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Julius Evola: l'altra faccia della modernità - FedOA - Università degli ...

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del mondo che lo circonda; prova una grande sofferenza per il<br />

distacco da quell’unione originaria che lo rassicurava e lo proteggeva<br />

come nel grembo materno: da qui la considerazione del mondo come<br />

luogo di pena, <strong>della</strong> vita come violenta ingiustizia primordiale,<br />

dell’esistenza come non valore da cui fuggire:<br />

“si ha dunque modo di comprendere il senso e il “luogo” ideale <strong>degli</strong><br />

atteggiamenti pessimistici ed ascetici propri dell’Oriente<br />

upanishadico e buddhistico, alla prima cultura greca ed allo stesso<br />

cristianesimo primitivo”. 17<br />

Questa è una prima, possibile reazione alla presa di coscienza dell’Io<br />

come principio autonomo; esprime però un movimento regressivo,<br />

mette in luce una individualità che ha compiuto il primo passo verso la<br />

propria affermazione, ma non è ancora autosufficiente: è un io che,<br />

pur cosciente <strong>della</strong> propria alterità, subisce ancora la violenza del<br />

mondo fenomenico. Seconda, possibile reazione, a questo primo<br />

cambiamento, è quella propria alla posizione scientifica, che tenta di<br />

ridare un ordine, attraverso il concetto e le relazioni matematiche, al<br />

caos del mondo fenomenico. Tentativo peraltro vano poiché, pur<br />

essendo valido, una volta impostate le premesse, a cogliere l’essenza<br />

delle cose, non riesce tuttavia a carpirne la verità, a produrne<br />

l’esistenza:<br />

“in fondo non si sono tolti mille punti interrogativi che per mettervene<br />

al loro posto uno mille volte più grande. L’Io resta dinanzi ad un<br />

“fatto”, a qualcosa che essendo così come potrebbe anche essere<br />

altrimenti senza che il suo effettivo essere così anziché altrimenti<br />

dipenda da lui o possa da lui venir penetrato, non può fondare alcuna<br />

reale certezza. S’impone dunque uno stato di dubbio, di scepsi, e<br />

precisamente dallo sviluppo di questo è condizionato il procedere<br />

dall’individuale verso la completa, distinta affermazione di sé”. 18<br />

17 Ibid., p. 36.<br />

18 Ibid., p. 39.<br />

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