Julius Evola: l'altra faccia della modernità - FedOA - Università degli ...
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Egli vive solo per negare e per distruggere e non ha altro scopo, per<br />
la sua pena di vivere. Ecco Dada”. 3<br />
L’esperienza poetica evoliana risale al periodo compreso tra il 1916 e<br />
il 1922. Del 1922 è il poema Le parole obscure du paysage interieur,<br />
mentre composizioni sparse sono state raccolte e ripubblicate nel 1969<br />
da Vanni Scheiwiller con il titolo Raaga Blanda. Il dato dominante<br />
delle composizioni è la descrizione di un dramma interiore, presente<br />
del resto in quasi tutti gli artisti europei dei primi due decenni del<br />
‘900. <strong>Evola</strong> osservò nella sua autobiografia che<br />
“il tema fondamentale era quello <strong>della</strong> oscurità esistenziale, <strong>della</strong><br />
sorda ed incessante gravitazione che sta al fondo <strong>della</strong> vita umana.<br />
Distruzione e rarefazione vi intervenivano, pel presentimento di una<br />
superiore libertà e per effetto di un diverso impulso” 4 .<br />
Il giovane poeta avverte la labilità dell’esistenza, a tratti medita<br />
addirittura il suicidio, suggestionato dalla tragica scelta di<br />
Michelstaedter, uccisosi poco più che ventenne. <strong>Evola</strong> ravvisa<br />
nell’arte astratta la possibilità di tentare con successo il superamento<br />
<strong>della</strong> realtà empirica, disperatamente rifiutata, in un eccesso di<br />
misticismo stirneriano e nietzscheano, avendo quale fine il<br />
raggiungimento di stati superiori dell’essere, di una dimensione<br />
metafisica nella quale lo spirito risulterebbe finalmente liberato.<br />
“Per l’individuo, non v’è ragione che egli si esprima: se lo fa è un<br />
buffone, è una prostituta nell’esibizione sporca <strong>della</strong> propria nudità<br />
pel piacere altrui. L’artista sincero che, naufragante nel divino istante<br />
dell’ispirazione, quasi in preda ad una febbre indomabile, crea la<br />
vera opera d’arte, ed il cane che salta sulla cagna e la monta, sono<br />
3 Dal testo <strong>della</strong> conferenza tenuta da <strong>Evola</strong> il 15 Aprile 1921, all’inaugurazione<br />
<strong>della</strong> mostra Dada nella casa d’arte Bragaglia a Roma; ora in AA.VV, <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong> e<br />
l’arte delle avanguardie tra Futurismo, Dada e Alchimia, Fondazione Juilius <strong>Evola</strong>,<br />
Roma 1998, cit., pp. 72-73.<br />
4 <strong>Julius</strong> <strong>Evola</strong>, Il Cammino del cinabro, cit., pp.26-27.<br />
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