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Julius Evola: l'altra faccia della modernità - FedOA - Università degli ...

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Contrariamente, il pensiero cristiano intravede nel naufragio del<br />

presente l’unica via alla vera vita: quella ultraterrena. <strong>Evola</strong> legge<br />

tutto ciò come un disimpegno nei confronti dell’attivazione personale,<br />

unico metodo realizzativo e trascendente che può compiersi nell’arco<br />

<strong>della</strong> vita.<br />

“Amor fati”, nietzscheanamente, è la formula che esorta ad accettare<br />

la realtà, il mondo così come esso è, senza la speranza di un<br />

miglioramento nell’aldilà o, progressisticamente, in un lontano futuro.<br />

Ecco la critica che accomuna cristianesimo, liberalismo e marxismo. Il<br />

pensiero evoliano è attento al mondo storico, pur ponendosi da una<br />

prospettiva fortemente antistoricistica. Nel “sapere assoluto” cui<br />

giunge l’autoproduzione dell’uomo e dove si compie il senso <strong>della</strong><br />

storia universale, Hegel aveva trovato il culmine <strong>della</strong> propria<br />

elaborazione filosofica. Marx, trasformando la teoria in prassi, aveva<br />

mantenuto viva l’illusione di una meta raggiungibile ad opera del<br />

proletariato. Sulla stessa, ingannevole linea, si era mosso il<br />

liberalismo, restringendo le caratteristiche dell’uomo a mero homo<br />

aeconomicus. Ma è a partire dal cristianesimo che l’esistenza si<br />

trasforma; l’accadimento si trasforma in storia, in susseguirsi di eventi<br />

irripetibili che non potranno mai tornare, come la crocefissione di<br />

Cristo. E’ col cristianesimo che la storia diviene una linea<br />

unidirezionale, al cui capolinea attende il giudizio universale. Con<br />

questo evento vengono poste le basi per il mondo moderno contro il<br />

quale insorge <strong>Evola</strong> il quale, contrariamente, rivaluta la circolarità del<br />

tempo che nell’eternità rende sacra ogni realtà, senza relegare il<br />

presente ed il mondo ad un quid subalterno rispetto al creatore<br />

immobile ed immutabile. Inoltre, sulla scia di insegnamenti buddistici,<br />

<strong>Evola</strong> ritrova proprio nella realizzazione <strong>della</strong> vita terrena, in termini<br />

non economici ma di potenza, l’incarnazione di un principio<br />

superiore, di un destino che non è casuale, ma è il Karma, il frutto<br />

delle azioni compiute da ogni vivente che ne determina una nuova<br />

nascita nella gerarchia <strong>degli</strong> esseri. La via <strong>della</strong> potenza non<br />

contemplerà mai la provenienza di un uomo dalla casta dei chandala e<br />

un dio non potrà mai essere un umile, un povero. In Imperialismo<br />

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