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Julius Evola: l'altra faccia della modernità - FedOA - Università degli ...

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forza si fonda sulla decisione di avere ancora un destino piuttosto che<br />

essere considerati parte di un sistema meccanico.<br />

“Sempre in fatto di libertà è importante distinguere la libertà di fare<br />

qualcosa da quella per fare qualcosa. La prima è, nell’ordine politico,<br />

una libertà affatto negativa che fa tutt’uno con l’assenza di vincoli,<br />

mentre in sé resta essenzialmente informe; di rigore, essa sbocca<br />

nell’arbitrio e nell’anomìa e, ove essa sia attribuita<br />

egualitaristicamente e democraticamente, si riduce ad una<br />

impossibilità . […] Diversa da ciò è la libertà per fare qualcosa, la<br />

quale si lega alla natura propria e alla funzione specifica di ciascuno,<br />

significando soprattutto il potere di attuare le proprie possibilità e di<br />

raggiungere la propria particolare perfezione entro un dato quadro<br />

politico o sociale; essa ha dunque carattere funzionale e organico, è<br />

inseparabile da un fine immanente ed inconfondibile” 129 .<br />

La decisione non restituisce certo al soggetto l’onnipotenza di<br />

determinare il proprio destino, anche se in <strong>Evola</strong>, come si è visto,<br />

l’aspetto creativo dell’Individuo Assoluto è fortemente presente, ma il<br />

soggetto, pur sapendosi dominato da forze che lo eccedono, non si<br />

piega al fatalismo. L’atteggiamento che si delinea nelle ribelli figure<br />

di entrambi questi autori, è piuttosto quello dell’amor fati,<br />

dell’accettazione di un destino che non deve trascinare l’uomo, ma<br />

lasciarlo decidere, con un sereno atteggiamento interiore, per quella<br />

necessità che incombe.<br />

Conosciamo l’indiscussointeresse evoliano per la produzione di<br />

Jünger, un interesse siglato, come abbiamo visto, oltre che dalla<br />

riproposizione <strong>della</strong> sua maggiore opera, dalla traduzione di An der<br />

Zeitmauer, apparsa in Italia nel 1960 sotto lo pseudonimo di Carlo<br />

D’Altavilla, nonché dall’interesse per Auf den Marmorklippen sul<br />

129 <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong>, Gli uomini e le rovine, cit., p. 51.<br />

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