Julius Evola: l'altra faccia della modernità - FedOA - Università degli ...
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sottolineando l’ulteriore passo compiuto dal filosofo romano: il<br />
mondo non deve solo essere cambiato ma creato.<br />
Il pensiero fondato sull’azione e sulla potenza, l’idealismo magico,<br />
vuole, proprio attraverso l’azione, fornire una spiegazione risolutiva<br />
<strong>della</strong> realtà. Spiegare, per <strong>Evola</strong>, significa esplicare, ossia attuare,<br />
rendere perfetto 58 , dunque, condurre ad un alto grado di perfettibilità.<br />
Un sistema fondato sul concetto di potenza, che conduce l’uomo alla<br />
realizzazione di sé come Individuo Assoluto, non può che pretendere<br />
uno sforzo di perfettibilità; unico centro di potere rimane, però,<br />
l’uomo-dio artefice <strong>della</strong> realtà circostante. Quale radice è più<br />
moderna di un pensiero teso esclusivamente verso la realizzazione<br />
dell’uomo?<br />
In fondo, nonostante l’autodefinizione, espressa nel Cammino del<br />
Cinabro, del primo periodo intellettuale come “filosofico”,<br />
l’attenzione si catalizza fin da principio su tematiche che esulano dalla<br />
mera speculazione:<br />
“Io non credo che una filosofia intesa in senso strettamente teorico<br />
possa influire sulla politica. Perché eserciti un’influenza, bisogna che<br />
essa si incarni in un’ideologia o in una concezione del mondo. E’<br />
quanto avvenuto, per esempio, con l’illuminismo, col materialismo<br />
dialettico marxista e con certe concezioni filosofiche che erano<br />
incorporate nella concezione del mondo del nazionalsocialismo<br />
tedesco. In generale, l’epoca dei grandi sistemi filosofici è terminata;<br />
non esistono più che filosofie bastarde e mediocri. A una delle mie<br />
opere passate, del mio periodo filosofico, io avevo posto in esergo<br />
queste parole di Jules Lachelier: “La filosofia (moderna) è una<br />
riflessione che ha finito per riconoscere la propria impotenza e la<br />
necessità di un’azione che parta dall’interno” 59 . Il dominio proprio di<br />
un’azione di questo tipo ha un carattere metafilosofico. Di qui, la<br />
58 Così Piero Di Vona in Esame <strong>della</strong> filosofia di <strong>Evola</strong>, in AA.VV., Delle rovine ed<br />
oltre, Antonio Pellicani Editore, Roma, 1995.<br />
59 Erroneamente <strong>Evola</strong> attribuisce a Jules Lachelier la frase di Ligneau che egli<br />
aveva posto a mò di epigrafe al primo dei suoi Saggi sull’idealismo Magico, Atanòr,<br />
Todi, Roma, 1925.<br />
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