Julius Evola: l'altra faccia della modernità - FedOA - Università degli ...
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discendenza, entro certi limiti, è concessa una libertà d’uso nei<br />
riguardi di un tale patrimonio: lo si può assumere, potenziarlo, trarne<br />
in vario modo il massimo rendimento, come ci si può dare invece a<br />
dissiparlo e a distruggerlo” 148 .<br />
La razza rappresenta, in questi termini, una potenzialità che, se<br />
giustamente accolta e plasmata, può portare ad un tipo d’uomo<br />
“superiore”. E’ comunque da sottolineare l’aspetto attivo <strong>della</strong> scelta,<br />
che si oppone tanto al meccanicismo ereditarista ed ambientalista<br />
quanto al progressismo lineare ed ottimistico.<br />
Passando dal piano <strong>della</strong> persona singola a quello delle comunità,<br />
emerge una visione polemologica, basata sulla lotta, l’ascesa o<br />
l’eventuale declino delle diverse razze. Lontani dal Mito progressista e<br />
dal concetto di umanità quale Soggetto dell’unica Storia, si delinea<br />
una doppia morfologia: o la realizzazione di civiltà superiori, o la<br />
barbarie e il caos.<br />
Per <strong>Evola</strong> esiste una sola verità a livello metafisico che, però, si<br />
realizza nelle specificità delle diverse razze in modi e gradi differenti.<br />
Questo ragionamento conduce, almeno sul piano storico, alla<br />
conclusione che egli cadesse, di fatto, in un certo relativismo dei<br />
valori pur facendo appello di continuo, sul piano metafisico, ad una<br />
superiore unità.<br />
“Può, sì, concepirsi una superiore unità, ma al vertice: unità che<br />
riconosce e mantiene, sul loro piano, le differenze. E’ invece<br />
regressiva l’unità alla base, l’unità livellatrice, propria alla<br />
democrazia, all’integrazionismo, all’umanitarismo, al falso<br />
universalismo, al collettivismo 149 ”.<br />
Le civiltà-razze non sono monadi chiuse ma, nel corso del loro ciclo<br />
di esistenza, hanno possibilità di interagire e, contemporaneamente, di<br />
148 <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong>, Razza eredità personalità, in La difesa <strong>della</strong> Razza, 5 Aprile 1942,<br />
ora in <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong>, La nobiltà <strong>della</strong> Stirpe(1932-1938) La difesa <strong>della</strong> Razza(1939-<br />
1942), a cura di G. F. Lami, Fondazione <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong>, Roma 2002.<br />
149 <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong>, Il cammino del cinabro, edizioni Vanni Scheiwiller, Milano 1972,<br />
cit., p.52.<br />
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