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la battaglia di trafalgar - Marina Militare

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OSSERVATORIO<br />

Tenente <strong>di</strong> Vascello<br />

Beniamino SCORCELLETTI<br />

INTRODUZIONE<br />

Da sempre l’uomo ha cercato <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfare quel<strong>la</strong> che sembra essere<br />

una delle sue esigenze primarie,<br />

ovvero l’accaparramento dello spazio<br />

fisico circostante e l’imposizione<br />

del proprio predominio su <strong>di</strong><br />

esso. Ce lo racconta <strong>la</strong> scienza, per<br />

quanto riguarda gli albori del<strong>la</strong> civiltà<br />

umana, attraverso lo stu<strong>di</strong>o<br />

dei nostri più antichi antenati che<br />

si spostavano in gruppi al<strong>la</strong> ricerca<br />

<strong>di</strong> siti adatti al<strong>la</strong> sopravvivenza e<br />

quin<strong>di</strong> da consolidare e <strong>di</strong>fendere; e<br />

ce lo racconta <strong>la</strong> storia, per quanto<br />

riguarda il nostro passato “documentato”,<br />

scan<strong>di</strong>to dal susseguirsi<br />

<strong>di</strong> civiltà <strong>la</strong>nciatesi, in nome del<br />

<strong>di</strong>ritto all’espansione, al<strong>la</strong> conquista<br />

<strong>di</strong> territori, culture, commerci,<br />

ricchezze e gloria attraverso lo<br />

strumento sempre più specializzato<br />

del<strong>la</strong> guerra come sopraffazione fra<br />

popoli.<br />

Ed oggi che questo impulso primor<strong>di</strong>ale<br />

dell’uomo è ad<strong>di</strong>rittura<br />

<strong>di</strong>ventato materia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sotto<br />

forma <strong>di</strong> geopolitica, il copione non<br />

sembra essere mutato sebbene si<br />

cominci ad intravedere il seme del<br />

cambiamento. Un cambiamento<br />

che, a mio parere, trae origine essenzialmente<br />

da tre fattori principali:<br />

- il grado <strong>di</strong> evoluzione tecnica,<br />

scientifica, sociale ed<br />

etico-spirituale finalmente<br />

raggiunto dall’umanità;<br />

- il continuo aumento delle re<strong>la</strong>zioni,<br />

interazioni e inter<strong>di</strong>pendenze<br />

<strong>di</strong> varia natura che<br />

“tagliano” i confini nazionali<br />

e vanno sotto il nome <strong>di</strong> processi<br />

<strong>di</strong> globalizzazione;<br />

- l’evoluzione del concetto <strong>di</strong><br />

strategia globale in cui si inserisce<br />

<strong>la</strong> scoperta/conquista<br />

del<strong>la</strong> cosiddetta quarta <strong>di</strong>-<br />

mensione geopolitica ovvero<br />

lo spazio cosmico così complesso,<br />

<strong>di</strong>fficile ed affascinante<br />

rispetto agli ormai familiari<br />

mari, territori e cieli<br />

“terrestri”.<br />

Negli ultimi cento anni il concetto<br />

<strong>di</strong> geopolitica ha subito cambiamenti<br />

profon<strong>di</strong> a causa <strong>di</strong> un<br />

tormentato assestamento degli<br />

equilibri politici globali passato attraverso<br />

due guerre mon<strong>di</strong>ali ed un<br />

periodo <strong>di</strong> conflittualità <strong>la</strong>tente fra<br />

le due super potenze USA-URSS.<br />

Ancora oggi i suddetti equilibri<br />

stentano a consolidarsi sulle fragili<br />

basi <strong>di</strong> un nuovo or<strong>di</strong>ne mon<strong>di</strong>ale<br />

