lettera IV )) ivi<br />

Lettera V )) 128<br />

Lettera VI )) 129<br />

Lettera VII )) ivi<br />

Lettera VIII )) 136<br />

Lettera IX )) 137<br />

Lettera X )) 138<br />

Lettera XI )) 148<br />

Lettera XII )) 150<br />

Lettera XIII )) 152<br />

Lettera XIV )) 157<br />

Lettera XV )) 158<br />

Lettera XVI )) ivi<br />

Lettera XVII )) 167<br />

Lettera XVIII )) 171<br />

Lettera XIX )) ivi<br />

Lettera XX )) 174<br />

Lettera XXI » 175<br />

Lettera XXII )) 183<br />

Lettera XXIII )) 189<br />

Lettera XXIV )) 191<br />

Lettera XXV )) 193<br />

Lettera XXVI )) 194<br />

Lettera XXVII » 195<br />

Lettera XXVIII )) ivi<br />

Lettera XXIX )) 208<br />

Lettera XXX )) 220<br />

Lettera XXXI )) 221<br />

Lettera XXXII )) 222<br />

Lettera XXXIII )) 223<br />

Lettera XXXIV )) 231<br />

Lettera XXXV )) 233


Lettere di Salvatore <strong>Besso</strong> al Conte Sforza<br />

Lettera del dottor Mannelli .<br />

Lettera del Padre Girolamo Leonetti<br />

Lettera dell 'infermiere Vittorio Agosteo<br />

Lettere del barone Alberto Lumbroso<br />

DAL <strong>SIAM</strong>.<br />

1. Primo ingresso nel Siam<br />

2. L'arrivo dell 'Elefante Bianco<br />

INDICE DEGLI ARTICOLI.<br />

3. Come fu incoronato il [te dell 'Elefante Bianco<br />

4. Un oroscopo smentito<br />

DALLA <strong>CINA</strong>.<br />

5. Col Governatore di Macao<br />

6. Canton Repubblicana<br />

7. Una dinastia al bivio<br />

8. Rivoluzione politica e di razza.<br />

9. L'adesione di Yuan-Shi-Kai alla Repubblica Celeste.<br />

lO. La caduta della dinastia<br />

Il. L'incendio di Pechino<br />

12. Intervista con Yuan-Shi-Kai<br />

13. Pechino dopo l'ammutinamento<br />

14. Tang-Shao-Yi e Wang-Tchao-Ming intervistati<br />

15. Le idee di Ku-Hung-Ming<br />

Pago 300<br />

» 303<br />

» 308<br />

» 309<br />

» 311<br />

Pago 26<br />

» 43<br />

" 70<br />

" 116<br />

Pago 131<br />

" 134<br />

" 143<br />

" 159<br />

" 176<br />

" 186<br />

" 197<br />

" 211<br />

" 224<br />

" 241<br />

" 256


INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI<br />

TAVOLE FUORI TESTO.<br />

1. Riproduzione del grande ritratto a olio di Salvatore <strong>Besso</strong>, opera del pittore<br />

conte Lemmo Rossi Scotti.<br />

II. Ritratto del Principe Damrong, con firma autografa di lui.<br />

lIl. Ritratto di Sun-Yat-Sen, con firma autografa di lui.<br />

CARTOLINE E FOTOGRAFIE.<br />

l. Il tempio del « Buddah di Smeraldo)) a Bangkok<br />

2. Donna di Bangkok<br />

3. Pagoda Wat Ratchabopit a Bangkok<br />

4. Il giovane Re del Siam Maha Vajiravudh<br />

5. La foce del fiume Menang, porto di Bangkok<br />

6. Il Palazzo Reale di Bangkok<br />

7. La lucertola del Siam (disegno di Galilea Chini).<br />

8. Il Buddah gigantesco d'Aynthia<br />

9. Il Buddah d'Ayntia veduto di fianco<br />

IO. Un canale ad Aynthia<br />

Il. Il fiume Menang ad Aynthia<br />

12. Tempio del grande Buddah ad Aynthia<br />

13. A Bompain<br />

14. Processione festosa sul fiume<br />

15. Preti gialli in un Wat<br />

16. li viale del Palazzo Reale a Bangkok<br />

17. Un canale a Bangkok.<br />

18. Corteo reale sul fiume .<br />

