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Julius Evola: l'altra faccia della modernità - FedOA - Università degli ...

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E’ questa l’epoca in cui l’io approfondisce sempre più il solco che lo<br />

separa dal mondo oggettivo; dopo essersi costituito come principio a<br />

sé, sciolta l’originaria congiunzione con la realtà che lo circonda, non<br />

è più possibile alcun tipo di conoscenza.<br />

“Tutto ciò che sa, è che egli ora si trova così e così determinato, che<br />

questa è la sua attuale esperienza, queste le leggi e le categorie<br />

secondo cui egli si trova costretto a pensarla. Ma circa il fondamento<br />

di tale determinatezza, di tali leggi e di tali categorie, egli non sa<br />

nulla, e così nulla saprebbe garentirgli che le cose, se così sono ed<br />

anche sono state […] , non possono ad un tratto cambiare, che ogni<br />

uniformità ed ogni costanza non sia astratta e precaria, che, fondato<br />

su una radicale contingenza, questo sistema di fenomeni e di<br />

categorie non sia che un episodio fugace, disperso in una incoercibile,<br />

imprevedibile vicenda” 19 .<br />

Così, come nel trapasso dalla prima alla seconda epoca<br />

l’autocoscienza dell’individuo si afferma sul mondo fenomenico, ora<br />

il principio dell’individuo si contrappone a tutto ciò che è riflessione,<br />

per affermare definitivamente la propria forma: l’autodistinzione.<br />

Attraverso questo rivolgimento interiore, l’Io torna all’essere, ma nel<br />

segno <strong>della</strong> libertà e <strong>della</strong> potenza. Siamo con ciò giunti nella terza<br />

epoca, l’Epoca <strong>della</strong> Dominazione.<br />

“Si può chiamare falso, illusorio, non esistente l’insieme<br />

dell’esperienza, ma colui che sperimenta e afferma cotesta falsità,<br />

illusione, non esistenza non può essere lui falso, illusorio, non<br />

esistente. Di là dall’obliquità e dalla fluttuazione delle “cose che sono<br />

e che non sono” vi è dunque una sola certezza: l’Io. Soltanto qui<br />

l’individuo, con un possesso, ha una realtà assoluta ed in sé stessa<br />

evidente” 20 .<br />

19 Ibid., p. 40.<br />

20 Ibid., p. 41.<br />

22

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