Julius Evola: l'altra faccia della modernità - FedOA - Università degli ...
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la propria equazione personale. <strong>Evola</strong> non sarà mai così caustico nei<br />
confronti di Guénon, anzi, pur puntualizzando le differenze che li<br />
separano, lo considererà sempre un “maestro dei tempi moderni”.<br />
Sarà, invece, particolarmente duro verso la “scolastica guénoniana”, i<br />
cui aderenti hanno una “innata inclinazione al maestrismo”, che<br />
rendono evidente attraverso uno stile discorsivo pedagogico e da primi<br />
<strong>della</strong> classe. Risponderà ad un primo attacco rivoltogli da Giovanni<br />
Ponte, attraverso uno scritto apparso sulla rivista , nel<br />
gennaio 1963 53 , ribadendo le differenze che lo separano da Guénon e,<br />
nello stesso tempo, la stima che prova per il pensatore francese. In<br />
egual modo, disprezza il “guénonismo” ed il supponente confrontarsi<br />
ex cathedra dei guénoniani.<br />
La filosofia di <strong>Evola</strong> è conseguenza di una prassi che ha, comunque,<br />
bisogno di essere spiegata. Che l’uomo, attraverso determinate<br />
tecniche, arrivi al risveglio, può essere vero; ma non è detto, almeno<br />
in sede teorica, che questo risveglio sia un ritorno alle origini: il<br />
cambiamento potrebbe anche rappresentare una condizione nuova e<br />
quindi non il recupero di una purezza originaria, ma l’inizio di un<br />
processo in divenire. Allo stesso modo rimane senza una valida<br />
spiegazione l’esposizione sistematica dell’età primordiale come età<br />
<strong>della</strong> pienezza, contrapposta alla visione progressistica che individua<br />
nel tempo dell’origine il germe dello sviluppo. Come si può sostenere<br />
ciò?<br />
<strong>Evola</strong>, attraverso una spiegazione storiograficamente fondata, ma<br />
antitetica a quella del progressismo, tenta di dare una risposta a questa<br />
domanda: rifiutata la teoria pura, il suo nuovo orizzonte sembra essere<br />
la storia. Analizzando comparativamente molte tradizioni, anche tra<br />
loro diverse, fa risaltare ciò che esse hanno in comune, e mette in<br />
rilievo la sua idea di fondo: la loro unità originaria. Questo metodo, gli<br />
consente di spiegarne sia le costanti che le varianti, determinate da<br />
fattori umani contingenti, transeunti.<br />
53 <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong>, Renè Guénon e la scolastica guénoiana, in Quaderni di testi evoliani<br />
n. 19, Fondazione <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong>, Roma 2001, pp. 45-48<br />
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