19. Il Re del Siam sale in palanchino .<br />

20. Scena della festa del1 'incoronazione<br />

21. Rivista militare a Bangkok<br />

22. Incoronazione (il Padiglione centrale)<br />

23. Valletto siamese in costume da cerimonia<br />

24. Wall e Rogalsky<br />

25. Una scuola al Siam<br />

Pago 29<br />

)) 31<br />

)) 3"<br />

)) 39<br />

)) -19<br />

)) 51<br />

)) 57<br />

)) ivi<br />

)) 59<br />

)) 60<br />

)) 61<br />

» ivi<br />

)) 62<br />

» U3<br />

» 64<br />

» 66<br />

» 69<br />

» 80<br />

» 82<br />

)) 84<br />

» 86<br />

)) 87<br />

» 88<br />

)) 89


26.<br />

27.<br />

28.<br />

29.<br />

30.<br />

31.<br />

32.<br />

33.<br />

34.<br />

35.<br />

36.<br />

37.<br />

38.<br />

39.<br />

40.<br />

41.<br />

42.<br />

43.<br />

44.<br />

45.<br />

46.<br />

47.<br />

48.<br />

49.<br />

50.<br />

51.<br />

52.<br />

53.<br />

54.<br />

55.<br />

56.<br />

57.<br />

58.<br />

59.<br />

60.<br />

61.<br />

62.<br />

63.<br />

64.<br />

65.<br />

66.<br />

67.<br />

68.<br />

69.<br />

70.<br />

- 320 --<br />

Padiglione degli Elefanti ad Aynthia .<br />

Capanna di contadini a Pitsanulok<br />

Frammenti di statue antiche di Buddah raccolte al Siam da Salvatore<br />

<strong>Besso</strong><br />

Testa di Buddah trovata a Pitsanulok<br />

L'altalena-cuccagna di Bangkok<br />

Effige buddistica stilizzata<br />

Canale a Bangkok<br />

Grotta di stalattiti presso Bangkok<br />

Salvatore <strong>Besso</strong> in mezzo ad amici a Bangkok<br />

Trattoria cinese nel quartiere di Sampen<br />

La grotta di Camoens a Macao<br />

Un incendio a Hankow<br />

Il Ministro della Giustizia a Shanghai<br />

Shanghai: Casa da thé<br />

Nanking: Accattoni<br />

Nanking: Antico Yamen del Vicerè<br />

Nanking: Tombe dei Ming: Leone in pietra.<br />

Nanking : » Elefante in pietra<br />

Nanking: Viale conducente alle Tombe dei Ming<br />

Ma-Loo e il dotto Wangchunghui<br />

Antica porta monumentale a Nanking<br />

Nanking: Rovine della città Mancese<br />

Nanking: Un quartiere della futura capitale<br />

Tsingtau: La « Friedrichstein »<br />

Pittura murale sul Yamen di Tsingtau .<br />

Grande pagoda a Tsi-nan-fou .<br />

Tsi-nan-fou - Il Monte dei mille Buddah<br />

Tsi-nan-fou: Porta di un tempio<br />

Pechino: Alla « Montagna del Carbone »<br />

» Bassorilievo del Tempio Giallo .<br />

» Dopo l'incendio del 29 febbraio 1912<br />

» Una scena di devastazione<br />

» lntiera quartiere distrutto.<br />

Il Cinesi affannati a spegnere l'incendio.<br />

» Una strada piena di ruine e di desolazione<br />

» Ciò ch 'è rimasto d'un maestoso fabbricato<br />

» AI Tempio delle Cinque Pagode<br />

» Mostri in pietra al Tempio delle Cinque Pagode<br />

» Statua di Buddah alle « Cinque Pagode »<br />

» Dopo l'incendio: Una strada popolare<br />

» l primi ripari alle rovine della sommossa .<br />

)) Yan-Shi-Kai<br />

» Il mercato dopo l'incendio<br />

» Al mercato, il l o marzo 1912 .<br />

» Tra le rovine della Città Tartara<br />

Pago<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

Il<br />

»<br />

"<br />