orientato verso l’unanime riconoscimento<br />

<strong>di</strong> accor<strong>di</strong> internazionali<br />

che fissino chiaramente ed in modo<br />

vinco<strong>la</strong>nte i principi rego<strong>la</strong>tori delle<br />

re<strong>la</strong>zioni fra i vari governi.<br />

E’ infatti evidente come gli interessi<br />

nazionali e <strong>la</strong> competizione fra<br />

Stati abbiano ancora il sopravvento<br />

sulle intenzioni dei sinceri fautori<br />

del suddetto or<strong>di</strong>ne mon<strong>di</strong>ale. Ed<br />

in questa ottica oggi sembra proprio<br />

che non ci sia prospettiva <strong>di</strong><br />

sovranità sul<strong>la</strong> terra senza accesso<br />

allo Spazio. Da quando, il 4 ottobre<br />

1957, l’Unione Sovietica <strong>la</strong>nciò in<br />

orbita il primo satellite artificiale,<br />

<strong>la</strong> geopolitica ha acquistato <strong>la</strong> sua<br />

quarta <strong>di</strong>mensione. Non si limita<br />

al<strong>la</strong> analisi dei conflitti per il controllo<br />

degli spazi terrestri (mare,<br />

terra, aria), ma deve integrare nei<br />

suoi ragionamenti lo spazio cosmico,<br />

in partico<strong>la</strong>re quello circumterrestre.<br />

Lungi ancora dal rappresentare<br />

<strong>la</strong> “provincia del<strong>la</strong> intera<br />

umanità”, come auspicato dal Trattato<br />

sullo Spazio esterno prodotto<br />

dalle Nazioni Unite nel 1967 , il<br />

cosmo è posta in gioco nel<strong>la</strong> competizione<br />

fra Stati.<br />

Ma perché lo Spazio interessa<br />

tanto i protagonisti del<strong>la</strong> geopolitica<br />

p<strong>la</strong>netaria? Quale è l’attuale regime<br />

giuri<strong>di</strong>co vigente in materia?<br />

E quali sono gli Stati che si possono<br />

permettere <strong>di</strong> competere per <strong>la</strong><br />

35<br />

spartizione del cosmo? Sono queste<br />

le domande cui è necessario rispondere<br />

per poter analizzare propriamente<br />

il complesso tema del<strong>la</strong><br />

spartizione del territorio spaziale.<br />

I MOTIVI DELLA CORSA<br />

ALLA<br />

CONQUISTA DEL COSMO<br />

Le ragioni per cui lo Spazio<br />

interessa i protagonisti del<strong>la</strong> geopolitica<br />

p<strong>la</strong>netaria sono essenzialmente<br />

tre: prestigio, ricchezza e<br />

sicurezza. E non è un caso che tali<br />

elementi si ritrovino all’interno <strong>di</strong><br />

numerosi testi <strong>di</strong> strategia come<br />

definizione dei fattori <strong>di</strong> spinta degli<br />

interessi <strong>di</strong> uno stato . In una paro<strong>la</strong>,<br />

potremmo <strong>di</strong>re che l’interesse<br />

è il potere in gioco, quel potere che<br />

Friedrich Nietzche, nel<strong>la</strong> sua opera<br />

“Aurora” definisce il “dèmone degli<br />

uomini”:<br />

“Non lo stato <strong>di</strong> necessità, né<br />

<strong>la</strong> bramosia, ma l’amore del<strong>la</strong> potenza<br />

è il dèmone degli uomini. Si<br />

<strong>di</strong>a loro tutto, salute, nutrimento,<br />

abitazione, svago; essi sono e resteranno<br />

infelici e balzani: poiché<br />

il dèmone attende e vuole essere<br />

sod<strong>di</strong>sfatto. Si prenda loro tutto e<br />

si sod<strong>di</strong>sfi quest’ultimo: saranno<br />

quasi felici, tanto felici come proprio<br />

uomini e dèmoni possono essere.”<br />

Il prestigio<br />

La capacità <strong>di</strong> mandare l’uomo<br />

nello Spazio può essere considerata<br />

oggi <strong>la</strong> massima espressione <strong>di</strong><br />

potenza per una nazione. Lo hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato USA ed URSS negli<br />

anni del<strong>la</strong> guerra fredda quando<br />

l’esibizione <strong>di</strong> potenza serviva ad<br />

incutere il timore sull’avversario.<br />

Lo Sputnik 1 nel 1957 (primo satellite<br />

in assoluto ad essere inviato<br />

in orbita) e Jurij Gagarin il 12 aprile<br />

1961 (primo cosmonauta nello<br />

Spazio) <strong>di</strong>edero all’URSS orgoglio<br />

e visibilità. Il mito del<strong>la</strong> superpotenza<br />

sovietica ne fu moltiplicato.

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