»<br />

»<br />

"<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

»<br />

91<br />

97<br />

98<br />

99<br />

103<br />

108<br />

111<br />

ivi<br />

114<br />

ivi<br />

127<br />

139<br />

141<br />

148<br />

154<br />

155<br />

156<br />

157<br />

160<br />

161<br />

162<br />

165<br />

166<br />

168<br />

170<br />

172<br />

173<br />

174<br />

192<br />

193<br />

201<br />

202<br />

203<br />

204<br />

205<br />

206<br />

208<br />

209<br />

210<br />

212<br />

ivi<br />

213<br />

216<br />

ivi<br />

217


- 32I -<br />

71. Pechino: La dimostrazione militare europea il 3 marzo 1912<br />

72. » Dimostrazione militare il 5 marzo<br />

73. )) L'imperatrice Vedova Lung-Yu<br />

74. » L'arrivo di Tang-Shao-Yi e di Wang-Tchao-Ming<br />

75. )) Tang-Shao-Yi, il seguace di Yuan-Shi-Kai<br />

76. » Wang-Tchao-Ming<br />

77. )) Arco monumentale dei Ming<br />

78. » Barricata all'imbocco di Via delle Legazioni<br />

79. )) La porta di Si-the-men<br />

80. )) Il Tempio dei Lama.<br />

81. )) Negozii presi d'assalto<br />

82. » Esecuzioni sommarie dopo la rivolta<br />

83. » 11 Palazzo d'Estate .<br />

84. )) La cinta esterna del Palazzo d'Estate.<br />

85. » Nel quartiere delle Legazioni<br />

86. Laghetto nel giardino del Palazzo d'Estate<br />

87. )) 11 vecchio generale Kiang-Kuei-Ti<br />

88. )) Ammonimento a non più rubare<br />

89. ., Marinai italiani di guardia<br />

90. )) Una via dopo l'incendio<br />

91. Ultima istantanea di Salvatore <strong>Besso</strong> .<br />

92. Veduta dalla camera di Salvatore <strong>Besso</strong> ali 'Hotel des Wagons lits<br />

93. Veduta dalla finestra della camera di Salvatore ali 'Ospedale Saint-<br />

Michel<br />

94. Giardino dell 'Ospedale Saint-Michel<br />

95. Veduta dell'Ospedale Saint-Michel<br />

96. Interno della camera di Salvatore ali 'Ospedale di Saint-Michel<br />

97. Porta della camera ardente a Pechino<br />

98. Nel cimitero italiano a Pechino .<br />

99. Tumulo provvisorio a Pechino<br />

100. Il feretro di Salvatore al cimitero di Pechino.<br />

101. Napoli: Sbarco del feretro del vapore<br />

102. Roma: Funerali nella chiesa di S. Maria degli Angeli<br />

103. Roma: Il carro funebre coperto di ghirlande.<br />

104. Pechino: Tempio Imperiale (Mèta dell'ultima passeggiata di Salvatore<br />

<strong>Besso</strong>)<br />

...<br />

Pago 219<br />

)) 221<br />

)) 232<br />

)) 239<br />

)) 242<br />

)) 244<br />

» 251<br />

)) 253<br />

)) 260<br />

» 263<br />

)) 264<br />

» 266<br />

» 208<br />

)) ivi<br />

)) 269<br />

)) ivi<br />

)) 271<br />

)) ivi<br />

» 273<br />

)) ivi<br />

)) 275<br />

)) 284<br />

» 280<br />

» 288<br />

)) 290<br />

)) ivi<br />

» 292<br />

» ivi<br />

» 294<br />

» ivi<br />

» 296<br />

)) 297<br />

» 298<br />

» 304


DI QUEST OPERA SONO STATE TIRATE<br />

500 COPIE CON COPERTINA IN STILE<br />

CAMBOGIANO, SU DISEGNO<br />

ORIGINALE DELLO SCUL-<br />

TORE PERCIVAL<br />

DIETSCH •••<br />

\J'V'V'V'V<br />

'V'V'V'V<br />

'V'V'V<br />

'V'V<br />

'V

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!